Intervista ad uno dei maggiori esperti di Ufo: Edoardo Russo

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biancofive
00mercoledì 8 giugno 2011 00:21
Per gradita concessione dell'autrice dell'intervista, la gentile Raffaela IndaffaRaffa Assisi, pubblico per intero il suo lavoro che fa molta chiarezza su come dovrebbe essere approcciato il fenomeno UFO:

Intervista ad uno dei maggiori esperti di Ufo: Edoardo Russo

Tante interviste sono passate per le nostre pagine web, ma oggi vorrei portare alla vostra attenzione le parole di uno dei maggiori esperti di ufo che abbiamo in Italia.

Ex presidente del Centro Italiano studi ufologici (CISU), Edoardo Russo, ha dedicato a Tra Terra e Cielo un pò del suo prezioso tempo e per questo gli siamo immensamente grati.

Quando ho contattato il CISU, dopo i numerosi post inseriti, speravo mi dessero la possibilità di avere qualche risposta, magari anche telefonica o supponevo avessero dei format già compilati per quelli come me, che diciamocela tutta non hanno molta visibilità, ma sono rimasta piacevolmente sorpresa quando mii è stata data la possibilità di "parlare" con, appunto Edoardo Russo, uno dei nostri massimi esperti il cui curriculum parla da se, che vi consiglio di consultare all'indirizzo web.tiscali.it/edoardorusso/

Ma veniamo alla vera e propria intervista:

Grazie Dottor Russo per aver trovato il tempo di rispondere a qualche domanda per il blog.
Lei è considerato il maggiore esperto in UFO in Italia, e come tale spesso partecipa a conferenze sull’argomento in tutto il mondo. Come ha cominciato? Da cosa è nato il suo interesse?


Una premessa: è gratificante godere di tanta considerazione, ma non solo non penso affatto di essere il “maggior esperto” italiano sull’argomento; penso anzi che non si possano stilare classifiche di questo tipo. Tutt’al più sono uno di quella ventina di studiosi che nel nostro paese hanno più visibilità, anche se (per quel che mi riguarda) non mediatica.

Il mio interesse per l’argomento è cominciato quando avevo 14 anni, leggendo libri di autori che oggi non ritengo più attendibili (Peter Kolosimo) ma che all’epoca innescarono una passione che, pur cambiando forma più volte, dura ormai da 38 anni.

Un paio d’anni dopo, nella primavera del 1975, dopo aver letto in maniera forsennata decine di libri e riviste, essermi abbonato a periodici italiani ed internazionali, ed aver coinvolto alcuni amici e coetanei nel mio interesse, ebbi la fortuna di conoscere uno dei “padri” dell’ufologia italiana, Gianni Settimo (direttore della rivista “Clypeus”, tra i promotori del Centro Unico Nazionale, custode del più grande archivio/biblioteca/emeroteca sugli UFO esistente in Italia), il quale prese sotto l’ala protettiva quell’adolescente sprovveduto e non solo gli diede una formazione ed un ricco bagaglio ufo-culturale, ma lo incoraggiò e sospinse a scrivere articoli, costruire una rete di corrispondenza, incontrare e conoscere altri studiosi, e poi a curare una rivistina specializzata (“Ufo and Fortean Phenomena”, poi divenuta “Ufologia” e infine traghettata nella “Rivista di informazione ufologica” del CISU).

Secondo il suo parere di esperto, quante delle segnalazioni sono “reali” e quante frutto di fantasia?

La quasi totalità delle segnalazioni si riferisce ad osservazioni reali, mentre quelle inventate di sana pianta sono una piccola minoranza. Questo non vuol dire, però, che si tratti sempre di “veri UFO”: la stragrande maggioranza (90%) delle osservazioni (genuine e sincere) da parte di testimoni occasionali sono in realtà dovute a cause che di misterioso o inspiegato hanno poco o nulla: esiste un’ampia serie di fenomeni naturali e di oggetti artificiali (in genere abbastanza banali) che non sono conosciuti o non vengono riconosciuti dagli osservatori: queste costituiscono la materia prima grezza, il “fenomeno UFO in senso lato”. Ma i veri “UFO in senso stretto” sono una piccola percentuale (meno del 10% in effetti) di quelle osservazioni, e sono quelle che perfino uno studioso preparato non riesce a ricondurre a cause convenzionali.

Negli ultimi mesi si parla tantissimo di UFO, forse anche perché la CIA ha reso pubblici i suoi x-files e pare che gli avvistamenti degli UFO siano quasi triplicati da quel momento in poi. Ci vede un nesso?

A quanto mi risulta, non c’è stato alcun incremento di notizie o discussioni sull’argomento UFO, né sulla carta stampata né in TV (ed il Centro Italiano Studi Ufologici conduce un monitoraggio sistematico di entrambe, tramite un abbonamento all’Eco della Stampa e attraverso il proprio Centro di ascolto radio-televisivo). Né risultano aumenti nel numero di segnalazioni, rispetto ad esempio all’anno scorso o al 2009, anzi a livello italiano è vero il contrario: rispetto a un’annata di “ondata” come il 2009 (oltre 3.500 segnalazioni raccolte, contro una media di circa 1.000 ogni anno precedente), il primo trimestre del 2011 ha finora portato solo 130 casi.

E’ peraltro vero che in passato è stata verificata una correlazione tra numero di segnalazioni e quantità di informazione pubblicata nei media, ma proprio con riferimento all’enorme ondata di segnalazioni estiva del 2009 si è constatato che i mass media non se ne sono neppure accorti.

Mi tocca poi precisare che la CIA non ha reso pubblico un bel niente di ufologico, negli ultimi anni. Si è invece sparlato in lungo e in largo (lo scorso mese) di rilascio di files dell’FBI sugli UFO, ma era una tipica non-notizia (in gergo giornalistico: un “precotto”) ripresa senza controllo tramite Internet, perché quei dossier furono rilasciati già alla fine degli anni 70 e sono stati pubblicati più volte (anche in libri specifici, e perfino in Italia: Paolo Toselli, “"FBI Dossier UFO - I veri X-files", Armenia 1996).

Suppongo abbia letto qualcosa del cadavere ritrovato in Russia, rivelatosi poi un fake per il quale ora i due ragazzi sono indagati. In molti notano differenze tra il cadavere visto nel video e quello poi riproposto in foto dal governo russo. Cosa ne pensa il CISU e lei nello specifico?

In linea generale, il Centro Italiano Studi Ufologici non ha e non prende una posizione collettiva su questo o quell’episodio, men che meno per fatti o storie estere, che sfuggono alla nostra competenza e soprattutto alla possibilità di una nostra verifica diretta. Ciascuno dei nostri soci può avere le proprie opinioni, e quindi potrei solo parlare della mia.

Venendo alla fattispecie, non mi sono interessato a quel caso e non intendo perdere tempo a farlo: al di là dell’occasionale brivido sensazionale, non penso più da molti lustri che questo tipo di pseudo-rivelazioni (a maggior ragione se provenienti da certi paesi, e tanto più se veicolati da un mezzo senza controllo come Internet) possano portare a un incremento delle nostre conoscenze sull’argomento; al contrario, 38 anni di esperienza mi portano a sospettare che dietro quasi tutte queste storie ci siano truffe e burle. Ad ogni buon conto, ha un qualche valore solo quello che è verificabile e verificato direttamente (con un’indagine diretta sui posti, con i testimoni, non stando seduti in poltrona a leggere un libro, o peggio davanti allo schermo di un computer o della TV).

In tanti parlano della base aliena nascosta negli urali, nel web si legge spesso. Crede che sia reale? O meglio, se gli alieni fossero realmente tra noi, potrebbero avere una base sul nostro territorio?
IN rete abbiamo letto spesso di chip che vengono estratti dai corpi di esseri umani, secondo molti è la chiara conferma dei rapimenti alieni allo scopo di carpire informazioni. Ci da un suo parere?


Queste due domande ci portano al cuore del problema della pseudo-ufologia che, come una gramigna, ha attecchito e si è diffusa in maniera pervasiva presso il grande pubblico e gran parte degli appassionati, anche sulla spinta dei “mercanti dell’ufo” che vivono vendendo ai creduloni le più turpi panzane, alcuni in buona fede ma altri ben sapendo quello che fanno.

Le basi sotterranee aliene, i patti scellerati con alcuni governi, la retro-ingegneria sui dischi volanti precipitati o catturati, le cosiddette “razze aliene”, gran parte di quello che si legge sugli stessi casi di rapimento, e non poco di quel che si scrive sulla “congiura del silenzio”: sono per lo più fantasie spacciate per realtà, parole in libertà alle quali non corrispondono fatti verificabili o documentazioni in grado di superare un minimo di vaglio critico.

Detto in termini meno polemici: esiste un “fenomeno UFO”, costituito da milioni di testimonianze di persone che hanno visto in cielo cose strane, che non sono stati in grado di spiegarsi; una piccola parte (e siamo comunque nell’ordine di grandezza di decine di migliaia di avvistamenti) non ha una spiegazione ed è oggetto di ipotesi. Ma accanto a questo fenomeno esiste ormai da tempo un vero e proprio “mito UFO”, costituito da concetti, idee, pregiudizi e tutto un folklore contemporaneo che con i fatti ha ben poca parentela sostanziale. Tanto per complicare il quadro, il mito ha un effetto di feedback e ormai retro-agisce condizionando e inquinando il fenomeno, al punto che anche il ragazzino (immigrato marocchino), che ha avuto occasione di vedere e fotografare delle lanterne cinesi, ha poi gli incubi per la paura che gli alieni tornino a prenderlo.

Siamo molto curiosi, ci racconti anche a grandi linee come fate a fare le valutazioni sulle segnalazioni che vi provengono? E come reagiscono poi gli interessati? Ci sono mai state reazioni eccessive?

Anche se il ventaglio di possibili cause convenzionali è molto ampio, in concreto 4 o 5 di queste bastano da sole a spiegare la quasi totalità degli avvistamenti identificabili:
- per i fenomeni naturali: rientri atmosferici (meteore e specialmente bolidi), corpi astronomici (stelle e soprattutto pianeti);
- per gli oggetti artificiali: velivoli (aerei e satelliti artificiali), corpi aerostatici (palloni meteorologici e di recente soprattutto le cosiddette “lanterne cinesi”), fari (in particolare quelli collimati “ad effetto laser”).

Per fare un esempio concreto, su oltre 130 segnalazioni raccolte in Piemonte nel corso del 2010, l’87% erano luci lontane nel cielo notturno, il 10% oggetti diurni visti a distanza e solo il 3% incontri ravvicinati (ovvero avvistamenti da una distanza apparente inferiore ai 250 metri). A parte un unico caso che è rimasto “non identificato” e altri 36 per cui i dati erano troppo scarsi o frammentari per un’analisi, i 96 “identificati” sono attribuibili per quasi un quarto (24%) a stelle/pianeti, un altro quinto (22%) a meteore e simili, poco più di un decimo (11%) ad aerei o satelliti , un 5% a fari e ben il 37% a palloni e altri aerostati.

Per chi ha un minimo di esperienza, nella maggior parte dei casi non è difficile riconoscere tali cause in base agli elementi principali delle segnalazioni (forme, colori, traiettorie, velocità, durate, coordinate). Per alcuni avvistamenti invece è richiesto un lavoro più lungo di verifica, che richiede competenze più specifiche.

Circa le reazioni dei testimoni, il discorso si fa complesso: a differenza che in passato (quando i testimoni cercavano e chiedevano una spiegazione), oggi la maggioranza di chi riferisce una sua osservazione ufologica non gradisce di sentirsi offrire una risposta convenzionale, e preferisce invece pensare di aver avuto un’esperienza col mistero. Anche solo per rispettare queste persone, che sono state gentili e per noi preziose ad offrirci le loro testimonianze, noi proponiamo una nostra identificazione solo se il testimone ce lo chiede espressamente. Quando questo avviene, alcuni accettano (a volte con sollievo) la nostra spiegazione, altri invece la rifiutano. Diverso ed opposto è il caso in cui il caso rimane anche per noi inspiegabile: c’è chi rimane inquieto, e chi invece si trova “confortato” nel sapere di non aver preso lucciole per lanterne. Quasi tutti comunque sono rincuorati dal trovare ascolto e ancor più dallo scoprire di non essere soli né pochi ad aver avuto un’esperienza osservativa di questo tipo. Reazioni “eccessive” sono invece rarissime, e spesso denotano un coinvolgimento emotivo profondo.

Cosa pensa dei numerosi contattisti o rapiti dagli alieni ?

Si tratta in realtà di due tipologie che dovrebbero restare concettualmente distinte: per “contattisti” si intendono di solito persone che hanno (e mantengono) una comunicazione (normalmente amichevole) con entità extraterrestri, divulgano tali comunicazioni e spesso si circondano di seguaci (degenerando in “culti” ed altri movimenti quasi-religiosi a sfondo ufologico); il fenomeno dei “rapimenti alieni” viene invece da un’evoluzione che nel tempo (e in realtà: a partire da un certo momento) ha caratterizzato una parte della casistica ufologica degli incontri ravvicinati del terzo tipo, ovvero le osservazioni casuali (e non ripetute) di entità animate di aspetto umanoide (ma non umano), senza comunicazione intellegibile.

E’ peraltro vero che negli ultimi anni il fenomeno delle abduction (che alcuni studiosi ritengano sia da tenere separato rispetto alla casistica ufologica tradizionale) ha preso una piega che lo spinge a diventare – in parte e per certi versi – una versione post-moderna del vecchio contattismo “anni 50”.

A differenza degli IR3 “classici”, contattisti e rapiti condividono peraltro il posizionamento “in basso a destra” nel diagramma stranezza/probabilità come definito da Hynek: altissima stranezza ma bassissima probabilità (intesa come contenuti oggettivi di riscontro). Non a caso, e senza voler sminuire la realtà soggettiva di tali esperienze, questa sotto-fenomenologia è entrata da qualche anno a far parte delle sindromi rilevanti nei manuali di diagnostica di psicologia clinica.

Se qualcuno tra i nostri lettori volesse iniziare una carriera di esaminatore di fenomeni UFO, che competenze dovrebbe avere?

Ancora una premessa: si tratta di uno studio che si muove ancora a livello di pre-scienza (se non consideriamo le frange pseudo-scientifiche o addirittura anti-scientifiche che purtroppo sono anche quelle più presenti sui mass media, dalle riviste commerciali alla TV a Internet). Non esistono quindi corsi formali di studio e formazione per diventare “ufologo”, termine che troppo spesso si auto-attribuiscono anche persone che avrebbero seriamente bisogno di rivedere le proprie conoscenze sull’argomento (oscillanti tra l’”ufofilia” degli appassionati e l’”ufomania” dei fissati).

Gli unici requisiti preliminari sono quindi una sana curiosità, un senso critico non azzerato e la volontà di cercare risposte indipendentemente dalle proprie convinzioni preconcette. Il percorso da seguire consiste poi in letture mirate (tralasciando gran parte della letteratura-spazzatura e assumendo una piena consapevolezza dell’inattendibilità di qualunque fonte non verificabile, in specie quelle reperibili a iosa tramite Internet), cercando di farsi affiancare da qualche studioso dotato di esperienza e di orientamento razionale.

Solo dopo si può scendere in campo, passando dalla teoria alla pratica, e cominciando prima ad esaminare segnalazioni già valutate da altri, poi provando le proprie valutazioni.

Se invece quello che interessa fare è la raccolta di testimonianze, esistono protocolli e procedure collaudate da anni (e codificate in manuali metodologici), per imparare a condurre un’indagine intervistando i testimoni e raccogliendo gli altri dati necessari o utili per le analisi successive. In effetti, è il modo migliore per entrare in contatto diretto col fenomeno, toccando con mano (e non tramite la mediazione spesso del tutto inquinata di libri e riviste) in cosa consistono le segnalazioni di avvistamento. Personalmente, quando ho cominciato a fare le mie prime indagini ed interviste ho letteralmente capovolto la mia visione dell’argomento, e mi si è letteralmente aperto un mondo davanti.

Come si può contattare il CISU ?

Chiunque può contattare il Centro Italiano Studi Ufologici, che sia per recuperare informazioni con un certo tipo di attendibilità, oppure per segnalare proprie osservazioni (alle quali siamo sempre interessati), o infine per verificare la possibilità di partecipare alle attività dell’associazione (che opera sulla base del volontariato dei propri iscritti). Si può scrivere (CISU, casella postale 82, 10100 Torino), oppure telefonare (011 307863), mandare un fax 8011 545033) o un messaggio di posta elettronica (cisu@ufo.it), oltre che consultare i siti web dell’associazione (www.cisu.org, www.ufo.it).

Da come avete potuto leggere, molte delle informazioni che ci piovono addosso, spesso e nella maggior parte dei casi, sarebbe meglio indagare a fondo per non fare la figura dei creduloni e degli sciocchi.

Come sempre, dal canto nostro cercheremo di darvi le notizie, ovviamente sempre quelle più strane ma sicuramente da oggi in poi le leggeremo con occhio critico.

Grazie ancora Dottor Russo per averci chiarito le idee. Probabilmente adesso cercheremo di destreggiarci meglio tra le informazioni che i media ci propinano.



Fonte Tra Terra e Cielo
Hybrid1973
00giovedì 9 giugno 2011 08:26
Parole sante!
Grazie biancofive (e alla gentile concessione); bella intervista.
Non conoscevo il pensiero del dott.Russo ma lo condivido in pieno.
Posizione critica e razionale e totalmente distaccata dalla para-ufomania. Davvero ottimo!
Ant59.
00giovedì 9 giugno 2011 12:02
Comunione d'idee.
Sono perfettamente d'accordo con Hybrid.E'una bellissima intervista e mi trovo perfettamente in "comunione di idee" con il Dott.Russo.
Certo personalmente è da poco che mi interesso di ufologia e mi rendo conto che ne ho ancora di cose da imparare.Però quando ti accorgi che,Persone che hanno dedicato anni alla ricerca nel campo ufologico e costituiscono degli indiscussi punti di riferimento
nel panorama ufologico,sono sul tuo stesso binario come approccio metodologico e di idee non può che essere di conforto e di sprone
per il presente e per il futuro.Un complimento ed un grazie a biancofive per l'intervista propostaci. [SM=g7749]
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