Scoperta una nuova specie umana sconosciuta in Cina

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Gabrjel
00giovedì 15 marzo 2012 09:58
Da >>> www.antikitera.net/news.asp?id=11446&T=1
Fonte primaria>>> ansa.it/scienza/notizie/rubriche/biotech/2012/03/14/visualizza_new.html_131992...


Potrebbero appartenere a una nuova specie umana, i misteriosi resti fossili di uomini preistorici ritrovati in due grotte nel Sud-Ovest della Cina. Vissuti tra 14.500 e 11.500 anni fa, gli ominidi avrebbero avuto un aspetto inedito, un vero e proprio mix di caratteristiche anatomiche primitive e moderne. La scoperta, che potrebbe scrivere una nuova pagina della storia dell'evoluzione umana, e' pubblicata sulla rivista Plos One da un gruppo di ricercatori guidati dall'universita' australiana del Nuovo Galles del Sud, a Sydney.



L''uomo nuovo' venuto dalla Cina rappresenta un rompicapo per gli esperti, ancora cauti nel classificare i suoi resti fossili definiti come un insolito mosaico di caratteristiche primitive e ancestrali. ''I fossili potrebbero appartenere a una specie finora sconosciuta, sopravvissuta fino alla fine dell'era glaciale, circa 11.000 anni fa'', spiega il coordinatore dello studio, Darren Curnoe. ''In alternativa - aggiunge - potrebbero rappresentare un'antichissima e finora sconosciuta ondata migratoria di uomini moderni provenienti dall'Africa, una popolazione che non avrebbe pero' contribuito dal punto di vista genetico alle popolazioni moderne''. Tuttavia, rileva, e' innegabile che la scoperta ''apre un nuovo capitolo nella storia dell'evoluzione umana, quello asiatico, e abbiamo appena iniziato a scriverlo''.

La scoperta nasce dallo studio, iniziato quattro anni fa, dei resti fossili di tre individui scoperti nel 1989 da un gruppo di archeologi cinesi in una grotta a Maludong, vicino alla citta' di Mengzi. A questi si e' poi aggiunto lo scheletro incompleto di un quarto uomo rinvenuto nel 1979 da un geologo cinese in una caverna vicino al villaggio di Longlin. Proprio nella grotta di Maludong sono stati trovati anche resti di carne di cervo rosso cotta, percio' i ricercatori hanno deciso di battezzare questi primitivi come 'popolazione del cervo rosso'.

Secondo le prime ricostruzioni, questi individui avrebbero convissuto in Cina con uomini dall'aspetto piu' moderno quando iniziava a diffondersi la pratica dell'agricoltura. E' una rivoluzione per le attuali teorie: finora non erano state trovate in questa regione tracce fossili di specie umane diverse dall'Homo sapiens risalenti agli ultimi 100.000 anni. Per questo si pensava che la regione non fosse abitata dai nostri 'cugini' quando giunsero i primi uomini moderni.

''A causa della diversita' geografica creata dall'altopiano del Tibet della provincia del Qinghai, la parte sud occidentale della Cina e' nota come un fulcro di diversita' biologica e culturale, e questa diversita' si estende anche nel passato'', spiega Ji Xueping, dell'istituto di archeologia dello Yunnan.
eone nero
00giovedì 15 marzo 2012 11:59
Gabrjel
00venerdì 16 marzo 2012 09:06
UN "UOMO NUOVO" SCOPERTO IN CINA
PARLIAMONE


Da >>> www.ufosigns.org/index.php?mod=read&id=1331827459

Una scoperta che potrebbe stravolgere le nostre attuali conoscenze sulla storia dell’uomo, in particolare per quanto riguarda il comune intendere l’evoluzione come una linea retta, senza interruzioni o alterazioni.
La notizia arriva dalla Cina e riguarda la scoperta di quella che sembrerebbe proporsi come una “nuova razza”, degli ominidi vissuti tra i 14.000 e gli 11.000 anni fa.
Tentiamo di fare il punto della situazione.



Questa nuova specie, ribattezzata “la popolazione del Cervo Rosso” (dal nome della grotta nella quale vennero rinvenuti anche resti di carne di cervo rosso), sarebbe sopravvissuta fino alla fine dell’era glaciale, ma l’aspetto più interessante dell’intera storia è che i fossili potrebbero rappresentare un popolo fino ad oggi sconosciuto dall’aspetto straordinariamente “moderno”.
Le caratteristiche generiche riscontrate sono infatti estremamente particolari, diverse da qualsiasi altro ritrovamento, quasi un nuovo ramo nel nostro albero, una razza che non appartiene al Neanderthal ma neanche alle popolazioni moderne.
I campioni finora analizzati rivelano caratteristiche arcaiche e moderne fuse insieme; guance piatte e mascelle sporgenti diversi da ogni loro altro parente, ma anche lobi frontali alti, molto simili a quelli dell’uomo moderno.
In aggiunta a queste già strane caratteristiche, quello che rende particolarmente interessanti i fossili è la loro età, tra i 14.500 e gli 11.500 anni, ovvero in un periodo durante il quale, in Cina, gli esseri umani moderni cominciavano a sviluppare le prime esperienze nel campo dell’agricoltura e della ceramica.
Ad oggi, nessun fossile umano conosciuto, corrisponde a quelli ritrovati in Cina, ed anche per questo motivo le soluzioni ipotizzate e prospettate sono molteplici.
Prima di indicare alcuni spunti di ricerca o di ulteriori approfondimenti sull’argomento, risulta però doveroso riportare due riflessioni che, comunque, fanno parte dell’intera questione: i fossili, in realtà vennero scoperti sul finire degli anni Settanta; per tutto questo periodo di tempo, e almeno fino al 2008, sono stati “dimenticati” dalla scienza ufficiale e dalle autorità. In secondo luogo bisogna tener conto che il silenzio su alcune particolari notizie o scoperte è del tutto normale in Cina; vista l’importanza della questione decenni di silenzio risultano abbastanza sospetti.
Detto questo prendiamo spunto da alcune dichiarazioni rilasciate da Darren Curnoe, leader del team di ricercatori dell’università del Nuovo Galles del Sud, e autore della pubblicazione di questo evento.
Secondo Curnoe i fossili potrebbero appartenere ad una specie finora del tutto sconosciuta oppure, in alternativa, potrebbero rappresentare una altrettanta sconosciuta ondata migratoria di uomini moderni provenienti dall’Africa, che però non avrebbero dato alcun contributo genetico alle popolazioni moderne.
Di certo sarebbe molto semplice tentare la carta della connessione ufologica; d’altra parte la provincia di Guangxi, nella quale vennero rinvenuti i resti della “nuova razza”, non è nuova al fenomeno Ufo: nel giugno del 1995, ad esempio, ben quattro contee dello Guangxi segnalarono la presenza di un oggetto misterioso in movimento nel cielo.
Nell’agosto del 2010 una enorme “palla di fuoco” venne vista lampeggiare nella parte meridionale della regione; anche in questo caso le testimonianze raccolte furono molte e non venne data alcuna spiegazione ufficiale.
Sempre nello Guangxi, e sempre nel 2010, venne ritrovato uno strano petroglifo, subito ribattezzato come un “ritratto alieno”, anche se in realtà raffigurava la stilizzazione di un antico guerriero.
Questi fatti, e molti altri ancora volutamente tralasciati per ragioni di spazio, potrebbero spingere qualcuno ad abbracciare l’ipotesi Ufo anche nel caso degli ominidi del Cervo Rosso, ipotesi che però avrebbe ben poche basi sulle quale poggiarsi.
Molto più interessante riflettere invece su quella che è stata da sempre l’idea della maggior parte di coloro che si occupano di archeologia misteriosa: una antica civiltà dimenticata, sopravvissuta alla sfida del tempo e delle catastrofi naturali, vissuta in assoluto silenzio e in assoluta solitudine, che alla fine si è estinta, vittima del suo stesso isolamento.
Per quanto ne sappiamo, e alla luce delle varie scoperte, la sinergia tra civiltà in fase di sviluppo e gruppi di sopravvissuti a catastrofici eventi naturali, potrebbe essere l’unica spiegazione valida per tutte quelle anomalie storiche nelle quali si imbattono sempre più spesso gli archeologi.
La scoperta cinese, se confermata, non soltanto si aggiungerebbe ai tanti motivi che ci spingono a pensare alla storia come un testo da riscrivere in moltissime delle sue parti, potrebbe anche essere un tassello in più nell’intricato mosaico dello sviluppo umano, che non si può certo rappresentare come una linea retta bensì come un alternarsi di fasi ed eventi che ebbero percorsi ed evoluzioni diverse e che a volte entrarono in contatto tra loro, generando quelli che oggi vengono definiti come oggetti, reperti ed avvenimenti fuori dal tempo, che non dovrebbero esistere ma che con una frequenza ormai allarmante si presentano ai nostri occhi.
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