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Miliardi di terre e neppure un UFO?

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2013 12:11
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30/05/2013 12:19
 
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...di Emilio Sassone Corsi. (articolo non recentissimo ma attuale come non mai).

Nonostante il grande numero di pianeti abitabili che devono esistere nell'Universo, è estremamente probabile che non entreremo mai in contatto con alcuna civiltà extraterrestre. Con buona pace di chi, anche nel Parlamento, chiede di prendere sul serio il fenomeno UFO.

Il 5 ottobre 1995, Michel Mayor e Didier Queloz, dell’Osservatorio di Ginevra, annunciano di avere scoperto il primo pianeta extrasolare nella storia, di massa paragonabile a quella di Giove, attorno alla stella 51 Pegasi. Da allora sono stati individuati quasi mille pianeti extrasolari che orbitano intorno a stelle relativamente vicine a noi. Le tecniche usate sono diventate sempre più sofisticate e precise e si è riusciti ad osservare anche pianeti relativamente piccoli, della dimensione della Terra.

Nel marzo 2009 fu lanciato da Cape Canaveral il satellite Kepler realizzato dalla NASA con l’obiettivo di dare un grande impulso alla scoperta di pianeti extrasolari di dimensione terrestre. Nel giro di pochi anni la comprensione del nostro Universo è radicalmente cambiata. Kepler ha scoperto che è un’assoluta normalità che ci siano stelle circondate da pianeti, come nel caso del nostro sistema solare. Un anno fa gli scienziati che studiano i dati di Kepler hanno annunciato la scoperta del primo pianeta di dimensione terrestre che orbita intorno alla sua stella in una fascia considerata di abitabilità.

Secondo recenti valutazioni statistiche realizzate dallo Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, il 17% delle stelle della nostra galassia ha un pianeta di una dimensione simile a quella della Terra che ci gira attorno. Considerando che la nostra galassia è popolata da circa cento miliardi di stelle, ciò significa che potrebbero esserci circa 17 miliardi di pianeti di dimensioni simili a quelle della Terra; alcuni di questi dovrebbero avere orbite molto vicine alle proprie stelle e, come nel caso di Mercurio per il nostro sistema solare, temperature superficiali molto elevate e acqua completamente evaporata. In queste condizioni la vita, così come noi la intendiamo, sembra sia molto difficile da essere generata. L’acqua allo stato liquido, in particolare, sembra sia un elemento fondamentale per la formazione di molecole complesse. Anche la presenza di un’atmosfera sembra essere cruciale per la nascita della vita, soprattutto ai fini di una efficace termoregolazione.

In ogni caso, se le statistiche sono corrette, nella sola nostra galassia, è possibile che ci sia un buon miliardo di pianeti extrasolari di dimensione terrestre nella fascia di abitabilità e quindi nelle condizioni di ospitare la vita. Un numero straordinariamente elevato che gli astronomi non immaginavano fino a pochi anni fa.

È mai possibile che con una tale quantità di pianeti simili alla Terra non ci siano vite extraterrestri in contatto con noi? Sì, è possibile, anzi direi estremamente probabile.

Bisogna ricordarsi che le distanze tra le stelle, anche quelle più vicine, sono straordinariamente elevate, dell’ordine dei milioni di miliardi o addirittura dei miliardi di miliardi di chilometri, e che non è possibile superare la velocità della luce, di soli trecentomila chilometri al secondo. Queste due condizioni non consentono di immaginarsi un contatto diretto e rendono letteralmente impossibile un viaggio interstellare, sia per noi sia per eventuali probabili extraterrestri.

L’altro limite fortissimo è la finestra temporale della nostra civiltà e, con tutta probabilità, anche di quella degli eventuali extraterrestri. Qualsiasi cosa nell’Universo nasce, vive e muore. Una stella, un pianeta, una specie animale, un essere umano, una civiltà. Tutto intorno a noi ha un ciclo che, necessariamente, termina con la morte o l’estinzione. Nel caso dell’Uomo, le prime tracce di ominidi risalgono a circa 2 milioni di anni fa ma quelle dell’homo sapiens moderno sono di 150 mila anni fa; il primo satellite artificiale realizzato dall’uomo ha lasciato la crosta terrestre poco più di cinquanta anni fa (Sputnik: 4 Ottobre 1957). In quanto tempo si estinguerà la nostra civiltà? Centomila anni? Difficile prevederlo ma sicuramente, se continueremo a gestire così male il nostro pianeta, anche molto prima. In un arco temporale così breve rispetto alla durata dell’Universo è praticamente impossibile, o per meglio dire altamente improbabile, che due civiltà nate casualmente su due pianeti nella nostra galassia si incontrino: avranno vissuto in finestre temporali differenti e non avranno avuto modo di scambiarsi neppure un messaggio. La sproporzione fra la dimensione spaziale e quella temporale dell’Universo era stata già colta da Enrico Fermi, il quale diede il nome a un paradosso riguardante la possibilità di stabilire dei contatti con entità aliene.

Eppure gli ufologi, senza portare alcuna prova certa, sostengono che ci sono stati già molti contatti con civiltà aliene e che sono stati fatti molti avvistamenti di oggetti non identificati, i cosiddetti UFO, che potrebbero essere navi spaziali provenienti chissà da quale pianeta lontano. A me sembra quanto meno bizzarro che una civiltà extraterrestre, dopo aver affrontato un viaggio massacrante durato forse molte decine di migliaia di anni, arrivi sulla Terra e non si palesi in maniera evidente. La verità è che non sono mai arrivati. E che le fantasie degli ufologi sono alimentate, come spesso accade, da una buona letteratura e filmografia di fantascienza. Cerchiamo però di non confondere la fantascienza con la scienza.

Questa confusione è addirittura recentemente approdata in Parlamento dove due nostri Onorevoli, Giuseppe Vatinno e Francesco Barbato, entrambi dell’Italia dei Valori, entrambi laureati ed il primo addirittura in Fisica, hanno presentato il 20 dicembre scorso una interrogazione a risposta scritta, pubblicata qui: LINK.

Il testo di questa interrogazione ha provocato molte reazioni tra la stampa scientifica (altra, vedi il settimanale OGGI, l’ha riportata per tale) perché fa riferimento a esempi e testimonianze che appartengono più alla civiltà degli ufologi che a quella degli scienziati. Rivolgendosi, infatti, ai Ministri della Difesa e degli Esteri italiani, i due deputati si rifanno ad una notizia, già da tempo smetita a tutti i livelli, che presso l’ONU sarebbe stato costituito un organismo denominato Unoosa diretto dall’astrofisica malese Mazlan Othman con il fine di accogliere gli extraterrestri. L’interrogazione cita il Premier russo Medvedev, sicuramente a conoscenza di segreti indicibili, già documentati dal film «Men in Black»! Non mancano riferimenti a Ronald Reagan, Winston Churchill, Jimmy Carter che, a detta degli interpellanti, hanno avuto frequenti contatti con gli extraterrestri o erano stati messi a conoscenza di nascoste verità da parte dei servizi segreti dei loro Paesi. Obbligatorio un riferimento all’Area 51 e al disco volante di Roswell. Insomma: un insieme di affermazioni non comprovate che si concludono con la domanda “se il Governo intenda reperire elementi anche sul piano internazionale sull’argomento esposto, come ad esempio l’esistenza dell’Area 51, se l’Italia disponga e dove di eventuali strutture delle Forze armate o di altri Corpi dello Stato dediti allo studio del fenomeno ufologico”.

Per le ragioni che ho spiegato all’inizio del mio articolo e per la grave situazione in cui versa l’Europa tutta, non riesco a immaginare parlamentari italiani occupati a prepararsi e preparare le Istituzioni all’arrivo degli alieni. Credo più semplicemente che questa lunga interpellanza sia stata scritta da qualche illustre studioso di UFO e che i parlamentari in questione l’abbiano presa, ingenuamente a mio dire, per buona.

Insomma, dobbiamo farcene una ragione: nonostante i miliardi di Terre in giro per la nostra galassia (e chissà quante nelle altre galassie!), siamo con tutta probabilità destinati a essere civiltà isolate in un Universo smisuratamente grande.

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Pregevole articolo i cui contenuti mi sento di condividere in pieno, diciamo che rispetta al 100% quella che è la mia teoria, ovvero non siamo soli nell'universo, ma siamo troppo distanti per venire in contatto con altre civiltà evolute... anche se spero il contrario e resto aperto ad altri scenari.

L'unico termine che avrei cambiato è l'acronimo UFO con astronave aliena, anche se nell'immaginario collettivo hanno significati equivalenti e la colpa non è certo di chi studia l'ufologia con il sistema scientifico.

Ma chi è l'autore Emilio Sassone Corsi ?

Nato nel 1955, fisico, è stato dal 2002 al 2010 Presidente dell’Unione Astrofili Italiani. Si interessa di Astronomia da quando era bambino; in gioventù, insieme a suo fratello Paolo e a un gruppo di amici, ha costituito il Gruppo Astrofili Napoletani che per alcuni anni è stato ospitato presso l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte a Napoli. È stato successivamente ospite dell’Osservatorio Svedese di Anacapri e ha condotto ricerche planetologiche, in particolare su Saturno, collaborando con il Prof. Audouin Dollfus presso l’Osservatorio di Parigi-Meudon. Nel ’95 ha costituito, insieme a un folto gruppo di amici, l’Associazione Tuscolana di Astronomia, associazione di Astrofili particolarmente attiva sui Castelli Romani e collegata con tutti gli Istituti di ricerca presenti nella zona. Dal ’96 è entrato a far parte del Consiglio Direttivo dell’UAI di cui, nel ’99, è diventato vicepresidente. È stato direttore, nel primo anno di funzionamento, dell’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta, una magnifica struttura di ricerca, didattica e divulgazione dell’Astronomia realizzata a Saint Barthélemy, inaugurata a maggio 2003. All’inizio del 2008 ha contribuito alla costituzione dell’Associazione Frascati Scienza, di cui è stato nominato vicepresidente, che vede la partecipazione attiva di tutti gli Istituti di Ricerca dell’area di Frascati, la più grande area di ricerca d’Europa, il Comune di Frascati e le Associazioni culturali della zona. Ha scritto due libri: "Il Sole Nero" (2004, ed. Gremese) e "Occhi al Cielo" (2010, ed. Gremese) e alcune decine di articoli scientifici comparsi su riviste nazionali ed internazionali. Professionalmente oggi è un consulente di management dell’innovazione e Amministratore della società MANAGEMENT INNOVATION da lui fondata. È sposato da oltre 30 anni con Rosaria, farmacista, e ha due figli, Martina e Andrea. Fotografia e acquariologia sono alcuni dei suoi hobby. L’Astronomia è molto di più di un hobby, una grande passione che non lo lascerà mai. Per un CV professionale più completo consultare la pagina LinkedIn: www.linkedin.com/profile/view?id=33427170


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30/05/2013 21:44
 
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E' vero Bianco, l'articolo non è recentissimo ma le idee esposte lo sono ancora meno.
Ogni volta che si affronta l'argomento in oggetto abbiamo sempre la presunzione che le leggi che conosciamo sono "la verità assoluta" e applichiamo le stesse in tutte le altre parti dell'universo, proiettando così le nostre "convinzioni locali" a tutto quanto ci circonda. Ma che esperienze abbiamo in proposito? Nessuna e ciò che misuriamo qui non è detto che valga per tutto il resto. Che se sappiamo come è stata l'evoluzione su altri pianeti? Ma noi niente, abbiamo le nostre "sicurezze" che ci certificano che le distanze ecc...ecc...
Ho partecipato come relatore all'ukltimo convegno UFO qui a Tarquinia lo scorso 18 maggio, parlando proprio di questi argomenti iniziando o dalla possibilità che la velocità della luce sia in effetti variabile, come oramai alcuni ricercatori stanno studiando da tempo e portando le prime prove che scalfiscono l'enunciato della relatività ristretta. Ho dovuto naturalmente subire gli attacchi di un astrofico e di una laureanda in fisica, ma ho portato fatti e non invenzioni personali.

Pertanto, pur nel rispetto delle idee altrui, io per ora mi tengo le mie...
31/05/2013 15:56
 
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Bello bello bello 'sto 3ad...appena ho una MEZZA GIORNATA disponibile, ci aggiungo un ''brevissimo'' commento. [SM=g8490]
31/05/2013 16:38
 
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mi permetto di rispondere, con il cacio sui maccheroni, con un linguaggio che la scienza comprende bene (statistica ed in inglese), in una forma di paleocontattone.sit.zip



[SM=g10700]
01/06/2013 00:36
 
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Ok...un brevissimo commento, dicevo...

[SM=g8360] [SM=g8884]




Nonostante il grande numero di pianeti abitabili che devono esistere nell'Universo, è estremamente probabile che non entreremo mai in contatto con alcuna civiltà extraterrestre. Con buona pace di chi, anche nel Parlamento, chiede di prendere sul serio il fenomeno UFO.



A parte i parlamentari della famosa quanto non condivisibile interrogazione che commenterò con "poche" ponderate parole qui di seguito, reputo troppo scarna di basi concrete la linea di pensiero del Prof. Sassone. In questo singolo caso, sia chiaro. [SM=g27987]
La persona in questione (Astronomo coi controRazzi) gode in genere del mio plauso per un'apertura di pensiero a volte rara tra i grandi uomini di scienza.
Su Vatinno in particolare, e in generale su chi ha promosso assieme a lui il documento citato , ritengo deprecabile qualsiasi interrogazione fatta da incompetenti, su qualsiasi argomento si vogliano chiarimenti.
Hai a cuore un'argomento tanto da portarne una domanda di chiarimento in Parlamento? Cazzo...lo devi conoscere a menadito, il suddetto argomento! Devi averlo studiato, analizzato, e trovato incongruenze verificate e riverificate sulle quali farti "voce di popolo".

Ci vorrebbe un Sagan oggi in molti Paesi per sperare in una "causa ufologica" finalmente ridimensionata a quello che è, esattamente al posto dei Vatinni vari che una volta rimproverati non trovano di meglio che vomitare insulti su chi invece dovrebbero rappresentare.
Diciamo che i nostri amati/odiati ufetti, hanno comunque fatto un buon servizio. Smascherato l'ennesimo uomo sbagliato nel posto chiave che dovrebbe essere popolato da mirabolanti teste pensanti ed etiche, tali da rappresentare l'Italia. Loco donde giacciono invece dei molli e svogliati politicanti, tra cui alcuni dei peggiori parassiti dell'italico stivale. Sigh...sob... [SM=g8869]


Il 5 ottobre 1995, Michel Mayor e Didier Queloz, dell’Osservatorio di Ginevra, annunciano di avere scoperto il primo pianeta extrasolare nella storia, di massa paragonabile a quella di Giove, attorno alla stella 51 Pegasi. Da allora sono stati individuati quasi mille pianeti extrasolari che orbitano intorno a stelle relativamente vicine a noi. Le tecniche usate sono diventate sempre più sofisticate e precise e si è riusciti ad osservare anche pianeti relativamente piccoli, della dimensione della Terra.


Proprio questo punto, cioè la nostra esponenziale crescita scientifica in una manciata di anni, dovrebbe promuovere un pensiero più possibilista e aperto al concetto che la scienza è una materia ancora in fase embrionale nella storia della nostra giovanissima civiltà.

Prendere come postulati inopinabili e assoluti, i concetti scientifici odierni, è secondo me quanto mai inopportuno. Vediamo tutti i giorni dichiarazioni di eminenti ricercatori d'ogni ambito e branca del sapere scientifico, nelle quali gli stessi si dicono stupiti dai risultati finali inaspettati delle loro ricerche.

Insomma, la fisica dell'assoluto risulta continuamente ben più complessa della scienza umana odierna.
Perseguire nel misurare con metodo scientifico un oggetto di studio che ha già dimostrato di andare ben al di là dell'odierna conoscenza, come il Cosmo e le sue leggi, credo sia una base di partenza sbagliata. Mia personalissima opinione, ovviamente. [SM=g8490]


Nel marzo 2009 fu lanciato da Cape Canaveral il satellite Kepler realizzato dalla NASA con l’obiettivo di dare un grande impulso alla scoperta di pianeti extrasolari di dimensione terrestre. Nel giro di pochi anni la comprensione del nostro Universo è radicalmente cambiata. Kepler ha scoperto che è un’assoluta normalità che ci siano stelle circondate da pianeti, come nel caso del nostro sistema solare. Un anno fa gli scienziati che studiano i dati di Kepler hanno annunciato la scoperta del primo pianeta di dimensione terrestre che orbita intorno alla sua stella in una fascia considerata di abitabilità.



Il discorso su Kepler e il suo modo operativo è molto vasto.
Ed anche su questo si sono sciupate ipotesi nate dall'errata conoscenza dello "strumento di base".
Diciamo che Kepler ha confermato buona parte dei candidati sottoposti al suo esame, e rilevati "ipoteticamente" dalle missioni precedenti.
Ha inoltre scoperto, affinando l'obbiettivo nella seconda parte della missione estesa, un notevole numero di pianeti sempre più piccoli.

Ma la vera scoperta non la fa Kepler. La fanno coloro che ne stanno tuttora analizzando anni di dati, e che purtroppo non credo andranno ad aumentare nella loro mole. Kepler pare fuori uso in maniera definitiva, purtroppo.
Altri annunci arriveranno...ma su questo vedrò di aprire un thread perchè la questione "exoplanet" è affascinante quanto complessa. E fin'ora è stata facile preda della disinformazione.

Ricordate il "Pianeta gemello alla Terra SU Alpha Centauri"?
Uno sviluppo della notizia che nella rete ha assunto i contorni di delirio da "chi la spara più grossa".

Quel pianeta è stato delineato sin da subito come pianeta di massa probabilmente solida delle dimensioni della Terra. Questo è quanto, assieme ai dati sull'orbita approssimata e sulla relativa probabile vicinanza alla stella.
Dai siti di ricerca che hanno divulgato, nessuno sbilanciarsi o citare ulteriormente il nostro bel pianeta blu come "gemello" di quest'altro.

Ovunque si è parlato di gemello della Terra, quando il povero paridimensioni NEL sistema di Alpha Centauri ha queste caratteristiche uno zic diverse da quelle terrestri:

Ruota attorno ad Alpha B in 3 GIORNI!!! [SM=g27993](Questa si definibile gemella del nostro Sole, a parte il fatto di appartenere ad un sistema binario di un ammasso triplo.)
Avete presente Mercurio? Bene.

Questo gemello di 'sta beata, orbita ad 1/6 della distanza a cui Mercurio orbita attorno al Sole.
Un dato su tutti. Nulla, a quella distanza da una stella, è in uno stato propriamente solido.
Una morbida palla incandescente di probabile forma a mo' di pallone da Rugby. Ecco cos'è quel pianeta ai limite della sua disgregazione. Non così lontana nel tempo, suppongo.
In alternativa, la sua caduta orbitale verso la stella è in una fase ormai vicinissima all'epilogo. (Rapportata ai tempi cosmici...la sua fine è misurabile in ogni caso in migliaia di anni, credo. Non di più.)

Nonostante ciò, già in molti dei variegati ambienti che ruotano attorno alla magica parolina UFO si adducono certezze e contatti circa i presunti abitanti di quel pianeta.
Sorvolo. Argomento inflazionatissimo quanto indigesto dopo un po'. [SM=g8355]



Secondo recenti valutazioni statistiche realizzate dallo Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, il 17% delle stelle della nostra galassia ha un pianeta di una dimensione simile a quella della Terra che ci gira attorno. Considerando che la nostra galassia è popolata da circa cento miliardi di stelle, ciò significa che potrebbero esserci circa 17 miliardi di pianeti di dimensioni simili a quelle della Terra; alcuni di questi dovrebbero avere orbite molto vicine alle proprie stelle e, come nel caso di Mercurio per il nostro sistema solare, temperature superficiali molto elevate e acqua completamente evaporata. In queste condizioni la vita, così come noi la intendiamo, sembra sia molto difficile da essere generata.



Statistica basata su dati vecchi qualche annetto. Anche solo un paio d'anni di ritardo, nella recentissima ricerca di pianeti extrasolari, significa che essa è basata sul 20% scarso (forse) di quello che sappiamo oggi...solamente due anni dopo.

ESPONENZIALE .
Questo concetto deve essere accettato se parliamo di conoscenza spaziale. Perchè è quello che avviene e avverrà.
Una crescita esponenziale, come d'altronde succede da ormai cinquantanni, checché i soliti denigratori della NASA ed affini continuino a sostenere il contrario.
La storia umana recente va raddoppiando la propria conoscenza in materie scientifiche più disparate, di anno in anno.
Non si può ignorare questa verità comprovabile in qualsiasi momento in mille modi diversi.


Faccio presente inoltre che Kepler si è concentrato su una fascia molto...ma davvero mooolto piccola della Via Lattea. E ne ha esplorato a pieni mezzi, uno scarso 5 per cento.
In questo 5% di piccolissima parte di Via Lattea a noi più prossima, utilizzando un metodo in grado di rilevare solo il 5% dei pianeti che orbitano attorno ad una stella, in quanto "vede" solo quelli che passano davanti all'astro, escludendo quindi anche tutte le orbite che si discostano da questo piano ellittico parallelo alla nostra posizione d'osservazione.


Credo sia DI MOLTO maggiore la quantità di pianeti in zona abitabile, per canoni di vivibilità propri alla nostra specie, rispetto a quelli da noi osservabili.
I numeri di queste stime cresceranno ancora...ci scommetterei una falangina. [SM=g8360]


L’acqua allo stato liquido, in particolare, sembra sia un elemento fondamentale per la formazione di molecole complesse. Anche la presenza di un’atmosfera sembra essere cruciale per la nascita della vita, soprattutto ai fini di una efficace termoregolazione.

In ogni caso, se le statistiche sono corrette, nella sola nostra galassia, è possibile che ci sia un buon miliardo di pianeti extrasolari di dimensione terrestre nella fascia di abitabilità e quindi nelle condizioni di ospitare la vita. Un numero straordinariamente elevato che gli astronomi non immaginavano fino a pochi anni fa.



Di più...di più...vedrete [SM=g8337]


È mai possibile che con una tale quantità di pianeti simili alla Terra non ci siano vite extraterrestri in contatto con noi? Sì, è possibile, anzi direi estremamente probabile.



Riprendo il discorso sull'inapproriatezza di base.
Da qui in poi, il ragionamento del Prof. Sassone Corsi, è tutto basato sulla sola esperienza e livello scientifico che abbiamo a disposizione AD OGGI.
"Probabilmente mai" misura uno stato delle cose che vuole definire, senza averne le basi d'analisi per poterlo fare.

Questo il mio parere generale sulle opinioni qui espresse da Sassone Corsi.



Bisogna ricordarsi che le distanze tra le stelle, anche quelle più vicine, sono straordinariamente elevate, dell’ordine dei milioni di miliardi o addirittura dei miliardi di miliardi di chilometri, e che non è possibile superare la velocità della luce, di soli trecentomila chilometri al secondo. Queste due condizioni non consentono di immaginarsi un contatto diretto e rendono letteralmente impossibile un viaggio interstellare, sia per noi sia per eventuali probabili extraterrestri.



Il fatto che a noi risulti ad oggi impossibile superare la velocità della luce, e questo superamento venga inteso come obbligatorietà per spostarsi su grandi distanze spaziali in maniera assoluta, è inesatto. Le due cose sono frutto dei nostri soli limiti odierni.
Big Bang, specularità nelle azioni di fotoni a distanze SIDERALI tra loro, l'intera Meccanica Quantistica...sono solo alcuni tra gli argomenti nei quali la barriera iperluminale è stata quantomeno elusa, se non superata.
Ci mancano per ora più i mezzi di misurazione, che i fatti concreti.
Per ragionare in termini di "futuro", bisogna accettare che le regole del presente saranno quantomeno affinate. Come hanno sempre fatto.
La scienza è continua evoluzione, non sistematico stallo, secondo me.
Lo conferma la storia.
"Mai misurato/osservato prima", è una dolce quotidianità sempre più massiccia nei numeri.

Stiamo evolvendo scientificamente in maniera massiccia.
Sono certo di ciò perchè lo osservo ogni giorno, tanto che di questo concetto ne porto orgoglioso la firma.
Questo è in generale il mio pensiero.

"Quello che è fantascienza oggi, può spesso diventare scienza nel domani"... [SM=g8278]


L’altro limite fortissimo è la finestra temporale della nostra civiltà e, con tutta probabilità, anche di quella degli eventuali extraterrestri. Qualsiasi cosa nell’Universo nasce, vive e muore. Una stella, un pianeta, una specie animale, un essere umano, una civiltà. Tutto intorno a noi ha un ciclo che, necessariamente, termina con la morte o l’estinzione. Nel caso dell’Uomo, le prime tracce di ominidi risalgono a circa 2 milioni di anni fa ma quelle dell’homo sapiens moderno sono di 150 mila anni fa; il primo satellite artificiale realizzato dall’uomo ha lasciato la crosta terrestre poco più di cinquanta anni fa (Sputnik: 4 Ottobre 1957). In quanto tempo si estinguerà la nostra civiltà? Centomila anni? Difficile prevederlo ma sicuramente, se continueremo a gestire così male il nostro pianeta, anche molto prima. In un arco temporale così breve rispetto alla durata dell’Universo è praticamente impossibile, o per meglio dire altamente improbabile, che due civiltà nate casualmente su due pianeti nella nostra galassia si incontrino: avranno vissuto in finestre temporali differenti e non avranno avuto modo di scambiarsi neppure un messaggio. La sproporzione fra la dimensione spaziale e quella temporale dell’Universo era stata già colta da Enrico Fermi, il quale diede il nome a un paradosso riguardante la possibilità di stabilire dei contatti con entità aliene.



Dalla nostra situazione di progresso tecnico/scientifico del 57, avrei da metterci un "alla decima", per descrivere quella odierna.
Realtà che non credo balenasse nella mente di nessun umano dell'epoca, quella odierna, nei suoi dettagli di progresso tecnologico.
Mi sovviene l'immagine decisamente non azzeccata del computer della Base Alpha di Spazio 1999.
Una parete con luci di vario colore, dalla quale usciva....lo scontrino. [SM=g10218]
Nei primi anni ottanta quei dettagli che oggi ci fanno sorridere, erano "futuristici".
Oggi quel futuro, in molte cose, è stato già abbondantemente superato.
(Gl'impensabili comunicatori senza fili di Star Trek, oggi smarthphone 100 volte più evoluti di quel cicalino che all'epoca era "fantascienza".)

Ci siamo dimostrati più volte, se guardiamo la storia, che evolverci nella conoscenza generale e nelle sue applicazioni è cosa che facciamo da sempre "oltre le logiche previsioni" fatte in epoche anche di poco antecedenti.




Eppure gli ufologi, senza portare alcuna prova certa, sostengono che ci sono stati già molti contatti con civiltà aliene e che sono stati fatti molti avvistamenti di oggetti non identificati, i cosiddetti UFO, che potrebbero essere navi spaziali provenienti chissà da quale pianeta lontano. A me sembra quanto meno bizzarro che una civiltà extraterrestre, dopo aver affrontato un viaggio massacrante durato forse molte decine di migliaia di anni, arrivi sulla Terra e non si palesi in maniera evidente. La verità è che non sono mai arrivati. E che le fantasie degli ufologi sono alimentate, come spesso accade, da una buona letteratura e filmografia di fantascienza. Cerchiamo però di non confondere la fantascienza con la scienza.



Esatto...ma vediamo anche di non affrontare temi futuri con la mentalità del presente.
Ligia a tutte le sue regole, obbligata solo a quelle come fossero immutabili e definitive nel loro complesso, se utilizzata per definire un "MAI" è decisamente strumento inadatto a farlo.
Oggettivamente.

Riguardo alle conclusioni, penso che "probabilmente mai" non ci azzecchi un piffero, a mio modestissimo et umilissimissimo miserrimo parere, con un'analisi completa e verosimile dei possibili scenari futuri. [SM=g8490]



Insomma, dobbiamo farcene una ragione: nonostante i miliardi di Terre in giro per la nostra galassia (e chissà quante nelle altre galassie!), siamo con tutta probabilità destinati a essere civiltà isolate in un Universo smisuratamente grande.



Credo non corrisponda a realtà.
Siamo una civiltà neonata, sotto l'aspetto tecnologico e di fine conoscenza dell'immenso che ci circonda.
Ragioniamo ancora come tale, spesso per comodo o per interesse. In generale per immaturità della specie, oserei dire.
Ma il pensiero profondo, quello che è realmente determinato a capire le cose oltre le apparenze...ci concede il privilegio di guardare oltre.
E ad alcuni...di vincere dei Nobel. [SM=g8920]


biancofive, 30/05/2013 12:19:

Pregevole articolo i cui contenuti mi sento di condividere in pieno, diciamo che rispetta al 100% quella che è la mia teoria, ovvero non siamo soli nell'universo, ma siamo troppo distanti per venire in contatto con altre civiltà evolute... anche se spero il contrario e resto aperto ad altri scenari.

L'unico termine che avrei cambiato è l'acronimo UFO con astronave aliena, anche se nell'immaginario collettivo hanno significati equivalenti e la colpa non è certo di chi studia l'ufologia con il sistema scientifico.




Io, come già detto, non condivido le parole di Sassone Corsi, su questo argomento.
In compenso sono d'accordissimo sull'inflazionatissimo acronimo "UFO".

Sono anni che sembra non si voglia, se non tra pochi "eletti", cogliere la differenza tra "notizia/info al naturale" e "informazione indirizzata con plagio ideologico".

In Italia, essendo abitata da un popolo mediamente ignorantone, per decostruire di significato un concetto altrimenti meno malleabile, lo si fa diventare un acronimo o un termine straniero. Si da poterlo utilizzare in maniera faziosa e/o arbitraria.

Nel tempo diventa un piccolo cancro, tanto che assurge alla normalità/popolarità del suo utilizzo improprio tanto da perdere nella lingua di tutti i giorni il reale significato.
Ingannando anche un Astronomo valente come Sassone Corsi, che lo usa sicuramente senza malizia alcuna.
Comunque giusto far notare che almeno in un uomo di scienza, ci si aspetterebbe più attenzione a questi che paiono banali dettagli, ma in realtà hanno sulle masse un effetto che del "banale dettaglio" non ha nulla. Anzi...diventano il "tag principe" della notizia stessa.

[Modificato da RigelDi Orione 01/06/2013 00:52]
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01/06/2013 12:11
 
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Re:
sgittario, 30/05/2013 21:44:


E' vero Bianco, l'articolo non è recentissimo ma le idee esposte lo sono ancora meno.
Ogni volta che si affronta l'argomento in oggetto abbiamo sempre la presunzione che le leggi che conosciamo sono "la verità assoluta" e applichiamo le stesse in tutte le altre parti dell'universo, proiettando così le nostre "convinzioni locali" a tutto quanto ci circonda. Ma che esperienze abbiamo in proposito? Nessuna e ciò che misuriamo qui non è detto che valga per tutto il resto. Che se sappiamo come è stata l'evoluzione su altri pianeti? Ma noi niente, abbiamo le nostre "sicurezze" che ci certificano che le distanze ecc...ecc...
Ho partecipato come relatore all'ukltimo convegno UFO qui a Tarquinia lo scorso 18 maggio, parlando proprio di questi argomenti iniziando o dalla possibilità che la velocità della luce sia in effetti variabile, come oramai alcuni ricercatori stanno studiando da tempo e portando le prime prove che scalfiscono l'enunciato della relatività ristretta. Ho dovuto naturalmente subire gli attacchi di un astrofico e di una laureanda in fisica, ma ho portato fatti e non invenzioni personali.

Pertanto, pur nel rispetto delle idee altrui, io per ora mi tengo le mie...


Ciao carissimo, io non penso che le idee esposte siano obsolete, si basano fortemente sull'evidenza scientifica e non lasciano spazio ad ipotesi che per il momento sono solo fantascientifiche.

La fisica quantistica ci propone modelli per i quali superare la velocità delle luce non è poi così importante, certo siamo solo agli albori della ricerca e non dobbiamo avere la presunzione di sapere tutto, anzi...

Un conto però è ipotizzare che i viaggi interstellari non siano da escludere a priori, un conto è affermare con certezza che siamo visitati dagli alieni, vedi Pinotti, Fratini e tanti altri.

Ritengo inoltre normale che se un ufologo si sbilanci al tal punto nelle proprie affermazioni, gli uomini di scienza gli chiedano le prove di quanto affermato, per i boccaloni invece va bene qualsiasi cosa, ed allora viene da chiedersi qual'è il target di un ufologo? ...o meglio di un ufologo serio?


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Mi piace dare una mia visione dell'Ufologia a 300 gradi, 60 gradi li tengo per me.
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