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I rapimenti di Wanna Lawson

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2012 11:14
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30/06/2012 11:14
 
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Fonte: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...
Tratto dal libro "Glimpses of other realities" di Linda Moulton Howe


Un anno dopo il mio primo contatto con Linda Porter, nel gennaio 1992 incontrai un'altra donna che parlava anch'essa di corpi conservati in cilindri.
Mi chiese di rimanere anonima a causa della sua carica direttiva nel governo municipale del New Jersey del sud e io trovai per lei lo pseudonimo Wanna Lawson.
Wanna era nata il 16 agosto del 1937, sua madre era di origini tanto tedesche quanto afro-americane e gli antenati di suo padre provenivano dalla Riserva indiana Seneca, vicino a Warren in Pennsylvania.
Nel 1983, al momento dei fatti che mi raccontò, Wanna aveva 46 anni, si era sposata e aveva divorziato già due volte. Il 27 novembre 1983 Wanna stava viaggiando con la famiglia da Louisville, in Kentucky, ad Atlantic City per la vacanza del Giorno del Ringraziamento. Wanna e sua figlia Netta, di venti anni, erano insieme in una macchina, i suoi altri due figli, Charles di tredici anni e Anna, di ventiquattro, si trovavano a bordo di un'altra macchina guidata da John Hyatt, marito di Netta.
Le due macchine si fermarono insieme ad una stazione di servizio parecchie miglia a ovest di Harrisburg, in Pennsylvania.
Wanna mi raccontò: "Dopo aver fatto rifornimento avevamo percorso circa un quarto di miglio quando Netta, che stava guidando, mi chiese 'Mamma, cos'è quella cosa in cielo?' Non so perché le risposi 'Sarà un "foxfire'"
(Di solito la parola "foxfire" viene usata per indicare qualunque tipo di aurora boreale o di bio-luminescenza).
"Successivamente ricordo delle luci, delle figure ed avevo la sensazione di avere un'allucinazione, tutt'intorno alla macchina c'erano molti uomini che facevano oscillare cose che sembravano lanterne o lampade. Era tutto molto strano. Allora guardai mia figlia e vidi che Netta stava con la faccia ed entrambe le mani poggiate sul volante. Le chiesi 'Netta, stai bene?' e immediatamente le sue mani scivolarono giù dal volante, raddrizzò la schiena e disse 'certo Mamma, sto bene' ma la macchina stava andando a 65 miglia all'ora."
"Poi ci fermammo tutti in un'area di sosta a Turnpike, nel New Jersey, mio genero saltò fuori dalla sua macchina e corse verso di noi dicendo 'Ehi voi, avete notato qualcosa di strano?' e io risposi 'Si, perché non controlli il serbatoio, John, come possiamo aver già fatto tutta questa strada?' e scoprimmo che ENTRAMBI i serbatoi delle vetture erano PIENI."
Il mistero di quell'improvviso ritrovarsi in New Jersey con i serbatoi ancora pieni preoccupò molto Wanna mentre il resto della famiglia preferiva non pensarci, ma Wanna e sua figlia Netta continuarono ad avere inspiegabili ricordi di esami fisici condotti su di loro da strani esseri umanoidi.
Alla fine Wanna si mise in contatto con l'ufologo Richard Butler e questi tentò la via dell'ipnosi. Uno dei ricordi che affiorarono riguardava una grande stanza piena di cilindri contenenti corpi umanoidi.
Non sarei mai venuta a conoscenza di questa storia se non avessi saputo dell'avvistamento di strane luci vicino a Scranton nel gennaio 1992. Molti di noi vennero invitati da un professore di liceo a visionare le sue riprese video, girate in quello stesso mese, di luci in movimento e fu in quell'occasione che Butler mi parlò del caso di Wanna Lawson e del suo ricordo di corpi in contenitori cilindrici. Gli raccontai di aver sentito descrizioni simili da una donna della California e Butler organizzò un incontro a casa di Wanna, nel New Jersey del sud, per il 22 gennaio 1992.
Al momento del nostro incontro Wanna era funzionario comunale della sua città da dodici anni e mi sembrò una donna piena di senso dell'umorismo e capace di ridere anche quando ricordava momenti spaventosi come quelli riguardanti il novembre 1987, quando sarebbe stata sottoposta ad esami medici da parte di entità non umane.


Il disegno precedente e quelli successivi sono
stati realizzati da Wanna Lawson, in collaborazione
con un disegnatore professionista, il 16 febbraio
1992 e illustrano il suo presunto rapimento
(insieme ad altri familiari) del 27 novembre 1983


Wanna mi raccontò:" I piccoli grigi con i grandi occhi-loro stavano lì e mi sottoponevano ad esami- e io urlavo, ero terrorizzata. Arrivò uno di quelli alti, mi mise una mano sulla spalla e mi calmò. Rimase lì finché gli esami non furono finiti e poi mi prese per mano e mi accompagnò fuori dalla stanza."
"Wanna, hai ricordi coscienti di come ti sei spostata dalle macchine ad ovest di Harrisburg a quel velivolo?"
"C'è stata semplicemente una luce e noi eravamo dentro il velivolo."
"La luce sollevò la macchina?"
"Linda, la luce sollevò ENTRAMBE le macchine."
"Di che colore era quella luce?"
"Una specie di rosa rossastro con qualcosa di dorato? O, forse, il raggio era bianco-dorato e noi finimmo in una stanza che sembrava rosata."
"Quindi, tu ti trovi all'interno di quella stanza..."
"Uscimmo dalle macchine e venimmo separati e mandati in stanze diverse."
"In quella stanza rosata venisti accolta da qualcuno?"
"C'era quello alto con la calotta in testa, era alto almeno due metri e quaranta."
"Puoi descriverne la faccia?"
"Era una faccia abbastanza normale, con un grande naso ad uncino."
"Lo hai visto di fronte?"
"Si, di fronte, aveva gli occhi a mandorla e il mento aguzzo."
"I piccoli grigi prendevano ordini da lui o era lui a prenderli da loro?"
"Loro prendevano ordini da lui."
"Potevi sentire le loro comunicazioni?"
"Assolutamente no."
"Ti sentivi sveglia e vigile?"
"No, ero come in uno stato di sogno, leggermente stordita."
"Potevi muoverti e toccare Netta o John, Anna o Charles?"
"Non potevo raggiungerli perché loro (i presunti alieni) ci spostavano rapidamente in direzioni diverse. John urlava e faceva baccano opponendo resistenza, Charles piangeva e Anna era ancora addormentata-erano gli alieni a trasportarla- mentre venivamo fatti muovere velocemente."



"Quelli che vi spostavano fisicamente erano i piccoli grigi?"
"Si."
"Quindi quei piccoli grigi erano in grado di portare una donna adulta come Anna?"
"Erano più d'uno, ce ne sono voluti diversi per trasportare Anna, non era uno solo a portarla, ce n'erano parecchi."
"E a te cosa è successo?"
"Mi hanno portato da quella stanza rosata ad un'altra bianchissima, pulita e dall'aspetto sterilizzato come una camera di ospedale. Mi mettono su di un tavolo e io non so cosa mi aspetta. Mi esaminarono...e un tizio dall'aspetto non esattamente piacevole entrò nella stanza. Alto, ricordava un Nativo Americano ma la pelle era pallida, grigiastra, incolore."
"Visto che i Nativi hanno la pelle piuttosto scura, perché associ quella figura a loro?"
""Più che altro per via dei suoi lineamenti, aveva gli zigomi alti, il naso aquilino, la faccia forte e i capelli neri e lunghi. Aveva gli occhi spalancati e, quando li osservai la prima volta, vidi che erano nerissimi ma, in seguito scoprii che quel nero era una specie di protezione perché si tolse quelle specie di lenti e vidi che aveva gli occhi dorati come quelli dei gatti."
"Come erano i suoi vestiti?"
"Forse metallici, di un grigio argentato."
"Aveva delle insegne di qualche tipo?"
"Sulla sua uniforme ricordo due triangoli sovrapposti. Mi disse che simboleggiavano il fondersi di due mondi ma non saprei dire di quali mondi si trattasse."
"Quando il "Pellerossa" entrò, come ti toccò?"
"Si limitò a mettermi una mano su una spalla."
"E tu come ti sentisti?"
"Mi sentii bene, immediatamente calma. Sentii che io e lui eravamo molto vicini, in pratica sentii che formavamo una coppia. Camminammo per la nave e giungemmo in un ambiente immenso pieno di cilindri. Le mura erano ricoperte di cilindri in fila; quei contenitori sembravano fatti di vetro ma non era vetro. Ognuno di essi era largo sessanta-settanta centimetri ed era alto due metri mezzo; erano tubi cilindrici arrotondati abbastanza grandi da contenere quei corpi alti e pallidi."
"Quanti ce n'erano? Quanto era grande quell'ambiente?"
"Era lungo come molti isolati cittadini, non riuscivo a vederne la fine."
"Quanti cilindri potevano esserci, centinaia?"
"Migliaia."
"Come appariva la superficie di ciascun cilindro? Chiara, trasparente, colorata?"
"Argentea, ma potevi vederci attraverso."
"E cosa vedevi all'interno?"
"Un corpo femminile con lunghi capelli ondulati e occhi a mandorla. Non è umano."
"Cosa ha di non umano?"
"Il colorito grigio-pallido e l'altezza, è alto circa due metri e quaranta."
"Il cilindro sembra contenere del gas, del liquido o qualcosa di gelatinoso?"
"Non lo so, si vede solo il corpo in piedi nel cilindro e niente altro."
"Wanna, com'è che ricordi così chiaramente proprio il corpo della ragazza dai lunghi capelli neri?"
"Perché lui mi portò direttamente proprio di fronte a quel cilindro e mi disse:'Questo è il tuo corpo.'"
"Lui ti parla direttamente o lo senti nella tua testa?"
"Lo sento nella testa, so che sta parlando con me con voce maschile ma non sento alcun suono."
"Ti tocca in qualche modo?"
"Mi tiene la mano."
"E ti conduce di fronte a quel cilindro?"
"Si, ne abbiamo superati molti e ci siamo fermati di fronte a quello."
"Che accade quando lui ti ferma di fronte al cilindro?"
"Ora io CAMBIO DI CORPO. Non so come ho fatto...l'unica cosa che ricordo è che quello era il mio 'altro corpo', che era di mia proprietà e che l'alieno lo desiderava...era strano! Era anche imbarazzante, incredibile, mi faceva sentire una specie di oggetto sessuale in un sogno ad occhi aperti."
"E l'essere alto cosa disse?"
"Disse che mi desiderava, mi voleva e che io dovevo entrare nel 'mio' corpo (quello della aliena alta) ma non so come ciò avvenne, non ricordo."


Disegno di L. Hoffman eseguito per Linda Howe:
raffigura l'Alieno tipo "Nativo Americano" descritto da Wanna Lawson.
Sarebbe stato alto più di due metri e dal colorito perlaceo.
Wanna raccontò che sia quell'essere che gli altri da lei incontrati
mostravano un particolare simbolo costituito da due triangoli
contrapposti e intersecati ai vertici; ciò avrebbe rappresentato
"l'unione di due mondi" ma Wanna disse di non sapere quali
essi fossero



Disegno raffigurante l'immensa sala piena di cilindri con
corpi in sospensione dove l'alieno "tipo pellerossa" avrebbe
condotto Wanna Lawson. La seconda figura femminile da sinistra,
snella e con lunghi capelli neri ondulati, è il corpo in cui Wanna
sarebbe stata "trasferita" per comunicare ed unirsi sessualmente
con l'alieno alto di tipo indio. Wanna sosteneva di non riuscire a
comprendere come fosse avvenuto tale "trasferimento"
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