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EX(TRA)TERRESTRE - Un' ipotesi di lavoro

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2011 12:12
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16/11/2011 17:33
 
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Re: Re:
Paolo Bolognesi, 16/11/2011 17.24:


E dàgli con il Sig. ! [SM=g10781] [SM=g7869] [SM=g7869] [SM=g7869]




Eh Paolo, sei sempre più grande di me, e come si dice, rispetto per i più anziani [SM=g7611]



Condivido pienamente la tua interpretazione per gli Ooparts e le raffigurazioni di dipinti e graffiti; infatti, come ho spiegato ad Alex1304, non le considero prove ma solo indizi per sostenere un' ipotesi. Se poi questi indizi dovessero portare, assieme ad altri dati, alla conferma che un' ipotesi è corretta, in quel momento allora diventerebbero prove.



Beh, per quel che riguarda gli indizi concordo pienamente, per cui possiamo fantasticare sulla soggettività che questi possano portare. Personalmente sono abbastanza scettico che possano incastrarsi con dei fatti tangibili.
Comunque sia concordo pienamente con il concetto da te esposto [SM=g7562]
[Modificato da Stige81 16/11/2011 17:34]
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Re: Re: Re:
Stige81, 16/11/2011 17.33:



Eh Paolo, sei sempre più grande di me, e come si dice, rispetto per i più anziani [SM=g7611]



[SM=g7869] [SM=g7869] [SM=g7869] [SM=g7869] [SM=g7869] [SM=g7869] [SM=g7869]



Beh, per quel che riguarda gli indizi concordo pienamente, per cui possiamo fantasticare sulla soggettività che questi possano portare. Personalmente sono abbastanza scettico che possano incastrarsi con dei fatti tangibili.
Comunque sia concordo pienamente con il concetto da te esposto [SM=g7562] [



[SM=g8861]



Bye

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Paolo Bolognesi

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Re: Re:
Paolo Bolognesi, 16/11/2011 17:16:

Alex1304, 16/11/2011 14.12:

Sign. Bolognesi
É un piacere conoscerla,ho letto la sua teoria tutta d'un fiato e la trovo molto interessante !



Ti ringrazio per l' apprezzamento Alex1304, ma non chiamarmi Sig., mi fai sentire più vecchio di quello che sono ! [SM=g7869]




Sinceramente penso che abbiamo molte prove indirette della sua teoria es


Disegno trovato in una grotta nel deserto del Sahara , datato 6000 ac








Grazie mille
Veramente gentile , avrei mille domande !
Per caso ha qualche news riguardo il caso di Oopart ,trovati da Klaus Dona in America centrale, vedendo i due personaggi e conoscendo le loro gesta ero giunto alla conclusione del falso , pero non riesco a trovare altre news
ufoonline.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...

Spero di non esser troppo [SM=g8322]
[SM=g8861]

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17/11/2011 07:18
 
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Re: Re: Re:
Alex1304, 16/11/2011 19.22:



Grazie mille
Veramente gentile , avrei mille domande !
Per caso ha qualche news riguardo il caso di Oopart ,trovati da Klaus Dona in America centrale, vedendo i due personaggi e conoscendo le loro gesta ero giunto alla conclusione del falso , pero non riesco a trovare altre news
ufoonline.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...

Spero di non esser troppo [SM=g8322]
[SM=g8861]




No, nessuna notizia oltre quelle che già conosciamo.
Personalmente su questo caso nutro moltissimi dubbi, sia per il personaggio, abbastanza controverso, sia per i reperti.
Per questi ultimi i miei dubbi vengono dal fatto che le rappresentazioni sono troppo "moderne" per averle disegnate un essere umano di migliaia di anni fa. Mi spiego meglio: anche ammettendo che millenni orsono la Terra sia stata visitata da esseri extraterrestri con le loro astronavi, e questi esseri abbiano preso contatto con gli indigeni, questi ultimi non avevano il background tecnologico/culturale per rappresentare quegli esseri con le eventuali tute spaziali nè tantomeno le loro astronavi, così simili ai dischi "adamskiani". Li avrebbero rappresentati con quello che conoscevano, non sicuramente con disegni così "tecnologici".
Tanto per fare un esempio; hai presente la stele di Palenque ?




Anche se ciò che è raffigurato è stato interpretato come una scena mistica, per molto tempo gli si è attribuita la rappresentazione di un uomo ai comandi di una navicella spaziale (in effetti assomiglia molto a questo), ma disegnato con uno stile molto figurativo ed arzigogolato, non certamente una rappresentazione con tratti moderni.
Opinione personalissima sul caso di Klaus Dona, ovviamente.



Bye

--

Paolo Bolognesi

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17/11/2011 14:13
 
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Re: Re: Re: Re:
Paolo Bolognesi, 17/11/2011 07:18:



No, nessuna notizia oltre quelle che già conosciamo.
Personalmente su questo caso nutro moltissimi dubbi, sia per il personaggio, abbastanza controverso, sia per i reperti.
Per questi ultimi i miei dubbi vengono dal fatto che le rappresentazioni sono troppo "moderne" per averle disegnate un essere umano di migliaia di anni fa. Mi spiego meglio: anche ammettendo che millenni orsono la Terra sia stata visitata da esseri extraterrestri con le loro astronavi, e questi esseri abbiano preso contatto con gli indigeni, questi ultimi non avevano il background tecnologico/culturale per rappresentare quegli esseri con le eventuali tute spaziali nè tantomeno le loro astronavi, così simili ai dischi "adamskiani". Li avrebbero rappresentati con quello che conoscevano, non sicuramente con disegni


Anche se ciò che è raffigurato è stato interpretato come una scena mistica, per molto tempo gli si è attribuita la rappresentazione di un uomo ai comandi di una navicella spaziale (in effetti assomiglia molto a questo), ma disegnato con uno stile molto figurativo ed arzigogolato, non certamente una rappresentazione con tratti moderni.
Opinione personalissima sul caso di Klaus Dona, ovviamente.





Come sempre gentillissimo per la risposta [SM=g8861]
Speriamo di avere presto notizie allora ! Anche se come te nutro un certo scetticismo!
Bisognera un giorno fare qualcosa a questi ciarlatani [SM=g8251] , rovinano l'ufologia seria
Alla prossima , aspettando un prossimo articolo
Grazie paolo

[Modificato da Alex1304 17/11/2011 14:16]
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24/11/2011 14:38
 
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L’HOMO ERECTUS NAVIGAVA IN MARE APERTO


H. erectus / Stegodonte (elefante del tardo Pleistocene, Indonesia).
Gerbil / Museo Tautavel


Immaginate un gruppo di Homo erectus, i più antichi esponenti della nostra famiglia, che vivono in prossimità della costa su un’isola dell’Indonesia, ben lontani da un’altra rigogliosa isola, visibile solo a poche miglia al largo. Un giorno, mentre sono sulla riva, una mandria d’elefanti esce dalla vicina foresta e attraversa la spiaggia, entra nell’oceano e comincia a nuotare in mare aperto verso l’altra isola. Potrebbe essere questa l’esperienza che fa scattare un processo creativo nei nostri antenati che li stanno guardando? La loro immaginazione si arricchisce non solo del desiderio di raggiungere tale isola, ma anche delle idee su come farlo? Potrebbe questo periodo di pensiero creativo concludersi con l’invenzione di una zattera abbastanza grande da contenere più persone, il cibo e l’acqua? Se saremo in grado di acquisire elementi di prova di questa situazione nel passato remoto, nei primi giorni di Homo erectus, saranno poi gli archeologi a fissare la data e il luogo di uno degli eventi più straordinari in tutta la storia umana, un passo importante per l’evoluzione della mente umana.



Elefanti che nuotano / Africa - Foto tomas2002 / Web Shots


Gli elefanti sono di gran lunga i più forti e grandi tra i mammiferi, colonizzatori attraverso il mare. Sono nuotatori su lunghe distanze e sono stati visti attraversare grandi distanze nell’acqua, sia dolce, sia salata. Mandrie di elefanti hanno nuotato per 48 ore consecutive attraverso i grandi laghi africani. Elefanti hanno nuotato nel mare su una distanza di 48 km, a volte raggiungendo una velocità di 2,7 km / h. Gli elefanti spesso nuotano al largo delle isole in India. Quando nuotano su lunghe distanze, a volte trainano altri individui che hanno bisogno di riposo. Le loro casse toraciche sono molto ben disegnate per la respirazione, e un piccolo branco è in grado di creare una colonia, con il suo potenziale riproduttivo. Diverse specie d’elefanti hanno attraversato il mare in Indonesia a est delle isole di Giava, e verso le Filippine, dove hanno continuato a evolversi e la specie nana si è evoluta.


Da Tangaroa a Wallacea



Tangaroa sul Pacifico - Foto tangaroa.nettblogg


Nel 1947 l’avventuriero norvegese Thor Heyerdahl, nella sua Kon Tiki Expedition, navigò con una grande zattera di balsa, progettata secondo un modello andino o sudamericano, verso ovest attraverso il Pacifico per 101 giorni. La zattera era stata progettata e costruita da costruttori navali indigeni delle popolazioni che vivono ancora intorno al lago Titicaca, sulla Cordigliera delle Ande. La teoria di Thor Heyerdahl, che anticamente i sudamericani avessero viaggiato verso la Polinesia, era inizialmente controversa, ma il libro sulla spedizione è diventato immediatamente un best–seller e il film documentario ha vinto un Academy Award. Il mondo è ormai consapevole del fatto che i popoli indigeni e le antiche civiltà potrebbero aver costruito grandi zattere che potevano compiere con successo lunghi viaggi in mare aperto. Nel 2006 il nipote di Thor Heyerdahl, Olav Heyerdahl, era con l’equipaggio della Tangaroa (così chiamata dal nome del gran Dio del mare Maori), il cui viaggio attraverso il Pacifico onorò il grande Thor Heyerdahl.



First Mariner’s Project / Zattera di bambù da Flores a Timor
Foto First Mariner’s Project – National Geographic Project 2008



Millenni prima dei primi resti conosciuti di imbarcazioni, l’Homo erectus viaggiava su enormi distanze a nord, verso la regione mediterranea, e migliaia di miglia ad est e in Asia. Non vi è alcuna prova diretta archeologica che l’Homo erectus si spingesse in alto mare, ma l’argomento che possa averlo fatto con zattere di tronchi è molto forte e le implicazioni sono molto importanti. Se si vuole raggiungere un’isola al largo, o si costruisce una grande zattera o barca, o si affronta il nuoto su lunga distanza. Forse questa premessa è semplice e condivisibile, ma si discute in dettaglio solo sulla possibilità recente di un tale exploit. La maggior parte dei siti dell’Homo erectus è molto difficilmente databile con precisione, e le prove della presenza dell’Homo erectus in località che sono sempre state isole è stata scoperta solo di recente. La capacità d’attraversare l’acqua rappresenta una tappa importante nella storia dell’evoluzione umana.



Sahul – Sonda / Wallace Line - Mappa – Alberto Salguero / Wikipedia


Robert G. Bednarik e il First Mariners Project dell’Istituto Internazionale di Archeologia di replicazione in Australia hanno condotto eccezionali ricerche, per individuare i più antichi marinai. Bednarik studia la presenza dell’Homo erectus in Indonesia e le origini della navigazione marittima. Ha pubblicato su entrambi i temi, articoli su riviste accademiche e in sedi destinate al più ampio pubblico. La presenza dell’Homo erectus è da tempo nota in Indonesia, sull’isola di Giava, con i primi fossili risalenti a 1,51–1,10 milioni d’anni fa. L’Homo erectus poteva camminare sino a Giava sul Sonda Shelf, una massa continentale oggi sommersa che collegava la penisola malese, Kalimantan, Borneo, Sumatra e Giava, con ampie valli. Sondaland, che è un’estensione dell’Asia continentale, e la piattaforma continentale della Sonda, non si estendono ulteriormente ad est di Giava. Quando un più basso del livello del mare permetteva che Sonda formasse un vasto territorio emerso, anche l’Australia e la Nuova Guinea erano unite da un gran ponte di terra superficiale per formare la massa continentale conosciuta come Sahul.



Wallacea / Le piccole isole della Sonda - Foto satellitare – NASA


Tuttavia, zone di mare aperto rimanevano tra il bordo orientale di Sonda e il margine occidentale dell’Australasia in tutto il tardo Pliocene e Pleistocene. La fauna tipica del sud–est asiatico non si estende al di là della linea di Wallace. Le isole più in basso del Sonda avevano animali distintivi che includevano elefanti, sia di taglia normale, sia nani. In queste acque vi sono isole che sono sempre state circondate dal mare durante il periodo dell’Homo erectus. Se si trova la prova dell’Homo erectus, su queste isole oceaniche più di 500.000 anni fa, avremo trovato la storia dei primi viaggi marittimi.
La linea di Wallace segna il bordo della piattaforma continentale dell’Asia e di Sonda. Si trova tra le isole di Nusa Tenggara (Lesser Sonda Islands) come Borneo, Sulawesi (Celebes), Bali e Lombok. Questo confine naturale è stato notato per primo da Alfred Russel Wallace, naturalista britannico, che ha concepito una Teoria dell’Evoluzione coincidente con quella di Charles Darwin. Considerando che la distanza per via d’acqua tra Bali e Lombok è di soli 35 km, la ‘durezza’ della linea di Wallace è impressionante.



La linea di Wallace - Mappa – Teresa Zubi Karte / Dive Sites in Indonesia


Wallacea comprende le isole tra Sondaland (penisola malese, Sumatra, Borneo, Giava e Bali) e la vicina Oceania (Australia e Nuova Guinea). Queste isole sono sempre state circondate da acque profonde, e non potrebbero mai essere state raggiunte attraverso un percorso terrestre, anche quando il livello del mare durante i periodi glaciali era più basso. Queste isole, per essere raggiunte, hanno richiesto che l’Homo erectus sapesse costruire zattere o barche. La linea di demarcazione Wallacea traa Australia e Nuova Guinea, è chiamata Lydekker’s Line. Vicino all’Oceania tocca: Australia, Tasmania, le isole Aru, Nuova Guinea e le Isole Salomone. A volte durante il Pleistocene, sul livello del mare in questa regione era di 130 metri più basso rispetto a quello attuale e le isole della Nuova Oceania erano riunite a formare il continente noto come Sahul.
Le isole di Wallacea, tuttavia, non sono mai state unite in questi intervalli di freddo nel Pleistocene. Qui sta l’importanza del loro carattere distintivo bio–geografico e la sfida all’Homo erectus. La fauna di queste isole è stata, e lo è ancora, meno diversificata da quelli ad ovest rispetto a loro. Le isole di Wallacea vedono pochi mammiferi terrestri, uccelli di terra, pesci d’acqua dolce o provenienti dal continente asiatico, a causa dell’ostacolo presentato da un viaggio nell’ oceano aperto. Quasi la metà delle specie di vertebrati terrestri del Wallacea sono endemiche (cioè non si trovano in nessun altro luogo). E Wallacea era originariamente quasi completamente coperta da una foresta umida di un gran numero di specie di piante endemiche di latifoglie.
Sulle isole di Wallacea è la prova che conferma che l’Homo erectus fu il primo marinaio, una pietra miliare nella storia umana. Possiamo presumere che i primi potenziali uomini di mare fossero affascinati dalle isole facilmente visibili, poco lontane dalle loro rive. La curiosità è sempre presente nella coscienza umana. Che cosa si trova là fuori? Cibo? Pericolo? (Il contatto visivo con l’isola non può essere documentato fino al Pleistocene superiore e alle migrazioni umane verso l’Australasia).



First Mariner’s Project / Costruzione d'una zattera di bambù, 2008
Foto First Mariner’s Project – National Geographic Project 2008



L'Homo erectus costruisce la prima zattera e viaggia verso l’isola di Flores in Wallacea

Molto tempo prima dell’avventuroso viaggio verso un’isola, Homo erectus non solo vedeva occasionalmente qualche mandria d’elefanti fare il bagno nel mare di un’isola, ma è probabile che tentasse la pesca in mare da piccole zattere. La testimonianza archeologica implica che l’‘invenzione’ d’una più zattera più resistente, capace d’affrontare il mare, possa quasi essere un’estensione di routine della capacità intellettuali dell’Homo erectus già in uso quotidianamente.
E’ molto improbabile che i primi marinai che si avventurarono sul mare usassero canoe o piroghe. Non vi è alcuna prova solida dell’uso del fuoco durante il periodo di certezza archeologica della presenza dei primi Homo erectus sulle isole di Wallacea, ed è quasi impossibile costruire una piroga dal tronco d’un albero cavo senza l’uso del fuoco. La piroga più antica conosciuta proviene dai Paesi Bassi, e risale al 8600 a.C. Nel Mesolitico tempi, il moderno H.sapiens dominò il pianeta per decine di migliaia di anni. Homo erectus si era evoluto nei nostri immediati antenati, prima di estinguersi, prima che il Pleistocene superiore e l’ultima era glaciale iniziassero, verso il 110.000 a.C.
Possiamo concludere che la prima traversata dell’oceano fu compiuta su zattere fatte con tronchi, legati insieme con corda di dure fibre vegetali e / o di fronde di palma. Il bambù era abbondante in Wallacea, e forse alcuni tronchi di legno approdati sulla spiaggia, facili da assemblare e non troppo decomposti, potevano essere utili come legni supplementari. Ebbene, qual è la prova che Homo erectus è stato il primo ominide a viaggiare sul mare? Non abbiamo i resti delle loro imbarcazioni oceaniche. Zattere costituite da tronchi legati insieme sarebbero quasi impossibili da identificare con una scoperta archeologica. Abbandonate quando la riparazione non era più possibile, o distrutte dal mare, sarebbero state presto scomposte e disperse e non possono più essere identificate come un oggetto costruito dall’essere umano. Forse finalmente il ritrovamento d’una pagaia potrebbe essere una prova, ma non ne sono state trovate da questa remota epoca.



Isole di Wallacea - Mappa – Teresa Zubi Karte / Dive Sites in Indonesia


La piattaforma della Sonda era una foresta densa, non sempre facile da attraversare, in tutto il Medio Pleistocene (da 780.000 a 13.000 anni fa). Tale situazione esisteva solo quando il livello del mare era più basso. Sumatra, Giava, Bali e Kalimantan costituivano periodicamente ponti raggiungibile via terra, e non era necessario viaggiare per mare per raggiungerle. Prima che Homo erectus arrivasse in Indonesia è stato su Giava e ciò è stato datato a 1,51–1,02 milioni di anni fa. La possibilità di pescare al largo deve essere stata rapidamente scoperta e apprezzata, e possiamo supporre che brevi viaggi di pesca diventassero una priorità.
L’evoluzione della navigazione marittima ha portato alla capacità di attraversamento di braci di mare di 30 km e alla colonizzazione dell’isola di Flores, verso 840.000 a.C. (tardo Pleistocene inferiore). Questo viaggio comporta la prima colonizzazione di Lombok e Sumbawa, le due grandi isole tra Bali e Flores. Anche nei momenti in cui il livello del mare era ai livelli più bassi, due bracci di mare dovevano essere attraversati per raggiungere l’isola di Flores. In primo luogo si doveva attraversare il canale tra Bali e Lombok, poi i 9 km di distanza tra Sumbawa e Flores. L’attraversamento dello Stretto di Lombok può essere stato il primo viaggio nella storia della navigazione oceanica, con l’obiettivo di conquistare una nuova isola o un nuovo territorio.



Flores_Moni Kelimutu - Fotografia – Serenade / Wikipedia


L’isola di Flores è a metà strada tra la Sonda e il Sahul ed è stata il primo obiettivo per l’insediamento dei primi Homo erectus nella regione. Il Bacino Soa occupa una vasta regione interna, sull’isola di Flores. Si estende per 20 km x 10 km ed è circondato da montagne e vulcani attivi. Durante gran parte della sua storia è stata un grande lago. A volte, grazie alla formazione d’un fiume, il lago è stato drenato e la Soa è diventata un bacino di pascoli a savana. C’è un fiume d’uscita ancora presente. Gli archeologi hanno trovato fossili e utensili di pietra in sedimenti tufacei che si sono formati nel bacino Soa durante i periodi ‘secchi’.
Tra i fossili, negli strati di depositi vulcanici del Bacino Soa di Flores, vi sono molti resti d’elefanti Stegdon e ci sono, nel Paleolitico Inferiore, strumenti umani compiuti nella Formazione Ola Bula, Flores centrale. Nel sito Menge Mata, 19 campioni di prodotti paleomagnetici consentono di stimare l’età del sedimento, che contiene gli strumenti, a 780000 anni. La traccia di fissione offre la stessa analisi di sedimenti, prodotti in un’epoca di ~ 800.000–720.000 anni fa.


Ricominciare da qui

All’inizio il deposito di 850000 – 920000 anni fa non contiene alcun manufatto (Periodo 1). 3 si riferisce al periodo di fossili e pietre strumenti depositati presso Mata Menge e altre cinque località tra 800000 e 700000 anni. Il caso è chiuso! Homo erectus come primo marinaio, navigava in zattera all’isola Wallacea di Flores più di 3 / 4 milioni di anni fa!



Pleistocene medio – strumenti da Giava - Fotografia – Retno Handini / Science Magazine


Strumenti di pietra analoghi a quelli reperiti su Flores sono stati trovati su altre isole in acque profonde della Wallacea: Timor centrale, Timor occidentale, Roti e Sulawesi. I reperti da Timor e Roti sono stati individuati in depositi del Pleistocene medio. Stegodonti sono stati individuati a Atambua, Timor Ovest in sei siti della formazione Weaiwe. Un frammento osseo di Stegodonte trovato alla To’os era stato fracassato ed aveva anche subito un incendio, forse deliberatamente appiccato (chi o che cosa appiccò il fuoco?).
Stegodonti e Homo erectus vivevano fianco a fianco su Timor. Anche se non vi è alcuna solida prova che l’uomo cacciasse gli Stegodonti, essi potrebbero essersi dedicati al recupero delle carcasse trovate occasionalmente. Strumenti di pietra sono stati trovati in almeno sei siti di Stegodonti, ma ciò potrebbe indicare il recupero e il trattamento delle carcasse, e non la caccia attiva. L’Homo erectus indonesiano viaggiava eventualmente da Alor a Timor, su una distanza di 60 a 100 km di mare aperto.
L’uomo s’era lanciato sul mare, molto prima che noi – ‘uomini moderni’ – apparissimo sulla Terra. Le implicazioni per l’evoluzione del nostro cervello e le capacità intellettuali sono impressionanti!



Dal Cile alla Micronesia / Mata Rangi III / Spedizione spagnola, 1999 - Foto: Historic Tall Ship Replicas


Nota su rocce, tempo geologico e cultura
‘Pleistocene’ si riferisce ad una precisa era geologica. ‘Paleolitica’ si riferisce alla cultura. Ci sono i periodi del Pleistocene Basso (1.8–0.78 milioni d’anni fa), Medio (0.78–0.13 milioni d’anni) e Pleistocene Superiore (0.12–0.01 milioni d’anni) e non si sovrappongono esattamente con i periodi delle culture paleolitiche: Inferiore, Medio e Superiore. Inoltre, ogni cultura presenta un diverso lasso di tempo su diversi continenti. Ad esempio, gli strumenti del Paleolitico Inferiore, che sono generalmente considerati come un po’ grezzi e di progettazione elementare, persistono in alcune parti dell’Asia in tutta l’ultima era glaciale (Pleistocene superiore come era geologica). In Europa, all’arrivo del Paleolitico Inferiore gli utensili di pietra sono scomparsi, mentre l’ultima glaciazione (Pleistocene superiore) aveva inizio. Inoltre, la persistenza di utensili del Paleolitico Inferiore nel Pleistocene superiore in certe zone non implica la persistenza del nostro antenato Homo erectus, primo uomo di mare della nostra storia.

Fonti:

www.environmentalgraffiti.com

www.liutprand.it/articoliMondo.asp?id=246
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Compito della scienza non è aprire una porta all'infinito sapere, ma porre una barriera all'infinita ignoranza.
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24/11/2011 22:23
 
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azzarola ragazzi veramente importanti le notizie che inserite , tante bisognerebbe farle studiare a scuola ,e sicuramente rivedere tanti testi storici [SM=g8337]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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Re:
KOSLINE, 24/11/2011 22.23:

azzarola ragazzi veramente importanti le notizie che inserite , tante bisognerebbe farle studiare a scuola ,e sicuramente rivedere tanti testi storici [SM=g8337]



Quando la scuola non avrà più le imposizioni del Vaticano allora si insegnerà l'archeologia e l'Antropologia.

Ma siamo nell'Isola di Utopia. [SM=g10650]







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Re: Re:
eone nero, 25/11/2011 01.36:



Quando la scuola non avrà più le imposizioni del Vaticano allora si insegnerà l'archeologia e l'Antropologia.

Ma siamo nell'Isola di Utopia. [SM=g10650]




Ho citato questa istituzione dato che è quella che ha deciso i libri di Storia in Italia, da altre parti ci sono altri monoteismi che hanno dettato legge dicendo che l'uomo sino al 4004 a.E.V. non esisteva.

E mi spiace anche per i fuffologi che speculano sugli alieni e rendono l'uomo zerbino e succube degli dei o dei presunti alieni.

L'uomo ha capacità incredibili da centinaia di millenni.

Grazie Paolo per aver dato lo spunto. [SM=g8147]






[Modificato da eone nero 25/11/2011 01:53]
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Re: Re: Re:
eone nero, 25/11/2011 01.50:



E mi spiace anche per i fuffologi che speculano sugli alieni e rendono l'uomo zerbino e succube degli dei o dei presunti alieni.

L'uomo ha capacità incredibili da centinaia di millenni.




Questo l'ho sempre sostenuto. Ridicolizzare sull'intelletto umano è quanto di più stupido si possa pensare.
La cosa più terrificante è che quando c'è una nuova scoperta si usa l'alibi del reverse-engineering o di visioni paranormali, senza contare il fatto che l'uomo ha una sua intelligenza. I libri di fantascienza (e qui P.K. Dick impera) bisognerebbe prenderli per quelli che sono, così come le proprie fantasie.
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Re: Re: Re: Re:
Stige81, 25/11/2011 10.10:



Questo l'ho sempre sostenuto. Ridicolizzare sull'intelletto umano è quanto di più stupido si possa pensare.
La cosa più terrificante è che quando c'è una nuova scoperta si usa l'alibi del reverse-engineering o di visioni paranormali, senza contare il fatto che l'uomo ha una sua intelligenza. I libri di fantascienza (e qui P.K. Dick impera) bisognerebbe prenderli per quelli che sono, così come le proprie fantasie.



Eppure è la pratica più comune da millenni e soprattutto i monoteismi ci si sono messi d'impegno in questo.

Se andiamo ad analizzare le diverse teorie ufologiche addotti e canalizzati in particolare, vediamo come l'uomo sia una specie di Fantozzi che senza le manne dal cielo non va da nessuna parte, ogni volta che si si cerca di elevare l'uomo vengono evocati tutti gli anatemi. [SM=g10650]

Retaggi religiosi sicuramente, ma molto triste il tutto.


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