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16/10/2014 15:06 | |
alla ricerca di un vero CONTATTO ALIENO puntuale punto-informatico.it/3880367/PI/News/prima-connessione-cervello-cerve...
Direi che questo dimostra che incomincia ad essere credibile e misurabile le ipotesi di Hynek.
Come discernere tra un contattista pataccaro ed un contattista genuine, ammesso che ne esista uno?
Che contattisti ritenuti genuine esistono, nella letteratura ufologica?
Io non ho mai considerato come fenomeno ufologico della roba “contattista” a causa:
a)della impossibilita’ scientifica di misurare il fenomeno
b)per l’inesistenza tecnologica di prototipi terrestri o spunti di ricerche con esito positivo, che fossero annessi alla telepatia come un protocollo tecnologico di telecomunicazione o telepresenza.
La scinza sta dimostrando l’esatto contrario, benche’ siano i primi prototipi, la fattibilita’ tecnica indica che la direzione e’ corretta.
Hyneck aveva ragione!.
ora: Dentro il baraccone rumoroso e colorato del fenomeno del “contattismo” potrebbero esserci degli sporadici e pochi casi di contatto alieno?!?, imho e’ necessario analizzare il fenomeno cavando fuori una sorta di “protocollo di validazione” per spurgare i magi pataccari dai soggetti genuine.
Come si fa a purificare dal baraccone rumoroso e colorato del fenomeno del “contattismo” quei pochi casi potenziali di contatto alieno, che potrebbero esserci?!
Secondo me, bisognerebbe seguire lo stesso processo del Paleocontattone ossia trovare un caso genuine e poi estrarne le condizioni necessarie di replicabilita’. Ma per filtrare un caso genuine, occorrerebbe prima circoscrivere una serie di condizioni al contesto per evitare di finire fritti dalle balle del baraccone rumoroso e colorato del mondo pataccaro del contattismo.
Allora noi sappiamo che ci sono 2 razze aliene gli insetti sapiens ed i sauri sapens, entrambi visitano la terra da lungo tempo.
Per la ricerca working in progress...
gli insetti sapiens visitano la terra dal 5000ac (con viaggi molto sporadici) i sauri sapiens probabilmente erano gia' in visita sulla terra con gli insettoidi nel 1800ac. Abbiamo anche una stima piuttosto ricca di avvistamenti dal 1200ac sino ad oggi e pure dei modelli quantitativi alieni, che sono in testing.
Abbiamo una buona stima sulla tematica paleocontatti & UFO & alieni.
Per tanare un contattista genuine, a patto che ce ne siano, imho bisognerebbe capire,
propongo questo metodo di analisi
1-una serie di precondizioni attorno al caso potenziale di contattismo.
Queste secondo me sono facili da analizzare, sappiamo quasi tutto grazie alla ricerca paleoufologica. Sappiamo il numero di razze, stime sugli intenti, numero di viaggi, tecnologia ed UFO shape, sistemi stellari piu’ probabili di partenza ed abbiamo anche un modello di traffico alieno per la terra.
Quindi se per esempio: spunta un ipotetico contattista che disegna un UFO a forma di triangolo, che dice che ci sono alieni nordici i quali racconterebbero bla, bla, bla... non ci vuole molto a capire che il potenziale contattista racconta una minkiata perche’ questo non e’ vicino alla stato di natura.
Quindi se per esempio: spunta un ipotetico contattista che disegna ufo grandi e traslucidi e bianchissimi, disegna di alieni insettoidi, di stelle di provenienza attorno alla cintura di orione, narra di un’abduction diciamo che per lo meno all’inizio, parte della narraziona appare inzialmente piu’ verosmile dell’altro, ed occorre investigarlo meglio perche’:
h0: il caso potrebbe essere interamente genuine
h1: il caso potrebbe essere parzialmente genuine (alcune informazioni potrebbero essere vere, altre potrebbero essere false e c’e’ da capire se tali informazioni false sono state introdotte perche’ il contattista ha capito fischi per fiaschi, se ha introdotto sue interpretazioni oppure se sta attingendo da altre fonti e lui e’ solo un biografo di un terzo che rimane occultato. Oppure ha introdotto rumore per ragioni finanziarie, oppure perche' e' stato costretto dalle autorita' oppure per aumentare la propria fama personale...)
h2: il caso potrebbe essere falso, dopo tutto l’iconografia degli alieni grigi e’ gettonatissima e l’inconscio collettivo di un alieno, oggi equivale allo stereotipo alieni grigi. Lo stereotipo dei dischi alieni cambia nel tempo ma l'UFO di alluminio a forma di doppio piatto resta cmq una "flying saucer" ben nota nei media e nell'inconscio collettivo alimentato dai media.
2-controllo formale sulle asserzioni dette.
Se uno dice di essere stato addotto, qualche elemento a sostegno lo dovrebbe portare. Se ad uno gli sono stati trovati impianti alieni, dovrebbero esserci referti medici. Se uno e’ stato posto sotto ipnosi, dovrebbe aver avuto anche l’iniezione di penthothal altrimenti...
dopo il controllo formale sul potenziale contattista per verficare se la racconta giusta perche' a)quello che dice e' plausibile e non contraddittorio E b)se quello che dice e’ verosimile
poscia imho si potrebbe ragionare
3-del contenuto dei messaggi alieni, si presuppone che tali messaggi abbiano un qualche scopo. Ad esempio agli Incas fu detto cose che sarebbero accadute poi storicamente, "ritorno degli dei da Est" ma furono male interpretate. Anche gli Hopi che ebbero un paleocontatto indiretto, hanno a loro modo delle previsioni nella loro religione. Si presuppone che il contenuto di tale messaggio, possa avere informazioni che ancora non siano comtemplate dal livello di conoscenza attuale, o che abbiano una qualche utilita'. Messaggi quindi che vanno vagliati sotto qualche tipo di morale ad esempio. E correlati con qualche religione, quasi certamente quella cristiana.
4-studiare il soggetto, cercando di capire perche’ sia stato contattato e non un’altra persona, ricavandone se esistono, delle condizioni necessarie o sufficienti
allora: STEFAN DENAERDE
www.edicolaweb.net/nonsoloufo/ad07_03i.htm
libriromanzi.blogspot.it/2009/09/ho-incontrato-gli-extraterrestri-ste...
www.associazionesaras.it/index.php?option=com_content&view=article&id=336&It...
Se non ho capito male, il libro e’ del 1960, pubblicato nel 1969, l’ingegnere meccanico olandese avrebbe incontrato gli extraterrestri d’estate in un lago, un uomo (salvo rivelarsi non un uomo) gli rivela varie cose...
[x] la rappresentazione dell’alieno e’ la meno incompatibile che si aggirano nel colorato baraccone rumoroso dei contattisti, tuttavia...
[x] e’ parzialmente compatibile con gli insettoidi alias “anubi"
[x] non e’ compatibile con i sauri
[x] unica possibilita’ d’incontro il 1957 oppure 1959
[x] totalmente falso appare il contesto dell’incontro, ossia un uomo incontrato nel lago con sembianze umane che poi pero’ si rivela come alieno. Se questo e’ l’incipit del libro, il contesto appare irreale perche’ i dipinti egizi mostrano gli alieni od estremamente alti oppure potrebbero essere piccoli di statura molto bassa. Per altro gli indizi attuali indicherebbero che la lettura corretta e' quella egizia della statura intesa come "status" quindi gli alieni potrebbero essere bassi di statura (insettoidi).
[x] nel racconto dello pseudo contattista, nemmeno c’e’ il contesto di un’abduction (che invece ha un modus operandi, alquanto antico).
[x] il contesto dell'incontro e' quello di un lago, una fonte d'acqua vi sono numerosi abduction passate riguardo a questo ambiente.
[x] pero' manca ogni riferimento alla tecnologia aliena
[x] mancano riferimenti alla forma del disco
[x] mancano riferimenti ai foo fighters
Th:
Se questo e’ l’incipit, imho l’ingengnere e’ anche un’arguto filosofo che le ha sparate grosse!.
next (salvo il contesto dell’incontro non sia stato diverso, ed abbia capito male io)
STAN ROMANEK
n.wikipedia.org/wiki/Stan_Romanek
”Stan Romanek says he is an alien abductee, had his first UFO encounter in 2000, and has had many experiences since, including discovering mysterious wounds on his body that glowed under a black light, communication with aliens over a Ghost Box, aliens following over his car or visiting his home, and telepathic communication by aliens.[1][2] In one account from 2003, he said he woke up and found himself wearing flannel ladies wear, and he suspected he had been abducted and returned in clothing that was actually from Betty Hill, another alien abductee who said she was abducted in 1961 “
[x] nel 2000 la data e’ compatibile con il frame della STS106
[x] il contesto dell’abduction e’ compatibile con una tradizione paleosetica
[ ] quanto sono reali le tracce e gli indizi che provino l’abduction?
[ ] ipnosi con o senza pethothal ?? la differenza non e' da poco
mmmhhh scorrendo velocemente i contenuti su wikypedia, vedo Alnitak (cintura di orione) alieni grigi insettoidi che potrebbero collimare con Seth, Tot, Orus, Rah. C'e' pero' da dire che l'iconografia dei grigi e' gettonatissima nell'immaginagio collettivo ufologico quindi di per se, non e' una prova, ma un indizio che non smentisce!.
Ecco un caso, sicuramente da investigare in modo piu' approfondito, perche’ c’e’ una compatibilita’ potenziale.
Che poi pero’ la cosa possa essergli sfuggita di mano...
www.youtube.com/channel/HCFH0WxcJ9Vg4
esagerando o cercando di trarre profitto o creando fake filmati e’ un’altro discorso e tale materiale va separato per data e contenuto, e per date cumulative procedere ad analizzare che tipo di materiale sarebbe stato prodotto (in modo da separare eventuali circostanze positive da impataccamenti commerciali)
Intanto c’e’ da capire perche’ ha scritto nel 2009, le cose accadutegli nel 2000 ?
Nel 2000 c'era traffico alieno, vedi caso STS106. Volevo cavar fuori dai links di google qualche informazione in piu', attorno al presunto contattista...
www.videomaivisti.it/news.php?readmore=153
non una parola su chi siano questi alieni grigi, da dove vengano, che tecnologie abbiano, e sopratutto nemmeno una parola sul fermatempo!.
zret.blogspot.it/2010/03/le-linee-temporali-di-stan-roma...
l’idea che un alieno lurki dalla finestra... e’ alquanto infantile come circostanza e sopratutto scarsamente tecnologica per degli esseri che viaggiano per anni luce, e forse hanno pure il teletrasporto...
Illuminante questo links
divilinux.netsons.org/archives/2701/stan-romanek-limpostore-...
altro links
www.paolaharris.com/italia/interviste/22-intervista-a-stan...
non una parola sulla questione paleoufologica e non una parola sui sauri sapiens.
Sul presunto impianto non ho trovato links che attestino in modo concreto la cosa, tantomeno circostanze circa presunte ferite. C’e’ da dire che si potrebbe supporre “cover up” ma e’ anche vero che l’assenza di prova non e’ una prova.
Nessun riferimento alla tecnologia aliena, allo shape dei dischi, ai foo fighters, elemento importante la tecnologia che se uno fosse addotto e cosciente dovrebbe alquanto interessare una persona normale!.
Non ci sono manufatti alieni, anche semplici come tazze, bicchieri, cucchiaini, forchette, bicchieri o bottiglie oppure piatti, scatolette di cibo in scatola oppure in polvere. Nemmeno una scarpa oppure una camicia oppure maglione oppure una piccola tuta non spaziale. Non un manufatto alieno di poco conto, di cui gli alieni avrebbero potuto separarsi senza creare imbarazzanti violazioni del principio di neutralita', donandolo all'addotto contattista (che si presume dovrebbe avere per lo meno lo status di amico o conoscente) come una serie di prove assolutamente "genuine" ma innocue.
E’ imbarazzante come presunto caso ufologico... specie per la contestuale produzione di falsi.
Th:
Secondo me il soggetto Stan Romanek non e’ un vero addotto,
a)forse lavora per i servizi segreti ed il suo compito e’ di mescolare informazioni parzialmente vere con altre false, per preparare l’opinione pubblica, ma anche sfruttare la regola business is business
oppure
b)ha inventato tutto sul cliche' dell'immaginario degli alieni grigi, che e' l'iconografia piu' comune nei mass media. Le informazioni a cui ha accesso sono incomplete, parte di queste appaiono errate e non suffragata da alcuna teoria razionale, bensi’ calate ed appiccicate dall'immaginario collettivo e mediatico, all'interno in un contesto ufologico, che sinceramente appare poco credibile!.
PHILLIP H. KRAPF
it.scribd.com/doc/59398001/Phillip-H-Krapf-Il-Contatto...
www.roswell.it/2007/08/31/libri-la-sfida-del-contatto-phillip...
youtu.be/SJ_GZVtQhgU
youtu.be/nOHLlTcxie4
[x] nel 1997 i sarebbe stato traffico alieno, caso The Telegraph
[x] il contesto di un’abduction in piena notte, sembra plausibile, rientrerebbe all’interno di un cliche’ paleosetico antico.
[x] phillip h krapf dice che gli alieni sono arrivati sulla terra prima dei dinosauri... ahi!, ahi! ahi! mi sa che qui' andiamo male, molto male!!, nessun accenno al 5000ac ed al fermatempo?
[x] lo shape dell’ufo insettoide sembrerebbe corretto. Parla anche di tecnologia Foo Fighters??
[x] differenti specie di alieni... dipende dalla definizione di cosa si intende per specie... se phillip h krapf racconta che i nordici viaggiano nel cosmo... andremo molto male!
[ ] dove sono le prove di un'abduction e del fatto che e' stato ospite per una settimana su un'astronave aliena?
Dalla prima rapida analisi... l’impressione e’ che:
il caso potrebbe essere interessante, anche se c'é qualche iniziale contraddizione. Il giornalista “phillip h krapf “ potrebbe raccontare informazioni ufologiche in parte vere in parte false, e che tali informazioni potrebbero non derivare da una conoscenza diretta, ma da qualche altra fonte...
Th:
Se questi contattisti erano coscienti tanto da interloquire con gli alieni e capaci di sopportare il forte stress di essere svegliati di notte nella propria casa, avendo un incontro diretto con un alieno e senza alcun preavviso e senza alcuna preparazione... mi chiedo: come mai non hanno chiesto agli alieni che gli regalassero un bicchiere, un cucchiaino, una tazzina, una borraccia, persino un asciugamano od un qualsiasi manufatto di poco valore ma 100% made in alien world che per gli alieni fosse inutile e tale da potersene separare senza ledere il principio di neutralita' (chiedendo un'arma ipergalattica). In teoria tale manufatto se non fosse stato prodotto sulla terra, dovrebbe contenere isotopi alquanto diversi da quelli che si trovano sulla terra e varrebbero infinitamente di piu’ di un’eventuale fotografia, in quanto sarebbero inoppugnabili!.
Non c'e' traccia di tutto cio' quindi, Krapf non é credibile, non ha nessuna prova diretta, nessuna prova indiretta ne ha informazioni scientifiche oppure conoscenze fuori contesto storico che supportino la sua narrazione.
Nel mondo dei CONTATTISTI, mi pare che non sembra esserci qualcosa di genuine al momento.
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16/10/2014 15:30 | |
Contattismo implicito oppure illuminazione razionale?
Un thread interessante che vorrei aprire, circa una possibile VERA ricerca di potenziali soggetti "contattati".
Come si dovrebbe riconoscere un contattato?! Dalle prove che porta per dimostrare la sua tesi
E che prove dovrebbe portare un potenziale contattista per dimostrare di essere un contattato?
1-Di norma ci si attenderebbe un artefatto alieno ipertecnologico anche nanorobotico (di cui potrebbe essere difficile comprenderne la funzione) oppure
2-se fosse un artefatto piu' semplice come un paio di scarpe aliene, un bicchiere alieno oppure un asciugamano alieno, dovrebbero avere necessariamente isotopi non presenti sulla terra che dimostrerebbero inequivocabilmente che il manufatto e' alieno al 100%.
In alternativa si potrebbe immaginare
3-la "conoscenza" di nozioni scientifiche e fisiche ed astronomiche espresse in linguaggio matematico (alfabeto universale ed unico per rappresentare leggi naturali in teorie) che non sarebbero note alla scienza attuale. Oppure
4-la conoscenza di eventi che al momento non sono noti al genere umano ma che successivamente dovrebbero dimostrarsi corretti o ragionevolmente corretti (se valutati con una logica fuzzy it.wikipedia.org/wiki/Logica_fuzzy ) perche' provenienti da know how scientifico alieno
All'interno dell'ultima classe di eventi tipo 4, ci sono una serie di personaggi e scrittori che IMHO andrebbero scandagliati in modo molto attento.
-Billy Mitchell, predisse la WWII con USA vs Giappone e l'attacco aereonavale su pearl harbour
it.wikipedia.org/wiki/Billy_Mitchell
-Morgan Robertson, predisse il naufragio del TITANic in un suo libro
it.wikipedia.org/wiki/Morgan_Robertson
-Dohuet predisse tutto il potere aereo della WWII con la battaglia d'Inghilterra, i bombardamenti strategici sulla Germania, Hiroshima e Nagasaki e parte del potere aereo della guerra fredda sino ai primi del 1950 con l'avvento degli ICBM & SLBM & servizi satellitari
youtu.be/-wio6M4WtKs
-Verne, predisse l'uomo sulla Luna e l'energia nucleare implementata nei sottomarini
it.wikipedia.org/wiki/Jules_Verne
-Swift predisse due lune su Marte
en.wikipedia.org/wiki/Jonathan_Swift#Legacy
dovremmo prevedere queste
classi di spiegazione PER DEFINIZIONE
extrapolazione logica. Tesi azzeccata ed estratta da un ragionamento logico e razionale alimentato dalla conoscenza tecnica e dall'esperienze delle dinamiche attorno al contesto di studio, su cui e' stata fatta la predizione.
intuizione corretta. Tesi azzeccata e proveniente da ragionamento per analogia che si e' verificato corretto.
botta di culo evento possibile ma improbabile, e' quasi impossibile vincere al 5+1 ma obiettivamente a volte capita che qualcuno vinca. Al crescere della produttoria delle condizioni che devono essere indovinate, la probabilita d'indovinare eventi composti scende rapidamente con velocita' esponenziale!.
Per cui per eventi umani complessi che riguardano buona parte del genere umano c'e' da tenere presente un'altra potenziale spiegazione
contatto alieno conoscenze fuori contesto storico, introdotte in letteratura romanzata che non avrebbero potuto essere conosciute od azzeccate al momento in cui furono scritte.
illuminazione da Spirito Santo qui si entra nell'ambito della religione
it.wikipedia.org/wiki/Spirito_Santo#Sette_doni_dello_Spiri...
ma indubbiamente non puo' essere esclusa come potenziale spiegazione.
BILLY MITCHELL
it.wikipedia.org/wiki/Billy_Mitchell
en.wikipedia.org/wiki/Billy_Mitchell
Billy Mitchell extrapolo' razionalmente le sue tesi
[x] fu tra i primi un america che comprese il ruolo del potere aereo,
en.wikipedia.org/wiki/Billy_Mitchell#Post-war_advocate_of_a...
questo penso sia fuori discussione. Anche se la sua dimostrazione dell'affondamento della corazzata prussiana fu taroccato (perche' all'epoca gli aerei erano di cartone e con poco payload e poche bombe potenti) ebbe certamente ad intuire l'importanza della guerra aereonavale e del ruolo del potere aereo che sarebbe stato dominante nei tempi a venire.
All'epoca l'aereonautica era una branchia dell'esercito, usata poco piu' per la ricognizione, od una bozza di estensione dell'artiglieria. Non esistevano i radar e nemmeno un concetto di difesa aerea. Mitchell caomprese che alla fine della WWI il neonato potere aereo sarebbe cresciuto molto in termini di innovazioni tecniche che si sarebbero riverberate anche sulla tattica aereonavale.
[x] la previsione della guerra giappone vs usa nel pacifico non era difficile da farsi.
C'era gia' stata la guerra cino-giapponese nel 1894 circa
en.wikipedia.org/wiki/First_Sino-Japanese_War
Poi ci fu la guerra nippo-russa intorno al 1904
en.wikipedia.org/wiki/Russo-Japanese_War
Lo stato nazionale giapponese era in forte salita con la rivoluzione industriale, l'unica altra potenza nel pacifico erano gli USA e varie nazioni filo inglesi in Australia oltre all'arretrata Cina che era prospiciente al Giappone, ma di cui Mitchell non ebbe a dir niente.
[x] Gia in epoca WWI c'erano basi US Navy alle Hawai che aderirono agli USA nel 1898
it.wikipedia.org/wiki/Hawaii#Storia
www.history.navy.mil/docs/wwii/pearl/hawaii.htm#anchor420895
quindi immaginando una guerra aereonavale tra Giappone vs USA nel pacifico, sia le Aleutine che le Hawai erano obiettivi sensibili, ma l'Alaska per lungo tempo fu considerata una ghiacciaia priva di una qualche utilita' economica (sino alla scoperta dell'oro nel tardo ottocento)
en.wikipedia.org/wiki/Category:Forts_in_Alaska
degli 11 forti in Alaska solo 4 sono precedenti alla WWI di questi
en.wikipedia.org/wiki/Fort_Tongass del 1867
en.wikipedia.org/wiki/Fort_Davis,_Alaska del 1870
poi si aggiunsero per la corsa all'oro
en.wikipedia.org/wiki/Fort_Egbert del 1899
en.wikipedia.org/wiki/Fort_Liscum del 1900
quindi altre basi durante la WWII. L'alaska per il clima molto duro ed ostile non conteneva istallazioni militari rilevanti ed era all'epoca della valutazione razionale mitchelliana sicuramente meno importante delle basi navali alle Hawai.
Th: le tesi di Mitchell sono sicuramente extrapolazioni razionali (per altro incomplete, in quanto non fece alcun riferimento alla possibilita' che il Giappone si sarebbe espanso in Cina ed in Indonesia).
GIULIO DOUHET
it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Douhet#La_dottrina_sul_dominio_del...
youtu.be/-wio6M4WtKs
Giulio Douhet extrapolo' razionalmente le sue tesi
[x] anche Douhet come Mitchell (ebbero per altro contatti) compresero il ruolo del potere aereo, del bombardamento strategico e dell'evoluzione della tecnica che avrebbe fatto evolvere la forza aerea in un potere militare a se stante tanto quanto le forze di terra, di mare, d'aria (oggi c'e' da aggiungere lo spazio ed il dominio cyber). Il comando aereo e la necessita' di frazionare le forze in aereoporti sparsi al riparo da attacchi nemici.
[x] non tutto ebbe a predirre Douhet che praticamente defini' il potere aereo sino ai primi degli anni 1950 quando l'avvento dei servizi satellitari fececo sparire l'utilita' di fare con aerei della ricognizione strategica a lungo raggio nonche' il bombardamento strategico compiutio con aerei fu sostituito da Wing di missili ICBM e SLBM.
IMHO se Douhet avesse letto un po' di Verne e fatto del brainstorming con Marconi probabilmente avrebbe potuto intuire anche dell'altro! /IMHO
Th: le tesi di Douhet sono sicuramente extrapolazioni razionali (per altro incomplete, in quanto non riusci' a cogliere le potenzialita' dei servizi radio associati allo spazio).
Se appiccicare etichette a Mitchell e Douhet e' ragionevolmente facile, IMHO e' piu' complicato e criptico valutare:
-Morgan Robertson, predisse il naufragio del TITANic in un suo libro
it.wikipedia.org/wiki/Morgan_Robertson
-Verne, predisse l'uomo sulla Luna e l'energia nucleare implementata nei sottomarini
it.wikipedia.org/wiki/Jules_Verne
-Swift predisse due lune su Marte
en.wikipedia.org/wiki/Jonathan_Swift#Legacy
che certamente necessitera' di un'attento scandaglio anche della vita di questi tre personaggi.
Ora delle tre persone che restano da vagliare, si puo' dire che:
[x] nessuno di questi (Swift, Robertson, Verne) ha mai dichiarato di essere stato contattato da alieni
[x] non ci sono alieni nei loro racconti di Robertson, Verne
Swift un probabile contattato!
Th:
Si' IMHO e' possibile che Swift sia un contattato a sua insaputa, ma non ha introdotto gli alieni in modo diretto nel suo testo di fantasia se non in modo metaforico. Perche' obiettivamente i lillipuziani sono troppo piccoli per essere alieni!.
GIULIO VERNE
Jules Verne 8 febbraio 1928 - 24 marzo 1905
fervido e prolifico scrittore di fantascienza e romanzi scientifici e di altre opere, viaggio' moltissimo con la fantasia e pochissimo con il corpo.
it.wikipedia.org/wiki/Jules_Verne
en.wikipedia.org/wiki/Jules_Verne
nel 1865 libro dalla terra alla luna Verne immagina una missione umana sulla Luna.
intuizione fervida quella di Verne
[x] e' certamente un'intuizione fervida quella di Verne, mescolando il piu' antico desiderio dell'uomo che per milioni di anni ha visto cosi' vicina e cosi' lontana la Luna. L'antico desiderio di metter piede sul satellite terrestre, fu raggiunto grazie allo sforzo aerospaziale americano nella guerra fredda nel 1969 ossia cica 105 anni dopo.
La tecnologia aerospaziale immaginata da Verne, verte su un potente cannone (non un razzo) con cui sparare sulla luna un grosso proiettile di alluminio. Il lancio avviene correttamente, il proiettile non atterra sulla Luna ma resta in orbita e poi cozzando con un meteorite ritorna sulla terra.
doc.studenti.it/scheda-libro/generale/jules-verne-terra-l...
[x] non c'e' niente nel testo che rispecchi una conoscenza fuori contesto storico, la tecnologia spaziale non e' credibile e nemmeno la dinamica dei fatti e' credibile. Trattasi obiettivamente di un racconto di fantascienza.
[x] Anche le date sono casuali, esattamente 100 anni dopo nel 1965 il programma Gemini era in atto nella NASA
it.wikipedia.org/wiki/Programma_Gemini
che dal Gennaio al Dicembre 1965 furono lanciate Gemini 2,3,4,5,7,6A in cui in coppia fu testato il primo volo suborbitale, primo galleggiamento nello spazio, prima orbita di 7gg, ed un rendez vous con un'altra capsula gemini. Non si verificarono incidenti gravi ne voli translunari, il primo volo attorno alla Luna avvenne con l'apollo 8 nel 1968
it.wikipedia.org/wiki/Lista_delle_missioni_Apollo
[x] volendo fare un paragone forzato con l'apollo 13 del 1970, la missione americana non atterro' sulla Luna, il danno alla capsula NASA di 105 anni dopo, avvenne per un cortocircuito nel sistema di raffreddamento e non si verificarono MAI urti con meteoriti.
it.wikipedia.org/wiki/Apollo_13
Th:
E' certamente frutto di un'intuizione verniana la conquista della Luna, un antico desiderio dell'uomo che fu immaginato dal Verne nei suoi libri, senza pero' anticipare alcuna nozione o tecnologia scientifica fuori contesto storico.
Discorso simile il secondo libro:
it.wikipedia.org/wiki/Ventimila_leghe_sotto_i_mari
doc.studenti.it/scheda-libro/italiano/ventimila-leghe-sotto-mari-scheda-sintet...
intuizione fervida quella di Verne
"ventimila leghe sotto i mari" libro stampato nel 1870 descrive l'applicazione dell'energia nucleare ai sottomarini. Nel 1870 il sommergibile non era ancora diventato un sottomarino, ed erano ben lungi da venire i primi sommergibili tedeschi della WWI che anticiparono i sottomarini nazisti della WWII.
it.wikipedia.org/wiki/Sommergibile#Evoluzione_dei_somm...
Tuttavia era nota la possibilita' di costruire ed usare anche militarmente mezzi piu' simili a dei sommergibili affioranti corazzati che a delle vere corazzate della WWI dato che tali battelli non erano capaci di tenere il mare e non erano ognitempo rispetto alle tradizioni navi di legno dell'unione. Sommergibili corazzati in navigazione affiorante appena sopra il pelo dell'acqua, furono largamente usati dai confederati con successo durante la guerra di secessione, che provocarono grossi danni alla nascente Us Navy.
it.wikipedia.org/wiki/Confederate_States_Navy#Le_operazioni_navali_nelle_acque_del_Nord...
[x] Non ci sono nozioni militari fuori contesto storico, nel libro "ventimila leghe sotto i mari" ?! No!, il sistema d'arma descritto dal Nautilus era alquanto "poco militare" d'epoca quasi romana, lo speronamento. Non c'e' traccia di siluri oppure torpedini oppure missili.
[x] E' lecito pensare che Verne abbia preso il concetto militare del sommergibile dalla guerra di secessione americana che all'epoca era gia' noto, poi lo abbia manipolato con la fantasia, risolvendo immaginificamente il problema principale di tali mezzi, ossia inventare con la fantasia una sconosciuta energia per alimentare un mezzo subacqueo capace cosi' di stare sotto l'acqua senza alcun problema.
Th:
E' certamente frutto di un'intuizione verniana l'energia immaginifica del nautilus, in quanto non vi sono descritti sistemi d'arma moderni (siluri, torpedini o missili o droni) inoltre il Nautilus affonda i propri obiettivi di superficie per speronamento (tattica militare d'epoca antica, inapplicabile in un contesto moderno).
Decisamente criptico e complicato invece il caso
MORGAN ROBERTSON
it.wikipedia.org/wiki/Morgan_Robertson
en.wikipedia.org/wiki/Morgan_Robertson
di Morgan Robertson 30 settembre 1861 - 24 marzo 1915. Capitano di nave e fervido scrittore di racconti di mare, fu un inventore del periscopio, scrisse di battaglie sottomarine tra Giappone VS USA e di una misteriosa bomba ad ultravioletti, ma sopratutto autore del testo:
il naufragio del Titan del 1898 originariamente intitolato:"Futility, or the Wreck of the Titan". Un titolo quasi profetico, considerando la fama con cui verra' descritto il suo omonimo Titanic:
concepimento del Titanic 31 marzo 1909 (ossia 11 anni dopo del libro)
varato il TITANic nel 1912 marzo 1912 (ossia 14 anni dopo il libro)
it.wikipedia.org/wiki/RMS_Titanic
impressionante la novella di Robertson che appare subito una cosa misteriosa.
en.wikipedia.org/wiki/Futility,_or_the_Wreck_of_the_Titan
it.wikipedia.org/wiki/Morgan_Robertson
digilander.libero.it/flavio.cenni/page2.html
www.zero91.com/13-libri/252-il-naufragio-del-titan-morgan-robert...
Robertson contattato dallo Spirito Santo oppure dagli Alieni!
[0] il contesto dell'affondamento del TITAN e' diverso da quello del Titanic.
Robertson costruisce uno scenario marino plausibile, essendo capitano ed ingegnere e conoscendo le carenti leggi di sicurezza in ambito marinaro, dipinge un contesto verosimile per l'epoca. Era pesante il traffico tra nord america ed europa, principalmente per mare di merci e passeggeri e gli iceberg erano cosa nota e ben pericolosa. Il contesto di affondamento del Titanic e' invece diverso e causato da imprudenza del capitano, imperizia dell'armatore, negligenza del capitano. La nave procedeva ad alta velocita' di notte, in zone dove erano stati avvistati iceberg!. Solo un pazzo avrebbe potuto stabilire una condizione di guida di una nave in tal modo. Una cosa imponderabile da predirre anche nella piu' fervida immaginazione di un au autore, che difatti nel suo libro, esclude dallo scenario delle cause l'imperizia, la negligenza, l'imprudenza ed usa una piu' apparentemente plausibile artifizio della nebbia ed una collisione "casuale". Il contesto del TITAN e' una extrapolazione di Robertson, perche' obiettivamente era impossibile descrivere il folle contesto dell'affondamento del TITANIC che fu al di fuori di ogni prudenza navale.
Ma tutto il resto?!
[x] le similitudini del TITAN e del TITANIC sono pero' impressionanti, descritte 11 anni prima che il battello venisse costruito.
digilander.libero.it/flavio.cenni/page2.html
.stessa lunghezza
.stesso materiale l'acciacio
.stesso numero di eliche
.stesso numero di alberi
.stessa fama di piu' grande nave passeggeri del mondo
.stessa fama di inaffondabilita'
.stesso basso numero di scialuppe
.stesso numero di cavalli vapore
.stessa velocita' di urto nello scontro con l'iceberg
.stessa causa di urto, speronamento con iceberg (non con altra nave o tempesta e cedimento strutturale)
.stesso mese solare di navigazione ed affondamento
.stessa ora di speronamento dell'oggetto
.stesso luogo d'impatto lo speronamento a tribordo
.stessa rotta di collegamento USA-Gran Bretagna
.stessa proprieta' della nave, una compagnia di Liverpool
il numero di comunanze predette da Robertson e' strabiliante, la produttoria probabilistica di tale extrapolazione avrebbe una probabilita' talmente bassa da far ritenere improbabile che si tratti di un caso!. IMHO il Titan e' davvero il Titanic, le somiglianze sono davvero tantissime.
Verrebbe quasi da pensare che Roberston abbia osservato o gli sia stato predetto un evento futuro, e questo essendo stato guardato e non essendo mutate le condizioni al contesto (nuova normativa sul numero delle scialuppe) si sia incastonato in un interstizio irrazionale d'imperizia, negligenza, imprudenza ched neanche il piu' fervido scrittore di fantascienza avrebbe potuto indovinare, data l'irrazionalita' del contesto dell'affondamento del Titanic.
Tra il 1870 - 1915 si registrano: 1870 foo fighters in Scozia, 1897 possibile UFO saurico in Kansas e poco altro. E' un periodo difficile paleoufologicamente il periodo di tempo 1600dc <= t < 1939dc in quanto l'entropia culturale umana e' sui massimi come l'asimmetria e non e' da escludersi che le stime sul traffico alieno del tempo siano leggermente sottostimate.
Th:
Morgan Robertson illuminato dallo Spirito Santo oppure contattato da alieni, sono due ipotesi da non scartare. Il suo romanzo in inglese (leggibile in Gran Bretagna come in USA) avrebbe potuto anche influenzare l'opinione pubblica ed i politici, inducendoli a cambiare la normativa sul numero delle scialuppe di salvataggio necessarie a bordo delle navi transoceaniche. Cosa che indubbiamente, avrebbe potuto evitare il disastro del Titanic. [Modificato da chip65C02 16/10/2014 15:32] |
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16/10/2014 19:55 | |
particolare dei "Viaggi di Gulliver" Swift, - Capitolo della visita a Laputa-
c'e' chi sostiene che Swift avrebbe copiato quello che ebbe ad extrapolare Keplero con una correlazione spuria:
it.wikipedia.org/wiki/Satelliti_naturali_di_Marte
"All'inizio del XVII secolo, Keplero aveva ipotizzato che Marte potesse avere dei satelliti essendo allora noto che ne avesse uno il pianeta che lo precede, la Terra, e quattro quello subito seguente, Giove.[17] Assumendo che il numero dei satelliti dei pianeti del sistema solare seguisse una progressione geometrica, Marte avrebbe avuto due satelliti".
Il fatto che Swift si possa essere ispirato a Keplero e' possibile, tuttavia alcune rappresentazioni di fantasia della immaginifica citta' volante di Laputa ricordano da vicino un UFO nave madre insettoide ed il contesto di un avvistamento UFO, per altro vicino all'acqua.
Nonche' il fatto che tale citta' si sostentassero con del magnetismo (per quanto ipotesi semplicista che richiami facilmente la levitazione magnetica delle calamite), e' compatibile con la stima tecnologica dell'anti-gravita'.
Sono inoltre presenti nel racconto di gulliver due immaginifiche culture una molto piccola l'altra molto alta (ancorche' le scale di misura non siano plausibili).
si valuta che nel testo satirico e metaforico di Swift, siano state introdotti in modo inconscio delle tracce di un possibile contatto alieno, mai consciamente inserito nel testo.
-per la forma delle raffigurazioni della immaginifica citta' di Laputa,
-per l'avvistamento della immaginifica citta' di Laputa vicino all'acqua
-per il riferimento grossolano ad una presunta levitazione magnetica
-per riferimento ad una nozione astronomica palesemente fuori contesto storico
-per riferimento ad un'immaginifica societa' con persone molto piccole E molto alte
-per il riferimento immaginifico d'avere l'opportunita' di discutere con fantasmi di storia
-per le sue credenze di considerare le divisioni religiose cristiane poco chiare e trasparenti
-per le sue credenze nel ritenere l'uomo in parte essere razionale e sopratutto schiavo delle sue pulsioni, finendo per essere piu' propenso al male che al bene (considerazione che sarebbe comune ad un osservatore esterno imparziale se osservasse le forti differenze tra le tribu' di razza umana in diverso grado di sviluppo socio-economico) che ricorda da vicino l'interpretazione di padre Balducci youtu.be/2ZmtAPSU6N8
Copincollo il capitolo del viaggio in Laputa, tenendo sempre presente che trattasi di racconto immaginario che potrebbe quà e là contenere degli elementi di un abduction che poi sarebbe stata mutata in un racconto satirico e metaforico.
www.liberliber.it/mediateca/libri/s/swift/i_viaggi_di_gulliver/pdf/i_vi...
I viaggi di Gulliver, "visita a Laputa", da pag.131
Ma ecco, ad un tratto, farsi un gran buio, in modo tutto diverso da quello che
suole quando passa una nuvola sul sole. Voltomi verso di questo, scorsi un
grande corpo opaco e mobile, che sembrava diretto verso l'isola dove io stavo.
Esso pareva sospeso a due miglia d'altezza, e mi nascose il sole per sei o sette
minuti; però non m'accorsi, nel frattempo, che l'aria fosse più fredda né
l'oscurità maggiore che s'io fossi stato all'ombra d'una montagna.
Avvicinandosi ancora al punto ove mi trovavo, codesto corpo mi apparve
formato d'una sostanza solida, dal fondo piatto e liscio, che rifletteva il mare su
cui si librava. Fermatomi sopra un'alta roccia a circa duecento passi dalla
spiaggia, vidi quel corpo abbassarsi nella mia direzione, a un miglio di distanza.
Guardai allora col cannocchiale, e scopersi moltissime persone che andavano su
e giù lungo i fianchi un po' scoscesi di codesta isola volante; ma non discernevo
che cosa facesse codesta gente.
Per quanto il naturale istinto di conservazione e la speranza d'uscire alla
meno peggio dalla mia rischiosa avventura m'empissero il cuore di gioia, il
lettore può immaginarsi il mio stupore alla vista di quell'isola aerea abitata da
persone che sembravano poterla muovere e alzare a loro talento. Tuttavia, non
avendo voglia in quell'istante di fare della filosofia, mi contentai di guardare
verso qual parte si dirigesse l'isola, che sembrava essersi per un momento
fermata. Quasi subito, infatti, essa si mosse venendo dalla mia parte, sicché
potei distinguervi parecchie grandi gallerie e porticati, congiunti, di piano in
piano, da numerose scalee a eguali intervalli; nella galleria più bassa vidi
benissimo diversi uomini occupati a pescare gli uccelli con la lenza, e altri che
stavano a guardarli. Afferrato il mio berretto (il famoso cappello ormai era
consumato da un pezzo) e il fazzoletto, cominciai a fare dei grandi segnali, e
poi gridai anche a pieni polmoni. Una vera folla s'accalcò ben presto dalla parte
dell'isola prospiciente verso di me, e dai loro gesti capii che mi avevano veduto,
pur non potendomi rispondere. Cinque o sei di costoro salirono, in fretta e in
furia, verso la cima dell'isola volante, probabilmente per riferire la scoperta
fatta a qualche importante personaggio e domandare ordini in proposito. La
folla dei curiosi intanto cresceva sempre.Dopo mezz'ora l'isola s'era tanto accostata, che non più di cento yards me ne separavano.
Allora presi le più umili e supplichevoli positure, e parlai a costoro
col più insinuante accento; ma nessuno di loro mi rispose.
Le persone più vicine mi parevano, a giudicare dai loro vestiti, provviste
d'una certa autorità: essi mi guardavano fissamente e si consultavano fra loro:
infine, uno di essi mi diresse la parola in una lingua chiara, elegante e dolce,
dall'accento vagamente simile all'italiano; sicché io risposi loro appunto in
italiano, sperando che il suono ne sarebbe più gradito ai loro orecchi. Ma non ci
intendevamo affatto.
Comunque essi compresero il disagio della mia posizione, sicché, fattomi
segno di scendere dalla roccia e di andare verso la riva del mare, fecero
abbassare un altro poco l'isola, finché poterono calare dalla galleria inferiore
una catena, con uno sgabelletto attaccato. Sedutomi su questo arnese, in pochi
istanti fui tirato su per mezzo d'un arganello.
Una folla di gente assisteva al mio arrivo; i personaggi che sembravano di
maggiore autorità furono i primi a venirmi incontro. Essi mi guardavano con
meraviglia, che era perfettamente ricambiata, perché non avevo mai visto una
razza di mortali così straordinaria per l'aspetto, i vestiti e il contegno. Alcuni di
loro avevano la testa inclinata a destra, altri a sinistra, e i loro occhi erano
voltati l'uno verso il naso, l'altro verso il cielo; sui vestiti portavano ricamate le
figure del sole, della luna e delle stelle, mescolate con quelle di vari strumenti
musicali, come violini, arpe, trombe, chitarre, clavicembali e altri strumenti
sconosciuti fra noi. Alcuni di loro erano seguiti da persone che sembravano al
loro servizio, ciascuna delle quali portava una vescica attaccata alla punta di
una bacchetta, dentro a cui stavano, come seppi dipoi, molti fagioli secchi o
sassolini; con queste vesciche picchiavano ogni tanto la bocca o gli orecchi del
loro padrone, né da prima potei indovinarne la ragione.
Sembra che codesta gente sia tanto immersa nelle sue profonde meditazioni
da trovarsi in uno stato di perpetua distrazione, dimodoché nessuno può parlare
né udire i discorsi altrui se qualche impressione esterna non viene a scuotere i
suoi organi vocali o uditivi. Perciò le persone benestanti hanno sempre seco un
domestico battitore (o climénole, come essi lo chiamano) il quale ne risveglia
l'attenzione: né escono mai di casa senza di lui. Il battitore ha l'incarico, quando
due o tre persone si trovano insieme, di colpire via via con la vescica la bocca
di colui che deve parlare, quindi l'orecchia destra di colui o di coloro a cui è
diretto il discorso. Né riesce meno utile il battitore al proprio padrone durante le
sue passeggiate, col dargli dei piccoli colpi sugli occhi quando quegli sta per
cadere in un precipizio o per batter la testa in un palo, o per urtare qualcuno o
per essere spinto in un fossato.
Questa spiegazione era opportuna per non lasciare il lettore nella perplessità
in cui io stesso mi trovai nell'osservare il contegno di codesta gente, mentre
venivo condotto alla sommità dell'isola dove era il palazzo reale. Mentre vi
salivamo, costoro si scordarono parecchie volte di ciò che dovevano fare e mi
piantarono lì, finché i battitori non ne ebbero risvegliata la memoria. Essi non
parevano neppure molto impressionati dal mio aspetto, dal mio costume
straniero, dalle grida che la mia vista strappava al popolo meno distratto dei
suoi magistrati.
Giunto al palazzo fummo introdotti alla presenza del re, il quale stava seduto
sopra un trono, circondato dai personaggi più ragguardevoli. Egli aveva davanti
a sé un tavolone ingombro di globi, di mappamondi e d'ogni sorta di strumenti
di geometria. Il frastuono fatto dalla gente che mi accompagnava non lo fece
affatto riscuotere, tanto era sprofondato nella soluzione d'un certo problema; e
dovemmo aspettare circa un'ora prima ch'egli finisse codesta operazione.
Due paggi stavano ai suoi lati, con le loro vesciche; e quando il re ebbe finito
il suo lavoro, uno di essi lo colpì piano e con grande rispetto sulla bocca, l'altro
sull'orecchio destro. Parve che sua maestà si destasse di soprassalto, e solo
allora, dando un'occhiata a me e a coloro che mi circondavano, sembrò
ricordarsi della notizia del mio arrivo, datagli un'ora prima. Disse non so che
cosa; e subito un giovanotto con la sua vescica mi s'avvicinò, e mi diede
leggermente con quella sull'orecchio destro. Cercai di far capire, per mezzo di
gesti, che non avevo bisogno di simile svegliarino, ma questo servì soltanto a
farmi passare da persona rozza e poco intelligente. Il Re mi rivolse poi diverse
domande, ed io gli risposi in tutte le lingue che sapevo, ma non potemmo
minimamente intenderci. Allora codesto sovrano, che si distingueva da tutti i
suoi predecessori per la grande ospitalità, mi fece condurre in un ampio
quartiere del suo palazzo, assegnando due domestici al mio servizio.
Fu subito servito in tavola, e quattro distinti personaggi mi fecero l'onore di
pranzare meco. Vi furono due portate, ciascuna di tre piatti diversi. La prima
portata consisteva in una spalla di castrato tagliata in forma di triangolo
equilatero, un pezzo di bove in forma di romboide e un budino fatto a guisa di
cicloide. La seconda portata si componeva di due anatre accomodate in forma
di violini, di salsicce e rognoni simili a flauti e corni da caccia, e di una costata
di vitello fatta come un'arpa. Il pane veniva tagliato dai domestici che ce lo
servivano in forma di coni, cilindri, parallelogrammi ed altre figure
geometriche. Mentre mangiavamo, mi permisi di domandare i nomi di diversi
oggetti nella lingua del paese, e i miei nobili commensali mi risposero con
molta compiacenza, in grazia dell'opera dei loro battitori. (Essi speravano
evidentemente di poter destare la mia ammirazione per i loro rari talenti,
allorché fossi in grado di comprendere il loro idioma). Comunque, potei
prestissimo chiedere il pane, il vino e tutto quanto mi occorreva.
Terminato il pranzo, venne da me un signore, seguito dal battitore e
provvisto di carta, inchiostro e calamaio. Mi fece capire con cenni d'essere stato
mandato dal Re, con l'ordine di insegnarmi la lingua del paese. Rimasi con lui
quattr'ore circa, e in questo tempo scrissi moltissime parole con la relativa
traduzione di fronte, su due colonne; inoltre mi feci insegnare diverse brevi
frasi, il cui significato costui mi rivelava compiendo dinanzi a me ciò ch'esse
volevano esprimere.
Infine, aperto un suo libro, il mio maestro mi fece vedere le figure del sole,
della luna, delle stelle, dello zodiaco, dei tropici e dei cerchi solari, e di tutte mi
disse il nome: poi fece lo stesso per ogni sorta di strumenti musicali e per i
principali termini di codesta arte. Alla fine della lezione, mi fabbricai da me una
specie di piccolo vocabolario di tutte le parole imparate e, grazie alla mia pronta
memoria, in poco tempo sapevo discretamente la lingua laputiana.
Codesta isola volante si chiamava infatti Laputa, parola di cui volli indagare
la probabile etimologia. Mi dissero che nel loro linguaggio antico e ormai
disusato Lap significava alto, e untuh governatore: da Lapuntuh, per corruzione,
sarebbe derivato Laputa. Questa spiegazione però mi persuase poco,
sembrandomi alquanto sforzata, e ne volli proporre un'altra ai sapienti del
paese. Secondo me, Laputa deriva da Lap uted: lap vuol dire “riflesso dei raggi
solari in mare”, e uted ala. Sottometto questa etimologia al giudizio del lettore,
senza del resto insistervi troppo.
Le persone alle quali il re mi aveva affidato s'erano accorte intanto che i miei
abiti erano disordinati e scomposti, sicché ordinarono a un sarto di venire, la
mattina dopo, a prendermi le misure. Costoro esercitano la loro professione in
modo totalmente diverso dai loro colleghi europei.
Quel sarto, infatti, cominciò col misurare la mia altezza col sestante, poi
prese le dimensioni della mia vita e delle varie membra col metro e col
compasso, e scritte tutte le cifre sopra un pezzo di carta, fece un calcolo assai
complicato. Sei giorni dopo mi portò un vestito che mi stava malissimo; ma egli
si scusò dicendomi che aveva sbagliato un'operazione. Mi consolai col notare
che tali inconvenienti sono colà frequentissimi e nessuno vi bada. Durante i
giorni che rimasi a casa, sia per mancanza di vestito, sia per una leggera
malattia che ebbi, accrebbi molto il mio vocabolario, sicché la prima volta che
ritornai a corte potei capire gran parte di quello che il re mi diceva, e
rispondergli alla meglio.
Il re aveva ordinato di spostare l'isola verso Lagado, capitale del suo reame
di terra ferma, e quindi verso certe altre città e villaggi da cui doveva ricevere le
suppliche; ciò che veniva fatto per mezzo di numerose cordicelle aventi un
piombino in cima. I sudditi vi attaccavano le loro domande, e quando codesti
fogli venivano tirati su, parevano, per l'aria, altrettanti cervi volanti. Qualche
volta ci facevamo dare anche botti di vino e provviste di viveri, che erano tirate
su con arganelli.
La distanza di lì a Lagado era di circa novanta leghe, e il viaggio durò
quattro giorni e mezzo: il movimento dell'isola attraverso l'aria era quasi
insensibile. Il secondo giorno, dopo le ore 11, il re in persona e i suoi nobili,
cortigiani e ufficiali presero i loro strumenti musicali e seguitarono a suonare
tre ore senza interrompersi, sì che ero sbalordito dallo schiamazzo, tanto più
non rendendomi conto del motivo di quel contegno. Ma il mio mentore mi
spiegò che gli abitanti di quell'isola hanno l'orecchio intonato con la musica
delle sfere, e siccome queste in certi periodi mandano suoni, essi fanno loro
l'accompagnamento con gli strumenti che ciascuno conosce meglio.
Il linguaggio di quella gente era pieno di metafore tratte generalmente dalla
musica o dalle matematiche; ed io imparai presto a capirle per le nozioni che
avevo di codeste scienze. Tutte le loro idee si esprimevano per mezzo di linee e
di figure: per esempio la bellezza d'una donna o di qualunque altro essere
animale veniva da essi elogiata con termini geometrici e descritta con parole
tecniche dell'arte musicale, che qui non giova ripetere. Anche nelle cucine di
sua maestà trovai ogni maniera di strumenti di musica e di matematica, di cui i
cuochi si servivano per tagliare e formare i cibi per la tavola regale.
Le loro case erano costruite malissimo; i muri delle stanze non avevano
neppure un angolo regolare. Questi inconvenienti dipendevano dal disprezzo
nutrito da codesta gente per la geometria applicata, che veniva da essi
considerata come scienza volgare e meccanica.
Essi danno ai loro operai indicazioni talmente astratte, che non possono
venir da costoro comprese; sicché ne nascono continui errori. Inoltre essi sono i
peggiori ragionatori del mondo, sempre pronti a contraddire, specialmente
quando hanno torto; e di rado succede loro d'aver ragione. Sono poi lentissimi,
nonostante la loro bravura nel maneggiare matita e compasso, a concepire tutto
quanto non si riferisca alle matematiche e alla musica, e vi arrivano solo in
modo approssimativo. Tutta la loro intelligenza si limita a codeste due scienze;
invenzione, immaginazione e fantasia restano loro così estranee, che la loro
lingua non contiene neppure le parole equivalenti a codesti tre concetti.
Molti di loro, e specialmente quelli dediti all'astronomia, credono poi
nell'astrologia giudiziaria, pur non osando confessarlo; ma più straordinaria e
inesplicabile ancora è la loro passione per la politica e la loro curiosità per le
notizie che le si riferiscono. Non fanno che parlare di affari di stato e tutti
vogliono trinciar giudizi, difendendo con accanimento ciascuno il proprio
partito. Questa stessa manìa ho riscontrato spesso anche nei matematici europei.
Pure, non so vedere alcuna analogia tra matematica e politica; a meno di non
supporre che, avendo un grandissimo cerchio lo stesso numero di gradi di uno
piccolo, colui che può ragionare sopra un piccolo cerchio tracciato sopra la
carta sia anche capace di ragionare sull'immensa sfera del mondo. Ma è più
semplice spiegare codesta mania con la debolezza, comune negli uomini, di
volersi occupare proprio di ciò che non li riguarda e di cui meno possono
intendersi.
Codesto popolo è sempre inquieto e in preda alle paure, e la causa dei loro
perpetui timori è proprio quella che non ha mai tolto il sonno a nessuno degli
altri uomini: essi stanno in apprensione per i mutamenti dei corpi celesti.
Credono, per esempio, che la terra a forza di avvicinarsi al sole finirà con
l'esserne assorbita; oppure che la superficie solare si coprirà a poco a poco di
una crosta formata dalle stesse sue emanazioni e non potrà più illuminare il
mondo. Dicono che se la terra è scampata alla coda dell'ultima cometa, il cui
urto l'avrebbe distrutta, non scamperà alla prossima, che secondo i loro calcoli
apparirà fra trentun anno e riceverà dal sole al perielio un calore mille volte più
forte di quello del ferro rovente. Essa, discostandosi dal sole, si trascinerà dietro
una coda fiammeggiante larga centoquattordicimila miglia; e se la terra vi
passasse attraverso sarebbe arrostita e incenerita, quando anche si trovasse a più
di centomila miglia dal nucleo della cometa. Essi temono anche che il sole, a
forza di spandere i suoi raggi senza che la sua combustione sia da nulla
alimentata, finisca col consumarsi, fenomeno che porterebbe la distruzione del
nostro e degli altri pianeti del sistema solare.
Pensando a questi pericoli e ad altri egualmente terribili, essi stanno sempre
in paura, non possono dormir tranquilli e non gustano piaceri di sorta. Ogni
mattina, quando s'incontrano, si domandano per prima cosa notizie del sole,
qual'è la sua salute e che aspetto aveva al tramonto e alla levata; quindi
s'informano dell'approssimarsi della cometa, e se vi sia speranza di scansarla.
Tutti i loro discorsi sono della stessa fatta, e i loro bambini si divertono a
udire terribili storie di spiriti e di fantasmi, che ascoltano avidamente, salvo poi
non poter andare a letto dalla paura.
Le donne che abitano in quell'isola, essendo molto vivaci, disprezzano i
propri mariti e hanno molta inclinazione per gli stranieri, dei quali v'ha gran
numero al seguito della corte per affari pubblici o privati, o per interessi delle
loro città o corporazioni. I laputiani li trattano dall'alto in basso perché non
hanno la loro scienza; ma le dame di qualità scelgono fra costoro i loro cicisbei.
Ciò che più urta è la sicurezza che godono nei loro intrighi, perché i mariti sono
tanto assorti nelle loro geometriche speculazioni, che ci si può prender qualsiasi
confidenza con le loro mogli in loro presenza senza che se ne accorgano, purché
abbiano una penna in mano e non siano accompagnati dal battitore con la sua
vescica.
Codesta isola è deliziosissima, e donne e fanciulle vi conducono una vita
agiata e magnifica; pure non vi stanno volentieri, perché non basta loro andare e
venire per l'isola e fare il loro comodo, ma si struggono di scendere in terra
ferma e godere i piaceri della capitale, dove invece non possono recarsi senza il
permesso del re; né è facile che l'ottengano, perché i mariti si sono accorti
quanto sia poi difficile farle tornare a Laputa.
Mi raccontarono che una grande dama di corte, moglie del primo ministro, il
più bell'uomo del regno e il più ricco e che l'amava con passione, ottenne il
permesso di andare a Lagado con la scusa della salute; e là restò nascosta
parecchi mesi, finché i birri mandati dal re non la trovarono in un albergaccio,
in uno stato da far pietà, priva perfino dei suoi abiti che aveva venduto per
mantenere un lacchè vecchio e brutto, che la picchiava tutti i giorni. Strappata
per forza a quella indecorosa compagnia e restituita al marito, il quale la trattò
con ogni bontà e amorevolezza e non le fece neppure un rimprovero, poco dopo
essa scappò di nuovo con tutti i suoi gioielli per andare a ritrovare quel
mascalzone; e non se ne seppe più nulla.
Questa storia sembrerà forse al lettore molto europea e magari inglese, ma
d'altra parte i capricci del sesso femminino non sono propri di una sola parte del
mondo e di un solo clima, ed hanno maggiore uniformità di quanto si creda.
Dopo un mese ero così progredito nella loro lingua da poter rispondere a
quasi tutte le domande del re, quando avevo l'onore di essere ammesso alla sua
presenza. Sua maestà non mostrò il più piccolo desiderio di conoscere la storia,
le leggi, la politica, la religione o i costumi dei paesi dov'ero stato, ma si
contentò d'informarsi dei progressi che in ciascuno di essi aveva fatto la
matematica, accogliendo del resto le mie risposte con molta indifferenza e
disattenzione, nonostante che i battitori lo facessero riscuotere ogni tanto.
I viaggi di Gulliver, "visita a Laputa", capitolo III
Dietro mia richiesta il re mi accordò cortesemente il permesso di vedere le
curiosità dell'isola, accompagnato dal mio precettore. Ero curioso specialmente
di scoprire il segreto, naturale o artificiale, degli svariati movimenti di
quell'isola. Eccone la descrizione esatta e scientifica.
L'isola volante, o natante, è rotonda, ha un diametro di settemila ottocento
trentasette yards, ossia circa quattro miglia e mezzo, e perciò una superficie di
circa diecimila acri. Il fondo dell'isola, ossia la superficie inferiore che si vede
guardando dal basso, consiste in un immenso disco di diamante, grosso circa
duecento yards, sopra cui si succedono, nell'ordine consueto, gli strati dei
diversi altri minerali, finché uno strato di terra vegetale, profonda dieci o dodici
piedi, ricopre tutto. La superficie superiore è un po' inclinata dall'orlo verso il
centro, sicché la pioggia e la rugiada scorrono verso la parte centrale dove si
scaricano in quattro grandi bacini, ciascuno dei quali gira circa mezzo miglio e
dista duecento passi dal centro. L'evaporazione solare impedisce a quell'acqua
di traboccare; inoltre, potendo il re alzare l'isola sopra la regione delle nuvole e
dei vapori, egli può sottrarsi alla caduta della pioggia e delle rugiade; giacché
tutti gli scienziati sanno che le nuvole non sono mai più alte di due miglia,
almeno in quel paese. L'isola porta nel suo centro un pozzo largo circa quaranta
yards per cui gli astronomi scendono in una grande caverna fatta a volta,
chiamata Flandona Gagnole ossia caverna degli astronomi, posta alla
profondità di cento yards entro la massa del diamante. Venti lampade vi stanno
sempre accese, spandendo luce da ogni parte per il riflesso del diamante. Le
pareti sono adorne di sestanti, quadranti, telescopi, astrolabi ed altri strumenti
astronomici; ma l'oggetto più curioso, a cui è affidata la stessa esistenza
dell'isola, è un ago calamitato d'enorme grandezza tagliato in forma di una spola
da tessitore. Esso è lungo sei yards e misura almeno tre yards nel punto di
maggior larghezza. Codesta calamita è attraversata nel mezzo da un grosso
perno di diamante su cui essa gira, e tutto ciò è costruito così esattamente che la
mano di un fanciullo può fare agire l'apparecchio. La pietra è contenuta in un
cerchio vuoto di diamante profondo quattro piedi e molto grosso, di dodici
yards di diametro, posto orizzontalmente e sorretto da otto piedistalli, tutti di
diamante, ciascuno alto sei yards. Nella parte concava del cerchio v'è una
scannellatura profonda dodici pollici in cui sono poste le estremità del perno,
che può così girare con facilità. Il cerchio e i piedi che lo reggono fanno un
corpo solo col diamante che forma la base dell'isola, cosicché forza umana non
può smuoverli.
Per mezzo di codesto enorme ago calamitato l'isola s'innalza, si abbassa e si
sposta, essendo fornito da una parte di una forza di attrazione e dall'altra di una
forza di repulsione verso quella zona del globo terrestre dove sono i possessi di
quel monarca. Così, girando la calamita in modo che rivolga verso terra il polo
dell'attrazione, l'isola si abbassa; invece quando si gira verso terra il polo di
ripulsione, l'isola sale. Quando la posizione della pietra è obliqua, l'isola si
muove in quel senso, giacché in essa pietra le forze agiscono sempre
parallelamente alla sua direzione. Con questo moto obliquo l'isola viene
spostata sulle differenti parti dei domini di sua maestà.
Per darvi un'idea di questo movimento, supponiamo che A B sia la calamita,
in cui A rappresenti il polo di repulsione e B quello d'attrazione; e che CDEFG
sia una linea tracciata attraverso lo stato di Balnibarbi.
Se l'isola si trova sopra il punto C, girando la calamita in modo che la punta
A (repulsiva) sia diretta verso terra, l'isola intera risalirà obliquamente verso la
direzione opposta, finché non si troverà soprastante al punto D. Girando allora
la calamita sul proprio asse, in modo che la punta B (attrattiva) sia diretta verso
terra, l'isola discenderà obliquamente dirigendosi verso il punto E. Ripetendo
ancora successivamente tali movimenti della pietra calamita, l'isola via via si
porterà nei punti sovrastanti a F, G ecc. ecc. sempre salendo e scendendo in
direzione obliqua(26). E con tali moti obliqui (s'intende che l'obliquità deve
essere appena sensibile) l'isola può spostarsi su tutti i punti del reame. Essa però
non si può alzare per più di quattro miglia, né può aggirarsi al di là di una
estensione ben definita: e questo fatto viene spiegato dagli astronomi in un
modo semplicissimo. Avendo essi scritto molti grossi volumi sulle calamite,
hanno assodato che la forza magnetica non arriva più in là di quattro miglia, e il
minerale che agisce sulla calamita dal grembo della terra e del mare fino a sei
miglia dalla spiaggia non si trova in nessun'altra parte del mondo, ma soltanto a
Balnibarbi. Questo grande e inestimabile privilegio ha reso possibile a quel
sovrano di sottomettere tutto il territorio che si trova sotto l'influenza della
calamita.
Quando la calamita è parallela al piano dell'orizzonte l'isola sta ferma,
perché in tal caso un'estremità della calamita essendo attratta in un senso e
l'altra in un altro, viene a mancare ogni causa di moto.
La calamita è affidata ad alcuni astronomi, i quali, a seconda della volontà
del re, le fanno prendere le diverse posizioni necessarie. Essi passano quasi
tutta la vita a scrutare il cielo con cannocchiali molto più potenti e perfezionati
dei nostri, perché i loro più grandi strumenti, mentre sono lunghi appena tre
piedi, ingrandiscono gli oggetti più che non facciano i nostri lunghi cento piedi;
e inoltre lasciano alle stelle tutto il loro chiaro splendore. Così costoro hanno
spinto le loro scoperte assai più lungi di noi, e conoscono già diecimila stelle
fisse, mentre i nostri migliori cataloghi non arrivano neppure a un terzo di
codesta cifra. Hanno anche scoperto due satelliti di Marte, di cui il più vicino al
pianeta dista dal centro di questo quanto tre volte il suo diametro, e il più
lontano cinque volte. La rivoluzione del primo si compie in dieci ore, quella del
secondo in ventun'ore e mezza, sicché i quadrati delle loro epoche periodiche
stanno circa nella proporzione del cubo delle rispettive loro distanze dal centro
di Marte: ciò che prova com'essi siano governati dalla stessa legge di
gravitazione comune a tutti i corpi celesti.
Questi astronomi hanno anche osservato novantatré comete differenti, di cui
conoscono esattissimamente i periodi. Se ciò è vero (ed essi ne mostrano
un'assoluta certezza) bisogna augurarsi che i loro studi siano pubblicati,
affinché la teoria delle comete, finora molto imperfetta e incompleta, arrivi per
merito loro a una perfezione non minore delle altre parti dell'astronomia.
Il re di Balnibarbi sarebbe il più dispotico sovrano del mondo se potesse
ottenere dai suoi ministri una perfetta obbedienza ai suoi disegni; ma costoro,
abitando in terraferma e sdegnando il favore del re, come passeggero e
mutevole, cercano piuttosto di tiranneggiare i cittadini affidati al loro governo.
Quando una città si ribella o rifiuta il pagamento delle imposte, il re può
domarla in due modi. Il primo e più mite consiste nel mantenere l'isola di
Laputa sospesa sopra la città ribelle e le sue adiacenze, privando così il paese
del sole e della pioggia e producendo malattie e siccità. Il secondo modo
consiste nello scagliare giù dall'isola una quantità di pietroni, da cui gli ostinati
abitanti non possono salvarsi se non rinchiudendosi nelle cantine, mentre i tetti
delle loro case vanno in rovina.
Qualora poi codesti cittadini persistano nella disobbedienza, il re può
ricorrere al rimedio più energico di lasciar cadere l'isola a piombo sulla loro
testa: sistema eminentemente risolutivo, perché toglie di mezzo la città e gli
abitanti. Tuttavia il re si serve di rado di questo sistema, né i ministri osano
suggerirglielo, perché un atto così violento ecciterebbe l'odio delle popolazioni,
e inoltre danneggerebbe gli stessi ministri, i possedimenti dei quali sono sulla
terraferma, mentre Laputa è appannaggio del sovrano. Ma v'è ancora un più
forte motivo per sconsigliare l'impiego d'un così severo castigo senza assoluta
necessità: ed è il pericolo che la base dell'isola, benché formata d'un diamante
(come ho già detto) grosso duecento yards, possa essere danneggiata cadendo
sopra qualche roccia appuntita, come ce ne sono nella maggior parte delle città
principali (anzi queste sono state costruite al riparo di grandi roccie appunto per
guardarsi da un simile disastroso evento). Sicché un urto troppo brusco
potrebbe schiantare il diamante, come potrebbe farlo scoppiare il calore dei
fuochi della città, a guisa di quanto succede ai tubi di pietra o di mattoni dei
nostri camini. Infine, se la città possedesse numerose guglie di campanili e
grandi obelischi, la regale isola potrebbe, nel cadere, andare in pezzi. Tutto
questo è ben noto a quelle popolazioni, le quali sanno anche benissimo fino a
che punto possono spingere la loro ostinazione nella difesa dei propri interessi e
della libertà.
Sicché il re, anche quando è più sdegnato e risoluto di distruggere dalle
fondamenta la città ribelle, fa calare la sua isola piano piano, per il timore, dice
lui, di schiacciare il suo diletto popolo, ma in realtà perché non vuole mandare
in pezzi il disco di diamante: rotto il quale, secondo l'opinione di quegli
scienziati, la calamita non agirebbe più, e l'isola cascherebbe sulla terra.
Una legge fondamentale del regno vieta poi di lasciare il suolo dell'isola al
re, ai suoi due figli maggiori e alla Regina, finché è in età di partorire.
I viaggi di Gulliver, "visita a Laputa", capitolo IV
In codesta isola ero ben trattato, ma mi pareva d'essere trascurato e un po'
tenuto in dispregio. Non potevo, del resto, sperare di ricevere una grande stima
da parte d'un sovrano e di un popolo così esclusivamente appassionati per la
matematica e per la musica: discipline in cui ne sapevo molto meno di loro.
Ero perciò piuttosto seccato di codesti aerei isolani, e avendo già visto tutte
le curiosità di Laputa non desideravo di meglio che di andarmene. Codesta
gente era valentissima, lo riconosco, in due scienze degne d'ogni stima, di cui
anch'io ho qualche infarinatura; ma erano tanto assorti nelle loro speculazioni
da costituire la peggiore delle compagnie; tanto che m'ero ridotto a frequentare
soltanto le donne, gli artigiani, i battitori e i paggi di corte. Questi miei gusti mi
attirarono un disprezzo anche maggiore, ma d'altra parte, in due mesi che restai
a Laputa, non potei avere una risposta ragionevole se non da costoro.
Ormai avevo imparato benissimo la loro lingua; ma ero stanco d'esser
confinato in un'isola così piccola, e decisi di lasciarla alla prima occasione.
V'era a corte un gran signore, favorito del sovrano, e per questo solo motivo
trattato da tutti con molto rispetto, sebbene fosse ritenuto generalmente il più
imbecille e ignorante dei laputiani. Costui aveva reso alla sua patria notevoli
servigi, essendo dotato di grande accortezza e di pratica negli affari, non meno
che di probità e di modestia; ma aveva un'orecchio così infelice per la musica
che, a dire dei suoi detrattori, aveva più d'una volta battuto il tempo fuori di
misura; e quanto alla matematica, i suoi maestri avevano dovuto sudare quattro
camicie per fargliene imparare i più elementari principi.
Codesto buon signore mi trattava affabilmente e si compiaceva della mia
compagnia, essendo desideroso d'informarsi delle faccende d'Europa e di
conoscere i costumi, le leggi, le scienza dei vari popoli da me visitati. Mi
ascoltava con molta attenzione, facendomi osservazioni sensatissime a ciò che
gli narravo, e non si serviva mai dei suoi battitori, sebbene per salvare le
apparenze due di costoro lo seguissero alla corte e nelle visite cerimoniali: ma
quando eravamo tra noi, li licenziava.
Io lo pregai dunque d'intercedere presso il sovrano in mio favore, perché mi
fosse concesso di andarmene. Il re si mostrò dispiacente, e me lo disse
francamente; mi fece anche qualche lusinghiera offerta che io respinsi, pur
dichiarandomene gratissimo; infine dovette arrendersi alle mie preghiere. Così
il 16 febbraio mi congedai da sua maestà, dopo averne avuto un dono del valore
di 200 ghinee. Anche il mio protettore mi fece un regalo equivalente,
aggiungendovi una lettera di raccomandazione per un suo amico di Lagado, la
capitale di Balnibarbi. Essendo giunta, intanto, l'isola sopra una montagna, fui
calato giù dalla galleria inferiore con lo stesso mezzo che avevo impiegato per
salire.
Trovandomi sulla terra ferma di Balnibarbi (questo, come ho già detto, è il
nome del dominio terrestre del re di Laputa) provai un senso di viva
soddisfazione. Essendo vestito come quegli abitanti e conoscendo
discretamente la lingua del paese, m'incamminai verso Lagado, la capitale, col
cuore tranquillo, e avendo subito trovato la casa della persona alla quale ero
indirizzato, presentai la lettera del mio protettore e fui accolto con somma
cortesia.
La cosa che a me ha colpito di piu' del capitolo sui Laputiani e' oltre alla previsione di due satelliti di Marte, e' l'interesse dei Laputi per il sole, le macchie solari nonche' il mapping delle comete oltre al rischio d'impatto con le meteore.[Modificato da chip65C02 16/10/2014 19:57] |