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Russia e UFO

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2012 12:44
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15/12/2011 09:01
 
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L'UFOLOGIA SOVIETICA: LO STUDIO DEGLI UFO IN URSS

L'ondata di avvistamenti UFO che ha colpito l'URSS nel 1989 non è caduta in un "vuoto ufologico".
A differenza di quanto hanno scritto o implicato alcuni commentatori italiani in occasione del clamore giornalistico suscitato dai fatti di Voronezh, l'interesse per gli UFO nell'Unione Sovietica ha una lunga storia, che risale ad oltre quarant'anni fa.
Per meglio comprendere i fatti dell'89 abbiamo ritenuto utile offrire una breve panoramica storica, per poi soffermarci più dettagliatamente sul contesto attuale.


Mentre in Occidente si registravano i primi avvistamenti di dischi volanti, alla fine degli anni '40, segnalazioni di oggetti e luci insolite in cielo si avevano anche nell'Est europeo. Si conoscono avvistamenti sovietici fin dal 1943, compresa una piccola "ondata" contemporanea all'epidemia di "razzi fantasma" sulla Scandinavia nel 1946, ed altre concentrazioni di casi nel 1949.

GLI ANNI '50
I commenti sulla stampa di regime sovietica furono però fin dall'inizio improntati al negativismo più assoluto: riportando gli avvistamenti occidentali in un periodo in cui all'Ovest si pensava ancora che potesse trattarsi di armi segrete russe, nel 1953 Radio Mosca lanciò il ritornello che avrebbe caratterizzato gli anni della guerra fredda: "I dischi volanti sono un'invenzione dei militaristi occidentali per spaventare i loro contribuenti e fargli accettare forti spese di difesa". Successivamente, la stampa sovietica mantenne per anni il silenzio più completo sull'argomento, spingendo addirittura la CIA a pensare che in realtà gli UFO potessero essere un'arma della guerra psicologica.
Invece il silenzio tradiva l'imbarazzo delle autorità circa gli avvistamenti che venivano segnalati anche all'interno delle frontiere russe, al punto che nel 1957 veniva riaffermato per tranquillizzare i cittadini sovietici che i dischi volanti non avevano alcun fondamento nella realtà, perché non erano mai stati visti in Unione Sovietica. Il che non era affatto vero.
Nel 1962 venne pubblicato nell'URSS il primo libro sugli UFO del celebre astronomo americano Donald Menzel, nel quale si sosteneva che tutti gli avvistamenti erano riconducibili a cause convenzionali, in particolare con il riflesso di luci terrestri sullo strato di aria che separa zone aventi temperatura diversa (c.d. inversione termica). Per molti anni questo sarà l'unico libro ufologico pubblicato in russo, e costituirà in proposito una Bibbia per l'ambiente scientifico sovietico.
L'argomento ufologico era invece di grande interesse per i cittadini di un paese dove la fantascienza ha sempre avuto una grande diffusione e dove la possibilità di esistenza di forme intelligenti di vita extraterrestre ha sempre avuto un maggior seguito che in Occidente, sia a livello popolare sia pure presso l'ambiente scientifico.
Ma dato l'atteggiamento ufficiale di chiusura totale verso il problema UFO, questo interesse non trovava sbocchi né fonti di informazione.
Occorre infatti considerare che in URSS fino a pochissimi anni fa non esistevano una libera stampa ed un giornalismo di informazione come lo intendiamo noi. Le fonti di stampa sono sempre state emanazioni dirette del Sistema sovietico e delle sue componenti: ad esempio fra i quotidiani la Pravda (Verità) è quello del Partito comunista, Izvestija quello del governo, Trud dei sindacati, Krasnaja Zvezda (Stella rossa) il giornale delle forze armate, e così via, comprendendo anche l'agenzia "ufficiale" di stampa TASS (Agenzia Telegrafica dell'Unione Sovietica), alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L'interesse per gli UFO continuò così per molti anni a manifestarsi solo a livello di contro-cultura sotterranea, attraverso la diffusione di voci incontrollabili e racconti che passando da una bocca all'altra venivano inevitabilmente deformati.
Negli anni '50 e nella prima metà degli anni '60 filtravano infatti in Occidente notizie di avvistamenti a volte incredibili da parte di piloti, militari e scienziati sovietici, dei quali era ed è difficile determinare la veridicità, non esistendo possibilità di alcuna verifica. Non a caso, alcuni dei casi UFO sovietici più clamorosi riportati dalla letteratura ufologica americana ed europea non hanno trovato alcun riscontro presso gli studiosi locali. Addirittura, in qualche caso i russi hanno appreso di alcuni avvistamenti in URSS da fonti occidentali e li hanno successivamente ripresi senza verificarli, proprio in quanto venivano da Ovest. La loro citazione da parte di ufologi russi è rimbalzata nuovamente in Occidente, conferendogli ulteriore attendibilità "circolare".
Solo occasionalmente la cortina del silenzio parve aprirsi sul problema UFO, salvo richiudersi subito fragorosamente. Ad esempio l'8 gennaio 1961 il quotidiano dei giovani comunisti Komsomolskaja Pravda pubblicò addirittura la foto di un UFO e fece cenno ad un'ondata di avvistamenti di dischi volanti a bassa quota nell'Uzbekistan e nel Tagikistan, che terrorizzavano la popolazione e gli animali, lasciando anche tracce circolari di atterraggio. Il giorno successivo, il quotidiano del partito comunista e voce ufficiale del potere, la Pravda, affermò drasticamente che "i cittadini sovietici che dicono di aver visto questi dischi sono idioti o bugiardi incorreggibili" e, sottolineando che gli avvistamenti sovietici erano uguali a quelli americani, arrivò addirittura ad accusare i testimoni di essere traditori che ascoltavano di nascosto l'emittente radio Voice of America.
Nel 1960 la rivista Literaturnaja Gazeta pubblicò con grande risalto l'opinione di Matest Agrest secondo la quale alcuni episodi descritti nella Bibbia si riferirebbero in realtà ad interventi di esseri extraterrestri, e che lo stesso Gesù Cristo sarebbe stato un extraterrestre e la stella di Betlemme la sua astronave. La notizia ebbe grande risonanza in Occidente, e venne in seguito spesso citata e ripresa dagli autori di clipeologia ed archeologia spaziale. In realtà, le dichiarazioni di Agrest, così come tutto il ricco filone di letteratura russa sul "paleo-contatto" (con autori popolari come Alexandr Kazantsev) nacque nell'ambito e come strumento di una vivace campagna antireligiosa e a favore dell'ateismo, per la quale qualsiasi mezzo era buono per sradicare il sentimento religioso.

GLI ANNI '60
Un cambiamento parve arrivare a metà degli anni '60, con la fine della fase più acuta della guerra fredda e la ripresa di scambi culturali e scientifici fra Est e Ovest, in concomitanza con alcune nuove ondate di avvistamenti sul territorio sovietico.
Nel 1965 il Kazakistan fu nuovamente invaso da segnalazioni e voci incontrollate di avvistamenti UFO, così distorte che raggiunsero dimensioni preoccupanti ed il governo inviò nella regione degli esperti per "spiegare" gli avvistamenti e tranquillizzare la popolazione che interpretava tali fenomeni aerei come segni soprannaturali che annunciavano una prossima catastrofe, con conseguente revival religioso. Il che non toglie che lo stesso anno Radio Mosca ribadiva che gli UFO erano un'invenzione del ministro americano della difesa Robert McNamara per allarmare il mondo.
Nel 1966 e nel 1967 grandi ondate di segnalazioni vennero riportate non solo in URSS ma in tutti i paesi del Patto di Varsavia.
Nel 1966 si tenne a Mosca il Congresso Internazionale di Matematica e in quell'occasione l'informatico e ufologo franco-americano Jacques Vallée poté addirittura tenere una conferenza sugli UFO e pubblicare degli articoli sui giornali sovietici. Vallée tornò in Occidente con informazioni sensazionali, secondo le quali l'Aeronautica militare sovietica aveva raccolto circa 15.000 avvistamenti (più del Project Blue Book americano), ma l'effetto maggiore della sua visita fu di incoraggiare un gruppo di persone privatamente già da anni interessate all'argomento UFO, in particolare Felix Zigel, professore di matematica all'Istituto Aeronautico di Mosca.
Il 18 ottobre 1967 si tenne presso il Comitato inter-repubblicano di Astronautica a Mosca, davanti a 400 persone, la riunione costitutiva del primo vero e proprio gruppo ufologico sovietico, di cui vennero nominati presidente il generale d'aviazione in pensione Porfiry Stoljarov, vice-presidenti lo stesso Zigel e lo scrittore Alexandr Kazantsev e segretario l'ingegner Arkhadi Tikhonov. Del gruppo facevano parte un cosmonauta, diciotto scienziati e circa 200 altri studiosi. Il 10 novembre, Zigel e Stoljarov apparvero alla televisione di stato nell'ora di massimo ascolto, mostrando foto e disegni di UFO, affermando che si trattava di "un argomento serio che merita uno studio approfondito", ed invitando i testimoni a mettersi in contatto col comitato. I milioni di telespettatori allibiti credettero che l'invito venisse da un qualche ente governativo, e disciplinatamente cominciarono a segnalare centinaia di avvistamenti da tutta l'Unione.
Ma la trasmissione televisiva ebbe l'effetto di un boomerang a causa dei mass media occidentali, che annunciarono con clamore la costituzione di una commissione ufficiale in URSS, parallela alla Commissione Condon istituita in quel periodo in America presso l'Università del Colorado. Inutilmente l'Accademia Sovietica delle Scienze tentò di ribattere che non si trattava di un'iniziativa ufficiale ma di un gruppo di scienziati che in privato si interessavano ad un argomento anti-scientifico. In un incontro della Sezione di fisica generale ed astrofisica dell'ASS, venne addirittura invocato l'onore degli scienziati russi, che si stavano rendendo ridicoli agli occhi dei colleghi occidentali.
Il 29 febbraio 1968 la Pravda publicò un durissimo articolo, co-firmato dai direttori dei Comitati di Astronautica, Astronomico-geofisico e di Fisica dell'Accademia stessa, nel quale veniva ribadito l'atteggiamento ufficiale sovietico che il "mito dei dischi volanti" era stato definitivamente chiarito anni prima. A seguito di quest'articolo calò nuovamente il silenzio sull'argomento nella stampa sovietica, il comitato Stoljarov cessò di esistere e alcuni suoi esponenti furono costretti addirittura a smentirne l'esistenza. A Zigel venne proibito di rilasciare interviste, in particolare a giornali occidentali, e venne impedita la pubblicazione del libro che aveva scritto presentando una selezione di circa 200 "Avvistamenti UFO in URSS", sulla base delle testimonianze ricevute.
In realtà, le vere ragioni dell'eliminazione di questo primo gruppo ufologico sovietico erano altre: proprio in quegli anni i russi stavano realizzando esperimenti segreti di lanci missilistici dalle basi di Tyuratam e di Baikonur, con l'obiettivo di arrivare a collocare in orbita bombe all'idrogeno, in violazione degli accordi sottoscritti con gli Stati Uniti d'America. Inoltre, proprio nel 1967 vennero iniziati i lanci di satelliti-spia dal cosmodromo segreto di Plesetsk. Il rientro di uno dei razzi vettori, osservato casualmente da un aereo in volo, venne descritto dettagliatamente come UFO in un articolo di Felix Zigel sulla rivista Vita sovietica. Le attività degli ufologi potevano in sostanza minare la segretezza di operazioni militari, e per questo vennero messi a tacere.

GLI ANNI '70
Seguirono dieci anni di virtuale silenzio sugli UFO. E' significativo che la maggior parte degli avvistamenti russi riportati nel libro dell'ufologo romeno Ion Hobana "Gli UFO al di là della cortina di ferro" (1972) risulta ripreso non da fonti russe ma da riviste ufologiche occidentali.
Negli anni '70 una parte delle discussioni sugli UFO nella stampa scientifica sovietica vennero pubblicate nell'ambito degli studi sui fulmini globulari, un argomento più accettabile e sul quale anche riviste tecniche e scientifiche accettavano articoli, ospitando più volte articoli e dibattiti sull'argomento scritti non solo da scienziati ma anche da studiosi dilettanti e addirittura da testimoni. Fra i casi esposti, per la verità, più che fulmini globulari alcuni potevano definirsi veri e propri UFO.
Intanto però, tra il 1976 e il 1977 gli avvistamenti si susseguivano in varie regioni dell'URSS. Il più clamoroso fra questi avvenne il 20 settembre 1977 sulla città di Petrozavodsk, dove migliaia di persone osservarono una specie di gigantesca "medusa" volante che gettò la città nel panico di un attacco nucleare americano.
Mentre sorprendentemente i giornali sovietici parlavano di "fenomeno extraterrestre", la vera spiegazione era da cercare nel lancio del satellite-spia Kosmos 955 dalla base di Plesetsk (si veda l'articolo "URSS: la base segreta" su UFO - Rivista di informazione ufologica n. 7, giugno 1989).
Anzi a questo proposito successe qualcosa di strano: il giornalista Henry Gris, del settimanale scandalistico americano National Enquirer, riuscì ad intervistare Felix Zigel pubblicando una serie di servizi sensazionali sul fatto che i russi avevano le prove che gli UFO fossero extraterrestri (in Italia il servizio venne pubblicato dal settimanale Gente). Il fatto che Zigel potesse essere intervistato e, abbandonando la sua tradizionale prudenza scientifica, rilasciasse dichiarazioni clamorose, secondo cui la medusa di Petrozavodsk era un vero oggetto extraterrestre e che l'avvistamento moscovita del 1980 sarebbe stato la più grande apparizione di alieni mai avvenuta sulla Terra, parve a molti sospetto.
A spiegare questo strano voltafaccia fu un altro ufologo sovietico, Nikita Schnee, che sulle pagine della rivista inglese Flying Saucer Review acccusò Zigel di essere al soldo del KGB (i servizi segreti sovietici) e di sabotare gli altri ufologi sovietici. Indagini condotte dal gruppo di Shnee su alcuni avvistamenti riferiti da Zigel avrebbero dimostrato che erano inventati di sana pianta. Zigel non sarebbe stato altro che un agente della contro-informazione sovietica, che, a differenza del 1967, non esitava ad accreditare favole di visite extraterrestri pur di "coprire" attività militari segrete.
Ma che l'interesse per gli UFO rappresentasse ancora qualcosa di non gradito alle autorità è dimostrato dalle vicende degli ufologi estoni. A Tallinn esisteva fin dai primi anni '70 un attivo gruppo di appassionati all'argomento UFO intorno al giornalista Juri Lina, che faceva circolare traduzioni clandestine di articoli ufologici occidentali e relazioni su avvistamenti locali. Sospettati di essere un gruppo religioso e potenzialmente sovversivo, gli ufologi lettoni cominciarono nel 1975 a subire le "attenzioni" del KGB: considerato un dissidente, Lina perse il lavoro e venne minacciato di arresto ed internamento in manicomio, finché nel 1978 gli ufologi finlandesi riuscirono a farlo espatriare con lo stratagemma di un finto matrimonio. Ma il KGB continuò a perseguitarlo anche in Finlandia, finché decise di trasferirsi in Svezia, dove vive tuttora. Meno bene andò all'ufologo Vyaceslav Zaitsev, di Minsk, che nel 1978 venne condannato a cinque anni di Siberia per "propaganda religiosa".

GLI ANNI '80
Ma se era impossibile perseguire un associazionismo ufologico a livello "privato", in quegli stessi anni stava avvenendo una svolta presso l'ambiente scientifico sovietico.
Alla fine degli anni '70 il fisico Vladimir Azhazha, vice-direttore della "Sezione di ricereche sottomarine" dell'Accademia delle Scienze aveva tenuto una serie di seguitissime conferenze sugli UFO, il cui testo circolava a Mosca come samiszdat (dattiloscritti ricopiati e distribuiti clandestinamente).
Nel 1978 Azhazha ed altri appassionati ufologi (fra cui diversi scienziati e militari) costituirono a Mosca un "gruppo di iniziativa" per spingere alla creazione di una commissione di studi ufologici. Il gruppo, che in pratica puntava a riprendere alla luce del sole le attività del disciolto "comitato Stoljarov" dopo oltre dieci anni, ebbe subito vita difficile. Si tenga presente che fino all'avvento di Gorbaciov in URSS non esisteva il diritto di associazione, quindi i gruppi ufologici come tali non potevano esistere se non camuffandosi come "sezioni" all'interno di associazioni professionali riconosciute. Ed essendo quasi impossibile menzionare esplicitamente gli UFO (in russo, NLO: Neopozhannje Lietajushkie Objecti) il gruppo di Azhazha venne formalizzato nel 1979 come "Sezione per la ricerca elettronica di civiltà extraterrestri nelle vicinanze della Terra" (sic) dello NTORES (Società Tecnico-Scientifica A. Popov di Radio, Elettronica e Comunicazioni). Pochi mesi dopo, lo NTORES li obbligò a cambiare nome, diventando "Sezione per le indagini sui fenomeni atmosferici anomali".
Nel 1979 la stessa Accademia Sovietica delle Scienze pubblicò a firma dell'astronomo L. Gindilis, del fisico D. Menkov e di una ricercatrice dell'Istituto di ricerche spaziali, I. Petrovskaya, uno studio statistico su 256 casi di "fenomeni atmosferici anomali" avvenuti in URSS (la maggior parte dei quali durante l'ondata del 1967) nel quale si sosteneva che una parte delle osservazioni non erano spiegabili con cause note, per cui meritava condurre uno studio più approfondito. Il lavoro ebbe una certa risonanza sia in Occidente, dove venne tradotto e pubblicato in Francia e negli Stati Uniti, sia in Unione Sovietica, dove contribuì a far rivedere la posizione ufficiale dell'Accademia delle Scienze verso l'argomento UFO.
Nel 1981 lo stesso Gindilis costituì una "Sezione per lo studio dei Fenomeni Atmosferici Anomali" in seno alla Commissione di Radio-astronomia dell'Accademia delle Scienze. Un'altra sezione analoga nacque nell'ambito dell' Istituto per lo studio del Magnetismo terrestre, della ionosfera e la diffusione delle onde radio dell'Accademia delle Scienze (IZMIRAN). All'interno dell'Accademia si sono inoltre occupati di "Fenomeni Atmosferici Anomali" l'Istituto di Oceanografia e la Commissione per le ricerche cosmiche.
La prima "Conferenza nazionale sui fenomeni atmosferici anomali" si tenne a Kiev nel 1981: vi e parteciparono dodici ricercatori universitari e 45 laureandi in discipline scientifiche. Uno dei partecipanti, il noto radio-astronomo e membro corrispondente dell'Accademia delle Scienze, Vsevolod Troitsky, riassunse le conclusioni della conferenza sulla rivista Scienza e religione, sottolineando l'ampiezza e la complessità di uno studio del fenomeno, oltre che l'interesse interdisciplinare del problema.
Alla seconda conferenza nel 1982 parteciprono 50 specialisti, fra cui diversi accademici.
Nel 1982 Edward Ermilov, professore di radio-elettronica e cibernetica all'Università di Gorky e membro del guppo ufologico costituito in seno allo NTORES, accettò di far parte del comitato redazionale della rivista ufologica scientifica UPIAR Research in Progress, diretta dallo spagnolo Vicente-Juan Ballster Olmos e pubblicata dalla nostra Cooperativa editrice. Era la prima volta che il nome di un ufologo sovietico figurava fra i redattori di una rivista ufologica occidentale.
Nel febbraio 1984 venne creata la "Commissione Sociale Moscovita sui Fenomeni Anomali", sotto l'egida del Consiglio Inter-repubblicano delle Società Tecnico-Scientifiche (VSNTO), diretta dall'accademico Troitsky e dal cosmonauta Pavel Popovich.
In pratica, a partire dalla seconda metà degli anni '80 esistono in Unione Sovietica due tipi di ufologia: quella "ufficiale", rappresentata da scienziati e ricercatori universitari, di solito raggruppati sotto l'egida di istituti accademici, tendenzialmente favorevoli ad ipotesi di tipo naturale (interazioni Sole-terra, elettricità atmosferica) e dichiaratamente contrari all'ipotesi extraterrestre (fra questi studiosi i più noti sono Vladimir Migulin e Yuliy Platov); ed una seconda ufologia "privata", camuffata all'interno di associazioni o società tecnico-scientifiche, costituita da appassionati, in gran parte favorevoli invece all'ipotesi extraterrestre, con alcune frange parapsicologiche. Gruppi di appassionati esistono da anni nelle principali città sovietiche: Mosca, Leningrado, Kiev, Gorky, Tallinn, Jaroslavl.

IL CONTESTO CULTURALE
Negli ultimi due o tre anni l'interesse per gli UFO ha guadagnato crescenti consensi presso il pubblico e sulla stampa sovietica. O forse è meglio dire che la politica gorbacioviana della glasnost, stimolando la libertà di stampa e di opinione, ha liberalizzato anche un argomento come quello ufologico, che fino a ieri era considerato tabù.
Nel corso del 1988 sono stati eseguiti i primi veri e propri sondaggi di opinione in URSS. Fra questi anche il primo mai realizzato in quel paese sugli UFO, da parte del centro ricerche della Lega dei giovani comunisti, su un campione di 420 studenti e giovani intellettuali di Mosca e Leningrado: quelli che hanno dichiarato di essere interessati ai fenomeni paranormali e agli UFO sono stati l'80%, una percentuale senza pari nei paesi occidentali, e tanto più stupefacente se riferita ad un paese in cui non esiste virtualmente letteratura ufologica.
Forse proprio per rincorrere questo enorme interesse popolare per gli UFO, i giornali sovietici hanno continuato a dare sempre più spazio all'argomento, sulla base di una logica "di mercato" che - se è nuova per quel paese - risulta invece ben collaudata dalla stampa occidentale.
Non a caso, il noto scrittore e commentatore politico G. Borovik ha affermato che i dischi volanti compaiono in URSS più frequentemente quando è in corso qualche campagna di abbonamenti a giornali e riviste. E secondo gli stessi ufologi sovietici "c'è qualcosa di vero in questa battuta: alcuni periodici - sostiene V. Musinskij - hanno trovato nell'ufologia un argomento che porta denaro senza problemi, per cui non tutti si preoccupano dell'autenticità di quello che pubblicano, purché sia scritto in modo incisivo ed allettante".
Alcune delle notizie pubblicate dai giornali sono infatti non solo incredibili, ma infondate. Un esempio è la storia dell'UFO che sarebbe atterrato nella cittadina siberiana di Spassk-Dal'ny e dal quale sarebbe uscito un tentacolo che avrebbe cercato di afferrare alcune bambine: una di queste, toccata dal tentacolo, sarebbe morta o (secondo altre fonti) si sarebbe ammalata gravemente. Il direttore del giornale locale, interpellato per lettera dagli ufologi di Jaroslavl, avrebbe confermato l'atterraggio e la scioccante esperienza della bambina, che però sarebbe viva e in buona salute.
Nel mese di luglio, a Mosca si era addirittura diffusa la "voce" che un UFO era atterrato in un sobborgo della capitale, lasciando sul terreno una traccia circolare bruciata di 9 metri di diametro. Sia il quotidiano dei sindacati, Trud, sia quello economico del governo, Sozialisticeskaja Industria, hanno ripreso acriticamente tali voci, intervistando anche un ufologo, Alexander Kuzovkin, secondo il quale toccando la traccia si sentivano bruciare le dita, ed una batteria scarica posta all'interno del cerchio bruciato si sarebbe ricaricata da sola. Questa volta però era stata proprio l'agenzia TASS a demistificare il caso: in realtà, la traccia era quello che restava di una balla di fieno che aveva accidentalmente preso fuoco, come confermato dai Vigili del fuoco accorsi a domare il piccolo incendio.
Questo atteggiamento della stampa (dovuto forse anche ad una certa "ingenuità" dei giornalisti sovietici) spiega alcune storie incredibili riportate da diversi giornali russi (e riprese anche sui giornali italiani di ottobre), secondo le quali di volta in volta giornalisti si sarebbero messi in contatto telepatico con extraterrestri; scienziati avrebbero confermato la realtà di alcuni contatti, ipotizzando proiezioni di "immagini stereoscopiche"; commissioni di studiosi dell'Accademia delle Scienze sarebbero riusciti a osservare e fotografare oggetti luminosi ricorrenti; per non parlare della "biolocazione" e delle "rocce extraterrestri" di Voronezh; e così via con una sequela di presunte "conferme scientifiche" che - se corrispondessero al vero - avrebbero già bell'e risolto il problema ufologico.
Oltre alla glasnost, anche la perestrojka (cioè la ristrutturazione economica) sembra aver tratto spunto dagli UFO, applicandovi uno dei primi tentativi di spirito imprenditoriale. Già alla fine di ottobre, veniva pubblicata dal giornale Sovietskaja Turgovlia (Commercio sovietico) la notizia che la cooperativa "Stalker" (così battezzata dal titolo di un celebre film di fantascienza russo) da Mosca organizzava viaggi di tre giorni a Voronezh, "paese degli extraterrestri", con tanto di visita sul luogo dell'atterraggio, pur senza ovviamente garantire l'incontro ravvicinato, per soli 59 rubli (circa 130 mila lire).

L'UFOLOGIA OGGI
In ogni caso la vita degli ufologi in URSS è divenuta molto più facile, da quando i giornali, specialmente quelli locali, pubblicano un numero sempre maggiore di avvistamenti UFO.
Inoltre il nuovo clima di libertà che si respira nell'era Gorbaciov ha avuto un effetto positivo anche sulle attività degli ufologi sovietici, perché il riconoscimento del diritto di associazione ha portato rapidamente alla formalizzazione dei gruppi ufologici fino a quel momento semi-clandestini. Parallelamente ai gruppi "ufficiali" e a quelli "camuffati" come sezioni sui "fenomeni anomali" delle varie associazioni tecnico-scientifiche, sono così proliferati i cosiddetti "gruppi di iniziativa sociale", cioè libere associazioni di appassionati, che adoperano talvolta apertamente anche il termine "NLO".
Il primo a farsi avanti è stato - forse non a caso - nella repubblica baltica dell'Estonia: nel 1987 il gruppo ufologico che era stato diretto da Juri Lina e che, dopo il suo espatrio, aveva proseguito clandestinamente le attività, è stato finalmente riconosciuto dal governo locale. I gruppi ufologici riconosciuti sono attualmente più di cinquanta in tutta l'URSS.
La libertà di pubblicazione ha anch'essa avuto diretti riflessi sull'ufologia sovietica. Nel 1988 è stato pubblicato apertamente il primo libro ufologico scritto da un sovietico, Vladimir Gakov, con una tiratura iniziale di ben 200.000 copie. Inoltre, i dattiloscritti clandestini (samiszdat) sono stati sostituiti da vere e proprie pubblicazioni: attualmente vengono pubblicati almeno due bollettini ufologici, a Leningrado e a Jaroslavl.
Poche settimane prima del caso di Voronezh, il fisico Vladimir Azhazha (rieletto a luglio presidente della Commissione ufologica dell'Unione sovietica delle società degli ingegneri, la SNIO) ha avviato l'iniziativa di aprire una "Scuola tecnico-scientifica di ufologia" a Mosca, con corsi di "Introduzione all'Ufologia", "Aspetti filosofici", "Paleo-ufologia", "Astronomia e UFO", "Metodologia di indagine" ed altre materie teorico-pratiche. E sempre in quel periodo è stata organizzata a Mosca una mostra di fotografie e disegni sugli UFO al Museo dello Spazio.

IL CONGRESSO DI TOMSK
Anche la libertà di movimento ha favorito contatti e incontri fra studiosi di tutta l'Unione Sovietica.
Basti pensare che nei giorni dal 18 al 24 aprile del 1988 si è tenuto nella città siberiana di Tomsk un seminario di studio organizzato dal Comitato ufologico della SNIO, la sezione locale dell'Accademia delle Scienze ed il Politecnico di Tomsk, sul tema "Fenomeni transitori non periodici nell'atmosfera". I lavori erano divisi in sette sezioni:

- approccio filosofico e metodologico (con relazioni su argomenti come "La crisi metodologica della moderna fisica teorica", i "micro-leptoni", "un nuovo tipo di campo magnetico", oltre a "Basi teoriche sulla natura di alcuni UFO" e "Una nuova classificazione dei dati sui fenomeni anomali");

- connessioni cosmiche (con discussioni sulle "risonanze non lineari nel sistema solare e previsione dei terremoti", oltre a "La ricerca di civiltà extraterrestri" e le analisi chimico-fisiche di una misteriosa sostanza trovata a Dalnegorsk dove nel 1986 sarebbe caduto un UFO);

- interazioni atmosferico-terrestri(quasi tutte relazioni sui fulmini globulari);

- litosfera e campi fisici (su alcuni fenomeni naturali che generano avvistamenti);

- tecnosfera e correlazioni col mezzo (dagli effetti fisiologici del plasma alle interferenze causate dagli UFO);

- tracce biologiche (con accese discussioni sulla "bioenergetica" e le tecniche di "bio-locazione");

- aspetti tecnici (organizzazione delle indagini; metodi strumentali di rilevamento).

Già dai titoli risulta che l'ufologia sovietica ha seguito strade in parte simili, in parte molto diverse rispetto a quella dei paesi occidentali.
In tutto nei tre giorni sono state presentate 250 tra relazioni e comunicazioni, davanti a 400 partecipanti provenienti da più di 50 città sovietiche, fra cui 25 professori e 116 ricercatori universitari, ma anche studiosi appartenenti ai "gruppi sociali". Per la prima volta sono stati pubblicati in URSS gli atti di un congresso ufologico, in tre ponderosi volumi.

I CONTATTI CON L'ESTERO
Altro fatto senza precedenti, oggi gli ufologi sovietici possono viaggiare liberamente, oltre che all'interno dell'URSS, anche all'estero. Nel 1988 si ebbe la prima partecipazione di un ufologo russo ad un congresso in Occidente: Vladimir Rubtsov, docente al Politecnico di Kharkov, ha infatti partecipato al Congresso Europeo organizzato a Bruxelles (vedi UFO - Rivista di informazione ufologica n. 6, dicembre 1988) e, cosa ancor più impensabile fino a pochi anni fa, ha accettato di divenire rappresentante sovietico di un'organizzazione americana, la Mutual UFO Network (MUFON). L'anno scorso altri ufologi sovietici hanno partecipato ad incontri e manifestazioni ufologiche in Eurropa occidentale.
Di converso, nel 1989 lo scrittore e ufologo inglese Timothy Good, in visita nell'Unione Sovietica, non solo ha potuto incontrarsi liberamente con gli studiosi locali (uno dei quali, Nikolai Lebedev, ha collaborato alla stesura del suo recente libro "The UFO Report 1990" con un capitolo sugli avvistamenti in URSS), ma da un giorno all'altro è stato addirittura invitato alla televisione di Leningrado, da un giorno all'altro, ad un "programma dell'accesso" per parlare di UFO.
Il "nuovo clima" sta avvicinando sempre più l'ufologia sovietica a quella occidentale. Segno dei tempi che cambiano, il seminario nazionale ufologico tenutosi nel 1988 a Petroskoi ha avuto per tema la divulgazione ufologica attraverso la stampa: ai lavori hanno infatti partecipato giornalisti delle agenzie di stampa, della televisione nazionale e del settimanale Moskovskie Novosti.
Se poi sembra già insolito che un ufologo russo si permetta di scrivere al Ministro della Difesa ponendo domande e contestazioni che pochi anni prima l'avrebbero fatto finire in un campo di lavoro in Siberia, che dire del fatto che il ministero risponda, e per di più quasi con le stesse parole delle loro controparti occidentali? Il Maggiore Generale Filimonov scriveva infatti recentemente: "Caro Compagno, la sua lettera del 22 marzo 1989 al Ministro della Difesa è stata presa attentamente in considerazione. Le organizzazioni militari non si occupano dello studio degli UFO né di questioni riguardanti gli oggetti volanti non identificati o problemi relativi alle attività sulla terra di civiltà extraterrestri. Pertanto non c'è nessuna raccolta di informazioni riguardanti gli UFO ad eccezione dei fenomeni anomali naturali apertamente pubblicati da parte di organi del Ministero della Difesa, compresi quelli da lei menzionati. Non mi risulta un programma di indagine su astronavi extraterrestri che sarebbero nelle mani dell'URSS".

UFO: FIGLI DELLA GLASNOST?
Non è nostra intenzione offrire in questa sede un'analisi del "perché" di questo crescente e diffuso entusiasmo per gli UFO e l'ufologia in URSS. In quest'articolo abbiamo solo cercato di fornire un quadro di riferimento storico ed una panoramica del contesto attuale più ampi di quelli riportati dai giornali italiani, pochi dei quali sono andati oltre scontate (e spesso insulse) riproposizioni di luoghi comuni.
Segnaliamo peraltro che alcuni commentatori occidentali hanno sottolineato la contemporaneità fra quest'ondata di avvistamenti e di interesse per gli UFO ed altri fenomeni "paranormali" e soprannaturali segnalati in URSS in questi mesi: l'imperversare di un noto guaritore televisivo, la cattura di un "almasti" (l'"uomo delle nevi" russo), l'apparizione di mostri nei laghi e di fantasmi alla Biblioteca Lenin di Mosca. Il "ritorno degli UFO" non sarebbe quindi tanto un prodotto della glasnost, quanto un effetto delle difficoltà incontrate dalla perestrojka gorbacioviana: "lo smantellamento del dogma materialista e la riscoperta del cielo come proiezione del soprannaturale e valvola di sfogo delle frustrazioni terrene" (Paolo Rumiz su Il Piccolo del 22/10/89) se non addirittura un utilizzo consapevole dell'"emozione collettiva, la quale faccia vedere un mondo diverso o semplicemente faccia distrarre lo sguardo dal mondo esistente", in un paese "strangolato dai bisogni elementari, minacciato dai conflitti etnici, messo in ginocchio da scioperi"; con l'effetto però che "alla fine l'emozione farà scendere in campo la trascendenza" che, in un paese materialista, piuttosto che con apparizioni religiose si manifesterà sotto forma di UFO ed extraterrestri (Marcello Pera su La Stampa del 1/11/89).
Sulla base dei pochi dati disponibili, non siamo in grado di stabilire se si tratti solo di considerazioni astratte di sociologi da tavolino oppure invece di osservazioni pertinenti che ci aiutino a comprendere la "nuova ondata sovietica".
E' interessante però che sembrano condivise anche dagli stessi vertici del potere sovietico: "Pare diffondersi nel Paese la convinzione che i problemi possano essere risolti per miracolo, magari per mano di qualche essere uscito da un UFO", è il significativo commento di Leonid Abalkin, principale consigliere economico di Gorbaciov e vicepresidente del Consiglio, a proposito delle resistenze e difficoltà incontrate dalla perestrojka, con conseguente caduta di fiducia presso la popolazione.
Ci sembra indubbio che il contesto sociale e culturale dell'URSS gorbacioviana (perestrojka e glasnost) abbiano fornito un ambiente favorevole alla diffusione di notizie e commenti su avvistamenti UFO in quel paese, oltre che stimolato la rinascita dell'ufologia sovietica. Ma non ci sentiamo di sostenere che questo sia sufficiente a generare gli avvistamenti stessi, specialmente atterraggi ed incontri ravvicinati, in così gran numero e diffusione.
Per il momento possiamo solo constatare che il fenomeno UFO esiste e si manifesta al di là di quella che era la Cortina di Ferro. Proprio dall'esame delle somiglianze e delle differenze con il fenomeno ed il suo studio in Occidente, potrebbe scaturire qualche considerazione di utilità per una migliore comprensione del problema nella sua interezza.

23/12/2011 08:25
 
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TUTTI I SEGRETI DEL KGB

Agli inizi di febbraio del 1994 i servizi di Intelligence sovietici avevano cominciato ad aprire i propri archivi e, con molto senso pratico, a venderne il materiale; in particolar modo alla CIA americana venivano svenduti i dossier sugli UFO. Si veniva così a sapere che nel 1965 ad Hanoi, per esempio, la contraerea sovietica aveva fatto fuoco contro un UFO in piena guerra del Vietnam e che addirittura l'UFO avrebbe risposto al cannoneggiamento con un raggio luminoso provocando duecento morti. A parte ogni smentita, rapporti del genere sono stati sinora custoditi negli archivi dell'"Apparato", termine con il quale si indicano in gergo tutti i servizi segreti dell'ex URSS. L'Apparato ha sede in un enorme edificio di via Lubjanka a Mosca. Al quarto piano dello stabile c'è il quartier generale del vecchio KGB. Nel medesimo edificio si trova lo "Zapisky" (Informazioni), il repertorio centrale dell'Intelligence, un servizio di archivi unico al mondo.
Là giacciono anche gli incartamenti sugli UFO, inviati dalla direzione del GRU (Glavnoie Razvedyvatelnoie Upravlenye), una sezione speciale del KGB il cui compito è quello di assicurare la protezione dei segreti militari. I documenti UFO raccolti pare si riferiscano a rapporti segretissimi sulla concreta possibilità dell'esistenza di una civiltà aliena interessata al pianeta Terra.

STALIN E L'ECO DI ROSWELL IN URSS
Già Stalin, avendo saputo del caso di Roswell nel 1947, aveva cominciato ad interessarsi all'argomento, commissionando un rapporto al responsabile dei primi programmi spaziali Serghiei Koroliev, al matematico Mytislav Keldish, al chimico Alexandr Topciep e a Igor Kurciatov, uno dei padri dell'atomica sovietica. Il verdetto di Koroliev era stato singolare: "Gli UFO non sono un'arma misteriosa degli avversari occidentali dell'URSS e dunque non rappresentano un pericolo per la sicurezza della patria". Se dunque gli UFO non erano americani e quindi terrestri, chi li guidava? Esseri di altri mondi. Ciò che forse poteva essere in contrasto con la religione cristiana, non lo era con il materialismo dialettico. Infatti Marx addirittura prevedeva l'esistenza di altre intelligenze, e anche Mao ne era convinto. E il "cosmista" Bogdanov, celebre romanziere amico di Lenin e ideologo del bolscevismo, vagheggiava perfino una futura realizzazione del comunismo su Marte, chiamato "Stella rossa" (e di una stella rossa le armate sovietiche non portavano il simbolo sul berretto?). Altro cosmista comunista fu poi Platonov, i cui romanzi influenzarono il padre della cosmonautica (segretamente spiritista) Konstantin Ziolkovsky ed il geochimico Vernasky, nelle cui opere si trovano molti brani che preconizzano un'epoca "noosferica" di prossima venuta. Combattuto da Stalin, l'approccio del cosmismo ridivenne pubblico all'epoca dei voli spaziali e della distensione. E forse non è azzardato pensare che proprio la credenza nell'esistenza di altre vite extraterrestri abbia in buona parte incentivato i voli spaziali. Con il sogno inconfessato di portare il marxismo nell'universo. Il Vaticano, in fondo, suggerisce di fare la stessa cosa con il Cristianesimo e non è forse casuale che il primo astronauta sovietico, Gagarin, nel corso del suo viaggio salutasse proprio Nikolai Roerich, noto pittore teosofista e cosmista. Per contro, per molti anni negli ambienti scientifici sovietici la versione ufficiale sugli UFO fu che si trattasse di fenomeni naturali sconosciuti, versione, questa, costantemente ribadita dall'accademico Yuri Platov, articolista di "Selskaya Zhyzn" o Vita Agricola e talvolta come prodotto della decadente mentalità capitalistica (per il ministro degli Esteri Molotov).

MINACCE ALL'UFOLOGO BORIS SHURINOV
Quantunque Gromyko e Rogers si fossero segretamente accordati per passarsi nel 1971 tutte le informazioni sugli UFO e sebbene nel 1955 agenti del KGB e della CIA, riuniti a Ginevra, già avessero concordato un piano analogo, per il regime gli UFO non potevano esistere. O meglio, non dovevano esistere agli occhi della popolazione. In realtà lo Zapisky continuava a ricevere dossier e in alcuni casi, come dopo l'avvistamento di UFO sopra Petrozavodsk, il 20 settembre del 1977, gli agenti segreti erano intervenuti violentemente per far tacere i testimoni e confiscare tutte le evidenze del fatto (foto, vetri fusi dal calore dell'UFO a bassa quota). Ora, più recentemente, il KGB ha venduto importanti dossier alla CIA, forse in virtù degli accordi del 1955. Secondo l'ufologo sovietico Boris Shurinov tali dossier contenevano importanti informazioni tecniche. Dopo aver svelato al "Mufon UFO Journal" e alla stampa americana e italiana la verità, Shurinov si è visto minacciare di morte per iscritto e, verso la fine di aprile del 1994, qualcuno ha tentato di bruciargli, con della benzina, la porta di casa. Chi? Non si sa, ma è ovvio pensare al KGB che, al contrario di quanto si pensa, non è scomparso né è certo stato abolito, ma semplicemente si è trasformato. La denominazione odierna è FSB (Servizi di Sicurezza Federali). Il 23 dicembre 1993 il presidente Yeltsin annunciava l'abolizione dell'ultimo bastione del totalitarismo sovietico, il Ministero della Sicurezza, che per 75 anni, di pari passo col KGB, aveva spiato la vita dei sovietici. Pure, dei dipartimenti di quel ministero, è rimasto più che mai attivo il controspionaggio estero. "Per proteggere i nostri interessi nazionali", ha ribadito Boris Yeltsin. E già in aprile il KGB aveva convocato una conferenza stampa ove alcuni responsabili quali il colonnello Alexandr Zhilin del dipartimento investigativo ed il generale Andrei Bykov, viceministro alle Telecomunicazioni, avevano denunciato il grave deficit, di mezzi e di uomini e avevano cercato di sfatare il mito della potenza del servizio segreto. Negando ad esempio di avere migliaia di spie ed informatori e lasciando intendere di essere meno fiscali di quanto sinora pensato. Come mai allora il reporter del "Baltimore Sun", autore di una clamorosa intervista ad uno scienziato che si occupa di armi chimiche, era stato interrogato per la seconda volta, il giorno precedente, nella prigione di Lefortovo dal KGB? E per quanto riguarda quest'ultimo, non è forse vero che dietro le oltre 25 morti inspiegabili dei ricercatori inglesi della Marconi, impegnati in studi sugli UFO e sullo Scudo Spaziale, ci fosse la "Ionga manus" di Mosca? Questo è quanto sinora accaduto dietro le quinte.

L'OPERATO DI ZHIGEL E KAZANTSEV
Ufficialmente gli scienziati, disinformati dal regime, si sono mantenuti scettici sull'argomento, più o meno come con i loro colleghi americani. Il 1967 però ha rappresentato un momento di rottura di questa tendenza. Un decreto governativo del 18 ottobre, difatti, dava vita alla Commissione Cosmonautica dell'URSS un organismo incaricato di studiare gli UFO. Cosa poteva aver prodotto un simile cambiamento? Le pressioni di due scienziati e ufologi convinti, i professori Felix Zhigel e Alexandr P. Kazantsev, entusiasti dell'ipotesi aliena e convinti che gli UFO ci avessero già visitato nella preistoria, probabilmente manipolando la nostra evoluzione. I due facevano così parte della Commissione, presieduta da Anatoli Stolyarov, generale delle Forze Aeree e dal dottor A.Tikhonov suo segretario.

UFO E ACCADEMIA DELLE SCIENZE SOVIETICA
La riuscita di una grande iniziativa era in parte merito di Zhigel che, in agosto, si era incontrato a Praga con i colleghi russi e americani, al Congresso dell'Unione Astronomica Internazionale. Là Zhigel, un po' a sorpresa, aveva dichiarato ad un giornalista sovietico che da più di 20 anni erano stati segnalati UFO sui radar e che parecchie celebrità del Paese erano state testimoni dell'evento. Per questo Zhigel ne aveva approfittato per chiedere una cooperazione internazionale. Dato che lui ed i suoi collaboratori possedevano già 200 rapporti. Sull'onda dello scandalo causato, il governo fu costretto a costituire una squadra di 20 scienziati, mentre la Polonia aderiva al progetto, creando una rete fra le stazioni meteo locali ed extranazionali. Per Zhigel "la documentazione raccolta suggeriva che il fenomeno UFO fosse reale e che non potesse essere scambiato per alcun fenomeno naturale conosciuto, tipo i fenomeni ottici dell'atmosfera". I risultati della Commissione del 1967 furono però molto elusivi (l'omologo ente diretto in USA dal Prof. Condon seguirà le stesse tracce), specie dopo l'episodio che segue.
Stolyarov, nel corso di una trasmissione televisiva, aveva mostrato numerose foto di UFO riprese da aerei; una di queste mostrava un ordigno circolare sormontato da una cupola. Ci si sarebbe aspettati un incentivo agli studi ed invece poco dopo il generale abbandonava misteriosamente le ricerche. Dicendo di essere malato. Il colpo mortale alla Commissione arrivò più tardi, quando il professor Kostantinov, vicepresidente dell'Accademia delle Scienze, dichiarava alla Pravda: "L'Accademia ha studiato il problema da vicino, in relazione alle apparizioni, prendendo in esame quanto scritto dai giornali e commentato dalla televisione sovietica sugli UFO e ha concluso che la propaganda fatta in URSS a proposito dei pretesi dischi volanti non ha nulla del carattere proprio della scienza: queste invenzioni non hanno alcuna base di serietà; gli oggetti osservati hanno un'origine ben conosciuta..."
Quale? Quel che è certo è il fatto che nel 1979 l'Accademia delle Scienze dell'URSS realizzava lo studio statistico L'OSSERVAZIONE DEI FENOMENI ATMOSFERICI ANOMALI IN UNIONE SOVIETICA, curato dai Prof. L. M. Ghindilis, D. A. Menkov e I. G. Petrovskaya dell'Istituto di Studi Cosmologici di Mosca sulla base dei dati raccolti fra il 1959 e il 1979 dal Prof. Zhigel; e che 10 anni dopo, a seguito di un ondata di segnalazioni senza precedenti, il muro del silenzio sul problema veniva finalmente sbrecciato oltre cortina.
Il crollo dell'URSS ha fatto il resto.

24/12/2011 16:02
 
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CON QUESTA LETTERA, FIRMATA DAL GEN. SCIAM, IL KGB INVIA AL COSMONAUTA POPOVICH UN DOSSIER MILITARE DI RAPPORTI UFO IN URSS




KOMITET GOSUDARSTEVENNOI BEZOPASNOSTI SSSR
KGB (Comitato per la sicurezza dello Stato dell'URSS)

24-10-91 - n.1953/sc
Mosca

Al Presidente dell'Unione
delle Associazioni Ufologiche
cosmonauta-aviatore dell'URSS
Pavel Romanovich Popovich

n. 5-53 del 24-9-1991

Egr. Pavel Romanovich,
Il KGB non si occupa in modo sistematico della raccolta e analisi delle informazioni sui fenomeni anomali (quali i cosiddetti oggetti volanti non identificati). D'altronde, anche il KGB dell'URSS si muove nei confronti di organizzazioni diverse e di enti civili di informazioni circa le informazioni di tali fenomeni.
Vi inviamo in copia del materiale di interesse. Questo materiale è stato precedentemente inviato al ZNII (Istituto Nazionale Centrale Informazioni) per la costruzione di macchine della città di Kaliningrad.

Nota bene: Su tali testi, in 124 pagine, non c'è vincolo di segretezza se non limitatamente all'Ente Originatore mittente.

Il Vicepresidente del Comitato di Presidenza del KGB

(firmato) N. A. Sciam

[Modificato da Gabrjel 24/12/2011 16:03]
30/12/2011 08:38
 
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AVVISTAMENTO UFO ALL'AEROPORTO DI PIETROPAVLOVSK-I
DAL DOSSIER INVIATO DAL KGB AL COSMONAUTA POPOVICH


Sopra l'aeroporto di Pietropavlovsk-I (Penisola di Kamciatka), il 20 ottobre 1982, a causa delle pessime condizioni meteorologiche a Magadan, veniva all'atterraggio l'aereo IL-62, matricola no. 86457 (numero di volo 206) del Gruppo di Produzione Riunito dell'Aviazione Nazionale, che compiva il volo 63 Mosca-Magadan (Russia Europea-Estremo Oriente Siberiano sul mare di Okhotsk).
All'arrivo all'aeroporto di Pietropavlovsk-I, l'equipaggio osservava l'apparizione, incontro e parallelamente alla sua rotta, di un oggetto luminoso, che si muoveva a velocità ed altezza variabili, i cui spostamenti erano accompagnati da smaglianti bagliori di luce. Al termine del volo, il comandante dell'equipaggio Vasilievikh fece rapporto scritto sul "Giornale dei rapporti KVS" circa il funzionamento degli strumenti radiotecnici e dei servizi dell'aeroporto di Pietropavlovsk-I.
Dopo l'atterraggio dell'aereo, anche due addetti avvistarono questo oggetto: uno civile e l'altro militare, che si trovavano nel settore KDP dell'aeroporto (torre di controllo). Allo scopo di verificare e documentare il fatto in questione furono raccolte da noi le dichiarazioni di 4 membri dell'equipaggio dell'aereo e di due controllori, nonché i dati del servizio meteorologico; sono state fatte copie delle registrazioni su nastro magnetico delle conversazioni dell'equipaggio dell'aereo con il gruppo dei controllori. Fu anche confiscata la cassetta del magnetofono di servizio "MARS BM" dell'aereo con le registrazioni dei colloqui tra i membri dell'equipaggio negli ultimi 30 minuti di volo e furono prese informazioni circa l'assenza a bordo di possibili installazioni speciali. Come risultato fu accertato che il 19 ottobre 1982, alle 19:29 (ora di Mosca), un aereo IL-62 aveva sorpassato il punto di controllo di Soboliev ad una altezza di 11.400 metri e si accingeva alla discesa, dirigendosi verso l'aeroporto di Pietropavlovsk I.
Alle 19:32, alla distanza di 120-130 Km dall'aeroporto, il comandante pilota KVS M. P. Vasilievikh notò all'altezza di 7.200 metri, a sinistra in basso e ad un angolo di 45°, due lampi abbaglianti e luminosi di luce turchino-chiara, che sembravano fari anticollisione di un aereo. Giudicando la situazione come un avvicinamento pericoloso, Vasilievikh lampeggiò verso il misterioso traffico con i propri fari e comunicò l'accaduto ai controllori KDP dell'aeroporto di Pietropavlovsk-I. Il controllore KDP S. A. Karikov, sapendo che non c'era altro traffico nella zona e tramite il servizio PVO (Difesa Contraerea), informò di ciò il KVS Vasilieivikh.
L'equipaggio confermò tuttavia che aveva sotto controllo l'oggetto. Inoltre, il navigatore dell'equipaggio, A. I. Bondariev e l'istruttore di navigazione del distaccamento di volo 206, M. D. Skubko, per tutto il tempo di osservazione dell'oggetto, avevano tentato di avvistarlo sul radiolocalizzatore ma inutilmente. L'oggetto mostrava lampi abbaglianti della durata di 3-5 secondi con pause di 25-30 secondi ed è stato osservato dall'equipaggio per circa 12 minuti. Alle 19:55 l'equipaggio cessò di osservare l'oggetto, concentrandosi sulle manovre per l'atterraggio dell'aereo. Per tutto il periodo dello stazionamento dell'oggetto nella zona di visibilità ala parte dell'equipaggio, la radio e gli equipaggiamenti luminosi funzionarono normalmente senza intoppi. Ciò vale sia per gli equipaggiamenti dell'aereo che per quelli dell'aeroporto. Il controllore KDP S. A. Karikov, ricevendo dall'equipaggio dell'aereo informazioni circa l'oggetto, tentava di localizzarlo visualmente dal tetto del KDP (torre). La visibilità era eccellente e l'aereo si vedeva perfettamente, ma Karikov non riuscì ad osservare l'oggetto estraneo. Circa 8 minuti dopo l'atterraggio dell'aereo, Karikov avvistò verso nord, esattamente nella direzione della pista, una luce abbagliante, che ricordava le luci anticollisione di un aereo. Per 3 minuti Karikov osservò 6 luci, il cui colore cambiava dal rosa-rossastro al rosa. L'oggetto si muoveva dapprima verso ovest, poi verso nord-ovest. Karikov richiamò verso l'oggetto l'attenzione dell'aspirante Tchaplighin, il quale fece in tempo ad avvistare due luci. Il comandante dell'equipaggio, M. P. Vasilievikh, in un'intervista, raccontò che volava verso la Kamciatka già da 6 anni e che mai aveva visto alcunché di simile, pur avendo volato nelle più diverse condizioni.
Il servizio meteorologico dell'aeroporto, in coordinamento con il Centro Regionale Meteorologico, afferma che non c'era stato alcun avvistamento insolito nell'atmosfera sul corridoio aereo Soboliev-Elizov. Non si erano notate nemmeno condizioni per attività temporalesca, né forti elettrizzazioni delle masse d'aria. Il 20 ottobre, alle 16:30, il traffico 86457 cominciava il rullaggio di partenza verso Magadan. A seguito della comunicazione della scoperta di scorie anomale nell'olio dei sistemi idraulici, il volo venne ritardato per accertamenti. Il 25 ottobre, a seguito di interventi di manutenzione, furono scoperti seri guasti alla palettatura delle turbine di entrambi i motori.
Oltre a ciò uno di essi risultò del tutto fuori uso. In un rapporto preliminare della commissione l'ingegnere capo del DBU GA, Gh. I. Martinov, sostenne che le avarie alle palette si erano verificate a causa di un arresto della lubrificazione durante il decollo dell'aereo nell'aeroporto moscovita di partenza di Domodiedov.






AVVISTAMENTO UFO PRESSO LA BASE MISSILISTICA DI KAPUSTIN YAR
DAL DOSSIER INVIATO DAL KGB AL COSMONAUTA POPOVICH


Si rende noto che nel periodo fra le ore 22:12 del 28 luglio 1989 e le 01:30 del 29 luglio 1989, (censura) militari sovietici, delle unità dell'esercito (censura) a Kapustin Yar nella Regione di Astrakhan, segnalavano oggetti volanti non identificati nella direzione del (cancellato) reparto e delle basi in smobilitazione (censura) determinati reparti situati a (censura). Frequenti le segnalazioni dalla steppa intorno alla città di Kapustin Yar verso nord-est, rispettivamente a 45 e 30 Km di distanza. I militari hanno trasmesso al Centro di osservazione degli NLO (UFO) nel periodo fra le 22:12 e le 23:55 del 28 luglio 1989.
Come segue dai resoconti dei testimoni oculari essi hanno avvistato dapprima 3 oggetti ad una distanza di 3-5 Km Le basi militari smobilitate, che si trovano rispetto al PDRZ a circa 15 Km, hanno avvistato gli UFO dalle ore 23:30 fino alle 01:30 del 29 luglio 1989 a distanze variabili da qualche chilometro fino a 300 metri. Risulta dagli interrogatori dei testimoni dello stabilimento che le segnalazioni esterne circa l'avvistamento UFO descrivono: un "disco" del diametro di 4-5 metri, nella sua parte superiore di forma semisferica, luminoso, che si muoveva talora improvvisamente, in silenzio, abbassandosi e planando verso il terreno ad una altezza di 20-60 metri (particolari nelle dichiarazioni testimoniali).
Il Comando Sovietico (censura) Unità Militari (censura) (poligono BVS, città di Akhtubinsk) di distruggere dopo dettagliati esami, (censura) non lungi, onde non consentire una presenza a distanza ravvicinata di aerei in transito.
I testimoni oculari confermano le ottime condizioni meteorologiche locali del momento.

RAPPORTO
Io, sottufficiale Voloscin Valeri Nikolaievitch, faccio rapporto che alle 23:20 del 28 luglio, trovandomi al cambio del turno di servizio delle comunicazioni, ho ricevuto l'informazione dall'addetto del centro di telegrafia com. Tchernikov Anatoli Botisovitch, circa il fatto che sopra il reparto militare (censura) nel corso di più ore era rimasto sospeso un oggetto sconosciuto che egli definiva un disco volante. In aggiunta Tchernikov A .B. raccontava che questa informazione gli era giunta dal com. Savartzev del gruppo operativo mediante comunicazione (censura).
A Savartzev questa informazione era giunta da (censura). Secondo le parole di Tchernkov questo oggetto sembrava osservare il PDRZ in quanto era a due chilometri da (censura). Dopo questa conversazione telefonai al comandante Savartzev, il quale confermò di aver ricevuto l'informazione e mi propose di salire in alto nel tentativo di vedere questo oggetto. All'incirca alle 23:30 uscii dall'edificio con il soldato semplice Tischaiev D.N. e mi arrampicai sulla prima sezione della torretta dell'antenna, a circa sei metri dal suolo. Il soldato semplice Tischaiev era vicino a me.
Appena salimmo sulla torretta feci notare al soldato semplice Tischaiev che sul lato (censura) alla nostra destra volava silenziosamente un certo oggetto. Tischaiev commentò che lo vedeva. Nel cielo notturno era distintamente visibile un potente faro luminoso che ricordava una fotoelettrica. L'oggetto volava verso le attrezzature ausiliarie (circa a cinque chilometri dal posto di osservazione) e si dirigeva verso il deposito degli armamenti missilistici (circa a 300 metri dal posto di osservazione). Sorvolando tale deposito, l'oggetto vi planò sopra, poi si abbassò ad una altezza di circa 20 metri.
Contro il cielo notturno la sua sagoma era visibile e tutto il corpo irradiava una luce verde pallida, simile alla luminescenza del fosforo al buio. L'oggetto si presentava come emisferico nella parte superiore.
Il diametro del disco era di circa 4-5 metri. Inoltre, quando l'oggetto si abbassò sopra i depositi missilistici, dal punto da dove proveniva il bagliore si accese un raggio di luce violenta che prese a girare tutt'intorno, soffermandosi ai margini di una installazione. Osservai 2-3 giri del raggio, che era distintamente visibile sullo sfondo del cielo ed emanava dall'oggetto, nonostante non riuscissi a scorgere la chiazza luminosa sulle costruzioni e sul terreno (sebbene ad un certo momento il raggio apparisse come una macchia).
Il moto del raggio durò per qualche secondo, poi scomparve; l'oggetto, continuando a scintillare, si avviò verso una zona residenziale adiacente. Dopo di ciò ho visto l'oggetto sospeso sopra le installazioni della ferrovia. Quindi a questo punto l'oggetto nuovamente ritornò sui depositi missilistici e fu osservato sopra di essi ad una maggiore altezza (60-70 metri).
In questo momento, presso di noi, anche l'intero corpo di guardia montante e il capo delle guardie osservavano l'oggetto. Alle 01:30 volò via verso la città di Akhtubinsk e scomparve alla vista. I suoi lampeggiamenti non erano stati periodici, come se fosse stato mandato per fare fotografie.
Gli spostamenti dell'oggetto non erano stati uniformi: talora velocemente di lato, o verticalmente (segue una pagina scritta a mano, con disegno dell'UFO, pressoché illeggibile, che risulta però trascritta nel documento) e talvolta planando dolcemente. Ho osservato tutto ciò chiaramente dalle 23:30 fino alle 01:30. Posso rappresentare come mi sia apparso l'oggetto mediante il disegno.

NOTA Il raggio e le luci si propagavano per tutta la zona.
(Firmato) L'addetto di servizio alle comunicazioni Sottufficiale Voloscin V. N. 31.07.89






AVVISTAMENTO UFO NELLA CITTA' DI VLADIVOSTOK
DAL DOSSIER INVIATO DAL KGB AL COSMONAUTA POPOVICH


Alle 20:30 del 3 Novembre 1985, dopo una battuta di caccia alle foci del fiume Razdolnaya, salii sulla mia barca a motore "Dniepr", ormeggiata, azionandone il motore "Vikhr". Questo si avviò dolcemente e senza il minimo problema. In quel momento notai un NLO (UFO) che si muoveva a grande velocità da nord a sud ad una altezza molto superiore a quella propria degli aerei. Sembrava comunque più grande di una stella e proiettava un raggio di luce verso terra leggermente inclinato. Il raggio era piuttosto lungo, eppure non toccava il suolo dissipandosi a mezz'aria.
Quando l'UFO ci volò sopra più vicino, il motore della barca si spense. Tirai il cordone di accensione dopo aver prima rimboccato la benzina e aumentato il gas.
Il motore si accese, ma mentre funzionava avevo notato una luminescenza provenire dalla base delle bobine attraverso le quali passano i cavi ad alto voltaggio collegati alle candele di accensione dei cilindri superiore e inferiore. E la luminescenza alla base della candela superiore era maggiore dell'altra.
5 o 7 secondi dopo il motore si arrestò improvvisamente e senza alcun calo di potenza. In quel momento l'UFO si trovava esattamente sopra la barca. Dopo che l'UFO si era spostato un po' di più verso sud in direzione di Vladivostok, il mio compagno A. Khripunov e io notammo al di sopra di esso un satellite artificiale. Sia l'UFO che il satellite si muovevano all'incirca alla stessa velocità e nella stessa direzione. Quando l'UFO si avvicinò a Vladivostok il suo raggio scomparve e lo stesso oggetto non fu più visibile.
Il satellite invece continuò il suo spostamento, ed era chiaramente visibile nel cielo sebbene fosse molto più piccolo dell'UFO.
Risalimmo in barca e la allontanammo dalla riva. Per quanti tentativi facessimo il motore non si avviava. Il vento e la corrente portarono la barca sulla riva opposta. Una volta in secca feci un altro tentativo di accendere il motore: cambiai le candele, ma il carburante si riversò sia sul primo che sul secondo paio. Cambiando il secondo paio di candele notai che non davano scintilla. Usammo perciò i remi per raggiungere la foce del fiume e scegliere un posto per riposarci.
Laggiù esaminai attentamente il motore. Pulii allora i contatti di tutti i circuiti, sostituendo parte dei fili elettrici e dei cavi ad alto voltaggio.
Una debole scintilla comparve nel cilindro inferiore: la scintilla compariva periodicamente quando il volano girava: una volta, dopo vari tentativi infruttuosi. Non scoccava invece ancora alcuna scintilla sul cilindro superiore. Decidemmo di remare, sperando di incontrare qualcuno.
Incontrammo alcuni pescatori solo alle 09:00 di mattina che ci diedero una loro vecchia bobina. Verificai ancora tutti i contatti. Nulla era cambiato nel cilindro inferiore. La scintilla era debole e compativa a singhiozzo. Quando cambiai la bobina il cilindro superiore non dava scintilla, però senza candela la scintilla si scaricava nella mano. Quindi presi una dinamo magnetica di scorta che avevo già provato di notte, la misi in una piccola caldaia, chiusi il coperchio e la surriscaldai per mezz'ora su un fornello a petrolio. Poi la misi al suo posto. Dopo il primo giro del volano avvertii nella mano il forte colpo della scintilla. Sistemai allora i contatti, collegai le candele, le misi a massa e vidi che finalmente funzionavano entrambe. Avvitai le candele, schizzai in entrambi i cilindri un po' di carburante pulito per una partenza più facile e infine il motore si accese al primo colpo.
Erano ormai le 15:00; quarantacinque minuti dopo eravamo a Vladivostok.

Capitano di Corvetta della Marina Sovietica V. Alexandrov






AVVISTAMENTO UFO NELLA CITTA' DI SOCI
DAL DOSSIER INVIATO DAL KGB AL COSMONAUTA POPOVICH


Inoltriamo l'interpretazione del controllore al Servizio Movimentazione dell'aeroporto di Soci, Stiepanian R. Kh. e la trascrizione delle radiocomunicazioni con l'equipaggio aereo circa le osservazioni di oggetti volanti non identificati nella zona di responsabilità dell'aeroporto di Soci, il 26 luglio 1989.

ZNA su Som nel servizio UVD
al compagno Bielov S. F.
dal controllore UVD Stiepanian R. Kh.

INTERPRETAZIONE
Io, Stiepanian R. Kh., il 27.07.89, durante l'effettuazione dell'UDD in RZ, circa alle 14:40 ricevetti una comunicazione dall'equipaggio VS 85138 proveniente dalla direzione di Simferopoli in quota a 10.100 metti, secondo la quale osservavano al traverso sinistro, a circa 30-50 Km alcuni oggetti.
Io chiesi di puntualizzare sulla forma, la luminosità e su quali manovre essi eseguissero. L'equipaggio aggiunse che gli oggetti si muovevano parallelamente: uno luminoso, a forma di sigaro, come se fosse un dirigibile; mentre l'altro era a punta di fiocina, con forma rigorosamente geometrica.
La velocità era esattamente uguale a quella di un TU154 e gli oggetti effettuavano facilmente manovre scambiandosi di posto.
Chiesi all'equipaggio circa eventuali anomalie nel funzionamento degli apparati e strumenti dell'aereo, e l'equipaggio confermò che tutto funzionava normalmente, in perfetto ordine. Chiesi all'equipaggio di osservare gli oggetti e di riferire immediatamente su qualunque cambiamento della situazione. Quindi chiesi informazioni al settore militare UVD se nella zona ci fossero loro veicoli R.Sch.O., e fornii dati sugli oggetti. Mi si rispose negativamente, al che informai il PVO (*) e chiesi se non li stessero osservando con i loro strumenti, ma "Krov"(**) rispose di no. Feci rapporto al controllore anziano e a RP. Anch'io non osservavo nulla nell'indicatore. Allorché 85138 si trovò nella zona vi giunsero anche tre VS, i quali osservarono questi oggetti. La loro descrizione fu identica. Gli aerei osservarono gli oggetti nella zona per circa 20-25 minuti, ad altezze fra i 7.500 e gli 11.100 metri. In quel momento la direzione dei collegamenti con gli aerei fu assunta dal controllore anziano e dal dirigente aeromobili che avevano ascoltato tutto. Una informazione più accurata può essere ottenuta dalle trascrizioni di tutte le comunicazioni radio fra le 11:35 e le 12:05. Steso il 9.08.89 per promemoria.

(Firmato) Stiepanian

Note: (*) Difesa Contraerea. (**) Nome in codice dell'unità PVO.


COMUNICAZIONE
CIELO DI SOCI, 26.07.1989


(D = controllore;
138 = VS 85138;
397 e 500 = due altri aerei non meglio identificati;
E = equipaggio generico)

Ore 11:31
(D): 138, ascolto.
(138): Voi non notate, alla nostra sinistra, due oggetti?
(D): A sinistra, a quale altezza?
(138): Alla nostra altezza 50-60 km, proprio al traverso.
(D): 138, non ci sono traiettorie convergenti, vedete niente a sinistra?
(D): 138, che cosa vedete?
(E): C'era un oggetto ed un secondo gli è apparso a fianco, adesso si muovono assieme a noi a circa 80 km.
(E): Qual'è la forma?
(E): Uno è allungato come un dirigibile e l'altro è come circolare.
(D): Si trovano al traverso rispetto a voi?
(E): Sì, proprio al traverso, ma adesso si sono allontanati improvvisamente, a 80-90 km.
(D): 397, voi non vedete nulla, davanti, a destra, a sinistra, fra 30 e 40 km?
(E): 397, davanti a 30 km?
(D): 40 km sul fianco sinistro a destra.
(E): 397, faremo attenzione da sinistra a destra.
(E): No, non vediamo nulla, per ora; non vediamo, adesso usiamo il localizzatore.
(E): 397, ecco adesso a destra 25 km; sono già a destra dietro di voi.
(E): No, non vediamo: ci sono nuvole ovunque.
(E): Guardate più in alto delle nubi (due volte)... c'è qualche cosa che va zigzagando.
(E): 397, vedo due macchie sullo sfondo delle nubi.
(D): In quale direzione?
(E): 45 km da Soci, 30 gradi all'indietro.
(E): 138, uno è quasi come un quadrato l'altro si allunga nella forma di un rombo, stanno separandosi.

Ore 11:44
(D): 138, raccontateci di questi oggetti.
(E): Ecco, ci sono a fianco e sono immobili. Noi siamo a 8 km da loro, pensiamo.
(D): Si muovono?
(E): Erano a 40, adesso a 100 km sul fianco sinistro a destra.
(E): Soci, 138 chiede 11.100 metri di altezza.
(D): 138 autorizzato a 11.100 e fateci sapere di questi oggetti.
(E): 138 a quota 11.100.
(D): 138, distanza 200 km, azimut 270.
(E): 138, distanza 100.
(D): (incomprensibile).
(E): Soci, voi li vedete sul localizzatore?
(D): No, non osserviamo nulla.
(E): Ecco che adesso hanno virato e vanno affiancati.
(D): 397, distanza 200, azimut 277, a 10.000 commutate su 120.4.
(D): 138 li osservate ancora?
(E): Eccoli a sinistra, indietro, l'intervallo fra noi e loro è in aumento, si sono allontanati da noi molto velocemente. Prima ci erano vicini e poi si sono distanziati da noi.
(D): 138, in quale direzione vanno?
(E): Adesso a sinistra e indietro rispetto a me.
(D): Tutto funziona bene da voi?

Ore 11:47
(E): Tutto funziona normalmente.
(D): (incomprensibile).
(D): 500, voi non osservate niente?
(E): 500, non vediamo nulla né a destra né a sinistra.
(D): Ricevuto.

02/01/2012 19:11
 
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UFO SCATENA QUASI UNA GUERRA NUCLEARE DALLA BASE DI USOVO

Sembra un titolo di un tabloid, ma la questione è valida: Nel 1982 un UFO scatenò quasi accidentalmente una guerra nucleare? L'episodio si verificò nel centro sud dell'Ucraina la sera del 4 Ottobre, secondo le deposizioni ufficiali dell'unità militare sovietica e supportato anche dall'intervista ad uno degli ufficiali responsabili delle indagini. Ci furono testimoni di più di un evento, che si verificarono tra le 19.30 e 21.37, e molti di questi erano ufficiali sovietici delle forze armate e il personale di stanza in un lungo raggio della Base Missilistica Nucleare di Usovo, vicino a Byelokovoriche.
Le deposizioni descrivevano luci notturne non identificate che compivano acrobazie nel cielo di diversi villaggi attorno alla base missilistica. Le segnalazioni in se stesse non erano particolarmente preoccupanti, in quanto le relazioni non indicavano alcun segno di ostilità delle luci. Ma quello che accade all'interno di un bunker sotterraneo dell'Unità Militare (MU) 52035, che ospitava il pannello di controllo di lancio dei missili, è tutt'altra faccenda.


Il Colonnello Boris Sokolov

Il Colonnello in pensione Boris Sokolov disse al corrispondente di Mosca per L'ABC TV David Ensor, che i pannelli di controllo si accesero improvvisamente, come se i missili fossero in procinto di essere lanciati. Questo fattore sarebbe solamente successo se l'ordine sarebbe arrivato da Mosca. "Come Direttore del Ministero della Difesa e incaricato della ricerca dei fenomeni anomali nell'atmosfera e nelle spazio esterno, "Sokolov diventò membro della commissione dei quattro uomini istituito per indagare sul cosiddetto caso Usovo.
Negli anni 80, gli obbiettivi dei missili si trovavano in America, l'ex direttore del KGB Yuri Andropov era il Segretario Generale e Ronald Reagan in quel periodo disse che l'URSS era "L'impero del male". Oggi, naturalmente la storia diversa. La base missilistica fu chiusa nei primi degli anni 90 con il termine della guerra fredda, l'Ucraina è un paese indipendente, i testimoni militari sono liberi di parlare, qualche volta. Quindi siamo fortunati ad avere la deposizione ufficiale del Maggiore Davidovich Kataman, primo assistente del comandante dell'unità Militare 52035, presso l'unità di servizio di comunicazione e responsabile dei pannelli di controllo computerizzato dei missili nucleari a lungo raggio della base Usovo. Il Maggior Kataman non vide gli UFO volare sopra la base, perché al momento si trovava nel bunker sotterraneo. Ma quello che vide, militarmente parlando, fu un vero incubo per il suo lavoro.
Il Maggiore Kataman nella sua deposizione scrisse che: "Il 4 Ottobre 1982 alle 21.37, ho osservato la spontanea illuminazione di tutti i display BR, P, SH, DR, GP, SR, PR, CZ, BT, NBT, GP, , messaggio messaggio GB, PP, PS, OR, PNS, Z, PZG, PZNS, gli indicatori erano attivati come se qualcuno o qualcosa li avesse manipolati avendo a disposizione il preciso codice di attivazione computerizzato per il lancio dei missili. La deposizione continuò nel sostenere che un controllo degli apparecchi, una misurazione dei parametri fatta in maniera tecnica non mostrò difetti. L'apparecchio funzionava normalmente questo prima che dopo l'anomalia presentatasi.
L'ufficiale aggiunse poi: "Credo che questo effetto fu causato dall'influenza di un forte impulso specialmente sul blocco BP-263 (U-10) poi sul VTG-127 (U5,U3,U2) e poi sui blocchi U14, U12 e U11 [i silos dei missili], attivando la sequenza dei dati di carico nell'apparato. Nessun effetto anormale fu osservato in altri mezzi di comunicazione…Casi simili non erano mai stati registrati prima: "L'apparecchiatura fu successivamente smontata pezzo per pezzo, e nessuna anomalia o malfunzionamento furono trovati.
Secondo la rete televisiva ABC News nel segmento Prime Time Live "KGB UFO Files" che fu trasmessa il 6 Ottobre del 2004, "per 15 secondi strazianti, la base perse il controllo della armi nucleari, e quello che accadde lì non fu mai stato spiegato. "L'ABC intervistò anche due testimoni dell'avvistamento del 1982: un civile di Byelokovoriche e il Tenente Colonnello Vladimir Platunov. Il Tenente Colonnello Platunov descrisse l'oggetto come:"… proprio un disco volante, come vengono mostrati nei film, senza oblò, niente di niente….non produceva alcun suono e non avevo mai visto una cosa simile.
Le parole del Maggior Kataman se confrontate a quelle di altri nove testimoni, tra i quali alcuni soldati, un tenente, tre capitani, due Maggiori e tre Tenente Colonnelli delle Unità militare 32157 e l'Unità Militare 52035, erano sobrie al confronto. I testimoni si trovavano in svariate località, ma soprattutto sulle strade che collegano Byelokovoriche e le frazioni di Usovo, Topyilnja, Zhovtnevo, Perebrody e Korosten. Questi piccoli villaggi probabilmente non appaiono all'interno di un atlante generale e sono situati in una zona al centro dell'Ucraina a sud della capitale Kiev.

La testimonianza
Il Capitano Valery Polykhaev si trovava a bordo di un autobus, e stava ritornando a casa dalla base di Usovo alle 19.30 il 4 Ottobre 1982. Dopo la fermata dell'autobus, all'incrocio con Usovo, nella sua deposizione dichiarò: "Ho visto nel cielo aperto al di sopra della strada a circa 5-6 km di altitudine, due scintillanti oggetti che assomigliavano molto alla forma della ghirlanda addobbo natalizio. "Vi erano 6-8 punti scintillanti che giravano attorno all'oggetto. La distanza tra gli oggetti era di circa 2-3 km. poi una sfera luminosa si separò dal piccolo oggetto di sinistra e si spostò verso quello di destra. Le luci continuarono le loro acrobazie per altri 5 - 7 minuti, e secondo il Capitano mentre l'oggetto si spostava cambiò la sua forma, lampeggiando si trasformò in un ellisse in linea retta.
Il Tenente Colonnello Balanev si trovava sullo stesso bus militare, quando assieme agli altri passeggeri, osservò una luminescenza nel cielo sconosciuta tra le 19.20 e le 19.40. Era in una formazione di molte stelle scintillanti che andava dai colori giallo pallido al colore bruno ciliegia, questo quanto riferito dai passeggeri. ALtri passeggeri del bus che scrissero delle deposizioni per il Ministero della Difesa furono i Capitani Duman e Tukmachev e i Tenenti Colonnello Povar e Kuzmin. Il Ten Col. Zinkovsky in un primo momento penso si trattasse di un elicottero, ma non lo era.
IL Capitano Polykhaev notarono l'oggetto la stessa sera ma più tardi. Alle ore 20.00 stava guidando la sua auto con la moglie a bordo, i due suoi figli e alcuni amici. Mentre si trovavano nei pressi del passaggio a livello tra la stazione di Topyilnja e la strada Zhovtnevo notarono uno spettacolo di luci insolito nel cielo di Usovo ad una altitudine di 5-7 km. "Apparve una luce lampeggiante, poi un lampo, dopo di che 6-8 luci luminose si manifestarono attorno all'oggetto come fossero dei puntini in sospensione". Il fenomeno si ripeté per 10 minuti… poi l'oggetto luminoso cominciò a muoversi rapidamente sul nostro lato diventando sempre più veloce e grande. Poi improvvisamente si fermò. La distanza era di circa 1-2 km. I bambini erano spaventati pensando che l'oggetto poteva cadergli addosso. In seguito si fermò nuovamente, la luce si spense lentamente come se si sciogliesse. Dopo 10 minuti un altro oggetto a forma di ghirlanda fiorita a grande distanza fu visibile di nuovo. Il Capitano Kovalenko che si trovava in auto con il Capitano Polykhaev descrissero un fenomeno simile.
La maggior parte delle deposizioni sono più brevi e meno dettagliate rispetto a quella del Capitano Polykhaev. Il Maggiore Lipezki mentre si trovava alla guida lungo la strada Perebrody-Usovo assieme al Cap. Ryabinin nella sua deposizione affermò: " La mia attenzione è stata attirata dalla luminescenza di qualche oggetto davanti a me da qualche parte sopra Usovo. La luminescenza proveniva da una serie di macchie brillanti che formavano 5 gruppi. Le luci erano disposte sulla linea del sole al tramonto. Erano situate a circa 30 metri sopra il bordo di una foresta lontana. Il colore delle luci andava dal giallo pallido al rosso. Alle ore 19.10-19.15 i due ufficiali videro di nuovo una luce doppia mentre procedevano sulla strada verso Byelokovoriche.
Il Senior Tenente Kobulyancky, il vide comandante di batteria e il Maggiore Drobakhin, notarono luci non identificate a bordo di un'altra auto lungo la strada per Byelokovoriche tra le 19.03 e le 21.00. Ad un certo punto un apparente effetto elettromagnetico disturbò l'autoradio "come se si stesse procedendo sotto le linee dell'alta tensione", ma in quella zona non vi erano linee di alta tensione, ha affermato nella sua deposizione Kobulyansky.

Nessuna conclusione
Cosa potrebbe aver innescato la serie di testimonianze UFO da parte degli ufficiali delle forze armate sovietiche in Ucraina il 4 Ottobre 1982? La trasmissione ABC aggiunse che vi erano esercitazioni di esplosivi in aria in corso in quel momento, ma i militari coinvolti si trovavano a più di 200 miglia da lì. A differenza di altri rapporti militari sovietici, i documenti di Usovo del Colonnello Sokolov sono molto scarsi: 9 pagine nelle quali vi si trovano le deposizioni sopra citate, non ci sono le valutazioni del caso, non ci sono valutazioni tecniche sul malfunzionamento del pannello di controllo, non si parla di eventuali fattori o dati su manovre militati, radar, testimoni supplementari ce… e forse la più significativa è quella di nessuna conclusione della commissione inquirente.
Presumibilmente tutti o alcuni dei dati complementari esistenti finirono in un archivio russo ministeriale da qualche parte, ed ancora segreto. Se la componente visiva poteva venir spiegata con razzi ed esplosioni effettuate da manovre militari, il Col. Sokolov nelle sue interviste fece riferimento all'accensione spontanea dei pannelli di controllo riportate dal Maggiore Kataman M. Davidovich, che rendono questo caso unico.

16/01/2012 10:17
 
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LA NUOVA ONDATA SOVIETICA - 1989

Nello scorso mese di ottobre i giornali di tutto il mondo hanno dato ampio spazio e risalto alla notizia, diramata dall'agenzia ufficiale sovietica TASS, di un atterraggio con tracce ed umanoidi nella città russa di Voronezh.
Per diversi giorni, stampa e TV italiane sono tornate ripetutamente sull'argomento, aggiungendo sempre nuovi e clamorosi particolari sul sensazionale avvenimento e su tutta una serie di casi ufologici che si susseguivano da mesi in Unione Sovietica. Poi, come spesso accade, è sceso il silenzio sull'argomento, e non se ne è più saputo nulla.
Il Centro Italiano Studi Ufologici ha avuto l'opportunità di seguire i fatti da un punto di vista privilegiato: la stessa capitale russa, dove risiede da qualche anno il nostro aderente Gianni Favero.
Sul n. 2 (dicembre 1986) della rivista avevamo già ospitato un suo articolo sugli UFO in URSS. Quello che segue è quindi un apprezzato ritorno di Favero sulle nostre pagine.


Il 1989 è stato un anno di notevole importanza ufologica in Unione Sovietica. E' stato il noto episodio dell'atterraggio di Voronezh a portare sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo ai primi di ottobre la notizia che gli "alieni" avrebbero visitato la Russia.
Ma al di là dell'aspetto sensazionalistico di tale vicenda, già nei mesi precedenti sulla stampa sovietica erano stati riportati numerosi altri casi di avvistamento UFO, ed in particolare di presunti atterraggi ed incontri ravvicinati del terzo tipo. Di alcuni si è avuta eco anche sui giornali occidentali, mentre altri non hanno passato i confini dell'URSS.
Ci proponiamo di riportare qui di seguito una breve panoramica di tali fatti, scegliendo tra essi quelli su cui più acceso è stato il dibattito sui mezzi di informazione sovietici.

IL CASO DI VORONEZH
Tutti i giornali italiani del 10 ottobre e dei giorni successivi hanno riportato con risalto la notizia che l'agenzia ufficiale sovietica TASS aveva annunciato l'atterraggio di un UFO e dei suoi occupanti alieni nella città di Voronezh, una città di circa 900.000 abitanti che si trova nella Russia europea, 650 chilometri a sudest di Mosca. Per oltre una settimana, i fatti di Voronezh sono stati al centro dell'attenzione dei mass media di tutto il mondo, poi più nulla.
Quella che segue è una ricostruzione dei fatti raccontati dai testimoni, basata su diverse fonti di stampa, per la maggior parte sovietiche, in modo da disporre di un'informazione il più possibile vicina ai fatti. Ciò nonostante, è bene precisare subito che gli stessi giornalisti sovietici hanno dato varie versioni della vicenda, spesso incomplete e non di rado con particolari discordanti.
L'avvistamento sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio del 27 settembre 1989. Testimoni principali sono stati un gruppo di bambini che frequentano la Scuola elementare n. 33 e che a quell'ora stavano giocando a pallone in uno spiazzo del Parco Sud, nel sobborgo di Levoberezhniy, oltre ad un numero imprecisato di adulti che si sarebbero trovati ad una vicina fermata dell'autobus.
In realtà non è ben chiaro se i vari testimoni intervistati dai giornalisti accorsi a Voronezh si riferiscono tutti allo stesso avvistamento. Sembrerebbe anzi che in totale ci siano stati diversi avvistamenti di UFO nella zona tra il 21 settembre e il 2 ottobre.
Anche per quanto riguarda i bambini esistono alcune incertezze: sulle diverse fonti di stampa in nostro possesso sono stati riportati complessivamente i nomi di dieci maschi e due femmine, di età compresa fra i 9 e gli 11 anni, ma non tutti sono stati intervistati dagli stessi giornalisti, e non tutti sembrano riferirsi nei loro racconti allo stesso avvistamento.

L'AVVISTAMENTO
Il fatto principale si sarebbe comunque svolto all'incirca come segue. Intorno alle 18,30 i bambini avrebbero osservato in cielo una luce rossastra che si avvicinava muovendosi lungo una traiettoria orizzontale. Quando fu sulla loro verticale, poterono constatare che si trattava di un oggetto rosso scuro, di forma sferica od ovoidale.
L'oggetto cominciò a girare in tondo sopra di loro, come se stesse cercando un punto dove atterrare, poi si allontanò scomparendo. Dopo alcuni minuti però ricomparve rimanendo sospeso immobile sopra i bambini, poi cominciò a scendere. Quando fu arrivato a un metro e mezzo dal suolo, su un lato dell'oggetto si aprì un portello dal quale si affacciò una figura umanoide, di corporatura robusta e dai movimenti lenti. L'essere sembrava "senza collo" ed aveva una testa piccolissima, "come una semisfera appoggiata fra le spalle", sulla quale si trovavano tre occhi luminosi uno dei quali (quello centrale) si muoveva guardando tutt'intorno. Al posto del naso c'era un buco, e sul petto quello che sembrava un "disco". Dopo essersi guardato intorno, l'umanoide richiuse il portello, dall'oggetto spuntarono quattro "gambe" e il tutto si posò dolcemente al suolo.
Le dimensioni della sfera sono state variamente descritte come comprese fra i 10 e i 15 metri. In effetti, alcuni dei testimoni hanno parlato di un oggetto "a forma di banana", che figura anche nei disegni di alcuni dei bambini.
Dopo che l'oggetto fu atterrato, il portello si riaprì e ne uscirono due (oppure tre o anche quattro, a seconda delle fonti) creature di cui una più piccola e l'altra (o le altre) uguale a quella già descritta, alta circa tre o quattro metri, vestita di una tuta argentea e con calzature color bronzo. L'essere più piccolo, descritto dai bambini come "un robot", si mise in movimento camminando in modo meccanico quando l'altro umanoide lo toccò. Il gruppo si mise quindi a girare lentamente e goffamente tutt'intorno al velivolo atterrato. L'essere più alto emetteva dei suoni che sembravano ordini, e dal suo petto proveniva un raggio luminoso che tracciava sul terreno un triangolo di 30-50 centimetri di lato, che rimaneva illuminato per qualche secondo.
Uno dei bambini, spaventato, si mise a gridare, e l'alieno più alto lo avrebbe fissato con tutti e tre gli occhi illuminati, "paralizzandolo". Tutti i presenti si misero allora a gridare di paura, e a questo punto non è ben chiaro se gli esseri e l'oggetto siano scomparsi di colpo o se invece gli esseri siano rientrati nell'oggetto e questo sia decollato.
In ogni caso, dopo circa cinque minuti l'UFO sarebbe ricomparso ed atterrato nello stesso punto. Ne sarebbe disceso l'essere più alto, che stavolta avrebbe puntato un "tubo" lungo circa 50 centimetri (che portava al fianco) contro un ragazzo di 16 anni (di cui non è stato riportato il nome, e con il quale nessuno è riuscito a parlare), centrandolo con un raggio luminoso che l'avrebbe fatto scomparire nel nulla. Dopodiché l'essere sarebbe tornato nella sfera e, dopo che questa fu decollata, il ragazzo "smaterializzato" sarebbe ricomparso, ma non avrebbe ricordato più nulla.

LE TRACCE
Sul luogo dell'atterraggio, sarebbe stata trovata una depressione circolare del diametro di circa 20 metri, con quattro incisioni nel terreno, disposte a rombo, le cui dimensioni sono variamente descritte dai giornalisti come di 15 o 30 centimetri di diametro per 4 o 25 centimetri di profondità, e all'interno delle quali è stata trovata dell'erba. Sulla base delle tracce, il peso dell'"astronave" atterrata sarebbe stato valutato nell'ordine delle 11 tonnellate.
Un altro buco nel terreno, del diametro di 2,5 centimetri e profondo 37, sarebbe stato trovato poco distante, come se gli esseri avessero prelevato dei campioni di terreno.
Secondo alcune notizie, sul luogo sarebbe stato rilevato un "intenso campo magnetico". Inoltre, in due delle incisioni lasciate sul terreno dalle "zampe d'atterraggio" dell'UFO sarebbe stata rilevata una quantità di radiazioni gamma superiore a quella del suolo circostante: 30-37 microroentgen/ora rispetto ai 10-15 rilevati all'esterno.
Le prime notizie diffuse in occidente hanno anche dato ampio rilievo al ritrovamento, all'interno della traccia, di due "pietre" di colore rosso scuro che, secondo le dichiarazioni attribuite al direttore del Laboratorio di Geologia di Voronezh, Genrikh Silanov, "inizialmente sembravano arenaria; ma l'analisi mineralogica ha consentito di stabilire che non si trattava di materiali di natura terrestre". Lo stesso Silanov avrebbe "confermato" il luogo preciso dell'atterraggio e addirittura rintracciato il percorso esatto seguito dagli esseri nel parco mediante una tecnica definita "bio-locazione" o "magnetismo biologico".

LE REAZIONI
La notizia dell'atterraggio UFO ha avuto un'enorme risonanza in tutta l'Unione Sovietica, soprattutto dopo che la notizia, pubblicata inizialmente sui giornali locali, è stata rilanciata dall'Agenzia TASS il 4 ottobre sul circuito interno (ripreso infine il 9 ottobre nel notiziario per l'estero), in una corrispondenza da Voronezh dell'inviato Vladimir Lebedev, sulla base delle interviste da lui condotte con una decina di ragazzini e con Genrikh Silanov. Nel nuovo clima informativo della "glasnost", numerose testate giornalistiche russe hanno inviato giornalisti a Voronezh per contro-inchiestare la storia.
Secondo i giornalisti, la popolazione locale è rimasta preoccupata dall'evento, al punto che su pressione del Segretario del Partito il sindaco di Voronezh, Viktor Atlasov, ha nominato una commissione ufficiale di indagine di cui facevano parte scienziati, criminologi, medici, meteorologi e perfino qualche ufologo locale.
Intervistato dai reporter del settimanale Moskovskie Novosti, il sindaco ha affermato di credere ai bambini. Dichiarazioni possibiliste sono anche venute dal professor Stanislav Kadmenskiy, Ordinario della cattedra di fisica nucleare all'Università di Voronezh, che ha eseguito i prelievi dei campioni di terreno da analizzare; da Vladimir Moisevey, direttore dell'Ufficio sanitario regionale; dal colonnello Lyudmila Makarova, direttrice del Nucleo Scientifico della Milizia; e da un portavoce del Comitato per la sicurezza dello Stato (KGB). Secondo alcune voci, un prete ortodosso avrebbe addirittura benedetto il luogo dell'atterraggio, che secondo la Diocesi di Voronezh sarebbe stato "opera del Demonio".

I PRIMI DUBBI
Dei pochi adulti rintracciati ed intervistati dai giornalisti, però, nessuno era stato testimone dei fatti del 27 settembre, ma di altri avvistamenti. Solo il sergente della Milizia Sergei Matveyev, che si trovava a passare nei pressi del Parco quella sera verso le 19, ha descritto una "sfera infuocata" che aveva percorso il cielo a bassa quota con rotta orizzontale. Questo fatto è strano, se si considera che il "parco" è in realtà un ampio spiazzo circondato da numerose "torri" dell'edilizia popolare sovietica, dalle cui finestre avrebbero potuto esserci letteralmente migliaia di potenziali testimoni.
Si tenga poi conto che gli inquirenti e i giornalisti non hanno avuto invece alcuna difficoltà a rintracciare ed intervistare i bambini (nonostante a Voronezh corresse voce che i loro genitori gli avevano addirittura impedito di testimoniare davanti alla commissione ufficiale di indagine). Basti pensare che mentre gli inviati della TV sovietica hanno girato quattro giorni la città senza riuscire a trovare neanche un testimone adulto, gli inviati di Moscovskie Novosti, mentre appena arrivati da Mosca si aggiravano nel parco per vedere le tracce, sono stati avvicinati da un gruppo di bambini eccitati che si sono presentati così: "Siete giornalisti? Interrogherete i testimoni? Siamo noi, vi raccontiamo tutto". Fra loro anche Zhenya Blinov, divenuto una celebrità locale per essere apparso l'11 ottobre al telegiornale nazionale Vremja in un servizio di 15 minuti dedicato ai fatti di Voronezh (parte del quale è stato ritrasmesso sui Telegiornali della RAI nei giorni successivi). Nonostante sia stato scoperto che erano appassionati lettori di fantascienza (un genere molto popolare in URSS), i bambini hanno insistito di aver raccontato la verità, e si è rilevato che i loro racconti sono risultati coerenti fra loro.
Un altro fatto curioso è che la descrizione dell'UFO e dei suoi occupanti è sorprendentemente uguale a quella di un altro incontro del terzo tipo avvenuto ai primi di giugno nel villaggio di Konantsevo (distretto di Kharovsk, nella regione di Vologda), e riportato ampiamente sia dalla stampa sovietica sia da quella occidentale (vedi più sotto).

LE SMENTITE
Con l'arrivo a Voronezh degli inviati di vari giornali, hanno cominciato ad arrivare le prime smentite al resoconto della TASS.
In primo luogo lo stesso Silanov ha smentito di aver mai asserito che il materiale raccolto fosse di natura extraterrestre, affermando invece che si trattava di normalissima ematite (una comune roccia ferrosa). Inoltre, al contrario di quanto riportato dai giornali italiani, è bene precisare che Silanov non è uno scienziato né un "illustre professore", ma... un ufologo, presidente di una delle due associazioni ufologiche esistenti a Voronezh, e che il "Laboratorio di Geologia" da lui diretto non è un ente scientifico ufficiale ma un laboratorio privato. Quanto alla "biolocazione" è il nome russo di quella che in Italia si chiama "rabdomanzia", ovvero una tecnica paranormale!
Secondo il corrispondente della TASS a Voronezh, le prime indagini sull'atterraggio sono state condotte dagli ufologi. Come abbiamo accennato, infatti, a Voronezh esistono due associazioni ufologiche, una in seno alla sezione locale dell'"Associazione scientifica ed elettronica Alexandr Popov" e l'altra denominata "Sezione di Voronezh per lo studio dei fenomeni anomali". Di quest'ultima fa parte il già citato Genrikh Silanov.
Proprio Silanov avrebbe raccolto il 10 ottobre dai bambini i disegni che sono stati poi pubblicati e mostrati alla TV, fra i quali quello relativo ad un oggetto "a forma di banana" sul quale c'era un segno simile alla lettera "J" dell'alfabeto cirillico (:). Agli ufologi occidentali è subito risultato evidente che si trattava del simbolo di "UMMO", che caratterizza una complessa serie di eventi centrati in Spagna negli anni '60, fra i quali una controversa serie di fotografie in cui compare un "disco volante" con sotto quello stesso simbolo.
Lo stesso giornalista della TASS, Vladimir Lebedev (che tra l'altro è risultato occuparsi da anni di ufologia) sapeva però che questo simbolo (e non la forma "a banana" dell'oggetto, come erroneamente riportato dai giornali italiani) figurava in un articolo sugli UFO pubblicato nel 1977 dalla rivista americana Saga.
Proprio Lebedev, e con lui l'agenzia TASS, si sono trovati, nei giorni immediatamente successivi al clamoroso comunicato del 9 ottobre, nell'occhio del ciclone.
Giornalisti di tutto il mondo hanno infatti cercato di ottenere una conferma diretta dell'autenticità della notizia, incredibile eppure riportata da una fonte "ufficiale" come l'agenzia TASS, che dipende dal Consiglio dei Ministri.
In realtà, nel nuovo clima giornalistico della glasnost, la TASS non è più come in passato la "voce del Cremlino", ma è divenuta una normale agenzia di stampa, con ampi margini di autonomia e discrezionalità.
La notizia dell'IR-3 di Voronezh non è stata quindi diramata dopo il placet dell'autorità politica, né ha avuto la natura di "conferma ufficiale" dei fatti (come dimostrano ad esempio le successive critiche del quotidiano del Partito comunista, la Pravda).
Pressati dai colleghi di tutto il mondo, i redattori della TASS hanno anzi ammesso che prima di diffondere il servizio di Lebedev c'era stata una vivace discussione in seno alla redazione, ma che alla fine era prevalsa proprio la "trasparenza": trattandosi di una notizia come altre, andava riportata.
Pur sostenendo la legittimità del proprio operato, la TASS ha però dovuto precisare che "forse c'era stata qualche esagerazione" nel comunicato, così come il giornalista autore del servizio ha spiegato che accanto ad una certa parte di verità "non si può escludere ci sia anche della fantasia", e in particolare che "persone adulte possono aver aggiunto certi dettagli" al racconto dei bambini.

L'OPINIONE DEGLI UFOLOGI
Non appena sono state diffuse anche in Italia le notizie relative al clamoroso atterraggio, il Centro Italiano Studi Ufologici ha scritto ai colleghi sovietici con cui è in corrispondenza, chiedendo maggiori dettagli ed informazioni.
Fatto sorprendente, tutti gli ufologi russi si sono manifestati estremamente prudenti, per non dire apertamente scettici, su questo caso.
Il sociologo Valerij Sanarov, di Novosibirsk, ha accusato la TASS di aver riportato troppo affrettatamente che l'atterraggio era stato confermato da scienziati. "Questo è errato. Il fatto è che un UFO e degli umanoidi sono stati osservati da testimoni o, per essere più precisi, che dei testimoni hanno descritto come UFO ed umanoidi quello che hanno osservato, il che non significa necessariamente che hanno visto un atterraggio alieno (...). Questo non conferma nessuna teoria ufologica in particolare, ma costituisce semplicemente un altro avvistamento. Più interessante è il fatto stesso che questi casi abbiano cominciato ad essere riportati dai nostri giornali".
Il responsabile del Gruppo ufologico di Jaroslavl, V. D. Musinskij, è stato più duro ancora: "La TASS è arrivata a raccontare frottole, pubblicando informazioni dubbie sul fatto di Voronezh: avevano tanta fretta che non hanno fatto caso alle contraddizioni dei racconti dei testimoni. (...) Le presunte tracce dell'atterraggio sono risultate scavate, e non schiacciate, già da prima: ecco perché c'era dell'erba dentro. Le supposte sostanze extraterrestri si sono poi dimostate del tutto terrestri. E l'esame del luogo con uno strumento è dubbio, perché questo strumento [la bacchetta da rabdomante. NdR] funzionava solo nelle mani del suo possessore".
Musinskij non risparmia neanche gli studiosi di Voronezh: "Naturalmente ci siamo rivolti agli ufologi locali per avere dati attendibili. In questi casi fra colleghi si usa mandare il rapporto di indagine o promettere di inviarlo quando sarà pronto, o almeno scrivere che è stato un falso allarme. Invece i colleghi di Voronezh non hanno trovato di meglio da fare che mandarci dei ritagli di giornale!"
Lo scienziato e ufologo moscovita Vladimir Azhazha, direttore della Commissione per lo studio dei fenomeni anomali costituita in seno alla "Società Tecnico-Scientifica di Radio-Elettronica e Comunicazioni" (NTORES), ha rilasciato al quotidiano Izvestija una dichiarazione secondo cui "è erroneo collegare questi fatti con intelligenze extraterrestri o con l'arrivo di visitatori da altri mondi", precisando che "le nostre conoscenze sono ancora troppo scarse per un'interpretazione scientifica del fenomeno".
Anche Vladimir Rubtsov, professore al Politecnico di Kharkov e rappresentante sovietico dell'associazione ufologica americana MUFON (del quale ospitiamo in queste pagine un articolo), raggiunto per telefono il 14 ottobre, è parso prudente nei giudizi, soprattutto per il fatto che i testimoni erano bambini.
Alcuni ufologi sovietici hanno manifestato il timore che gli avversari dell'ufologia sfrutteranno l'incidente di Voronezh per screditare l'ufologia sovietica, e c'è perfino chi ha suggerito che la storia di Voronezh sia stata una messinscena per ridicolizzare l'argomento UFO agli occhi della stampa e della stessa popolazione sovietica.

I RISULTATI DELL'INCHIESTA
Il 28 ottobre, la commissione ufficiale di studio, presieduta dal vicerettore dell'Università di Voronezh, Igor Sarotsev, ha comunicato i risultati delle analisi radiometriche, chimiche e biologiche sulle tracce: non sarebbe stata trovata nessuna anomalia che possa indicare l'atterraggio di un oggetto non identificato. In particolare, la presenza di una quantità di cesio radioattivo superiore al normale nella zona sarebbe soltanto un effetto (peraltro comune) del disastro nucleare avvenuto a Chernobyl nel 1986.

L'ONDATA SOVIETICA
L'incontro ravvicinato di Voronezh esce insomma notevolmente ridimensionato rispetto alle prime, clamorose notizie. Ma come si è già detto, non è stato l'unico né il primo caso ufologico riportato dai giornali sovietici in questo straordinario anno 1989, che ha anzi visto un numero incredibile di notizie non solo di avvistamenti ma soprattutto di atterraggi, ed in particolare clamorosi incontri del terzo tipo.
Per ragioni di spazio ne riportiamo solo alcuni, i più interessanti, con l'avvertenza che si tratta quasi esclusivamente di resoconti giornalistici e non di indagini dirette da parte di ufologi.
I primi avvistamenti si sono avuti all'inizio di febbraio, ma è a partire dal mese di aprile che si sono susseguiti i casi di atterraggio.
La sera del 30 aprile, un contadino di un kholkoz (fattoria collettivizzata) del villaggio di Zhiltovka, nei pressi di Dnjepropetrovsk, stava tornando a casa in auto, quando sul bosco notò dapprima una strana luminosità, poi una "macchia luminosa" che si abbassava fino a due metri da terra. L'uomo corse a chiamare altre persone, e quando tornò con loro sul posto c'era un disco luminoso sul quale lampeggiavano luci blu, rosse, viola e verdi.
Quando i testimoni si trovarono a poco meno di 100 metri, dai lati del disco comparvero due raggi luminosissimi, il disco cominciò lentamente ad alzarsi, prese velocità e infine scomparve nel più assoluto silenzio. Anche altri testimoni indipendenti che si trovavano nella zona circostante confermarono la presenza del disco, che venne visto avvicinarsi lentamente. Secondo alcune testimonianze, un disco più piccolo si sarebbe staccato dal primo, rimanendo sospeso a circa un metro e mezzo da terra e poi ricongiungendosi al disco maggiore, che accese i due fari laterali levandosi in volo. Alcuni dei testimoni notarono accanto al disco tre figure, una più alta e due più basse, che indossavano una tuta di colore rosso chiaro. Quando i testimoni cercarono di avvicinarsi, ne furono dissuasi da una forte sensazione di dolore alla testa, che li fece fuggire spaventati.

PRIMA DI VORONEZH
Il fatto che più da vicino ricorda la storia di Voronezh, è quello avvenuto nel distretto di Kharovsk, nella regione di Vologda (nel nord della Russia). Ne diede notizia fra gli altri il 30 giugno il giornale dell'Armata Rossa, Krasnaja Zvezda, riportando un comunicato della TASS del 23 giugno.
Secondo la notizia, vari testimoni sparsi per i villaggi della zona avrebbero osservato per mesi strani oggetti nel cielo. Il primo avvistamento sarebbe avvenuto alle ore 23 del 24 aprile, quando due donne videro un oggetto argenteo quadrangolare lungo 12 metri, da cui partì un raggio di luce che permise di vedere all'interno dell'UFO quattro esseri simili a uomini, alti e vestiti di una tuta scura. All'incirca alla stessa ora, almeno altri due gruppi di testimoni indipendenti osservarono nella stessa zona il passaggio a bassa quota di un oggetto infuocato.
Il 26 maggio un enorme "fungo" luminoso venne osservato ai margini di un bosco da un'insegnante la cui auto si arrestò improvvisamente quando si venne a trovare ad un centinaio di metri dall'oggetto. Sul posto vennero trovate due depressioni e alcune piante spezzate.
Ma questi avvistamenti non furono che il preambolo del fatto principale, di cui fu testimone il 6 giugno una dozzina di ragazzini della scuola locale, mentre stavano tornando a casa. Uno di loro improvvisamente avvistò una "stella" giallastra che rapidamente si avvicinò diventando un palla luminosa più grande di un'automobile, che infine si arrestò proprio sopra le case del villaggio di Konantsevo, e poi si diresse verso un prato a circa 500 metri dai bambini, che si misero a piangere dallo spavento.
L'oggetto atterrato sembrava essere 3-4 metri di diametro. Improvvisamente la "sfera" si divise in due semisfere, e tra di esse comparve un essere scuro, più alto di un uomo, con un tronco tozzo e corto, gambe lunghe, braccia affilate pendenti fino a terra e con al posto della testa quello che sembrava un rigonfiamento ovale che univa le due spalle. Visto di profilo, l'essere sembrava "piatto" come una tavola; sul petto portava una specie di disco luminoso, dello stesso colore della sfera.
A questo punto i ragazzini notarono sul sentiero una donna con in testa un fazzoletto rosso che, ignara della presenza dell'UFO, si stava dirigendo verso il villaggio. I bambini le urlarono di non avvicinarsi agli "extraterrestri", ma la donna non li sentì e quando si trovò nei pressi dell'essere, entrambi scomparvero senza alcun rumore. Di lì a qualche secondo la donna "ricomparve" a qualche centinaio di metri di distanza, e si allontanò urlando.
Intanto una seconda sfera, uguale alla prima, fece la sua comparsa in cielo e, come la prima, scese a terra, suddividendosi in due semisfere tra le quali comparve un altro essere senza testa. Poi comparve una terza sfera, e la sequenza si ripeté identica; poi una quarta, da cui però non uscì alcun essere.
Il tutto sarebbe durato circa una mezz'ora, poi le sfere e gli esseri scomparvero così come erano apparsi.

TENTATA ABDUCTION?
Più clamoroso ancora il "tentato rapimento" avvenuto a Kiev, in Ucraina. Il 4 luglio due donne che stavano passeggiando con una bambina sulla riva di un lago nel parco cittadino videro avvicinarsi una "barca" senza remi, con a bordo tre figure umane, perfettamente uguali tra loro, di aspetto estremamente pallido, con capelli lunghi ed ondulati di colore rosso-rame e grandi occhi luminosi. Le donne chiesero loro chi fossero e si sentirono rispondere in russo, ma con uno strano accento: "Siamo venuti da un altro mondo. Voi non potete ancora capire qual è e dove si trova. Ogni giorno prendiamo uno di voi e lo portiamo sul nostro mondo. Prenderemo anche voi, abbiamo qui vicina la nostra nave e ve la mostreremo". Le donne volevano gridare ma non ci riuscivano, come impedite da una forza misteriosa. I tre figuri le scortarono alla "nave", che era simile ad una grossa botte, sovrastata da un'antenna torreggiante, ed era di colore bianco argenteo come i vestiti degli esseri. Le donne li implorarono di lasciarle andare e tornare alle loro famiglie. Gli esseri allora dissero semplicemente: "Bene, allora non vi porteremo con noi: cercheremo degli altri". Dopodiché entrarono nella "botte" salendo una scaletta che si ritrasse in un portello, questo si richiuse e la "nave" si levò verticalmente senza il minimo rumore, scomparendo in pochi secondi dalla vista delle testimoni esterrefatte.
A questo incredibile racconto, riportato dalla Pravda Ucraina e riferito direttamente da una delle donne alla TV locale, si aggiunsero le testimonianze di altri lettori, che riferirono di aver osservato un oggetto luminoso sorvolare la zona a quell'ora o addirittura atterrare, quella sera e nei giorni precedenti.

UMANOIDI ACEFALI
I casi di umanoidi senza testa sono estremamente rari nella casistica ufologica. Stupisce pertanto che se ne contino diversi fra gli incontri del terzo tipo riportati sulla stampa sovietica l'anno scorso. Prima di essere osservati a Voronezh, umanoidi con questa atipica caratteristica sono stati infatti segnalati in diverse località dell'URSS.
Oltre al già menzionato il caso di Konantsevo-Kharovsk in aprile, due incontri pressoché contemporanei con entità acefale sarebbero avvenuti intorno alle metà di luglio nei pressi dei kholkoz Rassuiet e Gorki, che si trovano nella regione di Perm. Nelle ore precedenti la mezzanotte del 16 luglio, diverse persone avevano notato nella zona la presenza di due oggetti celesti luminosi, che sembravano restare sospesi a poche centinaia di metri da terra. Alle 4.30 una donna che stava recandosi presso una fattoria notò una figura umana che le si avvicinava rapidamente: l'essere era nero, senza testa e con lunghe braccia, e svanì di colpo quando si trovò a circa 20 metri dalla testimone, che era rimasta paralizzata dal terrore e che a questo punto si mise a correre verso le case. Voltandosi, rivide lo strano essere che proseguiva nella stessa direzione. Analoghe "figure nere, senza testa" furono osservate anche da due contadini che stando nascosti dietro un mucchio di fieno le osservarono attraversare rapidamente un campo a 300 metri di distanza da loro e poi, nelle noti successive, da almeno altre dieci persone, in momenti e luoghi differenti della stessa zona.
Pochi giorni dopo i fatti di Voronezh, ma prima che questi venissero riportati dalla stampa, altri umanoidi senza testa vennero osservati a Konstantinovka, nella Siberia Orientale, dove alle 2.40 della notte tra l'1 e il 2 ottobre una donna vide dalla finestra che il cortile di casa era illuminato a giorno. Improvvisamente un oggetto a forma di cupola di 10 metri di diametro scese accanto alla cascina di fronte (disabitata) ed atterrò proprio sul tetto. Ne uscì una creatura umana alta 4 metri e con un "cupola " al posto della testa. Un secondo essere lo seguì, ed i due scesero fino a terra aggrappandosi con le "mani" al bordo del tetto. La donna si chiuse in casa terrorizzata, e quando uscì non c'era più niente. Sul tetto della costruzione non vennero trovate tracce.

UNA PARATA DI UFO
Naturalmente, nel 1989 non ci sono stati solo atterraggi di umanoidi (con o senza testa). Si sono anche avuti numerosissimi avvistamenti "ordinari" di luci ed oggetti volanti in tutta la Russia.
L'8 giugno lo stesso quotidiano del partito comunista, la Pravda, riferiva che numerose persone avevano osservato una vera e propria "parata di UFO" nella regione del Lago Ladoga. Per ben mezz'ora alcuni cacciatori, automobilisti e agenti della polizia stradale si videro sorvolati da un intero "servizio di piatti volanti", ben due dozzine, che avanzavano lentamente in cielo. Il più vicino sembrava costituito da due dischi bianchi, fra i quali c'era come una fila di finestrelle scure, che ruotava lentamente.
In diverse occasioni ci sono state osservazioni "ripetitive" per più giorni, come a Dushambé, nel Tagikistan, dove per tutto il mese di novembre numerosi cittadini hanno osservato "sfere gialle" da cui talvolta scaturivano potenti raggi di luce rossa, blu e verde.
Si sono anche avuti casi classici di "evoluzioni" e manovre complesse, come a Cheboksary, dove la sera del 4 dicembre numerose persone hanno notato la presenza sulla verticale di una fabbrica di ben sei oggetti discoidali, tre più grandi e tre più piccoli, cui ben presto si aggiunse un settimo disco: erano simili a piatti capovolti uno sull'altro, ed ognuno aveva tre oblò illuminati da luci di diverso colore. Dopo circa mezz'ora, sei dei dischi si allontanarono verso l'alto a velocità impressionante, mentre l'ultimo rimase fermo ancora per un po', per poi scomparire allo stesso modo.
La nostra rassegna potrebbe continuare ancora per pagine e pagine. Nel corso del 1989 gli UFO sembrano aver visitato in lungo e in largo tutte le repubbliche dell'Unione Sovietica. Quelli che abbiamo sintetizzato non sono che alcuni delle centinaia di avvistamenti che sono stati riportati dalla stampa locale e nazionale.
Quindi ci fermiamo qui, sperando di aver dato ai lettori un quadro più completo dei fatti rispetto al poco che è stato pubblicato in Italia. Ma l'ondata non è finita e anzi dalle notizie che continuano a pervenire sembra essere ancora in corso.

17/01/2012 11:35
 
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MIKHAIL GORBACIOV ALLA TRASMISSIONE "CHE TEMPO CHE FA" PARLA DI UFO



Molti sono stati gli uomini importanti sulla terra a parlare del fenomeno UFO,ma nonostante questo nessuno ha il coraggio e la volontà di crederci.
La situazione va presa in seria considerazione quando a discutere di questo fenomeno sono persone dal calibro di Mikhail Gorbaciov. L’ex presidente dell’URSS infatti venne invitato il 29 ottobre 2006 alla trasmissione “che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio;in quasi mezz’ora di intervista furono toccati molti argomenti tra cui la democrazia e il comunismo,ma la parte più interessante arrivò verso la fine(intorno al 25esimo minuto)quando il conduttore pose questa domanda a Gorbaciov:(vi posto la parte della discussione che interessa di più,subito sotto invece il link del video dell’intervista per intero)

FABIO FAZIO: dunque presidente,la domanda è questa… mi vergogno ma,hem,mi hanno scritto… se lei… con il presidente Reagan… mi scusi,ma ah, è… gli anni 80, se parlavate di UFO.

MIKHAIL GORBACIOV: ”si avvenne a Ginevra, ne parlammo nel 1985! si trattava del primo incontro e i nostri colloqui erano molto difficili. Questo colloquio in particolare, iniziò dal fatto che lui mi chiamò un bolscevico dalla testa dura e io invece lo definii con l’appellativo di dinosauro!”.

F.F:”cordiale, bello”.

M.G:”però nell’arco di due giorni, noi facemmo tanta strada, tanto da giungere ad un documento conclusivo congiunto, dove era scritto che noi presidenti ritenevamo che la guerra nucleare non era ammissibile, perché non ci sarebbero stati vincitori”.

F.F: ”fu la fine della Guerra Fredda,di fatto”.

M.G: ”quasi, no. Ci volle un altro po’ di tempo. Per ciò che riguarda il dialogo, era molto difficile il dialogo di allora, perché non riuscivamo assolutamente a trovare un punto d’accordo. E mi ricordo, che durante una passeggiata, nel giardino della villa dove ci riunivamo, il presidente Reagan si fermò e mi disse: ”ma mi ascolti presidente Gorbaciov, se, adesso, dallo spazio, noi venissimo attaccati, noi ci metteremmo insieme? ci uniremmo? ”io gli risposi: ”non so lei cosa ne pensa, ma io proporrei di metterci insieme, di unire le forze!”.

Il pubblico applaude in sala e Fazio esclama:”esistono gli UFO! esistono!”

Dal video si nota che Gorbaciov avrebbe desiderato parlare ancora della questione,quasi a invitare il conduttore a non seguire le regole della televisione… ma non è possibile, ”il tempo lo abbiamo nelle nostre mani” esclama Gorbaciov. E continua ”lei tocchi qualche pulsantino!”.

Fazio risponde: ”lei non conosce il tassativo della Rai!altro che!

Il video potete visionarlo da link di seguito:
www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5190fd6f-397d-4562-a5ae-b0b481f777f4....

Come precedenti, Ronald Reagan si interessò pubblicamente al fenomeno degli UFO altre volte: nel 1981 (quando disse: ”noi possiamo essere invasi dallo spazio”), nel 1987 (“a volte mi domando quanto velocemente svanirebbero le nostre differenze, se dovessimo fronteggiare una minaccia aliena esterna. E mi domando anche,non c’e’già tra di noi una forza aliena? e cosa può esserci più aliena della guerra?”) ripetendosi nel 1988.
Stando alle parole dell’ex presidente russo, nel 1985 sembra sia stato logico e semplice trovarsi d’accordo nell’evenienza di una minaccia esterna. Forse però la domanda posta a Gorbaciov da Reagan servi’ per attutire tuttivquegli attriti di decenni di Guerra Fredda fra USA e URSS, una domanda diretta, per comprendere quanto il pianeta sia tanto piccolo e indifeso contro un nemico proveniente dallo spazio. Improvvisamente si è “uniti”, si ma contro chi o cosa?
Due potrebbero essere le possibilità:

1)gli stati uniti e la russia conoscevano e conoscono la verità sugli UFO e quindi sulla presenza di forme di vita extraterrestri più evolute di noi,anche ostili.

2)le superpotenze solo unendosi e concentrando i lori poteri potrebbero sventare una minaccia,della quale noi “comuni mortali”non sappiamo la gravità o l’imminenza e neppure l’entità e l’origine.

Sicuramente tutto questo fa riflettere.
18/01/2012 09:12
 
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SBATTI IL MARZIANO IN PRIMA PAGINA
IL RUOLO DEI MASS MEDIA NEL CASO VORONEZH


Il comunicato stampa della TASS che ha diffuso la notizia del caso di Voronezh ha avuto un effetto dirompente sui mass media di tutto il mondo scatenando, oltre che un ovvio interesse per il fatto in sé, una serie incredibile di analisi e di commenti che hanno spaziato dai perché sociali e politici di una vicenda così singolare nell'Unione Sovietica della perestrojka, alle problematiche sulla possibilità di vita extraterrestre.

PERCHE' TANTO CLAMORE
Come parecchi hanno sottolineato, l'eccezionalità dell'evento non sta soltanto in un incontro del terzo tipo dalle tinte così fantascientifiche e neppure nel fatto che, dopo anni di quasi totale black-out sull'argomento, siano ricominciate a giungere dall'Unione Sovietica notizie di avvistamenti UFO. Il fatto nuovo - e questo sì veramente unico - è che era stata la stessa TASS, l'organo ufficiale del potere sovietico, quello più restio a comunicare alcunché, a dare notizia della vicenda, dandogli quindi un imprimatur assolutamente inaspettato per un avvistamento ufologico.
Il ruolo attivo svolto dall'agenzia ufficiale sovietica ha spiazzato un po' tutti i commentatori che, se da una parte erano abituati a giudicare la TASS reticente e carente sulle informazioni a sfondo politico, dall'altra, proprio a causa della ferrea censura (che in passato non permetteva di comunicare all'estero nessuna notizia che si scostasse dall'immagine di una nazione perfetta e funzionante, neppure quelle di disastri naturali), erano abituati a prestare la massima attenzione alle poche notize di cronaca che giungevano in Occidente, verificate e soppesate una per una.
Nel frattempo però le cose in Russia sono cambiate, almeno a livello di circolazione dell'informazione, in modo radicale e la glasnost ha tangibilmente significato la lenta trasformazione (ancora in atto) dalla TASS e delle altre agenzie sovietiche da organi del potere a strumenti d'informazione veri e propri, con le caratteristiche (e i limiti) di quelle occidentali.
E' successo così che, già negli scorsi mesi, sono cominciate a giungere dalla Russia notizie di cronaca di ogni tipo, specchio di una quotidianità che comprende, all'Est come all'Ovest, dalla "nera" alle notizie curiose, dalla politica al costume, fino appunto agli UFO. Nel comunicare la notizia di Voronezh, così come ha anche ribadito in un'intervista un funzionario dell'agenzia sovietica in Italia, la TASS non ha fatto altro che riprendere un'informazione raccolta ed approfondita da un suo corrispondente locale, esattamente come avrebbe fatto (e fa) qualunque agenzia di stampa occidentale, senza con questo dare alla notizia nessuna enfasi o nessuna credibilità in più di quella derivante dal fatto stesso.
Purtroppo molti commentatori, in Italia e all'estero, sono caduti in una "trappola mentale" che si sono costruiti da soli e, credendo ancora di trovarsi di fronte alla "vecchia" TASS, hanno caricato l'avvistamento di Voronezh di significati e aspettative più grandi di quelli di una notizia interessante e singolare, ma ancora carente di particolari.
Come conseguenza di ciò, abbiamo così assistito ad un ingiustificato ed assurdo attacco al giornalismo russo, alla attendibilità degli stessi russi e addirittura alla loro "scarsa fantasia", capace solo di "inventare" un racconto simile ai "B-movies" americani degli anni '50, quando non ispirato direttamente ai "marziani con tre occhi" del celebre programma/scherzo radiofonico di Orson Welles. Qualcuno addirittura ha avuto il coraggio di parlare di effetti deleteri della glasnost, quasi che se la libertà avesse, come certi farmaci, delle controindicazioni.
Questo atteggiamento supponente, oltre ad essere indice di un'estrema superficialità nell'affrontare le tematiche ufologiche, non è in realtà motivato nei fatti, poichè questi stessi giornalisti che si sono divertiti a sorridere sui "marziani vaporizzatori" di Voronezh non si accorgono che i loro stessi giornali trattano con ancora maggiore superficialità e pressapochismo ogni notizia ufologica, riportata a volte senza nessun tipo di verifica o controllo, spesso non sapendo neppure distinguere tra ricerca ufologica e contattismo, sempre alla ricerca dell'articolo "di colore".
Non si capisce poi perchè la notizia di Voronezh (al di là di ogni analisi sull'avvistamento) debba avere meno dignità e rispetto delle ben più stravaganti teorie di Strieber e Hopkins (ben diversamente recensite sugli stessi giornali italiani). Oppure perchè la stessa notizia negli Stati Uniti debba essere accolta con scetticismo quando invece vengono accettati e seguiti da milioni di persone i ben più mirabolanti ed incredibili racconti a base di channeling dell'attrice Shirley McLaine sulle sue oltre 100 vite precedenti.
In realtà quello che emerge è uno dei tanti limiti del nostro sistema informativo, che è abituato a dividere in categorie rigide di giudizio fatti e situazioni. Con molta tranquillità l'Est è stato "etichettato" come culturalmente arretrato e quindi, di fronte ad una notizia in realtà del tutto simile e paragonabile a centinaia di altre riguardanti incontri ravvicinati del terzo tipo e riportate dai giornali di tutto il mondo, non si è stati capaci di valutare i fatti con tutti i limiti e i dubbi seri che il caso presentava, ma solo di lanciarsi in una critica di costume del tutto fuori luogo.

PERCHE' LA RUSSIA?
Rimane comunque l'interrogativo del perchè tanto clamore per questo ed altri avvistamenti ufologici in una Russia, come quella di oggi, piena di problemi e ricca di contraddizioni.
Anche in questo caso, gli "esperti" di turno non hanno avuto problemi a proporre la loro soluzione, consistente nel ritorno di tensioni mistiche e di desiderio di irrazionalità emersi grazie alla maggior libertà di pensiero introdotta dalla perestrojka. Le stesse altre notizie "curiose" riportate nell'articolo di Edoardo Russo (il guaritore televisivo, l'avvistamento dello yeti, ecc) sarebbero a loro volta segni di questo bisogno represso di non-razionalità, quando non addirittura di una volontà politica del potere di distogliere l'opinione pubblica sovietica dai tanti problemi irrisolti in campo sociale ed economico.
In opposizione a questo tipo di analisi, riteniamo invece che è veramente difficile analizzare in modo preciso una situazione variegata e complessa come quella sovietica attuale, con tutto un mondo standardizzato che muore per lasciare spazio ad un altro, fino a ieri sommerso, mosso da aspirazioni e ideologie ancora tutti da scoprire: proprio per questo non è possibile accettare giudizi arbitrari e "complessivi" che cercano strade troppo semplici per spiegare una situazione viceversa complicatissima.
Come riportato nell'articolo di Gianni Favero, infatti, il caso di Voronezh non è isolato, ma si colloca in un crescendo di segnalazioni e di incontri ravvicinati che si sono succeduti negli ultimi mesi (che sono stati completamente dimenticati dai nostri commentatori, nonostante le notizie fossero state riportate da parecchi giornali italiani nei mesi di giugno e luglio). Allo stesso modo l'ufologia in URSS non è una moda recente, ma esiste un interesse sommerso per l'argomento, sincero e costante, che si è andato via via consolidando nel corso degli anni.
E' evidente che l'avvento della perestrojka ha fatto riemergere delle richieste religiose e irrazionali che difficilmente un materialismo di regime può cancellare, ma l'impressione è che per gli UFO (ed anche per altre tematiche) non si tratti affatto dell'importazione di modelli occidentali e di una loro passiva accettazione, ma piuttosto di una interpretazione originale ed autonoma di argomenti di generale interesse. Il movimento di cambiamento che sta attraversando tutti i paesi dell'Est è un processo dalle molteplici componenti che mischia tradizioni antiche, ideologie imposte per decenni e irrinunciabili necessità economiche e culturali:: necessariamente guarda all'Occidente, ma allo stesso tempo ha una sua propria "personalità", in parte ancora incerta ed in evoluzione. Tentare di sintetizzare tutto ciò per trovare una spiegazione ad hoc per degli avvistamenti ufologici è impossibile quanto assurdo.
A riprova della particolarità che comunque caratterizza l'ufologia in Russia basta ad esempio soffermarsi su come lo stato burocratico abbia imposto ai gruppi ufologici sovietici una crescita all'interno del sistema, sotto l'egida di questa o quella associazione riconosciuta, con una situazione di semi-ufficialità che è evidentemente diversa da qualunque altra situazione in Occidente e che presuppone approcci e sviluppi comunque difficilmente paragonabili ai nostri.

E IN ITALIA?
In Italia l'"effetto Voronezh" è stato forse ancora più esplosivo che altrove, tanto che i nostri giornali, dopo i primi giorni di forte interesse, hanno comunque continuato per una settimana a riportare tutte le notizie a carattere ufologico provenienti dalla Russia.
E' stato quindi interessante seguire sulle pagine dei nostri quotidiani l'incalzare delle notizie e l'accavallarsi di commenti che, partendo dal fatto specifico di Voronezh, hanno però fornito una chiara immagine di cosa i nostri giornalisti, scienziati e sociologi pensino del problema UFO.
Una prima domanda che viene spontanea è perchè la strabiliante notizia di Voronezh ha avuto una tale risonanza nel nostro Paese. La risposta è probabilmente da cercare nel contenuto che hanno assunto negli ultimi mesi tutte le notizie provenienti dall'Europa dell'Est (e dall'Unione Sovietica in particolare), che sono state ricollegate alle nostre vicende interne politiche ed in particolare al dibattito che si è sviluppato attorno al PCI.
Vi è poi il fatto che l'avvistamento di Voronezh è giunto in periodo di forte interesse per la Russia da parte di tutto l'Occidente, che in Italia si è tradotto con una vera e propria "moda" che va dagli orologi dell'Armata Rossa, all'incremento dei corsi di lingua russa, all'uso pubblicitario della stessa immagine di Gorbaciov: insomma il terreno ideale per scatenare i tanti nostri commentatori in elucubrazioni più o meno coerenti e valide.
Oltre al già citato atteggiamento poco lusinghiero sull'avvistamento di Voronezh, dobbiamo rilevare che il ritorno in prima pagina degli UFO ha riaperto il "solito" dibattito sugli extraterrestri che riaffiora in occasione di ogni significativa notizia ufologica.
La prima considerazione che possiamo trarre è che, nonostante tutti gli sforzi e tutti i cambiamenti che l'ufologia ha affrontato negli ultimi anni, per i giornalisti e anchorman televisivi parlare di UFO significa esclusivamente parlare di visitatori extraterrestri e della loro probabile inesistenza, senza sentire neppure il bisogno di andare al di là della notizia ed analizzarla in modo più complessivo ed approfondito.
Ricordiamo, ad esempio, il fatto che gli stessi commenti si sono basati su quattro o cinque comunicati stampa di fonte sovietica (diligentemente ricopiati da tutti i quotidiani italiani) senza neppure attendere, se non una corrispondenza diretta di qualche inviato, quantomeno qualche approfondimento da parte delle fonti sovietiche: il tutto all'insegna di un giornalismo sempre più di superficie, slegato da qualunque analisi dei fatti.
In secondo luogo è sconcertante rilevare che i termini del dibattito sulla vita extraterrestre continuano ad essere gli stessi ormai da anni. Astronomi, fisici, sociologi, psicologi, uomini di scienza che auspicheremmo più attenti alle modificazioni del mondo che li circonda non hanno saputo andare al di là di affermazioni banali e scontate del tipo "Perchè hanno scelto Voronezh e non il Cremlino per manifestarsi all'umanità?", "Non è accettabile pensare che degli esseri abbiano superato distanze astronomiche per fermarsi e ripartire subito dopo", di considerazioni sulla inconsistenza delle prove prodotte dagli ufologi sulle visite sul nostro pianeta degli extraterrestri oppure ancora dei richiami d'obbligo al "rasoio d'Occam" e alle spiegazioni naturali per liquidare l'intero argomento ufologico.
E' veramente triste ancora una volta ritrovarsi a constatare come la superficialità di queste persone nell'avvicinarsi all'ufologia faccia totalmente perdere di vista i reali termini del problema UFO, che non sono certo più quelli "extraterrestrialisti" degli anni '50. Ormai l'ufologia è qualcosa di ben diverso dall'"attesa degli extraterrestri" e, dopo anni di approfondimenti epistemologici e ripensamenti metodologici, può presentarsi come lo studio di un fenomeno calato a fondo nel nostro sociale e nel nostro quotidiano, le cui componenti "umanistiche" forse da sole bastano a farne un fenomeno di per sé originale.
Purtroppo la mancanza di informazione sull'ufologia non è bastata a consigliare una maggior attenzione nei giudizi e così i nostri "esperti", partiti per criticare l'arretratezza dei russi e dei loro extraterresti da "Ultimatum alla Terra" e l'inconsistenza del problema UFO, hanno finito loro stessi per mostrarsi disinformati e superati nei fatti sia dagli avvistamenti sovietici, sia da ciò che oggi vuole rappresentare l'ufologia.

Per concludere, il "caso Voronezh" oltre ad aprirci una finestra su un'ufologia ancora poco conosciuta come quella sovietica, ci ha fornito ulteriori motivi di riflessione sul ruolo dell'informazione, in grado sia di "gonfiare" una segnalazione di avvistamento di alcuni ragazzini sia anche di "inventare" sopra a questa l'analisi di un'intera società.
Voronezh, infine, ribadisce la necessità di far uscire l'ufologia dal ghetto nella quale la si vorrebbe confinare e di proporre un confronto al mondo scientifico sul suo stesso piano della serietà e del metodo. Un confronto ad esempio con il "negativismo distruttivo" di Piero Angela che, lanciatosi in azzardati commenti ed ipotesi di un "falso", sulla poco scientifica base del solo primo comunicato stampa della TASS, si è giustificato affermando che "Chi indaga su queste cose, non ci crede". Ebbene ci piacerebbe poter avere sia lui che gli altri "scettici" del suo stampo al nostro fianco a studiare sul campo e magari anche a spiegare i singoli casi (come noi facciamo) piuttosto che a pontificare gratuitamente in nome di una Scienza che, nelle loro parole, sembra sempre più una fede.

25/01/2012 19:07
 
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INTERVISTA ALL'UFOLOGO BORIS SHURINOV

L'intervista che segue fu pubblicata, nel mese di luglio del 1998, sullo speciale della rivista francese "VSD" dal titolo "OVNIS: Les Prevues Scientifiques".
La rivista, tra le altre cose, pose delle domande all'ufologo Boris Shurinov che illustrò la situazione di quel periodo in Russia (ex Unione Sovietica), situazione che non sembra essere cambiata totalmente oggi.
Ecco di seguito l'introduzione e l'intervista all'ufologo russo.



Boris Shurinov, 62 anni (ndr oggi ne ha 75), è stato professore di Linguistica all'Università di Mosca dal 1975 al 1990. Il suo primo libro sugli UFO, "Paradosso del XX° secolo", scritto nel 1980, fu pubblicato nel 1990 ed ebbe una tiratura di trecento mila esemplari. Nel 1991, lascia il suo posto di lavoro all'Università per consacrarsi al suo studio sugli UFO. Oggi è presidente dell'Unione Ufologica di Russia, scrittore e conferenziere.

Domanda: con la Perestroika e la fine dell'Unione Sovietica, l'informazione sugli UFO nell'ex URSS è diventata più accessibile al pubblico?

Risposta: In Russia, gli UFO sono un soggetto "tabù". Gli studiosi non vogliono più studiare questo problema per paura del ridicolo. Qualche ufologo lavora sulla questione, ma non ha più i mezzi...Durante l'era comunista, gli UFO costituivano un Segreto di Stato. Le persone testimoniavano delle cose...La spiegazione ufficiale aveva il merito di essere chiara: gli UFO erano dei fenomeni luminosi occasionali originati dai lanci dei missili. Fino a quando la localizzazione delle basi fu tenuta segreta, non fu riferito nulla. Dal 1995, fu reinstaurata la censura sulla stampa e non fu possibile parlare di UFO che in tre rubriche: missili, scienze ed esperienze militari.

Domanda: che dicevano gli archivi del KGB (ndr oggi FSB)? A tutt'oggi sono inaccessibili?

Risposta: sugli UFO, esiste ufficialmente un rapporto di 124 pagine. A seguito dello scioglimento dell'URSS, hanno venduto qualche documento agli Americani. Un certo colonnello Sokolov, che mantenne il contatto tra le unità militari e le accademie scientifiche, ha privatizzato (rubato) una parte degli archivi militari del KGB collezionati in dieci anni. Figurano tutte le osservazioni di UFO. Arrivavano da ogni unità militare, con dei rapporti contrassegnati dai rappresentanti del KGB, che controllavano la veridicità dei fatti esposti. Esistono dei documenti ufficiali concernenti dei caccia sovietici. Durante un periodo, mi resi conto che ogni volta che un aereo precipitava, constatavo sistematicamente la presenza di un UFO nei paraggi dieci minuti prima!

Domanda: si trovano delle testimonianze d'osservazione di UFO nell'aviazione civile sovietica?

Risposta: è molto difficile, se non impossibile, ottenere delle informazioni. Ma ho avuto l'opportunità di avere un compagno di scuola, Kabatchinov, divenuto co-pilota della compagnia Aeroflot. Mi raccontò cosa gli successe. Il 7 settembre 1984, al di sopra della Bielorussia, il comandante di bordo Goridze e lui videro bene un oggetto fortemente luminoso nel cielo a bordo del loro bireattore TU-134A. Dopo si ammalarono a seguito di questa osservazione, presentando al ritorno dal loro volo alcuni sintomi comparabili a quella di una irradiazione. Noi realizzamo una intervista all'equipaggio in video, filmato che comprendeva anche la testimonianza del meccanico navigante Gvénétadzé. Egli vide l'oggetto passare, senza mutare forma, da sinistra a destra del loro Tupolev, come se ci fossero salti d'immagine.

Domanda: nel vostro libro menzionate ugualmente delle testimonianze di cosmonauti...

Risposta: mi sono basato sui libri di bordo e i rapporti ufficiali della missione Soyouz T4 lanciata nel marzo 1981. Il cosmonauta Victor Savinykh vide una bizzarra sfera di fuoco attraverso l'oblò, mentre effettuava un esercizio di ginnastica nel complesso orbitale Saliout 6. Non fece a tempo a scattare delle foto, ma potè disegnare con precisione quello che osservò (vedi sotto disegno fatto dal cosmonauta dell'oggetto).



Il suo collega Vladimir Kovalyonok vide il fenomeno soltanto verso la fine. Questo episodio generò un intero romanzo fiume in Occidente su degli angeli extraterrestri che vennero fuori dal vuoto spaziale e che senza tute spaziali si dimenavano davanti ai cosmonauti, una leggenda spacciata per vera da molti autori e ufologi (ndr l'avvistamento avvenne il giorno 5 maggio 1981). Il giorno 11 novembre 1989, tenni una conferenza alla "Città delle Stelle" davanti ad una sala colma di cosmonauti. In quel momento, mi diedero il microfono. Nessuno voleva parlare. Lessi quindi un passaggio inerente questa osservazione. Fu allora che una signora disse al cosmonauta Savinykh, presente in sala: "Ascolta! Di qualche cosa...". E lui rispose: "Lasciami tranquillo!" Nessuno voleva dire la verità. Un altro cosmonauta, Vladimir Soloviev, che partecipò alla missione Soyouz T-5 a bordo della stazione orbitale Saliout 7, vide un oggetto mentre il cargo Progress 14 si avvicinava a circa 500 metri dalla cabina Soyouz 5! La sua spiegazione? Si mantenne duro come il ferro e disse di aver visto fluttuare 'il coperchio di un filtro d'aria'. La sua negligenza fu davvero non plausibile. Quanto al suo collega Lebedev, abbandonò la sua attività in quel momento critico per incollare il suo volto all'oblò e seguire la corsa di questo oggetto misterioso!

Domanda: che cosa sapete del caso Roswell?

Risposta: gli Americani possiedono un gran segreto, è sicuro. L'incidente di Roswell ha innescato una operazione più importante del famoso progetto Manhattan, che portò alla bomba atomica. Noi sappiamo che gli Americani hanno costruito, nel più grande segreto, dei giganteschi laboratori sotterranei nel deserto del Nevada. Noi ignoriamo su cosa lavorano. Una cosa è certa: essi studiano degli oggetti volanti dalle forme inedite. Resta quanto meno improbabile che siano riusciti a riprodurre, totalmente, un disco volante....

Fin qui l'interessante intervista a Boris Shurinov. Nello stesso servizio della rivista "VSD" è evidenziato il caso (con foto) accaduto ad un meteorologo russo. Ecco di seguito l'episodio:

Nel 1962, il meteorologo Yuri Bortnikov effettua un volo di prelievo atmosferico a bordo di un bombardiere Ilyushin II-28 in compagnia di un pilota e di un navigatore.
Mentre il bireattore volava a 7.000 metri di altitudine nella regione di Mosca, Bortnikov, che occupava la torretta posta posteriormente sulla coda trasformata in laboratorio volante, intravede uno strano punto luminoso sulla scia dell'aereo. Potè scattare una serie di otto fotografie.



Su questi documenti realizzati durante l'avvicinamento dell'UFO (sopra una delle foto scattate da Bortnikov del misterioso oggetto), è stato possibile evidenziare le seguenti fasi: durante l'avvicinamento all'aereo, l'oggetto sembra cambiare di forma e luminosità. Rassomiglia ad un animale con due grandi occhi-faro. Si avvicinò per una quindicina di secondi. Ogni tre secondi, il meteorologo notò un cambiamento di intensità di luminosità in entrambi gli "occhi" e in quelle specie di "tracce" laterali. Tutto ad un tratto, l'UFO si trasforma in una sfera, avvolta da una specie di nuvola di condensazione. Durò una dozzina di secondi. L'oggetto finì con lo scomparire producendo un enorme squasso.

Fonte:
- www.centroufologicoionico.com/articoli/ufo-e-documenti/605-ufo-segreto-di-stato...
- Intervista tratta dalla rivista cartacea "VSD Hors Serie: OVNIS, les Preuves Scientifiques", luglio 1998, pagine 48-49"
[Modificato da Gabrjel 25/01/2012 19:08]
06/02/2012 12:34
 
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IL COVER UP IN RUSSIA

Di Alfredo Lissoni

Sugli UFO "non c'è alcun complotto e il governo russo non ha niente da nascondere, dal momento che gli scienziati di quel Paese hanno dichiarato che gli UFO non esistono". Questa frase, forse ironica, è stata attribuita diversi anni fa all'ufologo e scrittore rumeno Ion Hobana, che per questo venne accusato dalla comunità ufologica di essere un agente segreto della Securitate di Ceausescu, impegnato in un'operazione di discredito oltre cortina. Ho intervistato Hobana nel 1993 e non ho avuto questa impressione ma, dalle informazioni che lui e altri mi hanno rilasciato sull'ufologia nei Paesi dell'Est (avvistamenti clamorosi e congiure del silenzio, sospetti fra ufologi, testimonianze astronautiche occultate...) ho capito che il caso Hobana fu indicativo di come in tutto il mondo, fosse esso dominato dalle dottrine marxiste, capitaliste o dal credo islamico, il fenomeno UFO suscitasse identiche paure nelle autorità costituite. E di come gli UFO si presentassero con identiche modalità, al di là delle barriere culturali o ideologiche di ogni singolo Paese, divenendo così un fenomeno globale. Ed un problema planetario.

I SEGRETI DEL KGB
Agli inizi di febbraio del 1993 i servizi di Intelligence sovietica, in piena perestrojka, avevano cominciato ad aprire i propri archivi e, con molto senso pratico, a venderne il materiale. In particolar modo, venivano ceduti alcuni dossier sugli UFO. Una buona fetta di questi erano acquistati in blocco dalla CIA; altro materiale, un centinaio di pagine sino ad un tempo top secret, veniva inviato nel 1994 all'ufologo ed ex cosmonauta sovietico Pavel Popovich, che ne aveva fatta espressa richiesta al nuovo direttore del KGB generale Nikolaj Sham. Nei rapporti erano contenute le testimonianze dettagliate di alcune decine di piloti che non solo avevano avvistato gli UFO in volo, ma che addirittura avevano riportato effetti fisici permanenti sulle strutture dei propri aerei, a causa della prolungata esposizione alle radiazioni o ai campi elettromagnetici sprigionati dai dischi volanti.
"Il rilascio di questi rapporti non ha niente di eccezionale", mi ha precisato lo studioso russo Boris Shurinov, uno dei più seri rappresentanti della moderna ufologia dell'Est. "Tutto è successo in maniera casuale, per un colpo di fortuna. Il generale Sham era stato eletto da pochissimo alla direzione del KGB e non sapeva bene come comportarsi, cosa insabbiare e cosa divulgare. In quello stesso periodo l'ufologo Popovich aveva scritto ai servizi segreti chiedendo copia del materiale UFO. Non so se sperasse veramente in una risposta. Fatto sta che il generale Sham, che non si rendeva bene conto dell'importanza di quel materiale, lo accontentò. Ma non è il caso di esultare. Il materiale rilasciato non è di grande importanza. Ho controllato i dossier ed ho notato che in essi mancano moltissimi casi dei quali sono venuto a sapere attraverso fughe di notizie. Quello che è stato rilasciato è solo una minima parte del materiale del KGB, e neppure di grande importanza".
Dunque, il generale Sham, ben lungi dall'essere lo sprovveduto che tendeva ad apparire, aveva di proposito rilasciato agli ufologi del materiale di scarso interesse, giusto per acquietarli? É molto possibile visto che, come vedremo, anche in Italia è accaduta la stessa cosa.
I veri rapporti top secret sugli UFO russi sembra siano stati custoditi, ancora fino agli anni Novanta, negli archivi dell'Apparato, un enorme edificio di via Lubjanka al 6 di Mosca, in cui hanno sede tutti i servizi segreti dell'ex Urss. Al quarto piano dello stabile si trova il quartier generale del vecchio KGB, come puro lo "Zapiskj" (=Informazioni), l'archivio centrale dei servizi segreti. É là che confluiscono tutti gli incartamenti sugli UFO, inviati dalla direzione del GRU (Glavnoye Razvedyvatelnoye Upravleniye), una sezione speciale del KGB il cui compito è quello di assicurare la protezione dei segreti militari. I documenti UFO raccolti pare si riferiscano a rapporti segretissimi sulla concreta esistenza di una civiltà aliena interessata al pianeta. Queste indagini risalgono al 1947, allorchè Stalin, avendo saputo dalle sue spie del crash di Roswell, aveva commissionato uno studio sul fenomeno ad alcuni dei suoi collaboratori più fidati. Costoro erano scienziati di tutto rispetto, il responsabile dei primi programmi spaziali Serghiei Koroliev, il matematico Mytislav Keldish, il chimico Alexandr Topciep, e Igor Kurciatov, uno dei padri dell'atomica sovietica. Costoro fecero forse farte di una sorta di Majestic 12 sovietico, a detta dell'ufologo canadese Stanton Friedman: "Sembra che Stalin possa aver creato un suo gruppo MJ-12 per scoprire il possibile del crash del Nuovo Messico. E ciò è ipotizzabile, in assenza di informazioni più dettagliate, per il numero elevato di spie sovietiche che si trovavano, affatto casualmente, a Roswell in quel periodo. Queste spie erano state distaccate in Nuovo Messico già durante la Seconda Guerra Mondiale".
I rapporti che Stalin ricevette dalle sue spie distaccate in America portarono Koroliev a formulare un verdetto singolare, sulla questione degli UFO. "Essi non sono un'arma misteriosa degli avversari occidentali dell'URSS e dunque non rappresentano un pericolo per la sicurezza della patria", pare abbia detto lo studioso al premier.
Ciò nonostante, anche nella ex Unione Sovietica il governo centrale impose da subito una censura sul fenomeno; degli UFO non si parlava quasi mai sulla stampa, se non in termini negativi, e quasi mai venne riportata casistica locale. Per molti anni la versione ufficiale degli ambienti scientifici fu che si trattasse di fenomeni naturali sconosciuti, a detta dell'accademico Yuri Platonov; quando addirittura non si aveva a che fare con terrorismo psicologico del governo americano o, a detta del ministro degli esteri Molotov, di "un prodotto della decadente mentalità capitalistica statunitense".
Nel 1980 si è saputo che, in un incontro segreto del 1955 a Ginevra, servizi segreti americani e sovietici si erano però accordati per scambiarsi tutte le informazioni sugli UFO, temendo un possibile attacco alieno o addirittura una guerra nucleare fra le due superpotenze, causata da una mancata identificazione di un UFO. Ciò che le autorità dei due Paesi leader temevano era di scambiare un sorvolo di UFO su America o Unione Sovietica per un attacco missilistico nucleare da parte di una delle due. Per questo motivo, apparentemente, le due superpotenze avrebbero dovuto informarsi reciprocamente, e tempestivamente, di ogni avvistamento di oggetti volanti non identificati. Questo accordo, non rispettato in quanto ognuno preferì restare geloso custode dei propri segreti, venne ribadito anni dopo, in un incontro al vertice parzialmente segreto, fra i ministri degli esteri americano e sovietico, Rogers e Gromyko.
Nonostante certi accordi alle spalle dell'ignara popolazione, per il regime di Mosca gli UFO non potevano esistere. O meglio, non dovevano esistere agli occhi della popolazione. Fu così che in diverse occasioni venne attuata una vera e propria congiura del silenzio, spesso con metodi violenti. Uno dei casi più celebri si verificò dopo l'avvistamento di un UFO a forma di medusa sopra la città di Petrozavodsk, il 20 settembre del '77. L'oggetto che centinaia di persone videro nel cielo era ad una quota talmente bassa che il suo brusco passaggio causò la fusione di diversi vetri nelle case, tale era il calore che l'ordigno sprigionava. La versione ufficiale, in seguito smentita dagli ufologi, fu che si era trattato di un missile esploso a bassa quota. Per l'occasione, Petrozavodsk fu circondata da decine di agenti segreti che imposero violentemente ai testimoni oculari di tacere e confiscarono tutte le prove, dalle varie foto scattate all'oggetto ai vetri bucati dal calore dell'UFO. "Sul caso Petrozavodsk abbiamo centinaia di rapporti", mi ha raccontato l'ufologo Shurinov, "che provano che non si trattò dell'esplosione di un missile. Ma allora come ora certe informazioni andavano protette. Da quando ho denunciato sulla stampa del mio Paese che il KGB ha venduto, nel 1993, importanti dossier UFO contenenti preziose informazioni tecniche, ho ricevuto diverse minacce. Mi hanno minacciato di morte per iscritto e, nell'aprile del 1994, qualcuno ha incendiato la porta della mia casa con della benzina".
Colpevoli di questo misfatto sono stati probabilmente gli agenti del KGB; tale ente, al contrario di quanto si pensa in clima di disgelo, non è scomparso, non è stato abolito, ma semplicemente si è trasformato.
Le sue funzioni sono state fatte proprie dal Servizio Federale di Informazioni, una sorta di FBI russo che ha adottato metodi e sistemi del vecchio KGB. E che, ora come allora, spia, indaga e minaccia.

L'URSS SCOPRE GLI UFO
Il 1967 ha rappresentato per i sovietici il primo momento di rottura verso la tendenza governativa ad occultare tutto e sempre. Un decreto statale del 18 ottobre, difatti, dava vita alla Commissione Cosmonautica dell'URSS, un organismo incaricato di studiare i dischi volanti. Cosa poteva aver prodotto un simile cambiamento? Le pressioni di due scienziati ufologi convinti, i professori Felix Ziegel e Alexandr P. Kazantsev, entusiasti dell'ipotesi aliena e convinti che gli UFO ci avessero già visitato nella preistoria, probabilmente manipolando la nostra evoluzione. I due diedero vita alla Commissione, presieduta da Anatoli Stolyerov, generale delle Forze Aeree, e dal dottor A. Thikhonoff. La riuscita di una simile, clamorosa iniziativa era in parte merito di Ziegel che, nell'agosto di quell'anno, si era incontrato a Praga con i colleghi russi e americani, al Congresso dell'Unione Astronomica Internazionale. In quell'occasione lo scienziato aveva dichiarato ad un giornalista sovietico che da più di 20 anni erano stati segnalati UFO sui radar dell'Unione Sovietica e che parecchie celebrità del Paese erano state testimoni di questi eventi. Ziegel chiedeva una cooperazione internazionale, mettendo a disposizione gli oltre 200 rapporti raccolti sino a quel momento. Sulla scia del clamore suscitato da queste dichiarazioni il governo sovietico non poté più negare la realtà dei fatti e fu costretto a costituire una squadra di 20 scienziati; anche la Polonia aderiva al progetto, creando una rete fra le stazioni meteo locali ed extranazionali.
"La documentazione raccolta", dichiarava Ziegel, "suggeriva che il fenomeno UFO fosse reale e che non potesse essere scambiato per alcun fenomeno naturale conosciuto, tipo i fenomeni ottici dell'atmosfera". L'euforia degli scienziati ufologi venne smorzata ben presto. Stile Commissione Condon, i risultati della Commissione del '67 furono però molto elusivi, specie dopo l'episodio che segue. Stolyerov, nel corso di una trasmissione televisiva, aveva mostrato numerose foto di UFO riprese da aerei; in una di queste si vedeva un ordigno circolare sormontato da una cupola. Ci si sarebbe aspettati un incentivo agli studi ed invece poco dopo il generale abbandonava misteriosamente le ricerche, con il pretesto di essere malato. L'improvvisa ed inaspettata ritirata di Stolyerov arrestava i lavori della Commissione, liquidata in seguito allorchè il professor Kostantinov, vicepresidente dell'Accademia delle Scienze, dichiarava alla Pravda: "L'Accademia ha studiato il problema da vicino, in relazione alle apparizioni, prendendo in esame quanto scritto dai giornali e commentato dalla televisione sovietica sugli UFO e ha concluso che la propaganda fatta in URSS a proposito dei pretesi dischi volanti non ha nulla del carattere proprio della scienza: queste invenzioni non hanno alcuna base di serietà; gli oggetti osservati hanno un'origine ben conosciuta". Tanto bastava al Cremlino per decidere la sopressione definitiva della scomoda Commissione, che tanto fastidioso clamore aveva suscitato in tutto l'Est. Boicottata dall'interno e dall'esterno, la Commissione Condon sovietica cessò di esistere. E da allora il governo non autorizzò mai più alcuno studio ufficiale sugli UFO.

IL DOSSIER UFO
Questo episodio non deve stupire più di tanto. Sfogliando la documentazione riguardante gli avvistamenti in URSS, si ha l'impressione di assistere continuamente ad un processo di "rivelazione" e "normalizzazione" o revisionismo. Con questi due termini intendo indicare le continue affermazioni esplosive di scienziati e militari, che con candore ed innocenza rivelano a noi occidentali i più clamorosi (e spesso molto ben documentati) avvistamenti verificatisi nel grande Paese, ai quali seguono immediatamente delle spiegazioni scettiche di revisionisti che ridimensionano e razionalizzano il fenomeno UFO, basandosi sempre sulle classiche argomentazioni scettiche.
Per tutto questo c'è un'unica spiegazione, che diventa lampante se teniamo conto del fatto che anche in Unione Sovietica il cover up è stato gestito dai servizi segreti, che volta per volta hanno orchestrato e manipolato il fenomeno in base all'occorrenza. Secondo un rapporto non confermato, la CIA venne a conoscenza di ciò nel 1952 dal GRU, il Glavnoye Razvedyvatelnoye Upravlenye, il direttorato dell'Intelligence sovietica. Il cui capo, il luogotenente Yuri Popov, aveva ordinato, con la direttiva segreta UZ-11/14, di scoprire immediatamente se gli UFO fossero "veicoli segreti di potenze straniere che stavano penetrando nello spazio aereo sovietico, attività propagandistica disinformativa, fenomeni naturali sconosciuti o dischi volanti extraterrestri".
Come già affermato, e confermato da documenti CIA declassificati, l'Unione Sovietica si interessò abbastanza presto agli UFO. In un memorandum segreto del 22 agosto 1952 George Carey, assistente direttore delle Operazioni CIA, scriveva al direttore dei servizi segreti Allen Dulles che "negli ultimi due anni la stampa nei Paesi satelliti non faceva alcuna menzione del fenomeno UFO (segno quindi che c'era un imbavagliamento di notizie) ma che Mosca aveva comunque diramato un dispaccio, il 10 giugno del 1951, con il quale si liquidavano gli UFO come studi stratosferici". Sappiamo che la CIA spiava accuratamente tutto ciò che veniva pubblicato nei Paesi dell'Est. La base operativa per queste operazioni si trovava a Monaco, ove Allen Dulles aveva collocato Radio Liberty e Radio Free Europe, due emittenti radiofoniche che si intrufolavano nelle frequenze sovietiche per divulgare della propaganda antigovernativa. L'11 settembre 1952 l'assistente direttore della CIA, Marshall Chadwell, inviava un memorandum al generale Walter Bedell Smith, del Majestic 12, in cui si valutava: "L'attuale livello di conoscenze russe circa il fenomeno UFO; eventuali intenzioni e capacità dei sovietici d'utilizzare questi fenomeni a danno della sicurezza degli Stati Uniti; le ragioni del silenzio della stampa sovietica circa i dischi volanti".
Questo silenzio stampa durò sino al 1954, anno in cui l'accademico Ivan Lonhinov dichiarava: "Gli UFO non esistono. Le notizie vengono inventate dalle nazioni occidentali alla scopo di distrarre l'opinione pubblica dalle difficoltà economiche che stiamo attraversando". Il 26 ottobre 1965 la stampa italiana riportava quest'altra dichiarazione: "I dischi volanti per Mosca sono un'invenzione del ministro McNamara. Radio Mosca ha dichiarato oggi che i misteriosi oggetti volanti avvistati a più riprese in cielo in vari punti della Terra sono un'invenzione del Ministero della Difesa americano per diffondere allarmismo nel mondo. Un pericolo sconosciuto allarma la gente sempre più di un pericolo di cui ci si rende ben conto - ha detto Radio Mosca - e se la stampa e la radio menzionano quotidianamente un pericolo sovrannaturale può accadere che persino gente perfettamente sobria veda oggetti misteriosi in cielo".
A quali "misteriosi oggetti" si riferisse la stampa sovietica è presto detto. UFO erano stati visti, il 21 novembre 1959, sopra la base geofisica Stolb in Antartide. Avvistamenti analoghi erano stati segnalati dalle équipe inglesi, argentine e cilene. Altri casi, come dimostra un documento originariamente top secret, coinvolsero alcuni membri dell'ambasciata americana a Praga, spettatori di un avvistamento ad alta quota. Testimoni, il senatore repubblicano Richard Russell, il colonnello E. Hathaway e l'ufficiale Ruben Efron, che il 4 ottobre 1955, in viaggio sulla Transcaucasica, notavano un disco volante che scendeva e risaliva in cielo.
Nel 1956 era stata la volta del celebre aviatore Valentin Akkuratov, che era stato inseguito da una palla di luce sopra la Groenlandia; altri incontri ravvicinati, che rimbalzarono persino sulla stampa italiana, accaddero fra il 1959 ed il 1961. Sino a che, dall'ambasciata sovietica a Londra, si seppe che in quello stesso anno un UFO era rimasto cinvolto nella caduta di un aereo. Si diceva che un Antonov AN-2P in volo sopra Sverdlosk e con sette persone a bordo era scomparso improvvisamente dai radar. Partiti i soccorsi, l'aereo era stato ritrovato, assolutamente intatto, in un grande spiazzo in mezzo alla foresta. Ma a bordo non vi era più nessuno! L'Istituto Aviatorio di Mosca dichiarò in seguito di avere avvistato un UFO con il radar, nello stesso momento in cui l'aereo scompariva.
I sette passeggeri non sarebbero stati più ritrovati.
Nel 1962 una grossa astronave sarebbe stata avvistata a nord di Mosca, inquadrata dal radar e vista da molti testimoni. Sigariforme, larga oltre 900 metri ed alta 6 km (!), essa era comparsa sopra una base militare, immediatamente allertata. Dal sigaro sarebbero usciti tre dischi volanti che avrebbero iniziato un giro di ricognizione a bassa quota. In quel momento alcuni caccia si alzavano in volo per intercettare i dischi, mentre dalla base la contraerea sparava alcuni missili contro il fuso volante. I missili terrestri sarebbero però esplosi in volo prima di raggiungere il bersaglio mentre i dischi, abbassatisi sulla base, creavano un improvviso black out dei sistemi elettrici, compreso il gruppo elettrogeno d'emergenza. Circa questo episodio l'ufologo italiano Luciano Gianfranceschi, che lo ha divulgato, ha commentato: "A questo punto la missione UFO da ricognitiva doveva essere diventata dimostrativa: in un adiacente deposito di esplosivo scattava "casualmente" l'allarme di pericolo, e i militari addetti facevano appena in tempo a porsi in salvo, che dall'astronave scendeva una sfera di fuoco e tutto saltava in aria. Nel frattempo anche la seconda scarica di missili, che era stata sparata prima del forzato buio, non riusciva ad avvicinarsi all'astronave ed esplodeva a vuoto. Il fatto dei cannoneggiamenti fu riportato in seguito dall'agenzia di stampa Reuters citando fonti ufficiali giapponesi".
Se questo e gli altri episodi sono veri, si capisce perchè nell'agosto del 1963 la stampa estera si scatenò, titolando: "Temendo la psicosi dell'invasione del cielo la stampa sovietica parla dei dischi volanti e ne ammette l'avvistamento anche nei Paesi occidentali. Le autorità del Cremlino reagiscono in maniera inattesa alla divulgazione di fatti operata dalla stampa dei Paesi satelliti: un disco rimase immobile per un quarto d'ora a quota basssissima su un aereoporto militare cecoslovacco e i caccia non riuscirono a decollare perchè l'impianto elettrico dei loro motori non funziova. Un inaspettato comunicato dell'Izvestia segna l'inizio di una politica che prepara le masse all'eventualità della discesa di abitanti di altri pianeti. In esso si dice che la vita extraterrestre è possibile".

UFO NELLO SPAZIO
Altri avvistamenti avrebbero coinvolto gli astronauti delle Voskhod 1 e 2, fra il 1964 ed il 1965. Di questi fatti non esiste una conferma ufficiale, ma si sa che, durante una conferenza stampa all'Università di Mosca, quando fu chiesto ad uno di questi piloti, Vladimir Komarov, se avesse visto degli UFO in orbita, il nostro lasciò la sala senza rispondere. Segno che non poteva parlare, forse? É lecito pensarlo. Altrettanto discreto è stato difatti il cosmonauta Gennadij Strekalov che, solo in occasione di un colloquio privato in terra romana nel marzo del '92, si è deciso a raccontare all'ufologo e ricercatore aerospaziale Roberto Pinotti di aver avvistato un UFO nello spazio, all'altezza dell'isola di Terranova, durante il recente volo sulla Mir. "Un corpo luminoso ci ha incrociato in direzione opposta; era come una palla di fuoco, una luce cangiante, iridescente. Ricordava un po' le luminarie di un albero di Natale. Era sferica, o sferoidale. L'avvistamento non è durato molto, almeno 7 secondi, direi, e meno di 10", ha raccontato il cosmonauta.
Notizie di questo tipo sono spesso rimbalzate in Occidente, ma quasi mai i cosmonauti sovietici le hanno confermate, un po' per paura del ridicolo, un po' perché vincolati al segreto di stato.
Si dice, ad esempio, che Gagarin abbia visto "qualcosa di strano nel cielo", e che Titov e Bikovski, della Vostok 2, abbiano notato "curiosi oggetti luminosi" nello spazio.

CIA E KGB
Nel 1966 si verificò in Unione Sovietica una vera e propria ondata di avvistamenti, e questo attirò l'attenzione dei servizi segreti occidentali.
Il 18 agosto 1967, secondo un documento declassificato CIA, uno scienziato americano ebbe, in barba alla guerra fredda e alla chiusura delle frontiere tra le due superpotenze, "una conversazione con scienziati sovietici sull'argomento UFO in URSS". Il nome dello scienziato americano che agì per conto della CIA non è noto, ma l'ufologo inglese Timothy Good sospetta che questi fosse il dottor Robert Low, coordinatore della Commissione Condon che, proprio in quel periodo, si trovava a Praga a discutere degli UFO "oltre la Cortina di Ferro".
Sempre in quell'anno usciva il Russia il volume "Abitanti del cosmo"; a scriverlo erano stati illustri scienziati sotto la guida del professor P. Kostantinov, vicepresidente dell'Accademia delle Scienze. Il capitolo sugli UFO era stato redatto da Felix Ziegel ed era una risposta alla versione russa del libro dell'astronomo americano Donald Menzel, "Flying saucers". Quest'ultima opera, un testo scettico e violentemente antiufologico, era stato divulgato in cirillico, probabilmente per volontà dei servizi segreti sovietici, già dal 1962.
Agli inizi del 1968 la rivista Soviet Weekly rendeva noto che nella Russia meridionale, nei due anni precedenti, si erano verificati almeno duecento casi credibili. E nel marzo dello stesso anno l'Aurora, il periodico di informazioni sovietiche per la Romania, pubblicava un resoconto di Vasilij Kuprevicij, presidente dell'Accademia delle Scienze della Bielorussia, in cui si diceva che nella regione gli avvistamenti si stavano intensificando.
Il controllo CIA sul fenomeno UFO in URSS e nelle altre contee si intensificò a partire dagli anni Settanta. Si venne così a sapere che, nel settembre del 1976, un UFO aveva incrociato un aereo della British European Airways in volo da Mosca a Londra. In quello stesso anno il giornale Sovietskaja Latvia pubblicava un articolo in cui si diceva che "gli scienziati sovietici hanno rivelato che la maggior parte degli UFO erano solo dei grossi "corpi perlacei", con al centro una massa sferica. Secondo Vitolinik, capo di una stazione sovietica di rilevamento a terra, alcuni di questi misteriosi oggetti avevano anche la proprietà di rendersi invisibili assorbendo onde elettromagnetiche di differente lunghezza".
Per fronteggiare il fenomeno, USA e URSS avrebbero istituito un vero e proprio "telefono rosso", una linea diretta, per "prevenire e ridurre i rischi di uno scoppio accidentale di un conflitto atomico". La firma del documento era avvenuta il 16 luglio 1976 a Mosca, ma l'annuncio era già stato dato dal presidente francese Giscard D'Estain mentre si svolgevano a Parigi i lavori annuali della Grande Commissione Francosovietica e si commemorava il viaggio in URSS di De Gaulle del 1966 che portò alla creazione di un telefono rosso anche tra Mosca e Parigi.

PRIME RIVELAZIONI
La stampa internazionale rivelava nel dicembre nel 1973, dandovi grande risalto, che "segnali extraterrestri erano stati captati nell'URSS. Un gruppo di scienziati sovietici aveva scoperto una serie di segnali radio provenienti dall'universo che nessuno, sino ad allora, aveva mai registrato. I segnali erano stati captati prima a Gorki, sul Volga, e successivamente in altre città. Essi duravano alcuni minuti e si ripetevano più volte al giorno. Secondo Samuel Kaplan, professore dell'Università di Gorki, era possibile che essi provenissero da una civiltà extraterrestre molto evoluta: era stato infatti escluso che fossero emessi da satelliti lanciati dalla terra. I segnali erano divenuti oggetto di attento studio da parte di una trentina di scienziati".
Le conclusioni cui arrivarono quegli scienziati non sono note, ma dovettero essere clamorose se, il 24 ottobre 1978, la stampa mondiale poteva pubblicare la seguente notizia: "Ora anche Stati Uniti e URSS vanno in cerca di extraterrestri. É l'impressione che si ricava dalle due sessioni sulla "Comunicazione con intelligenze extraterrestri" svoltesi durante il ventinovesimo congresso della Federazione Astronautica Internazionale a Dubrovnik, URSS. Il progetto americano, sotto l'auspicio della NASA, si chiama "SETI".
Il fatto che anche l'Unione Sovietica si dicesse disponibile, in uno con l'America, ad intercettare segnali radio provenienti dallo spazio lasciava pensare che qualcosa di anomalo era stato effettivamente rilevato, nelle trasmissioni del 1973. In quello stesso anno, tra le altre cose, vi era stata una massiccia ondata di avvistamenti UFO in Italia.

VITA EXTRATERRESTRE
Gli anni seguenti erano caratterizzati dal tentativo di offrire il carisma della scientificità alla ricerca di vita extraterrestre, prescindendo dal fenomeno UFO, e anzi sbarazzandosi dello stesso. Nel marzo del 1979 l'accademico Vladimir Migulin, dell'Istituto di Magnetismo e Radioattività terrestre di Mosca, dichiarava: "Nell'atmosfera della Terra si notano spesso fenomeni fisici che gli osservatori prendono per oggetti volanti non identificati. Mi riferisco alle aurore boreali, all'alterazione delle misure reali dei corpi celesti in seguito alla rifrazione, all'osservazione di aereoplani, satelliti artificiali, palloni sonda ed altri oggetti di produzione umana in condizioni insolite. Credo che l'idea degli UFO tanto in voga, non abbia alcuna seria ragion d'essere. Le osservazioni dei fenomeni anomali a distanza ravvicinata, che si sarebbero avute nell'URSS e all'estero, non sono abbastanza documentate e possono servire piuttosto da spunto ai racconti di fantascienza. Non vale la pena di prendere sul serio l'idea della presenza di astronavi extraterrestri in orbita intorno alla Terra"
Agli inizi di settembre un accalorato dibattito sull'esistenza di vita aliena si svolgeva in URSS alla conferenza annuale in onore di Konstantin Ziolkovsky, il fondatore della teoria del volo spaziale.
Boris Panovkin, matematico, ribadiva scetticamente che la scienza non aveva in mano nessuna prova tangibile dell'esistenza di altre forme di vita intelligenti nell'universo, oltre alla Terra. Gli ribatteva il filosofo Ieugeny Faddev: "La tesi secondo cui l'intelligenza dei terrestri è un fatto unico ed irripetibile contrasta con il materialismo dialettico".
Dieci giorni dopo i ricercatori dell'Istituto di Oceanonologia dell'Accademia delle Scienze a Mosca "normalizzavano" il fenomeno UFO, come "accumulazioni vaporizzate d'acqua o di polvere". La stampa internazionale scriveva che "i geofisici sovietici citati dalla Tass attribuiscono l'aumento di UFO all'aumento d'inquinamento...".
Nel 1981 la televisione sovietica trasmetteva un interessante programma intitolato "Ovvio, impossibile" e presentato da Sergej Kapitsa, figlio di un premio nobel per la fisica. Questi esordiva dicendo: "Esiste la possibilità di giungere ad incontri ravvicinati con abitanti di altri mondi?". La premessa serviva per un dibattito che coinvolgeva l'astronauta Georgij Gretchko, pilota delle Sojuz 17 e 26 e della Saliut 6. Questi riferiva, pur se con cautela ed ostentando scetticismo, di aver visto durante le sue missioni spaziali strani ordigni orbitanti che sembravano seguirlo. Uno di questi sembrava "un blocco di un iceberg nello spazio", gli altri erano veri e propri "oggetti luminosi che stazionavano all'esterno delle astronavi".
Il Daily Telegraph del 25 settembre 1989 pubblicava infine una notizia clamorosa: "Mentre l'Unione Sovietica modifica il suo atteggiamento verso le guerre stellari, i giornalisti russi se ne sono usciti con un altro argomento per mettere in discussione il sistema antimissile americano SDI... che potrebbe accidentalmente buttar giù un disco volante.
L'ultimo numero della Rivista Sovietica Militare pubblica la risposta ad una lettera di un signore dello Zimbabwe, preoccupato che gli UFO rappresentino una minaccia diretta alla pace sulla Terra.
Gli scienziati sovietici si occupano seriamente dell'argomento. Infatti il Moscow Aviation Institute studia gli UFO sin dal 1958.
"Il passaggio di un UFO lungo le traiettorie vicine a quelle dei missili armati potrebbe essere interpretato dai computers come un attacco. In condizioni SDI, stato di massima allerta, tali incidenti potrebbero provocare un'immediata reazione dei computers per distruggere gli obiettivi". La rivista conclude che se un alieno non è distrutto accidentalmente, potrebbe comunque causare una contromossa dei suoi colleghi "di là delle stelle", quindi occorre una maggiore cooperazione internazionale. Un funzionario dell'ambasciata americana ha dichiarato: "É un argomento nuovo. Sono sicuro che la Casa Bianca nei prossimi negoziati ne terrà conto".

ESPLODE L'UFOMANIA
Gli inizi degli anni Novanta coincidevano con l'esplosione, nella
nuova Russia di Gorbachov, di una vera e propria UFOmania, alimentata dai mass media, finalmente liberi di riportare notizie di avvistamenti, e dal fatto che sin dall'estate del 1989 decine e decine di segnalazioni di incontri ravvicinati con alieni e di atterraggi UFO stessero arrivando da tutto il Paese.
Tutto era cominciato nella regione di Vologdà, nel villaggio di Kharovsk, il 6 luglio 1989. Dinnanzi a quattro ragazzini fra gli unidici e i tredici anni era sceso, sulla riva del fiume di Kharovsk, un disco volante. Dall'oggetto era uscita una figura giallo-nera, senza testa, con braccia lunghe sino alle ginocchia. "Abbiamo visto quattro globi luce che roteavano sopra le nostre teste", hanno raccontato i ragazzi. "Una di esse, abbassatasi all'altezza del prato, si è posata lungo la riva del fiume, si è aperta a metà ed è uscita quella strana sagoma. In quello stesso momento abbiamo visto una contadina avvicinarsi all'oggetto. Noi le abbiamo gridato di non farlo, perchè era pericoloso, ma lei non ci ha dato retta. Come la donna si è avvicinata al disco volante, è scomparsa ed è riapparsa, dopo un secondo, quaranta metri più in là, terrorizzata e lanciata in una corsa a gambe levate". "Gli specialisti dell'Accademia delle Scienze", ha scritto la stampa, "hanno cercato di capire cosa fosse successo in quel breve secondo. Un dato di fatto è che, appena entrati nella zona ove l'UFO era atterrato, tutti gli scienziati hanno avvertito un forte mal di testa e l'orologio al quarzo del capogruppo si è improvvisamente fermato. Gli scienziati hanno rintracciato un altro testimone che, mentre tornava a casa sua nella periferia di Mosca, la notte del trenta aprile, aveva visto una palla luminosa fermarsi sulla riva del fiume. Sullo sfondo si erano stagliate due strane figure, come di uomini senza testa, gambe nere, busto giallo".
L'evento più clamoroso di comparsa di robot umanoidi venne registrato però a Voronezh, una pololosa città a 500 km da Mosca, il 27 settembre 1989. Erano le 18.30 quando, nel parco cittadino, un gruppo di bambini vedeva una luce rossastra in volo orizzontale, che si fermava sopra gli alberi. La sfera di luce iniziava a roteare, sostando a 130 cm dal suolo. In quel momento si apriva un portello nell'oggetto ed un umanoide senza collo, con la testa incassata tra le spalle, si sporgeva a guardare. L'essere aveva un disco ramato sul petto e tre occhi, di cui due immobili ed uno centrale più simile ad un faro, rosso e ruotante come un fascio laser. Poco dopo, l'UFO scendeva a terra. Ne uscivano tre giganti, alti 3-4 metri, accompagnati da un essere più piccolo che, azionato da uno dei tre, cominciava a camminare meccanicamente. Uno dei giganti emetteva dei suoni, forse degli ordini, mentre dal disco proveniva un fascio di luce che strappava un triangolo di terra dal prato. Il disco avrebbe poi lasciato a terra due pietre fuse ed una discreta dose di radioattività.
Qualche giorno dopo il disco ricompariva a Voronezh ed atterrava nuovamente. Questa volta fra i presenti vi era un ragazzo sedicenne che, vedendo scendere il gigante alieno, si metteva ad urlare. L'essere, senza scomporsi minimamente, lo avrebbe colpito con un fascio di luce, polverizzandolo. Quando il disco si allontanò, il ragazzo ricomparve come per magia. Il disco avrebbe sorvolato Voronezh una terza volta.
Per verificare quanto vi fosse di vero in questi racconti, riportati dalla stampa mondiale a titoli cubitali ma francamente difficili da credere, si erano recati sul luogo alcuni ufologi, degli ingegneri ed un geologo e parapsicologo, il professor Genrich Silanov. Si formava addirittura un "Comitato di Voronezh", incarivato di condurre rilevazioni approfondite. Il gruppo avrebbe scoperto nella zona degli atterraggi una radioattività di 30-37 microroentgen, rispetto ai 15 tradizionali.
La Komsomolskaja Pravda del 12 ottobre scriveva: "In questi giorni, per le strade di Voronezh, non cessano le discussioni sui forestieri cosmici che di tanto in tanto turbano la città con le loro improvvise apparizioni. Il giornale regionale di partito Kommunar ha già pubblicato alcuni articoli su questo tema. Il sindacato sovietico della regione ha creato qualcosa di simile ad uno stato maggiore provvisorio in relazione agli avvistamenti anomali, cui confluiscono tutte le informazioni relative ai furtivi UFO e agli UFOnauti. Uno dei componenti di questo stato maggiore, P. Brjatkov, mi ha mostrato un mucchio di relazioni di persone che recentemente hanno avvistato strani oggetti volanti. Secondo le parole di Petra Romanovitcha, i resoconti delle apparizioni di UFO provengono fondamentalmente dagli abitanti della parte meridionale della città. Difatti qui di tanto in tanto appaiono nel cielo notturno strani oggetti volanti, a forma di sfera o di pera.
Il candidato scientifico J.Losovtzjev, responsabile del laboratorio spettrografico e Genrich Silanov, insieme ad i suoi collaboratori per gli aspetti biologici, rintracciarono distintamente il posto dell'atterraggio dell'UFO in una spianata di 20 metri di diametro. Erano visibili in quest'area quattro buchi prodotti dal carrello di atterraggio; gli investigatori hanno trovato un'apertura scavata del diametro di 2,5 m e della profondità di 37 cm. Secondo le loro indicazioni, sono stati prelevati campioni di terreno".
Questi eventi, indubbiamente bizzarri, spinsero diversi giornali occidentali a commentare: "Gli alieni sovietici sono l'esatto contrario dell' E.T. americano, piccolo e tozzo; sono dunque una rivalsa psicologica".
Il 17 novembre un telegiornale di Raiuno annunciava: "Dopo gli eventi in URSS, anche in USA, nell'Ohio, è atterrato un disco. Una famiglia ha scoperto nel proprio campo coltivato un cerchio di erba bruciata che la sera prima non c'era. Durante la notte c'erano state nella zona numerose segnalazioni di dischi volanti. Gli alieni erano alti tre metri. Le autorità stanno facendo rilevamenti".
In quello stesso periodo l'osservatorio astronomico di Papa, in Ungheria, registrava una massiccia presenza di oggetti luminosi nel cielo. Gli UFO, a detta del direttore dell'Osservatorio, Gyula Baszo, erano color del magnesio e volavano a 70 km al minuto, senza produrre rumori.
Un UFO aveva poi sorvolato la Piazza Rossa a Mosca, agli inizi del Novanta, e nell'Oregon migliaia di persone avevano avvistato un oggetto infuocato; un sigaro volante sorvolava Cuba. Altri dischi comparivano a Brescia, Torino e Forlì, talvolta causando il panico, mentre un oggetto, avvistato da centinaia di russi, veniva inseguito per 20 km da una pattuglia della polizia. Una signora di Kiev raccontava di essersi imbattuta in due alieni dagli abiti argentati e dai volti pallidissimi. I quotidiani del 25 maggio 1990 scrivevano: "Panico nella zona di Lipetsk. Un UFO, presenza ormai abituale nella vita dei cittadini sovietici, ha inseguito un camion del latte". E, il 5 settembre: "Gli extraterrestri esistono e sono scesi in un villaggio dell'Abkhazia, a Tsarche, e qui sono entrati nella casa di un certo Guliko Bakaradze. La piccola Sofiko Pirtskhelashvili, di 9 anni, che si trovava nell'abitazione, ha poi descritto gli extraterrestri. La bambina ha detto di essere riuscita in qualche modo a stabilire un contatto telepatico con quegli strani esseri dalle lunghe braccia e con tre o quattro gambe che dovevano essere dei robot. Questi robot, ha raccontato ancora la piccola, erano guidati da due belle ragazze dagli occhi azzurri che si trovavano in un disco volante".
Solo una minima parte di queste notizie erano reali. Che cosa era successo dunque in Russia, dopo cinquant'anni di cover up governativo sugli UFO? Semplicemente il fatto che il crollo del regime aveva liberalizzato l'informazione ufologia, e la fantasia.
Dall'estate del 1989 le mutate condizioni politiche ed economiche in URSS avevano portato ad un sovraffollamento di notizie sciocche a carattere esoterico su molti quotidiani di prestigio. Paludati giornali come la Pravda, economicamente a terra e costretta ad accettare i capitali e le direttive dei nuovi proprietari occidentali, e persino la stessa Tass, adeguatasi al giornalismo capitalistico, cominciavano a riportare le storie più bizzarre non più per informare, ma per fare notizia, per vendere. In breve tempo erano nate in Russia molte associazioni esoteriche, alcune serie altre meno; si era cominciati a vendere pubblicazioni specializzate in misteri, veri e falsi, da "Anomalija" (un tabloid scandalistico che pubblicava di tutto) alla più seria "Aura Z"; il mercato librario era stato invaso da libri scandalistici e mal documentati come il volume "Inoplanietianie nad Rossiei" (Alieni in Russia), opera di un autore molto folkloristico, Sol Shulman; e come "NLO prosit posadki" di A.Kuzovkin e N. Niepomniatzij, un libro che abbonda di foto false, ove un semplice difetto su un negativo basta per creare un'astronave-madre su Ai-Pietri. La stampa era stata poi sommersa di notizie di contattismo, di guru anche nostrani che trovavano in Russia un terreno fertile per spacciare le credenze più improbabili; si parlava di continue apparizioni di fantasmi (quello di Lenin alla biblioteca di Ulianovsk), di mostri stile Loch Ness, di Yeti (uno catturato, messo in un bagagliaio di auto e poi scappato), di dinosauri ancora vivi, di donne "magnetiche" il cui corpo attirava gli oggetti di ferro come calamite; di nuovi messia pronti al suicidio di massa, di teleguaritori e maghi, mistici ed imbonitori dell'occulto.
Tutto ciò era solo il frutto dell'improvviso permissivismo sovietico o una precisa manovra del governo per distogliere l'attenzione della gente dai problemi della vita quotidiana? Di quest'ultima opinione si è detto sicuro l'ufologo russo Boris Shurinov. "In quel periodo", mi ha raccontato, "c'erano molti problemi dovuti alla trasformazione del Paese ed i giornali, per distrarre il pubblico, hanno cominciato a pubblicare storie inverosimili".
Ma c'è anche un'altra spiegazione. Le valanghe di informazioni sciocche riportate dalla stampa erano state accuratamente pilotate dai servizi segreti russi, per screditare la massiccia ondata di veri avvistamenti UFO che, dal luglio 1989 all'aprile 1990, aveva interessato il Paese ed allarmato le autorità. A conferma di ciò, valga il fatto che negli ultimi anni l'agenzia di stampa Novosti, che diramava gran parte di queste notizie, ha pubblicamente ammesso di essere stata un distaccamento segreto per lo smistamento degli agenti segreti del KGB.

IL KOMITIET
KGB è una sigla che sta per Komitiet Gosudarstvennoi Bezopastnosti,
il più temuto dei servizi segreti, ufficialmente sciolto con la presidenza di Boris Eltsin. Sino all'epoca di Gorbachov esso poteva contare su almeno 1.750.000 agenti all'estero e 400.000 in patria. Esso aveva, dal 1959, una speciale sezione dedita alla disinformazione, il Dipartimento D (Dezinformatsiya). Riorganizzata sotto Yuri Andropov, che la ribattezzò Dipartimento A, questa sezione era incaricato di disseminare in giro per il mondo documenti falsi, foto ritoccate, false testimonianze, manoscritti anonimi, "voci" e "rivelazioni".
La CIA ha stimato che il governo russo spendeva mediamente quattro miliardi di dollari l'anno solo per la disinformazione. Essa riguardava anche gli UFO. Spesso si alimentano voci del passaggio di dischi volanti per coprire test nucleari segreti; ma anche voci di rientri di satelliti, per coprire il passaggio di dischi volanti.
Il governo sovietico era difatti ben conscio degli sconvolgimenti politici e sociali che un contatto alieno avrebbe potuto causare. Con grande lungimiranza il premier Lenin ne aveva parlato, in una lettera, con lo scrittore inglese di fantascienza H.G.Welles, già negli anni Venti. "Tutte le concezioni umane", scriveva Lenin, "si basano sulla scala del nostro pianeta. Queste si fondano sulla pretesa che il potenziale tecnico, sebbene in via di sviluppo, non uscirà mai dal "limite terrestre". Se riusciremo un giorno a stabilire una comunicazione interplanetaria, tutta la nostra filosofia, la nostra morale ed i nostri punti di vista andranno rivisti. In questo caso, il potenziale tecnico, diventato limitato, ci imporrebbe la fine delle violenze come mezzo e metodo di progresso".
Nel 1970 il dissidente sovietico Vladimir Arsionov, autore di alcuni libri e di interessanti articoli pubblicati in Italia, aveva dichiarato: "Non c'è dubbio che il governo sappia molte cose. Se il KGB parlasse, ciò significherebbe il panico non soltanto in Unione Sovietica, ma nel mondo intiero. Gli americani, CIA e Pentagono, ne sanno altrettanto. C'è un accordo al di sopra delle ideologie per mantenere il segreto...". Un accordo che, dopo il grande "black out rosso sugli UFO" imposto dal KGB nel 1975, vietava ad esempio ai cosmonauti sovietici di rilasciare dichiarazioni alla stampa, sull'argomento. "Salvo quando l'intervistatore era un buon valletto dell'autorità", commentava il corrispondente da Mosca Jean-Louis Degaudenzi nel libro "Les OVNI en Union Sovietique". É stato proprio quest'ultimo ad avere raccolto in un volume pubblicato in Francia nel 1981 decine di casi interessanti presumibilmente schedati nei dossier del KGB.
Uno dei più interessanti è datato febbraio 1970. Tutto cominciò con un radioamatore giapponese, Kasi Ku, che stava "frugando" nelle frequenze radio sovietiche, verso la costa di Vladivostok. Kasi Ku non conosceva il russo, ma sapeva che buona parte dei suoi colleghi radiamatori, oltre la cortina di ferro, trasmettevano in inglese. E fu proprio in quella lingua che questi, su una frequenza inusuale, scoprì e registrò un messaggio di soccorso, inviato da un pilota in volo.

"Contatto visuale con oggetto volante non identificato", diceva il pilota sovietico. "Ha forma di disco. L'oggetto è gigantesco, rotondo, con degli oblò ovoidali, illuminati, bluastri. L'oggetto si avvicina a me! Missili correttamente lanciati: Traiettoria normale. No, nessun risultato. I razzi stanno esplodendo a meno di 600 metri dall'UFO. Vira ad angolo a destra. Attenzione! Traiettoria di collisione! Non c'è il tempo di...!".

La trasmissione si interrompeva ed il contatto radio spariva.

"Incredibile affare", commentò Degaudenzi. "Un aereo terrestre ha affrontato una nave spaziale di provenienza sconosciuta. Il luogo del combattimento era approssimativamente un po' a nord di Vladivostok, senza dubbio sopra le montagne della catena Sikhotà Alin. La stampa giapponese si è interessata alla registrazione e, grazie alle complicità esistenti nella parte sovietica, si è ricostruito il calendario di un'ondata UFO assolutamente inedita nell'estremo est dell'URSS, fra il dicembre 1969 e marzo-aprile 1970. Tutta la regione di Alin e soprattutto l'isola di Sakalin erano state spiate dagli UFO. Vi erano state circa 150 osservazioni. Erano stati rapiti degli animali e degli esseri umani...".

IL CASO DEL MIG 21
L'episodio di Vladivostok fu una dura lezione per l'Aeronautica sovietica. Lo dimostra il fatto che, ripetendosi l'anno dopo una situazione del genere, questa volta il pilota militare evitò di aprire il fuoco contro l'UFO.
Secondo Degaudenzi, l'11 aprile 1971 un aereo militare in volo fra Kiev e Mosca aveva intercettato un disco volante; una comunicazione significativa era stata registrata dalla torre di controllo.

Base: "Precisate, quant'è grande l'oggetto?"

Mig 21: "Approssimativamente come un piccolo aereo di linea, ma non ha nulla d'altro, nella forma e nel comportamento, di simile a un apparecchio conosciuto".

Base: "Mig, descrivete l'apparecchio. Potete identificarlo?"

Mig: "Non ha risposto all'identificazione. Impossibile aggiustare il tiro. Scappa. Velocità stimata Mach 3".

Base: "Non sparate! Ripetete l'identificazione".

Mig: "Continua a non risponderci. Attenzione! Attacca! Ci si getta contro!"

In questo caso la tragedia sarebbe stata evitata. Secondo Degaudenzi, "all'ultimo momento l'UFO virò di bordo, girando per qualche minuto attorno al Mig, come per studiarlo; poi sparì accelerando rapidissimo in verticale. So di un rapporto riservato consegnato alle autorità, in cui si dice: Ci son tutte le ragioni di pensare che l'UFO fosse mosso da una volontà intelligente. Poichè non si trattava di un apparecchio conosciuto, non si può certamente rifiutare l'ipotesi di un intervento extraplanetario..."

IL NUOVO CORSO NELLA CSI
Da quando la Russia è diventata Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), diversi scienziati si sono aperti pubblicamente allo studio del fenomeno degli UFO. E adesso non è più infrequente trovarne dettagliati resoconti in riviste serie e scientifiche, come nella prestigiosa pubblicazione dei fisici russi "Usmieki fizichieskik iauk". Questa, nel 1993, ha recensito con un interessante articolo un simposio internazionale sugli UFO tenutosi a Los Angeles dal 28 al 30 luglio dell'anno precedente. Nel corpo dell'articolo (una dettagliata relazione dell'accaduto), il corrispondente in Olanda G.C. Dijkhuis menzionava esplicitamente il termine "NLO", UFO, senza il pudore o la consueta ironia che per cinquant'anni hanno caratterizzato la pubblicistica di regime.

06/02/2012 12:40
 
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RIGUARDO AL DOCUMENTARIO "THE SECRET KGB UFO FILES"













Fonte: Tratto dal libro "UFO: Il fattore contatto"
06/02/2012 12:43
 
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DISINFORMAZIA E MASKERAZIA





06/02/2012 12:44
 
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MARINA POPOVICH: "AERONAUTICA E KGB HANNO FRAMMENTI DI UFO"



In questi giorni si è tenuto l'ottantesimo anniversario della nascita di Marina Popovich, ex colonnello delle Forze Aeree dell'ex Unione Sovietica, ingegnere e leggendario pilota colladuatore sovietico (107 record mondiali di volo su 40 tipi di velivoli). Nata il giorno 20 luglio 1931, è stata sposata con l'astronauta Papel Popovich, matrimonio poi finito con un divorzio.
E' sempre stata una battagliera in tema UFO, lottando strenuamente contro il muro di censura presente in quei determinati anni nell'ex Unione Sovietica. Tra l'altro, ha scritto alcuni libri sulla tematica tra cui "UFO sul pianeta Terra" pubblicato come prima edizione nel 2003 (ndr inedito in Italia).
Marina Popovich ha fatto parte della Commissione Studio Fenomeni Aerei Anomali presso la prestigiosa Accademia delle Scienze Russa.
Nel 1991 fece scalpore nell'opinione pubblica (ndr dichiarazioni oggi totalmente dimenticate) con delle affermazioni quanto meno intriganti. La Popovich ammise che "le Forze Aeree sovietiche e il KGB hanno a disposizione frammenti di cinque UFO precipitati. Il materiale è stato esaminato scientificamente e si è giunti alla conclusione che non potevano essere stati prodotti sulla Terra, utilizzando semplice tecnologia terrestre".
La Popovich, quindi, affermava che cinque UFO provenienti da altrove si erano schiantati sulla Terra e non erano di fabbricazione umana.
Inoltre, la Popovich elencava i cinque luoghi in cui si erano schiantati gli UFO: Tunguska (territorio di Krasnoyarsk), Novosibirsk, Tallinn (Estonia), Ordzhonikidze (Ossezia del Nord) e Dalnegorsk (territorio di Primorye).
Anche la pluri decorata aviatrice russa è stata testimone di avvistamenti di UFO. Tra cui ricorda quello accaduto nel 1983.
In quell'anno era in escursione sul Pamir con la figlia Oksana (all'epoca quindicenne). Mentre erano in quelle zone, Oksana urla: "Guarda, voltati!".
Sopra la gola di Varzob era presente un oggetto rotondo, stazionario, luminoso.
Andarono quindi nella direzione dell'oggetto. Una volta avvicinatesi videro che l'UFO aveva la forma di un classico "piatto", che in pochi secondi scomparve dietro ad una collina.

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