Abduction a distanza

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Gabrjel
00sabato 11 febbraio 2012 09:24
Considerazioni sulla casistica
Negli ultimi anni la percentuale di casi in cui si evidenzia il sospetto di un rapimento di esseri umani da parte di creature ignote, sospettate di essere di origine extraterrestre, ha subito un sensibile incremento, accompagnato dalla comparsa di varianti legate alla modalità dell'evento.
Gli studiosi del fenomeno - ufologi, psicologi, psichiatri e sociologi - si sono trovati di fronte ad una vera costellazione di avvenimenti con caratteristiche comuni per grandi linee ma diversi tra loro nei dettagli tecnici e ciò ha reso difficile sia le indagini che l'opera preliminare di "screening" fra casi da includere nella categoria dei sospetti ed altri attribuibili alla suggestionabilità di strutture psichiche labili.
Nell'adduzione classica ci si trova di fronte ad un individuo il quale lamenta disturbi emotivi vaghi, come insonnia, irritabilità, incubi ricorrenti, alterazioni dell'appetito, della libido, deficit di concentrazione ed una serie di sintomi attribuibili ad uno stato psiconevrotico. Il punto chiave della questione è rappresentato da due fattori che appaiono patognomonici:

1) La presenza di un'amnesia circoscritta ad un breve periodo (minuti oppure ore) antecedente l'inizio del quadro psichico.
2) La presenza di cicatrici piccole e lineari su determinate aree del corpo (inguine, regione sacrale, estremità) non attribuibili ad eventi traumatici che peraltro risultano assenti nella storia del soggetto.

Un terzo fattore alquanto instabile è rappresentato dalla presenza di minuscoli oggetti metallici definiti "impianti" in determinate regioni del corpo (tallone, pianta del piede, mano). Questi oggetti lunghi pochi millimetri si trovano nel sottocutaneo, oppure giustapposti alle capsule articolari, ma anche qui non vi sono dati anamnesici che giustifichino la loro presenza e peraltro mancano sulla pelle cicatrici che potrebbero essere residuate dall'ingresso degli stessi all'interno dell'organismo.
Analisi di alcuni impianti hanno evidenziato la loro natura metallica, in particolare si tratterebbe di leghe non usate dalla nostra tecnologia e peraltro contenenti elementi con percentuale isotopica non terrestre.
L'asportazione chirurgica degli impianti, eseguita peraltro in una bassa percentuale di casi, ha determinato un miglioramento delle condizioni emotive dei soggetti, ma non vi è stato modo di risalire ai modi ed ai tempi dell'applicazione degli stessi.
Diversamente, il trattamento con ipnosi regressiva volto ad evidenziare i ricordi rimossi relativi al periodo anamnesico ha riportato alla luce contenuti abbastanza comuni ai numerosi presunti addotti.
In particolare i soggetti hanno raccontato di essere stati prelevati in ore notturne, per lo più in zone rurali, da individui umanoidi di bassa statura, cranio voluminoso, arti e tronco esili, ascrivibili alla tipologia dei cosiddetti "Grigi". Il prelevamento non era accompagnato da atti violenti, piuttosto gli addotti hanno raccontato di essere rimasti come ipnotizzati dalla presenza di queste creature e di averle seguite docilmente, senza opporre resistenza.
Una volta prelevati i soggetti venivano portati all'interno di ambienti piuttosto spogli circolari o poligonali con pareti a pannelli, luminosità diffusa, pavimentazione liscia, talvolta piastrellata. Nell'insieme tali ambienti facevano pensare ad un laboratorio o ad una sala operatoria in cui era costante la presenza di un lettino sul quale i rapiti venivano fatti adagiare.
Suggestivo è il fatto che la maggior parte degli addotti non ha ricordato il percorso dal momento del prelevamento fino a quello in cui la scena si svolgeva all'interno dell'ambiente precedentemente descritto. In altre parole, pochi hanno raccontato di aver visto strutture accostabili ad UFO nelle quali venivano introdotti, bensì di essersi ritrovati senza sapere come distesi su di un lettino e spesso assicurati con mezzi di contenzione o fisicamente paralizzati da "qualcosa" che essi stessi non hanno saputo definire.
A questo punto i contenuti del racconto convergono su di una tematica comune; i soggetti hanno riferito di essere stati sottoposti ad una serie di esami fisici eseguiti con l'ausilio di "sonde", sia invasive, cioè introdotte in cavità come bocca e naso, sia non invasive, che esploravano l'organismo alla stessa maniera di apparecchiature mediche comuni come ecografi e tomografi. Nel 90% dei casi questi procedimenti erano indolori, al massimo procuravano sensazioni di fastidio.
Molti addotti hanno anche raccontato di essere stati sottoposti a manipolazioni dei genitali, sempre mediate da apparecchiature. In una bassa percentuale di casi abbiamo il racconto di un accoppiamento sessuale di soggetti maschi con creature umanoidi di aspetto femminile; anche in questo caso non vi era violenza ma piuttosto una sorta di coercizione del pensiero che portava l'addotto ad assumere comportamenti specifici, nonostante la sua volontà vi si opponesse.
Una particolarità apparentemente inspiegabile sta nel fatto che in alcuni racconti viene descritta la presenza durante le operazioni di individui di aspetto umano, ben vestiti, apparentemente indifferenti nell'atteggiamento, che si affiancavano ai Grigi che dirigevano comunque lo svolgersi delle operazioni stesse. Si tratta di un particolare estremamente interessante, poiché alimenta la cosiddetta teoria del "patto scellerato", secondo la quale gli alieni coopererebbero con una élite umana, nel quadro infame di un presunto accordo segreto i cui fini ci appaiono ignoti ma che comunque ha dato luogo ad ipotesi inquietanti.
La teoria del "complotto umano-alieno" presuppone che una specie non terrestre abbia raggiunto un accordo con alcuni governi; secondo i patti i Grigi avrebbero mano libera nel rapire, manipolare, effettuare esperimenti genetici su esseri umani, dando in cambio informazioni e suggerimenti tecnici per la costruzione di apparecchiature scientifiche, per lo più destinate ad uso militare, che alcune nazioni starebbero mettendo a punto per assicurarsi un predominio planetario.
In quest'ottica sarebbe spiega bile la collaborazione materiale di uomini dei servizi di sicurezza con gli alieni nella messa in atto delle "abductions".

La sindrome di Diana
Con il termine "sindrome di D.I.A.N.A." (acronimo per "Delirio Individuale da Aggressione Notturna Aliena", coniato dagli spagnoli Javier Sierra e Joseph Gujiarro) ci collochiamo in un quadro diverso.
Si tratta di un quadro ascrivibile ai rapimenti da parte di alieni che presenta delle peculiarità diverse dalla casistica classica e che apre nuove e più inquietanti prospettive allo studio del fenomeno.
I soggetti interessati raccontano di aver visto apparire di notte nelle loro camere da letto creature di tipo Grigio che li avrebbero "prelevati", trasportandoli all'interno di ambienti simili a quelli precedentemente descritti. Il seguito è simile alle altre adduzioni ma la modalità di prelevamento resta ancora più oscura.
I familiari dei presunti addotti, infatti, pur dormendo nella stessa casa, non ricordano alcun rumore o altro segno di presenza estranea; inoltre le abitazioni in questione non presentano alcun segno di forzatura su porte o finestre; in altre parole ci troviamo in pieno paranormale, laddove si parla di apparizioni che però lasciano sul corpo degli addotti segni e cicatrici identici a quelli descritti nella casistica standard; più delle altre forme, la sindrome di Diana è oggetto di studi psichiatrici che per ora non hanno portato a conclusioni definitive.
Siamo di fronte ad un'ipotesi che se da un lato ci avvicina a considerazioni che spesso superano ampiamente i limiti della logica comune, dall'altro potrebbe darci una visione ben diversa e forse paradossalmente più credibile dell'intera questione.
Nell'adduzione messa in atto secondo le metodiche definite "classiche", benché non vi siano aspetti particolarmente "fantascientifici" nello svolgimento dei fatti, resta comunque evidente una certa grossolanità di comportamento da parte dei presunti alieni.
Supponiamo infatti di trovarci di fronte a creature provenienti da sistemi stellari diversi dal nostro, quindi distanti anni luce dalla Terra. Per riuscire ad effettuare viaggi interstellari gli esseri in questione devono necessariamente essere in possesso di cognizioni scientifiche estremamente avanzate che gli consentano di by-passare i limiti fisici stabiliti dalle leggi della relatività. Appare piuttosto strano che una volta arrivati sulla Terra questi esseri si ritrovino a mettere in atto rapimenti che per quanto concerne almeno la fase di adescamento non si discostano significativamente dai sequestri di persona attuati da criminali terrestri.
Appostamenti, rapimenti effettuati da creature che compaiono in prima persona, si espongono, accompagnano per mano gli addotti fino alle sale di operazione, appaiono decisamente in contrasto con il livello tecnologico di esseri che dovrebbero oramai essere in grado di fare a meno di ogni tipo di manovalanza.
La presenza di umani alle operazioni appare poi ancor meno credibile, si accosta pericolosamente ai contenuti di un racconto fantascientifico e scredita il significato globale dell'intero fenomeno, esponendo i ricercatori ufologici alla ridicolizzazione da parte dei mass media.
Ancora, il racconto di rapporti sessuali umano-alieni ci appare decisamente poco credibile ed orienta molto di più verso una patologia mentale del presunto addotto, creando la tendenza a liquidare in blocco la questione, etichettandola come fantasia patologica di strutture psichiche disturbate.
Ho già accennato altre volte alla teoria del "doppio depistaggio", secondo la quale gli autori delle "abductions" introdurrebbero apposta nei vuoti mnemonici dei soggetti da loro trattati una serie di ricordi falsi ed artefatti, destinati ad emergere durante l'ipnosi, dando un quadro dei fatti probabilmente diverso da quello reale ed al tempo stesso contenente aspetti contraddittori che alimentano l'incredulità ed aprono la strada ad ipotesi complottistiche, spionistiche, talvolta francamente demonologiche (ricordiamo che un soggetto raccontò di aver notato un pavimento di piastrelle esagonali che sembravano "ribollire", mentre dal soffitto calavano sonde nere, simili a serpenti). Tutto ciò ovviamente crea solo un'enorme confusione nelle indagini e comunque seppellisce il vero contenuto dei fatti che a tutt'oggi non ci sono noti; in altre parole, gli autori dell'adduzione si garantiscono il segreto proprio introducendo nelle loro cavie umane delle mnemosintesi cariche di contenuti a cavallo fra l'incubo ed il mito, volutamente cariche di simbologie archetipiche che hanno un solo obbiettivo: depistare il corso delle indagini.

Ipotesi di induzione a distanza
La sindrome di Diana ci offre spunto per delineare una nuova possibilità sui contatti umano-alieni; scartando l'ipotesi dell'apparizione-materializzazione aliena, del viaggio dell'addotto al di fuori del proprio corpo e di tutto l'insieme di eventi assai vicini al mondo dello spiritismo ed almeno oggi inaccettabili scientificamente, ci rimane quella estremamente più credibile dell'induzione a distanza.
Una serie di segnali radio viene convogliata da un luogo lontano, magari al di fuori dell'atmosfera terrestre, fino al punto stabilito, cioè la struttura neuropsichica di un soggetto scelto. Questo bombardamento di impulsi "confeziona" un'allucinazione dai contenuti predefiniti ed induce nel soggetto un particolare stato psichico destinato a dare sequele nei tempi successivi all'evento stesso. In altre parole l'addotto, che in questo caso dovremmo chiamare più correttamente "indotto", viene sottoposto ad un'esperienza onirica che modifica il suo assetto emotivo.
Non è da escludere, nell'ipotesi della manipolazione genetica, che le onde radio inviate al soggetto abbiano anche svariati poteri sull'organismo; dalla modifica di equilibri neuroendocrini, alla mutazione genetica. Non dimentichiamo che proprio il sistema endocrino ha mostrato di essere sensibilissimo alle variazioni del mezzo chimico-fisico in cui l'uomo vive e che le radiazioni hanno un sicuro effetto mutageno.
In questo modo sia le indagini sulla fisiologia umana (che a questo punto dovrebbero essere una tappa superata per gli extraterrestri, studiandoci essi ormai da molto tempo), sia l'induzione di mutazioni genetiche, sperimentali o finalizzate che siano, verrebbero effettuate a distanza, veicolate da un'esperienza indotta via radio.
La valutazione delle reali finalità di un simile procedimento si presenta estremamente complessa, e altrettanto vale per l'attribuzione di attenzioni benevole o non da parte dei suoi autori.
Va comunque detto che la qualità di vita degli addotti va considerata globalmente scadente. Questi individui vivono in uno stato di perenne inquietudine, nell'attesa ansiosa di nuovi contatti che poi vivono passivamente, con la sensazione angosciante di essere parassitati da qualcosa di indefinibile, quasi invasati.
È altresì vero che i racconti resi da molti soggetti descrivono un atteggiamento rassicurante da parte degli adducenti, i quali garantiscono che non c'è alcun rischio legato agli effetti degli interventi effettuati, arrivando quasi ad alludere la possibilità che gli individui scelti fossero più che altro dei privilegiati, destinati ad un programma che in ultima analisi avrebbe migliorato la loro "performance" biologica. A conforto di ciò notiamo che una buona percentuale di soggetti affetti dalla sindrome di Diana presenta, accanto ai sintomi ansiosi, tratti comportamentali improntati ad una strana estroversione; si tratta di individui propositivi, iperattivi, molto impegnati nelle loro attività lavorative, scarsamente aggressivi e, fatto molto singolare, con istinti sessuali estremamente controllati.
Potremmo veramente trovarci di fronte a menti manipolate ed indirizzate alla propositività, a scapito degli istinti legati al piacere. Se da un punto di vista strettamente razionale un tale assetto comportamentale può rappresentare un passo avanti nell'evoluzione psichica dell'uomo, da un altro, più medico-olistico, esso è comunque indice di una forzatura della struttura psico-biologica ed i disturbi emotivi che accompagnano i soggetti affetti potrebbero rappresentarne la conseguenza.
Per quanto riguarda gli addotti nella maniera classica dobbiamo invece rilevare che questi individui presentano un corteo sintomatologico emotivo assai più ampio e che la loro vita di relazione è invece profondamente disturbata, spesso fino ad un drastico abbassamento del tono comportamentale.
Potremmo quasi delineare una netta distinzione fra questo tipo di "rapiti" o "addotti" e l'altro gruppo di "indotti", arrivando ad una nuova ipotesi: quella di due metodiche differenti di approccio all'uomo da parte di presunti extraterrestri e quindi di due programmi diversi, non necessariamente messi in atto dalla stessa specie.

Ipotesi della contrapposizione
Già negli anni passati, a proposito del fenomeno UFO venne avanzata da Mario Cingolani la cosiddetta tesi del "conglomerato". Applicandone i criteri dagli UFO ai loro occupanti, si potrebbero ipotizzare entità aliene che si interessino alla Terra in modi diversi. La stessa tesi non esclude naturalmente che tali specie possano agire indipendentemente tra loro e magari in competitività.
Includere il fenomeno "abductions" in questo discorso tuttavia si presenta piuttosto difficoltoso per un motivo abbastanza semplice: sia gli affetti da sindrome di Diana che i presunti rapiti hanno nella maggioranza dei casi descritto come artefici dei fatti creature simili, tutte ascrivibili alla tipologia dei Grigi. Incontri ravvicinati con altri umanoidi di varia specie sono stati descritti molto spesso ma questi si limitavano ad apparizioni, con scambio di poche parole o pensieri trasmessi telepaticamente, senza alcun tentativo di manipolazione da parte delle creature suddette.
La logica ci porterebbe istintivamente a pensare che ad un certo livello di evoluzione determinate contrapposizioni di tipo competitivo-colonialistico dovrebbero essere superate nei viventi ed invece l'ipotesi del conglomerato ci proietta in una realtà totalmente diversa, non dissimile da quella terrestre, in cui non sono più nazioni dello stesso pianeta a competere per l'estensione della loro area di influenza su determinate regioni, bensì intere specie che gareggiano tra loro per accattivarsi le simpatie dell'Umanità.
In questo panorama piuttosto sconfortante ci troveremmo poi di fronte ad una spaccatura in seno alla specie dei Grigi, i quali sarebbero divisi in due fazioni che metterebbero in atto iniziative di contatto induttivo con metodiche diverse e contrapposte.
Potremmo distinguere un gruppo più "invasivo", che rapisce, esamina, manipola, impianta delle apparecchiature negli organismi ospiti, lasciando questi ultimi in uno stato di confusione e squilibrio emotivo.
Un secondo gruppo "induttivo" si servirebbe di metodiche indirette che non presuppongono il contatto fisico per provocare nei soggetti scelti mutamenti comportamentali mediati da esperienze paragonabili ad apparizioni di entità soprannaturali.
In entrambi i casi ci troviamo di fronte ad atteggiamenti discutibili, almeno sul nostro piano, etico ma è necessario ammettere che quella da noi definita correttezza potrebbe essere solo una valenza arbitraria che non trova corrispettivi al di fuori del pianeta.
Noi non esiteremmo a proporre ed imporre i nostri costumi che riteniamo evoluti a popolazioni primitive nell'ottica di portare queste ad un alto grado di civilizzazione; non c'è motivo perché presunti alieni debbano comportarsi diversamente se convinti della validità delle loro tesi.

Conclusioni
Tirare le somme di un simile discorso è veramente difficile. Parliamo di ipotesi tutte da verificare, camminando praticamente sul vuoto.
Stabilire una scala di valori su di un castello così fragile non è accettabile né possibile sul piano logico.
Molto più utile è invece tentare di fare chiarezza sul fenomeno, e ciò è auspicabile che si realizzi nel corso dei prossimi anni attraverso l'approfondimento e l'ampliamento delle indagini.
A tutt'oggi abbiamo diverse scuole di pensiero che attribuiscono agli adducenti intenzionalità ora pacifiche, ora freddamente manipolative, ora palesemente aggressive e pericolose per la sopravvivenza stessa della specie umana.
Certo è che se quest'ultima tesi venisse dimostrata ci troveremmo tutti a dover fronteggiare un'emergenza altamente drammatica, trovandoci di fronte ad una intelligenza notevolmente progredita che non potrebbe essere facilmente scoraggiata dai nostri attuali mezzi difensivi.
Più confortante appare invece l'ipotesi del conglomerato che, nella peggiore delle ipotesi, ci permetterebbe di sceglierci degli alleati contro una eventuale specie aggressiva. Resterebbe comunque un'impresa estremamente difficoltosa riuscire a capire chi ci è amico e chi no, considerando che ogni considerazione etica diviene arbitraria e che praticamente in pochissimi casi vi sono state violenze palesi su esseri umani da parte degli adducenti.
Nonostante questa nebbiosità di valori possiamo comunque affermare che anche in un contesto extraplanetario il rispetto della vita e dell'autodeterminazione rappresenta un atteggiamento di alta qualità evolutiva che non deve necessariamente rappresentare una prerogativa fissa di intelligenze avanzate.
Una specie che si fosse fatta strada attraverso atti prevaricatori, arrivando a creare un sistema di tipo imperialistico basato sull'imposizione della propria cultura, per tecnologicamente avanzata che possa essere, non è da considerare amica.
Questa affermazione ha comunque un suo margine di semplicismo ingenuo in quanto proietta problematiche squisitamente umane su scala interstellare, trascurando aspetti che potrebbero essere inimmaginabili per noi. Solo per fare un esempio potremmo trovarci di fronte ad un pericolo biologico che cova in seno al pianeta e del quale non abbiamo preso coscienza. I vari tipi di "abduction" potrebbero rappresentare tentativi diversi di antagonizzare un fenomeno "in fieri" e quindi recare in sé l'obbiettivo di preservare l'Uomo da un pericolo cataclismatico.
A questo punto la dolorosità degli effetti collaterali sarebbe veramente un fattore trascurabile di fronte alla vantaggiosità degli obbiettivi a lungo termine e le considerazioni etiche precedentemente esposte varrebbero nulla.
Chi può dare una risposta a tali interrogativi?

Articolo di Giuseppe Colaminè
Fonte: "UFO Notiziario" Nuova Serie - N. 06 del Novembre 1999
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