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Cun, "Libro Bianco" e "Commissione Di Controllo"...

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2012 19:09
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18/11/2011 16:24
 
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Il 22 ottobre scorso a Roma il Cun ha presentato a pochi giornalisti un "Libro Bianco" che, non disponibile per le altre associazioni ufologiche (e quindi non replicabile) dovrebbe "indirizzare" i mass media nel destreggiarsi nelle notizie ufologiche. Leggiamo infatti nel comunicato alla stampa:
http://www.centroufologiconazionale.net/comunicatistampa/Comunicato%20Stampa%2014-06-2011.pdf
il CUN – Centro Ufologico Nazionale, dal 1966 il più longevo e accreditato Centro italiano preposto allo studio serio ed obbiettivo del fenomeno degli Oggetti Volanti Non Identificati, invita tutti gli operatori dell’informazione a prendere le distanze da annunci e comunicati in materia privi di fonti attendibili, non
avvalorate dal Centro.

Come "avvalorate dal Centro"? Di nuovo il Cun sul piedistallo a decidere il bene ed il male dell'ufologia, a "vegliare" sulla serieta' ufologica (intanto che la responsabile Cun triestina faceva i tarocchi)?
Qualcuno l'aveva gia' presa male:
http://olivieromannucci.blogspot.com/2011/09/wikileaks-e-i-documenti-sugli-ufo-il.html
qualcun altro vi aveva ironizzato sopra:
http://www.ufoonline.it/2011/09/26/aspettando-il-libro-bianco-del-cun-centro-ufologico-nazionale/
ma tanta gente non ha detto nulla, soprattutto leader di associazioni che rischiano di essere citati direttamente su quel "Libro Bianco" e stanno cercando di averne una copia da qualche giornalista. Alcuni dicono che volutamente la cosa e' stata fatta passare in silenzio, che resta una mossa "egemonista" grave da parte del Cun ed andava gridata una vigorosa protesta da parte di non poche persone dell'ambiente. Ho aspettato che qualcuno saltasse fuori dicendo di essere riuscito ad avere una copia del "Libro Bianco" ma per ora tutto tace, ho quindi pensato di attivare una discussione in proposito.



Si puo' credere nella serieta' scientifica, nell'onesta ricerca oppure essere ufologi scettici senza far parte del Cun? Oppure serve un Cun che dirige la serieta' ufologica italiana? E' vero che l'ufologia italiana soffre ANCHE di derive contattistiche, spiritualismi, interessi editoriali, notizie non confermabili, furboni... In molti mi scrivono che ridono visitando il sito di Fratini, poi pero' dicono che quel portale sarebbe un danno per tutta l'ufologia, non volendo il "Libro Bianco" UNILATERALE non voglio salvare gli interessi di Baiata o di altri. Ma si puo' essere onesti o scettici o scientifici senza far parte del Cun? Troppe volte ho visto primedonne richiamarsi allo scetticismo solo per salire su un palcoscenico, mostrarsi superiori ad altri e trovare motivi per denigrare il prossimo in buona fede, si parla di eccessi da parte di scettici qui:
http://ufologando.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9974233
ma non e' possibile che ci sia la frontiera netta, lo scetticismo del Cun e' oro per i media e gli altri "concorrenti" no... Questo non e' un processo al Cun e non vuole diventarlo, in passato mi sono indignato di un articolo di Malanga che diceva che chi non prendeva le distanze del Cun sarebbe stato responsabile della distruzione del mondo:
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9722877
ed in quel caso ho difeso il Cun da quelle pazzesche assurdita', per quanto possibile. C'e' chi gia' non apprezza nemmeno il Codice Etico come e' visto dal Cun:
http://www.hwh22.it/xit/S10_articoli/2011_etico.html
come la prendera' quando il Cun dovesse davvero affermare, come detto da Bibolotti in televisione:
http://www.centroufologicoionico.com/articoli/news/576-verso-una-commissione-italiana-per-le-affermazioni-degli-ufologi
che nascera' "una sorta di Commissione del Controllo per le Affermazioni di chi si spaccia per un ufologo" , verra' preso come uno strumento per sputtanare la concorrenza oppure come una reale risorsa contro gli eccessi di Baiata, Fratini ed altri? Chi intanto sa' leggere tra le righe provi a vedere se qui e' sottinteso qualcosa di interessante:
http://www.cunpugliabasilicata.it/articoli/il-convegno-del-cun-di-roma-del-22-ottobre-2011
Finisco con il palesare il rischio che, se un iscritto di un gruppo ufologico raccontasse un evento ufo come proprio rischia solo di essere preso di mira da precisazioni, dettagli, travisamenti, derisioni al fine non di raggiungere la verita', ma solo di buttare fango su persone o gruppi "concorrenti". Perche' fare gli scettici come recita su un palcoscenico puo' anche permettere di prendere di mira persone in buona fede, per conseguire la propria grandezza personale o la rovina di altre associazioni. Il "Libro Bianco" serviva solo per dire che il Cun e' "luce" e la concorrenza "tenebre"?
Dite pure la vostra.
Buona giornata.
Daniele Dellerba.
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18/11/2011 17:34
 
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Mi diverte questa cosa Daniele, e chi di concetto dovrebbe fare da arbitro nella commissione?

Nell'articolo di Oliviero Mannucci trovo la parola IGNORANZA e questa ho visto che impera anche all'interno del CUN e non mi riferisco solo al forum, non sto facendo di tutta l'erba un fascio ma questa malattia insieme alle male fedi è al pruimo posto, e chi si arroga il titolo di essere il migliore non può permettersi ne male fedi, vedasi i legami, Urzi, Bongiovanni e Novato ne le ignoranze e tanto meno si può permettere di improvvisarsi novelli Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer.

Sempre più dell'idea che questa non è ufologia, se Baiata e Fratini sono eccessivi altrettanti eccessi trovo anche nel CUN.

Comunque poco mi interessa dato che questa non è ufologia ma spettacolo fatto di conferenze che non hanno portato ad un millimetro di progresso nella ricerca, e di apparizioni televisive oltre che di casi triti e ritriti.

Ma il dubbio più atroce è uno ma gli interessa qualcosa a questi signori come a tanti altri che si spacciano per ufologi della Verità?

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Compito della scienza non è aprire una porta all'infinito sapere, ma porre una barriera all'infinita ignoranza.
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18/11/2011 19:20
 
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Sulla questione del "libro bianco", se i contenuti sono quelli anticipati da Carlo Rofena, cioè un' informativa per media e giornalisti su cosa è realmente il fenomeno UFO e la ricerca ufologica, e conseguentemente le posizioni da tenere di questi verso il pubblico, mi può trovare d' accordo.

Per quanto riguarda la "Commissione del Controllo per le Affermazioni di chi si spaccia per un ufologo" ipotizzata da Bibolotti...siamo al delirio di onnipotenza !
Ma chi è il CUN per arrogarsi il diritto di controllare le affermazioni di altre persone, su di un fenomeno che esiste ma che non ha una base scientifica solida su cui poter dire che una cosa è vera e l' altra no ?
In ogni caso, se il CUN dovesse perseguire questa strada, e la paventata commissione diventerà realtà, propongo come primo caso di "controllare" le affermazioni dell' allora presidente del CUN Dott. Roberto Pinotti relativamente al caso di Punta Raisi (UFO-Kinder) per quello che lo stesso ha affermato in varie occasioni in TV e sulla rivista stessa del CUN, in barba a quanto recita in merito il Codice Etico Deontologico in Ufologia sottoscritto dal CUN stesso.
E dato che il Dott. Pinotti si "spaccia" per ufologo da oltre 45 anni...
[Modificato da Paolo Bolognesi 18/11/2011 19:20]

Bye

--

Paolo Bolognesi

18/11/2011 22:26
 
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Se e' stato dato solo questo ai giornalisti, come indicato da Rofena, perche' nessuno nell'ufologia puo' avere una copia del "Libro Bianco"? Non sara' mica stata fatta una panoramica di tutta l'ufologia italiana, con nomi di questa o quella associazione? Per esempio il "Libro Bianco" della difesa italiana pubblicava, perfino negli anni della guerra fredda, dei paragoni con le forze armate Jugoslave. Pensate che bello, una sezione dedicata all'associazionismo di settore con vari indicazioni, magari l'Usac poco serio per via delle indagini sull'Homosaurus, l'Ansu poco seria per questo o quel motivo, il gruppo di Malanga da evitare per questo o quel motivo... Spero che non sia cosi', e che presto potremo consultare la versione originale che e' stata consegnata ai giornalisti cosi' da far cessare ogni pensiero negativo... Vero che prima o poi qualcuno a Roma riesce a mettere le mani sulla versione consegnata alla stampa? Se hanno fatto una pubblicita' negativa a Malanga non puo' che meritarsela, visto che e' il primo a tirare fango su tutta l'ufologia pur di ergersi.



Se il "Libro Bianco" contiene le solite frasi autocelebrative, con dichiarazioni tipo "il Cun e' attivo dal 1966, e' il piu' serio, e' il piu' dei piu' dei piu' quindi considerate solo noi e non le volgari imitazioni" capisco che il resto dell'associazionismo non puo' prenderne visione, si arrabbierebbero tutti. E si arrabbierebbero con ragione.
Buona serata.
Daniele Dellerba.


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19/11/2011 17:54
 
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“Consulta Ufologica Nazionale” & “Codice Etico di Comportamento” per gli Ufologi: Secondo i “Benpensanti” dell’Ufologia italiana
Già in altra precedente occasione, ci siamo espressi sui pro (in verità molto pochi) e i contro (molto più numerosi) concernenti la costituzione -in Italia, ma la cosa vale anche per gli altri paesi- di una sorta di “albo professionale nazionale degli ufologi”. La questione è stata recentemente trattata sulla rivista del CUN –Notiziario Ufo di luglio/agosto 2011- in un articolo intitolato: Promossa dal CUN una “Consulta Ufologica Nazionale”, a firma del Direttore della testata il Dr. Roberto Pinotti.
Pur riconoscendo al CUN il suo ruolo storico di punto di riferimento per l’ufologia in Italia ed all’estero, non condividiamo alcune sue posizioni, che in effetti sono quelle del suo fondatore ed animatore non che leader storico ed attuale Segretario Generale ossia il Dr. Roberto Pinotti. Alcune di queste contrapposizioni di fondo sono state le motivazioni di base che poi hanno determinato, diversi anni orsono, la nostra fuoriuscita dal CUN.
La “posizione di principio” da sempre adottata dal Dr. Pinotti (o almeno a partire dalla “secessione” della sede CUN di Torino nel 1985 che poi avrebbe dato vita al Centro Italiano Studi Ufologici -in sigla CISU-) può essere sintetizzata dal motto “chi non è con me è contro di me ed il CUN”. La conseguenza pratica di un tale -preconcetto- “principio assoluto” è quello che, qualunque ricercatore (interno o esterno all’associazione) metta in discussione o contesti posizioni ideologiche e/o modus operandi del centro (che poi, sostanzialmente, sono quelle del suo leader ossia Pinotti, anche se poi -come accade in ogni “buon governo nazionale” che si rispetti- vengono -per varie motivazioni- condivise anche da altri responsabili di tale organismo), questi -ossia l’“odioso ribelle”- viene “punito” cancellando ogni riferimento della sua passata attività -di pur valido ed apprezzato ricercatore in campo ufologico- (come accaduto allo scrivente nonostante la sua quasi trentennale professionale attività di inquirente e ricercatore svolta in ambito CUN e ad altri ex soci di quest’ultimo); una cancellazione dalla “memoria storica” -questa- tipica di ignobili dittature (passate e presenti) come quella sovietica, nazi-fascista e cinese) proseguita, poi, anche come ricercatore indipendente, ignorando ed affossando ogni suo ulteriore studio e/o ricerca, al di la di ogni oggettiva considerazione sulla validità -o meno- di questi ultimi in ambito ufologico. Nonostante ciò, che lo si creda o meno, la nostra posizione critica su questa ora in discussione come per altre questioni metodologiche legate all’analisi e trattazione di determinati aspetti della questione Ufo -da parte del CUN- è del tutto avulsa da ogni personale possibile risentimento -giustificato o meno che possa essere- legato alle modalità della nostra estromissione e fuoriuscita (ormai da ben 12 anni) da tale associazione di ricerca.
L’introduzione alla presentazione del “codice Etico” è un –per niente modesto- elenco di meriti e traguardi raggiunti da Pinotti e dal CUN nell’arco della sua lunga attività di ricerca e divulgazione in Italia e all’estero. Segue un più che “benevole riconoscimento” nei confronti di quei gruppi e/o singoli ricercatori che -nell’arco degli anni- hanno poi deciso di collaborare fattivamente con il CUN come finanche ha fatto (similmente a quanto narrato nella nota parabola biblica del “figliuol prodigo”) il CISU. Un ulteriore punto decisamente “significativo” è quello relativo alla vera e propria “crociata” del CUN e -a suo dire- dei suoi alleati “contro pressapochismi, impreparazione, improvvisazione, atteggiamenti preconcetti o esaltati disgiunti da una concreta adesione a fatti provati e documentati, situazioni comportanti il ridicolo per chi le crea. Al di la di associazioni e sigle, occorre dunque distinguere l’ambito degli ufologi dal contesto degli ufofili e degli ufomani. Ma soprattutto prendere nettamente le distanze da coloro che vedono nell’ufologia una facile opportunità per mettersi in mostra e per fare soldi o che velleitariamente vi scorgono la compensazione di frustrazioni personali e un trampolino di lancio per il proprio ego. Chi invece persegue la conoscenza, l’amore per la verità e sente il dovere di informare responsabilmente gli altri senza altri fini, come noi e chi è con noi, non può essere evidentemente posto sullo stesso piano. Per i primi non c’è storia nè futuro, e da sempre noi stessi rendiamo loro la vita impossibile (e continueremo a farlo); per chi la pensa come noi e come il “galileo dell’ufologia” Prof. Jeseph Allen Hyneck, non c’è che fare fronte comune e serrare i ranghi contro giornalisti impreparati, una TV demenziale e una casta scientifica baronale e disinformata. Chiunque si identifichi nei principi e nel Codice Etico che da tempo lega l’ufologia seria in Italia e non solo è dunque più che mai il benvenuto. La Consulta Ufologica nazionale il CUN l’ha creata apposta per perseguire, al di la di ogni etichetta o ostacolo, una positiva unità di intenti contro chi squalifica il nostro comune lavoro o comportandosi impropriamente o negando l’evidenza di quanto non può essere invece negato. Naturalmente ogni candidatura sarà vagliata con attenzione. I criteri di adesione saranno più che mai di carattere qualitativo…..”.
Commento:
Per chi, come noi, conosce la storia del CUN degli ultimi 40 anni (di cui almeno 30 dall’interno) è facile intuire a quale proprio “nemico giurato” sono diretti gli ”apprezzamenti” -si fa per dire- mirati a screditare –sempre e comunque- coloro i quali, per motivi più o meno condivisibili, hanno scelto di adottare un approccio metodologico allo studio del fenomeno degli OVNIs diverso da quello scelto e indicato dal CUN. Contro i “ribelli”, Pinotti usa toni aspri e intimidatori tipici della più conservatrice delle crociate religiose. Secondo il Dr. Pinotti, lui ed il CUN rappresentano l’unico corretto approccio metodologico allo studio del fenomeno degli Ufos, il loro operato è “sempre e comunque” limpido, disinteressato, finalizzato alla ricerca scientifica e “diffusione pubblica” della verità. Qualcuno, più saggio di noi, ha detto che bisogna sempre sfuggire e temere chi dice di portare la “verità” perché cerca di imporla, ad ogni costo e con tutti i mezzi -leciti ed illeciti-, anche agli altri. Tale certezza di essere i soli portatori della “verità” e di operare -comunque- nell’interesse della gente e/o dei popoli, suona terribilmente familiare alle nostre orecchie ed alla nostra “memoria storica” di uomini con alle spalle ben 60 primavere. Nella nostra mente si affollano volti di politici, di rappresentanti di Dio sulla Terra, di scienziati che affermavano di portare la “verità” e di lavorare per il “bene comune” che, poi, si sono rivelati per quello che erano in realtà, ossia millantatori assetati di potere e denaro pronti a tutto pur di raggiungere i propri sordidi scopi. Può darsi, e sottolineo può darsi, che ci sia qualcuno o più di uno -fra di noi- che conosce -almeno in parte- la verità e la grida a tutti gli altri ma, la sua voce, si confonde con quella di coloro che, in tutta buona fede o per abietti motivi di interesse personale e/o corporativo, urlano illusioni, mezze verità o menzogne e, in conseguenza di un tale frastuono, nessuno di noi riesce ad ascoltarlo o ascoltarli. La frase poi, “informare responsabilmente gli altri” -ossia l’opinione pubblica in generale-, suona -alle nostre orecchie di prevenuti quanto malfidati cittadini nei confronti dei rappresentanti del potere costituito (e conoscendo la storia umana non potrebbe essere altrimenti)- familiarmente sospetta ed ambigua. La stessa locuzione verbale è stata usata innumerevoli volte, difatti, da portavoce di organismi governativi ed istituzionali per giustificare, di volta in volta, colpevoli silenzi e criminali omissioni di informazioni nei confronti dell’opinione pubblica in generale. Ecco alcuni esempi al riguardo:
1_L’esplosione in un sito di stoccaggio per scorie nucleari, verificatosi nell’ex URSS nel 1957;
2_La caduta di un B-52 USA con quattro ordigni nucleari a bordo con relativa contaminazione nucleare e perdita di una delle bombe, verificatosi presso l’isola di Palomares (Spagna) nel 1968;
3_L’esplosione del reattore n° 4 della centrale nucleare di Cernobyl, verificatosi in Ucraina (Russia) il 26 aprile 1986;
4_La diffusione del morbo detto della “mucca pazza”, apparso prima in Inghilterra e poi diffusosi nel resto dell’Europa. Ecc, ecc.
Per coloro i quali rappresentano il “potere costituito” Il concetto “informare responsabilmente l’opinione pubblica” si traduce, quasi sempre, in una censura dell’informazione nei confronti dei mass-media e delle masse popolari in generale, in conformità degli interessi dei vari “potentati di stato” e -di conseguenza- a tutto discapito e danno della gente comune.
A nostro modesto avviso, sarebbe molto meglio se Pinotti, il CUN ed i suoi associati, impiegassero meglio il proprio tempo; e cioè piuttosto che perderlo nel cercare di “stroncare” i propri presunti avversari -sfinendosi in una inutile “caccia alle streghe”- dedicassero ogni loro sforzo ad abbattere la resistenza dei così detti “poteri forti dello stato” che -in Italia come all’estero- controllano l’informazione di massa e continuano ad esercitare una diffusa politica di disinformazione e cover-up sulla presenza ed attività aliene sulla Terra. Ma questo, come vedremo nelle conclusioni, non sembra rientrare nelle “priorità” di Pinotti, del CUN e dei loro consociati. A quest’ultimo proposito, potrebbe non essere stato un “caso fortuito” o una “svista” il fatto che, il “fronte degli ufologi doc” sia stato richiamato a “serrare i ranghi contro giornalisti impreparati, una TV demenziale e una casta scientifica baronale e disinformata” e non, anche, contro ogni forma di potere istituzionale economico-politico ed il loro relativo braccio armato ossia i servizi d’intelligence ed i militari, tutti organismi questi da sempre in “prima linea” quando si tratta di insabbiare e contrastare ogni possibile ammissione e rivelazione pubblica circa la presenza ed interferenza aliena in ambito umano e terrestre.
Infine, per quanto riguarda i “criteri di selezione più che mai qualitativi” per essere accettati in ambito CUN, pensiamo che, come per i militari dell’Arma dei Carabinieri (il cui motto è: Nei secoli fedele –ossia fedele ai rappresentanti dello stato anche se dediti alla menzogna, all’estorsione, al parassitaggio ed al crimine nei confronti del popolo italiano-), il più importante dei “requisiti richiesti” ai neofiti sia -sempre e comunque- la piena condivisione del motto: Negli anni fedele al CUN… ed al suo leader maximo.
Entrando ora nel merito della questione, ossia l’aspetto delle regole costituenti il “codice etico di comportamento per gli operatori del settore ufologico”, adottato dalle maggiori organizzazioni di ricerca britanniche come la UFOIN e la BUFORA tra il 1981 ed il 1982, dal CISU nell’ottobre del 2001 e dal CUN nel maggio del 2005, ecco le nostre principali osservazioni ed obiezioni sui contenuti del codice in questione.
GENERALITA’-(testo CUN)
“A_Il codice di comportamento è destinato ad offrire indicazioni, consigli e -quanto necessario- azioni obbligatorie, al fine di difendere una ricerca razionale, obiettiva ed etica sugli UFO e sui testimoni Ufo”.
Osservazioni:
In realtà, tale codice appare più come una sorta di lungo elenco di “azioni obbligatorie” (diktat) che, invece, un compendio informativo e formativo ad uso degli inquirenti e/o associati di una data organizzazione di ricerca. Tanto e vero che, al successivo punto -B- viene precisato: “La versione che segue rappresenta per il CUN una serie fondamentale di principi che debbono essere seguiti da tutti gli iscritti dell’associazione”.
“C_(testo CUN) Tutti gli investigatori del CUN dovrebbero conformarsi quanto più possibile al codice di comportamento. Chiunque può portare all’attenzione del consiglio direttivo del CUN una presunta infrazione del codice da parte di un iscritto. Sia la parte lesa sia l’iscritto CUN accusato avranno l’opportunità di presentare una dichiarazione al consiglio direttivo del CUN, che deciderà sull’eventuale applicazione delle sanzioni previste dallo statuto del CUN”.
Osservazioni:
In questo paragrafo è evidente il ricorso all’incentivazione di una politica di reciproco “sospetto” ed alla “delazione” tra i soci e/o inquirenti, con il preciso scopo di minare ogni possibile forma di aggregazione tra più componenti dell’associazione la cui “gregaria fedeltà” -nei confronti dei vertici di quest’ultima- assurge a parametro di comprovata garanzia di preparazione e “professionalità” nel campo della ricerca ufologica.
DEFINIZIONI-(testo CUN)
“Eccetto che nei casi specificati, le parole avranno il significato di uso comune, e tutti i casi di dubbia interpretazione saranno risolti ricorrendo al dizionario Zingarelli della lingua italiana”.
Osservazioni:
I vocaboli italiani in genere, salvo rare eccezioni, hanno significati univoci. L’uso corretto di segni particolari come le virgolette, la sottolineatura, i segni maggiore e minore ad inizio e fine di una parola o di una frase, ecc. possono dare incisività, rilevanza, senso ironico o sarcastico ad un dato concetto. Ciò, ovviamente, a seconda del grado di conoscenza e padronanza della lingua italiana da parte dell’utente. L’idea di “conformare” l’espressione linguistica verbale e scritta ad un dato testo “istituzionale” (in questo caso il dizionario Zingarelli), assume l’imposizione dell’adozione di uno schema linguistico piatto ed omogeneo limitato dal punto di vista espressivo –interiore- del discorso.
“a_(testo CUN) I riferimenti a termini usati al singolare includono l’uso al plurale, e viceversa”.
“b_(testo CUN) ”Deve” indica un’azione obbligatoria da parte dell’investigatore. “Dovrà” o “dovrebbe” indicano azioni fortemente raccomandate (ma discrezionali) da parte dell’investigatore.
“c_(testo CUN) “Auspicabile” indica l’azione da preferirsi da parte dell’investigatore”.
“d_(testo CUN) Un “rapporto originale” è il rapporto fatto ed archiviato dall’investigatore ed esso può contenere materiale confidenziale”.
Osservazioni:
I primi tre punti (a-b e c) sono dei dettagli lessico-grammaticali mentre il quarto (d) riguarda la struttura del rapporto di investigazione trascritto dal/dagli inquirente/i. Tutti questi punti, però, troverebbero più idonea collocazione in uno specifico “manuale tecnico per la stesura del rapporto d’indagine”, in quanto del tutto avulsi dai contenuti di un qualsivoglia “codice di comportamento” ufologico o di altro genere.
“e_ (testo CUN) Una “versione editata” è quella autorizzata per la distribuzione generalizzata e per la pubblicazione, ed essa può essere stata soltanto editata o anche riscritta. Essa non deve includere nessun tipo di materiale confidenziale”.
“f_ (testo CUN) Informazioni confidenziali” sta ad indicare quelle informazioni che non devono essere diffuse secondo le norme sulla riservatezza personale. (c.d. privacy), come pure il materiale giudicato confidenziale ai sensi delle disposizioni del presente codice di comportamento”.
“g_(testo CUN) il termine “pubblicazione” include i periodici ufologici e d’altro tipo, i quotidiani, le circolari, i comunicati stampa, i libri ed i mezzi di comunicazione elettronica (posta elettronica, siti web, ecc.)”.
Osservazioni:
Fermo restando che i sopra citati punti rientrerebbero sempre in un più idoneo “manuale tecnico per la stesura del rapporto d’indagine”, riteniamo che per “materiale confidenziale” debba intendersi una comunicazione verbale o scritta oppure un documento i quali sono stati forniti all’inquirente da una persona coinvolta o informata sui fatti sotto investigazione previa richiesta di garanzia, sottoscritta dall’investigatore, del proprio anonimato; ciò in quanto l’ipotetico testimone e/o confidente in questione teme che, nel caso venga divulgata la sua testimonianza e/o apporto di qualche genere fornito all’indagine ufologica in corso, ciò possa portare alla sua identificazione e, di conseguenza, subire pressioni e/o ritorsioni di un qualche tipo da parte del proprio ambiente di lavoro, dall’establishment istituzionale e/o ledere la sua credibilità in ambito familiare e/o sociale. E fin qui siamo d’accordo. Resta da chiarire quali sono gli “altri casi” previsti dal presente “codice di comportamento” in cui deve operarsi tale “censura” perché, in effetti, fatto salvo il caso di una esplicita richiesta da parte di colui il quale ha fornito quella data informazione e/o documento, di questo si tratta: Ossia censurare fatti e/o circostanze di una qualche utilità ai fini dell’analisi e/o valutazione del rapporto d’indagine ufologica redatto dall’inquirente, nei confronti degli altri ricercatori e del pubblico a cui è finalizzata la divulgazione di tale materiale.
CODICE DI COMPORTAMENTO-(testo CUN)
“Questo codice di comportamento consiste di tre sezioni:
-Responsabilità nei confronti del testimone;
-Responsabilità nei confronti del pubblico;
-Responsabilità nei confronti dell’ufologia”.
1-RESPONSABILITA’ VERSO IL TESTIMONE-(testo CUN)
“1_L’identità di un testimone di un evento ufo deve essere ritenuta confidenziale e non può essere resa nota –in specie ai mezzi di comunicazione di massa quali le televisioni ed i quotidiani- a meno che dal testimone non si sia ottenuto uno specifico e recente consenso al riguardo. Il materiale confidenziale comprende il nome del testimone, il suo indirizzo di casa e del posto di lavoro, i numeri telefonici e altri dati da cui si potrebbe risalire all’identità del testimone stesso”.
“2_Il testimone dovrebbe essere informato circa le potenziali conseguenze della diffusione pubblica di dettagli come quelli di cui sopra. La sua decisione sull’eventuale diffusione deve essere considerata come fondamentale”.
“3_Per quanto possibile, tutte le interviste dovrebbero essere effettuate previo appuntamento. Se un testimone rifiuta di collaborare in maniera diretta tramite intervista o appuntamento, la sua volontà deve essere accettata”.
“4_E’ auspicabile che tutte le interviste siano condotte da due investigatori e che nel caso il testimone sia una donna o un minore di anni 16 uno dei presenti sia una donna”.
“5_Qualsiasi richiesta da parte del testimone (o, nel caso di un minore, di un genitore o chi ne fa le veci) perché un terzo sia presente durante un’intervista deve essere onorata”.
“6_Se il testimone rifiuta di cooperare in un certo modo, o di incontrare un altro investigatore, la sua decisione deve essere accettata, dato che la scelta di ulteriori contatti risiede nel testimone stesso”.
“7_Un investigatore non deve entrare o cercare di entrare in una proprietà privata senza il permesso del proprietario, del conduttore (o dell’occupante) o di un pubblico ufficiale a tal fine autorizzato”.
“8_Qualsiasi danno ad una proprietà causato da un investigatore nel corso della sua indagine(e per la quale l’investigatore ammette la propria responsabilità) sarà risarcito da quell’investigatore senza la necessità che gli sia formulata una specifica richiesta”.
“9_Tecniche specialistiche o attrezzature insolite per il testimone devono essere usate durante l’intervista soltanto dietro consenso esplicito (che dovrebbe essere ottenuto per iscritto). L’utilizzo di tale o tali ausili dovrebbe essere limitato alle interviste condotte da professionisti qualificati forniti di autorizzazione all’uso di tali metodi”.
“10_Se lo richiede, il testimone ha il diritto di essere informato delle conclusioni raggiunte dall’indagine”.
“11_Dovrebbe essere sempre attribuita la debita attenzione alla salute ed al benessere del testimone. Se si suppone che egli possa soffrire a causa della prosecuzione delle attività di indagini esse devono essere sospese o completamente abbandonate”.
“12_Il CUN considera le tecniche di regressione ipnotica del tutto inopportune in occasione delle indagini sui casi ufologici. Esse non devono mai essere usate. Se un testimone si rivolgesse ad un investigatore del CUN richiedendo tale metodo, l’investigatore è obbligato a spiegare le ragioni della nostra decisione di non utilizzare tale tecnica e deve mettere al corrente il testimone del dibattito che nella psicologia riconosciuta è in corso sulla sua natura, sui possibili effetti a lunga scadenza di essa –come l’adattamento della memoria- e del nostro divieto assoluto di usarla. Se il testimone insistesse ulteriormente, non dovrebbe essere indirizzato a nessun ufologo, ma ad un medico professionista qualificato. Se il testimone decidesse ancora di procedere con la regressione ipnotica attraverso un’altra strada, l’indagine da parte del CUN deve essere conclusa”.
Osservazioni:
Attenersi ad una forma di codice deontologico nei confronti del/i testimoni, qualora questi ultimi facciano esplicita richiesta di rispetto della propria privacy (ossia mantenimento temporaneo o permanete del loro anonimato), come già detto, ci trova pienamente d’accordo. Lo stesso dicasi per i punti dall’1 al 6. Per quanto riguarda il punto 7, riteniamo che, nel caso si tratti di una “proprietà demaniale” –ossia dello stato e quindi del popolo e per estensione del concetto anche dell’inquirente/i, la decisione di effettuare un sopralluogo in detta area spetti a quest’ultimo/i con i relativi rischi personali del caso. Conveniamo sui punti 8 e 9 precisando per quest’ultimo, che qualora l’inquirente abbia padronanza del funzionamento degli ausili, può fare a meno dell’intervento di un professionista, quasi sempre, di difficile reperimento e/o disponibilità ad operare, per altro, in assenza di una parcella. Nulla da eccepire per il punto 10. Per il punto 11, invece, bisognerebbe capire cosa si intende per “salute e benessere” del testimone. Se anche uno stato di preoccupazione, ansia, timore, ecc. derivanti dal rivivere la propria esperienza con l’inquirente deve ritenersi “allarmante”, oltre che cadere nel ridicolo, vorrebbe dire rinunciare ad intervistare la maggior parte dei testimoni di presunti eventi ufologici. Spesso, nella nostra lunga carriera di inquirenti, abbiamo constatato come, il testimone, quanto più è stata traumatica la sua esperienza ufologica, più ha bisogno di raccontare il fatto -come un atto liberatorio- ad un inquirente -meglio se con una preparazione di base anche in campo psicologico- che, aiutandolo a razionalizzare ed a metabolizzare intellettualmente la sua insolita esperienza, gli restituisce una certa serenità ed equilibrio emotivo. Riteniamo che, detto punto 11 sia, per così dire, “propedeutico” –ossia “introduttivo ed attinente” al successivo punto 12. Per quanto riguarda, poi, quanto affermato in quest’ultimo punto, non siano assolutamente d’accordo sui suoi contenuti. Premesso che, è palese (almeno per quei ricercatori come noi con oltre 40 anni di esperienza ufologica di cui circa 30 proprio in ambito CUN) come una tale radicale presa di posizione negativa e senza appello del Centro Ufologico Nazionale nei confronti dell’uso dell’ipnosi regressiva in ambito ufologico è la diretta conseguenza della contrapposizione personale, metodologica ed ideologica (risalente a diversi anni fa) con il ricercatore Dr. Corrado Malanga, riteniamo che, la presa di posizione del CUN e del suo segretario generale Dr. Roberto Pinotti, sia motivata da profondo rancore e senso di rivalsa e non da ragioni oggettive, unanimi ed incontrovertibili circa la totale inappropriatezza ed inattendibilità dell’ipnosi regressiva in ambito psicologico-analitico. Come viene affermato nello stesso punto -12- in questione, tale tecnica è tutt’ora oggetto di discussione e dibattito da parte degli ambienti della psicologia riconosciuta circa la sua natura, i possibili effetti del suo uso -su medio e lungo termine di tempo- come l’adattamento della memoria, ecc. Concordiamo sul fatto che, qualora lo si ritenga un utile strumento di approfondimento per l’indagine in corso, tali tecniche di ipnosi regressiva, debbono essere utilizzate da professionisti del settore (lo scrivente si è sempre avvalso di consulenti professionisti in alcuni casi da lui investigati). Non va comunque ignorato come, diversi casi di comprovata abduction aliena (ossia rapimento temporaneo di individui umani da parte di entità non terrestri) e/o CE3 (ossia Incontri Ravvicinati del 3 Tipo con entità animate aliene), siano stati “sviscerati” proprio grazie al ricorso a detta tecnica di ipnosi regressiva, effettuata sui testimoni da riconosciuti professionisti della materia. Tra gli innumerevoli casi del genere -noti e meno noti- ricordiamo quello dei coniugi Betty e Barney Hill in Usa del 1961, quello di Charles Hickson e Calvin Parker di Pascagula (Missisippi-Usa) dell’ottobre 1973, quello (addirittura multiplo) del metronotte Zanfretta tra il 79 e l’80, il CE3 di ben sette giovani di Sturno (Avellino-Campania) dell’agosto 1977 (che non è assolutamente un falso, contrariamente a quanto dichiarato da uno dei presunti autori della “burla” le cui millantatorie dichiarazioni sono state condivise -senza alcun riscontro oggettivo- dal Dr. Pinotti -nell’ambito di una puntata della trasmissione TV <Top Secret> condotta da Brachino- sempre e solo per una mera rivalsa nei nostri confronti), il CE3 con eventi multipli manifestatisi nell’arco di tempo di un anno ed accompagnati da una componente telepatica che vide coinvolta una famiglia di Salerno (in Campania) nel 1982 (investigato sempre dallo scrivente), i numerosi casi analizzati dal Dr. Jacobs (autore del libro <Secret Life>), quelli analizzati dalla ricercatrice Karla Turner (autrice di <into the fringe, taken (trad. It. Rapite Dagli Ufo – Ed. Mediterranee) e <Masquerade of Angels> (che ha analizzato la casistica dei rapimenti al femminile), la casistica vagliata dal Dr. J. Mack (quest’ultimo psicologo ad Harvard e premio Pulitzer ed autore del volume <Abductions> - Trad. it. Rapiti –Ed. Mondadori), ecc. Il nostro modesto parere è che, alla luce degli sviluppi del contenzioso in atto, la posizione di totale rifiuto assunta dal CUN nei confronti dell’uso dell’ipnosi regressiva su testimoni coinvolti in eventi di natura ufologica, non possa essere considerata (dalla comunità ufologica italiana ed internazionale) determinante e prevalente rispetto a quella, invece favorevole, espressa da numerosi professionisti della materia tra cui quelli coinvolti nei casi e nelle ricerche sopra citati. Inoltre, non va dimenticato il caso di abduction di Valerio Lonzi risalente al luglio 1982 oggetto di una lunga ed approfondita analisi poi finalizzata nel libro dal titolo <gli Ufo Nella Mente>(Ed. Bompiani) a firma del Dr. Corrado Malanga con la prefazione (in termini decisamente positivi) del Dr. Roberto Pinotti. Ora, visto gli sviluppi della questione, dobbiamo forse concludere che tale pregressa quanto lunga “collaborazione” tra Malanga e Pinotti sia stato solo un “errore giovanile” di quest’ultimo?(sic). Conoscendo entrambi di persona da lungo tempo, noi riteniamo di no.
2-RESPONSABILITA’ NEI CONFRONTI DEL PUBBLICO-(testo CUN)
“1_Tutti gli investigatori devono cooperare in maniera completa con le forze di polizia e con qualsiasi altro ente pubblico, in particolare in quelle circostanze che possono riguardare la sicurezza nazionale oppure la vita, la morte e l’integrità di altre persone”.
“2_Se durante un’indagine s’incontra una situazione che è, o può diventare pericolosa per il pubblico, o che potrebbe causare danni a dei beni di proprietà di terzi, l’investigatore deve senza alcun indugio notificarla alla polizia e ad altri enti preposti e intraprendere tutti i passi ragionevoli per la difesa dei beni pubblici e privati”.
“3_Si ricorda agli investigatori che essi non godono di alcun privilegio, e che potrebbero essere richiesti di rivelare informazioni confidenziali davanti ad un tribunale. Se dovesse intervenire tale circostanza, le altre clausole del codice di comportamento sono temporaneamente sospese”.
“4_Gli investigatori del CUN devono in qualsiasi momento soppesare le loro responsabilità nell’informare il pubblico sulla questione Ufo, di contro alle richieste spesso contraddittorie da parte dei mezzi di comunicazione di massa. Dovrebbero essere evitate l’emissione di affermazioni non adeguatamente sostenute, l’espressione di teorie carenti di prove e di speculazioni non obiettive circa casi ufologici. Se si cogliesse l’opportunità di offrire una prospettiva razionale per il fenomeno grazie a mezzi rivolti al pubblico, dovrebbe sempre essere rammentato che si rappresenta sia il CUN sia la ricerca scientifica sugli UFO. Ci si dovrà perciò sforzare di farlo in maniera responsabile”.
“5_La credibilità di un testimone o di un collega non dovrebbe essere contestata in pubblico a meno che le prove e l’interesse generale non presentino una necessità schiacciante. Se necessario, si dovrà sempre essere disposti a giustificare tale azione davanti consiglio direttivo del CUN”.
Osservazioni:
Per quanto riguarda la “responsabilità nei confronti del pubblico”, se tale aspetto riguarda la diffusione –da parte dell’investigatore- di: informazioni non verificate o adeguatamente investigate, di conclusioni preliminari ma non ancora definitive su di un determinato caso ancora sotto investigazione, opinioni personali avventate non suffragate da alcun dato di fatto e/o riscontro oggettivo, ci trova –anche in questo caso- pienamente d’accordo. Se, però, si intende far rientrare in questo ambito anche l’idea di dover “preservare” l’opinione pubblica da eventuali “traumi culturali, religiosi o di altro genere”, in quanto (secondo quanto l’establishment istituzionale vorrebbe farci credere) la massa degli individui non sarebbe ancora “matura” per accettare certe realtà come la presenza di intelligenze aliene, ecc. (tutte affermazioni queste smentite dai fatti quali recenti sondaggi d’opinione e la diffusione di numerose voci e notizie inerenti un prossimo contatto umano-alieno a cui non è seguita alcuna reazione emotiva di massa sul tipo di quella scaturita alla radiocronaca del romanzo “la guerra dei mondi” di Wells nel 1948 in Usa), evitare di denunciare eventuali azioni di insabbiamento e/o disinformazione, pressioni psicologiche e/o di altro genere da parte di componenti o organismi istituzionali su testimoni e/o inquirenti, onde “salvaguardare” i rapporti di “buon vicinato e collaborazione” dei vertici di questa o talaltra associazione di ricerca ufologica con organismi istituzionali di un qualche genere, allora non siamo più d’accordo. Difatti, al contrario di quanto i rappresentanti del potere costituito vorrebbero -ingannevolmente e per proprio tornaconto- farci credere, l’opinione pubblica -nel suo insieme-, è sostanzialmente matura e pronta ad accettare fatti, realtà e cambiamenti ritenuti “dirompenti” dal punto di vista economico, politico, religioso e sociale oggi vigenti nelle diverse nazioni presenti sul pianeta Terra. Ciò, ovviamente, a totale discapito della credibilità e condivisa sottomissione della maggior parte delle masse sociali ai rispettivi governi nazionali. L’obbligo, poi, di dover “collaborare” con le forze di polizia, carabinieri e con qualsiasi altro “ente pubblico” -oltre ad essere una vera e propria dichiarazione di “capitolazione” e piena “sottomissione” allo stato ed ai suoi rappresentanti (sulle cui qualità intellettive e morali non che finalità di intenti nei confronti del popolo -al momento- sorvolo per non cadere in un linguaggio decisamente triviale e volgare) è una vera e propria offesa alla nostra intelligenza e dignità di individui liberi e pensanti. In base a quale “principio etico” un inquirente -quale lo scrivente o altri come lui- dovrebbero prestare i propri servigi e/o condividere le proprie informazioni con organismi ed enti istituzionali da sempre ben noti per la loro azione di disinformazione, depistaggio, discredito, pressioni psicologiche ma anche di altro genere su testimoni ed inquirenti, operati in gran parte dei casi ufo di qualche rilievo e/o giunti all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale?. Ecco alcuni noti esempi al riguardo: L’invito al silenzio di un sottufficiale dei C.C. coinvolto nel caso di incontro ravvicinato e rapimento del metronotte Zanfretta a Genova nel 1979; le pressioni operate sempre dai C.C. e dalla magistratura nel caso di incontro ravvicinato con riscontro fotografico nei confronti del Sig. Caponi; le pressioni ed il discredito dei vertici dell’A.M.I. sulla testimonianza (comprovata da 82 foto ottenute dalle fotocamere di bordo, di cui 80 -quelle cioè in loro consegnate dallo stesso pilota- distrutta dalla stessa A.M.I.) relativa all’intercettazione di un oggetto volante tubolare nero nel cielo di Treviso da parte del pilota Giancarlo Cecconi nel giugno 1979; le palesi omissioni, depistaggi ed insabbiamenti da parte di esponenti e vertici dell’A.M.I., dei servizi d’informazione e quant’altro nel caso dell’abbattimento del jet civile della compagnia Itavia avvenuto il 27 giugno 1980, comportamenti questi in seguito accertati e formalizzati nella sentenza emessa dal giudice Rosario Priore con cui lo stesso incriminò alcuni generali –allora ai vertici dell’A.M.I.- per alto tradimento; poi “assolti” in cassazione per “non aver commesso i fatti” ma questo era scontato (noi lo avevamo previsto in tempi non sospetti) visto che, la magistratura, è di fatto un “organo dello stato”. ecc. Le stesse considerazioni valgono per i casi ufologici che possono riguardare la così detta “sicurezza nazionale”. Solo degli sciocchi oppure dei “furbi” alleati del sistema (i primi per ignoranza e buona fede i secondi in base ad un preciso calcolo utilitaristico) possono ignorare che, sotto tale definizione di comodo, vengano da sempre occultati fatti e circostanze decisamente “scomode” per il sistema di potere e la cricca di criminali che lo rappresenta, qui in Italia come all’estero. Spesso brutali assassini, rapimenti, ingerenze politiche in altri paesi, sempre più drastiche riduzioni delle libertà personali e dei diritti umani ed abusi di ogni genere, vengono commessi -dai componenti di questo o talaltro organismo governativo quali polizia, militari e/o servizi d’intelligence, ecc.-, in nome della sempre più sbandierata ”sicurezza nazionale” …del “piffero”, aggiungiamo noi. Per quanto riguarda, infine, il riferimento ad una piena collaborazione degli inquirenti con le istituzioni nei casi che toccano in qualche modo (oltre la sicurezza nazionale) “la vita, la morte e l’integrità di altre persone”, vogliano scusarci ma non ne abbiamo afferrato il senso logico e/o il nesso con l’investigazione ufologica. Sul punto 2 conveniamo con quanto esposto. Sul punto 3 conveniamo sul fatto che, diversamente dai nostri bugiardi, disonesti quanto laidi politici del…”piffero”, noi non godiamo di alcuna “immunità parlamentare” od osceno privilegio similare. Per quanto riguarda l’obbligo, da parte di un inquirente, di dover rivelare informazioni riservate su di un determinato caso ufologico dallo stesso investigato, qualora dovesse essere chiamato a testimoniare in tal senso in un tribunale, guarda caso, non ci trova per niente d’accordo. Fermo restando le nostre personali –ma comunque sempre più condivise- convinzioni circa la natura sostanzialmente schiavista ed iniqua del vigente sistema di potere mondiale, non che della relativa natura perversa e predatoria di coloro i quali lo rappresentano, non ci sentiamo in alcun modo “vincolati” a riconoscere ed accettare presunti “doveri sociali” e/o “servitù” di alcun genere in aperto contrasto con la nostra coscienza e dignità di uomini liberi. In altre parole, se fossimo chiamati a testimoniare in un’aula di tribunale in merito ad un’indagine ufologica da noi espletata, ogni nostra dichiarazione sarebbe conforme -solo ed esclusivamente- ad una nostra precisa scelta di coscienza. In linea di massima, conveniamo con quanto esposto al punto -4-. Ciò non toglie che, per quanto riguarda determinati aspetti sostanzialmente acclarati del fenomeno Ufo, quale l’esistenza di una percentuale di fenomeni Ufo aventi una evidente matrice aliena (sia questa extraterrestre, dimensionale, parafisica, ecc.), la presenza ed interferenza di intelligenze aliene sulla Terra fin dalla più lontana preistoria, l’esistenza di una diffusa politica di cover-up nei confronti di quella parte del fenomeno ufo riconducibile ad una presenza ed interferenza da parte di intelligenze aliene, ecc., sarebbe fare solo della sterile quanto ipocrita demagogia se, dopo circa 70 anni di studi e ricerche, negassimo ancora quei pochi punti fermi che riguardano il fenomeno ETV (acronimo di Extra Terrestrial Veicles) e relativa presenza aliena sulla Terra. Oggi, definire ancora “ufo” (ossia “oggetti volanti non identificati”) anche quella percentuale del fenomeno chiaramente ed incontrovertibilmente di natura aliena, vuol dire solo fare il gioco e gli interessi di “coloro i quali” sanno, ormai da ab illo tempore, ma non vogliono divulgare ciò che sanno. Per quanto riguarda il punto -10- non abbiamo obiezioni significative da fare al riguardo.
RESPONSABILITA’ NEI CONFRONTI DELL’UFOLOGIA-(testo CUN)
“1_La libera circolazione dell’informazione non dovrebbe essere limitata per fini di lucro individuale. Gli investigatori del CUN informeranno i colleghi dei loro lavori in corso e ne consentiranno l’utilizzo in pubblicazioni da parte di altri membri responsabili della comunità ufologica. Ciò è soggetto alla condizione che anche le altre parti siano disponibili ad attribuire il dovuto credito alla fonte da cui l’informazione proviene. I membri del CUN possono usare l’informazione per i loro scopi (ad esempio per scrivere articoli e libri), ma non possono ritardare ingiustamente il rilascio delle informazioni alla comunità ufologica per perseguire tali scopi”.
“2_Ai colleghi e alle altri fonti del cui lavoro avete tratto informazioni deve sempre essere attribuito il dovuto merito, tranne che essi espressamente abbiano chiesto di non essere identificati”.
“3_Quanto possibile, le interviste condotte durante un’indagine dovrebbero essere registrate su audiocassetta, videocassetta o con altre attrezzature di registrazione. Tuttavia, se il testimone (o i suoi tutori nel caso di un minore obiettasse all’utilizzo di un registratore, la documentazione scritta dovrebbe essere la più dettagliata che le circostanze permettono. Essa dovrebbe inoltre essere trascritta in maniera adeguata nel più breve tempo possibile dall’intervista”.
“4_Tutti i rapporti sui casi ufologici dovrebbero indicare le persone presenti durante qualsiasi intervista, il loro status e la loro relazione con il testimone e i testimoni”.
“5_Qualsiasi informazione confidenziale a causa di fatti inerenti a questo codice non deve essere resa disponibile sul rapporto editato. Solo il rapporto editato dovrebbe essere reso disponibile per uso esterno”.
“6_L’identità di un testimone deve essere considerata confidenziale e non deve essere inclusa nel rapporto editato a meno che il testimone non prenda lui stesso l’iniziativa di palesarsi. Qualsiasi dubbio persistente sulla difesa del testimone dovrebbe prevalere su qualsiasi altra considerazione. Per difendere in pieno il testimone che occupi posizioni lavorative delicate, gli investigatori potrebbero ritenere necessario di non rivelare ad alcuni settori del mondo ufologico dettagli relativi al momento, alla località e ad altre circostanze concernenti l’episodio, in specie quelli che potrebbero far risalire ad un testimone che ha richiesto di non rivelare la propria identità”.
“7_La priorità principale di ogni indagine deve essere di consentire ad un testimone di riferire quanto ha da dire senza alcun intervento esterno. Un investigatore non dovrebbe discutere con un testimone di proprie teorie personali riguardo al caso o al fenomeno durante l’indagine iniziale. Se tali punti fossero discussi in seguito, si dovrebbe sottolineare che si tratta di teorie, ed esse dovrebbero essere sostenute con qualsiasi prova disponibile. Nel rapporto alla comunità ufologica le teorie personali circa un testimone o un caso dovrebbero essere chiaramente indicate come tali e separate dai fatti principali relativi all’indagine”.
Osservazioni:
Conveniamo con quanto affermato al punto 1. Conveniamo anche sui contenuti del punto 2 salvo a far notare come, tale sano e giusto principio (relativo al riconoscimento del merito dell’altrui lavoro), sia stato disatteso proprio dal segretario generale del CUN Dr. Pinotti, in occasione della pubblicazione del suo libro dal titolo <Oggetti Volanti Non Identificati> che, ad un esame appena più approfondito, si rivelò non essere altro che la riedizione -modificata in alcuni suoi punti- del volume dal titolo <UFO scacchiere Italia> pubblicato nel 1992 sempre nella collana Oscar Mondatori. Come già denunciammo a suo tempo sul web, in una lettera aperta dal titolo “Pinotti come il grande fratello-<OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICAT>-di Roberto Pinotti: Un Classico Esempio Attuale di <Censura Storica> di Orwelliana Memoria.” (vedi link), una delle ritorsioni nei nostri confronti (per essere contravvenuti al divieto di pubblicazione della nostra indagine preliminare sulla strage di Ustica del 27 giugno 1980, nella quale –ancora oggi- riteniamo vi siano aspetti di natura ufologica, non che successiva fuoriuscita dello scrivente dal CUN), nella nuova edizione del testo sopra citato venne -deliberatamente quanto proditoriamente- omesso ogni riferimento all’Autore (quale inquirente di numerosi rapporti d’indagine in Campania) presenti, invece, nella prima edizione del volume in questione intitolato <Ufo Scacchiere Italia>. Per quanto riguarda i punti 3, 4, 5, 6 e 7, questi sono delle ripetizioni di concetti già espressi nella sezione “responsabilità verso il testimone” che peraltro, a nostro modesto avviso, dovrebbero rientrare nel già citato “manuale tecnico per la stesura del rapporto d’indagine”, sul tipo di quello realizzato dallo scrivente (nel periodo in cui è stato membro del consiglio direttivo del CUN) ma mai discusso né adottato da detta organizzazione di ricerca ufologica. Al punto 6 si ribadisce, ancora una volta, il fatto che le generalità del testimone/i devono ritenersi un dato “riservato” a meno che, il testimone/i, “non prenda lui stesso l’iniziativa di palesarsi” (magari incatenandosi al portone dell’ANSA o sdraiandosi sui binari di una linea ferroviaria nazionale-Sic). Abbiamo la netta sensazione che tale ossessiva “preoccupazione” ad evitare –ad ogni costo- la diffusione dell’identità del testimone/i di un caso, sia finalizzata non tanto a “proteggere” il testimone/i da una possibile invadenza della sua vita privata da parte dei mass-media ma, piuttosto, dal fatto di impedire che altri ricercatori -indipendenti o non del CUN- possano svolgere una indagine sul caso per proprio conto e, così, anticipare il CUN con una eventuale pubblicazione di un resoconto sull’evento e/o divulgare presunti “dati riservati” o conclusioni diverse da quelle raggiunte dagli inquirenti CUN sul medesimo caso.
Per quanto riguarda, poi, quei rapporti di indagine relativi a testimonianze di persone che occupano posizioni di lavoro particolarmente “delicate” che hanno espressamente richiesto l’anonimato, sarebbe molto meglio non editarli affatto piuttosto che pubblicare dei resoconti, talmente censurati, da non avere più alcun valore dal punto di vista della ricerca ufologica.
Conclusioni:
Può darsi che, la nostra visione e conseguente interpretazione dei fatti sopra esposti e conseguenti conclusioni in merito all’oggetto di questa nostra analisi, possa essere stata “falsata” dalle nostre personali convinzioni sulla natura umana, sul mondo della politica non che quelle legate alle dinamiche –interne ed esterne- di organizzazioni di ricerca ufologica come il CUN…..ma può darsi anche di no in quanto, in tutta “scienza e coscienza” ed in base alla nostra etica professione di sempre, abbiamo espresso una valutazione della questione tenendo conto esclusivamente del diritto dell’opinione pubblica di essere informata senza censure, di una libera circolazione dell’informazione in qualunque campo, settore ed ambito sociale, del rifiuto di un “monopolio dell’informazione” da parte di chi che sia; ciò in quanto, solo se l’informazione ed il sapere in genere sono condivisi con tutto il popolo, ci si avvicina alla vera “democrazia” parola, questa, oggi usata per lo più a sproposito in quanto privata del suo significato greco letterale che è: Governo del Popolo; oggi, difatti, in Italia come in molti altri paesi occidentali e non, governi che si definiscono “democratici” sono retti, in realtà, da una ristretta oligarchia (il termine più indicato sarebbe “cricca”) nepotista, ottusa, parassita e criminale.
Questo della “Consulta Ufologica Nazionale” non è altro che un ennesimo tentativo da parte del CUN (ma vale anche per qualunque altra organizzazione di ricerca ufologica condivida un tale punto di vista e/o si attivi in futuro per cercare di realizzare qualcosa di simile) di “incanalare” e “controllare” gli inquirenti ed i ricercatori e, per estensione della cosa, manipolare ed indirizzare così la ricerca ufologica in una precisa direzione finalizzata, questa, al riconoscimento istituzionale di una o più associazioni di ricerca e, di conseguenza, alla collocazione dei loro responsabili in un contesto creato ad hoc riconosciuto e in qualche modo retribuito come un qualsiasi incarico in una qualche commissione statale o organismo ad esso collegato. Ciò, ovviamente, significherebbe due cose:
1_Affossare -per sempre- ogni ulteriore approfondimento –da parte degli ufologi- circa la natura e le finalità del contatto alieno in atto (perché -diciamocelo senza aver paura di “comprometterci” agli occhi dei così detti “ufologi benpensanti” e degli scettici ed ipocriti di professione come quelli appartenenti al CICAP, di questo si tratta e di questo aspetto e relative implicazioni ad ogni livello della vita umana si interessa -da quasi 70 anni- la tanto -nel bene e nel male- chiacchierata <ricerca ufologica>);
2_Non poter procedere -all’indomani di un contatto umano-alieno- all’accertamento delle responsabilità dei vari governi, di istituzioni sovrannazionali -come l’ONU- e di quelle scientifiche per aver voluto perseverare nella loro sporca quanto odiosa politica di insabbiamento e disinformazione del pubblico riguardo la presenza ed interferenza -in ambito terrestre ed umano- di gruppi e/o civiltà aliene caratterizzati da interessi e fini contrastanti tra loro collocabili in quel vasto ambito compreso tra quello che noi usiamo definire come bene e male, bianco e nero, yen e yang, ecc.
In base alla nostra quasi quarantennale esperienza nel campo della ricerca ufologica, noi riteniamo che tale “codice etico di comportamento per gli operatori del settore ufologico” auspicato dal CUN e dai suoi associati (sia gruppi che singoli ricercatori) sia una sorta di ennesima “offerta di armistizio” nei confronti dell’establishment istituzionale nazionale. Tra le righe (per altro molto poco celato) c’è -secondo noi- un messaggio che dice: Noi siamo in grado di controllare l’attività ed operato dei nostri collaboratori ed inquirenti. Qualora ci venisse riconosciuto un ruolo -anche solo formale- che collocasse il CUN e, quindi, alcuni suoi uomini -al vertice di questo- in un ambito riconosciuto a livello istituzionale, sarà garantito l’assecondamento delle linee-guida del governo in materia di avvistamenti ufo e problematiche politico-sociali e religiose connesse. Riteniamo che, quest’ultima proposta di un “inquadramento” degli ufologi in un contesto decisamente istituzionale, sia l’epilogo di una politica di base -di Pinotti e quindi del CUN- volta a mendicare da politici e militari nostrani quello che loro stessi non sanno (per ignoranza), non hanno (perché politicamente poco rappresentativi rispetto ad altre nazioni) e che, comunque ed in ogni caso, non rivelerebbero mai di propria iniziativa e cioè senza che –prima- non fossero stati preceduti da governi decisamente più rappresentativi a livello mondiale.
La costituzione di una sorta di “albo professionale degli ufologi”, il cui riconoscimento ed accreditamento è vincolato al fatto di far parte o meno del CUN e/o degli organismi/gruppi ad esso associati, consentirebbe di “tagliare fuori dal giro” tutti quei ricercatori e studiosi indipendenti e, quindi, fuori da ogni controllo istituzionale e/o filo-istituzionale, decisamente “scomodi” sia per l’establishment ufficiale che per l’ufologia rappresentata dai soliti esperti in “giacca e cravatta”, benpensanti e assolutamente “politically correct”.

Lo studio del fenomeno ETV (acronimo di Extra Terrestrial Veicles, ossia di quella componente del fenomeno UFOs decisamente ascrivibile ad una presenza ed interferenza aliena in ambito terrestre) rappresenta, in conseguenza delle sue dirette implicazioni in ambito filosofico, intellettuale e per quanto riguarda l’assetto economico, politico e sociale dell’intera umanità, un approccio dell’attuale realtà fortemente destabilizzante e decisamente “rivoluzionario” nei confronti del vigente sistema di potere e relativo status quo mondiale. Ciò significa che, voler collocare la ricerca ufologica in un ambito “istituzionale”, significa -a tutti gli effetti- voler stravolgere la sua natura profondamente anticonformista e rivoluzionaria e, di conseguenza, portarla ad assecondare interessi e fini dell’attuale sistema di potere mondiale o di guerra e di quanti lo rappresentano in ogni sede istituzionale.
Lasciando a tutti gli altri gruppi e singoli ricercatori la decisone di aderire -o meno- alla “consulta ufologica” voluta dal CUN e dai suoi consociati, noi continueremo, per quel poco che ci è ancora possibile, ad approfondire la questione della presenza aliena sulla Terra non che delle sue interferenze ed effetti nell’ambito della vita umana e, allo stesso tempo, ad osteggiare e sputtanare -in ogni modo e non solo per quanto riguarda la questione della presenza extraterreste- i rappresentanti del potere costituito e di questo decadente e putrido sistema economico-politico non che sociale di guerra, oggi vigente sull’intero pianeta Terra. Di tutto il resto ce ne freghiamo!
Buon lavoro a tutti.

Umberto Telarico
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06/12/2011 20:07
 
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Grazie al blog del giornalista Flavio Vanetti, misterobufo, anche i comuni mortali possono leggere due contenuti di qualità tratti appunto dal Libro Bianco del CUN, ecco i link:

Brasile 18 maggio 1986

Stati Uniti 17 luglio 1957

Buona lettura. [SM=g7935]

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09/12/2011 10:27
 
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Sempre sul blog mistero bUFO sono disponibili altri tre documenti del libro bianco.

[SM=g7935]

Ciao,
Carlo
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Grazie Carlo, noto che le traduzioni sono ad opera del buon PaoloG, qua possiamo trovare i documenti da lui tradotti, e non posso mancare di fargli i complimenti per l'ottimo lavoro di traduzione e per aver messo sotto licenza Creative Commons la sua opera. [SM=g8147]

www.freewebs.com/paolog/
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Compito della scienza non è aprire una porta all'infinito sapere, ma porre una barriera all'infinita ignoranza.
09/12/2011 13:39
 
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Dai che pian piano riusciamo a farci tutto il libro bianco grazie a misterobufo! [SM=g7749]
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09/12/2011 14:44
 
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Re:
Sheenky, 09/12/2011 13.39:

Dai che pian piano riusciamo a farci tutto il libro bianco grazie a misterobufo! [SM=g7749]



ma perchè il cun non lo distribuisce gratuitamente anche a chi non è giornalista?
secondo me il centro che si accredita come il più importante in italia dovrebbe avere anche dei progetti di carattere "pedagogico", e questo potrebbe essere uno, non siete d'accordo?

09/12/2011 15:25
 
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Direi proprio di si... Ma purtroppo cosi girà il mondo nella maggior parte degli ambienti.
Infatti ho provato a chiedere nel forum del cun se era possibile avere il libro bianco...ovviamente non ho ricevuto nessuna risposta.
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09/12/2011 15:32
 
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Su mistero bUFO leggo "Ricordo infine che contattando il Cun è possibile avere l’intero Libro Bianco, trasferito su un comodo Cd."

Abbiate pazienza perchè sto lavorando alla ristrutturazione del sito del CUN Lazio, appena finisco vedo se posso renderlo scaricabile dal sito.

Ciao,
Carlo
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09/12/2011 15:35
 
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Oh! Sarebbe una gran cosa Carlo!
Grazie! [SM=g7935]
Quando hai novità (sperando in positive [SM=g7749] ) avvertici!
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Re:
Carlo Rofena, 09/12/2011 15.32:

Su mistero bUFO leggo "Ricordo infine che contattando il Cun è possibile avere l’intero Libro Bianco, trasferito su un comodo Cd."

Abbiate pazienza perchè sto lavorando alla ristrutturazione del sito del CUN Lazio, appena finisco vedo se posso renderlo scaricabile dal sito.

Ciao,
Carlo



Un applauso Carlo e grazie per l'immensa disponibilità. [SM=g8147]

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Re: Re:
eone nero, 09/12/2011 15.42:



Un applauso Carlo e grazie per l'immensa disponibilità. [SM=g8147]

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Re:
Carlo Rofena, 09/12/2011 15.32:

Su mistero bUFO leggo "Ricordo infine che contattando il Cun è possibile avere l’intero Libro Bianco, trasferito su un comodo Cd."

Abbiate pazienza perchè sto lavorando alla ristrutturazione del sito del CUN Lazio, appena finisco vedo se posso renderlo scaricabile dal sito.

Ciao,
Carlo



Ciao Carlo,
da quello che ho capito il Libro Bianco è liberamente distribuibile, lo dico in riferimento a quello che hai detto tu e del fatto che l'ottimo PaoloG (membro CUN) rende disponibili le sue traduzioni (in merito) sotto licenza Creative Commons.

Illuminami.....


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Re: Re:
biancofive, 10/12/2011 09.38:



Ciao Carlo,
da quello che ho capito il Libro Bianco è liberamente distribuibile, lo dico in riferimento a quello che hai detto tu e del fatto che l'ottimo PaoloG (membro CUN) rende disponibili le sue traduzioni (in merito) sotto licenza Creative Commons.

Illuminami.....





Rinnovo il plauso a PaoloG per il Creative Commons [SM=g8147]

Ps. Avevo vinto una causa legale con uno che aveva il copyright sul sito, peccato che non pagasse SIAE [SM=g7869]


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Sempre da Mistero Bufo:
Il Libro Bianco del Cun, parte 3 - frasi celebri sugli Ufo: http://misterobufo.corriere.it/2011/12/12/il-libro-bianco-del-cun-parte-3-le-frasi-celebri-sugli-ufo/
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08/12/2012 14:32
 
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Qualcuno sa qualcosa dopo tanto tempo sul libro bianco del CUN ?

Non so se Carlo è riuscito nell'intento di renderlo disponibile online...

...fate presto perché tra poco, se si va avanti di questo passo, prenderà le tarme.



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biancofive, 08/12/2012 14:32:

Qualcuno sa qualcosa dopo tanto tempo sul libro bianco del CUN ?

Non so se Carlo è riuscito nell'intento di renderlo disponibile online...

...fate presto perché tra poco, se si va avanti di questo passo, prenderà le tarme.






Ti ringrazio per aver riesumato questo vecchio thread [SM=g8149] , anch'io vorrei notizie di tale libro che onestamente non ho letto dato che aspettavo che fosse online.




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