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Preparazione alla ISS International Space Station

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2014 12:26
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16/09/2014 12:40
 
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L-223: Prova generale d’esame nella centrifuga
INVIATO IL 15 APRILE 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 15 aprile 2014—Oggi ho fatto un giro sull’imponente centrifuga con braccio da 18 metri di Star City.

Come preparazione per l’imminente esame di rientro manuale, oggi ho fatto una prova generale in cui abbiamo seguito una tipica sessione d’esame: tre scenari di rientro con la centrifuga in funzione, con due scenari statici nel mezzo per riposarsi.

Ho parlato un po’ qui di come funziona il rientro manuale.

L’obiettivo è atterrare entro 10 km dal punto nominale di touchdown (atterraggio)—quello dove ci farebbe volare il rientro controllato dal computer, se funzionasse. Ma è anche importante mantenere i G sotto controllo. Specialmente se stiamo cercando di compensare un eccesso nel momento in cui siamo entrati in contatto con l’atmosfera (vale a dire che siamo entrati in contatto più tardi del previsto), la tentazione è dare comandi che porteranno ad alti carichi di G nello sforzo di correggerlo. In una situazione d’esame ciò influenzerà il punteggio, ma nella vita reale, così come nella centrifuga, avrà conseguenze sul proprio livello di disagio e dolore. Diciamo che è un errore autopunente!

Sottoposti a carichi di G elevati è piuttosto difficile muoversi del tutto. Fortunatamente, per pilotare il rientro abbiamo bisogno solo di premere due bottoni, quelli sotto i miei pollici nella foto. Quei comandi cambiano l’angolo di rollio del modulo di discesa in incrementi discreti di 15°, essendo il rollio la rotazione intorno all’asse di simmetria. Non è molto intuitivo, ma il rollio influenza la portanza, in modo tale che possiamo controllare quanto ripidi o con traiettoria poco inclinata vogliamo volare. (Per quelli che vogliono provare a capirlo, ecco un suggerimento: il centro di massa del veicolo è spostato rispetto all’asse di simmetria).

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/04/15/l-223-prova-generale-desame-nella-cen...

L-222: Passato l’esame nella centrifuga! Abilitata al rientro manuale della Soyuz
INVIATO IL 16 APRILE 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 16 aprile 2014—Oggi Anton e io abbiamo passato entrambi il nostro esame di rientro manuale nella centrifuga, e siamo ora ufficialmente qualificati a pilotare il rientro manuale della Soyuz come equipaggio di backup della Expedition 40, che sarà lanciata a maggio.

In realtà, questo è il primo di una serie di esami di qualificazione che dovremo passare da ora ai primi di maggio. Quindi, fatto il primo!

Ho effettivamente avuto un profilo con un overshoot (ritardo nel rientro) piuttosto alto, in cui ho dovuto “pilotare la centrifuga” fino a 5G. Prima avevo avuto una sessione a 8G, ma è in effetti un po’ diverso quando state cercando di volare sulla vostra traiettoria e riferendo via radio al controllo a terra.

È stato divertente! Lo farò ancora fra qualche mese come equipaggio primario.

Foto credit: Gagarin Cosmonaut Training Center

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/04/16/l-222-passato-lesame-nella-centrifuga-abilitata-al-rientro-manuale-dell...

L-220: Affrontare scenari di attracco complicati con la mia istruttrice Sasha
INVIATO IL 18 APRILE 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 18 aprile 2014—In questi giorni le ultime sessioni di addestramento all’attracco manuale prima del prossimo esame. Con la mia istruttrice, Sasha, ci stiamo concentrando sugli scenari più complicati per assicurarci che io sia pronta. Quindi, cosa rende uno scenario più difficile di altri?

Il tipo di guasto, per esempio: un “semplice” malfunzionamento di Kurs, che significa che la Soyuz non può orientarsi più verso la Stazione, o piuttosto un blocco totale del computer? Con il computer funzionante possiamo attivare una funzione che compensa la rotazione della ISS. Quando la Stazione è nel suo orientamento standard con la sequenza di moduli pressurizzati disposti lungo il vettore di velocità, ruota di circa 4 gradi al minuto mentre si sposta lungo l’orbita. Con la funzione di compensazione attiva, il computer accende automaticamente i thruster per uguagliare la rotazione, in modo che a noi la ISS appaia come se fosse stabilizzata inerzialmente.

Se il computer si guasta, però, dobbiamo fare costantemente correzioni per mantenere il bersaglio allineato mentre ci avviciniamo. I portelli di attracco del Modulo di Servizio e MRM-1 sono paritcolarmente complicati, perché i bersagli sono orientati in modo tale che la rotazione avviene su due canali.

Gli avvicinamenti notturni sono anche un po’ più difficili. Se stiamo per entrare in un’eclisse, manteniamo la posizione a una distanza di circa 70 metri e accendiamo il faro della Soyuz. A quel punto dobbiamo anche rimuovere uno schermo che abbiamo nella nostra vista attraverso il periscopio durante l’illuminazione, che ci proteggere dall’essere accecati dalla luce eccessiva. Una volta tolto questo schermo, entra dell’altra luce e siamo in grado di vedere la ISS con l’illuminazione piuttosto debole del faro della nostra Soyuz, ma è un po’ più scomodo pilotare l’approccio. Per dirne una, senza lo schermo aggiuntivo dovete avere gli occhi perfettamente allineati alla giusta distanza per vedere l’immagine: se muovete un po’ la testa, la perdete immediatamente. Inoltre, mentre vi avvicinate per l’approccio finale e l’attracco, la luce diventa di nuovo piuttosto abbagliante.

Quindi sono questi gli scenari su cui Sasha e io ci stiamo concentrando. Potete vederci insieme nella foto prima della simulazione di oggi. Sasha vuole diventare una cosmonauta (lo sarebbe di seconda generazione). Se me lo chiedete, scommetterei i miei soldi che ce la farà.

Se questo fine settimana celebrate la Pasqua, buona Pasqua!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/04/18/l-220-affrontare-scenari-di-attracco-complicati-con-la-mia-istruttric...

L-216: Tante domande! Fra cui come pesarsi nello spazio
INVIATO IL 22 APRILE 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 22 aprile 2014—Ieri Anton, Terry e io abbiamo seguito l’equipaggio primario, che sarà lanciato a maggio, al Mission Control Center—Moscow (MCC-M, Centro di Controllo di Missione—Mosca) per diverse ore di riunioni riguardanti il contenuto del loro volo. Come equipaggio di backup, dobbiamo essere al corrente allo stesso modo, giusto in caso.

Le riunioni hanno riguardato tutto, dall’angolo solare atteso al momento dell’attracco a qualsiasi comportamento anomalo osservato attualmente sul segmento russo della Stazione Spaziale. Quest’ultimo aspetto è particolarmente rilevante per i nostri compagni di equipaggio russi, naturalmente, visto che spetta principalmente a loro prendersi cura dei moduli russi. Non venivo al MCC-M, o ЦУП, da una visita con gli altri Shenanigans durante l’addestramento di base nel 2010. Il tempo vola!

Parlando dei contenuti della missione, avremo un esame teorico la prossima settimana, sia sul volo della Soyuz che la permanenza dell’incremento sulla ISS. Oggi abbiamo avuto una sessione preparatoria con il nostro istruttore Soyuz, in cui abbiamo visto i diversi profili nominali e non nominali, così come le azioni comuni dell’equipaggio.

Abbiamo fatto pratica nel rispondere a domande come:

In un giorno qualsiasi, su quali orbite è possibile atterrare nell’area nominale in Kazakistan? (Risposta: sulla 16^, 1^, 2^ e 3^)

Con quale orientamento sono effettuate le accensioni dei motori dopo l’inserimento? (Risposta: le prime due semplicemente “in avanti”, le altre due con una rotazione calcolata dal computer)

Cosa ci si aspetta che riferisca l’equipaggio all’inizio del passaggio per le comunicazioni radio di 20 minuti durante la seconda orbita dopo l’inserimento? (Risposta: controlli di tenuta stagna, le prime due accensioni, eventuali anomalie, disponibilità a eseguire il test dei comandi manuali)

E così via, vi siete fatti un’idea.

Ho anche avuto proprio ora una breve lezione sul sistema di misurazione della massa corporea, la risposta (o una delle risposte) alla domanda: come vi pesate nello spazio? Potete vedere il modello a terra del sistema nella foto. In questo video l’astronauta NASA Jeff Williams spiega come funziona.



Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/04/22/l-216-tante-domande-fra-cui-come-pesarsi-nello...

L-215: Prepararsi a simulare una tipica giornata nel segmento russo
INVIATO IL 23 APRILE 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 23 aprile 2014—Oggi una giornata in aula. Piuttosto tipica nel primo anno del flusso di addestramento o giù di lì, ma piuttosto inusuale di questi tempi, più vicini al volo. Comunque, capita.

Nella mattinata abbiamo passato 4 ore preparandoci per una simulazione di operazioni di routine nel mockup del segmento russo venerdì. Anton è naturalmente il nostro esperto locale sul segmento russo: ha addestramento di livello specialistico su tutti i moduli russi. Terry e io abbiamo solo adestramento a livello utente, piuttosto basico. Sappiamo come usare la toilette, prendere dell’acqua, preparare il cibo, usare i pannelli di comunicazione; sappiamo come comportarci in caso d’emergenza, abbiamo familiarità con le luci, le prese elettriche, l’equipaggiamento di sicurezza, e abbiamo una familiarità di base con i laptop di controllo russi. Possiamo svolgere semplici compiti di manutenzione di routine, come cambiare un filtro o sostituire un contenitore di urina pieno. Al di là di quello, spetta veramente ai nostri compagni di equipaggio russi. I ruoli sono naturalmente invertiti nei moduli americani, europei e giapponesi della Stazione.

Nella nostra simulazione di operazioni di routine di venerdì avremo la giornata pianificata secondo un radiogramma di programmazione russo, chiamato Modulo 24. Io sono incaricata di sostituire dei filtri, simulare l’uso della toilette, prelevare campioni d’acqua, reidratare sacche con i pasti, riscaldare scatolette di cibo, effettuare un contatto radio HAM (radioamatoriale), sostituire il contenitore dei rifiuti solidi nella toilette, documentare con foto e video alcune attività e scaricare una parte del carico di una Progress, aggiornare l’Inventory Management System (sistema di gestione dell’inventario). Molto probabilmente avremo anche dei malfunzionamenti e uno scenario d’emergenza gettati lì.

Nella riunione di preparazione di oggi la stanza era piena di gente, tutti gli specialisti dei diversi sistemi. Uno dopo l’altro, ci hanno informati sui compiti riguardanti il loro settore di competenza. Nella foto, Terry e io stiamo seguendo un’introduzione alla fotocamera.

Altri momenti in aula nel pomeriggio: una riunione per la nostra simulazione Soyuz di domani e la preparazione per il nostro imminente esame sul contenuto della Expedition 40/41, del quale siamo naturalmente i backup.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/04/23/l-215-prepararsi-a-simulare-una-tipica-giornata-nel-segment...

L-214: Prima una visita alla nostra Soyuz (è una bellezza!), poi un incendio (simulato)
INVIATO IL 24 APRILE 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 24 aprile 2014—Forse ricordate che lo scorso dicembre Anton e io siamo andati a Energia per fare una verifica di accettazione della Soyuz che porterà nello spazio Max, Reid e il mio collega Shenanigan Alex alla fine di maggio. Come ho scritto allora, è una sorpresa piuttosto rara per i non russi avere la possibilità di andarci. Bene, è accaduto ancora!

Questa mattina ad Anton, Terry e io è capitato di andare come equipaggio alla verifica di accettazione proprio della nostra Soyuz. Ora questo non accadeva da anni, ci è stato detto. Vi lascerò leggere sulla verifica di accettazione nella nota del diario L-358.

Ma lasciatemi dirvi, anche se il compito era lo stesso, è stata una sensazione molto diversa essere all’interno della nostra astronave. Come potete innamorarvi all’istante di un aggregato di metallo, tubi e cavi! È proprio una bellezza.

Nel pomeriggio, abbiamo avuto una simulazione di incendio con Terry e Anton in preparazione al prossimo esame Soyuz. Uno scenario di incendio è uno dei più frenetici e complessi, così abbiamo pensato che fosse una buona idea fare ancora pratica. Potete leggere di più sugli incendi nella Soyuz in questa nota precedente del diario.

Abbiamo anche avuto ogni sorta di piccoli e grandi malfunzionamenti che rendono la nostra vita difficile, ma hey… a questo punto possiamo affrontarli. Come equipaggio siamo tanto preparati quanto si possa essere!

Foto: il nostro istruttore Dima al pannello di controllo mentre il nostro simulatore del modulo di discesa inizia a riempirsi di fumo.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/04/24/l-214-prima-una-visita-alla-nostra-soyuz-e-una-bellezza-poi-un-i...

L-211: Addestramento alle attività di routine nel mockup del segmento russo
INVIATO IL 27 APRILE 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 27 aprile 2014—Oggi una giornata di studio qui a Star City. Abbiamo pianificato una sessione di studio con l’equipaggio primario questo pomeriggio per prepararci all’esame teorico di martedì sul programma di volo, in cui saremo valutati sulla nostra conoscenza dei sistemi e sottoposti a ogni sorta di domanda sul profilo di volo nominale e tutte le possibili “diramazioni” non nominali.

Guardando indietro alla scorsa settimana, venerdì Anton, Terry e io abbiamo avuto la nostra simulazione delle operazioni di routine, una prova generale del nostro imminente esame.

Come ho detto nella nota L-215 del diario, come membri non russi dell’equipaggio Terry e io non siamo addestrati a compiti complessi nei moduli russi, ma abbiamo avuto ugualmente una giornata impegnativa nel prenderci cura di ogni tipo di attività di routine. Prima di pranzo avevo già lavorato con i portelli, il sistema radio HAM (radioamatoriale), i display del supporto vitale sui laptop russi, il sistema di distribuzione dell’acqua, l’equipaggiamento fotografico e video, il sistema di ventilazione e i pannelli di comunicazione per un controllo di routine con Anton. Naturalmente avevo anche dimostrato le mie abilità nel sostituire il contenitore dell’urina e dei rifiuti solidi della toilette. E avvicinandoci all’ora di pranzo Terry e io abbiamo preparato del cibo spaziale: abbiamo riscaldato alcune scatolette nello scaldavivande e reidratato alcune sacche di succo.

Nel pomeriggio qualche altro compito di routine, fra cui raccogliere campioni d’acqua dall’erogatore per l’analisi nel Total Organic Carbon Analyzer (analizzatore del carbonio organico totale) che c’è sulla ISS. E naturalmente, a un certo punto abbiamo avuto uno scenario d’emergenza. Il Controllo Missione di Houston simulato ci ha chiamati per chiederci una verifica di pressione, dal momento che a loro risultava un calo di pressione in corso nella loro telemetria. E infatti, anche sul nostro manometro manuale (in realtà controllato via radio dagli istruttori) la pressione stava calando. E così abbiamo premuto il bottone dell’allarme di emergenza, per avviare la risposta automatica del veicolo, e ci siamo ritrovati nelle procedure di depressurizzazione.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/04/27/l-211-addestramento-alle-attivita-di-routine-nel-mockup-del-segment...

L-210: Passato l’esame di docking manuale Soyuz!
INVIATO IL 28 APRILE 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 28 aprile 2014—Oggi ho passato il mio esame di docking manuale! Ora sono ufficialmente qualificata a fare attraccare la Soyuz alla Stazione Spaziale. Dubito che dovrò mai farlo, perché il Comandante ha il ruolo primario per questo compito mentre l’ingegnere di bordo è una riserva giusto in caso. Ma non importa: sono una di quelle persone a cui piace immensamente anche solo arrivare al punto di padroneggiare qualcosa!

Prima Anton e io abbiamo preso i nostri posti regolari e Anton ha pilotato i suoi profili d’esame. Dopo ci siamo scambiati i posti, io mi sono seduta nel seggiolino del Comandante con i comandi manuali davanti a me e ho pilotato i miei quattro profili. Ogni profilo prevede un attracco a un portello diverso. Potete vedere la nota L-357 per una panoramica sui portelli.

Il giorno dell’esame iniziamo sempre con i compiti più semplici, come riscaldamento: spostare la Soyuz da un portello d’attracco a un altro. Dopo che i ganci si aprono e i respingitori ci danno una velocità di separazione, ci allontaniamo a una distanza di 40-60m, voliamo intorno verso l’altro portello e attracchiamo di nuovo.

I profili successivi sono in un ordine casuale.

In due di questi ci troviamo verso 300m dalla ISS e non siamo allineati al portello d’attracco. Voliamo avvicinandoci a una distanza di sicurezza di 200 metri, manteniamo quella distanza e compiamo una manovra per girare intorno e allinearci con il portello d’attracco. Quindi ci avviciniamo a una distanza di 50-100m e manteniamo ancora la posizione: se necessario eseguiamo un rollio per allineare il bersaglio nella nostra vista, ritiriamo un’antenna che, se estesa, impedirebbe l’attracco, ci assicuriamo che il sistema di docking sia pronto e dopo riceviamo il permesso da MCC-Mosca (o dall’istruttore) per procedere all’attracco. La maggior parte delle persone, me compresa, mantengono la posizione ancora verso i 2 metri per assicurarsi di avere un allineamento perfetto ed essere in grado di dare un impulso noto partendo da una velocità nulla, in modo che possiamo attraccare entro l’intervallo consentito di 6-15cm/s (qui c’è stata una discussione più estesa sulla questione della velocità)

Infine, abbiamo uno scenario in cui ci troviamo già allineati al portello di docking. In questa situazione, è abilitato l’auto-escape (allontanamento automatico) sul veicolo: se il computer si guasta non c’è modo di escluderlo, quindi ci sarà un’accensione automatica di frenata con due gruppi di thruster per 30 secondi. Una volta completata, il nostro compito è di prendere il controllo manuale, interrompere il movimento di separazione e avvicinarci ancora. Generalmente piuttosto in fretta, perché questo scenario ha l’eclisse che arriva entro pochi minuti ed è difficile vedere la Stazione da lontano di notte, anche con i fari accesi.

Questo è tutto fino all’estate prossima per quanto riguarda pilotare manualmente la Soyuz. Mi mancherà!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/04/28/l-210-passato-lesame-di-docking-manual...

L-207: Altri esami Soyuz passati dal nostro equipaggio!
INVIATO IL 1 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 1 maggio 2014—Terry, Anton e io ci siamo lasciati alle spalle un altro paio d’esami nell’ultimo paio di giorni.

Martedì abbiamo passato i nostri esami di teoria sul programma di volo—sia sulla Soyuz che sul segmento russo. Quello sulla Soyuz è stato molto interessante, perché ci sono sempre occasioni per imparare qualche piccolo dettaglio dalle persone che controllano il volo dal Centro di Controllo di Missione di Mosca.

Ieri abbiamo sostenuto i nostri esami sul rendezvous manuale—è dove Anton deve mostrare le sue abilità nel pilotare un avvicinamento manuale da circa 2-3 km di distanza dalla ISS al mantenimento della posizione a 50-100 metri dal portello di attracco, mentre io vado nel modulo orbitale e uso un telemetro laser attraverso un finestrino rivolto in avanti per fornirgli misure di distanza e velocità.

Questa situazione è prevista nel nostro profilo di due giorni dal lancio all’attracco, non nel profilo di 6 ore attualmente nominale. La ragione è che nel profilo più breve non c’è tempo prima dell’inizio delle accensioni per il rendezvous di preparare il telemetro laser nel modulo orbitale. Se dovesse verificarsi un guasto quando siamo ancora ad alcuni km di distanza dalla Stazione, interromperemmo l’avvicinamento e indagheremmo il problema con il controllo a terra.

Nel profilo di due giorni, invece, dopo le prime due manovre di innalzamento dell’orbita facciamo una pausa, ci trasferiamo nel modulo orbitale e abbiamo il tempo di preparare il telemetro laser, in modo che sia pronto due giorni dopo quando pilotiamo realmente il nostro avvicinamento alla ISS.

Oggi è una grande festività qui in Russia, come in molte altre parti del mondo. Se la celebrate, Buon 1° Maggio a voi. Qui a Star City siamo liberi fino a lunedì, ma con il grosso esame Soyuz di un giorno intero in arrivo martedì prossimo, ci sarà certamente molto studio in corso!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/01/l-207-altri-esami-soyuz-passati-dal-nostro-equ...

L-204: Amici straordinari! WeFly con Futura, osa volare
INVIATO IL 4 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 4 maggio 2014—Prendendomi una pausa dal mio lavoro di preparazione al grosso esame della prossima settimana, vorrei condividere con voi qualcosa di cui sono veramente entusiasta: la partnership fra la mia missione sulla ISS, Futura, e il WeFly! Team.

WeFly! è una pattuglia acrobatica molto speciale, che vola su velivoli ultraleggeri: due dei tre piloti hanno una disabilità, che impone loro di usare una sedia a rotelle nella vita di ogni giorno e, nell’abitacolo, di servirsi di comandi appositamente modificati che permettono il pieno controllo dell’aereo usando soltanto le mani.



Ho avuto il privilegio di incontrare Alessandro, Marco ed Erich circa 7 anni fa. In questo breve video (versione italiana) racconto la storia:



WeFly con Futura: Osa Volare!



L-199: Ricordare una settimana incredibile iniziata con l’esame Soyuz
INVIATO IL 9 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 9 maggio 2014—Una settimana incredibile dietro di me!

Insieme con Anton e Terry ho passato i miei esami finali di qualificazione sia nella Soyuz che nel segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale, e ieri ho preso parte di una serie di eventi tradizionali che scandiscono la strada verso la rampa di lancio. Sono state montagne russe emotive!

Ma arriviamoci una cosa alla volta.

Martedì l’equipaggio primario ha avuto la sua giornata intera d’esame sul segmento russo e noi, come equipaggio di backup, abbiamo affrontato il nostro esame Soyuz. Siamo arrivati presto per infilarci nelle nostre tute Sokol e alle 8:20 ci siamo presentati davanti alla commissione. Dopo aver comunicato che eravamo pronti a sostenere l’esame, il nostro Comandante Anton ha scelto una di cinque buste sigillate contenenti una lista di cinque avarie che sarebbero state inserite nel nostro profilo durante la giornata. Naturalmente, non ci è stato mostrato il contenuto della busta.

A essere sinceri, nelle nostre normali sessioni di addestramento facciamo pratica nel gestire molti più malfunzionamenti di cinque soltanto. Ma è anche vero che ci sono molti errori che possono essere commessi anche in un profilo nominale, e abbiamo avuto tanti occhi a controllare ogni nostra singola mossa!

Nella mattinata abbiamo pilotato un profilo dall’inizio al docking, che è andato piuttosto liscio fino a quando una doppia avaria a 40 metri dal boccaporto di attracco ci ha obbligati a inibire la manovra di autoallontanamento che il computer stava per iniziare, e a prendere il controllo manualmente. Poco dopo ci è capitata anche un’avaria di un sensore di attracco che ha portato la logica di bordo ad avviare un’accensione retrograda: ancora, abbiamo dovuto escludere la sequenza automatica e prendere il controllo manualmente per completare l’attracco.

La sfida più grande, comunque, è arrivata nel pomeriggio. È venuto fuori che abbiamo scelto la busta con lo scenario più complesso: un incendio subito dopo l’undocking. Anton e io abbiamo dovuto lavorare a procedure in parallelo per diversi minuti critici, con me che mi occupavo dell’incendio e lui che impostava il sistema per un’accensione di frenata per una discesa d’emergenza. Dopo che ho “depressurizzato” il modulo di discesa per estinguere l’incendio, ci siamo ricongiunti sulla stessa procedura per prepararci all’accensione e… il computer principale si è guastato, obbligandoci a impostare rapidamente un’attivazione manuale del motore in quello che chiamiamo il loop analogico.

Dopo un’accensione eseguita con successo, la separazione, il rientro atmosferico e l’apertura del paracadute, l’esame è stato dichiarato concluso. Non sono stati commessi errori significativi e abbiamo terminato la giornata con un punteggio perfetto! Una grande sensazione, effettivamente, per tutti noi.

Foto: NASA

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/09/l-199-ricordare-una-settimana-incredibile-iniziata-con-lesam...

L-197: Il giorno che abbiamo passato il nostro ultimo esame da backup!
INVIATO IL 11 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 11 maggio 2014—Nell’ultima nota del diario vi ho raccontato l’esame finale Soyuz della scorsa settimana. Il giorno successivo, mercoledì, ci siamo scambiati i posti con l’equipaggio primario: loro hanno pilotato la Soyuz e noi abbiamo passato 8 ore lavorando nei mockup del segmento russo.

Diciamocelo, questo esame era particolarmente importante per Anton: tutti i compiti complessi erano assegnati a lui perché, come cosmonauta, in orbita lui lavorerà principalmente nel segmento russo, mentre Terry e io opereremo prevalentemente nei moduli Americano/Europeo/Giapponese. Ma abbiamo cercato di rendere fieri i nostri istruttori eseguendo impeccabilmente i nostri compiti relativamente semplici. Inoltre, mercoledì era la “Giornata della radio” in Russia, un giorno per riconoscere e celebrare tutti gli specialisti che lavorano nel campo delle comunicazioni radio. In un giorno del genere, non erano ammessi errori nell’uso del sistema di comunicazione! E a essere sinceri, il sistema di comunicazione nel segmento russo può essere piuttosto confuso.

Proprio come all’esame Soyuz, all’inizio della giornata ci siamo presentati alla commissione per scegliere la nostra busta con le avarie con cui avremmo dovuto confrontarci nel corso della giornata. Ancora, come specialista del segmento russo Anton ha dovuto occuparsi di tutti i malfunzionamenti, tranne il grande scenario d’emergenza che conclude l’esame.

Nel nostro caso, abbiamo avuto una depressurizzazione: a un certo punto abbiamo ricevuto una chiamata da un CapCom di Houston simulato per informarci che stavano rilevando un calo di pressione. Abbiamo controllato i nostri manometri portatili, confermato il calo, premuto il bottone dell’emergenza depressurizzazione per avviare la risposta automatica del veicolo, riconfigurato il sistema di comunicazione per avere Houston e Mosca su tutti i canali, e via verso la nostra Soyuz, per assicurarci che il nostro passaggio verso casa non fosse esso stesso la fonte della perdita.

Ritirarci nella Soyuz per qualche minuto dà inoltre ai sensori di flusso d’aria l’opportunità di lavorare. Sono situati presso i portelli fra i moduli e, nel caso di un rapido calo di pressione, dovrebbero essere in grado di stabilire in quale modulo è la perdita. Pensate un po’, avevamo scelto uno scenario d’esame relativamente semplice: quando siamo tornati a controllare i laptop di comando russi nel Modulo di Servizio, hanno effettivamente mostrato un risultato positivo dei sensori di flusso d’aria. Il nostro modulo con la perdita era stato trovato! Una serie di procedure di isolamento più tardi, avevamo ufficialmente finito con l’ultimo dei nostri esami.

Dopo il nostro debiref, era ora di festeggiare! Insieme con la comunità degli istruttori e delle persone che ci supportano nei ruoli più diversi, ci siamo uniti all’equipaggio primario per diverse ore di festeggiamenti al ritmo dei tradizionali brindisi russi.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/11/l-197-il-giorno-che-abbiamo-passato-il-nostro-ultimo-esame-da...

L-196: Eventi formali e tradizioni prima di Baikonur
INVIATO IL 12 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 12 maggio 2014—Dopo i nostri esami della settimana scorsa e i festeggiamenti gioiosi di mercoledì sera, giovedì Terry, Anton e io ci siamo uniti all’equipaggio primario in una giornata di eventi formali e tradizioni.

Tutto è iniziato nella mattinata con una riunione della commissione interdipartimentale responsabile di valutare il nostro addestramento. Tutti i risultati dei nostri esami sono stati presentati ai rappresentanti di Roscosmos e diverse altre agenzie russe, così come l’ESA e la NASA, e siamo stati formalmente dichiarati pronti al prossimo passo: la quarantena e gli eventi finali dell’addestramento a Baikonur.

Dopo c’è stato un breve coffee break in cui il medico responsabile della nostra quarantena ci ha messo molto in chiaro—immagino specialmente all’equipaggio primario—che l’unico modo in cui possiamo impedire a noi stessi di volare a questo punto è ammalarci o avere un incidente. E ci sono state date un certo numero di raccomandazioni per evitare entrambe le cose, che vanno da non stringere le mani a evitare i luoghi affollati.

Dopo la conferenza stampa, ci siamo diretti al museo di Star City per un evento tradizionale: la firma del registro dei visitatori nell’ufficio di Yuri Gagarin. Naturalmente Yuri non ha il suo ufficio al museo, ma poco dopo la sua morte prematura l’ufficio venne ricostruito lì con tutto l’arredamento originale, gli oggetti e le decorazioni. Secondo la tradizione, prima di partire per Baikonur l’equipaggio primario e quello di backup si alternano nel sedersi al tavolo e scrivere qualche parola nel registro dei visitatori. È un momento commovente!

Le tradizioni sono continuate nel pomeriggio…

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/12/l-196-eventi-formali-e-tradizioni-prima-di-b...

L-194: Pronti per Baikonur dopo l’omaggio ai pionieri dello spazio
INVIATO IL 14 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 14 maggio 2014—La settimana di riposo è finita, è già ora di fare i bagagli per il Kazakistan!

Due aerei del Gagarin Cosmonaut Training Center (centro di addestramento dei cosmonauti Yuri Gagarin) saranno pronti domani mattina per portarci in volo dal vicino Aeroporto Chkalovskyi a Baikonur. Sì, due aerei: a partire da domani, agli equipaggi primario e di backup non è permesso di trovarsi sullo stesso veicolo. Terry, Anton e io seguiremo l’equipaggio primario a circa 15 minuti di distanza.

Ma prima di iniziare quest’intera nuova fase, lasciatemi concludere il mio resoconto degli eventi tradizionali della settimana scorsa. Nell’ultima nota del diario vi ho raccontato la mattina del giorno dopo gli esami. Nel pomeriggio, abbiamo preso tutti un pullman diretto alla Piazza Rossa per altre tradizioni.

Era una splendida gionata. Da un lato, era una delizioso pomeriggio primaverile con temperature piacevoli e una natura in fiore. Dall’altro lato, avevamo l’intera Piazza Rossa praticamente tutta per noi. Non che fossimo così importanti, ma ci è capitato di trovarci lì al momento giusto. Era l’8 maggio, il giorno prima della Giornata della Vittoria, una importante festività russa che commemora la fine della Seconda Guerra Mondiale e onora i veterani e le vittime. Visto che la Piazza Rossa veniva preparata per le celebrazioni e la parata militare del giorno dopo, era chiusa al pubblico.

Yuri Gagarin e molti altri famosi cosmonauti sono sepolti al Cremlino, insieme con i principali ingegneri che hanno contribuito al programma spaziale, fra cui naturalmente Sergei Korolev. Gli equipaggi in partenza per lo spazio, insieme con i loro backup, vengono sempre qui per rendere omaggio a questi giganti dell’esplorazione spaziale. In particolare, abbiamo avuto l’opportunità di deporre dei fiori sulla tomba di Yuri Gagarin nella mura del Cremlino.

Terminata la parte ufficiale della visita, abbiamo passato un po’ di tempo a goderci la Piazza Rossa, e abbiamo perfino fatto un rapido giro ai giardini del Cremlino al di là delle mura.

La visita mi è piaciuta immensamente, tutto è stato semplicemente perfetto. Un saluto ideale per il mio collega Shenanigan Alexander Gerst e i suoi compagni di equipaggio che saranno lanciati fra… wow… esattamente due settimane da ora!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/14/l-194-pronti-per-baikonur-dopo-lomaggio-ai-pionieri-dello...

L-189: Partire da un luogo leggendario per un altro
INVIATO IL 19 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Baikonur (Kazakistan), 19 maggio 2014—Wow, sono passati solo quattro giorni da quando siamo arrivati a Baikonur, ma è come se fossero settimane. Un breve volo di tre ore da Mosca ed eccoci qui, in un mondo così unico di navi spaziali e razzi e tradizioni, dove tutto il resto sembra così lontano.

Abbiamo lasciato Star City giovedì scorso, dopo alcuni eventi tradizionali che segnano sempre le partenze degli equipaggi. La comunità—altri astronauti e cosmonauti, rappresentanti delle diverse agenzie spaziali, istruttori e molti altri—si raduna attorno a un tavolo della prima colazione; tranne che in genere nessuno mangia nulla. Invece, vengono pronunciati diversi brindisi, per lo più intorno al tema degli auguri per l’equipaggio primario e promemoria all’equipaggio di backup di non rilassarsi. Prima di partire, troviamo tutti qualche superficie orizzontale dove sederci per un minuto o giù di lì: non farlo porterebbe sfortuna!

Una volta fuori, Terry, Anton e io abbiamo seguito a piedi l’equipaggio primario e le loro famiglie per andare a metterci in posa per qualche foto, dopodiché l’equipaggio primario ha risposto ad alcune domande per i media. E poi, prima che ce ne rendessimo conto, eravamo su un pullman per l’aeroporto Chkalovsky, dove due Tupolev Tu-134 del Centro di Addestramento dei Cosmonauti ci aspettavano.

Non pensiate che siamo arrivati a Baikonur da soli. Il cosiddetto Gruppo Operativo ha volato con noi, diviso fra i due aerei: istruttori, autisti, medici, allenatori sportivi, specialisti delle tute… tutta la conoscenza e la competenza da Star City di cui abbiamo bisogno per le due settimane di quarantena, i controlli di vestibilità e il resto fino al lancio. La maggior parte di quelle persone sono state qui molte volte ed è evidente che formano un team affiatato ed efficiente. È risultato anche chiaro fin dal volo in aereo che sarebbe stato molto divertente condividere quest’esperienza con loro!

Ho sentito e letto così tanto su Baikonur, che arrivare finalmente qui è stato un momento molto intenso. Ma le cose sono accadute velocemente: siamo scesi dall’aereo e ci siamo presentati davanti ai rappresentanti di Energia, che ci stavano aspettando sul piazzale (Energia è l’azienda che costruisce la Soyuz). Quindi, dopo esserci goduti il caldo benvenuto degli alunni delle scuole locali, siamo saltati sul pullman, incidentalmente lo stesso pullman su cui andremo alla rampa di lancio. Con l’equipaggio primario in un altro pullman davanti a noi, siamo partiti per il luogo della nostra quarantena. Ma mentre passavamo davanti al famoso monumento che rappresenta Baikonur, abbiamo dovuto per forza saltare fuori e fare una foto!


Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/19/l-189-partire-da-un-luogo-leggendario-per-u...

L-188: Prima prova di adattamento nella Soyuz con Terry e Anton
INVIATO IL 20 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Baikonur (Kazakistan), 20 maggio 2014—Venerdì scorso, il giorno dopo il nostro arrivo a Baikonur, siamo partiti la mattina presto per il cosmodromo, dove la Soyuz TMA-13M viene preparata per il lancio del 28 maggio. In realtà, questa cosiddetta “prima prova di adattamento” domina l’intera agenda degli equipaggi nelle settimane precedenti: devono essere a Baikonur in tempo per questo evento.

Anton e io abbiamo già avuto l’occasione di sederci nell’astronave di Max, Reid e Alex giù a Mosca alcuni mesi fa, quando abbiamo fatto la verifica di accettazione (vedete L-358).

Ma stavolta è stata un’emozione molto diversa: questo aggregato di metallo ed elettronica porterà i nostri amici nello spazio fra meno di due settimane, le loro vite dipenderanno dal suo corretto funzionamento. Con questo in mente, ancora di più che se fosse il nostro veicolo spaziale, l’unica cosa che continuavamo a dire a noi stessi era: “Non rompere nulla!”

Siamo andati dentro una prima volta con le nostre tute da volo blu per una familiarizzazione generale e seguire una checklist per verificare la configurazione complessiva. Quindi siamo entrati una seconda volta con le nostre tute Sokol, e questa volta ci siamo veramente concentrati nel muoverci attentamente e consapevolmente per evitare qualsiasi incidente. È uno spazio molto angusto, ed entrare dall’alto dal modulo orbitale è naturalmente molto più macchinoso che usare il “finto” portello laterale che abbiamo nei simulatori a Star City.

Sia noi che l’equipaggio primario abbiamo seguito una procedura di verifica del sistema di comunicazione. In aggiunta, con l’equipaggio primario completamente agganciato, visto che i rivestimenti dei loro seggiolini erano in posizione, abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare l’estensione dei seggiolini. Quando torneranno sulla Terra fra sei mesi, i loro seggiolini si estenderanno prima dell’atterraggio per armare gli assorbitori d’urto, che smorzeranno la forza dell’impatto nel caso di un guasto ai retrorazzi.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/20/l-188-prima-prova-di-adattamento-nella-soyuz-con-terry-...

L-187: Una prerogativa dell’equipaggio di backup: visitare la città di Baikonur!
INVIATO IL 21 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Baikonur (Kazakistan), 21 maggio 2014—L’alzabandiera nel nostro luogo di quarantena ha avuto luogo sabato mattina: Anton e Terry hanno potuto unirsi a Max e Reid nell’issare la bandiera della loro nazione, mentre io questa volta ho issato la bandiera del Kazakistan.

In seguito Terry, Anton e io abbiamo esercitato la nostra prerogativa di equipaggio di backup di rompere la quarantena per un giorno e siamo andati alla tradizionale visita ai monumenti di Baikonur, lasciandoci dietro l’equipaggio primario.

Dopo una breve sosta al monumento Soyuz abbiamo fatto visita alla statua di Gagarin, dove ci è stato dato un caloroso benvenuto dagli alunni delle scuole locali e dal sindaco di Baikonur. A Terry e me è stato consegnato un regalo che simboleggia la città (Anton l’ha già ricevuto in passato) e dopo abbiamo tutti deposto alcuni fiori sulla statua, onorando il primo essere umano a volare nello spazio. Quando ci siamo voltati, abbiamo posato per una divertente foto tradizionale, imitando la posa di Yuri con le braccia alzate.

Il monumento successivo dove ci siamo fermati è dedicato all’Ingegnere Capo Korolyov, riconosciuto come il principale artefice dei successi del programma spaziale sovietico negli anni ‘50 e ‘60. Qui, di nuovo, abbiamo deposto dei fiori come riconoscimento del suo genio ingegneristico e della sua leadership.

Fermata successiva: il museo di Baikonur…

Foto credit: GCTC

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/21/l-187-una-prerogativa-dellequipaggio-di-backup-visitare-la-citta-di-b...

L-186: Esplorando il museo di Baikonur
INVIATO IL 22 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Baikonur (Kazakistan), 22 maggio 2014—Dopo aver visitato i monumenti ai pionieri dello spazio di Baikonur, sabato scorso Terry, Anton e io siamo stati portati a una visita guidata molto interessante del museo di Baikonur.

La storia del volo spaziale umano sovietico e poi russo e la storia di Baikonur sono talmente intrecciate, che potreste dire che il museo riguarda entrambe.

Il cosmodromo e gli insediamenti collegati furono costruiti negli anni ‘50. Qui non c’era niente prima, tranne lo snodo ferroviario di Tyuratam—questo è il nome della stazione ferroviaria ancora oggi. Il nome Baikonur in realtà apparteneva a una città diversa in Kazakistan, e venne scelto per depistare lo spionaggio straniero che cercava di localizzare il sito di lancio. Al museo ci è stato perfino detto che nella vera Baikonur fu costruito un sito finto che sarebbe sembrato un sito di lancio se fotografato dall’alto con attrezzature da ricognizione!

Il museo ha una ricca collezione di foto e ricordi e va ben oltre Baikonur documentando i programmi internazionali di esplorazione dello spazio. In preparazione alla nostra visita, hanno anche esposto una piccola collezione di foto del nostro addestramento. È stata una sensazione un po’ strana, in realtà, vedere voi stessi in un museo.

Al termine della visita ci è stata mostrata una replica di una yurta (tenda) kazaka e abbiamo posato per una foto indossando gli abiti tradizionali, prima di firmare il registro dei visitatori del museo.

Foto credit: NASA/Victor Zelentsov

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/22/l-186-esplorando-il-museo-di-b...

L-185: Incontrare i nostri angeli della Ricerca e Soccorso e piantare alberi
INVIATO IL 23 MAGGIO 2014 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Baikonur (Kazakistan), 23 maggio 2014—Dopo una settimana della nostra quarantena a Baikonur e a sei giorni dal lancio, qui le cose stanno prendendo velocità, mentre sempre più specialisti arrivano per unirsi allo sforzo. Mentre fino a ora le nostre lezioni sono state con i nostri istruttori da Star City, oggi abbiamo incontrato alcune facce nuove.

Per esempio, oggi abbiamo avuto una riunione con i rappresentanti del team Search and Rescue (SAR, ricerca e soccorso). Si sono appena occupati di un atterraggio la settimana scorsa e ora stanno rivolgendo l’attenzione al lancio imminente. Naturalmente, se tutto va bene non c’è nessun bisogno per loro di intervenire nel giorno di un lancio, ma credetemi: sono pronti.

Quando Alex, Reid e Max saranno lanciati la prossima settimana, le risorse SAR saranno dislocate lungo tutta la traiettoria della loro ascesa verso l’orbita fino all’oceano, inclusa una nave in attesa nel Mare del Giappone. Se un’avaria al razzo dovesse verificarsi in un momento qualsiasi, l’unità appropriata verrà allertata e le risorse SAR saranno immediatamente inviate nel luogo di atterraggio previsto basato sul momento in cui si verifica l’avaria. Informazioni più precise sul luogo di impatto previsto saranno ottenute appena si apre il paracadute e il sistema di localizzazione viene attivato.

Dopo un inserimento in orbita nominale, il team SAR non si ritira completamente, ma alcune unità rimangono in allerta fino a quando la Soyuz è attraccata alla ISS—che potrebbe essere due giorni pieni dopo, se c’è un passaggio al profilo di rendezvous in due giorni. Se l’equipaggio avesse bisogno di eseguire un rientro d’emergenza per qualsiasi ragione, gli angeli custodi saranno pronti a incontrarli.

Parlando di cose che diventano reali, Reid e Alex ora hanno il loro albero accanto a quelli di ogni cosmonauta e astronauta in partenza per lo spazio da Baikonur!

Foto: NASA/Victor Zelentsov

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2014/05/23/l-185-incontrare-i-nostri-angeli-della-ricerca-e-soccorso-e-piantare...

To be continued ! [SM=g8278]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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