Pure Newton si era messo a calcolare l'apocalisse

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Gabrjel
00lunedì 20 febbraio 2012 10:42
A differenza delle previsioni dei Maya, secondo i quali il mondo finira' il 21 dicembre 2012, Sir Isaac Newton, ci concede altri 48 anni. Per il padre della fisica, infatti, l'universo giungera' al termine il 25 dicembre del 2060. E' quanto emerge dall'analisi degli scritti teologici, meno conosciuti di quelli scentifici, di Newton pubblicati dal sito web della Biblioteca Nazionale d'Israele (The Newton Project), che ha messo online la copia della Bibbia del fondatore della meccanica classica. Su un margine di una pagina Newton cita il 2060 come la data dell'apocalisse. Il calcolo parte dall'incoronazione di Carlo Magno, la notte di Natale dell'800, da cui fa inziare - basandosi sul Libro di Daniele - il contro alla rovescia lungo 1.260 anni.



Come abbiamo detto autore dello scoop è il  quotidiano israeliano Haaretz che cita come prova gli archivi appena resi pubblici su web dalla Biblioteca Nazionale di Israele. La previsione newtoniana della fine del mondo nel 2060 e' infatti frutto della lettura 'tra le righe' della Bibbia e del libro di Daniele nell'Antico Testamento.
Newton e' partito dalla data simbolica dell'incoronazione di Carlo Magno nel 800 d.C. E riferendosi al libro di Daniele, dove si prevedeva la fine del mondo 1.260 anni dopo, calcolo' che il tempo dell'Apocalisse sarebbe stato nel 2060.
L'Ansa spiega che attraverso lo studio di circa 7.500 pagine manoscritte archiviate, digitalizzate e rese liberamente disponibili on line grazie al Progetto Newton dell'Universita' di Cambridge, emerge dunque un nuovo volto del poliedrico scienziato, fisico, britannico: quello di un teologo autorevole che ha applicato il suo approccio scientifico allo studio dei testi sacri, e in particolare del misticismo ebraico.
Gli scritti teologici del fisico britannico sono un vero e proprio tesoro che e' stato lasciato sugli scaffali della Biblioteca Nazionale per "un misto di fortuna e coincidenza", riferisce Haaretz. Centocinquant'anni dopo la sua morte, i discendenti di Sir Isaac Newton consegnarono i manoscritti alla Cambridge University, dove il fisico aveva studiato.
L'universita' tuttavia ha conservato solo i suoi scritti scientifici e ha restituito gli altri manoscritti agli stessi discendenti. Nel 1936, questi manoscritti sono stati offerti all'asta da Sotheby's a Londra. Gli acquirenti furono solo due, ma di calibro: il famoso economista John Maynard Keynes e il collezionista e orientalista ebraico Shalom Yehuda Abraham, che hanno deciso di condividere la collezione. Per Keynes, i manoscritti di alchimia e a Yehuda gli scritti teologici. Alla morte del collezionista nel 1969, questi preziosi documenti sono stati donati alla Biblioteca Nazionale di Israele.
Forse è il caso di cominciare a prendere queste date per quello che sono, un mero esercizio di dare i "numeri".

eone nero
00lunedì 20 febbraio 2012 14:15
La notizia è stra datata, Newton era un alchimista e sin qua non ci sono novità di sorta, tra l'altro a quei tempi scenza ed occulto spesso si incrociavano.

Comunque non era certo della data ipotizzava anche il 2034.

www.cosmosmagazine.com/node/1393

www.kton.demon.co.uk/newton.htm

www.isaac-newton.org/newton_2060.htm

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