00 13/02/2012 09:22
Vega, il lanciatore europeo che parla italiano, e’ ormai pronto al suo debutto: il primo volo e’ previsto per oggi, 13 febbraio, alle 11,00 dalla base dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) di Kourou, nella Guyana Francese.
"E’ un grande traguardo per l’Italia’’, ha detto il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Saggese.
Nato in Italia all’inizio degli anni ’90, da nove anni Vega e’ diventato un programma dell’Esa, sotto la guida della societa’ Elv, costituita dall’Asi e dalla Avio. Ma il sogno di un lanciatore italiano e’ in realta’ cominciato molto prima: ‘’nel 1962 – ha speigato Saggese – quando il padre dello spazio italiano, Luigi Broglio, parlava di un programma spaziale, per realizzare dei lanciatori’’. Adesso il sogno di Broglio si realizza e questa mattina il primo volo di Vega segnera’ un traguardo unico per la capacita’ tecnica e industriale italiana, cosi’ come per il suo ruolo sulla scena della politica spaziale. 



Nella base di Kourou tutto sta procedendo regolarmente ed è stato risolto il piccolo problema che nelle ultime ore ha impegnato i tecnici: l’avvitamento scorretto di uno dei bulloni esplosivi del secondo stadio, ossia di uno dei bulloni che dopo il lancio sono destinati ad esplodere in modo che gli stadi del lanciatore possano separarsi correttamente nei tempi e nelle modalita’ previste. "Il problema e’ stato risolto in poche ore e adesso sta andando avanti il conto alla rovescia’’
L’incognita maggiore rimangono le condizioni meteo, con le piogge improvvise molto frequenti a Kouou in questo periodo dell’anno.

Qualcosa in più su Vega
Il Vega (realizzato per la gran parte dall'Italia), è un lanciatore per la messa in orbita di satelliti commerciali di piccolo taglio (intorno a una tonnellata e mezza in orbita bassa), e sarà utilizzato prevalentemente per missioni scientifiche. È alto circa 30 metri e con una massa al lancio di 128 tonnellate. È costituito da quattro stadi. I primi tre a propellente solido e l'ultimo stadio - chiamato Avum - a propellente liquido. 
Si tratta di un programma finanziato dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Pur essendo un programma internazionale, la "capofila" (in gergo, "sistemista" e "prime contractor") del programma è la società italiana Elv Spa partecipata al 70% dall'industria aerospaziale Avio Spa e al 30% dall'Agenzia Spaziale Italiana Asi. Alla sua realizzazione hanno partecipato numerose società europee e alcune extra-europee (tra cui Usa, Russia e Ucraina).