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Le paralisi del sonno e gli alieni

Ultimo Aggiornamento: 29/07/2015 08:49
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24/08/2013 18:26
 
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Articolo di Bruno Severi
Fonte: cspbo.altervista.org/b/Articoli/La%20horla.htm

Il mondo che si cela dietro al sonno ed ai sogni è pieno di misteri ed alcuni misteri sono più inquietanti di altri. Con il progredire della ricerca e della speculazione scientifica molti di questi misteri sono stati risolti, mentre altri stanno in parte per esserlo. Ma tanto rimane ancora da fare e da scoprire.

Nel variegato contesto del mondo onirico esistono particolari situazioni attorno alle quali sono nate tante leggende e storie tenebrose che hanno alimentato da sempre il folklore di tutti i popoli. Recentemente si è cercato di far luce su queste peculiari situazioni inquadrandole all'interno di un ben preciso disturbo del sonno. Mi riferisco a quell'entità che dal punto di vista medico è indicata come "sleep paralysis" (SP) o paralisi nel sonno. Esistono due tipi di "sleep paralysis": la SP comune (CSP) e quella con allucinazioni (HSP). La prima si presenta quando il dormiente si sveglia all'improvviso e si accorge che il proprio corpo è completamente paralizzato. Soltanto i suoi organi di senso e la sua coscienza sono in funzione, tutto il resto è penosamente bloccato. Questa condizione dura per un periodo compreso normalmente tra pochi secondi ed un minuto. Un sondaggio Gallup del 1992 ha concluso che quasi ogni persona adulta va incontro mediamente ad un episodio di CSP ogni due anni. La CSP non viene considerata una condizione patologica, ma soltanto una isolata e reversibile disfunzione fisiologica di lieve entità. Tuttavia si sta studiando se esiste un rapporto con una situazione molto più grave che è la sindrome della improvvisa morte notturna (inspiegabile).

Il secondo tipo di "sleep paralysis" appare ancora più terrificante ed è chiamato paralisi nel sonno con allucinazioni (HSP), o anche paralisi nel sonno ipnagogico e ipnopompico. La definizione "ipnagogico" e "ipnopompico" è legata al fatto che la HSP sembra verificarsi di preferenza in quella fase di passaggio tra la veglia ed il sonno, che viene appunto indicata come fase ipnagogica del sonno, oppure nel momento che precede immediatamente il risveglio (fase ipnopompica). Queste fasi sono piene di strane e realistiche visioni che spesso incutono un profondo terrore in chi le subisce. Esse si possono presentare sotto forma di allucinazioni di tipo tattile, cinestesico, visuale, olfattivo o uditivo. La HSP è senz'altro molto più rara del primo tipo (CSP) e sembra si manifesti talvolta sotto forma di epidemie a ristretta diffusione geografica. Ad esempio, in un paese in cui non se ne è mai sentito parlare, all'improvviso accadono questi fatti con una certa ed inspiegabile frequenza. Si sta cercando di stabilire se la HSP abbia anche un carattere ereditario. Ogni singolo episodio di HSP può persistere per un tempo più lungo rispetto al CSP (si parla sino a 10 minuti) e si presenta con particolari e caratteristiche che il più delle volte procurano un estremo terrore a chi ne è vittima. Terrore legato al fatto che il soggetto, in stato di piena coscienza, si trova nello stesso tempo paralizzato sul letto ed in preda a spaventose e a realistiche allucinazioni, in prevalenza di tipo visivo. Solo di rado le visioni mancano dell'aspetto inquietante e sottintendono invece presenze beatifiche e rassicuranti.

La maggior parte delle volte, la persona che ne è involontaria vittima ha la precisa sensazione che nella stanza ci sia una presenza sconosciuta, spesso minacciosa. Altre volte ha l'apparizione di persone, demoni, mostri o spiriti che lo assalgono o cercano di ucciderlo. Oppure ne sente i passi che si avvicinano, ode la loro voce o il respiro, o percepisce degli odori. Può sentire distintamente folate di aria gelida. Il tutto accompagnato da intensa sudorazione, tachicardia, senso di freddo, panico. La respirazione è spesso difficile anche perché la persona sente in genere un peso che gli comprime il petto. L'essere della visione può assalire la persona immobilizzata sul letto comprimendole il petto ed impedendole di respirare o può persino cercare di strangolarla. Alcune volte si instaura un preciso rituale a sfondo sessuale. In casi abbastanza rari lo stato allucinatorio si può accompagnare ad esperienze del tipo "Out of Body Experience" durante le quali, oltre all'uscita dal corpo, si ha la precisa sensazione di abbandonare la stanza in cui ci si trova e di compiere viaggi all'esterno. Abbastanza spesso il soggetto vede luci o nebulosità luminose che si muovono per la stanza.

La scena allucinatoria, nella sua essenza, è sempre un misto di irrealtà e di realtà, nel senso che ciò che appare è inserito nell'ambiente nel quale la persona si trova effettivamente in quel momento. Tutto succede e viene percepito nello sfondo di una realtà oggettiva che entra a far parte della scena principale. Ed è appunto questa commistione di elementi allucinatori con elementi reali che rende queste incredibili esperienze così realistiche, anzi più vere della stessa realtà, come alcuni hanno riferito. L'idea di stare sognando o di assistere al manifestarsi di un processo allucinatorio in quel momento non sfiora minimamente le persone coinvolte.

La combinazione di queste allucinazioni terrificanti con l'impossibilità di reagire o di invocare aiuto crea una miscela veramente esplosiva per chi si trova a vivere queste situazioni. Moderne indagini hanno stabilito che circa il 15% della popolazione adulta in tutto il mondo subisce queste esperienze almeno una volta nella vita, anche se in genere tutto viene dimenticato. Ad alcuni possono succedere più volte, anche a brevi intervalli. E' stato notato che spesso la HSP si presenta a persone che in quel momento stavano dormendo in posizione supina. Sebbene la CSP e la HSP possono verificarsi a carico di persone fisicamente sane ed apparentemente prive di qualsiasi problema di carattere psicologico o sociale, è stato notato un significativo rapporto con situazioni di stress, di intossicazione alcolica o da droghe, di narcolessia (si tratta di un disturbo del sonno che porta ad addormentarsi in modo frequente, improvviso ed incontrollato), in soggetti che dormono fuori casa ed in luoghi insoliti. E' abbastanza frequente anche presso i divorziati ed i vedovi ( Baker, 1992).

PANORAMA STORICO

Da quanto sopra riportato, appare chiaro perché da sempre l'uomo ha popolato il mondo attorno a sé di demoni, fantasmi, vampiri, lupi mannari, mostri e folletti. E li ha sempre ritenuti reali, talvolta come abitanti di un mondo parallelo al nostro, altre volte come presenze invisibili infestanti certi luoghi particolari o che si manifestano solo in determinate circostanze. Si tratta di un fenomeno universale e la cultura di tutti i popoli è fortemente intessuta da queste strane e paurose presenze. Intere tradizioni, leggende e mitologie, sino a diverse fiabe dei bambini, sono nate su queste basi ed ancora oggi, persino nei paesi più progrediti culturalmente e industrializzati, tali esseri continuano a tormentare e ad impaurire l'umanità, in alcuni casi con virulenza incredibile. Sembrano fare quasi parte del nostro codice genetico o essere i simboli di realtà archetipiche. Anche la religione cattolica ammette l'esistenza di demoni, di forze del male variamente concepite, che spesso tormentano gli uomini o entrano nel loro corpo mentre dormono. Ed allora l'unico rimedio è l'esorcismo. L'iconografia religiosa medievale, ed anche quella posteriore, è ricca di immagini di diavoletti neri con lunghe code lanceolate che, con i loro forconi, affliggono le notti delle loro vittime prescelte. Sembrano volerci dare un'anticipazione di quelle che saranno le future pene dell'inferno. Anche presso numerosi popoli primitivi si ritiene che gli spiriti maligni possono entrare nel corpo della gente durante il sonno e provocare malattie o devastanti fenomeni di possessione.

Per quel che riguarda le interpretazioni che gli antichi o la gente di altri lontani paesi danno di questi strani fenomeni, il panorama appare assai vario. Accanto alla diffusissima credenza che prevede una realtà oggettiva per questi strani ospiti dei nostri sogni, si è cercato anche di dare spiegazioni diverse. Per gli antichi greci potevano essere il frutto di una semplice indigestione. Per i romani e gli egiziani si supponeva che fossero la conseguenza di un senso di colpa che ci si trascinava nel sonno. Nell' Europa medievale si colpevolizzavano senza alcun dubbio i demoni detti, rispettivamente, incubus se di sesso maschile e succubus se di sesso femminile. Tra i popoli di etnia araba erano, e sono ancora, i gin, spiritelli del deserto, a produrre questi incubi notturni. Ancora in Europa, ma in un passato a noi abbastanza vicino, si faceva ricadere la colpa ai vampiri o ai cosiddetti lupi mannari. In Irlanda e in Scozia ci si rifaceva ad uno strano personaggio chiamato Old Hag o Old Hat, mentre in varie parti dell'Asia poteva essere una volpe o un gatto malefici oppure gli spiriti degli antenati. Nonostante questa diversità di interpretazione, quel che più colpisce è l'universalità di questo fenomeno e la sua presenza dagli albori della civiltà sino ad ora. Troviamo dei precisi riferimenti alla HSP in importanti autori classici: Orazio, Plutarco, Erodoto, Apuleio e Galeno. Su questi assalti notturni ci viene data anche una autorevole testimonianza da San Agostino e da San Tommaso d'Aquino che vedono in essi un inequivocabile intervento del demonio.

ALCUNI ESEMPI DALLA LETTERATURA

Vorrei presentare due esempi tratti dalla letteratura che credo coprano molti dei diversi aspetti con cui si presenta l'HSP. Sono entrambi brani dello stesso racconto, "La Horla", che Guy de Maupassant pubblicò nel 1887. Consideriamoli un buon punto di partenza per entrare nel cuore del problema. L'interprete di La Horla così descrive la sua prima esperienza: "Sono ben sicuro di essere a letto e di dormire... lo sento e lo so...... e sento anche che qualcuno si sta avvicinando a me, mi guarda, mi palpa, sale sul mio letto, mette le ginocchia sul mio petto e mi prende il collo tra le sue mani e le stringe, le stringe con tutta la sua forza per strangolarmi. Cerco disperatamente di liberarmi, ma sono incapace del più minimo movimento a causa di quel terrificante sentimento di impotenza che ci paralizza nei nostri sogni. Vorrei gridare ma non posso. Cerco con la forza della disperazione di respirare e faccio sforzi tremendi. Tento di girarmi su di un fianco per togliermi d'addosso quella creatura che mi sta schiacciando e soffocando, ma non posso. Poi, all'improvviso, mi risveglio ancora in preda al panico ed inzuppato di sudore. Accendo una candela. Sono solo". Il secondo brano è forse ancora più impressionante. "Ieri sera ho sentito che qualcuno era accucciato sul mio corpo, con la sua bocca contro la mia, che succhiava la mia vita attraverso le mie labbra aperte. Sì, veramente sentivo che egli stava aspirando la mia vita attraverso la gola, proprio come quando una sanguisuga succhia il sangue".

Altri famosi scrittori ci hanno lasciato particolareggiate descrizioni di questi strani fenomeni: Edgar Allan Poe, Ernest Hemingway, F. Scott Fitgerald, Stephen King, etc.

UNA VERSIONE MODERNA: LA "ALIEN ABDUCTION"

Dagli anni sessanta in poi si è accumulata, specialmente negli Stati Uniti, una vasta casistica riguardante persone che hanno creduto di essere state rapite da extraterrestri e condotte nelle loro astronavi ( "alien abduction") per subire interventi chirurgici, specialmente nella zona addominale e genitale, o per essere sottoposti a pratiche o a violenze sessuali. Sarebbero i cosiddetti incontri ravvicinati del quarto tipo. La maggioranza di queste persone ha dimenticato quanto era loro successo. In questo caso, l'intera vicenda avrebbe tuttavia lasciato uno strascico di ansia inspiegabile, di depressione, di fobie e di ricorrenti incubi notturni che li ha spinti a ricorrere ad uno psicoterapeuta. Una parte di queste persone si è rivolta a psichiatri i quali, mediante la regressione ipnotica, hanno fatto rivivere ai pazienti quella situazione traumatica che non ricordavano di avere subito. Ed i particolari, anche i più minuziosi e raccapriccianti della loro avventura, sono stati riportati alla coscienza.

Questa modernissima versione del fenomeno sta trovando numerosi seguaci in tutto il mondo. Essi si sono organizzati attorno a sette o a personaggi carismatici che proclamano sconvolgenti "verità" ricevute dagli alieni stessi.

NUOVE INTERPRETAZIONI

Sono stati proposti vari modelli interpretativi per spiegare questa complessa fenomenologia. L'uno non esclude gli altri, possono benissimo coesistere ed integrarsi reciprocamente. L'unico che sembra indipendente da tutti gli altri è il modello realistico.

Modello realistico

Può essere verosimile che le entità che si manifestano nel corso delle esperienze sopra descritte abbiano una qualche forma di realtà oggettiva. Ciò presuppone la possibilità che il nostro mondo sia popolato da esseri invisibili e che solo in determinate circostanze si possono a noi manifestare. In alternativa, potrebbero anche far parte di un'altra dimensione spazio-temporale che mantiene con il nostro mondo solo tenui e sporadici canali di comunicazione. In questo modello realistico occorre fare rientrare anche l'esistenza degli extraterrestri.

Modello neurologico

E' stato ripetutamente osservato che persone che soffrono di disturbi neurologici come, ad esempio, alcune forme di epilessia e di schizofrenia, possono avere frequentemente quadri allucinatori i cui contenuti possono coincidere con quelli della HSP. Appare, comunque, evidente che questa interpretazione può essere adottata solo per un numero limitato di casi, quei casi in cui sia presente una patologia a carico del sistema nervoso.

Modello psicodinamico

La psicoanalisi e la psicologia del profondo si sono interessate già da tempo a questi fenomeni ricavandone dei modelli interpretativi connessi a traumi del passato, a problematiche di carattere sessuale e a problemi esistenziali di vario genere non risolti. Pertanto, da questo particolare punto di vista, le apparizioni terrificanti non sarebbero altro che allucinazioni dotate di un significato legato alla psiche della persone che le subiscono e che deve essere studiato e rivelato. Infatti, secondo questo modello, l'apparizione-allucinazione non si manifesta in genere con caratteristiche chiare e dirette, ma è necessario scavare nella personalità e nei ricordi del paziente per trovare i giusti rapporti tra il suo mondo psichico e quell'esperienza. L'allucinazione, alla stessa stregua dei sogni, si traveste, si maschera, e va pertanto interpretata. Il suo linguaggio è il simbolo, la metafora e l'allusione. Anche C.G. Jung (1971) ravvisa in questi fenomeni un valore simbolico di un qualcosa che sta dietro ai simboli stessi. E questo qualcosa per Jung è l'archetipo. Aniela Jaffé (1987), una delle principali e più note collaboratrici di Jung, nel suo libro "Sogni, profezie e apparizioni" ci fornisce numerosi esempi e speculazioni a conforto delle intuizioni del suo maestro.

Per Nandor Fodor (1959 ): "... l' incubus, il demone amante delle streghe dei secoli bui, ( che compare abbastanza spesso anche nelle esperienze di HSP nell'atto di assalire e di violentare sessualmente le sue vittime impotenti, nota dell'Autore) non è una creazione del Satanismo e un abominio davanti a Dio e agli uomini, ma è una tipica fantasia neurotica che può venire riconosciuta come tale da qualsiasi psicoanalista"

Modello psichedelico

E' ormai assodato che il cervello umano è in grado di produrre infinitesime quantità di sostanze che si possono definire "allucinogeni endogeni" (Axelrod, 1961; Barker, 1981; Benington, 1965). Potrebbe accadere che la produzione di queste sostanze, in determinate circostanze, possa aumentare bruscamente facendoci fare un vero e proprio "trip" psichedelico. Chi assume volontariamente gli analoghi sintetici di queste sostanze spesso riferisce di avere fatto, in stato di trance, strani incontri con esseri incredibili: spiriti di defunti, mostri e folletti, demoni, animali mitologici, sino a veri e propri extraterrestri. Si può pertanto ipotizzare che nel sonno, a volte, il nostro tasso di allucinogeni endogeni subisca un brusco rialzo e questo fatto sia sufficiente per farci avere un incontro ravvicinato con una realtà che non sembra appartenere a questo mondo. Questo modello appare molto suggestivo e non esclude la possibilità di potersi combinare con il modello psico-fisiologico che sta per essere descritto.

Modello psico-fisiologico

Dal momento che la HSP consta di due componenti, la paralisi motoria ed il vissuto allucinatorio, vediamo di affrontare l'intero problema cercando di spiegare separatamente questi due diversi aspetti della HSP. Partiamo dalla semplice SP supponendo che insorga al momento del risveglio. E' stato verificato che durante la fase REM del sonno, quando appunto si sta sognando, il cervello produce una forte attività inibitoria nei confronti dei principali muscoli motori del dormiente (Dement, 1976). Normalmente questo stato di paralisi cessa con la fine del sogno, o subito prima, in modo che il dormiente possa svegliarsi con la piena padronanza del proprio corpo. Se per una qualsiasi ragione questa inibizione si prolunga oltre il periodo del sogno ed il soggetto si sveglia, egli si troverà nella infelice situazione di essere incapace di compiere il pur minimo movimento. Potrà guardare davanti a sé, sentire i rumori circostanti, avere una coscienza attiva e in grado di valutare la sua situazione, ma la sua voce non potrà essere emessa e non potrà in alcun modo esternare all'esterno i propri timori e la propria disperazione. I muscoli non rispondono, se ne è perso il controllo. Lo scopo dell'inibizione motoria indotta dal cervello sarebbe quella di impedire alla persona che sogna di accompagnare il vissuto onirico con i gesti del corpo. Grazie a questo meccanismo di controllo il sogno si sviluppa come una pura attività mentale, mentre il corpo rimane in una situazione di calma e di immobilità, estraneo a quel che succede interiormente.

Passiamo ora alla seconda parte del problema: la parte apparizionale. Secondo Robert A. Baker (1992), esiste una tenuissima linea di confine tra esperienze mentali apparentemente dissimili come i pensieri, le fantasie, i sogni e le allucinazioni; per diverse persone questi diversi tipi di esperienza possono mutare o evolvere facilmente l'uno nell'altro. Così un sogno, al risveglio, può trasformarsi in una allucinazione ipnopompica; oppure un pensiero che si ha prima di addormentarsi può diventare un sogno. Se mentre stiamo sognando ci svegliamo, i circuiti neurali e le aree del cervello che erano attivi nel sogno potrebbero mantenere il loro stato di attivazione ancora per un po'. Noi, essendo ormai svegli, crederemmo che determinati stimoli siano di provenienza esterna anziché originati dall'attività onirica. In altre parole, il sogno continuerebbe anche quando il soggetto è pressoché sveglio o si trova nella fase ipnopompica. In una siffatta situazione, gli stimoli provenienti dall'ambiente si mescolerebbero con gli stimoli o le immagini provenienti dal sogno organizzandosi il tutto in modo tale che il cervello crede di essere pienamente sveglio mentre vive contemporaneamente due diverse realtà: quella del sogno e quella della veglia. La paralisi durante il sogno fornirebbe le caratteristiche fisiologiche della situazione, mentre il sogno, che ugualmente si è prolungato oltre il dovuto, fornirebbe la base del quadro allucinatorio. Infine, per Baker, svegliarsi in uno stato di SP può facilmente indurre una iperventilazione nel soggetto che può spiegare la difficoltà a respirare ed il senso di pressione al petto. L'iperventilazione, sempre secondo Baker, procurando al soggetto un brusco calo dell'apporto di ossigeno al cervello, provocherebbe una iperacusia (suoni del tutto normali o di bassa intensità vengono uditi ad un volume elevatissimo). Questa iperacusia trasformerebbe deboli segnali sonori come fruscii, cigolii, etc. presenti naturalmente nella stanza, in segnali sonori molto distinti che arricchirebbero il contenuto allucinatorio o ne favorirebbero l'insorgenza. Questi rumori amplificati, sempre secondo Baker, potrebbero essere il terreno fertile su cui si sviluppano le allucinazioni di tipo uditivo presenti in certi casi di HSP. Se, infine, l'apporto di ossigeno cala ulteriormente, verranno attivati i centri del piacere sessuale nel cervello, il che spiegherebbe la componente erotica che spesso accompagna tali esperienze.

Simile modello interpretativo mi sembra possa spiegare esaurientemente anche un tipo di esperienza allucinatoria leggermente diversa e che appare una semplificazione del processo sopra illustrato. Si tratta di quelle esperienze, molto più frequenti, che sono del tutto simili alle precedenti, ma mancano della paralisi motoria. Vediamo un esempio descritto da A.M.W. Stirling (1958), nel suo libro: "Ghosts Vivisected". Si tratta di una sua esperienza personale. " Mi sveglia con difficoltà da un sonno pesante e vidi molto distintamente, ai piedi del mio letto, una figura umana apparentemente solida ed a contorni netti. Mentre la stavo osservando, con il mio cervello ormai totalmente lucido, la figura si dissolse davanti a me! Conclusi che il mio cervello era stato parzialmente sveglio e che la figura non era altro che un residuo di un sogno. Le mie ore di sonno si erano sovrapposte a quelle di veglia". Come si è visto, la persona vive l'esperienza in modo simile alla HSP, ma sembra avere conservato la possibilità di reagire e di muoversi. Come la Stirling ha sottolineato, queste allucinazioni sarebbero la continuazione da svegli di un sogno inquietante.

Nel caso che le HSP si verifichino all'inizio del sonno, nella fase ipnagogica, è stato suggerito un meccanismo in parte dfferente. Ne sarebbero vittime delle persone che soffrono di un particolare disturbo del sonno chiamato narcolessia e che spesso appare associarsi alla HSP. Chi ne soffre cade, in qualsiasi momento della giornata, improvvisamente addormentato. Sempre Dement (1976) ha scoperto che i pazienti narcolettici, alcuni attimi prima di addormentarsi e contrariamente a quanto succede normalmente, passano subito nella fase REM del sonno, quella in cui si sogna. Non sono ancora del tutto addormentati, ed hanno pertanto ancora un qualche rapporto col mondo esterno, eppure sognano. Come visto in precedenza, la fase onirica è caratterizzata da paralisi dei principali muscoli motori. Il contenuto dei loro sogni può facilmente riflettere i pensieri che essi avevano qualche istante prima, oppure potrebbero riflettere esperienze avute nel corso della giornata. Ed è su questa base che probabilmente si sviluppa la HSP. I loro sogni si inserirebbero in una coscienza ancora in buona parte desta e che sarà pertanto incapace di riconoscerli come veri sogni. Appariranno più verosimilmente come fatti reali e se il loro contenuto è drammatico, crederanno di trovarsi davanti a vere scene drammatiche. Nello stesso tempo, non avranno la possibilità di reagire essendo paralizzati. Ricordiamo che la narcolessia non è una malattia particolarmente rara.

"Alien abduction"

Per quanto riguarda, infine, la "alien abduction" vorrei fare queste considerazioni che anche altri hanno proposto. Diversi studiosi hanno manifestato il forte sospetto che quegli psichiatri che già credevano nella realtà della "alien abduction", abbiano in una certa misura influenzato i loro clienti dando un tono fantascientifico ai ricordi evocati con la regressione ipnotica. Infatti, un soggetto in ipnosi è quanto di più influenzabile possa esistere. Inoltre, se i pazienti hanno sperimentato una HSP, le strane presenze apparse loro allucinatoriamente sarebbero state trasformate in extraterrestri dalle suggestioni più o meno esplicite dei loro terapeuti. Dall'analisi dei fatti, sembra proprio che buona parte dei casi possa rientrare in questa interpretazione. In alternativa, sarebbero stati gli stessi pazienti a dare questi connotati alle loro allucinazioni perché influenzati da film, da libri, riviste e da programmi e dibattiti televisivi su questo tema che sempre più massicciamente vengono presentati al pubblico americano. Mentre all'inizio di questo fenomeno gli alieni venivano descritti dai "rapiti" in modo piuttosto vario, dopo l'uscita del film "Incontri ravvicinati del terzo tipo" gli alieni hanno bruscamente mutato il loro aspetto assumendo le stesse forme degli extraterrestri presenti nel film. Secondo un sondaggio molto discusso e discutibile, essendo di parte, nei soli Stati Uniti si è stimato che ci siano quasi 4 milioni di persone che hanno una grossa probabilità di essere stati rapiti dagli alieni. E c'è da aspettarsi che entro breve tempo questa "alien abduction syndrome" dilagherà anche in Italia. Sembra proprio che ci sia un adeguamento ai tempi moderni. Come in passato molti credevano negli spettri, nei demoni, etc, ora ci si conforma a quelli che paiono essere i mostri della nostra era supertecnologica. Sepolti i satanassi ed i vampiri di antica memoria, chi altri, se non gli alieni, potrebbe meglio candidarsi a terrorizzarci di notte materializzandosi entro le nostre fantasie secondo le suggestioni dei tempi attuali?

CONCLUSIONI

Giunti a questo punto, credo che non ci sia molto da aggiungere o da concludere. Il problema di questa strana e spesso terrificante fenomenologia appare ancora ampiamente aperto anche se, da vari settori della ricerca scientifica, ci sono già precisi e abbastanza convincenti modelli interpretativi. Personalmente non mi sento di dare alcun credito all'ipotesi che le entità di cui si è parlato abbiano una realtà oggettiva, sia che facciano parte di questo mondo, sia che provengano da altre dimensioni o da altri pianeti dispersi nello spazio siderale.

Nei testi sacri della parapsicologia, il fenomeno delle apparizioni è considerato essere assai complesso, anche per le diverse tipologie e situazioni con cui esso si manifesta. Ci sono vari tipi di apparizione e ciascun tipo ha in comune con gli altri sia delle strette somiglianze, sia delle marcate differenze. Questo modo non unitario con cui le apparizioni si presentano fa pensare che molto difficilmente sarà trovata per esse un' unica teoria. Quello su cui tutti sembrano concordi è il fatto che le apparizioni, il più delle volte, si manifestano nel corso di stati modificati di coscienza, il più frequente dei quali è il sonno o il periodo di dormiveglia. Comunque, in situazioni di abbassamento del nostro stato di coscienza.

Personalmente, rivolgo la mia preferenza verso il connubio tra il modello psichedelico e quello psico-fisiologico. Ma, come detto prima, questa mia preferenza, se dovesse trovare delle sostanziali conferme, probabilmente potrà coprire solo una parte del problema, non tutto.

Per finire, permettetemi di lasciarmi andare ad una profezia molto audace: credo che i tempi siano maturi perché gli spiriti di tutti i livelli e censi che presiedono alle sedute spiritiche possano presto essere sostituiti da nuove entità aliene provenienti da lontane galassie. Ma forse questo è già avvenuto, ma non ce ne siamo accorti.
25/08/2013 05:14
 
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La prima volta che ho scritto su questo forum,accennavo ad un piccolo contributo che avrei potuto dare.mi ricordo che da li a poco venne postato qualcosa rispetto a questi episodi e non ritenni necessario annoiare nessuno.
Ahime sono un esperto ormai,sia nell annoiare,che di questi bizzarri eventi.

Ho una media di 10,15 episodi a notte(io le ho sempre chiamate "pezze" fin da piccolo)
Si va dalle paralisi totali con allucinazioni,alle "semplici" allucinazioni.
Nel 1998 andai ovviamente a farmi controllare al centro del sonno di tor vergata, ormai convinto di avere qualche problema serio.descrissi la cosa come un sogno ad occhi aperti.nel senso che il sogno continuava seppur io mi fossi svegliato.e' molto difficile capire il momento.a volte succede mentre stai pensando prima di addormentarti,a volte al risveglio.a volte il sogno rimane impresso e lo vedi dissolversi dentro la stanza.altre sei sveglio,stai pensando e boom,ti entra un demone nella stanza.

per quanto sia difficile da credere non ci si abitua mai.
Ogni volta,anche a distanza di 5 minuti,e' come la prima volta,e li ho da sempre,fin da piccolino.
Le allucinazioni:

Possono essere molto articolate.puo entrare qualcuno in camera da letto e cambiare forma e la realta' con la quale tutto cio' avviene e' identica alla realta da svegli.e' impossibile distinguere le due cose,anche se le visioni che si hanno sono assurde.ho visto demoni,streghe,alieni..ma la piu ricorrente che mi accompagna da sempre e' una specie di palla di vermi che fluttua nell aria.anche se sembra idiota come cosa,posso assicurare che in quel momento il terrore che si raggiunge e' elevatissimo.la percezione dei suoni cambia totalmente.a volte quando dormo in qualche studio,spesso seminterrati,i semplici passi della gente fuori dalla finestra diventano un esperienza di totale terrore,abbinati alle allucinazioni,creano scenari da far impallidire Wes Craven.e' molto difficile descrivere queste cose ma posso assicurare che non c'e' esagerazione alcuna.

Per fortuna di paralisi notturne ne ho una,massimo due a notte,sempre accompagnate da allucinazioni. se le sole allucinazioni sono sostenibili,la paralisi ammetto che e' un problema.si rimane totalmente paralizzati,totale impossibilita di movimento.qui la fantasia sprigiona allucinazioni ancora piu  terribili.
Difficile da descrivere,non lo auguro a nessuno.

Comunque.. ho sempre creduto che chi fosse convinto di essere stato rapito dagli alieni,sia vittima di queste esperienze.proprio qualche giorno fa,ne ho avuta una particolarmente terrorizzante.4 esseri molto magri,occhi enormi che mi fissavano.e' molto difficile descrivere.una sensazione terribile,poi di nuovo paralizzato con una vecchia mostruosa seduta sul letto che guardava mentre il viso gli cambiava forma.
Una cosa di cui sono certo e' che gli episodi aumentano se gli orari di sonno sono estremamente irregolari.i miei lo sono sempre,ma quando esagero,posso passare tutta la notte a fare involtini nel letto con visioni horror,anche 50 episodi.giuro che non sto esagerando.
Quando ero un bimbetto pensavo agli alieni,a possessioni,seppur non avessi avuto esperienze con film o storie che potessero condizionarmi.come fossero archetipi.difficile da spiegare.questa specie di sfere formate da vermi o non so cosa siano,sono le piu ricorrenti.atteaversano i muri,emettono luce e possono essere di diversi colori.raramente mi considerano,il piu delle volte fluttuano nella stanza.quando si avvicinano pero' e' terribile.

Tornando al punto,e' molto facile credere a cio che si e' vissuto.io ne ho cosi tante ormai che so' si tratta di allucinazioni.chi non ha esperienza potrebbe credere benissimo di aver vissuto un episodio di rapimento,possessione etc.


Ho scritto di getto perdonate i vari errori.

il lato divertente e' la reazione di chi ti dorme vicino...certi infarti.



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25/08/2013 12:18
 
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Grazie della testimonianza .:stalker:

Come ho letto della palla di vermi non ho potuto fare a meno di pensare agli effetti della Dimetiltriptamina (DMT), sostanza endogena conosciuta da millenni in campo sciamanico.

Questa sostanza ha una struttura molecolare simile alla serotonina e alla melatonina, solo che gli effetti sono enormemente più dirompenti.

Secondo gli studi del dottor Rick Strassman riportati nel libro purtroppo non tradotto in italiano DMT the spirit molecule, il DMT è prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale durante le fasi del sonno REM e come avviene per l'uso esogeno sarebbe la causa di fortissime allucinazioni.

Sempre dagli studi di Strassman le esperienze degli addotti da camera da letto sono identiche a quelle di pazienti cui è stato somministrato il DMT.

Il DMT come detto è conosciuto dall'uomo da tempo immemore ed usato per i viaggi sciamanici in diverse parti del pianeta, in particolare gli indios brasiliani assumono una sostanza chiamata ayahuasca, nonostante il DMT sia prodotto dal nostro corpo la sostanza è messa nella tabella 1 delle droghe per i suoi effetti psichedelici.

Da quelle che sono le testimonianze vedere serpenti o vermi quando si assume per via esogena è cosa normalissima.

Terence Mckenna ha detto di essersi risvegliato dopo l'assunzione del DMT, Mckenna è stato uno dei filosofi della controcultura americana.

A seguito posto un'ampia documentazione sul DMT e diversi video sottotitolati in italiano compreso il film documentario The Spirit Molecule, ove non fossero presenti i sottotitoli consiglio di attivarli e successivamente attivare la tradizione in italiano dal pannello di controllo del video. Non ho postato direttamente i video per non appesantire il 3AD.

premetto che alcune fonti sono ai margini, ma l'argomento oltre che delicato è ancora ignoto come ignoti sono molti processi della mente umana.


en.wikipedia.org/wiki/Dimethyltryptamine

it.wikipedia.org/wiki/Dimetiltriptamina

it.wikipedia.org/wiki/Terence_McKenna

ascoltiprofondi.wordpress.com/2011/10/19/la-molecola-dello-spirito-dmt-di-rick-st...

www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=22537

scienzamarcia.blogspot.it/2012/08/dmt-ayahuasca-maestri-pianta-e-serpe...

www.ecn.org/nautilus/altrove11.html

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www.youtube.com/watch?v=D48Wm3ewx-w

www.youtube.com/watch?v=c4FaDMak-TQ

www.youtube.com/watch?v=TZbrW8tvQR4

www.youtube.com/watch?v=rqWhhFxc2XI

www.youtube.com/watch?v=fCkaAM2RStc

www.youtube.com/watch?v=hjEZbLxABvc

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Compito della scienza non è aprire una porta all'infinito sapere, ma porre una barriera all'infinita ignoranza.
25/08/2013 13:20
 
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Riporto questo articolo riguardante l'Ayahuasca.


AYAHUASCA: LA MEDICINA DELL'ANIMA

Articolo di Bruno Severi
Fonte: cspbo.altervista.org/b/Articoli/severi-aya.htm

Questo articolo vorrebbe rappresentare la continuazione ideale del pregevole lavoro del Dr. Antonio Bianchi comparso sul secondo volume del 1994 dei Quaderni di Parapsicologia. Per tale ragione non mi soffermo su quegli argomenti che sono già stati trattati dal Dr. Bianchi, alla cui opera rimando il lettore che volesse saperne di più (Nota 1). Bastino queste poche informazioni preliminari.

In quell'articolo il Dr. Bianchi illustrava le singolari proprietà di una droga allucinogena, l'ayahuasca, derivata da una liana diffusa in tutta la foresta amazzonica. Leggendo l'articolo, l'aspetto che mi era parso più rilevante è che l'ayahuasca viene estratta da una pianta considerata una "pianta-maestro". Dietro questa definizione si cela la supposta capacità dello spirito della pianta di dare agli sciamani della foresta insegnamenti di vario genere, da quelli di ordine pratico (come guarire le persone ammalate, come ritrovare oggetti smarriti o rubati, come fare una buona caccia, ecc.), a quelli che permettono allo sciamano ed ai suoi discepoli di ottenere una emancipazione spirituale. Il mio interesse si è subito focalizzato principalmente su due punti: 1) verificare se veramente dietro alla pianta dell' ayahuasca si cela un "maestro", o alcunché di equivalente, e 2) di capire, in caso affermativo del punto precedente, in che modo possano mai gli insegnamenti essere trasmessi ai discepoli. Non restava altro che fare le valige, partire per la foresta amazzonica e bere l'ayahuasca. E così feci. Ho trascorso l'intero mese di ottobre del 1994 a Pucallpa, cittadina nel cuore della foresta amazzonica peruviana, in compagnia del sopracitato Dr. Antonio Bianchi e di altri due amici ugualmente interessati a queste cose: Luigi e Fabio. Ci siamo spostati anche lungo il fiume Ucayali sino alla cittadina di Atalaya, visitando diversi villaggi e, quando presenti, contattando gli sciamani e bevendo con essi l'ayahuasca.

La conoscenza che il Dr. Bianchi aveva sia della ambiente amazzonico, che di alcuni sciamani che utilizzano l'ayahuasca, ha reso notevolmente più facile affrontare questa difficile esperienza. Esperienza che, tuttavia, non è stata per niente immune da pericoli, fatiche e delusioni di vario genere e sui quali non desidero soffermarmi.

I preliminari

Dopo quasi un mese di permanenza in Perù e dopo almeno 9-10 sedute nel corso delle quali abbiamo bevuto l'ayahuasca, non ero per niente soddisfatto. L'effetto dell'ayahuasca su di me era sempre stato al di sotto delle aspettative e, comunque, decisamente inferiore a quello ottenuto dai miei tre amici. Ci sono state sedute interamente negative, accanto ad altre caratterizzate dalla presenza di visioni più o meno sempre uguali e prive, apparentemente, di qualsiasi significato. Avevo provato già con cinque sciamani diversi senza notare alcuna differenza sostanziale, tranne che in una sola e limitata occasione. Don Pedro (il nome è stato cambiato), lo sciamano Shipibo di Pucallpa col quale avevo avuto precedentemente cinque sedute e che sembrava essersi preso maggiormente a cuore le nostre istanze, si era dimostrato incapace a togliermi quel blocco che lui sosteneva di avere individuato in me (mi ha parlato di un soffio, di una corrente d'aria nel mio corpo, o di uno spirito che impediva alle visioni di raggiungere la testa). Anche il suo comportamento si era fatto estremamente antipatico e deludente. Alla iniziale cortesia e disponibilità, si era sostituito un atteggiamento che non riuscivo ad accettare. Aveva cominciato a chiedere, senza alcuna giustificazione, soldi ed altri regali con una faccia tosta che non ci saremmo aspettati da lui. Per queste ragioni, oltre che per lo sconforto che già avevo, associate al fatto che la nostra permanenza in Perù stava esaurendosi, avevo deciso di troncare definitivamente con lui. Volevo provare, come ultima volta, con un altro sciamano, don Laurencio, che godeva fama di provocare esperienze con l'ayahuasca molto più profonde e decise (forse anche troppo, da quello che ho sentito in giro). "O la va, o la spacca!", come si dice quando si è decisi a tutto. I miei amici mi hanno a fatica persuaso a fare un ultimo tentativo con don Pedro. Ho accettato con tantissime riserve e senza alcun interesse. Quella che segue è la relazione di questa seduta che ho scritto al mio risveglio il mattino seguente.

Resoconto

Pucallpa, 25 ottobre 1994. Alle ore 20,30, Antonio, Fabio ed io abbiamo raggiunto l'abitazione di don Pedro alla estrema periferia di Yarinacocha, villaggio distante pochi chilometri da Pucallpa. Ci sono, nella veste di curanderos, anche don Emanuel, sciamano probabilmente Muraya (il massimo grado della gerarchia sciamanica), un altro sciamano parente di don Pedro, più un apprendista sciamano. C'è anche una nutrita schiera di pazienti (dalle 20 alle 30 persone) tra indigeni e meticci venuti a farsi diagnosticare i propri malanni e sfortune e a farsi prescrivere la relativa terapia: il tutto viene comunicato agli sciamani dagli spiriti che si rivelano attraverso l'ingestione dell'ayahuasca. Sono infine presenti alcuni bambini ammalati, in genere molto piccoli e per lo più dormienti tra le braccia dei genitori.

Don Pedro è già seduto al suo solito posto al centro di uno dei lati maggiori della capanna ed ha accanto a sé gli altri sciamani. Tutti gli altri sono stipati nel rimanente spazio sotto la capanna, ed anche fuori. Questa ha forma rettangolare, di circa 8 metri per 4, ed è formata da un tetto di foglie di palma sostenuto da pali di legno. Non ci sono pareti laterali. E' posta accanto alla abitazione di don Pedro, in uno spiazzo circondato da orti. La gente sta sdraiata o seduta per terra, gomito a gomito. Pian piano i convenuti abbassano il tono della voce e le varie conversazioni si attenuano. Sono circa le ore 21 quando don Pedro inizia il canto (icaro) che serve a richiamare lo spirito della "pianta-madre" dell'ayahuasca. Ad un certo punto mi chiama e mi ordina di soffiare alcune volte all' interno di un bicchiere pieno a metà di ayahuasca e di bere un sorso ma, se volevo, aggiunge, potevo berne di più. Procedura insolita, riservata solo a me ed a Fabio. Bevo a fatica l'intero contenuto dal sapore orrendo ed amarissimo. Dopo di me chiama a bere, uno alla volta, Fabio, Antonio, gli altri sciamani e due o tre pazienti accompagnando la mescita con icari identici. Per ultimo beve lui stesso. La luce viene poi spenta e ciascuno raccoglie in un silenzio interiore i propri pensieri e le proprie speranze: di guarire, di risolvere i più svariati problemi esistenziali, di avere visioni illuminanti, o si pone in semplice attesa che qualcosa di indefinito succeda. Dopo 20-30 minuti, mentre sono sdraiato per terra e con gli occhi chiusi, sento una pressione alla tempia destra oltre ad un senso di freddo che mi sale dai piedi. Queste sensazioni, che anche nelle precedenti sedute hanno preceduto il comparire degli effetti dell'ayahuasca, sono di lì a poco seguite da numerose visioni geometriche, vorticose, intense, sotto forma di onde di tantissimi colori che si sovrappongono o si succedono l'una all'altra come in un caleidoscopio. Mi accorgo che l'intensità delle visioni è accresciuta dagli icari che gli sciamani cantano contemporaneamente e ciascuno per proprio conto. In questa fase questi canti servono a far favorire la discesa dello spirito della pianta sul paziente che ciascun sciamano ha fatto sedere davanti a sé. Le visioni arrivano ad ondate e nei momenti di maggiore intensità mi trascinano in uno stato di semincoscienza. Di lì a poco perdo quasi ogni contatto con la realtà circostante e con la cognizione del tempo. Mi sembra di essere al centro di un vortice di onde e di colori che mi trascina vertiginosamente in mille direzioni. Cerco di controllare un fastidioso stimolo a vomitare. Mi si alternano, facendomi soffrire molto, un senso di grande calore e un senso di freddo intenso, per cui mi scopro e mi ricopro in continuazione con il sacco a pelo su cui sono sdraiato. Percepisco dapprima vagamente, in seguito con maggiore e crescente intensità (o intuisco), la presenza di una guida che identifico con, o intuisco essere, don Pedro. Se esprimo un desiderio o un' intenzione, essi falliscono quasi subito. Infatti mi accorgo di essere sempre più, man mano che il tempo passa, in balia della guida che fa di me quello che vuole e mi trascina lentamente da qualche parte o verso qualche esperienza sconosciuta infischiandosene dei miei desideri e timori. Ho paura e cerco di oppormi a farmi trascinare chissà dove, non sono sicuro che finirò bene. Il mio smarrimento e la mia paura ad un certo punto si trasformano in panico vero e proprio, specialmente quando mi sento solo. Infatti, le persone accanto a me sembrano statue morte, incapaci di portarmi aiuto. La percezione della presenza della guida è sempre e solo una impressione, a volte vaga e che talora perdo quando cerco di non abbandonarmi completamente per timore che dietro ad essa non ci sia veramente don Pedro, ma qualche cos'altro che vuole la mia rovina. Se apro gli occhi per prendere maggiore contatto con la realtà normale, vedo solo forme indefinite e scure sovrastate dalle solite visioni colorate in veloce movimento. Il mio senso di solitudine e di paura aumenta in modo vertiginoso e per un po' mi dà sollievo trovare e stringere una funicella del mio zaino che era nei pressi, a portata di mano. E' l'ultimo punto di contatto con la realtà normale. Ma subito dopo vengo trascinato via e mi perdo di nuovo. Ho momenti di maggiore lucidità alternati a momenti di quasi o totale perdita della normale coscienza. Nei momenti lucidi intuisco che gli icari servono a dirigere la forza della pianta, o quella dello sciamano, dentro di me. La potenziano anche. Ad un punto indefinito di questa situazione intuisco che presto vomiterò. Perciò mi alzo e, barcollando, esco dalla capanna; finisco anche con il piede nudo in un piccolo fosso melmoso. Sento una forza che mi dirige (o trascina) in certe direzioni ed io mi lascio guidare. Non vedo distintamente le cose che mi circondano, però mi sembra di intravedere un albero e intuisco che è proprio lì che debbo vomitare. Mi avvicino e cerco di toccarlo non sicuro che ci sia realmente. Lo sento, mi appoggio con una mano e vomito. Finito questo, mi guardo attorno e sento gli icari provenire da una direzione abbastanza definita. Ma non vedo la capanna. Mi giro verso tutte le direzioni e vedo sempre lo stesso quadro indistinto e scuro. Rimango appoggiato per un po' all'albero (non so quanto). Le visioni mi tornano, ho paura, non so dove andare e se sono in grado di muovermi, vorrei aiuto, non so che fare. Sento qualcosa che mi spinge a sedermi per terra. Dopo non so quanto tempo mi sdraio completamente. Ho una paura tremenda di non potere più uscire da quella condizione, di perdermi e di non potere prendere l'aereo per tornare in Italia. Arrivo al punto in cui credo di stare per morire. Infatti le mie forze sono allo stremo e si rivelano impotenti a fronteggiare una situazione così devastante e tragica. La morte, ad un certo punto e all'improvviso, non mi fa più paura, mi sembra una cosa del tutto normale e accetto tranquillamente l'eventualità di morire in quello stesso momento. La vedo accanto a me, posso quasi toccarla tanto la percepisco reale. E non mi sembra così brutta, anzi, nella sua indifferenza di ghiaccio mostra di avere un suo fascino ed una sua logica in rapporto a quel mio momento particolare. Non oppongo resistenza, sono pronto a seguirla.

Traggo un insperato sollievo quando Sonia, la nuora di don Pedro ed ella stessa apprendista sciamana, inviata da don Pedro giunge in mio soccorso, mi parla e mi chiede come sto. Rimane in ginocchio accanto a me per non so quanto tempo. Le visioni ed il mio smarrimento a tratti sembrano toccare il limite massimo ma, aprendo gli occhi e vedendo ancora Sonia, mi rincuoro. Per un paio di volte la vedo trasfigurarsi contro lo sfondo scuro della notte in un vecchio sciamano vestito di pelli. Ha il viso incartapecorito e coperto di fango o di cenere ed i capelli sono lunghi ed arruffati. Forse guarda nella mia direzione, ma con distacco e indifferenza. Sembra in meditazione. Arriva anche don Pedro che mi soffia l'Agua Florida (un profumo rituale) sul capo e sulle mani giunte. Sonia mi porge un fiore secco invitandomi ad odorarlo. Ha un profumo molto intenso che mi dà energia. Con il fiore in mano e con l'aiuto di Sonia, barcollando ed inciampando più volte, raggiungo il mio posto nella capanna. Guardo verso don Pedro e vedo tanti don Pedro quante sono le persone presenti alla seduta. In seguito le riconosco una ad una e sento che sono presenze amiche e che anche nel loro silenzio ed immobilità emanano solidarietà per la mia difficile situazione. In questi momenti in particolare sento che l'icaro che sto ascoltando è quanto di più appropriato ci sia a sostenere ed a sviluppare la trasformazione che sento avvenire dentro di me. Mi sembra anche che dietro a tutta questa mia esperienza ci sia sempre don Pedro. La mia coscienza appare ancora abbastanza vigile, anche se talvolta la sento come sospesa a mezz'aria.

Ho una gran sete. C'è è una borraccia con dell'acqua sul tavolo accanto a me, quasi a portata di mano. Capisco che non riuscirei a prenderla e lascio perdere.

Sento che negli icari, tra loro sovrapposti e indirizzati ai pazienti, c'è è una componente rivolta a me. Essa mi sembra ricca di insegnamenti e comprendo che mi proviene in un qualche modo da don Pedro. Le visioni sono più controllate, mi sento leggermente meglio, sono più tranquillo e mi abbandono con crescente fiducia alla guida interiore che identifico con quasi assoluta certezza con don Pedro. Le visioni e gli icari mi stanno ora insegnando qualcosa, in modo chiaro, tranquillo. E lo fanno in modo ripetuto, tornando come ad ondate a ripropormi gli stessi tipi di insegnamento. Per prima cosa mi viene insegnato (non chiedetemi come - comunque intuisco, capisco, talvolta mi sembra di vedere) ad eliminare ogni desiderio e volizione. Ogni volta che esprimo un desiderio o l'intenzione di fare o pensare a qualcosa, intuitivamente mi viene fatto notare che il pensiero appena formulato contiene il verbo volere o un altro verbo similare ed io subito cerco di cancellarlo. Mi riesce abbastanza bene, probabilmente perché sono aiutato.

Poi mi viene insegnato a concentrarmi e a pormi in una condizione di meditazione. Ma qui i miei ricordi sono vaghi. Segue un'altra fase in cui si cerca di farmi cancellare il senso dell'io. Anche in questo caso, quando formulo dei pensieri personalizzati, vale a dire dei pensieri il cui soggetto sono io o è in qualche misura legato a me, mi viene fatta notare la cosa ed io cerco di rimediare o eliminando l'intero pensiero, o modificando quella parte di esso dove compare la mia presenza. Ad un certo punto capisco, o intuisco, che occorrerebbe far sparire ogni verbo dal linguaggio della mente per raggiungere uno stato di perfetta assenza dell'io che, a tratti, mi sembra di realizzare. Questi processi sono ripetuti più volte ed ogni volta provo meno sforzo e difficoltà ad apprendere quanto mi viene insegnato. Sono processi che sperimento visivamente sotto forma di cerchi concentrici che si fanno sempre più piccoli sino a ridursi ad un punto. Quando ho realizzato la cancellazione del mio io, mi sono visto, o ho visto qualche parte di me, non so bene, affondare e sparire in uno stagno di melma scura. C'era anche un caimano che, con la testa che emergeva dalla melma, assisteva indifferente alla scena. Gli icari e le visioni intanto cominciano a veicolare insegnamenti di tipo concettuale. Certe domande che nella giornata o nei giorni precedenti mi ero posto trovano, per intuizione interna, una risposta che si incastra esattamente con la rispettiva domanda. Percepisco per un attimo la risposta, oserei dire che la vedo, e la riconosco come corretta e logica. Subito dopo essa entra in un piccolo scrigno (tipo cofanetto per anelli) incastonato su una parete verticale. Lo scrigno all' improvviso si chiude e io non vedo e non ricordo più il suo contenuto.

A questo seguono insegnamenti su argomenti non legati a nessuna mia domanda precedente, ma che sono stati scelti direttamente dalla fonte che me li invia. Anche in questo caso mi rendo conto del loro elevato valore ma, dopo un attimo, spariscono anch'essi nello stesso modo di prima. L'unico insegnamento che mi ricordo è che l'ayahuasca serve anche per ridurre la distanza tra la nostra cultura occidentale e quella indigena al fine che anche noi possiamo cogliere appieno i frutti che gli sciamani ci possono dispensare. Forse serve anche agli stessi Shipibo che si sono allontanati dalle loro tradizioni. Ma probabilmente non si limita solo a questo. Intuisco che gli insegnamenti non sono perduti, ma sono entrati in qualche angolo della mia mente e mi guideranno nei momenti opportuni. Intuisco che in futuro non avrò, ai miei occhi e a quelli degli altri, più potere, sapienza ed altre capacità positive, ma che anche dopo questa esperienza sarò, tutto sommato, quello di prima, ma con un piccolo tesoro nascosto da qualche parte. Esso mi potrà essere utile o mi guiderà senza che io od altri se ne accorga. La cosa mi verrà confermata da Sonia una volta alla fine della seduta. Il mio stato è tale che mi accorgo di non percepire quasi per niente il mio corpo. Mi chiedo più volte se per caso mi sono vomitato addosso o se quello che mi sembra di sentire al tatto sulla mia camicia non sia invece fango. Sarebbe imbarazzante una situazione del genere davanti a tanta gente, ma subito dopo mi viene da pensare e da dire che non me ne frega un ...... e ci rido sopra. La stessa cosa si ripete con il sospetto di essermela fatta addosso. Dapprima grande imbarazzo ma poi, all' improvviso, qualcosa scatta in me e mi viene da pensare - forse lo dico anche - che non me ne frega assolutamente niente, la cosa mi fa ridere (anzi, rido di gusto) e mi lascia del tutto indifferente, se non soddisfatto. Tanto -penso- sono tra amici (tutti quelli presenti alla seduta, anche quelli che non conosco) che mi capiscono e comprendono il mio difficile momento. Alla fine della seduta tutte queste mie preoccupazioni, apparentemente così banali ed anche un pò buffe, si sono rivelate infondate. Nulla del genere mi era successo. Tuttavia, ho intuito che anche questo ulteriore piccolo dramma personale faceva parte degli insegnamenti e del programma di ricostruzione del mio io sopra descritti.

Durante questa fase finale delle mie allucinazioni, intuisco che tutto quanto è successo in questa mia vacanza così ricca di imprevisti, fatiche e delusioni, comprese la mia sfiducia e la mia irritazione per don Pedro arrivate quel giorno stesso al loro apice, facevano parte di un programma. In altre parole, sono stato ripetutamente messo alla prova prima di essere sottoposto al rito finale di questo che in quel momento ho capito essere un vero e proprio processo di "Iniziazione". Inoltre, mi sono reso conto che don Pedro ha voluto darmi una dimostrazione del fatto che lui non era da meno di don Laurencio (lo sciamano con cui volevo fare l'ultima seduta con l'ayahuasca) e che le stesse cose che si attribuiscono a quest'ultimo, lui le poteva fare anche con maggior forza ed in modo più drammatico, come per volermi punire per la mia mancanza di fiducia. Quando credo di essermi ristabilito a sufficienza, accendo una sigaretta, esco dalla capanna, mi siedo accanto a Sonia che mi rivolge delle domande e mi confida, ma lo sapevo già dal giorno precedente, che era un'apprendista sciamana. Mi spiega anche che il fiore secco e profumato che mi aveva precedentemente dato era un fiore "sagrado" (sacro) avuto in dono da suo marito, sciamano anche lui. Vengo poi chiamato da don Pedro che mi canta un icaro e mi soffia per la seconda volta l'Agua Florida sul capo e sulle mani e mi dice che ora sono forte e posso uscire dalla dieta (Nota 2). Dice anche che ora ho un arcana (una specie di scudo protettivo) contro i pericoli ed i mali del mondo e che posso andare tranquillo. Parlando con i miei amici ed alcuni altri fra i presenti, mi rendo conto che quella sera la seduta è stata molto forte per tutti coloro che hanno bevuto l'ayahuasca, sia in positivo che, ancor più, in negativo (in diversi hanno vomitato o hanno avuto violenti attacchi di diarrea o, ancora, hanno avuto visioni terrificanti). Nessuno, però, tra quelli che si sono dichiarati più soddisfatti della loro personale esperienza, ha riferito d'avere avuto alcunché di simile a quello che ho sperimentato io. Alle cinque del mattino faccio ritorno al mio albergo in discrete condizioni di lucidità mentale e di forze.

Tipologia delle visioni

Le visioni che ho avuto hanno sempre evidenziato la presenza di alcune costanti. Non ho notato sostanziali differenze qualitative delle visioni tra uno sciamano e l' altro ed anche il loro contenuto, pur essendo variato all'interno di una stessa seduta, tendeva a ripetere certi temi e schemi fissi. L'andamento più tipico è così articolato: dopo 20-30 minuti dall' assunzione dell'ayahuasca, periodo durante il quale mi metto in uno stato rilassato e di attesa con gli occhi chiusi, le visioni sono costantemente precedute da alcuni segnali che anticipano di poco il loro arrivo. In particolare avverto una sensazione di freddo che mi parte dai piedi e si diffonde a tutto il corpo. All'improvviso il freddo sparisce per tornare di nuovo nel giro di pochi minuti. Questa sensazione è accompagnata da un senso di pressione alla tempia destra, come se qualcuno vi premesse sopra con un dito. Entrambe le sensazioni inizialmente vanno e vengono e, ad ogni loro ritorno, appaiono più intense delle volte precedenti. La pressione alla tempia può, in alcuni casi, estendersi a più ampie aree della testa. E' nel corso di questa fase che le visioni arrivano, in modo impetuoso ed improvviso. All'inizio si presentano ad ondate, rimangono un po' per poi sparire. Nei casi in cui l'effetto dell'ayahuasca è particolarmente intenso, esse possono durare a lungo, anche alcune ore ed hanno come sfondo una rete a maglie piuttosto fini. La loro forza d'impatto e la loro intensità sembrano aumentate notevolmente dagli icari degli sciamani, come se questi fossero in grado di canalizzarle e focalizzarle all'interno della mente dei partecipanti. Di solito sono costituite da immagini geometriche dai mille colori che si trasformano in altre immagini simili ad una velocità vertiginosa. Non sono mai ferme ed è difficile descriverle adeguatamente perché di solito non hanno alcun riscontro con alcunché di reale e di definito (immagini caleidoscopiche). A volte si presentano come una miriade di luci colorate che si accendono e si spengono cambiando di colore. In questo caso mi ricordano quelle di un Luna Park, anzi mi sembra proprio di essere in un Luna Park.

Altre volte sembrano animaletti o pupazzi tratti dai cartoni animati per i più piccini. Più spesso mi ricordano motivi decorativi geometrici degli Indiani del Nord e del Sud America, sempre senza una forma ed un significato precisi. Più raramente, insieme ad esse, ho la sensazione di immergermi nella giungla, sommerso dalla sua esuberante vegetazione. In almeno un paio di esperienze ho notato particolari enormemente ingranditi di oggetti comuni (una spalliera di una sedia, una penna biro, parti del corpo di insetti, etc.). In questa nuova prospettiva mi sembrava di entrare in un mondo nuovo, ancora inesplorato, in cui i più minuti particolari si animavano ed acquisivano una ricchezza straordinaria di forme e di colori. Era come se mi fossi trasformato in un microbo così da poter vedere con nuovi occhi una realtà che a noi, esseri macroscopici, è preclusa. Era, in definitiva, come entrare in una nuova dimensione esistenziale. Talvolta i colori apparivano così evidenti da sembrare di possedere una consistenza solida. Ma queste descrizioni colgono solo parzialmente il modo di percepire le visioni. Il vedere era fuso al pensare anzi, ad un modo nuovo di pensare e di vivere le cose che mi comparivano d'innanzi. In definitiva, non erano solo immagini, ma molto di più. In una occasione in particolare (una delle prime volte con don Pedro ma, in misura molto minore, è successo anche con un altro sciamano), le visioni hanno lasciato il posto, o si sono accompagnate, a modificazioni della mia percezione sensoriale. C'è è stato un momento in cui ho sentito una parte di me sollevata di alcuni centimetri dal corpo. Mi sembrava che questa parte corrispondesse alla mia mente, almeno a quella che in qualche misura ragionava e percepiva queste sensazioni. Anche l'intensità delle mie percezioni tattili e dolorifiche oscillavano vistosamente. A tratti mi sentivo leggero o come adagiato su di un comodo materassino che non mi faceva sentire eccessivamente le asperità del terreno su cui ero disteso. Altre volte il mio contatto con il terreno era doloroso, molto più del normale. Sentivo il mio corpo pesantissimo che si schiacciava, sotto il proprio peso, contro il suolo. Se poi tenevo una mano lievemente appoggiata sul collo, all'improvviso ne sentivo forte la pesantezza e quasi si sembrava di soffocare; se invece la mano era appoggiata sul petto, la percepivo pesantissima al punto di provare dolore e di non riuscire a respirare. In altri momenti, se avevo necessità di grattarmi, lo dovevo fare con grande forza, altrimenti non sentivo il contatto e la pressione delle dita. Anche la coperta che mi serviva a proteggermi dai momenti di freddo, talvolta la sentivo pesantissima sul mio corpo ed ero costretto a liberarmene. Mi sono reso conto che, come regola, non dovevo avere nulla che appoggiasse sulla parte del mio corpo al di sopra della cintola. Nella medesima occasione la mia attività mentale ha incontrato un grosso ed inaspettato ostacolo. Nel formulare un pensiero qualsiasi notavo un sensibile ritardo tra la decisione di pensare a qualche cosa e vedere quel qualche cosa che si concretizzava in pensiero. Normalmente i due processi sono pressoché contemporanei, ma in quell'occasione, tra il decidere di pensare a qualche cosa e pensarlo effettivamente, il tempo intercorrente si dilatava in modo innaturale. Questo inconsueto sfasamento mi disorientava e non mi permetteva di dar forma a pensieri anche non particolarmente complessi.

Il mio atteggiamento mentale ed emotivo nei confronti delle visioni è stato duplice, probabilmente perché rifletteva la minore o maggiore intensità dell' azione dell'ayahuasca. Spesso mi sentivo come un semplice spettatore che osservava, sempre ad occhi chiusi, le diverse visioni che si succedevano davanti allo schermo della sua mente. Erano percepite, pertanto, come qualcosa prodotto da qualche agente esterno e che non mi riguardavano direttamente. Il mio coinvolgimento emotivo era scarso o nullo, spesso perfino pieno di delusione e di noia per il fatto che non vi riconoscevo alcun significato ed importanza. Non ero quasi mai soddisfatto da questo tipo di visione. In altre circostanze, più rare, le cose erano completamente diverse. Ero come rapito, immerso o trascinato dalle visioni. La mia coscienza spesso veniva quasi annullata, mi sentivo un tutt'uno con le visioni, non più uno spettatore inerte ed indifferente. Non esisteva più nulla al di fuori del connubio fatto da me e dalle visioni, mentre il mondo esterno non esisteva più. La mia coscienza, o quel poco che rimaneva, era leggera e trasparente, impalpabile, a volte inconsistente e seguiva, adeguandosi perfettamente, l'andare e venire ciclico delle visioni. Talvolta, per intuizione (non trovo altra definizione migliore) capisco che le visioni sono in qualche modo l'espressione visiva di un lavoro minuzioso di forgiatura (più volte mi si presenta alla mente questo termine quando cerco di decifrare il senso delle visioni). Forgiatura di qualcosa di interno (l'io?), come se avvenisse dentro di me un modellamento ed una correzione di una struttura che deve essere modificata o ricostruita secondo nuove regole. A volte le visioni quasi si fermano ed entrano in uno stato di intensa e finissima vibrazione accompagnate da una specie di sibilo molto acuto, leggero e penetrante. Capisco che in quei momenti la forgiatura diventa cesello. Sono momenti che percepisco essere molto importanti per la trasformazione profonda e sottile del mio io o di qualcosa di correlabile ad esso. Ogni volta ho percepito questi attimi come quelli rappresentativi della fase più profonda e pregnante dell' esperienza. Spesso, in questi momenti, la rete che costantemente fa da sfondo alle visioni, entra anch'essa in vibrazione, per poi avvicinarsi lentamente a me sino ad avvolgermi. Fabio mi ha detto che anche lui ha vissuto questa situazione ed ha aggiunto che se si riesce a saltare al di là della rete, si entra in un altro livello esperienziale molto più pregnante e ricco di contenuti. Del mio "rapporto" con don Pedro ho già trattato. Alcune volte ho intuito che nelle visioni, o nascosto dietro ad esse, ci fosse qualcosa di vivo ed intelligente, anche se indefinito, con una propria consistenza fisica, che era lì perché aveva un compito da svolgere che forse mi riguardava.

Conclusioni

Questa è solo una breve relazione di un'esperienza assai complessa durata diverse ore e che, da una grossolana valutazione, credo di ricordare solo per il 20-30 per cento. Vorrei puntualizzare che l'intero processo si può compendiare in alcune significative fasi, di cui le principali sono: quella delle visioni; quella della solitudine; quella della paura che si tramuta in terrore panico; quella dell'incontro con la morte; e quella degli insegnamenti. Nel complesso, l' intero processo sembra corrispondere molto da vicino, se non coincidere, con un vero e completo processo di iniziazione. I significati ed i messaggi contenuti in queste varie fasi sono stati recepiti da me per intuizione (non saprei trovare un termine più adeguato), anche se spesso essi erano accompagnati o completati da una componente visiva molto intensa e vivace. Ho anche intuito, verso il termine della seduta, che tutto quanto era successo era stato voluto e condizionato dallo sciamano che aveva scelto il tempo ed i modi più opportuni per condurmi sino a quel punto, per poi istruirmi secondo un preciso programma. E tutto questo trovò una piena realizzazione proprio quando avevo deciso di abbandonare ogni cosa e tornarmene a casa. Questa esperienza, sia per i contenuti che per le modalità con cui si è svolta, è stata veramente impressionante e complessa e, a mio parere, ben al di là delle mie capacità creative ed immaginative. Non ho mai assunto prima di allora droghe di alcun genere e ritengo di avere sempre dimostrato una condotta sufficientemente critica e razionale. Ora mi accorgo di avere un atteggiamento ambivalente verso il significato di questa mia esperienza. Da una parte sento ancora molto forte il convincimento che don Pedro sia stato la causa ed il regista di tutto. In altre parole, egli avrebbe agito su di me per via forse paranormale sottoponendomi a numerose e difficili prove preliminari prima di permettermi di affrontare la prova finale, quella dell'iniziazione. Infatti, una mia impressione raggiunta durante le fasi finali di quella seduta è stata che queste prove coincidessero con le numerose traversie e delusioni che hanno costantemente caratterizzato la mia permanenza in Perù sino a quel momento oltre, naturalmente, alle difficilissime situazioni che ho dovuto superare durante quell'ultima seduta. Si tratta di un' interpretazione coincidente con la visione sciamanica delle popolazioni amazzoniche e che fa risalire ogni trasformazione interiore a forze e ad entità esterne all'individuo che le vive.

Naturalmente, all'interpretazione strettamente sciamanico-iniziatica che si può attribuire a questa mia esperienza, se ne può contrapporre un'altra molto più razionale. Ovvero, che io abbia soggettivamente raggiunto un livello molto profondo e nascosto della mia psiche. Infatti, è opinione largamente diffusa ed accettata che, entro le inesplorate profondità del subconscio, esista un' area di consapevolezza superiore che solo molto di rado raggiunge il livello conscio. Grazie all'effetto dell'ayahuasca ed al particolare contesto rituale in cui mi trovavo, mi è stato possibile rimuovere gli ostacoli tra me e questa misteriosa dimensione e raggiungerne in modo molto selettivo e chiaro i contenuti. In questo caso don Pedro, da vero psicoterapeuta, con un opportuno rituale e tecniche appropriate, avrebbe favorito la mia discesa entro quella inesplorata realtà, senza essere però lui a determinarla concretamente. Solo da quella realtà interiore, e non da don Pedro o dallo spirito dell' ayahuasca, avrei ricevuto gli insegnamenti di cui ho riferito.

Infine, ci può essere un'altra logica spiegazione dei fatti: che l' intero processo iniziatico sia derivato interamente da processi legati alla mia mente ed alla mia immaginazione. Una sorta di sogno allucinatorio con caratteri psicotici. La mia immaginazione, per un complesso processo inconscio favorito dalla droga, avrebbe prodotto allucinatoriamente questa iniziazione facendomela apparire come reale. Tutto questo in risposta a mie personali e molto particolari istanze ed aspettative più o meno consapevoli.

Quest'ultima interpretazione è quella che sento a me più lontana, in quanto i sentimenti provati durante la seduta mi sembrano completamente estranei ad essa. Ma forse, come mi hanno consigliato alcuni amici, è del tutto inutile volere trovare un'interpretazione ad ogni costo. L'importante, secondo loro, è avere vissuto di persona questa esperienza che è unica e probabilmente fondamentale per quel processo di recupero delle proprie potenzialità che il più delle volte è impossibile realizzare con le nostre sole forze

Ora, dopo diversi mesi da allora, sento di essere sempre lo stesso di prima e che nulla è cambiato in me in maniera evidente. O forse credo che sia così. Mi dispiace che le parole, che così faticosamente riesco a raccogliere per comporre questo racconto, non possano esprimere compiutamente ciò che ricordo di quella seduta. I miei ricordi dei particolari di questa esperienza non sono legati a parole, a discorsi o a fatti consueti facilmente descrivibili con i normali mezzi comunicativi. Essi, al contrario, sono fatti di pensieri che non si possono pensare, di immagini chiare ma fugaci, di sentimenti e di intuizioni mai provati prima. Bisognerebbe inventare un linguaggio nuovo per riferire in modo soddisfacente i contenuti delle esperienze di questo genere. Anche se mi è difficile comunicarlo, ora so, o credo di sapere, come l'ayahuasca opera e come può dispensarci i suoi insegnamenti. Anche se a volte mi viene da pensare di avere vissuto un fantastico sogno che con il tempo lentamente si scolora, un mio intimo sentimento mi suggerisce che, con quell' esperienza, mi è stata indicata una strada e che dipende solo da me se seguirla o meno.


Note

1. A chi desiderasse maggiori informazioni riguardo l'ayahuasca ed il contesto sciamanico in cui viene impiegata, si consigliano le seguenti letture:
Andritzky, W.: (1989) Sociopsychotherapeutic functions of Ayahuasca healing in Amazonia. J. Psychoactive Drugs, 21(1), 77-89.
Bianchi, A.: I mistici del vegetale: Piante psicotrope e stati alterati di coscienza nella selva amazzonica. Quaderni di Parapsicologia, 25, 43-58, 1994.
Bianchi, A. : Gli allievi delle piante maestro. I Fogli di Oriss, n. 3, 81-96, 1995.
Cardenas, C.: Los Unaya y su mundo. CAAP-IIP, 1989. Lima.
Dobkin de Rios, M.: A modern-day shamanistic healer in the Peruvian Amazon: Pharmacopoeia and Trance. J. Psychoactive Drugs, 21, 91-99, 1989.
Harner, M.: La via dello sciamano. Ed. Mediterranee 1995.
McKenna, T.: Il nutrimento degli dei. URRA, Apogeo 1995.

Significativi, per alcune strette somiglianze con la mia esperienza, sono i resoconti tratti dai seguenti articoli:
Samorini, G.: L' iniziazione alla religione Buiti. Metapsichica, Numero Unico, 19-25, 1994.
Slotkin, J.S.: La via del peyote. Luce e Ombra, Anno 60, N. 3, 161-168, 1960.

2. La dieta è un tipo di regime alimentare e di comportamento richiesto a chi si accinge a fare sedute con l' ayahuasca. In particolare essa è richiesta agli aspiranti sciamani per i quali può durare da alcuni mesi ad un anno o più. Noi stessi dovevamo conformarci ad un regime alimentare piuttosto stretto evitando di mangiare e di bere una ampia varietà di cose. In particolare, il giorno in cui dovevamo bere l'ayahuasca, dovevamo digiunare.
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Ringrazio Miro72 per aver recuperato i seguenti articoli sugli studi accademici inerenti la paralisi del sonno.

I mediatori chimici della paralisi del sonno REM

Durante il sonno profondo, i muscoli scheletrici si bloccano per proteggerci dagli incidenti. La scoperta dei neurotrasmettitori da cui dipende questo puntuale meccanismo neurobiologico apre la strada a una migliore comprensione di alcuni disturbi legati al sonno REM, come narcolessia e bruxismo

www.lescienze.it/news/2012/07/19/news/paralisi_muscoli_sonno_rem_neurotrasmettitori-...


Neurologia, scoperti messaggeri chimici che bloccano muscoli mentre dormiamo

Lo studio canadese potrebbe avere importanti ricadute mediche. Capire l’esatto meccanismo che si nasconde dietro al ruolo di questi mediatori chimici nei disturbi del sonno Rem è particolarmente importante - sottolinea Peever -, perché all’incirca l'80 per cento degli individui affetti da queste patologie sviluppa in seguito una malattia neurodegenerativa, come il Parkinson"

www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/24/neurologia-scoperti-messaggeri-chimici-che-bloccano-muscoli-mentre-dormiamo...


Identification of the Transmitter and Receptor Mechanisms Responsible for REM Sleep Paralysis


www.jneurosci.org/content/32/29/9785.abstract


Demoni del sonno e paralisi ipnagogiche


Possessioni medievali, esperienze extracorporee, "rapimenti" alieni possono essere collegati a un disturbo finora poco studiato, la paralisi ipnagogica. Descritto anche nella storia della letteratura, colpisce più spesso pazienti psichiatrici e... studenti

www.lescienze.it/news/2011/11/10/news/paralisi_nel_sonno_e_allucinazioni...




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25/08/2013 14:25
 
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Qua l'articolo postato da Sheenky in forma anastatica

Ayahuasca: la medicina dell’anima. Viaggi ed esperienze tra gli sciamani Shipibo-Conibo del Perù

tratto da Quaderni di Parapsicologia, vol. 27, pp. 15-29.

www.samorini.it/doc1/alt_aut/sz/severi-01.pdf

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25/08/2013 19:44
 
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Re:
eone nero, 25/08/2013 12:18:


Secondo gli studi del dottor Rick Strassman riportati nel libro purtroppo non tradotto in italiano DMT the spirit molecule, il DMT è prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale durante le fasi del sonno REM e come avviene per l'uso esogeno sarebbe la causa di fortissime allucinazioni.





Purtroppo sappiamo che si conosce poco o nulla del cervello umano.
Mi interessa in particolar modo la ghiandola pineale che sembra correlata anche a visioni tipiche nel post mortem.
Non nascondo l'interesse per questo argomento.Hai nominato inoltre la serotonina che è fondamentale per il benessere psicofisico della persona. Una mancanza di questa sostanza nel cervello può causare un deficit che si può esprimere anche con ansia, depressione o peggio attacchi di panico.
Facile arrivare a pensare che alcune testimonianze riguardo visioni personali e casi di abduction possono essere spiegati invece come deficit di talune sostanze come quelle sopracitate. Per questo e per altri svariati motivi sarebbe utile parlarne.
Il tuo thread @Sheenky è davvero interessante.
@Eone quando hai tempo mi piacerebbe tu aprissi un thread sulla ghiandola pineale.
Ringrazio entrambi.
[Modificato da Nuit.Dea76 25/08/2013 19:46]
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25/08/2013 20:09
 
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Nella nutrita collezione di links e video c'è parecchio materiale anche sulla pineale, per poter affrontare un discorso approfondito servirebbero degli esperti in materia, qua possiamo affrontare il discorso dal punto di vista della psiconautica e dal punto di vista speculativo, nel lavoro del dottor Strassman c'è abbastanza materiale purtroppo in lingua inglese.





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25/08/2013 20:18
 
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Re:
eone nero, 25/08/2013 20:09:

Nella nutrita collezione di links e video c'è parecchio materiale anche sulla pineale, per poter affrontare un discorso approfondito servirebbero degli esperti in materia, qua possiamo affrontare il discorso dal punto di vista della psiconautica e dal punto di vista speculativo, nel lavoro del dottor Strassman c'è abbastanza materiale purtroppo in lingua inglese.





Esperti a parte tu ne sai sicuramente più di me.
Appena ho un attimo di calma aprirò i link dedicati.
Grazie
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26/08/2013 00:04
 
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A Methodology for Studying Various Interpretations of the
N,N-dimethyltryptamine-Induced Alternate Reality


Marko A. Rodriguez

Center for Evolution, Complexity, and Cognition: Vrije Universiteit Brussel
Computer Science Department: University of California at Santa Cruz


www.dmt-nexus.me/Files/Books/DMT/Interpretations%20of%20DMT%20Rea...

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27/08/2013 01:17
 
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No il parkison nooo,non vorrei che le mie composizioni diventassero troppo movimentate.

La differenza delle  visioni con dmt,rispetto alle naturali allucinazioni che derivano da questi errori di sync che caratterizzano il sonno,e' netta dal punto di vista emotivo.le mie esperienze con la dmt sono sempre state affascinanti e rassicuranti.la qualita' delle visioni con dmt non ha mai raggiunto la definizione delle allucinazioni notturne.quest ultime sono per il 99,9 % esperienze negative e lucidissime.nell universo della dmt, popolatissimo di strane entita',queste hanno sempre avuto atteggiamenti amichevoli o disinteressati.atteggiamenti analoghi alle "palle di vermi"(simili al demone cinghiale di mononoke ma fosforescenti),presenti da sempre,ma indifferenti nei miei confronti,mentre tutti gli altri,sempre nella sfera ipnogogica,hanno sempre intenzioni negative,interagendo con scopi malvagi.
altro fattore in comune e' la percezione delle dimenzioni xyz.e' evidente che lo spazio,seppur ben definito dalle mura della stanza in cui si dorme,e' diverso.come una sovrapposizione olografica di un altro spazio,rispettato da queste entita',ma incoerente per l osservatore.

Per quanto riguarda la definizione delle immagini,la dmt e' piu sulla sfera lisergica,mentre quelle derivanti dal sonno,sono reali come il piano di fronte a me ora.

la qualita' di terrore e definizione d immagine simile alle paralisi/allucinazioni notturne l ho provata con la salvia.mai piu.Non dico da dimenticare ma..lontano da me.

In messico,dopo una sessione di surf da paura,ho avuto la fortuna di conoscere uno sciamano amico di una amica nativa.siamo stati nel deserto a mangiare cactus e sono rimasto impressionato dal suo controllo e gestione degli eventi.seppur credevo di avere esperienza con la mescalina,uno dei pochi raggionamenti che sono riuscito a compiere,era l impressionante controllo dello sciamano,rispetto al mio totale smarrimento.le sue formule religiose avevano un reale effetto su di lui,il mio "ateismo" o ignoranza,mi ha portato a perdermi.comunque un esperienza importante.

Tornando agli alieni,se stanotte dovessi ritrovarmeli nella stanza,sarei convinto di averli nella stanza. l immagine e' talmente reale che il dubbio non ha modo di germogliare.da qui comunque a scrivere un libro sul rapimento alieno ce ne vuole.sono sicuro al 100% che lo zampino speculativo sia piu evocativo dell esperienza vissuta,anche perche al risveglio si comprende la natura onirica dell evento.se cosi non fosse ci sono altri problemi alla base o il puro e semplice desiderio di svoltare un po' di grana.

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27/08/2013 02:07
 
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.:stalker:. a quanto mi è è sembrato di capire non essendo un accademico gli effetti del DMT endogeno sono molto differenti da quello esogeno, e variano da persona a persona, poi bisogna considerare anche quelli della melatonina e serotonina.

Hai mai provato ad assumere melatonina, od a tentare di pilotare i sogni con binaurali, luci, meditazione o altre tecniche?

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Compito della scienza non è aprire una porta all'infinito sapere, ma porre una barriera all'infinita ignoranza.
27/08/2013 05:43
 
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Senza dubbio sono differenti.e come dici tu sono sempre esperienze soggettive.
Ho provato ad assumere melatonina per facilitare i processi del sonno e devo dire che ha portato miglioramenti. le volte che sono riuscito a gestire i sogni lucidamente,si contano sulle dita di una mano,ma sono state esperienze comunque involontarie. il magma interiore ha sempre la meglio. un bellissimo film "waking life",tratta di queste  tematiche.Bellissimo,da vedere assolutamente.le musiche poi..


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27/08/2013 08:12
 
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Re:
.:stalker:., 27/08/2013 05:43:

Senza dubbio sono differenti.e come dici tu sono sempre esperienze soggettive.
Ho provato ad assumere melatonina per facilitare i processi del sonno e devo dire che ha portato miglioramenti. le volte che sono riuscito a gestire i sogni lucidamente,si contano sulle dita di una mano,ma sono state esperienze comunque involontarie. il magma interiore ha sempre la meglio. un bellissimo film "waking life",tratta di queste  tematiche.Bellissimo,da vedere assolutamente.le musiche poi...



Questo ?




[Modificato da biancofive 29/07/2015 08:49]
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27/08/2013 09:47
 
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.:stalker:., 27/08/2013 05:43:

Senza dubbio sono differenti.e come dici tu sono sempre esperienze soggettive.
Ho provato ad assumere melatonina per facilitare i processi del sonno e devo dire che ha portato miglioramenti. le volte che sono riuscito a gestire i sogni lucidamente,si contano sulle dita di una mano,ma sono state esperienze comunque involontarie. il magma interiore ha sempre la meglio. un bellissimo film "waking life",tratta di queste  tematiche.Bellissimo,da vedere assolutamente.le musiche poi..





Esiste un istituto di ricerca creato da che si occupa dello studio dei sogni lucidi il Lucidity Institute creato da Stephen LaBerge.

www.lucidity.com/

it.wikipedia.org/wiki/Onironautica

Qua un portale in italiano dedicato ai sogni lucidi

www.sognilucidi.it/


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Compito della scienza non è aprire una porta all'infinito sapere, ma porre una barriera all'infinita ignoranza.
27/08/2013 13:03
 
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Perdonate l'intromissione ma vorrei porvi un quesito.
Il sogno lucido è una tipologia di sogno in cui si è consci di quel che si sta sognando e quindi intervenire nel sogno stesso???

Perché se è così mi capita da anni. I miei sogni sembrano dei film. E debbo dire sono un'ottima regista. Sovente mi sveglio e quando cado di nuovo nel sonno riprendo dal punto in cui avevo interrotto.

@Eone non rispondermi chil motivo è perché sono una donna. Oppure dillo ma provamelo[SM=g27988]

Se necessitate di informazioni su come raggiungere il "sogno lucido" prego contattatemi senza problemi.
Senza melatonina però. [SM=g8153]
[Modificato da Nuit.Dea76 27/08/2013 13:05]
27/08/2013 14:23
 
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Nuit Dea credo proprio di si.prendere coscienza del fatto che si stia sognando e plasmare la realta' onirica a proprio piacimento.
Anche io diventerei un ottimo regista se avessi questa capacita'(hahahaha).
il fatto di riprendere un sogno da dove si e' lasciato e' piuttosto normale,non penso centri qualcosa con i sogni lucidi.
Io preferisco "l indeterminazione" onirica.
Se hai delle tecniche sarebbe  interessante leggerle.

Si Bianco proprio lui.deeeep movie.
27/08/2013 15:45
 
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Re:
.:stalker:., 27/08/2013 14:23:

Nuit Dea credo proprio di si.prendere coscienza del fatto che si stia sognando e plasmare la realta' onirica a proprio piacimento.
Anche io diventerei un ottimo regista se avessi questa capacita'(hahahaha).
il fatto di riprendere un sogno da dove si e' lasciato e' piuttosto normale,non penso centri qualcosa con i sogni lucidi.
Io preferisco "l indeterminazione" onirica.
Se hai delle tecniche sarebbe  interessante leggerle.

Si Bianco proprio lui.deeeep movie.




Nessuna tecnica davvero.
Sono anni che mi capita. Non posso dimostrarvelo però.
Ma credimi Stalker...in quanto a regia sono da Premio Oscar.
Altro che Spielberg. [SM=g8490]
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Re:
Nuit.Dea76, 27/08/2013 13:03:

Perdonate l'intromissione ma vorrei porvi un quesito.
Il sogno lucido è una tipologia di sogno in cui si è consci di quel che si sta sognando e quindi intervenire nel sogno stesso???

Perché se è così mi capita da anni. I miei sogni sembrano dei film. E debbo dire sono un'ottima regista. Sovente mi sveglio e quando cado di nuovo nel sonno riprendo dal punto in cui avevo interrotto.

@Eone non rispondermi chil motivo è perché sono una donna. Oppure dillo ma provamelo[SM=g27988]

Se necessitate di informazioni su come raggiungere il "sogno lucido" prego contattatemi senza problemi.
Senza melatonina però. [SM=g8153]



Il sogno lucido è uno stato in cui il sognatore è consapevole di essere nel suo sogno e può agire come meglio crede.
Il mondo onirico è di gran lunga il più bello in assoluto, dove l'inimmaginabile diventa possibile, senza freni e senza limiti.
28/08/2013 10:24
 
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Re: Re:
Stige81, 28/08/2013 09:18:



Il sogno lucido è uno stato in cui il sognatore è consapevole di essere nel suo sogno e può agire come meglio crede.
Il mondo onirico è di gran lunga il più bello in assoluto, dove l'inimmaginabile diventa possibile, senza freni e senza limiti.




Devo filosofare stamane? Il sogno non è alla portata di tutti. Bisogna meritarselo.
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