Secondo me accettare un multiverso fatto di miliardi di civiltà incapaci di comunicare tra loro o accettare di essere soli in un unico universo, potrà anche avere un fascino esotico ma è la stessa cosa.
Forse la vita non è così frequente tanto da consentire ad un sistema stellare vicino, di avere almeno un pianeta abitato che possa già essere stato raggiunto dai nostri segnali radio.
Forse il pianeta che li ha ricevuti - in un range utile - e può ospitare la vita, magari non ha la tecnologia radio o forse la vita lì si è già autodistrutta.
Forse non tutte le civiltà attraversano la tecnologia basata sulle onde radio; magari esiste un altro sistema per comunicare senza fili o hanno miliardi di km di cablaggio.
Tutti questi forse uniti alle distanze e alla "rarità" della presenza di forme di vita, rendono in un certo senso vano il tentativo di "parlare" a distanza.
E' comunque una pista che andava percorsa; i pionieri sono sempre utili soprattutto all'ingegno che si impiega per sviluppare sistemi elettronici adatti, i quali avranno o potranno avere una ricaduta su tentativi futuri o sulla qualità della vita.
Anche nel tentativo di captare o inviare onde radio, siamo vincolati dalla velocità della luce, che comporta differita di eventi tra trasmissione e ricezione.
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Esistono solo 10 tipi di persone: quelle che conoscono il codice binario e quelle che non lo conoscono.