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L'Ecat rivoluzionerà il mondo?

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2013 23:39
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21/09/2012 11:47
 
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Articolo di Luciano Saporito
Fonte: www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Scienza-del-futuro/L-ECAT-RIVOLUZIONERA-I...

La nuova e sorprendente tecnologia energetica chiamata: “E-Cat” (Energy Catalyzer), inventata dall’ Ing. Andrea Rossi, salverà la Terra, rivoluzionerà il mondo, e migliorerà anche le Nostre vite!

Si tratta di una nuova fonte di energia, che ha caratteristiche quasi ideali: è economica, pressoché inesauribile, e anche pulita! Quando ne potremo usufruire? Molto presto! I primi impianti con tecnologia E-Cat da 1MWatt termici sono già fase di produzione, e verranno installati nei prossimi mesi. L’ invenzione dell’ Ing. Andrea Rossi è sostanzialmente una forma di “Fusione Fredda”, LENR (Low Energy Nuclear Reactions), ovvero una tecnologia basata su: reazioni nucleari a bassa energia.

Niente paura! Il fenomeno fisico che sta alla base di questa meravigliosa tecnologia energetica, che è l’ E-Cat, in effetti, è si di natura nucleare, ma ha poco a che fare con l’ energia atomica da “Fusione Calda”; per intenderci con quella che, come sappiamo, ha causato anni fa il disastro di Chernobyl, in Russia, e più di recente, anche quello di spaventoso di Fukushima, in Giappone...



Nel caso dell‘ E-Cat il fenomeno energetico si produce a partire da un riscaldamento del nucleo del dispositivo. Il calore fornito dall’ esterno, e solo nella fase iniziale, serve ad innescare la reazione nel sistema Nichel, in polvere nano metrica, e Idrogeno in gas a pressione, (più qualcosa ancora, al momento segreta), contenuto nel nucleo. Questo modesto calore viene dato da una semplice resistenza elettrica, che fornisce una temperatura al nucleo del reattore dell’ E-Cat dell’ ordine di solo qualche centinaio di gradi Celsius. In questo caso non si ha però assolutamente la produzione di radioattività pericolosa e nociva, come quella che invece si sprigiona all’ interno dei nuclei delle centrali atomiche a “Fusione Calda”. Non si ha neppure la generazione di Neutroni, che sarebbero poi pericolosi per i tessuti biologici umani, ma solo di raggi Gamma a bassa intensità, facilmente schermabili con del piombo, e quindi resi assolutamente innocui …

Nel caso invece delle attuali centrali atomiche, le reazioni di cui si parla sono in effetti quelle di fissione nucleare. Queste avvengono per lo più a partire dai nuclei di Uranio o Plutonio. La fissione nucleare (o Fusione Calda) è una reazione nucleare ad altissima temperatura, tipicamente utilizzata proprio nei reattori nucleari, e nelle attuali centrali atomiche, e anche nei tipi più semplici di bombe atomiche, quali le bombe all'Uranio (come quella che colpì Hiroshima), o al Plutonio (come quella che colpì Nagasaki).

In pratica una centrale atomica è una sorta di “bomba atomica” in cui la reazione di fissione nucleare, che consiste nella separazione di un nucleo pesante, normalmente Uranio, Plutonio o Thorio, in due o più nuclei leggeri più neutroni liberi, in questo caso in pratica il nucleo si divide liberando energia termica. I prodotti della fissione sono isotopi radioattivi con lunghissimi tempi di decadimento (fino a milioni di anni), ossia hanno bisogno di milioni di anni per ridurre la loro radioattività … Le elevatissime temperature scatenate in queste reazioni, devono essere controllate, per poter avere un’ uso civile dell’ energia termica così prodotta, e la sua successiva conversione in energia elettrica … Si tratta comunque di impianti estremamente costosi, complessi e pericolosi, e dalle dimensioni elefantiache …

Invece il reattore E-Cat dell’ Ing Andrea Rossi è estremamente semplice! E’ di dimensioni contenute, ed è relativamente economico! In questo caso parliamo di “fusione fredda”, poiché il fenomeno avviene a temperature “basse”, dell’ ordine di alcune centinaia di gradi (e non come la fisica classica considera come fenomeni possibili, ma solo a milioni di gradi di temperatura, tipicamente all’ interno del sole, e delle stelle in generale …). La reazione che avviene all’ interno del reattore E-Cat, utilizza un catalizzatore (al momento segreto) che fonde insieme Idrogeno gassoso e Nichel, in polvere nano metrica, per formare rame, e liberare raggi gamma, che generano il calore nell' E-Cat stesso. Bisogna dire, per completezza, che questo tipo di fenomeni non sono ancora completamente compresi, specialmente usando le categorie della fisica così come la conosciamo oggi, anzi, questa fisica, al momento, non li considererebbe neppure possibili, in queste condizioni operative di temperature relativamente basse … Lo stesso Ing. Andrea Rossi dichiara che: “non sono ancora stati spiegati tutti i principi fisici che stanno alla base del funzionamento del Suo E-Cat …”. Ma non importa … A Noi, per il momento, basta che l’ E-Cat funzioni, che sia sicuro, e che ci dia energia, economica e pulita! Ci sarà tempo in seguito per studiare e capire più a fondo il fenomeno fisico, magari grazie ad un nuova fisica dell’ energia …

Un reattore nucleare tradizionale (centrale atomica) è un’ impianto del costo enorme: di circa 3 miliardi di Euro per 1000 MWatt elettrici. Senza contare i costi aggiuntivi enormi, mai veramente calcolati, per lo smaltimento delle scorie radioattive prodotte dal suo funzionamento. Inoltre questo eventuale smaltimento delle scorie radioattive, si presenta comunque molto difficile … In effetti il problema dello smaltimento delle scorie radioattive, e anche del loro eventuale stoccaggio sotto terra (?), o nelle profondità marine (?), non risulta a tutt’ oggi ancora adeguatamente risolto …

Chiusa questa pesante e noiosa parentesi sul “nucleare sporco”, che presto mi auguro verrà superato e definitivamente abbandonato grazie alla nuova tecnologia energetica, ora parliamo solo di questa meraviglia che è appunto L’ E-Cat. Si tratta di una tecnologia per la produzione di energia che sicuramente cambierà il mondo: è un’ energia economica, pressoché inesauribile, e anche pulita! Come dicevamo all’ inizio, le prime “centrali” basate sulla tecnologia E-Cat da 1MWatt temici saranno in consegna nei prossimi mesi. Sapete qual’ è la dimensione di queste centrali basate su tecnologia E-Cat da 1MWatt? Ebbene quella di un container! In effetti si tratta di 100 mini reattori E-Cat da 10KWatt, che una volta collegati insieme danno 1MWatt (10KWatt x 100 = 1000KWatt = 1MWatt). Il tutto contenuto in un container vi rendete conto?!

Parliamo di impianti di dimensioni contenute, e quindi anche facilmente realizzabili e trasportabili; di tecnologia semplice, di costo contenuto, facilmente e velocemente ammortizzabili. In un secondo momento, ma molto presto, questi apparati produrranno anche energia elettrica direttamente, a partire dalla conversione del calore in energia elettrica (tramite turbine o motori Stirling). Fatto questo, ripeto: cambierà il mondo! Avremo quindi a disposizione una fonte di energia, economica, pressoché inesauribile (poiché Nichel e Idrogeno sono molto abbondanti sulla Terra), e anche pulita, trasformabile in energia elettrica!

Questi dispositivi E-Cat hanno un’ altro grosso vantaggio: si potranno installare praticamente ovunque. Quindi l’ energia non sarà più “centralizzata” in grandi impianti. Non sarà più nelle “mani” di pochi, ma sarà delocalizzata e delocalizzabile. Non dipenderemo quindi più da “altri”, dai fornitori di energia, e neanche da un’ altrove … Tramite gli E-Cat potremo essere Noi i “produttori” della Nostra energia, anche a casa nostra!

Sono già in fase di progettazione avanzata anche gli E-Cat per uso privato, “domestico”, da 10KWatt termici, e subito dopo ci saranno anche gli E-Cat, sempre per uso privato, che produrranno direttamente energia elettrica dal calore. Sapete quale sarà la dimensione di questi mini apparati E-Cat? Quella di due scatole da scarpe sovrapposte! Volete sapere, per ultimo come è grande il nucleo del reattore, ovvero quello in cui avvengono effettivamente le reazioni che sprigionano il calore? Ebbene: è grande come un’ arancia! Libertà energetica, rivoluzione energetica!

Abbiamo vissuto negli anni recenti in un’ era molto difficile dal punto di vista energetico. Da un lato i costi diventati così elevati dei combustibili fossili, e anche dell’ energia elettrica, hanno condizionato molto negativamente l’ economia nel suo complesso, mandando in crisi il suo mantenimento anche il suo possibile sviluppo, (soprattutto quello dei paesi così detti emergenti …). Dall’ altro lato poi le previsioni sono molto pessimistiche: ci stiamo avvicinando rapidamente alla condizione di esaurimento dei combustibili di origine fossile (gas naturale e petrolio), mentre aumenta in concomitanza anche la loro domanda e il loro consumo. Questo stato di cose non fa che danneggiare ulteriormente il già delicato e precario equilibrio del pianeta, a causa delle impressionanti emissioni di CO2 nell’ atmosfera (dovute all’ uso dei combustibili di origine fossile …).

Questa situazione che sta portando ad un’ aumento esponenziale del costo dell’ energia tradizionale non sarà presto più sostenibile, anche economicamente parlando, a meno di non accettare un declino industriale che inciderebbe negativamente sui consumi e sulla qualità della vita. Inoltre anche l’ aumento dell’ inquinamento dell’ atmosfera non sarà nel prossimo futuro più sostenibile …

Allora abbiamo bisogno della tecnologia energetica E-Cat subito, sia per sostenere l’ economia e le industrie a livello planetario, sia per bloccare l’ inquinamento dell’ atmosfera e il conseguente riscaldamento globale!

Fermare questo declino economico e la distruzione del pianeta (a causa del riscaldamento globale) sarà possibile, avendo a disposizione già domani, energia a buon mercato e pulita! Naturalmente si creeranno nel mondo anche centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro necessari alla costruzione, alla installazione, e alla manutenzione dei nuovi impianti E-Cat, che dovranno mano a mano sostituire tutte le centrali energetiche tradizionali già esistenti, per la produzione di calore e di elettricità, (centrali atomiche, centrali a gas e a gasolio, ecc), e anche questo darà impulso alla ripresa dell’ economia su scala planetaria. Ora diventano più chiari i contorni di questa imminente rivoluzione energetica, economica, sociale e culturale, che è a portata di mano, e trasformerà le nostre esistenze …

Le nostre vite, almeno dal punto di vista materiale, dovrebbero migliorare. Avremo calore ed energia elettrica a buon mercato. Anche se credo che non ci sarà mai una felicità piena per l’ essere Umano se si curerà solo la dimensione materiale dell’ esistenza, e se non si creerà una solida piattaforma spirituale, recuperando anche una connessione diretta con il Divino e con la Madre Terra … Ma questi non sono temi da approfondire in questo breve articolo …

Grazie Ing. Andrea Rossi! Per averci messo a disposizione questa nuova tecnologia energetica.

Come potranno quindi cambiare in concreto le Nostre vite grazie alla tecnologia E-Cat? Facciamo esempio, e tentiamo qualche previsione:

- Innanzitutto nell’ immediato verrà contrastata la povertà, e anche con poco denaro ci si potrà riscaldare durante gli inverni

- Nella stagione calda invece ci si potrà rinfrescare con impianti di condizionamento alimentati da E-cat, sempre con poco denaro 5

- Sarà possibile produrre cibo a costi inferiori, e sviluppare l’ agricoltura, e tutto questo settore dell’ economia, quello agricolo, sarà economicamente più vantaggioso ed ecosostenibile, con l’ energia fornita dagli E-Cat

- Potremo anche vivere in zone costiere prive di acqua dolce, poiché potremo dissalare e rendere potabile quella del mare a basso costo, utilizzando l’ energia elettrica prodotta dagli E-Cat

- Se invece ci piacerà vivere in posti isolati, con un’ E-Cat a nostra disposizione lo potremo fare ed essere anche li autosufficienti dal punto di vista energetico

- Se lo vorremo, potremo diventare contadini anche in pieno deserto! Poiché avrà un costo contenuto estrarre l’ acqua dolce dai pozzi, per poi irrigare e rendere fertile anche i terreni più siccitosi o addirittura desertici

- Potremo avere energia a basso costo dai nostri E-Cat per far funzionare tutte le apparecchiature e i macchinari elettrici che ci necessitano per i nostri lavori quotidiani, per la produzione di manufatti, ecc

- Le stesse industrie potranno essere delocalizzate, lontane dalle città, ed essere autosufficienti dal punto di vista energetico

- In un secondo tempo anche tutti i nostri mezzi di locomozione verranno alimentati da piccoli dispositivi E-Cat che forniranno loro tutta l’ energia elettrica necessaria e una grande autonomia

- Se amate il mare e la navigazione, anche le vostre barche godranno di una autonomia enorme e di una auto sufficienza energetica completa

- Per chi poi ama andare molto lontano, nello spazio, la propulsione delle future astronavi sarà certamente fornita da sistemi E-Cat, non solo ma anche gli insediamenti Umani su altri pianeti saranno possibili: basterà portarsi un’ E-Cat con se!

- Per chi invece preferisce vivere sotto terra, anche questo diventerà praticamente, economicamente e tecnicamente possibile, poiché con gli E-Cat si potranno costruire anche città sotterrane e autosufficienti

- Si potranno costruire anche insediamenti sottomarini, e case acquario, autosufficienti grazie agli E-Cat

- Si potranno anche costruire città galleggianti in pieno oceano, autosufficienti dal punto di vista energetico con l’ E-Cat

- Sarà possibile tranquillamente vivere in posti isolati, su isole sperdute, e in cima alle montagne, ma avendo sempre energia a disposizione

- Si potrà intervenire più agevolmente sul dissesto idrogeologico e sulla salvaguardia del territorio, poi che gli impegnativi lavori da effettuare con i mezzi meccanici pesanti necessari, se alimentati con tecnologia E-Cat, costeranno molto poco

- Per ultimo il pianeta Terra si salverà poiché non sarà più necessario usare combustibili di origine fossile, che sono tra i responsabili del grave fenomeno attuale del riscaldamento climatico

A questo punto i Governi di tutta la Terra non dovrebbero perdere altro tempo. Dovrebbero impegnarsi nello sviluppo di questa nuova tecnologia energetica E-Cat, dando ad essa la massima priorità e mettendo a disposizione tutte le risorse economiche e logistiche necessarie per farla sviluppare al meglio. Non c’ è più tempo da perdere: il pianeta Terra è a rischio per il riscaldamento dovuto all’ uso dei combustibili fossili! I ghiacci delle calotte polari si stanno sciogliendo ad un ritmo impressionante! Solo in quest’ ultima estate i ghiacciai perenni della Groenlandia si sono sciolti, in volume, del 70% ...

L’ energia è alla base della vita, e anche della prosperità materiale. L’ energia aiuta anche ad essere felici, anche se come ho già detto, occupandosi del solo piano materiale, e senza realizzare una solida piattaforma spirituale, e una connessione diretta e individuale con il Divino, e con La Madre Terra, questa felicità non sarà mai completa …

Questa nuova tecnologia energetica “E-Cat” crea le basi per un nuovo, grande e armonioso sviluppo, economico e sociale per l’ Umanità, e per tutti i Popoli e le Nazioni della Terra.

Grazie Ing. Andrea Rossi!

(Mi auguro, futuro premio Nobel per la Fisica!)
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21/09/2012 18:41
 
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Abbiamo anche un ulteriore articolo, ma non si parla della coppia Rossi-Focardi.


L’E-cat di Francesco Celani funziona: con la collaborazione della National Instruments, il ricercatore, vicepresidente della Società Internazionale di Scienze Nucleari della Materia Condensata, ha dimostrato che il suo dispositivo, basato su un sistema nichel/idrogeno, è in grado di generare energia in eccesso mediante una possibile reazione nucleare a bassa energia (Lenr). Celani, in seguito a questo successo, ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande.



NM. Quando è nato il Suo interesse per la Fusione Fredda?
FC. Il mio interesse è nato pochi giorni dopo il famoso (successivamente definito “famigerato”) annuncio di Martin Fleishmann e Stanley Pons il 23 Marzo 1989. Secondo me, in buona fede, potevano aver preso un qualche abbaglio. Avevo un po’ d’esperienza sia di chimica (sviluppo di superconduttori ad alta temperatura critica con metodi innovativi, tra l’altro brevettati) che neutroni a bassissima intensità. Avevo infatti condotto misure accurate di neutroni dentro il laboratorio sotterraneo del GranSasso nel 1986-‘87; in generale avevo sempre lavorato, sperimentalmente, con rivelatori di particelle nucleari di vario tipo. Pensavo quindi di avere le condizioni al contorno sufficienti per vedere se quello che avevano trovato era corretto oppure c’era qualche errore da qualche parte, ripeto, commesso in buona fede, dato l’estremo valore scientifico di Martin Fleischmann a livello internazionale. Dopo un certo numero d’esperimenti mi sono reso conto che, a volte, si verificavano fenomeni che non erano facilmente giustificabili con quello che sapevo io o i miei diretti collaboratori. A questo punto ho, o meglio dire abbiamo, cercato di approfondire gli studi sperimentali. Ho passato due anni dentro il GranSasso, effettuando misure a bassissimo fondo di neutroni e “qualcosa”, al di sopra di errori sistematici e/o statistici, a volte usciva fuori. Sono partito in maniera critica/scettica verso la Fusione Fredda, ma critica costruttiva. Pensavo: “Ci deve essere qualche errore nascosto in qualche parte, oppure è una scoperta, bellissima, per il pianeta Gaia. Vediamo di capire il tutto, con, sì rigore scientifico più elevato possibile, ma senza pregiudizi e/o paraocchi”. In altre parole, prima i fatti (cioè gli esperimenti) e dopo, possibilmente/eventualmente, le opinioni (cioè i modelli teorici).


NM. Sappiamo che Lei ha sempre creduto nel famoso E-cat di Andrea Rossi. Può confermarcelo?

FC. Secondo me c’è una probabilità diversa da zero che Andrea Rossi abbia scoperto, in maniera puramente casuale, qualcosa di molto buono, ma non è in grado di controllarlo, e quindi prende tempo. Questa è una mia “cattiveria”, ma spero per lui, e per tutto il mondo, che abbia ragione, almeno in parte.


NM. Andrea Rossi non dice sostanzialmente nulla o quasi sulla sua scoperta. Dalla sua esperienza di scienziato, cosa deduce ci possa essere dentro il misterioso E-cat? L’inventore sostiene ci sia fusione nucleare tra il nichel e l’idrogeno: lei che ne pensa?

FC. Il fatto che lui non parli è il motivo per il quale ogni volta che c’è qualche interazione con la comunità scientifica ci sono “scintille”. D’altronde lui si autofinanzia, quindi è comprensibile che non voglia rivelare alcunché. Le dirò una cosa: ormai il numero dei modelli che tentano di spiegare la cosiddetta (ed impropriamente) “fusione fredda” dal 1989 ad oggi ha superato il valore di 140, quindi 140 o 141 (compreso quello di Rossi), non cambia molto. Pertanto preferisco di più attenermi ai fatti, altrimenti si inseguono i modelli teorici (e ci si accapiglia): è sì molto bello, ma alla fine la “macchina” deve funzionare, in pratica…


NM. Passiamo ora a parlare della Sua scoperta, o meglio dire sviluppo di un nuovo materiale. Può dirci qual è il Suo rapporto con la National Instruments? Pensa che l’azienda investirà materialmente nel progetto?

FC. Riguardo a questo rapporto c’è un punto chiave, o meglio un personaggio chiave: il fondatore della National Instruments, Dottore (in Fisica) James Truchard. É un personaggio eccezionale, per il semplice fatto che osa osare. Ovviamente preferisce il rischio calcolato, ma non è legato alla “poltrona”. Tutti i passi che ha compiuto durante la sua lunghissima carriera di imprenditore innovativo sono stati lenti ma sicuri (tipo montanaro), ha occupato tutte posizioni che gestiva e che meritava: ha il potere che gli compete e merita, cosa molto rara di questi tempi. Se occupi posizioni che non meriti sei “ricattabile” dal potente (o potere) di turno, altrimenti sei un uomo libero e fai grandi cose: è quello che ha fatto Truchard. La sua Società l’anno scorso ha superato il fatturato di un miliardo di dollari ed è la Società più grande al mondo esperta in sistemi complessi. Quindi lui potrebbe stare benissimo alla Bahamas a godersi il sole e la vita, visto che ha oltre 70 anni: invece sta in laboratorio dalla mattina alla sera (e spesso la notte come nel nostro caso). Ho avuto il personale piacere di stare con lui durante i giorni della durissima/intensissima preparazione degli esperimenti ad Austin (Texas, Usa), perché lui stava con noi, faceva anche i lavori più umili per far partire l’esperimento (come attaccare i fili, controllare i contatti con il tester, stringere bene il connettore potenzialmente lento). Questo è un vero Amministratore Delegato, degno di stima e rispetto. Quando penso che in Italia un qualunque anonimo dirigente ritiene di avere il mondo sotto i piedi, è provvisto di auto-blu e schiavetti vari, è chiaro che rispetto a Truchard c’è un abisso. Lui però ha la stima da parte dei dipendenti, l'anonimo dirigente spesso no. Lui lavora, si diverte, è felice. Poiché, non per vantarmi, ritengo di avere un’indole simile alla sua, mi trovo bene a lavorare con lui.

Parlando di finanziamenti, il modello operativo della National Instruments è il seguente: c’è una linea di ricerca, quella delle Lenr (Low Energy Nuclear Reactions, nuovo nome, meno fuorviante e restrittivo rispetto a Fusione Fredda) che va avanti da 23 anni, condotta spesso da scienziati al massimo livello (addirittura Premi Nobel). Quindi, probabilmente, c’è qualcosa di buono, ma per motivi più o meno chiari, questa ricerca è stata maltrattata; ogni volta che si trova qualcosa di valido, lo studioso autore della scoperta viene “impallinato” in maniera eccessiva. Inoltre, perché i soldi sono pochi, quindi la strumentazione di controllo è povera, è facile commettere errori in buona fede o non aver effettuato tutti i possibili controlli incrociati. É la stessa situazione di rimprovero effettuata verso persone molto povere che non fanno un pasto completo e non vestono in modo adeguato… L’azienda National Instruments, per fortuna, possiede, e sviluppa (a livello software all’interno, hardware con specifiche joint-ventures), la strumentazione di controllo più avanzata al mondo: ogni strumento complesso è di loro competenza, grazie ad un gruppo di lavoro di ingegneri, fisici e chimici eccellenti, estremamente affiatati e collaborativi. L’amministratore delegato ritiene che la multidisciplinarietà sia la chiave per risolvere i problemi della Terra e quindi ha deciso di vedere cosa succederà nel fare qualche tentativo per rendere la vita a tale linea di ricerca meno complicata. L’azienda ha investito una piccola parte del denaro aziendale: per noi è comunque un aumento di competenze e, se va bene, potrebbe essere estremamente importante. Per loro, poter dire che le problematiche delle Lenr sono state risolte grazie alla loro strumentazione sarebbe un grande vantaggio di immagine: se andasse male, avrebbero trovato l’errore che tutti hanno commesso in buona fede, se andasse bene, funzionerebbero anche grazie a loro. Quindi in realtà la National Instruments rischia poco. Per assurdo, rischiando molto, rischia molto poco.


NM. Oltre alla National Instruments, ha altri contatti privati o collaborazioni?

FC. Abbiamo una collaborazione, recente, con l’Enel, questione di piccole cifre. Poi, storicamente, abbiamo sempre lavorato con i giapponesi, a vari livelli. Loro ci hanno aiutato molto. Il governo, e numerose industrie private, continuano a credere in tale linea di ricerca, non come atto di fede, ma come possibilità scientifica degna di indagine approfondita e a largo spettro. In fondo tale ricerca non costa molto se effettuata all’interno di ambienti di ricerca (e strumentazione di analisi) già esistenti, per cui, mettendo poco denaro fresco, si può ottenere molto. Un modo molto intelligente di utilizzare il denaro pubblico. Secondo i giapponesi è ricerca di base, che deve essere effettuata principalmente dal governo (cioè Università ed Enti di Ricerca Pubblici). Inoltre, industrie come la Toyota, la Mitsubishi, sono grandi industrie perché sono lungimiranti: hanno sempre finanziato le Lenr. Come, recentemente, la National Instruments. Chi osa vince, mentre chi è incollato alla poltrona, nel lungo periodo perde: nel perdere porta alla rovina la Nazione in cui si trova e i suoi cittadini (che lo hanno, lautamente, retribuito tramite tasse sempre più elevate….).


NM. Utilizzando il nichel al posto del palladio, gli esperimenti funzionano molto meglio con l’idrogeno rispetto al deuterio. Al di là del vantaggio economico ovvio del primo rispetto al secondo, può spiegarci il perché di questo?

FC. Tengo a precisare innanzitutto che la relazione, esposta il 14 e 16 Agosto 2012 alla Conferenza Iccf17, si riferisce per il 95 per cento agli esperimenti condotti precedentemente a Frascati, mentre quelli svolti ad Austin e in Corea hanno fornito risultati addirittura superiori a quelli precedenti (la relazione è quella effettuata da Francesco Celani durante la conferenza internazionale sulla fusione fredda Iccf-17, N.d.R.). Il sistema si è comportato meglio dopo circa 10 giorni di “fermata” e su questo esistono alcune ipotesi di lavoro: la questione va indagata a fondo.

Riguardo al rapporto idrogeno/deuterio, per ora questo è un dato di fatto: usando il palladio la reazione procedeva meglio con il deuterio, mentre con il nichel l’idrogeno. Su tale evidenza sperimentale i teorici sono “partiti per la tangente”. Tra l’altro il fatto che il sistema nichel/deuterio non funzionasse l’hanno trovato anche i giapponesi della Toyota, non solo noi. I materiali utilizzati erano, per molti aspetti, similari, cioè una lega rame-nichel a dimensionalità sub-micrometrica o addirittura nanometrica (ovvero da 1000 fino a 100 mila volte più sottile di un capello umano, N.d.R.). Due esperimenti, effettuati in maniera segreta (nulla sapeva l’uno dell’altro), con apparecchiature molto diverse, trovano risultati similari. La questione non è dunque così banale: la probabilità che vi sia un qualche errore nascosto è significativamente bassa.


NM. A proposito del palladio, l’ipotesi di meccanismo nel vostro caso è diversa da quella che si ipotizzava con quel metallo. È corretto?

FC. No, secondo me, anche nel palladio, usando i fili, si genera calore quando la resistenza del metallo scende in maniera significativa, come nel nostro caso. È un fenomeno incredibile per il rame-nichel, ma probabilmente non diverso nei due casi: quindi una buona parte degli studi compiuti sul sistema palladio/deuterio possono essere trasferiti al quello nichel/idrogeno. Il vantaggio del nostro sistema però è che, mentre il palladio è molto costoso (circa la metà dell’oro), il nichel non costa quasi nulla.


NM. Voi, in generale come Lenr, ipotizzate ci sia una vera e propria fusione tra i nuclei?

FC. Le uniche misure convincenti del deuterio che diventa elio-4 (l’elio-4 è un nucleo che può essere pensato come la fusione di due nuclei di deuterio, N.d.R.) sono state compiute nel 2008, da Yoshiaki Arata, professore presso l’Università di Osaka (Giappone), con il palladio a livello di nanoparticelle, oltretutto effettuando un esperimento in tempo reale, in pubblico. Poi ci sono altri indizi, altri esperimenti condotti in Italia e all’estero, che sembrano confermare questo fenomeno. Con il nichel sarebbe interessante capire cosa succede, ma servono tanti soldi (strumentazione adeguata, persone preparate con formazione multidisciplinare, etc.).


NM. Se il nucleo di nichel si fonde con quello di idrogeno, dovrebbe formarsi rame. Andrea Rossi in effetti sostiene di aver trovato rame nel suo reattore. Lei che ne pensa? Ha provato a verificare se anche nel Suo caso si forma questo elemento in seguito alla reazione?

FC. I colleghi di un’Università svedese hanno trovato che il rame ha la composizione isotopica uguale a quella naturale, quindi quel rame poteva essere stato già presente (il ricercatore si riferisce al lavoro di Sven Kullander e collaboratori, che tuttavia credono nell'E-cat, N.d.R.). Oppure, per pura fortuna ma con ignoto meccanismo, si produce rame identico a quello naturale. La questione è complessa. Nel nostro caso le misure comunque non sono state ancora fatte per mancanza di tempo materiale (gli ultimi esperimenti sono stati compiuti a Luglio).


NM. Un’altra questione è molto dibattuta nell’ambito di questo tipo di reazioni: i raggi gamma. Voi li misurate?

FC. Abbiamo misurato raggi gamma solo dopo aver messo il deuterio. Con l’idrogeno la reazione è praticamente “pulita”, oppure, se pure c’è un’emissione, è talmente debole e di bassa energia da non poter essere rivelata dai nostri strumenti.


NM. Quello che Lei mi dice confermerebbe le ultime affermazioni di Andrea Rossi riguardo tali emissioni: infatti, dopo che il suo collega Sergio Focardi aveva sostenuto di misurare queste radiazioni (e che questo fosse la prova dell’esistenza di una reazione nucleare), ha smentito completamente la prima dichiarazione. Può darci una Sua opinione in merito?

FC. Se per caso lui ha messo una miscela di idrogeno/deuterio o c’era comunque un po’ di deuterio in giro, si spiegherebbe questo fenomeno. D’altronde noi misuriamo qualche debole radiazione gamma con il deuterio solo in fase di riscaldamento: a regime non riveliamo praticamente più nulla.


NM. Riguardo all’eventuale presenza di una reazione nucleare senza produzione di raggi gamma, c’è chi sostiene che questo fenomeno sarebbe alquanto strano. È così?

FC. In realtà ci sono diverse reazioni nucleari senza raggi gamma, con emissione per esempio di particelle alfa (formate da due protoni e due neutroni, N.d.R.). Non necessariamente ci sono sempre i raggi gamma di alta energia. Se ci sono, siamo più contenti dal punto di vista della comprensione scientifica (la loro energia/energie, è/sono una sorta di firma univoca), ma non è un regola. Ci sono altri canali di reazioni possibili, anche se ipotizzarli è una cosa molto difficile. È un terreno realmente minato: lasciamo lavorare i teorici…


NM. L’energia in eccesso che voi misurate, per quanto assolutamente significativa, non è molto stabile. Pensa che si potrà in futuro controllare questo problema?

FC. In effetti le oscillazioni dell’energia emessa sono piuttosto evidenti nel nostro caso, però nel tempo l’energia tende ad aumentare. Tale fenomeno è stato trovato da noi e dai giapponesi, ripeto, in modo del tutto indipendente. Che la Natura voglia prenderci in giro su esperimenti distanti otto ore di fuso orario è una cosa che vedo poco probabile. Riguardo alla possibilità di controllare l’instabilità, studiando molto, si potrebbe riuscire a capire quali sono i parametri di controllo. Abbiamo quindi bisogno di fondi adeguati e di serenità psicologica nel lavoro. In breve, chi si occupa di Lenr è considerato più o meno un matto, visionario o addirittura truffatore. Peccato però che in molte realtà scientifiche ed industriali del Giappone ciò non avviene, come non avviene in numerosi centri di ricerca militari in Usa, presso la Nasa. In Italia, che è il paese della genialità e della creatività, siamo ostacolati in una maniera quasi sospetta.


NM. Lei pubblica tutto e spiega tutto. Quindi probabilmente non ha ancora pensato ad una eventuale commercializzazione della sua scoperta. È così?

FC. Lo studio di questo nuovo materiale (costantana modificata sulla superficie, N.d.R.) è stato compiuto grazie al coraggio di un imprenditore privato italiano che ha deciso di rischiare, di tasca sua: ha speso realmente un mare di soldi. É un’altra persona che preferisce stare in laboratorio, in Italia, piuttosto che divertirsi all’estero, o peggio ancora, giocare in borsa…. Abbiamo quindi fatto un accordo tra gentiluomini secondo il quale i proventi di un eventuale utilizzo commerciale spettano in buona parte a lui. A noi insomma rimarrà solo la gloria. Date le premesse, utilizzerà almeno in parte i guadagni per rifinanziarci. Questo privato però, che non è la National Instruments, preferisce per ora rimanere anonimo. Il processo di fabbricazione, realmente rivoluzionario, nel suo dettaglio operativo è ancora riservato per motivi legali. Appena verrà depositata la procedura, diremo tutto anche su quello. Nel frattempo, sono state attivati esperimenti di replica in vari Istituti di Ricerca, sia in Italia che all’estero.


NM. Avete effettuato una stima, anche grossolana, dei costi di questa tecnologia?

FC. Abbiamo effettuato una stima realmente “a palmi”: supponendo di produrre il filo in maniera industriale, il costo è meno di un euro al metro. Quindi, ipotizzando di avere a regime 10W di potenza in eccesso, a temperature di 300-400°C, si tratta di un oggetto realmente interessante anche dal punto di vista tecnologico. In poche parole, con 300 euro si possono ottenere 3 kW termici ed 1kW elettrico: tale valore è la potenza media elettrica consumata in una abitazione civile nell’arco di una giornata (cioè 24kWh/giorno). Supponendo invece di usarla come riscaldamento, con 1000 euro d’investimento in fili (più ovviamente i controlli/pompe), ci si riscalda tutto l’inverno e non solo per un anno. Il processo è stato pensato per essere a basso costo: la ditta ha speso un mare di soldi, seguendo le mie “follie”, per ottenere qualcosa che fosse assolutamente economico, quindi sicuramente costerà meno di un euro al metro il materiale di partenza (la costantana), comprensivo di lavorazione. Comunque, lo ribadisco, per ora è presto parlare di applicazioni, è solo una prospettiva, un bel sogno: il lavoro da effettuare è ancora enorme e dall’esito non scontato.


NM. Un’ultima domanda sull’attuale scenario della fusione fredda: cosa pensa della reazione piezonucleare di Alberto Carpinteri, che una parte della comunità scientifica critica fortemente? Il Professore ritiene di poter prevedere i terremoti: Lei pensa sia una prospettiva realistica?

FC. Quella reazione è interessante a livello scientifico, è molto avvincente. Se poi possa essere resa operativa è un altro discorso. Insomma è una linea di ricerca interessante, che va studiata, per capire i suoi vantaggi e i suoi limiti. Purtroppo non tutte le cose belle sono poi applicabili in pratica. Comunque io darei a Carpinteri spazio per studiare la questione bene: bloccarlo mi sembra da idioti (o invidiosi?).

La questione dei terremoti però potrebbe essere una cosa del tutto diversa. Limitandomi a quel poco che so del problema (probabilmente molto poco, ed in maniera superficiale), le onde sismiche tipiche, a bassa frequenza, cioè di pochi Hz, “camminano” molto, quelle alte, tipiche delle fratture (fenomeni che avvengono molte ore o giorni prima del manifestarsi del fenomeno sismico principale distruttivo), sono molto intense ma “camminano” poco, quindi si dovrebbe costruire una rete di sensori posti a distanza ravvicinata (qualche migliaio di metri?), a molti chilometri di profondità: la vedo dura.

Per quanto riguarda invece le emissioni neutroniche energetiche, penso che non riescano ad uscire in superficie da una tale profondità in maniera apprezzabile. Se ho capito bene, si parla di 10 km sotto Terra, dove c’è anche acqua. L’acqua “modera”, cioè rallenta (ed in parte assorbe) i neutroni, che poi possono venire ulteriormente “assorbiti” dai materiali circostanti, di composizione non costante. Quindi i neutroni, se anche ci fossero in maniera massiccia, non uscirebbero facilmente in superficie: forse un ulteriore studio di fattibilità/approfondimento potrebbe essere utile. Probabilmente i colleghi del Giappone, drammaticamente “esperti” in terremoti, potrebbero essere di valido aiuto e scientifico confronto. Per concludere, come cittadino dell’Italia, paese abbastanza ricco di terremoti, sarei veramente felice se le mie perplessità sull’interessante ipotesi scientifica del Prof. Carpinteri venissero confutate. Comunque il lavoro deve essere ulteriormente approfondito e non “buttato alle ortiche”.


Roberta De Carolis
www.nextme.it/scienza/energia/4214-fusione-fredda-e-cat-celani-in...
21/09/2012 19:37
 
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Grazie Stige!
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21/09/2012 20:46
 
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Ragazzi che notizia...

Io spero che il tempo non riservi brutte sorprese al riguardo.
Mentre leggevo mi veniva da piangere. Ma non perchè la notizia è bella ma perchè io faccio...il benzinaio!!

No scherzo.

Quando proposi alla ditta in cui lavoro il motore magnetico, miravo a energia gratis e a basso costo per tutti.
Il mio sogno era una chimera.
Quì si parla di fatti invece.
Staremo a vedere.
Per me sarebbe la notizia più bella, seconda solo ai giorni in cui mi sono nati i miei figli.
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22/09/2012 01:58
 
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Vedo che la saga continua, sempre più convinto della montagna di fuffa.

Mi astengo dall'andare oltre per il momento se non sperare che abbia ragione il prof. Francesco Celani quando afferma:



NM. Sappiamo che Lei ha sempre creduto nel famoso E-cat di Andrea Rossi. Può confermarcelo?

FC. Secondo me c’è una probabilità diversa da zero che Andrea Rossi abbia scoperto, in maniera puramente casuale, qualcosa di molto buono, ma non è in grado di controllarlo, e quindi prende tempo. Questa è una mia “cattiveria”, ma spero per lui, e per tutto il mondo, che abbia ragione, almeno in parte.



Intanto attendo trepidante prove replicabili e ratificabili, e queste sono purtroppo aliene al momento. [SM=g27992]

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22/09/2012 09:52
 
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Re:
eone nero, 22/09/2012 01.58:

Vedo che la saga continua, sempre più convinto della montagna di fuffa.






Sono scettico anch'io in merito.Quando si incomincia a parlare di "ingredienti segreti",mi sembra ci si avvicini più alle ricette di" Suor Germana" che ad una rivoluzione scientifico-energetica. [SM=g27994]


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22/09/2012 14:30
 
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Mi auspico che la scoperta si dimostri compatibile con le nostre conoscenze di fisica-chimica e si apra all'economia del mercato.
Sarebbe l'unica opportunità esistente di gettare le centrali nucleari e ripulire l'ambiente dall'inquinamento,mettendo via anche l'eolico,le raffinerie di petrolio,il fotovoltaico,etc ,dando maggiore sviluppo all'agricoltura che sicuramente riceverebbe un'impennata con una qualità e quantità inimmaginabile di prodotti sani. Basta pensare alla possibilità di avere serre riscaldate in tutto il periodo di autunno e inverno,in qualsiasi nazione del mondo,con cui soddisfare sia le necessità dell'uomo che degli animali.
La scoperta di Rossi&Focardi ha davvero un'importanza epocale.
Il rischio,nel caso si ravvisasse una frode,è che i due si ritroverebbero a ricevere gli insulti da tutti gli abitanti del pianeta.E si sa,che tra tante persone nel globo,ci sarà sempre un folle che va sotto casa dei due a sparargli,con l'idea di punire i lestofanti ruba-soldi..... [SM=g11585]
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20/05/2013 16:19
 
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I tests sull'apparecchiatura di Rossi e Focardi

Indication of anomalous heat energy production in a reactor device
containing hydrogen loaded nickel powder.


arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1305/1305.3913.pdf

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20/05/2013 23:53
 
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Per i più pigri...
Intanto ringrazio eone di cuore

e traduco le conclusioni:


Conclusioni:
Le misurazioni sui due test descritte in questo testo, sono satte condotte con la stessa metodologia su due differenti dispositivi; un primo prototipo denominato E-Cat HT e un secondo, derivato da migliorie tecnologiche del primo, denominato E-Cat HT2.
Entrambi hanno mostrato produzione di calore da una reazione sconosciuta innescata dal calore dalle (?)bobine di resistenza(?).

I risultati ottenuti indicano che l'energia è stata decisamente prodotta in quantità superiori di quanta se ne sarebbe potuta produrre da qualsiasi altra sorgente convenzionale.

Nel test di Marzo, sono stati prodotti circa 62 kiloWatt/ora (d'ora in avanti kWh) netti, con un consumo di circa 33kWh, una densità di potenza circa 5,3 X 100000 (manca l'unità di misura; penso sia watt/ora per kilogrammo) e una densità di energia termica di circa 6,1 X 10000000 Watt/ora per kilogrammo.

Nel test di Dicembre sono stati prodotti circa 160 kWh netti con un consumo di 35 kWh, una densità di potenza di 7 X 1000 Watt/ora per kilogrammo e una densità di energia termica di circa 6,8 X 100000 Watt/ora per kilogrammo.

La differenza nei risultati tra i due test va ricercata nella sovrastima del peso della carica nel primo test (il quale era comprensivo del peso dei due tappi di metallo che sigillavano il cilindro), e nella scelta del costruttore di tenere le temperature sotto controllo nel secondo esperimento per garatire la stabilità del ciclo operativo.

In ogni caso, i risultati ottenuti, piazzano entrambi i dispositivi molti gradi di magnitudine oltre il limite della regione della "Ragone chart" per risorse chimiche (la quale è una tabella che mette in relazione la densità di potenza sulle ascisse, e la densità di energia sulle ordinate).

(?)Addirittura dal punto di vista di una "cieca" vlutazione di densità di energia volumetrica, se consideriamo l'intero volume del cuore del reattore e le più conservatrici raffigurazioni sulla produzione di energia, abbiamo un valore di (7.93±0,8) X 100 MegaJoule per litro il che è un ordine di magnitudine al di sopra di ogni sorgente convenzionale(?)

In fine va osservato che entrambi i test sono terminati da una deliberato spegnimento del reattore e non per esaurimento di carburante; perciò la densità di energia che è stata misurata va considerata come il limite inferiore di valori reali.

Il test di Marzo deve essere considerato come una miglioria di quello di Dicembre in quanto i vari problemi incontrati nel primo, sono stati risolti nel secondo.

Nel prossimo esperimento il quale è atteso per l'inizio estate 2013 e durerà circa sei mesi, verrà testato l'E-Cat HT2 a lungo.
Questo test sarà cruciale per ulteriori tentativi di svelare l'origine del fenomeno termico osservato.




I punti tra (?)(?) andrebbero tradotti meglio credo.
Se ho errato altro per favore correggetemi, grazie.
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21/05/2013 00:13
 
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Re: Per i più pigri...
Hybrid1973, 20/05/2013 23:53:

Intanto ringrazio eone di cuore

e traduco le conclusioni:





Un grazie dal Cuore a te [SM=g8149] , speriamo di avere presto delle conferme.


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21/05/2013 00:58
 
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Aggiungo anche questo articolo dal blog 22 Passi, sono interessanti i commenti anche se tantissimi.

Pubblicato su arXiv il report dell'E-Cat

22passi.blogspot.it/2013/05/pubblicato-su-arxiv-il-report-delle-...

E questo articolo dal sito Pens che si occupa di Free Energy.

VINDICATION!
Third-Party E-Cat Test Results Show at Least 10x Gain


pesn.com/2013/05/20/9602320_VINDICATION--3rd-Party-E-Cat_Test-Results-show-at-least-1...

E' doveroso dire che i dubbi sono tantissimi soprattutto per i test effettuati a scatola chiusa, spero che ci sia qualcosa di valido e che il famoso E-Cat non sia come l'automa del barone di Von Kempelen

en.wikipedia.org/wiki/Wolfgang_von_Kempelen

it.wikipedia.org/wiki/Il_Turco

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22/05/2013 16:58
 
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Dal blog di Paolo Attivissimo:

http://attivissimo.blogspot.it/2013/05/e-cat-i-nuovi-test-indipendenti-non.html

==========================================================


E-Cat, i nuovi test “indipendenti” non sono né test né indipendenti

“Fusione nucleare fredda: un italiano ce l'ha fatta” annuncia trionfante Valerio Porcu su Tomshw.it. L'E-Cat di Andrea Rossi sarebbe stato sottoposto a “test indipendenti” che forniscono “prove... firmate da scienziati che così rischiano reputazione e carriera”. Addirittura l'apparato sarebbe “in grado di autoalimentarsi”. Il titolo così sicuro, però, stride con un'altra frase: “non si può dire per certo che sia tutto vero”.

L'impressione che si ha dall'annuncio è che il controverso apparato sia stato finalmente esaminato diligentemente da esperti indipendenti e che abbia dimostrato inoppugnabilmente di generare più energia di quanta ne serve per attivarlo. Ma i fatti raccontano una storia ben diversa.

L'articolo tecnico Indication of anomalous heat energy production in a reactor device containing hydrogen loaded nickel powder (Arxiv.org), che fornisce i dettagli dei test in questione, descrive un metodo di misurazione dell'energia emessa decisamente indiretto e a dir poco stravagante, stracolmo di stime e approssimazioni in molti casi arbitrarie.

Prima di leggere l'articolo viene spontaneo immaginare due apparecchi di misura, uno in ingresso e uno in uscita, e un semplice calcolo per sottrazione: ma emerge che non è stato usato nulla del genere. Perché? L'impressione è che si sia scelto un metodo inutilmente complicato per confondere e abbagliare con grafici e tabelle a profusione.

Inoltre, come osserva New Energy Times, “gli autori [dell'articolo citato sopra] non hanno svolto un test indipendente; hanno invece partecipato a un'altra dimostrazione di Rossi e svolto misure su uno dei dispositivi di Rossi presso i suoi stabilimenti... Gli autori non hanno piena conoscenza del tipo e della preparazione dei materiali usati nel reattore e della modulazione della potenza in ingresso”.

Già. Nei “test indipendenti” una parte cruciale dell'apparato da testare era impossibile da esaminare: l'alimentazione, per esempio, era “montata dentro una scatola il cui contenuto non era ispezionabile in quanto facente parte del segreto industriale” (“mounted within a box, the contents of which were not available for inspection, inasmuch as they are part of the industrial trade secret.”). Un alimentatore non ispezionabile? In un apparato che secondo il suo inventore produce energia in modo rivoluzionario?

E c'è sempre la questione del misterioso additivo magico, il “catalizzatore” che è un altro “segreto industriale”. Se i componenti chiave dell'esperimento sono ignoti e inaccessibili agli sperimentatori, e quindi potenzialmente suscettibili di ogni sorta di manipolazione, non si può parlare seriamente di test indipendenti.

Per chi obietterà che Rossi ha il diritto di difendere il segreto sulla propria scoperta, ricordo che in tal caso ho il diritto di considerare il suo prodotto – come quello di chiunque altro annunci miracoli non ispezionabili – una bufala fino a prova contraria.

Se Rossi volesse davvero fare luce sul suo misterioso ritrovato, potrebbe divulgarne i dettagli al mondo e intascarsi in men che non si dica un paio di premi Nobel per la scoperta del millennio. Se non lo fa, il dubbio che ci sia qualcosa di non limpido, visti i tanti precedenti truffaldini in questo campo così emotivamente sensibile, è perlomeno legittimo.

In altre parole, la presunta produzione di energia in eccesso da parte dell'E-Cat è “dimostrata” soltanto nel senso più goliardicamente generoso del termine, ossia tanto quanto un illusionista “dimostra” di segare una donna in due. Siamo ben lontani da dimostrazioni robuste e trasparenti, per cui vale anche per questi nuovi test fumosi la regola di sempre: se non si fa totale chiarezza, E-Cat ci cova.
[Modificato da _INSIDER_ 22/05/2013 16:58]
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_INSIDER_, 22/05/2013 16:58:

Dal blog di Paolo Attivissimo:




Questo è l'indirizzo funzionante

attivissimo.blogspot.it/2013/05/e-cat-i-nuovi-test-indipendenti-...

Riguardo l'articolo per condividendo determinati dubbi sulle misure, avevo espresso tali perplessità, non condivido la metodologia di Attivissimo, per contrastare un report serve un altro report e non supposizioni anche se condivisibili.

Bisogna ricordare che quanto pubblicato su Arvix non ha valenza scientifica non essendo passato al Peer Review.

it.wikipedia.org/wiki/ArXiv
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Un interessante articolo che evidenzia gli errori nella pubblicazione.

E-Cat e la Grande Bufala Fredda e Fusa di Andrea Rossi

www.link2universe.net/2013-05-22/e-cat-e-la-grande-bufala-fredda-e-fusa-di-andre...


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Lutto in Ateneo: è scomparso Sergio Focardi

www.magazine.unibo.it/Magazine/Notizie/2013/06/24/Lutto_in_At...

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La saga continua... [SM=g27989]


Ultimamente ci sono state pesanti critiche ai test fatti poco tempo fa, da parte dai professori Goran Ericsson e Stephan Pomp, fisici nucleari dell'Università di Uppsala che criticano il lavoro svolto nei test indipendenti, qui trovate l'articolo pubblicato sulla stessa rivista dove vennero pubblicati i test, in cui ci vanno giù pesante pesante nei confronti dei loro colleghi...

arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1306/1306.6364.pdf

Riporto anche un ottimo articolo di: Giovanni Tortoriello pubblicato su: it.ibtimes.com, Che fa un ottimo riassunto e intervista soprattutto il professor Bo Höistad, fisico nucleare e docente presso l'Università di Uppsala, nonché uno degli autori dei famosi test indipendenti, per dargli il diritto di replica:


Fusione Fredda, pesanti critiche ai test indipendenti: intervista a Bo Höistad, si difende il tester dell'E-Cat


Non c'è pace per Andrea Rossi e il suo E-Cat. La pubblicazione degli ormai celebri test di terze parti indipendenti sull'E-Cat ad alta temperatura sembrava rappresentare un punto di svolta nella vicenda che vede protagonisti l'ingegnere italiano e la sua creatura, che promette di rivoluzionare il mondo dell'energia.

E invece anche i nuovi test sono entrati al centro di forti polemiche, portate avanti da un articolo realizzato dai professori Goran Ericsson e Stephan Pomp, fisici nucleari dell'Università di Uppsala, che critica aspramente i test e ne mette apertamente in dubbio i risultati.

Le critiche di Ericsson e Pomp - Pubblicate su arxiv.org, la piattaforma della Cornell University su cui sono stati resi pubblici anche i test sull'E-Cat, nel loro report Ericsson e Pomp mettono in dubbio la reale indipendenza dei tester sottolineando che alcuni di loro avevano già partecipato a precedenti dimostrazioni organizzate dall'ingegner Rossi. Viene criticata anche la loro stessa qualifica ad effettuare questi test in quanto non avrebbero la preparazione adeguata per test a "scatola nera".

Ericsson e Pomp si chiedono come i tester possano essere certi che all'interno del reattore ci sia nickel e idrogeno se non lo hanno potuto aprire.

Inoltre lo stesso riferimento a "segreti industriali" in merito al "combustibile" del reattore fa calare un velo d'ombra eccessivo sul reale funzionamento del reattore stesso adombrando l'eventualità che possa essere stata utilizzata una seconda fonte di energia.

Questa accusa deriva dal fatto che Ericsson e Pomp non condividono la scelta di effettuare i test all'interno dei laboratori Leonardo Corporation messi a disposizione dall'ingegner Rossi. I due scienziati sottolineano inoltre che in entrambi i test i reattori sono stati messi in funzione da personale addetto dall'ingegner Rossi e non dai tester stessi.

Per quanto concerne le misurazioni, secondo Ericsson e Pomp, il test di dicembre deve essere invalidato in quanto non sono stati riportati dati sull'emissività. Per il test di marzo, i due critici sostengono di essere stati in grado, attraverso il COSMOL (uno strumento di simulazione utilizzato in fisica) di replicare gli stessi risultati senza il coinvolgimento di alcun calore anomalo. I due critici rilevano che non è stato fornito alcun dato sul reattore scarico ("dummy").

Le conclusioni del report di Ericsson e Pomp sono durissime: accusano i loro colleghi di aver fatto prevalere le loro speranze sul rigore scientifico e, in base a tutte le osservazioni riportate antecedentemente, esprimono la convinzione che nessun test realmente indipendente è stato effettuato sull'E-Cat. Ericcson e Pomp concludono dunque che né nel test pubblicato su Arxiv né altrove è stato mai dimostrata una "produzione anomala di energia".

La risposta del Professor Bo Höistad - Si tratta evidentemente di un report molto pesante nel quale, non solo viene messo in dubbio il funzionamento dell'E-Cat, ma addirittura l'attendibilità stessa degli scienziati che hanno effettuato i due test di dicembre 2012 e marzo 2013 tanto da accusarli esplicitamente di aver seguito un metodo tipico della "pseudo-scienza", ossia di essere saltati a conclusioni straordinarie senza aver cercato prima spiegazioni nella fisica tradizionale.

Abbiamo dunque deciso di contattare il professor Bo Höistad, fisico nucleare e docente presso l'Università di Uppsala nonché uno degli autori dei famosi test indipendenti, per permettergli di replicare e di spiegarci la propria posizione in merito alle critiche rivoltegli da Ericsson e Pomp.

IBTimes: Gentile Professor Höistad, Ericsson e Pomp mettono in dubbio l'indipendenza dei tester, specialmente i professor Levi e Petterson. Cosa risponde a questa accusa?

Bo Höistad: Per prima cosa mi lasci sottolineare che l'articolo di Ericsson e Pomp è scritto con una disposizione molto negativa nei confronti di Rossi e hanno cercato di trovare tutte le argomentazioni possibili per supportare la loro idea che Rossi ci stia imbrogliando. Di conseguenza sono molto critici in merito ai nostri risultati indicativamente positivi. Il loro articolo, invece di discutere direttamente i nostri risultati in modo scientifico, si concentra su numerose questioni circostanziali che non hanno alcuna rilevanza per l'esito principale ossia se i nostri risultati sono corretti entro gli errori stimati. Per di più ci attribuiscono diverse affermazioni che sono false. Inoltre ci sono molte deliberate omissioni, ingiustificate opinioni e false affermazioni. Infine il loro articolo è scritto in uno stile polemico teso a insultare e ridicolizzare piuttosto che portare chiarezza in una complessa controversia scientifica.

In merito alla questione dell'indipendenza, è un evidente controsenso che il risultato delle nostre misurazioni potrebbe essere rifiutato solo perché uno dei nostri autori (Levi) e Rossi si conoscono. Il nostro risultato dovrebbe essere giudicato su basi scientifiche e non in base a insignificanti relazioni personali.

IBTimes: Nel report di Ericsson e Pomp si dice anche che né lei né gli altri autori dello studio avete le competenze adeguate per svolgere un test "a scatola nera". È così?

Bo Höistad: Come ricercatori in fisica sperimentale, chimica e radiologia con una lunga esperienza in avanzate tecniche di alta precisione la nostra competenza è evidente. Dovrebbe essere rilevato che sia Ericsson che Pomp sono fisici nucleari, mentre il nostro gruppo include un campo scientifico molto più ampio.

IBTimes: Veniamo alle critiche "tecniche", il fatto che i test siano stati realizzati nei laboratori della Leonardo Corporation mette in dubbio in qualche modo i risultati pubblicati da lei e dal suo team?

Bo Höistad: Abbiamo usato i nostri strumenti sperimentali. Rossi ha solo fornito il suo reattore E-Cat con il suo box elettrico. Ci ha anche permesso di usare un suo laboratorio che noi abbiamo attentamente ispezionato prima del test. Rossi non è stato coinvolto nel test in nessun modo. Uno dei suoi tecnici ci ha aiutato ad azionare l'E-Cat, ma poi non ha preso parte in alcun modo alle misurazioni.

IBTimes: Le riporto alcune domande che le vengono rivolte nello studio. Come sapete che all'interno del reattore c'è nickel e idrogeno dato che non avete potuto aprirlo? Perché il reattore è stato messo in funzione da tecnici assegnati da Rossi?

Bo Höistad: Noi eravamo presenti quando Rossi ha svuotato il reattore del carburante, sebbene non lo abbiamo visto mentre lo faceva. Abbiamo anche realizzato un analisi del combustibile dopo il funzionamento del reattore. Ma parlando rigorosamente non possiamo essere sicuri al 100% che il combustibile che abbiamo analizzato sia lo stesso che era presente nel reattore. Tuttavia questo non ha alcuna importanza per il risultato principale della misurazione che ha prodotto un ampio eccesso di calore confrontato con la combustione chimica di QUALSIASI sostanza (veda l'articolo)

IBTimes: Cosa ci può dire in merito al "combustibile" e ai "segreti industriali" che lo circondano? È davvero possibile - come ventilato nello studio di Ericsson e Pomp - che sia stata utilizzata una seconda fonte di energia?

Bo Höistad: Se si riferisce a una qualche forma di energia nascosta per imbrogliarci, abbiamo fatto ogni tipo di sforzo per smascherare un accordo di questo tipo.

A questo punto della nostra indagine non ha senso fare ipotesi sulla natura del calore prodotto in eccesso dal carburante del reattore. In particolare ogni ipotesi sulla prevalenza di una reazione nucleare è comprensibile solo se una transizione nucleare può essere localizzata, e finora non è stato così.

Noti che lo abbiamo comunicato in "Indication of anomalous heat energy production in a reactor device containing hydrogen loaded nickel powder" (è il titolo dei test di terze parti, ndr), e i nostri risultati devono essere certamente controllati da ulteriori studi esaustivi. I nostri risultati attuali sono abbastanza interessanti per proseguire questi studi. È presumibile ci sia ancora una lunga strada da fare prima di poter confermare o rifiutare il funzionamento del reattore E-Cat (Ho fatto questa osservazione al giornale svedese Ny Tekink, Nuova Tecnica, e Ericsson e Pomp lo sanno).

IBTimes: Cosa risponde alle critiche sollevate sulle misurazioni sia per il test di dicembre che per quello di marzo?

Bo Höistad: Le loro congetture circa la differenza sul calore in eccesso prodotto tra il test di dicembre e quello di marzo non sono corrette. Basta vedere il nostro articolo.

IBTimes: Infine Ericsson e Pomp sostengono che nei test da lei eseguiti si riscontri un atteggiamento tipico della pseudo-scienza, ossia si passi velocemente a conclusioni straordinarie piuttosto che cercare di trovare spiegazioni nella fisica standard. È una critica molto pesante: cosa risponde?

Bo Höistad: È molto spiacevole che Ericsson e Pomp ricorrano a commenti cattivi e maliziosi. Accusare colleghi con una lunga e rispettabile serie di centinaia di articoli scientifici pubblicati sui più importanti giornali di fisica internazionali di essere assoldati alla pseudo-scienza è semplicemente un insulto grave e oltre qualsiasi ragionevole livello di un decoroso comportamento accademico. Francamente parlandone mi vergogno di aver colleghi all'Università di Uppsala che non si astengono da attacchi personali di un livello tanto basso.

Fonte dati: it.ibtimes.com/articles/52396/20130708/fusione-fredda-gravi-critiche-test-indipendenti-intervista-bo-hoistad.htm#ixzz2...












[Modificato da KOSLINE 11/07/2013 23:39]


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