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Ufologia: tra scienza e spiritualità; come conciliate?

Ultimo Aggiornamento: 10/09/2014 00:27
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08/09/2014 20:56
 
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Un binomio strettamente interconnesso che, prima o poi, finisce per fare capolino...
Allora... inanzitutto mi scuso se una discussione del genere è stata già aperta da qualcun altro in passato. Ho visionato il regolamento del forum e non mi è sfuggito il punto in cui si invitavano i nuovi utenti a controllare i dibattiti già inaugurati per evitare ripetizioni; capirete che - per quanto si possa stare a controllare - può sfuggire qualcosa, ed eventuali parole chiave di ricerca non esistono per argomenti che poco si prestano alla riduzione di un termine. Perciò, le mie eventuali scuse in anticipo.

Questo è un forum, da quel che ho avuto modo di vedere, di impostazione fortemente scientifica, o perlopiù. E ci sta ovviamente; ci sta perchè in giro c'è tanta di quella spazzatura priva del senso critico più basilare che un contraltare che ponga dei freni all'argomento è non solo necessario, ma anche doveroso. Cospirazionismo, teorie del complotto, manìe di protagonismo, invasati e fanatici la fanno da padroni nella maniera più indiscriminata, unitamente alla speculazione ed alla voglia di profitto personale. L'ufologia (così come qualsiasi altra branca) non è certamente esclusa dallo sciacallaggio ed, anzi, vi si presta particolarmente essendo un argomento di cui la gente è ghiotta poichè in cerca di "risposte" e di argomenti che esulino dalla "banalità" di un vivere quotidiano percepito come noioso e abitudinario.

Il punto è questo (ovviamente è un'opinione personale, non intendo urtare né la sensibilità né la suscettibilità di alcuno): religione e scienza sono scadute o stanno scadendo. La prima perchè lontana dal vivere quotidiano delle persone, e priva della benchè minima spiritualità (che non sia quella personale e soggettiva); la seconda, in un certo senso, idem (SOLO scienza, d'altronde, non va neanche bene). "In medio stat virtus"; non vi è cooperazione e compenetrazione tra le due... e qui ti volevo.

Il forum è certamente composto da varie anime accomunate da spirito critico (fortunatamente [SM=g27985] ) ma anche da idee assolutamente personali, in generale ed anche nei confronti della materia.
Come conciliate il vostro approccio scientifico con una tematica che, per sua stessa natura, oggettivamente sfora ed esula (in buona parte) dalla branca scientifica? Fin dove possono arrivare legittimità ed efficacia di prove scientifiche e tangibili, e dove finisce/comincia quella linea di demarcazione da cui(ri)partire per provare a considerare altre ipotesi non (cor)rispondenti alla nostra esigenza di concretezza? Quanto quest'ultima può - paradossalmente - inficiare una ricerca che magari, per essere completa, necessita (anche) di quegli strumenti che non siamo abituati a considerare tali? Intuito, istinto, sensazioni profonde; il famoso "sesto senso", la fiducia verso persone che riteniamo e sentiamo sincere (e che magari non hanno né possono fornirci prove) e verso noi stessi quando "sentiamo" qualcosa; canali di potenziale comunicazione che di scientifico hanno ben poco (come i sogni) ed, in sintesi, tutto quello che può rientrare nella concezione di "fede" (da intendere non in un'accezione cristiana, e quindi religiosa, ci tengo a specificarlo)? Per concludere, quanto siete disposti ad essere elastici (con gli altri e con voi stessi) in (e verso) un campo che, inevitabilmente, necessita di elasticità per andare avanti e progredire? E fino a che punto, in tal senso, la scienza smette di essere "progresso" e diventa un limite che può bloccare ricerca e conoscenza?

Ok, spero di non essere risultata troppo "astratta" o cervellotica [SM=g27985] se ho posto mille domande, è perchè ci tengo ad essere chiara per evitare fraintendimenti e, quindi, a far passare bene il concetto che intendo trasmettere. E', quest, un "dissidio" (se così si può dire) da cui nemmeno io sono esente.

Grazie per l'attenzione [SM=g27988]
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08/09/2014 23:37
 
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Innanzitutto, complimenti per l'italiano e grazie per lo stimolante quesito.
Parlo per me:





Come conciliate il vostro approccio scientifico con una tematica che, per sua stessa natura, oggettivamente sfora ed esula (in buona parte) dalla branca scientifica?



La scienza studia la realtà.
O ciò che sappiamo degli ufo si appoggia a delle leggi della fisica che l'umanità ancora non ha compreso/scoperto, o ci troviamo di fronte a dei falsi. Per quanto sia apparentemente inconciliabile con la fisica l'argomento ufo, se esso è reale deve in qualche modo rientrare in fenomeni possibili.





Fin dove possono arrivare legittimità ed efficacia di prove scientifiche e tangibili, e dove finisce/comincia quella linea di demarcazione da cui(ri)partire per provare a considerare altre ipotesi non (cor)rispondenti alla nostra esigenza di concretezza?



Ovviamente se sono quì a parlare di ufo significa che do una chance al fenomeno quindi ritengo che nel mondo ci sia gente che possa effettivamente avere visto qualcosa al di fuori dell'ordinario, anche se temo che oltre il 99% degli avvistamenti sia riconducibile a fenomeni ordinari.
E questa è la mia personale linea che mi porta a seguire ancora l'argomento.
Al di fuori di questo ogni video, ogni testimonianza, ogni foto per essere probante, deve essere dimostrabile, suffragata da prove, al di là di ogni dubbio, non deve mostrare segni di manipolazione. Deve essere... una prova.
Altrimenti si resta nel circo dell'ufologia che vanta già miriadi di bestie.





Quanto quest'ultima può - paradossalmente - inficiare una ricerca che magari, per essere completa, necessita (anche) di quegli strumenti che non siamo abituati a considerare tali? Intuito, istinto, sensazioni profonde; il famoso "sesto senso", la fiducia verso persone che riteniamo e sentiamo sincere (e che magari non hanno né possono fornirci prove) e verso noi stessi quando "sentiamo" qualcosa; canali di potenziale comunicazione che di scientifico hanno ben poco (come i sogni) ed, in sintesi, tutto quello che può rientrare nella concezione di "fede" (da intendere non in un'accezione cristiana, e quindi religiosa, ci tengo a specificarlo)?



può inficiare al 100%.
Il sesto senso, il "sentire" qualcosa, la fede (non religiosa ma anche sì) è ciò che di più soggettivo esiste e scientificamente (di questo tipo di impostazione parliamo) sono riconducibili a chimica del cervello. Ho persone di fiducia, familiari stretti che hanno visto ufo. Non conta.
L'istinto e l'intuito invece magari sono più concrete nella capacità di indirizzare l'agire dell'individuo ma non sono affidabili per sostenere scientificamente un'argomentazione. Per esempio i matematici possono avere l'intuizione di una ben precisa correlazione tra elementi di geometria ma finchè non lo dimostrano al mondo accademico, resta un'ipotesi. A volte sempre in matematica si dice "intuitivamente si capisce che..." però c'è sempre una dimostrazione a reggere. L'istinto è ciò che resta della radice animale che abbiamo. Va usato solo in casi estremi.





Per concludere, quanto siete disposti ad essere elastici (con gli altri e con voi stessi) in (e verso) un campo che, inevitabilmente, necessita di elasticità per andare avanti e progredire?



Elasticità infinita; sono sempre aperto a nuove segnalazioni.
Si può prendere in considerazione un avvistamento o una testimonianza però, finquando non si palesa malafede o contraffazione.





E fino a che punto, in tal senso, la scienza smette di essere "progresso" e diventa un limite che può bloccare ricerca e conoscenza?



La scienza che conosciamo noi in prima persona è tecnologia e alimenta solo il consumismo. Quella scienza di cui parliamo quì non è alla conoscenza di tutti; vieni a sapere qualcosa a volte solo per caso!
Ma è quella che porta progresso, perlomeno in una parte del pianeta.
Quindi essa non è MAI un limite.
Il limite alla ricerca è proprio segnato da quelle caratteristiche umane di cui parlavamo sopra.
-------

Esistono solo 10 tipi di persone: quelle che conoscono il codice binario e quelle che non lo conoscono.
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08/09/2014 23:44
 
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Personalmente non conosco nessun metodo che sia più efficace e sicuro di quello Scientifico: " Controllo e verifica " imparagonabile ad istinto fede ecc, (e ti parla una persona che segue molto il suo istinto), ma nella conoscenza condivisa bisogna provare e replicare, altrimenti sarebbe il caos, e' solo un metodo quello Scientifico niente di più.

Diverso la questione dei limiti, ne abbiamo tanti, faccio un esempio: prima che scoprivamo e di conseguenza utilizzavamo il microscopio o il telescopio, non potevamo conoscere tante cose, si e' aperto un mondo tutto nuovo, quindi la strada e' l'evoluzione nella conoscenza per trasformarla in scienza (a nostro servizio), che di conseguenza aumenta secondo me anche la coscienza (potrei fare degli esempi), ma basta la storia, per quanto mi riguarda l'uomo e' migliore di 1000 anni fa, ma anche di 30 anni fa, perché? Progredisce.


Sulla questione di vita extraterrestre, la mia idea e': che esistono altre forme di vita nell Universo, non so se siano evolute o no, e per adesso non penso che siano giunte a noi (ma posso sbagliare logicamente ).

Come penso che prima o poi se loro non troveranno (o si paleseranno) a noi, noi troveremo loro, agenzie spaziali, o enti di ricerca spaziali, saranno loro ad annunciare al mondo la grande scoperta, assolutamente non sarà un Ufologo.

Come sempre solo mio pensiero... [SM=g27988]






[Modificato da KOSLINE 08/09/2014 23:52]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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09/09/2014 01:51
 
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Hybrid1973, grazie [SM=g27985] grazie anche a KOSLINE per la sua opinione. Questa risposta (una sorta di sunto) è per entrambi (non so fare copia-incolla per poter poi commentare direttamente... mi spiegate? [SM=g27987] )

Domanda: cos'è la realtà? Per carità, non voglio scadere nella filosofia, ma la verità non smette di essere tale (né lo è di meno) solo perchè non la vediamo o tocchiamo. Qualsiasi tipo di scienza prevede una "prova", gira e rigira, sempre "materiale". La genuinità di tante cose che percepiamo come autentiche, smette di essere tale se non corroborata da prove (qualora si abbia un approccio volto principalmente in questo senso), bloccando qualcosa che potrebbe fiorire. Non è questo un limite per l'essere umano, di cui non si conoscono le effettive potenzialità? Se si vuole progredire, perchè autolimitarsi in altro? La stessa scienza ha bisogno (anche) di "precursori visionari" per divenire o, diversamente, vivremmo nella più sterile staticità. La "visione" (che può essere un'intuizione, ma anche una "lampadina" improvvisa) prima di diventare fattiva, rimane un'ipotesi che nasce spesso dal nulla (apparentemente) e che - potenzialmente - potrebbe anche non concretizzarsi mai, eppure il seme non sarebbe meno autentico. Cos'è quell'incognita da cui nascono idee ed intuizioni? L'abbiamo mai sondata? Ed anche: mai pensato che potrebbero esserci aspetti destinati a non diventare scienza? Non nel senso stretto del termine, perlomeno. Se tutto il Creato si (sor)regge sulla legge dell'equilibrio, è forse necessario mettere in conto che esiste una parte della nostra mente (dico "mente" ma potrei dire anche altro) che risponde a ben altri stimoli e criteri [SM=g27985] .
Riguardo le "altre" prove, sono completamente d'accordo. Anch'io sono piuttosto scettica verso sedicenti foto di avvistamenti, volti di extraterrestri e compagnia bella. Ovviamente non ne escludo a priori l'autenticità, ma certo per altre bisogna proprio volersi male per non capire subito che si è di fronte dei bei falsoni (la maggior parte).

Vorrei sottolineare il fatto che, chiaramente, questo da me posto è un quesito perlopiù personale, "intimo". In un ambito pubblico (tanto più se popolato da invasati al seguito di grandi guru) il mio (parlo in generale) sarà un approccio fortemente scettico, e quindi di base scientifica. Ma per quello che posso dire a me stessa, o a persone che possono condividere con me una certa visione d'insieme (o un certo sentire) il discorso cambierà e si "amplierà", includendo aspetti che personalmente ritengo autentici e validi quanto meno per la MIA personale ricerca. In fondo, prima che un qualcosa diventi universale ed alla portata conoscenza di tutti, spesso nasce dal "particolare" (eretico) del singolo individuo.
In definitiva, la scienza la fanno gli uomini. E' chiaro che, in sé e per sé, non è limitata; è limitante in quanto freno aprioristico.

Ps: l'uomo è sì progredito parecchio, tecnologicamente e scientificamente parlando. Ma, spiritualmente, si è involuto di pari passo. Il contatto con se stessi è praticamente perso. L'ago della bilancia pende troppo da un lato [SM=g27985]

E questo era un appunto prettamente personale e un po' off topic che però ho voluto fare in risposta ad un'affermazione specifica di KOSLINE.
09/09/2014 11:04
 
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La realtà,questa sconosciuta?
Il quesito che ti poni è indubbiamente logico ma anche molto personale.
Tralascio sensazioni,emozioni,sogni, fede e quant'altro che non appartengono all'argomento discusso oggi ma "gli unici" che rientrano nella sfera del "proibito", per atterrare nella pista ufologica perché da te menzionata e accostata in qualche modo all'impenetrabile cui accennavo poco fa. Per poter proseguire ed esprimere il mio modesto pensiero sento di aver bisogno di qualche "nozione" in tu sulla tua esperienza ufologica,detto in parole povere ed essenziali gradirei sapere Anaitis se il tuo approccio all'ufologia ( e perdonami se posso scadere per un attimo nell'off topic ma lo ritengo necessario) è motivato da esperienza diretta o da pura passione personale (come nel mio caso per farti un esempio). Sento di dover approfondire, e non esiste dialogo senza prima una comprensione più profonda, quasi diretta dell'interlocutore. Ringrazio anticipatamente per la pazienza e perdonate nuovamente l'OT.

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09/09/2014 11:07
 
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Passione personale Francesca ;)
09/09/2014 11:14
 
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Re:
Anaitis, 09/09/2014 11:07:

Passione personale Francesca ;)



Ringrazio per le celere risposta Anaitis [SM=g27985]
Esperienze indirette invece? Qualche amico, parente o conoscente ha mai avuto "contatti" o altro approccio al fenomeno ufologico?

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09/09/2014 11:31
 
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No, nessuno.
Il quesito da me posto è riconducibile all'approccio che ho sempre avuto verso l'esistenza e, di conseguenza, verso tutto ciò che la riguarda... sotto qualsiasi forma [SM=g27985] .
Ad ogni modo, penso che queste informazioni non siano fondamentali ai fini della discussione (parere personale). La risposta altrui prevede quello che viene spontaneo dire in base a come il concetto espresso risuona con le proprie corde. Eventuali informazioni strettamente personali penso siano inunfluenti, specialmente per come ho inteso porre il quesito: personale sì, ma non che "scavi" dentro [SM=g27985] .
[Modificato da Anaitis 09/09/2014 11:32]
09/09/2014 11:47
 
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Re:
Anaitis, 09/09/2014 11:31:

No, nessuno.
Il quesito da me posto è riconducibile all'approccio che ho sempre avuto verso l'esistenza e, di conseguenza, verso tutto ciò che la riguarda... sotto qualsiasi forma [SM=g27985] .
Ad ogni modo, penso che queste informazioni non siano fondamentali ai fini della discussione (parere personale). La risposta altrui prevede quello che viene spontaneo dire in base a come il concetto espresso risuona con le proprie corde. Eventuali informazioni strettamente personali penso siano inunfluenti, specialmente per come ho inteso porre il quesito: personale sì, ma non che "scavi" dentro [SM=g27985] .




Se leggi tra le righe il mio pensiero a riguardo è stato espresso a riguardo. [SM=g27985]
Il resto quindi la ricerca "personale" nasce spontanea. Chiedo venia, deformazione professionale. [SM=g27986]


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09/09/2014 12:36
 
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...consapevolezza...

"...un "dissidio" (se così si può dire) da cui nemmeno io sono esente..."

non c'è dicotomia "nell'essenza" del tuo linguaggio, né artificio sintattico dedito a specifico -ma semplicistico e\o personale- scopo...se c'era -il dissidio in te- lo hai "combattuto" bene! vista la giovane età terrestre e il significativo livello -quantitativo e qualitativo- dei "contenuti", anche futuramente potenzialmente articolabili, insiti nei periodi proposti... [SM=g27985]


differenze e differenziazioni sono la "forza nascosta" dell'umanità, sensibilità e consapevolezza due degli strumenti necessari alla valorizzazione ed al miglior "utilizzo", per il tramite di intelligenza e saggezza, di quei due pregi -sempre uniti ad altre decine di caratteristiche personali diversamente insite- che "la scienza" occidentale ha appena cominciato "a scorgere" dietro il fallito tentativo di standardizzazione ed omologazione delle masse e della "conoscenza" perpetrato nel '800 e '900... [SM=g27985]


il nostro compito, quello di alcuni di noi terrestri, in codesto tempo di transizione, è proprio quello di fare da "anello" di congiunzione tra "una realtà" della scienza occidentale in rapida inevitabile trasformazione e "una realtà" -apparentemente più ampia e meno fisica- di un mondo orientale (Veda) che fu...e che di nuovo sarà, unitamente all'occidentale, nei Re-ligi "dell'uomo nuovo"... [SM=g27985]


personalmente non vedo o.t... [SM=g9955]


a presto, Sarasvati... [SM=g8861]




Mr Spock says: it would be illogical to assume that all conditions remain stable
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09/09/2014 22:02
 
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FABIOSKY63 hai afferrato quel che intendevo dire [SM=g27985] .
Grazie per il tuo intervento... e per i tuo apprezzamento.
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10/09/2014 00:27
 
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Personalmente non mi sento di escludere che la realtà possa essere più complessa di quello che appare e di certo la grande invenzione dapprima avviene nella mente visionaria di chi si accinge a crearla.

Galileo Galilei e Giordano Bruno (per citarne 2) ebbero grandi intuizioni molto oltre i "credo" capisaldi di allora.
Ma solo quando sono stati verificati, sono stati riconosciuti.

Non so se l'intuizione possa "attingere" in qualche modo a una "fonte" situata in piani sottili (oddio, ma che sto dicendo?) dove tutto ciò che potrà essere scoperto, è già lì, pronto per essere "pescato" dalle menti predestinate.

Io preferisco pensare che quel poco che c'è di buono nel mondo, è fatto dalle persone che si impegnano affinchè questo ingranaggio crudele chiamato società, abbia dei punti cedevoli;
che questo fiume di melma marcio e fetido che sembra trascinare tutto giù nell'oblìo dopo un salto lungo anni luce, possa essere in qualche modo navigato controcorrente;
che agiscono invece che sperare;
che consapevoli (o no) del fatto che un giorno spariranno per sempre, lavorano per costruire un mondo migliore da lasciare ai - probabilmente ingrati - posteri.


Senza rigore nella ricerca, chiunque potrebbe dire di saper fare o di avere visto qualsiasi cosa.
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