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L'UFO crash di Roswell

Ultimo Aggiornamento: 04/09/2013 23:33
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02/02/2012 12:58
 
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L'incidente di Roswell è un evento avvenuto a Roswell (Nuovo Messico, Stati Uniti) nel luglio del 1947, nel quale si schiantò un pallone sonda appartenente ad un'operazione della United States Air Force. La vicenda divenne famosa però per le prime notizie divulgate dai giornali e tuttora sostenute da ufologi e appassionati dell'ufologia, secondo cui si sarebbe invece verificato lo schianto di un UFO e il presunto recupero di materiali extra-terrestri, tra cui cadaveri alieni, da parte dei militari statunitensi. Il primo comunicato stampa pubblicato dalla base aerea di Roswell l'8 luglio 1947 parlava infatti proprio di un "disco volante"[1], ma la prima dichiarazione ufficiale delle autorità statunitensi fu però che si trattava di un semplice pallone sonda.[2] La teoria della caduta di un'astronave aliena è divenuta popolare presso i media e tra gli ufologi, secondo i quali tra il 2 giugno e il 3 luglio 1947 sarebbero accaduti dei fenomeni di carattere ufologico in questa città e nella vicina Corona (Nuovo Messico), culminati il 2 luglio con lo schianto nel deserto di un veicolo spaziale di ipotetica provenienza extraterrestre.[3][4]


Scena tratta dal telefilm "Taken" di Steven Spielberg

In risposta al "caso Roswell", e dopo indagini del Congresso, il General Accounting Office ha avviato un'inchiesta e imposto all'Ufficio del Segretario dell'Air Force Statunitense di condurre un'indagine interna. Il risultato è stato riassunto in due relazioni. La prima, uscita nel 1995 e denominata "The Roswell Report: Fact versus Fiction in the New Mexico Desert", ha concluso che i materiali recuperati nel 1947 erano detriti di un programma segreto del governo chiamato Progetto Mogul, che utilizzava particolari microfoni collegati a palloni sonda posti ad alta quota destinati a rilevare le onde sonore generate da missili balistici sovietici o test di esplosioni nucleari nell'atmosfera.[5] Il pallone sonda caduto a Roswell fu il Mogul numero 4, lanciato dalla base di Alamogordo. Il secondo rapporto, "The Roswell Report: Case Closed", pubblicato nel 1997, ha concluso che i presunti corpi alieni recuperati fossero manichini antropomorfi usati nei programmi militari come il Project High Dive condotto nel 1950, e gli effetti psicologici sulla vicenda avrebbero creato una confusione degli eventi temporali dando origine alla storia del recupero di corpi alieni o astronavi nel 1947. Le storie successive alimentate dai sostenitori UFO avrebbero creato in seguito molta disinformazione sul caso Roswell.[6]

Queste relazioni, nonostante l'accuratezza della ricostruzione e delle prove fornite, sono state respinte dai sostenitori degli UFO come non veritiere.[7]

L'inizio degli avvenimenti

La vicenda ebbe inizio il 3 luglio 1947 a Roswell, una isolata località del Nuovo Messico, quando il proprietario di un ranch, William Ware Mac Brazel, rinvenne dei resti metallici nella proprietà in cui lavorava e per questo contattò lo sceriffo di Roswell.[8][9]
L'8 luglio 1947, l'ufficio di informazioni al pubblico della Roswell Army Air Field (RAAF), nel New Mexico, emise un comunicato stampa, pubblicato dal quotidiano Roswell Daily Record,[10] in cui veniva descritto il recupero di un disco volante da parte del personale militare del campo, da un ranch vicino Roswell, scatenando l'intenso interesse dei media. Il giorno dopo, arrivò la smentita dell'aeronautica, la quale dichiarò che era stato recuperato un pallone sonda dal personale RAAF, e non un "disco volante".[11] L'avvenimento trovò spazio in altri giornali locali, per filtrare successivamente in quelli nazionali, dando inizio ad un vero e proprio fenomeno mediatico. Così scriveva il San Francisco Chronicle del 9 luglio 1947:

(EN)
« The many rumors regarding the flying disc became a reality yesterday when the intelligence office of the 509th Bomb group of the Eighth Air Force, Roswell Army Air Field, was fortunate enough to gain possession of a disc through the cooperation of one of the local ranchers and the sheriff's office of Chaves County. The flying object landed on a ranch near Roswell sometime last week. Not having phone facilities, the rancher stored the disc until such time as he was able to contact the sheriff's office, who in turn notified Maj. Jesse A. Marcel of the 509th Bomb Group Intelligence Office. Action was immediately taken and the disc was picked up at the rancher's home. It was inspected at the Roswell Army Air Field and subsequently loaned by Major Marcel to higher headquarters. »

(IT)
« Le numerose voci riguardanti il disco volante sono diventate realtà ieri quando l'intelligence del 509 Bomb Group dell' Ottava Air Force, Roswell Army Air Field, ha avuto la fortuna di entrare in possesso di un disco volante con la collaborazione di uno degli allevatori locali e lo sceriffo di Chaves County. L'oggetto volante è atterrato in un ranch vicino a Roswell la scorsa settimana. Non avendo un telefono, l'allevatore ha tenuto il disco fino a quando non è stato in grado di contattare l'ufficio dello sceriffo, che a sua volta lo ha riferito al Maggiore Jesse A. Marcel del 509° Bomb Group Intelligence Office. Sono immediatamente scattate misure e il disco è stato subito prelevato a casa dell'allevatore. E' stato perquisito dalla Roswell Army Air Field e successivamente trasportato dal maggiore Marcel al quartier generale più alto. »
(San Francisco Chronicle - July 9, 1947)


Dopo alcuni giorni di dibattiti, i soldati di Roswell mostrarono i rottami di un aerostato, che sarebbe stato impiegato per il programma di ricerca Mogul,[2] un sistema di sorveglianza top-secret dell'aeronautica militare statunitense teso a controllare attività sovietiche in campo nucleare.
Durante il corso degli anni vi furono varie segnalazioni da parte degli abitanti di Roswell circa le attività dell'aeronautica e dell'FBI. Alcuni abitanti dissero che a volte il personale dell'aeronautica portava dei relitti e dei corpi non umani in camion dell'FBI. Tutte queste illazioni furono smentite dal governo USA.
I coniugi Wilmot affermarono in seguito che un mese prima dell'incidente avevano visto un oggetto lampeggiante lungo la strada per Roswell; la coppia riferì di essere scesa dalla macchina e di essere rimasta per circa un minuto ad osservare l'oggetto: questo aveva apparentemente una forma ovale ed emanava una luce intensa, andava molto veloce, ma non emetteva alcun rumore.[12]
Per circa una settimana W. W. Mac Brazel fu tenuto presso reparti dell'aeronautica; quando fu rilasciato, negò tutto ciò che aveva precedentemente affermato.
I giornali che si dedicarono al caso Roswell furono molti: la maggior parte descrisse il caso dando credito all'ipotesi aliena, parlando quindi dello schianto di un UFO, alcuni parlarono invece di un'operazione di copertura (cover-up) o di contro-informazione pilotata, ad esempio per far temere ai paesi del Patto di Varsavia che gli USA potessero essere entrati in possesso di armi o tecnologie avanzate, di origine extraterrestre. Era comunque nata la popolare teoria del complotto UFO sopravvissuta fino ai giorni nostri.

Le prime smentite
La versione del ritrovamento di un disco volante fu subito negata dagli alti gradi dell'esercito. In particolare dal Generale Roger M. Ramey, che dichiarò ufficialmente che quei rottami appartenevano al pallone di alta quota per radiosondaggi usato nelle ricerche meteorologiche. Il maggiore Jesse Marcel venne fotografato con dei rottami di un vero pallone in mano. In seguito alla smentita ufficiale del governo le persone del luogo che si erano dichiarate testimoni dei fatti smisero di parlarne. L'esercito, concorde con il governo, sostenne che si trattava di semplici illazioni e le autorità civili si adeguarono a questa versione dei fatti.

I testimoni che sostengono la versione dell' UFO crash

Mac Brazel
Il primo testimone dell'ipotetico schianto fu un contadino di Corona, William Ware Mac Brazel. L'uomo affermò di avere sentito una forte esplosione proveniente dal suo ranch e che il giorno dopo, uscito di casa, notò dei frammenti a lui estranei in tutto il suo ranch e nell'area circostante, l'uomo ne portò la maggior parte allo sceriffo di Roswell, George Wilcox. Lo sceriffo a sua volta li giudicò molto strani e li portò a far analizzare alla base militare di Roswell. Qui, il maggiore Jesse Marcel e la équipe li giudicarono non appartenenti ad un missile o ad un aerostato, ma forse appartenenti ad un'astronave.[13] La notizia della caduta di un UFO fu subito smentita dalla stampa, alla quale gli alti gradi militari comunicarono che ricerche più approfondite diedero alla luce i resti di un pallone sonda.

Walter Haut
L'allora tenente Walter Haut, che aveva l'incarico di curare le pubbliche relazioni della base militare di Roswell e fu responsabile del famoso comunicato stampa dell'8 luglio del 1947, ha lasciato una sua dichiarazione firmata e sigillata da aprirsi solo dopo la sua morte (avvenuta il 15 dicembre 2005). In essa egli dichiara in sostanza che la prima versione pubblicata nel comunicato stampa in questione era esattamente veritiera circa i fatti: "Sono convinto che quello che io personalmente osservai era un tipo di astronave e il suo equipaggio provenienti dallo spazio".[14]
Il testo integrale della dichiarazione giurata è stato pubblicato nel giugno 2007 nel libro Witness to Roswell: Unmasking the 60 Year Cover-Up.[15] Secondo gli autori, Haut aveva giurato al suo amico colonnello Blanchard di non rivelare in vita nessuna informazione sull'accaduto, pertanto, aveva sempre negato di essere stato testimone degli eventi, dicendo di aver rilasciato informazioni che gli erano state riferite.
Nella sua dichiarazione, Haut raccontò che l'8 luglio 1947, a seguito del comunicato stampa dato nel pomeriggio, era stato portato in un hangar della base dal colonnello Blanchard. Qui vide un'astronave a forma di uovo lunga circa 4 metri e mezzo e diversi piccoli corpi di circa un metro di altezza con le teste di grandi dimensioni. Era sicuro che i corpi erano alieni e si trovavano sul veicolo spaziale schiantatosi a Roswell. Haut ha inoltre dichiarato che c'erano due zone con i detriti, il primo era un campo di detriti di grandi dimensioni a circa 75 miglia nord-ovest di Roswell (il sito indagato dal maggiore Marcel), e il secondo, a circa 40 miglia a nord della città, dove sono stati trovati l'astronave principale e i corpi. Il sito a nord era stato trovato da civili il 7 luglio. Nel corso della riunione della mattina dell'8 luglio, in cui Haut partecipò, gli ufficiali della base vennero informati degli strani detriti trovati in giro, che nessuno seppe identificare. Haut disse che ci fu una discussione su ciò che doveva essere raccontato al pubblico. Il Generale Ramey era arrivato per partecipare alla riunione. Ramey suggerì di comunicare all'opinione pubblica solo del campo di detriti più distante, come diversivo, per distrarre dalla zona più importante con i corpi e il veicolo spaziale. Egli seppe che Ramey stava eseguendo gli ordini del Pentagono. Haut aggiunse che non era a conoscenza esattamente di quali informazioni divulgare. Il comunicato stampa che venne emesso dopo poche ore descrisse solo la prima zona con i detriti in termini generali, dicendo che l'United States Army Air Forces era venuto in possesso di un "disco volante" con la collaborazione di un allevatore locale, ed era stato trasferito ai "piani più alti" dopo essere stato esaminato alla base. Il Generale Ramey disse in seguito che un pallone meteorologico è stato erroneamente identificato come un disco volante.

Elias Benjamin
In un documentario video della Sci Fi Investigates del canale Syfy durante l'episodio dell'8 novembre 2006 "The Roswell Incident" vi è l'intervista a Elias Benjamin, poliziotto militare del 390º Air Service Squadron che la notte tra il 7 e l'8 luglio scortò tre corpi sotto un lenzuolo dall'Hangar 84 all'ospedale della base militare di Roswell. Egli racconta che durante il trasporto uno dei corpi sembrava muoversi, e che durante il trasferimento, il lenzuolo scivolò "rivelando un volto grigio e turgido, e una testa priva di capelli di una specie che capì non essere umana". Più tardi nell'ospedale della base, con il lenzuolo rimosso, egli vide "un essere molto piccolo, con una testa a forma di uovo più grande rispetto al corpo. ... gli unici elementi del viso che ricordo ora è che aveva gli occhi obliqui, due fori che avrebbero potuto essere il naso, e una piccola fessura che avrebbe potuto essere la bocca. Credo che fosse viva. C'era un odore terribile in ospedale." Aveva anche visto i detriti metallici dello schianto nel capannone che non appartenevano a un incidente aereo, perché non erano bruciati. Più tardi, "Sono stato interrogato e mi fecero firmare una dichiarazione di riservatezza. Mi è stato detto che se avessi parlato, sarebbe successo qualcosa di brutto, non solo a me, ma anche alla mia famiglia".[16]

Frederick Benthal
Il sergente Frederick Benthal, esperto fotografo, raccontò che lui e il caporale Al Kirkpatrick partirono in aereo da Washington DC, per fotografare il relitto e i corpi degli alieni. Essi furono condotti a nord di Roswell nella zona dello schianto, dove Benthal vide i camion che trasportavano rottami di un oggetto di qualche tipo. Poi Kirkpatrick venne condotto a in un'altra zona dove venivano raccolti altri pezzi, mentre Benthal venne portato in una tenda vicina. Nella tenda fotografò alcuni piccoli corpi sdraiati su un telo. "Erano quasi tutti identici, dalla pelle scura, sottile e con teste di grandi dimensioni. C'era un odore strano dentro la tenda che puzzava come fosse formaldeide". Kirkpatrick in seguito andò in un altro sito dove c'erano camion carichi di rottami. Tutte le loro attrezzature e materiale fotografico venne confiscato. Essi tornarono alla base e poi tornarono a Washington, dove vennero interrogati e dissero di non aver visto nulla.[17]

Teorie del complotto e ufologia
Secondo i sostenitori della teoria della caduta di un'astronave, i militari ritrovarono il corpo centrale del disco volante e ad alcuni chilometri di distanza trovarono i corpi degli extraterrestri che sarebbero stati alla guida dell'UFO.
Il tutto fu portato alla base militare di Wright Patterson e, dopo alcuni anni di ricerche e studi, l'UFO e i resti degli extraterrestri sarebbero stati trasferiti all'interno della cosiddetta Area 51, una base militare statunitense che per questo motivo da allora gode a livello popolare di una certa notorietà.
Dopo il caso Roswell, gli USA cominciarono a smentire duramente i casi UFO. Questo fatto è stato interpretato dai sostenitori dell'ufologia e delle teorie del complotto come l'inizio di una "congiura del silenzio", che sarebbe il tentativo dei Governi di voler segretare la verità sui contatti con gli alieni.
Nel 1995 l'astrofisico Johannes von Buttlar ha dichiarato ad un congresso di ufologia di avere visionato dei documenti segreti da cui risulterebbe che L'UFO di Roswell era in realtà una macchina del tempo e i suoi piloti erano uomini provenienti dal futuro. Per nascondere questa notizia sconvolgente, sarebbero state messe in circolazione la versione ufficiale del pallone sonda e la versione ufficiosa del disco volante extraterrestre. Von Buttlar ha successivamente raccontato la sua versione dei fatti in un libro[18].
Esiste inoltre un'altra versione, sostenuta da una giornalista del Daily Beast, Annie Jacobsen. La giornalista dichiara di aver ricevuto delle informazioni sensazionali da un ex ingegnere del contractor della difesa Americana, la EG&G, secondo cui l'incidente di Roswell fu architettato da Stalin per seminare il panico negli USA. Secondo questa versione, il dittatore sovietico, ispirandosi al celebre racconto di Orson Welles intitolato "La guerra dei Mondi", avrebbe spedito verso l'America un cacciabombardiere Horten Ho 229 con all'interno alcuni esseri umani deformi e mutati da esperimenti eugenetici da Joseph Mengele. Questa operazione nacque quindi con l'intento di terrorizzare l'America, ma fallì quando il velivolo precipitò a Roswell a causa di una tempesta. Annie Jacobsen ha riportato questa versione con un suo libro intitolato "Area 51".

Filmato Santilli dell'autopsia di un alieno
Nel 1991, un produttore londinese, tale Ray Santilli, affermò di essere entrato in possesso di alcune bobine di pellicola cinematografica che ritraevano uno degli alieni precipitati a Roswell nel 1947.[19]
Il produttore dichiarò che mentre cercava dei video musicali del famoso cantante Elvis Presley, un ex cineoperatore statunitense, Jack Barnett (pseudonimo), gli aveva venduto delle pellicole che mostravano l'autopsia da parte di due medici ad un ipotetico extraterrestre, quello che secondo gli ufologi corrisponde alla descrizione di un Grigio medio.
Le riprese, in bianco e nero, sono senza sonoro e presentano vari tagli. Nel 1994 il filmato arriva in Italia, mandato in onda dal programma televisivo Rai Misteri, condotto da Lorenza Foschini.
Le sequenze fecero molto scalpore ma, a seguito di numerosi studi condotti sui fotogrammi e sulla location del presunto laboratorio, gli esperti hanno classificato il filmato come assolutamente falso, come poi lo stesso Santilli ha dichiarato. Telefoni, prese elettriche ed altri dettagli che vengono inquadrati nelle riprese, risultano infatti anacronistici rispetto al 1947, anno del presunto schianto dell'UFO secondo alcuni. Altri invece contestano il modo in cui i presunti medici utilizzavano gli strumenti per l'autopsia, in modo decisamente rozzo e poco preciso rispetto a come invece si ritiene che agirebbe un medico abituato a simili operazioni.
Santilli stesso, dopo che il filmato era stato già trasmesso in tutto il mondo, ha ammesso che il filmato è un falso, girato con un amico, anche se sostiene che esista un originale, ma troppo rovinato e in pessimo stato.
Nel 2006 venne realizzato un film dal titolo Alien Autopsy, che tratta la storia di Santilli, dal presunto ritrovamento di un filmato originale, fino all'idea di realizzarne uno in casa, da far trasmettere in tutto il mondo.

La foto di Penthouse



Indirettamente collegata a Roswell è la vicenda della foto dell'alieno di Penthouse.
Nel settembre 1996 la rivista Penthouse, dopo ampia pubblicità, ha pubblicato la fotografia del corpo di un alieno; l'editore, Bob Guccione, ha riferito di averla avuta da una donna di cui non ha rivelato l'identità.
Poco tempo dopo la pubblicazione, si è scoperto che si trattava della fotografia del manichino di un alieno, esposto al Museo Internazionale degli UFO di Roswell e realizzato da Steve Johnson (esperto di effetti speciali).[20]

02/02/2012 13:15
 
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LA MACCHINA DELLA VERITA' AFFERMA L'AUTENTICITA' DELL'INCIDENTE DI ROSWELL

la notizia è stata accennata nella puntata della trasmissione "Voyager", condotta da Roberto Giacobbo, e andata in onda il giorno 30 gennaio 2012 su Rai Due. Secondo gli ultimi aggiornamenti, un testimone chiave del famoso incidente UFO di Roswell del 1947 avrebbe detto la verità. La "prova" dell'autenticità sarebbe arrivata da una nuova, e a quanto pare più affidabile, "macchina della verità".

LA TECNOLOGIA
Due eminenti professori dello Stevens Institute of Technology di Hoboken, New Jersey, hanno introdotto un nuovo software per computer che offre la sensazionale (tra 86% e 99%) velocità di successo nel rilevamento di bugie. I creatori di questo "software della veridicità" sono il Dottor Raj Chandramouli e il Dottor Koduvayur Subbalakshmi. I due stanno sviluppando delle partnerships con compagnie assicurative (da smascherare contro false affermazioni) e altre aziende in cui l'inganno "viene spesso a giocare". Il software sviluppato dai due professori è uno straordinario programma di testo analitico.
Il Dottor Chandramouli spiega che il loro approccio contro contenuti ingannevoli si basa sull'utilizzo di una combinazione unica di analisi statistiche, linguistiche e nell'ambito della psicologia. Il software punta su 88 parti psicolinguistiche per indicare se l'individuo sta "coprendo" o dicendo la verità. I poligrafi tradizionali esaminano elementi come pulsazioni, sudore o la respirazione per determinare (o meno) la veridicità di un caso. Allo stesso modo "l'analisi dello stress vocale" è stata ben implementata. Ma gli scienziati dello Stevens Institute (che hanno lavorato con un team multidisciplinare di linguisti, psicologi e ingegneri di tecnologia informatica) ritengono che il poligrafo tradizionale e gli approcci sullo stress vocale hanno troppe variabili e "influenze esterne" che possono influenzare negativamente la precisione di tali macchinari e quelli che operano con queste attrezzature.
L'approccio dei due professori è molto meno aperto a tali variabili e influenze. Assieme al loro team hanno sviluppato un algoritmo basato sulla nozione Freudiana che "la verità trapela sempre".
La tecnologia sviluppata dai due professori non implica la necessità che l'individuo sia "agganciato" ai macchinari. In realtà, l'individuo può essere anche deceduto. La macchina funziona ugualmente. Come? Con attenzione e accuratezza viene trascritto (dal software) il testo della nota e di confermare con le parole ciò che una persona ha detto via nastro audio o su video. Lo Stevens Institute Technology è in grado di esaminare ed interpretare le loro parole in forma di testo per determinare se essi siano veritieri.
Ma chi è il testimone (tra i molteplici) preso a campione per questa analisi? La risposta è Jesse Marcel senior.



IL TESTIMONE
Nel 1947 Jesse Marcel era un ufficiale di stanza presso la Roswell Army Air Field (RAAF) al dipartimento del Base Intelligence Officer. Un giorno fu chiamato dallo sceriffo della Contea di Roswell, George Wilcox, il quale gli riferì della visita del fattore Mac Brazel e della scoperta di strani frammenti trovati a Foster Ranch agli inizi del mese di luglio di quello stesso anno.
Il Maggiore Marcel, quando fu intervistato per la prima volta in video nel 1978, descrisse di aver visto il movimento e il trasporto di detriti molto strani prelevati dal luogo dell'incidente. Marcel affermò che alcuni dei frammenti erano molto sottili e di un leggero "metallo con proprietà plastiche". Descrisse anche altro strano materiale che era impermeabile al calore di una torcia applicata e che non poteva essere intaccato o graffiato dai colpi di una mazza. Marcel menzionò, anche, di un davvero molto strano materiale "pergamena" e di lunghi pezzi curvi simili a metallo. Affermò che questi detriti caduti dal cielo coprivano un'area davvero ampia e che sembrava esserci stata una esplosione in aria. Insistette sul fatto che non fossero detriti di qualunque tipo di pallone meteorologico o aeroplano, ma che erano di una qualche specie di velivolo non di questa Terra.

LA VERITA'
Basandosi sul video del 1978, ma anche su uno del 1984, il Dottor Chandramouli ha provveduto ad utilizzare il software per verificare la falsità (o meno) delle affermazioni di Marcel. La conversione della testimonianza chiave di Jesse Marcel senior è stata trascritta e i risultati sono qua sotto:

"Una cosa che ci impressionò circa i detriti fu il fatto che un mucchio di essi sembravano tipo pergamena. Portavano impressi dei piccoli numeri con simboli che dovemmo chiamare geroglifici perchè non riuscivamo a comprenderli. Non fu possibile leggerli, erano proprio come simboli, qualcosa che significava qualcosa, e non erano tutti uguali, ma dello stesso generale modello direi".

I risultati delle analisi della rilevazione di inganno del Dottor Chandramouli indicano: NORMALE, NESSUN INGANNO.

Per l'affermazione di Marcel:

"C'erano piccole travi (...) con una certa tipologia di geroglifici su di esse che nessuno fu in grado di decifrare. Sembravano un qualcosa tipo balsa, ed avevano circa lo stesso peso, tranne che non erano affatto di legno. Erano molto duri, anche se flessibili, e non bruciavano".

I risultati delle analisi della rilevazione di inganno del Dottor Chandramouli indicano: NORMALE, NESSUN INGANNO.

CONCLUSIONI
Le analisi effettuate dalla Stevens Institute Technology indicano con certezza che il Maggiore Marcel abbia detto la verità come egli credeva che fosse.
Marcel affermò di essere stato sul luogo dell'incidente nell'estate del 1947.
I detriti di quell'incidente erano di vari tipi:

1) materiale simile a pergamena con strani, indecifrabili simboli.

2) travi con materiale simile al legno, ma "che non erano affatto di legno" che contenevano anche dei geroglifici e che, incredibilmente, non bruciavano.

3) insolitamente sottile e materiale tipo metallo insolitamente leggero che non poteva essere intaccato dalla forza del martellio di una mazza.

Gli autori di questo software stanno continuando ad analizzare altre testimonianze di Jesse Marcel senior, soprattutto confrontandole con altre testimonianze (come quelle dell'Ufficiale Bill Rickett e dell'Ufficiale Sheridan Cavitt che erano sulla scena dell'incidente assieme a Marcel).

Se ci saranno ulteriori aggiornamenti vi informeremo.


Il video (anno 1984 in lingua inglese)
in cui appare Jesse Marcel senior



La relazione di presentazione del Dottor Chandramouli
(in lingua inglese) del nuovo "software della verità"


02/02/2012 13:17
 
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Ma secondo voi è davvero possibile come cosa?
Cioè, a mio parere ci sono troppe variabili in gioco.
Oltrettuto la macchina si basa solo sulla voce da quello che ho capito.
Il che non mi sembra il massimo dell'affidabilità sinceramente... [SM=g8268]
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02/02/2012 14:02
 
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non so.. ultimamente sto iniziando ad avere dubbi anche sull'incidente di roswell...

che ci dici insider?
trovate incongruenze serie?
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02/02/2012 15:16
 
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Il fatto che la macchina della verità non riscontri anomalie non vuol dire nulla. Gli esseri umani non sono tutti uguali e ognuno reagisce in maniera diversa a seconda delle circostanze.
La macchina della verità può essere elusa in vari modi, ma per far ciò bisogna aver superato un grado di consapevolezza che non si raggiunge in poco tempo.
Se tralasciassimo l'aspetto cognitivo allora sarebbe ancora più semplice discuterne ma ci sono troppi punti oscuri.
02/02/2012 16:12
 
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Ci sarebbero tante circostanze da sottolineare e tirar fuori dal calderone per ripulirle dalla speculazione.
Io credo che in tutti questi decenni la verità sia andata definitivamente persa nel miscuglio di interessi che sono sopraggiunti poco per volta, fino a generare il mito di Roswell.
02/02/2012 16:39
 
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Pian piano posterò parecchio materiale a riguardo, quindi ci sarà tutto il tempo per analizzare il caso nella sua interezza. [SM=g27990]
11/02/2012 17:41
 
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CRONOLOGIA E CONTENUTO DELLE PRINCIPALI INTERVISTE E DICHIARAZIONI GIURATE DI WALTER G. HAUT


1979, MARZO E GIUGNO
Il colonnello Blanchard gli telefonò e gli ordinò di redigere e distribuire un comunicato concernente l’avvenuto ritrovamento da parte dell’Air Force di rottami di un “disco volante”. Hautchiese a Blanchard se aveva il permesso di osservare l’oggetto. Il colonnello gli rispose che ciò era impossibile.

Tratto dal libro Der Roswell-Zwiscenfall, pag. 79, anno 1993. Titolo originale: “The Roswell incident" di Charles Berlitz e William L. Moore, 1980.




1989, MARZO E/O APRILE
I ricercatori Kevin Randle e Donald Schmitt conducono una lunga e piuttosto infruttuosa intervista con Walter Haut. Riporto le più significative parti del colloquio.Per prima cosa quest'ultimo rivolgendosi a Randle e Schmitt disse che potrebbe riassumere tutto quello che sa sul caso Roswell in una parola: “Niente”.

Randle: come sappiamo tutti Lei era l’addetto alle pubbliche relazioni della base.
Haut: si, Blanchard mi disse che Marcel aveva portato qualcosa che assomigliava ad un disco volante o a parti di esso. Faccia un comunicato stampa in cui venga riportato che il disco è stato trovato in un ranch fuori Roswell, vicino a Corona. Questo è tutto quello che le dirò in proposito, continuò Blanchard. Jesse (Marcel) lo porterà in aereo a Fort Worth. Questo è tutto quello che so. Glielo avrei potuto dire anche al telefono.
Schmitt: Jesse Marcel le hai mai raccontato del fatto?
Haut: No.
Schmitt: Aveva mai visto Mac Brazel?
Haut: No.
Schmitt: Ha mai parlato con Frank Joyce? (Nota: Frank Joyceera il comproprietario della stazione radio KGFL di Roswell.)
Haut: No.
Schmitt: Ha visto Marcel dopo il suo ritorno da Fort Worth?
Haut: Si, l'ho visto regolarmente. Abitava in un isolato vicino.
Randle: com’era l’atmosfera alla base dopo il ritorno di Marcelda Fort Worth?
Haut: Il fatto non era più tema di discussione. Se si diceva che era un pallone meteorologico, allora era proprio così. Riacquistammo il nostro controllo. Marcel non sapeva cosa aveva visto. Non gliel’ho mai chiesto.
Schmitt: Perché pensa che Blanchard avesse tanta fretta che fosse scritto il comunicato stampa?
Haut: … aveva un sincero interesse nel curare il rapporto tra la base aeronautica e la comunità. Se succedeva qualcosa di strano ed aveva la sensazione che la comunità dovesse essere informata dei fatti mi chiamava e diceva: “Dia fuori la notizia.”
Randle: Dopo 42 anni, ripercorrendo in prospettiva, cosa pensa che sia stato trovato allora?
Haut: Un mucchio di cose, che Jesse Marcel portò a Fort Worth. Credo che abbiano trovato veramente qualcosa e devo fidarmi di quello che Marcel mi disse. Era qualcosa che lui non aveva mai visto prima e lui credeva che non fosse di questo pianeta. Mi descrisse il materiale in questo modo: … un foglio estremamente sottile che non poteva essere bruciato, piegato o tagliato.
Schmitt: Sapeva degli sforzi intrapresi per recuperare il materiale?
Haut: No, non ne sapevo niente.
Schmitt: Non c’era nessun tipo di attività alla base che avrebbe fatto pensare …..
Haut: Niente che un normale soldato avrebbe potuto sapere. Non venne mai menzionato un incontro dello stato maggiore. Ed io presi parte a tutti gli incontri.
Schmitt: Durante gli incontri venne mai menzionato che Mac Brazel si trovava in custodia alla base? E che venne interrogato?
Haut: Di questo ne abbiamo sentito parlare. Walt Whitmorel’avrebbe praticamente rapito. (Nota: Whitmore era comproprietario della stazione radio di Roswell KGFL). L’avrebbe spostato di posto in posto. Non ero a conoscenza che potesse trovarsi alla base.
Randle: Ma lei crede che si sia trattato di una grande azione di occultamento? (Il caso Roswell in generale)
Haut: Credo si sia trattato di un grande occultamento.

Tratto dal libro Der Ufo-Absturz bei Roswell, pag. 137-140, Kevin Randle e Donald Schmitt, 1996. Titolo originale: Ufo crash at Roswell, di Kevin Randle e Donald Schmitt, 1991.




1989, PRIMAVERA INTERVISTA TELEFONICA
Randle: Ho trovato in un giornale la notizia che Lei avrebbe ricevuto 2 telefonate da Washington. Si ricorda di ciò?
Haut: No.
Randle: Un testimone dice che Lei si trovava nel primo aereo con Marcel verso Fort Worth.
Haut: Ehm … No, assolutamente no ….. Non ero in nessun caso connesso a questo fatto.
Randle: Ha incontrato in quel periodo Mac Brazel?
Haut: No.

Tratto dal libro Der Ufo-Absturz bei Roswell pag. 146-147, Kevin Randle e Donald Schmitt, 1996. Titolo originale: Ufo crash at Roswell, di Kevin Randle e Donald Schmitt, 1991.




1989, APRILE
Haut: …. Marcel portò i rottami nell’ufficio del Generale Ramey(a Fort Worth) per mostrarglieli e posò il materiale sulla scrivania.Ramey disse di voler vedere il luogo preciso del ritrovamento ed insieme andarono nella stanza delle carte geografiche. Quando tornarono nell’ufficio del Generale i pezzi portati da Marcel erano spariti. Al loro posto si trovava un pallone meteorologico sul pavimento.

Tratto dal libro Die Wahrheit über den Ufo-Absturz bei Roswell pag. 57, d Kevin Randle e Donald Schmitt, 1998. Titolo originale: The Truth about the Ufo Crash at Roswell, di Kevin Randle e Donald Schmitt 1994.




1992, SETTEMBRE/OTTOBRE
Ecco quello che Haut disse in un articolo riportato dall’ Air and Space Smithsonian magazine quando gli venne chiesto cosa secondo lui successe nel lontano 1947:
Haut: Ho la sensazione che si sia verificato un crash di un veicolo extraterrestre vicino a Corona.

Tratto dal sito Originale: Rivista Air and Space/Smithsonian magazine, Settembre/Ottobre 1992




1993, 14 MAGGIO DICHIARAZIONE GIURATA [Estratto]
Haut: Verso le 9:30 ricevetti una telefonata dal ColonnelloWilliam Blanchard, comandante della base che mi disse di avere in suo possesso un disco volante o parti di esso. Disse che l’oggetto si trovava a nord-ovest di Roswell presso un ranch e che il maggiore Jesse Marcel, ufficiale del servizio informazioni della base vola con il materiale a Fort Worth. Blanchard mi disse di scrivere un comunicato stampa e consegnarlo ai due quotidiani e alle due stazioni radio. Andai prima alla KGFL, poi alla KSWS, al Daily Record ed infine al Morning Dispatch. Il giorno dopo lessi che il Generale Roger Ramey a Fort Worth disse che l’oggetto era un pallone meteorologico. Credo che il Colonnello Blanchard vide il materiale in quanto sembrava molto convinto di che cosa si trattasse. È impossibile che l’abbia scambiato per un pallone meteorologico. E questo vale anche per il Maggiore Marcel. Nel 1980 Jesse Marcelmi disse che il materiale fotografato nell’ufficio del Generale Ramey non era quello da lui trovato. Sono convinto che il materiale trovato era di un veicolo spaziale.
Haut conferma al ricercatore Gildas Bourdais di avere chiesto aJesse Marcel, dopo che il caso venne riaperto, se era sicuro di quello che vide allora. Marcel gli avrebbe risposto di avere recuperato materiale non terrestre.

Tratto dal libro Il caso Roswell, Pag.85, di Gildas Bourdais, 1997 Titolo originale: Sont-ils déjà là?, di Gildas Bourdais, 1995.




1995, 5 LUGLIO
Johannes von Buttlar, ricercatore tedesco, intervista Walter Haut,il quale aggiunge qualche particolare su come il comunicato fu scritto: Haut venne chiamato dal comandante nel suo ufficio verso le ore 9. Blanchard gli avrebbe dettato - o gli consegnò un testo già stilato in precedenza - sull'avvenuto ritrovamento del disco. Ritornai nel mio ufficio continuò Haut e redassi il comunicato inserendo parola per parola diversi vocaboli usati daBlanchard, il quale teneva particolarmente a ciò. Verso le 11 andai alla radio KGFL e alla KGWS, infine ai giornali locali Roswell Daily Record e Roswell Morning Dispatch.

Tratto dal libro Die Ausserirdischen von Roswell, pag. 84, di Johannes Von Buttlar, 1996




INTERVISTA VIDEO
... ricevetti una telefonata dal colonnello Blanchard, il quale mi dettò non proprio le parole ma i punti salienti del ritrovamento del disco volante, del fatto che probabilmente erano in possesso di alcune parti dello scafo, chi era andato a vedere e cosa ne sarebbe stato fatto. Scrissi il comunicato stampa in base a quello che Blanchard mi aveva detto al telefono.

Tratto dal video Sono tra noi, Columbia Tristar, 1991




1997, 23 APRILE
Viene riportato che Haut durante una trasmissione della FOX-TVavrebbe ridimensionato improvvisamente il presunto ritrovamento di un disco volante affermando che si sarebbe trattato di un pallone meteorologico. Nota: sembra che in seguito alle dichiarazioni su FOX-TV Haut abbia abbandonato anche il ruolo di Presidente dell’ International UFO Museum and Research Center di Roswell.



1997, 26 GIUGNO
Sul Mercury News di San Jose il giornalista Mark Leibovichscrive un articolo su Roswell e menziona Walter Haut, il quale gli avrebbe detto di sentirsi vittima di un “folclore cosmico”. Hautavrebbe aggiunto di venire disturbato giorno e notte da persone di ogni parte del mondo che sarebbero ossessionati dall’idea della vita extraterrestre.

Tratti dal libro: 50 Jahre Roswell Ein Mythos stürzt ab, Pag. 87-89, di Uli Thieme, 1997




2002, 26 DICEMBRE DICHIARAZIONE GIURATA SIGILLATA DI WALTER HAUT

Data: 26 Dicembre 2002
Testimone: Chris Xxxxx
Notaio: Beverlee Morgan
1) Il mio nome è Walter G. Haut.
2) Sono nato il 2 Giugno 1922.
3) Il mio indirizzo è 1405 W.7th Street , Roswell,NM 88203.
4) Sono in pensione.
5) Nel luglio 1947 ero stazionato alla Roswell Army Air Base a Roswell , New Mexico , come addetto all’ufficio pubbliche informazioni. Ho trascorso il 4 Luglio e il successivo fine settimana( il Sabato 5 e la Domenica 6) nella mia residenza privata a circa 10 miglia a nord della base la quale era situata a sud della città.
6) Sono stato informato che qualcuno aveva portato alla base a metà mattina dopo il mio ritorno da un impegno il lunedì 7 Luglio i rottami di un veicolo precipitato .Sono stato informato che il Maggiore Jesse A. Marcel. capo dell’intelligence , era stato inviato dal comandante della base Col. William Blanchard , a investigare.
7) Lo stesso giorno verso il tardo pomeriggio ho potuto apprendere che alcuni civili avevano riferito di un secondo sito appena a nord di Roswell.Ho trascorso la maggior parte della giornata svolgendo il mio lavoro abituale sentendo poco o niente di più al riguardo.
8) La mattina dell’8 Luglio alle 7:30 ho assistito al regolare incontro del personale: oltre a Blanchard e Marcel il Capitano del CIC Sheridan Cavitt; il Colonnello James I. Hopkins ufficiale delle operazioni; il Maggiore Patrick Saunders , aiutante della base; il Maggiore Isadore Brown ufficiale del personale; il Colonnello Ulysses S .Nero, l’ addetto agli approvvigionamenti, e da Carswell AAF a Fort Worth, Texas, erano anche presenti il capo di Blanchard, Il generale di brigata Roger Ramey e il capo di stato maggiore il colonnello Thomas J. DuBose. L’argomento principale della discussione fu introdotto da Marcel e Cavitt e riguardava un esteso campo pieno di rottami nella Contea di Lincoln approssimativamente a 75 miglia a Nord Ovest di Roswell. Un discorso informativo preliminare fu fatto da Blanchard riguardo il secondo sito approssimativamente 40 miglia a nord della città. Alcuni pezzi dei rottami furono fatti passare attorno al tavolo. Era un materiale che non avevo mai visto prima in vita mia. Pezzi che sembravano fogli di metallo, carta sottile ma tuttavia molto forte e pezzi con insoliti segni lungo la loro lunghezza furono presi in mano da uomo a uomo e ognuno di loro diceva la sua opinione. Nessuno fu in grado di identificare i rottami del crash.
9) Uno dei punti principali discussi nella riunione fu se noi dovevamo rendere pubblica o no la scoperta. Il Generale Ramey propose un piano che io credo avesse già preparato con i suoi capi al Pentagono. Bisognava deviare l’attenzione dal più importante sito a nord della città dando invece importanza all’altra località. Troppi civili erano già coinvolti e la stampa era già stata informata . Io non fui completamente informato su come questo piano avrebbe dovuto essere realizzato.
10) Approssimativamente alle 9:30 di mattina il Colonnello Blanchard telefonò nel mio ufficio e mi dettò la notizia da inviare alla stampa che avevamo in nostro possesso un disco volante , trovato in un ranch a nord-ovest di Roswell , e che Marcel aveva inviato il materiali al quartier generale. Io mi recai a portare la notizia alle stazioni radio KGFL e KSWS, e ai giornali ”Daily Record” e “Morning Dispatch “.
11) Dal momento che le notizie avevano raggiunto le agenzie di informazione, il mio ufficio era inondato di telefonate da tutto il mondo. I messaggi si accatastavano sulla mia scrivania, e piuttosto che trattare con i mezzi di comunicazione Blanchard mi consigliò di andare a casa e “nascondermi”.
12) Prima di lasciare la base il Colonnello Blanchard mi portò personalmente nell’edificio 84, un hangar dei B-29 che situato sul lato ad est della pista. Avvicinandomi dapprima all’edificio, osservai che era sotto stretta sorveglianza sia fuori che dentro. Una volta dentro, mi fu permesso da una distanza sicura la prima osservazione dell’oggetto appena recuperato a nord della città. Era lungo approssimativamente dai 12 ai 15 piedi , alto circa 6 piedi a forma di uovo. C’era poca illuminazione ma la superficie appariva metallica. Non apparivano finestre, ali, sezione di coda oblò o carrello di atterraggio.
13) Anche da lontano potevo vedere un paio di corpi sotto una tela cerata. Soltanto le teste si allungavano oltre la tela e non ero capace di scorgere le fattezze. Le teste apparivano più grandi del normale e il contorno della tela suggeriva la misura di un bambino di 10 anni. Successivamente nell’ufficio di Blanchard egli estese il braccio circa 4 piedi dal pavimento per indicarne l’altezza.
14) Ero informato di un obitorio temporaneo allestito per ospitare i corpi recuperati.
15) Ero informato che i rottami non erano radioattivi.
16) Al suo ritorno da Fort Worth, il Maggiore Marcel mi descrisse agitato i pezzi dei rottami nell’ufficio del Generale Ramey e dopo ritornando dalla sala cartografica trovando i resti di un pallone meteorologico e un pallone radar sostituiti quando lui era fuori dalla stanza. Marcel era molto turbato per questa situazione. Non discutemmo più di ciò.
17) Mi fu consentito di fare un’ultima visita in uno dei siti del ritrovamento durante la bonifica dei militari. Ritornai alla base con diversi rottami e gli esposi nel mio ufficio.
18) Ero informato che due diverse squadre sarebbero ritornate in ciascun sito mesi più tardi per ricerche periodiche delle prove rimanenti.
19) Sono convinto che quello che io personalmente osservai era un tipo di aereo e il suo equipaggio provenienti da un altro spazio.
20) Non sono stato pagato ne mi è stato dato niente di valore per fare questa dichiarazione, ed è la verità per quel che mi ricordo.
Questa dichiarazione Deve rimanere sigillata e assicurata fino al momento della mia morte, in quel momento i miei familiari sopravvissuti decideranno la sua destinazione.
Firmato: Walter G. Haut
Firma testimone: Chris Xxxxxx



Data: 26 dicembre 2002
ESAME COMPARATIVO DELLE INTERVISTE E DICHIARAZIONI GIURATE
La dichiarazione giurata del 26 dicembre 2002 deve essere raffrontata con le informazioni che Haut offrì ai ricercatori e alla stampa dal lontano 1979 fino al momento in cui decise di modificare il suo ruolo nel caso Roswell con “l’affidavit” di cui sopra. Si nota in maniera inequivocabile tre distinti periodi “rivelatori” di Haut. Dal 1979 al 1996 le sue dichiarazioni sono coerenti nel senso che il contenuto delle risposte alle domande degli investigatori e dei giornalisti è sostanzialmente sempre lo stesso, privo di contraddizioni. Haut in sostanza afferma di aver redatto il famoso comunicato stampa obbedendo all’ordine dell’allora colonnello William Blanchard, comandante del 509° gruppo bombardieri di Roswell. L’allora tenente addetto alle pubbliche relazioni nega un suo coinvolgimento diretto nel recupero dell’oggetto, non aggiungendo nessun particolare rilevante alla storia. Afferma inoltre di credere che i rottami appartenessero ad un disco volante, in quanto la preparazione professionale di Blanchard e di Jesse Marcel lo inducevano a pensare che i due non potevano essersi sbagliati in maniera così grossolana, avendo le competenze necessarie per distinguere immediatamente i resti di un comune pallone meteorologico da materiale di origine sconosciuta. In seguito, nel 1997, diciotto anni dopo le prime dichiarazioni sul caso, Haut diventa improvvisamente scettico sull’intera vicenda, sostenendo almeno in due occasioni che l’evento in questione venne ingigantito a dismisura e che si sarebbe trattato di un banale pallone sonda. La storia si chiude con la dichiarazione giurata del 26 dicembre 2002, la quale oltre a contraddire alcune asserzioni precedenti, “svela” il totale coinvolgimento di Haut nella faccenda, diventando improvvisamente dopo la sua scomparsa uno dei più importanti personaggi in assoluto del crash del 1947.



COMMENTO FINALE
Potremmo dilettarci nel formulare le ipotesi più variegate per cercare di comprendere un simile cambiamento di ruolo da parte di Haut. Alcuni ricercatori scettici, per esempio Uli Thieme e forse anche Kal K. Korff, i quali escludono a priori l’ipotesi che a cadere nel deserto del New Mexico possa essere stata una nave spaziale aliena, lo considereranno probabilmente un ciarlatano come ha fatto del resto lo stesso Thieme con Glenn Dennis, James Ragsdale, Frank Kaufmann, Frankie Rowe. Sicuramente l’affidavit del 2002 spaccherà ancor di più la comunità ufologica. Ma quali motivazioni possono aver spinto l’ex tenente a rilasciare una dichiarazione così sbalorditiva?

Ipotesi 1 - Haut avrebbe affermato o lasciato scritto di non aver detto prima la verità per un giuramento fatto all’epoca al Generale Blanchard, il quale gli chiese di non rivelare a nessuno quanto successo.

Ipotesi 2 - Potrebbe trattarsi di un’operazione “commerciale” per far risalire un po’ le quotazioni del crash di un’astronave aliena. L’ipotesi extraterrestre negli ultimi anni è stata oggetto di critiche da parte di diversi ricercatori, i quali hanno scritto libri in proposito cercando di confutarla. Sono da menzionare Karl T. Plock, Uli Thieme, Kal K. Korff, Philip J. Klass, Robert G. Todd.

Ipotesi 3 - Haut ha detto la verità, ma la decisione di divulgare il documento solo dopo la sua morte poteva essere dovuta al rifiuto da parte sua di un confronto con l’opinione pubblica, con i ricercatori, con il mondo. Non ci sarebbe stata da parte sua la volontà di mettersi in discussione e diventare il personaggio ancora in vita più sconcertante dell’intero caso Roswell.Il mistero dietro al crash del luglio 1947 dopo la dichiarazione giurata diWalter Haut si infittisce ancor di più.

Fonte: paolomartinuzroswell.blogspot.com/

Fonti consultate
LIBRI:
Berlitz Charles e Moore William L.: Der Roswell Zwischenfall, Zsolnay Vienna, Amburgo 1980
Friedman Stanton T. e Berliner Don: Der Ufo-Absturz bei Corona, Kopp, 1995
Randle Kevin e Schmitt Donald: Der Ufo-Absturz bei Roswell, Kopp, Rottenburg 1996
Hesemann Michael: Jenseits von Roswell, Silberschnur, Neuwied 1996
V.Buttlar Johannes: Die Ausserirdischen von Roswell, Lübbe, Bergisch Gladbach, 1996
Thieme Uli: 50 Jahre 1947-1997 Roswell Ein Ufo Mythos stürzt ab, Schwäbisch Hall 1997
Bourdais Gildas: Il caso Roswell, Edizioni Mediterranee, 1997
Randle Kevin e Schmitt Donald: Die Wahrheit über den Ufo-Absturz bei Roswell, Kopp 1998
Shawcross Tim: I files segreti di Roswell, Sperling & Kupfer, Milano, 1998
Korff Kal K.: The Roswell Ufo Crash, Dell, 2000
Pflock, Karl T.: Inconvenient Facts and the Will to Believe, Prometheus Books, New York, 2001
Carey Thomas J. e Schmitt Donald R.: Witness to Roswell, New Page, 2007
INTERNET:
roswellproof.homestead.com/index.html
ufo.whipnet.org/roswell/index.html
www.roswellfiles.com/index.htm
www.ufologie.net/rw/witnesses.htm
redstarfilms.blogspot.com/20...es-away.html
12/02/2012 09:43
 
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RETROSCENA SULL’AFFIDAVIT DI WALTER HAUT

Nel libro "Witness to Roswell" di Carey e Schmitt venne pubblicata una dichiarazione giurata sigillata di Walter Haut datata 26 dicembre 2002. Hautaveva espresso il desiderio che detto affidavit fosse eventualmente divulgato dopo la sua morte avvenuta il 15 dicembre 2005. il 22 luglio 2007 attraverso il sitohttp://theparacast.com/ in un'intervista a Carey e Schmittvengono alla luce particolari sconcertanti sulla dichiarazione giurata in questione. Il documento venne preparato da Donald Schmitt e si sarebbe basato su dichiarazioni rilasciate da Hautdurante loro incontri precedenti. Si scrisse che Haut rilesse più volte la dichiarazione giurata e la firmò. A parte il discorso squisitamente legale sulla validità del documento che a noi non interessa particolarmente, rimangono seri dubbi sulla sua autenticità visto il modo in cui fu redatto. Non essendo mai stati presenti ai colloqui privati tra Haut e la coppia Carey-Schmittesprimere giudizi di merito sembra inopportuno. Ma il problema vero è se la condizione psichica e mnemonica di Haut fosse stata tale da offrire sufficienti garanzie sull'autenticità del contenuto. Inoltre gli autori di "Witness to Roswell" non riportarono nel libro che fu Schmitt a scrivere il testo, il quale in seguito Hautsottoscrisse in presenza di un notaio.
Segnaliamo che l'ex addetto alle pubbliche relazioni del 509° gruppo bombardieri venne intervistato il 15 novembre 2000 dai ricercatori Wendy Connors e Dennis Balthauser ed anche in quell'occasione accennò a corpi alieni. Alcuni addetti ai lavori i quali ascoltarono la registrazione dell'intevista affermarono che le condizioni mentali di Haut sembravano già allora sensibilmente compromesse.

15/02/2012 18:37
 
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TUTTA LA VERITA’ DELLA VEDOVA DI UN GENERALE SU ROSWELL


Generale Harry N. Cordes

Una recente ed interessante testimonianza della vedova di un anziano Generale dell'US Air Force rivela che l'incidente di Roswell avvenuto nel 1947 fu davvero un evento extraterrestre. La sua confessione afferma che la vera natura del relitto è stata tenuta nascosta per decenni, anche al personale del Governo di alto livello.
Suo marito, il Generale Harry Nations Cordes, che all'epoca aveva accesso alla documentazione classificata top secret, fu in una posizione unica per essere al corrente di tale faccenda. Forse nessun altro uomo nella storia militare può vantare di essere stato di stanza presso il Roswell Army Air Field nel luglio del 1947, in seguito presso la Wright Patterson Air Force Base, di aver lavorato presso l'Area 51, essere stato impiegato alla CIA, di aver avuto il compito di Vice Capo di Stato Maggiore presso la sede centrale di Intelligence per lo Strategic Air Command (SAC) e più tardi di aver ricoperto molte funzioni di Intelligence per il Pentagono.
La carriera di Cordes è ineccepibile e conferma che l'oggetto che precipitò dal cielo nel deserto del New Mexico sei decenni fa non proveniva dalla Terra.
Harry Cordes si laureò presso La Emory University ad Atlanta in Georgia e ricevette un MBA (Master in Business Administration)   dalla George Washington University di Washington D.C. 
Poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, HArry si arruolò nell'esercito dell'Air Force, laureandosi primo della classe alla scuola di volo come pilota. La carriera di Cordes durò quattro decadi e fu protagonista di molti eventi storici. Volò a bordo di 25 tipi differenti di aerei. Effettuò voli di combattimento e voli di ricognizione in missioni in Europa, nel Pacifico ed in Vietnam. Gary Powers che riuscì a guadagnarsi l'attenzione a livello mondiale durante la "Guerra Fredda" fu sotto il comando di Cordes. 
Cordes fu pilota dell'U-2 (Ndr: Il Lockheed U-2 è un aereo statunitense da ricognizione ad alta quota)   e fu il primo uno a volare in una tuta spaziale. Cordes vide di persona le azioni presso la cosiddetta "Baia dei Porci", la crisi Missilista Cubana ed il test della Bomba Atomica nell'Atollo di Bikibi.Partecipò attivamente al più alto livello per le decisioni sulle questioni più riservate della nazione, tra le quali "Star Wars" - l'iniziativa della Difesa Strategica nello spazio.

Il periodo a Roswell
Cordes, nel 1947 si trovava di stanza a Roswell (RAAF) come Operatore Radar. E fu lì che incontrò Rogene, la sua futura moglie. Il padre di Rogene aveva un ranch di bovini e pecore vicino a dove avvenne l'incidente a Roswell. E proprio con Rogene Cordes che l'autore di questo articolo (Anthony Bragalia)   ha avuto un ampio dialogo nell'arco di diversi mesi. Fu la stessa Rogene Cordes - vedova del Generale - che si sentì in dovere durante la vecchiaia, di raccontare tutto quello che lei e suo marito venirono a conoscenza sullo schianto di Roswell con tutte le implicazioni storiche.


Ritaglio di giornale del 1947

Sia Rogene che Henry erano ben consapevoli dello schianto di un "disco volante" avvento nello nell'estate del 1947. Come residenti di Roswell, all'epoca, lessero i giornali e conobbero personalmente molti dei protagonisti coinvolti. Ma fu solo nel 1980 quando la storia di Roswell fu tornata alla ribalta dell'opinione pubblica, che cominciarono a discutere dell'evento e sulla verità di cosa si schiantò lì. Rogene ricorda che il marito sapeva molto circa l'incidente. Anche lei era interessata a sapere cosa realmente fosse accaduto.
Rogene mi disse che usò ogni strumento a sua disposizione per farlo parlare. Ciò incluse anche quello che lei definisce "Beaty" e "Pillow Talk" (Ndr: in italiano di può tradurre "chiacchere sotto le lenzuola) per convincerlo a rivelare di più su   quello che sapeva dello schianto. Harry disse che fisicamente non si trovava alla base la settimana del "Crash" e che si trovava in viaggio in quel periodo. Lei non si convinse sul fatto che il marito le rivelò tutto quello che sapeva. Era una questione di dovere verso il Paese. Infine dopo ripetuti tentativi, Harry disse:   "Ero un operatore radar presso la RAAF come sai. L'oggetto volante non era identificato. La macchina volante fu rintracciata dai radar di White Sands e quelle persone non sapevano cosa diavolo stesse accadendo". Lei insistette ulteriormente e gli chiese: "Ascoltami, era un pallone? Harry rispose che non si trattò di un pallone (atmosferico). Jesse Marcel disse la verità. Ma se rivelo i dettagli non ci vedremo più in vita." Poi bisbigliò a lei di non chiedere oltre. Ma lei lo fece lo stesso. Harry sbottò " Rogene, se ti dico di più… dovrò ucciderti. La donna pensò che lui stesse scherzando. Ma Harry non stava ridendo.
Tempo dopo, Rogene decise di andare a fondo della cosa. Ella le chiese direttamente. "Dove lo tenete il velivolo nell'Area 51?" Lei sapeva che il marito aveva lavorato nel Nevada presso il Site Test per certo un periodo. Lui rispose che non se lo ricordava. "Forse lavorò anche presso la Base Wright Patt, in un area riservata".
Rogene nel tempo proseguì con le domande sapendo che il marito aveva fatto parte anche della CIA. Gli chiese "Che cosa siete venuti a conoscenza circa lo schianto quando si trovavi alla CIA?   Lui fece una inaspettata affermazione. "Quando andai a lavorare per la CIA una delle prime cose che feci fu quella di cercare il file relativo a Roswell. So che esiste, ma non c'era.   Anche se me lo nascondevano."
Rogene si chiese per tutta la vita il motivo dell'insabbiamento, e il perché non lo dissero alla gente.
Anche se Harry Cordes diede pochi dettagli su Roswell, durante la usa carriera le raccontò in maniera approssimativa la storia di un suo incontro UFO. Raccontò alla famiglia (tra cui le due sue figlie) che una volta mentre si trovava in volo a 70.000 piedi (la quota limite mai superata fino a quel momento), personalmente aveva assistito a quello che lui definì "astronave aliena".

I Segreti di Rogene su Roswell
Rogene, nacque e crebbe fuori Roswell, in un ranch. Era impiegata presso una banca di Roswell nell'estate del 1947. Rogene conosceva molte persone nella comunità, nomi i quali sono ben noti in relazione allo schianto di Roswell.


Col. William "Butch" Blanchard

Parlò in maniera criptica di Butch Blanchard, che era al comando della RAAF al tempo dell'incidente. "Butch era un credente" Lei sapeva che lui ordinò a tutto il personale della base (molti dei quali si trattennero con lei e suo marito a casa loro , con cene, giochi di carte e barbecue) di non rivelare l'accaduto. Ogni qualvolta lei provò di trattare dell'argomento ricevette dei gran silenzi da parte loro. Rogene affermò che "Chi voleva rimanere in campo militare doveva semplicemente non parlare! Era il loro dovere patriottico nel dire poco e   di non fare troppe domande." Rogene conosceva la moglie di Blanchard all'epoca, Ethel. Lei crede che Ethel fu stressata emozionalmente per via del coinvolgimento del marito nel recupero del velivolo, e questa situazione avrebbe contribuito al loro divorzio.


Sceriffo George Wilcox

Rogene viveva vicino allo sceriffo di Roswel il signor George Wilcox e sua moglie Ines. Ancora oggi Rogene non gli piace parlare del coinvolgimento di Wilcox. "George Wilcox e Ines furono minacciati ed ebbero paura. Egli non volle mai parlare, nemmeno con gli amici. "George cambiò, dopo tutta questa storia".


Impresardio di pompe funebri Glenn Dennis

Rogene si dice sicura anche circa la storia vissuta dall'imbalsamatore ed impresario di pompe funebri Glenn Dennis. Andava a scuola con Glenn. Lei lo conosceva come un tipo a posto. E secondo lei quello che che raccontò, realmente accadde.. Il giorno dopo l'incidente di Roswell, Rogene stava cercando di prendere del ghiaccio per la soda e la birra per le vacanze del fine settimana. Dovette fare un giro strano per trovare il ghiaccio, incluso il super mercato Clardy sito in città. Gli fu riferito che l personale della base aveva prelevato tutto il ghiaccio, lo comprarono tutto. In seguito si recò presso la stazione ferroviaria, posto nel quale il ghiaccio secco poteva essere acquistato. Con sua grande sorpresa, gli fu di nuovo riferito che il personale della base si era recato lì e lo aveva preso tutto. Le intere scorte di ghiaccio della città erano finite. Questo non era mai accaduto e non accadde più durante il week-end. In seguito Glenn disse che il ghiaccio fu necessario per aiutare a preservare i corpi alieni dopo l'impatto. Lei collegò i fatti.
Molto interessate inoltre, è la conferma che ci furono dei cordoni militari attorno alla zona dei ranch presso il sito dell'incidente. Con i propri occhi lei vide militari armati, che non facevano passare la gente. Le strade erano state interdette nella zona. In seguito sentii in banca alcuni allevatori affermare di aver visto un lungo camion coperto di tela dirigersi verso la base.
Infine, lei rivelò di conoscere molto anche bene l'Ufficiale Walter Haut. Haut era Ufficiale presso il Roswell Army Air Field e fu colui che informò il pubblico circa lo schianto del "disco volante" in un primo momento. Rogene sostiene che la storia originale fu quella raccontata all'inizio e non quella ritrattata il giorno successivo. "So che Walter alla fine della sua vita confermò che il velivolo non proveniva dalla Terra. Walter finalmente disse la verità."
La vedova del Generale ha finalmente messo a posto la coscienza. Harry morì nel 2004. Egli non mi raccontò tutto quello che sapeva, ha affermato la donna. "Ma mi sono sentita di raccontare tutto quello che so. La gente dovrebbe sapere ciò che accadde realmente a Roswell."

16/02/2012 09:20
 
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NUOVE CONFERME SULLO SCHIANTO DI ROSWELL

Il ricercatore Anthony Bragalia rivela dettagli interessanti sull'incidente di Roswell

I ranch del New Messico sono tra i più suggestivi e spettacolari di tutti gli Stati Uniti. Ma c'è n'è uno venuto alla ribalta sin dal 1947, quando secondo molti cadde dal cielo un misterioso disco volante alieno. Tutto il mondo ufologico conosce la storia e nonostante più di 50 anni passati ancora ci sono lati oscuri e perplessità.
Migliaia di frammenti generati dallo schianto furono recuperati dai militari ed ora emergono ulteriori interessanti dettagli da due discendenti dei Foster, i quali erano i proprietari dei campi e del ranch affidato all'ormai noto Mac Brazel, testimone dei fatti.
Un documento federale recentemente acquisto indica chiaramente che il Governo letteralmente impedì lo ogni attività di scavo o di lavori che potesse riguardare il sottosuolo dell'area.. Alla luce di questi fatti potrebbe inoltre emergere che gli allevatori furono pagati per mantenere il silenzio sull'accaduto.
Quali segreti celesti custodiscono dunque i terreni e il ranch dei Foster?
All'epoca dello schianto, Mac Brazel era l'incaricato dai Foster per il mantenimento del ranch. Mac fu colui che per primo si accorse dell'enorme numero di detritie vista la particolarità del materiale portò alcuni frammenti in visione a Loretta e Floyd Proctor, proprietari di un ranch adiacente, per avere un parere.
In una recente intervista la donna novantacinquenne confermò che i detriti che vide erano davvero unici, no si trattava sicuramente di legno, di metallo, di vetro, insomma materiale sconosciuto.
Ben presto la notizia si diffuse e tutti compreso le autorità militari vennero a conoscenza dell'accaduto.
I proprietari del ranch erano i fratelli gemelli Foster, di nome Henry Foster e Jap o Jasper Foster. La famiglia benestante aveva possedimenti in molti luoghi nel New Mexico e nel Texas.
Spesso si trascura il fatto che i Foster, in quanto proprietari del ranch, dovevano aver avuto un ruolo molto importante nella saga dell'incidente. Dopo tutto si trattava di una loro proprietà e ovviamente erano interessati, anche perchè per un certo periodo gli fu negato l'accesso. Il figlio di Mac, Paul Brazel recentemente in una rara intervista ha rivelato che, all'epoca i militari impedirono addirittura di far abbeverare gli animali del ranch durante le operazioni di recupero dei detriti e tutto il periodo dell'occupazione dei militari.
Causa i militari Mac Brazel perse i profitti derivati dal lavoro al ranch di quel periodo, ed avendo inviato soldati ed attrezzature avevano letteralmente sequestrato il ranch. Occuparono la zona per diverso tempo, impedendo ogni accesso non autorizzato.
I Foster in quel periodo si trovavano in Texas e tramite la stampa erano venuti a conoscenza dello schianto. La notizia era nota in tutto il Paese e secondo le notizie i Brazel avevano avvisato i Foster sul fatto che il loro terreno era stato momentaneamente confiscato.
La signora Geraldine Perkins che all'epoca gestiva un negozio di alimentari a Corona, vicino a Roswell, interpellata in una intervista recentemente ha confermato che Mac chiese di utilizzare il telefono sito all'interno del negozio per comunicare al suo datore di lavoro lo schianto.
Una volta rientrati nel New Mexico Brazel, secondo la figlia di Jab Foster ricorda come Mac cambiò lettarlmente atteggiamento circa lo schianto come se avesse avuto paura di parlare del reale accaduto. Molte volte si incontrarono, ma la storia del pallone meteorologico non convinse i proprietari che si accorsero della reale paura nel diffondere la verità.
Cody Derek, un pronipote dei Foster, afferma che e' giunta l'ora di affermare che la sua famiglia seppe che si tratto veramente di uno schianto extraterrestre. Nel 2005 scomparve il padre di Cody, il quale era sempre stato reticente nel discutere sulla questione, e quando si rivolse allo zio, all'epoca diciasettenne egli rispose: "Quei ragazzi lassù mi assicurarono che si tratto' di un reale disco volante, ma non sapeva nulla dei corpi alieni.

IL DIVIETO GOVERNATIVO
DECISION RECORD Reference: Environmental Assessment (EA)
for Grazing Authorization, #NM-066-99-003
U.S. Department of the Interior Bureau of Land Management Roswell Field Office Roswell, New Mexico
One of the alleged UFO crash sites of 1947 is located on this allotment. The UFO crash site has been excluded from rights- of-way and mineral leasing. The site will be withdrawn from mining claim location, and designated a NSO for oil and gas leasing.

Il Governo degli Stati Uniti emise un decreto - sopra si puo' leggere l'originale -: "Nessun lavoro di scavo doveva essere intrapreso in quei territori".
US Department of Interior's Bureau of Land Management (BLM) gestisce centinaia di milioni di acri di terreno in tutta la nazione. Tra le altre responsabilità amministrative c'e' quella di esaminare e approvare i trasferimenti terrieri e le leggi federali concedono le autorizzazioni per l'esplorazione del sottosuolo.
All'interno del documento depositato al BLM cita testualmente: "Presunti detriti dello schianto UFO del 1947 potrebbero trovarsi in questo lotto. Il luogo dello schianto e' interdetto dal passaggio e dall'estrazione minerale, petrolifero."
Ciò significa che reti elettriche, fibre ottiche, ferroviarie e autostrade non potranno mai essere costruite su quella terra.

Favori e denaro in cambio di silenzio
L'azienda dei proprietari la "Foster's Greay Grandson Cody", secondo quanto affermato da Cody derek acquisì altre proprietà dopo il 1947. Afferma che fecero letteralmente fortuna con il petrolio. Furono agevolati nell'acquistare dalle autorità federali terreni in cui era possibile estrarre il petrolio in cambio forse del silenzio sulla questione. Nei documenti ritrovati al BLM si possono notare 8 voci di trasferimento di proprietaà verso Henry Foster, ma purtroppo i dettagli dei trasferimenti ad tutt'oggi non sono disponibili, in quanto quando furono redatti, stando alle informazioni cartacee, non furono soggetti ad un sistema di automazione.
Sicuramente qualcosa di insolito accadde. Questo ce lo confermano i discendenti e i documenti, chiaramente il Governo tentò con ogni mezzo di mettere a tacere coloro che potevano rivelare informazioni scomode alla verità.

17/02/2012 08:49
 
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CONFESSIONI DI UN VIGILE DEL FUOCO DI ROSWELL

Un pompiere che lavorava al Roswell Fire Department nel 1947 ha confermato che il misterioso incidente avvenuto nell'estate di quell'anno nel deserto del New Mexico è stata in effetti causata da un veivolo non terrestre.
Il pompiere, ora novantenne, ha raccontato informazioni sconvolgenti a questo autore in una lunga intervista condotta recentemente. Anche il rispettato autore (credo di libri) su Roswell, Kevin Randle, ha parlato con il pompiere coinvolto, per confermare i dettagli della storia.
Qualche tempo fa individuai il figlio di Rue Chrisman. Rue era il capo del Roswell Fire Department nel 1947 ed è morto nel 1981 all'età di 98 anni. Il figlio di Chrisman mi spiegò che sapeva che la caserma dei vigili del fuoco cittadina era in qualche modo collegata all'incidente. Ma il figlio era (sparso) nella sua conversazione, non desiderano realmente fornire particolari. Quando messo alle strette il figlio disse "E' successo. Ci fu un grande coverup. Il crash accadde davvero". Gli chiesi come sapesse di ciò e lui, dopo una pausa, rispose :"Conoscevo troppe persone che sapevano".
Gli chiesi, quindi, se ci fosse qualche pompiere del '47 ancora in vita. Mi rispose che ce n'era ancora uno. Menzionò solamente il cognome del pompiere sopravvissuto, Smith, e che uno dei suoi parenti andava nella stessa Chiesa del pompiere coinvolto. Collaborando con Randle abbiamo identificato e locato il vecchio gentleman e scovato la sua testimonianza.
Quando raggiunto il Vigile del fuoco esitava in qualche modo a discutere del problema, ma, dopo qualche chiacchierata, accese la discussione. In una discussione che ha tattato molti temi, il pompiere ha rivelato questi incredibili dettagli.
- Un minaccioso colonnello dal Roswell Army Air Field visitò il Roswell Fire Department subito dopo il crash. Il colonnello spiegò ai pompieri che erano nel dipartimento quel giorno che un "oggetto sconosciuto proveniente da qualche altra parte" era precipitato nel deserto fuori Roswell. Il colonnello avvertì che nessuno di loro avrebbe mai dovuto parlare a qualcuno dell'evento. Comandò, inoltre, che nessuno potesse andare al sito dell'evento o rispondere a qualche domanda su di esso. Spiego che "i militarti stavano pensando a tutto".
- Dan Dwyer, un altro pompiere, riuscì a vedere il crash site, disobbedendo agli ordini del colonnello. Smith ha confermato i dettagli che la figlia di Dwyer , Frankie Rowe, ha rivelato in alcune interviste. Frankie afferma che suo padre riuscì a vedere il veicolo e i suoi occupanti.
- Dan gli raccontò che l'area intorno al crash era protetta e sorvegliata da guardie armate. Il pompiere andò per suo volere, non in maniera ufficiale. Il vecchio pompiere non ha comunque voluto parlare troppo di Dan Dwyer e Frankie Rowe.
- C'era un veicolo non terrestre. Il pompiere spiegò che non era nè un pallone ne qualche tipo di esperimento militare. Disse che era un "UFO". Quando gli spiegai che il termine UFO non esisteva allora disse che era una "salsiccia volante". Gli chiesi come facesse a sapere ciò e lui affermò che ne era certo perchè è ciò che gli dissero quando accadde. Spiegò che il colonnello non sapesse cosa fosse o il veicolo o da dove esso venisse.
- Il Roswell City Manager sapeva ciò che era successo e si recò di persona alla caserma dei pompieri per ordinare al dipartimento di non dire nulla riguardo l'evento. Anche se l'intervistato non riuscì a ricordare il nome, sapevo chi fosse. Quando gli menzionai il nome "C.M. Woodbury" lui disse che gli sembrava fosse quello esatto. [...](Dettagli su Woodbury)
- I pompieri della Roswell Army Air Field (RAAF) furono pesantemente coinvolti nel recupero. Il pompiere spiegò che questo è da dove proviene la confusione. Affermò che il corpo di pompieri più coinvolto nelle attività svoltesi intorno al crash non fu quello cittadino ma quello della base stessa. Affermò , tra l'altro, che i pompieri della RAAF "sapevano più di tutti" sull'evento. Sfortunatamente non è riuscito a ricordare i nomi di questi pompieri.
- Il Roswell Sheriff Department diede una mano per il coverup dell'incidente. Smith ha confermato che l'ufficiale Tommy Thompson fu una persona che conosceva dell'ufficio dello sceriffo a cui fu ordinato di "Mantere la calma".
- Quando gli ho domandato come avesse reagito alla notizia della provenienza aliena del veicolo precipitato vicino Roswell, l'intervistato rispose che non avevano idea di quali fossero le conseguenze di ciò.

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24/02/2012 15:41
 
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Re:
Gabrjel, 02/02/2012 12.58:

L'incidente di Roswell è un evento avvenuto a Roswell (Nuovo Messico, Stati Uniti) nel luglio del 1947, nel quale si schiantò un pallone sonda appartenente ad un'operazione della United States Air Force.




a parte che wikipedia italia di per se' e un conglomerato di admin parasemicomplottisti..
detto questo

www.nicap.org/wilson.htm
24/02/2012 16:42
 
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Se hai tempo sarebbe utile se potessi tradurlo o comunque fare un riassunto in italiano [SM=g27988]
Comunque ho ancora un sacco di materiale da postare riguardo a Roswell.
Verrà fuori un bel topic. Per lo più è materiale pro/crash, ma se avete o trovate materiale contro, non esitate a postare [SM=g8335]
[Modificato da Gabrjel 24/02/2012 16:43]
02/03/2012 08:25
 
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IL CONVOGLIO MILITARE CHE PASSÒ IN CITTÀ

Da: ufologando.altervista.org/index.php/casi-importanti/127-roswell-il-convoglio-militare-...
Fonte primaria: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...


Ritengo inutile soffermarci a spiegare cosa sia l'evento di Roswell, in quanto credo che al giorno d'oggi, tutti, compresi i non addetti ai lavori sappiano a grandi linee qual'è la storia.
Quindi oggi parliamo di un particolare della vicenda. Il convoglio militare che attraversò la città.
All’inizio del mese di luglio del 1947, Richard Talbert (strillone del Record Roswell Daily) aveva assistito ad un convoglio militare a sud lungo Main Street (Strada principale).
Un attento esame della linea temporale degli eventi di cui nel libro Whitness to Roswell indica che il fatto è avvenuto durante il tardo pomeriggio dell’8 luglio. Il convoglio era composto da un trattore rimorchio da 18 ruote “Low Boy", scortato da Jeep dell’U.S. (Esercito Stati Uniti) sia davanti che dietro. La Jeep trasportavano un contingente di mitragliatrici della MP (Militar Police). Talbert notò che il trattore trasportava un oggetto "a forma di uovo" color argento coperto da un telo.


Illustrazione

L'oggetto misterioso misurava circa quattro metri di larghezza, per dodici metri di lunghezza e sette metri di altezza. Talbert ricordò che l'oggetto aveva una cupola sulla sommità, e che era danneggiato o parzialmente tagliato. Bob Rich, (un altro strillone dei giornali locali), vide che lo strano convoglio passò a destra attraverso il centro della città" (4th Street (4 strada) e Main Street). Il convoglio stava andando in direzione dell’hangar P-3 Edificio 84.


Hangar P-3

Il convoglio è stato confermato anche da Paul McFerrin che camminava lungo la Main Street con gli amici. Più a sud, Jobie MacPherson individuò i veicoli in avvicinamento da nord alla sua destra, diretti verso la base. Raccontò di aver visto un oggetto a forma di uovo, e vari pezzi e rottami metallici sporgenti da sotto il telo incatramato. Una volta che il convoglio è arrivato sulla base, lo strano oggetto a forma di uovo è stato osservato nell’hangar P-3 edificio 84 dal tenente Walter Haut (Ufficio Pubblica Informazione del Bomb Group 509). L'ha descritto avente 12-15 piedi di lunghezza, non tanto largo e con un’altezza di circa sei metri. La superficie appariva metallica, senza evidenza di finestre, oblò, ali, sezione di coda, o carrello di atterraggio.


Interno dell'hangar

Un altro testimone cruciale che ha osservato il convoglio militare è stato il sergente maggiore Earl Fulford. Si occupava di mantenere uno spazio di sicurezza Top Secret con il 603 Air Engineering e a Campo aereo militare di Roswell. Fulford e un amico stava completando il suo turno alle 4:00 pm, e si stavano incamminando verso la sua macchina che era parcheggiata dall'altra parte della strada dell’ hangar P-3. Poco dopo, Fulford vide il grande trattore-rimorchio venire nella sua direzione. Notò che coperto da un telo c’era un oggetto che ricordava "Per dimensione e forma un maggiolino Volkswagen". Fulford riconobbe nel   conducente il suo buon amico George Houck che era uno specialista di bonifiche. Era incaricato per il recupero dei relitti, aerei danneggiati, auto, camion, attrezzature, o qualsiasi altra cosa che dovesse per essere trainata alla base. Quando Fulford chiese cosa c'era sotto il telone, Houck esclamò: "Non posso dirtielo". Poi, Houck mise la marcia al trattore e lo condusse all’hangar P-3.
I ricercatori Tom Carey e Don Schmitt individuarono George Houck 86 enne nel 2005. Inizialmente ha dichiarò che non riusciva a ricordare il suo vecchio amico Earl Fulford, ma più tardi disse che si ricordava di lui. Continuando l'intervista telefonica con Carey e Schmitt, Houck diventò evasivo. Affermò che non riusciva a ricordare le vicende relative al trasporto e all’oggetto ricoperto con il telo. In un ultimo tentativo di ottenere alcune risposte definitive, è stato chiesto se Fulford lo chiamasse personalmente Houck per vedere se questo potesse aiutare arinfrescargli la memoria. Inizialmente affermòo di non sapere chi era Fulford, poi prima di riagganciare, Houck fece la seguente osservazione criptica: "alcune cose non dovrebbero essere discusse, sergente".
Gli scettici su Roswell farebbero bene a porsi le seguenti domande: se quello che è stato recuperato era solo un "pallone sonda", come sostenuto inizialmente dal governo degli Stati Uniti, perché la necessità di una scorta armata militare?
Inoltre, cosa era l'oggetto misterioso nascosto da un telo sul rimorchio, confermato da almeno cinque testimoni oculari?
I resti di un pallone meteorologico rientrerebbero nel cassone posteriore di una jeep standard dell'esercito.
Come mai nel 2005, George Houck era ancora riluttante a commentare gli eventi del 8 luglio 1947?
Fino a quando gli ufficiali di stanza della RAAF non presenteranno nuovi dettagli, l'oggetto misterioso trasportato da George Houck rimarrà classificato.
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03/03/2012 00:10
 
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Quello nella foto che porta il convoglio per me' tutto e', tranne che resti di qualcosa ...

notatelo, e' bene definito, sferico conico perfetto , sembra nuovo di zecca altro che resti di un ufo schiantatosi al suolo ...

per me' e' un ogiva di un missile balistico che all epoca erano all inizio delle sperimentazioni (ancora non si riusciva ad andare nello spazio) ma si sperimentava a manetta, la punta di un Razzo praticamente , che la stavano portando da qualche deposito o industria alla rampa di lancio per essere assemblata al razzo vettore o rientrava in base dopo una missione ,atterrato grazie hai paracadute..

Vi erano su un unica struttura fissa , tre tipologie differenti

1) portava testate termo nucleari

2)portava testate cosiddette convenzionali

3) era adibita per sperimentazioni , e queste avevano in alcuni casi una cupola trasparente alla punta , per inserire fotocamere di ripresa ,oltre a tante altre strumentazioni particolari che servivano sia per sperimentare i razzi che per avere dati che poi serviranno per mandare l'uomo nello spazio [SM=g8278]
[Modificato da KOSLINE 03/03/2012 00:10]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



03/03/2012 07:37
 
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Ma kos!
Quella è solo una ricostruzione. Non è una foto vera! [SM=g10218]
Comunque se fosse un qualcosa del genere in effetti ritengo più plausibile che fosse un ogiva di qualcosa che altro.
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03/03/2012 14:31
 
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Re:
Gabrjel, 03/03/2012 07.37:

Ma kos!
Quella è solo una ricostruzione. Non è una foto vera! [SM=g10218]
Comunque se fosse un qualcosa del genere in effetti ritengo più plausibile che fosse un ogiva di qualcosa che altro.



[SM=g8891] non mi ero accorto che era una foto solo di repertorio ... [SM=g8861]




Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



07/03/2012 09:00
 
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IL CASO ROSWELL: DA SEMPRE AL CENTRO DELL’UFOLOGIA

Da: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO_ID=8449&PG=1

Gli scettici affermano che l'incidente UFO di Roswell non è mai stato menzionato o discusso prima del 1980 e se ne è iniziato parlare solo dopo attraverso la pubblicazione del libro "The Roswell Incident". In realtà, l'evento del 1947 avvenuto nel New Mexico è stato trattato in diversi modi e molte volte nel 1950, 1960 e nel 1970.
Gli oppositori della storia sostengono che i testimoni si fecero avanti solo quando la storia di Roswell diventò popolare grazie a numerosi libri, film, spettacoli televisivi, documentari andati in onda negli anni 1980 e 1990, quindi dopo molti anni dall'incidente. Costoro vorrebbero farci credere che dopo la prima pubblicazione della stampa dell'articolo del luglio 1947, nessuno disse qualcosa in merito fino al 1980. Facendo un esame della letteratura si possono trovare le conferme delle storie raccontate e ci rivela che l'episodio "alieno" era noto e fu discusso ben prima dell'esplosione del caso.

WILHELM REICH – 1955



Il Dr. Wilhelm Reich era uno psichiatra e un psicoanalista che lavorò a stretto contato con Sigmund Freud. Noto per lo sviluppo delle teorie radicali legate ad una "energia vitale" denominate "energie organiche", Reich fu molto interessato inoltre al tema della vita extraterrestre ed agli UFO. Reich morì nel 1957, ma nel suo ultimo libro, pubblicato nel corso del suo ultimo anno di vita, fa riferimenti all'incidente di Roswell e agli UFO.
Nel 1957 nel suo libro "Contact With Space" Reich racconta di un viaggio del 1955 a Tucson in Arizona. In quel viaggio condusse "esperimenti energetici atmosferici" utilizzando un dispositivo progettato da lui chiamato "Cloudbuster" e altri strumenti per attirare gli UFO. Sulla strada verso Tucson, racconta di essere "stato costretto" a fermarsi presso un piccolo paese chiamato Roswell nel New Mexico. Reich decise di fare "osservazioni sul campo" proprio lì a Roswell. Nel libro del 1957, Reich specifica (anche se in modo breve) che nella zona di Roswell c'era "uno strano squilibrio" che interpretava come "energia UFO" relazionate a forze che chiamava "DOR/OR."
Reich era noto svolgere alcune insolite sperimentazioni in aeree geografiche che riteneva avessero un significato speciale e che erano rilevanti per lo studio degli UFO. Sebbene Reich era un personaggio controverso - e menzionò Roswell in maniera non diretta all'incidente -altri personaggi lo fecero in maniera evidente:

DUE AUTORI E UN SERGENTE – 1976


Dr. Kevin Radle

Noto ufologo e scrittore Kevin Randle parla di un'intrigante storia avvenuta prima del 1980 menzionando Roswell. Randle spiegò che non capiva il significato della storia in quel momento lo capì molto più tardi, egli non aveva mai sentito dell'incidente di Roswell.
Nel 1976 lui il ricercatore Robert Cornett erano alla ricerca di tracce di atterraggio UFO nel Midwest. Ebbero l'opportunità di intervistare un ex Sergente dell'Air Force il quale disse loro che fu incaricato per una missione in merito ad un avvistamento UFO. Il Sergente spiegò agli inquirenti che aveva trasportato i resti di un pallone meteorologico in una città e, secondo Randle "tutti volevano vollero informazioni su ciò che aveva visto lui e i vicini." I rottami erano composti da parti in argento come il materiale riflettente dei radar, un involucro di un pallone in neoprene e bastoni di balsa che formavano la cornice di un riletture. "Randle gli chiese quante volte aveva fatto questa operazione". Il Sergente rispose: "Solo una volta". Quando Randle gli chiese dove era avvenuto l'episodio, il Sergente replicò "A Roswell nel New Mexico". Questa storia straordinaria fu raccontata nel 1976 un anno prima della pubblicazione del primo di libro sullo schianto di Roswell.

LA TELESCRIVENTE DI LYDIA - 1973 E PRIMA
Nel 1973, l'autore Peter Gutilla era un corrispondente della pubblicazione dell'ormai scomparsa "Saga". Saga era un magazine di avventura dedicata agli uomini in concorrenza con "Argosy" e "True". Gutilla raccontò di aver avuto una conversazione con un Park Ranger che egli identificò come "G. Sleppy". Il Park Ranger rese conto di un avvistamento UFO a Gutilla che aveva vissuto nei boschi durante l'inizio del suo servizio. Ricordò a Gutilla che sua madre Lydia aveva una storia da raccontare di gran lunga più interessante e insolita che le aveva raccontato molto tempo fa.
L'orami famosa storia di Lydia Sleppy (pubblicata solo in parte, e senza usare il suo nome) apparve a pagina 60 nell'inverno del 194 all'interno del "Saga Magazine" in uno speciale "UFO Report". Si leggeva:
"Nel New Mexico una donna con una posizione di responsabilità ricevette una chiamata da un gestore di una stazione. Era stata segnalato il report di un UFO che si era schiantato in un campo, si stavano cercando i rottami dell'oggetto e si suppose che erano custoditi all'interno di un fienile della zona. Nel suo eccitato appello alla redazione, il gestore della stazione confermò l'incidente UFO, e affermò inoltre di aver visto pezzi di metallo dell'UFO portati via in attesa di un aereo dell'Air Force destinato alla Wright Patterson Air Force Base. La donna aveva digitato alla telescrivente quella nuova fantastica notizia ad altre due stazioni - una linea che appare nel centro del testo comandato da qualcuno che emanava ordini ufficiali si legge: " Non continuare questa trasmissione".
Oggi la storia di Lydia Sleppy è molto nota ai seguaci di Roswell. La storia ha subito un ampliamento nel libro "The Roswell Incident", e altri ricercatori la menzionarono, così alla fine acconsentì alla rivelazione del suo nome. Con la riscoperta di questo articolo presente nel magazine "Saga" si evince che la storia di Roswell fu raccontata per la prima volta al pubblico nel 1973, e per suo figlio e altri suoi amici e familiari molti anni prima.

IL PROFESSORE E LA DONNA DEL RANCH – 1960
Richard Glaze era professore di agricoltura presso la New Mexico State University e fu premiato con un riconoscimento dalla Las Cruces-based University con un Distinguished Service Award per il suo lungo servizio e per gli ordinari e straordinari compiti di routine. Era anche conosciuto per i suoi contributi all'University in Experimental Statistics and Quantitative Analysis. In aggiunta alle sue conquiste scientifiche, Glaze era un appassionato archeologo amatoriale e cacciatore di "punte di freccia". Egli riferì che nel 1960 assieme alla sua famiglia , su suggerimento di uno dei suoi studenti, si recò presso il ranch dei Proctor, vicino a Roswell. La zona gli era stata indicata per il ritrovamento di punte di frecce dei nativi americani.
Glaze sostenne che durante l'estate del 1960 si presentò a Loretta Proctor (ancora viva all'età di 96 anni) e le chiese l'autorizzazione per ricercare punte di freccia nella sua proprietà. Loretta Proctor era intima amica del rancher Mac Brazel, che aveva in custodia del Ranch Foster, il quale segnalò l'incidente di Roswell allo sceriffo George Wilcox ed alla base RAAF. Il figlio di Loretta Dee era con Mac quando la scoperta fu fatta. A Loretta fu mostrato uno strano detrito da Brazel. La sua storia è ben nota a coloro che seguono il caso dell'incidente di Roswell.
Loretta concesse il permesso di esplorare la sua proprietà, e inoltre le raccontò una "storia incredibile". Loretta disse a Glaze, "Se trova qualcosa di insolito, me lo faccia sapere". Loretta informò al professor Glaze che circa una dozzina di anni prima ci fu lo schianto di un UFO proveniente da un altro mondo sulla terra vicino al Ranch dei Foster. Glaze dichiarò che Loretta le parlò molto di questo evento, ma non fece troppo peso alla cosa fino a quando seppe del libro "The Truth About te UFO Crash at Roswell" molti anni dopo. Glaze ricordò poi la lunga conversazione che aveva fatto con la donna del caso avvenuto decenni prima e tutto quello affermato da lei era scritto nel libro e la storia combaciava precisamente.
Qui abbiamo l'esempio di un testimone di Roswell, Loretta proctor, che aveva raccontato la sua esperienza privata già nel 1960 - ben prima della confessione pubblica sul tema, oltre tre decenni più tardi quando firmò un "affidavit "nel 1991.

ALTRE MENZIONI DI ROSWELL - 1950 e 1960
L'ormai defunto autore di libri UFO, Frank Edwards potrebbe essere uno dei primi ricercatori a correlare indizi sullo schianto di Roswell. Pur non avendo dettagli completi parlò dello schianto in una riunione a New York in occasione del meeting per primo Gruppo di Ricerca Civile di Dischi Volanti - Civilian Saucer Intelligence. Il 28 aprime del 1956, Edwards disse a tutti i partecipanti all'assemblea che un contadino vide qualcosa schiantarsi nella zona di Roswell.
Cercò di fare una relazione dell'avvenuto nel 1956, e in seguito Edwards ampliò la storia. Nel suo libro "Flying Saucers Serious Business" a pagina 76 scrisse: Ci sono avvenuti strani casi nei ranch vicino a Roswell nel New Mexico, chi telefonò allo sceriffo per segnalare l'avvistamento di un oggetto brillante a forma di disco che era passato sopra la sua casa a bassa quota e che si schiantò bruciando su di una collina che si vedeva da casa sua. Non ci è stato detto però, perché i militari isolarono la zona, mentre ispezionavano i detriti."
Una revisione della letteratura rivela altre (in breve) menzioni all'incidente di Roswell.
1) "Flying Saucers on the Attack" (Harold Wilkins, 1954)
2) "Flying Saucer Review" (Volume 1, No. 1, Spring, 1955)
3) "The Flying Saucer Story" (Brinsley LePour Trench, 1966)

IL MOTIVO PER IL QUALE IL CASO DI ROSWELL SI DIFFUSE' ANNI PIU' TARDI
Naturalmente è impossibile per molti di noi nel 2010 relazionarsi o identificarsi nella vita povera rurale durante il 1940 nel New Messico. La maggior parte di loro non aveva il telefono, non c'era la TV e in quella parte del paese non aveva neppure l'elettricità. La rancore Loretta Proctor mi disse: "In quei giorni, viaggiare era un grande traguardo, i trasporti erano difficili (Ndr. la frase non è esattamente quella detta da Loretta ma per miglior comprensione del senso è stata adattata). A quel tempo gli abitanti di Roswell per un certo verso erano molto isolati.
L'incidente UFO di Roswell non sarebbe potuto accadere in un posto e in un epoca migliore per assicurare la segretezza, e per far parlare poco del caso agli interessati verso il mondo. Ma siamo sicuri che tra di loro ne parlarono molto. Ci sono molte altre testimonianze.
Anche se molti dei coinvolti lasciarono Roswell negli anni successivi, nel corso del tempo il segreto di "Roswell" non era più tale. Deve essere stato un sollievo quando a partire degli anni '80, i ricercatori hanno cominciato ad esaminare nuovamente il caso e cominciarono a domandare ai coinvolti cosa fosse successo. Molte e molte persone si fecero avanti e si sentirono più inclini nel raccontare ciò che sapevano. Possiamo dire che si fecero forza quando altri raccontarono le stesse cose. Se altre persone raccontavano le tue stesse cose, il mondo non avrebbe pensato che a te come un pazzo. La "forza numerica" univa.


Oliver “Pappy” Henderson

Il Capitano Oliver "Pappy" Henderson rende bene l'idea in una confessione fatta alla sua famiglia. Henderson era di stanza alla RAAF nel 1947. Nel 1981 rivelò ciò che sapeva a sua moglie Sappho ed alle sue figlie, dopo aver letto un articolo sul giornale… "Voglio che tu legga questo articolo, perché è una storia vera. Io sono stato il pilota che trasportò il relitto di un UFO a Dayton. Posso testimoniare quello che scrivono sul giornale, posso parlarti della cosa. Te lo volevo dire da tanti anni. " L'aver reso pubblico il caso e la consapevolezza che altri parlarono, motivò Pappy a raccontare tutto.
Il trambusto di Roswell negli anni successivi si era finalmente liberato e coloro che conoscevano la verità furono spronati a raccontarla: Extraterrestri erano caduti sulla terra nel deserto, cambiando per sempre la vita dei coinvolti. Fu un ricordo mai dimenticato, e un ricordo da condividere con tutto il mondo.
OFFLINE
07/03/2012 15:17
 
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Volevo ringraziare pubblicamente Gabrjel per il bellissimo lavoro che sta facendo sul caso Roswell.Tutti i documenti che sta postando sono interessantissimi.Mi piacerebbe però che anche chi ha documentazione
tesa a smentire le tante dichiarazioni dei testimoni dell'epoca le postasse così da avere un confronto ed una visione a 360 gradi dell'accaduto e delle polemiche che un caso del genere ovviamente si porta dietro da tanti decenni. [SM=g8197]


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