Newt Gingrich, candidato alla casa Bianca: presto una base sulla Luna

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Gabrjel
00giovedì 26 gennaio 2012 15:05
A Novembre di quest'anno si terranno le elezioni per la presidenza degli Stati Uniti. In questi mesi i Repubblicani sono impegnati nella campagna elettorare per le primare, che indicheranno lo sfidante di Obama nella prossima tornata elettorare. Promettere "la Luna" dunque può tornare utile. Ed è quello che è successo. Durante una visita nella cosiddetta “Space Coast” della Florida, la zona che comprende il Kennedy Space Center e la base di Cape Canaveral, il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti Newt Gingrich ha fatto questa ambiziosa promessa. «Entro la fine del mio secondo mandato alla presidenza, avremo la prima base permanente sulla Luna – e sarà americana». Gingrich ha poi aggiunto che questo obiettivo sarà raggiunto grazie a investimenti pubblici e privati, e che la stessa strategia si potrà utilizzare per costruire la tecnologia necessaria a portare l’uomo su Marte.



La sparata ha fatto sobbolazare il suo suo rivale, Mitt Romney, che ha subito cambiato strategia attaccando personalmente Gingrich e mettendo in luce le sue incoerenze professionali e la sua mancanza di equilibrio. La sfida per la nomination repubblicana si accende sempre di più e tra Romney e Gingrich. A noi in realtà interesserebbe solo che le promesse tanto ambiziose potessero essere mantenute.

Obama e il programma per il ritorno sulla Luna
Già Obama lo scorso anno aveva fatto marcia indietro per il ritorno trionfale nel nostro satellite. I progetti della Nasa per riportare l’uomo sul nostro satellite non sono mai decollarti. Il presidente americano aveva infatti ridotto il budget dei prossimi anni, dando di fatto l'estremo saluto a Constellation, il programma aerospaziale statunitense che fra i suoi obiettivi aveva quello di tornare sulla Luna entro il 2020.
Del resto con la crisi economica ridimensionare ra diventato un obbligo. La sforbiciata alle ambizioni lunari della Nasa dipende anche dallo sforzo di creare nuovi posti di lavoro, e il programma Constellation avrebbe avuto bisogno di un’iniezione di 3 miliardi di dollari di finanziamenti all’anno per i prossimi 5 anni, aveva stabilito una commissione creata dal presidente nel 2009. La Nasa aveva cercato di superare il problema dei fondi appaltando i voli spaziali a privati o coinvolgendo altri governi. Ma per chi sognava nuove missioni fantascientifiche il tempo dei rimpianti era già arrivato. Di fronte alla crisi anche la Luna può attendere. I repubblicani però non sembrano pensarla così, e per il 2012 il fronte delle promesse spaziale sembra un buon viatico per la vittoria.
Per mantenerle poi c'è sempre tempo.

Gabrjel
00giovedì 26 gennaio 2012 15:08
Politici...tutti uguali...parlano parlano e poi non mantengono mai una mazza.
Oltretutto direi che non è neanche il momento migliore per spendere soldi per progetti cosi impegnativi.
Come dice una famosa canzone...
parole...parole parole...
[SM=g27992]
Gabrjel
00domenica 29 gennaio 2012 20:18
13 mila americani residenti sulla Luna, Gingrich non si ferma

Newt Gingrich candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti ha il pallino dello spazio, si è capito. Assediato e nel dibattito di Jacksonville tenta di risollevarsi proponendo di creare una colonia umana sulla Luna.



La scelta di giocare l’avveniristica carta spaziale è avvenuta durante un dibattito che vede Gingrich sin dall’inizio sulla difensiva, obbligato a difendersi da un Mitt Romney rinvigorito dai sondaggi - che lo danno 9 punti avanti - e da Rick Santorum, più rapido nel contestare a Obama di essere «un amico di Chavez e Castro». Ne abbiamo parlato in un altro articolo, ma è utile vedere l'evoluzione del caso, molto dibattuto nei media americani. «Entro la fine del mio secondo mandato presidenziale - dice Gingrich nella sorpresa generale - avremo la prima base permanente sulla Luna e sarà americana». Il richiamo a John F. Kennedy, padre della corsa alla Luna, e alla «grandiosità delle idee di Reagan», vuole essere per Gingrich la legittimazione di un sogno possibile, fino al punto da spingersi a prevedere che «13 mila americani» potrebbero essere «residenti permanenti sulla Luna» e a rivendicare «lo status di Stato dell’Unione», ovvero 51° membro degli Usa. Quindi uno step successivo, non più la (ri)conquista della Luna, ma una sorta di primo stato Usa fuori dal piaenta Terra.

«Sono davvero stanco di quanti mi invitano a essere timido e prudente, limitandomi a ragionare sulla base di tecnologie vecchie di 50 anni» aggiunge Gingrich in un crescendo di toni per invitare all’applauso un parterre di 700 repubblicani, che invece rimane silente, tradendo uno sconcerto che accomuna milioni di americani davanti al video.

Romney lo liquida in maniera sprezzante: «Se un manager d’azienda venisse da me a dire che vuole spendere alcune centinaia di miliardi di dollari per creare una colonia umana sulla Luna gli direi che lo licenzio». Romney pronuncia le parole «You’re fired» (Ti licenzio) guardando negli occhi Gingrich, incapace di replicare. Da qui il nuovo assalto: «Gingrich in South Carolina ha proposto una nuova autostrada, in New Hampshire un ospedale per i veterani e qui a Jacksonville un porto per le grandi navi in arrivo dal Canale di Panama, facendo promesse simili a quelle con cui altri politici hanno causato il massiccio deficit federale». Come dire, Newt illude il pubblico con progetti grandiosi ma poco fattibili.

Obbligato a difendersi, Gingrich tenta di prendersela con Wolf Blitzer, il conduttore della «Cnn», come aveva fatto a Charleston con John King, ma questa volta il blitz anti-media ha l’unico esito di farlo apparire ancora più vanesio. A consolarlo arriva, ieri mattina, il sondaggio della «Nbc» che, a livello nazionale, gli assegna 9 punti di vantaggio su Romney - 37% a 28% - ma ciò che più conta ora è la Florida perché una sconfitta nelle primarie di martedì potrebbe riconsegnare a Romney la maglia di favorito.

Tunnel lunari e adattamento umano
Di colonie umane e di Vivere sulla Luna si era parlato lo scorso ottobre. Si era scoperto che lo stanziamento sul nostro satellite potrebbe essere possibile e più facile del previsto.
Nell'occasione alcuni scienziatirussi avevano ipotizzando la possibilità di costruire colonie nel nostro satellite servendoci di alcuni tunnel e caverne di lava di origine vulcanica.
Un veterano dello spazio Sergei Krikalyov, attualmente è a capo del centro di addestramento spaziale russo Star City, - un rifugio naturale per la prima colonia lunare. Già nel 2008 la sonda spaziale giapponese Selene (Kaguya, in giapponese) aveva individuato una profonda cavità sul suololunare. "Questa nuova scoperta secondo la quale la luna potrebbe avere un corpo attraversato da tunnel e cavità laviche - disse Krikalyov durante una tavola rotonda - può cambiare in modo significativo il nostro approccio neiconfronti della costruzione di una colonia lunare."
In sostanza caverne e gallerie possono offrire agli esseri umani protezione dalle radiazioni, dal freddo e da piogge dimeteoriti, rendendo più sicura una permanenza sulla Luna di una rappresentaza stanziale della razza umana. La strada tuttavia è ancora lunga, ma il tema entra sempre di più nelle primarie americane.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

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