maurizio molinari - corrispondente da new york de La Stampa
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Da San Francisco a Los Angeles in 30 minuti ad una velocità di 1100 km/h: è l’obiettivo che il miliardario della Silicon Valley Elon Musk si propone di raggiungere svelando oggi il progetto dell’Hyperloop, che definisce il «quinto mezzo di trasporto» destinato ad aggiungersi a treni, aerei, automobili e navi. L’attesa per una scommessa che sa di fantascienza si spiega con la credibilità personale di Musk che, a 42 anni di età, già somma il debutto con PayPal, il lancio di SpaceX - il primo razzo privato affittato dalla Nasa per trasportare materiale fino alla Stazione spaziale internazionale - e Tesla, ovvero la produzione di macchine sportive elettriche. Gioielli dell’hi-tech che gli hanno valso l’inserimento nel 2010 da parte del magazine «Time» nella lista delle cento persone «che più hanno condizionato il mondo».
L’idea dell’Hyperloop, come lui stesso ha detto, gli è venuta a seguito della presentazione in California del progetto di linea veloce San Francisco-Los Angeles per un costo di 68 miliardi di dollari, destinato ad essere completato nel 2028. «Spendere una cifra a tal punto esorbitante per avere fra 15 anni un treno che andrà a 200 km orari significa voler collezionare tutti i record negativi a disposizione - ha detto Musk -. L’Hyperloop costerà invece 6 miliardi di dollari, farà lo stesso tragitto in 30 minuti e il costo del tragitto per i passeggeri sarà inferiore a quello in aereo o in auto». A metà luglio, intervenendo ad un convegno hi-tech in California, ha iniziato a svelare i dettagli di cosa ha in mente: «Un sistema che non può rompersi, è immune al clima, va 2 o 3 volte più veloce del treno-proiettile, ha una velocità circa doppia a quella di un aereo commerciale e costa meno di qualsiasi altro sistema di trasporto perché l’energia di cui ha bisogno ha un prezzo assai basso, basti pensare che montandogli dei pannelli solari sopra si può generare più energia di quella di cui ha bisogno. E vi sarà anche il modo per immagazzinare elettricità per farlo funzionare 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana».
Oggi Musk pubblicherà su Internet il progetto dell’opera, mettendolo a disposizione di tutti nella convinzione che sia nell’interesse generale realizzarlo. Non ci saranno dunque brevetti. A conferma della volontà di usare Internet come vettore per aggregare chi lo realizzerà, Musk ha svelato ulteriori dettagli dell’Hyperloop scambiandosi messaggi su Twitter con John Gardi, un esperto di alta tecnologia residente in Canada. Quando Gardi gli ha chiesto «Mi può dare il diametro del tubo dentro il quale correrà l’Hyperloop così posso iniziare a disegnare le stazioni?», la risposta è stata «circa 2 metri» e Gardi ha così realizzato un progetto che Musk ha definito, sempre usando Twitter, «il più vicino all’originale che abbia finora visto».
Si tratta di un «tubo» che contiene l’Hyperloop che si muoverà, in superficie o sottoterra, «non su rotaie ma su barre» con «un livello di frizione molto basso ma non senza frizione». Ad interessarsi al progetto è stato Richard Branson, pioniere del turismo spaziale, e sempre attraverso Internet Musk gli ha risposto osservando che «dal pensionamento del Concorde non vi sono più mezzi di trasporto supersonici, è una cosa triste perché il futuro deve essere meglio del passato e l’Hyperloop sarà qualcosa di più veloce della luce, che consentirà a chiunque di vivere a San Francisco e lavorare a Los Angeles» diventando «il mezzo di comunicazione ottimale fra città che si trovano ad una distanza massima di 1600 km».
Nella Silicon Valley c’è tuttavia chi interpreta la pubblicazione sul web come un segno di debolezza, sospettando che Musk sia già talmente esposto finanziariamente con Tesla e SpaceX da non avere miliardi a sufficienza per realizzare il nuovo progetto.
www.lastampa.it/2013/08/12/esteri/lultima-di-mister-tesla-in-treno-a-mille-allora-z29v4Vg1Ker90DOqpBb85H/pag...