OggettoVolanteIdentificato, 29/10/2013 00:23:
Non siamo prettamente nelle condizioni di poter rispondere,ma possiamo fare due osservazioni.
La prima è che nel momento di massimo pericolo per le truppe tedesche Hitler abbia scelto,in ultima analisi,l'opzione di chiudersi dentro un bunker.Ossia,ha fatto esattamente il contrario di quanto scrivono gli autori inglesi:si è 'isolato','nascosto','chiuso in sè stesso con affianco la sua compagna Eva'.Non c'era scelta.Non è scappato.Uscire da lì significava perdere la vita e la guerra.La soluzione ottimale è quella del suicidio,in questo modo nessuno avrebbe potuto rinfacciargli di aver perso il potere:uccidersi con propria mano soddisfa ampiamente il suo ego.L'assassinio di sè stesso,l'atto finale,la brutalità non gli mancava di certo.
Come seconda osservazione,Hitler in quegli ultimi giorni entrò nel proprio bunker e sposò Eva Braun:quest'ultima è nota per aver tentato parecchie volte di suicidarsi nel corso della sua vita.Probabile che sia partita da lei l'idea di togliersi entrambi la vita.Oramai erano uniti in matrimonio,i sovietici li avrebbero trovati ben presto,i destini di entrambi erano segnati.
Ricostruirsi una vita in Argentina.....può andar bene come trama di un libro,son sicuro che venderanno molto,ma parliamo di un'epoca in cui un gran numero di ufficiali tedeschi presero esempio dalla coppia e si puntarono alle tempie la loro stessa pistola.Era prassi normale,in quegli anni del terzo Reich.
Condivido, abbandonare il campo di battaglia dopo aver creato un impero sarebbe stato contrario sia all'indole da quello che conosciamo dalla storia, sia a quello che era un sogno eterno di gloria e dell'idea. Al contrario ad esempio di Himmler che tradì cercando di trattare una pace separata a Lubecca e si suicidò in carcere, di Bormann sul quale si è creata una leggenda similare che lo vuole morto nel 1993 in Paraguay protetto dai servizi americani, un capo non poteva abbandonare il campo di battaglia, ma soprattutto la guerra era perduta ed il fascismo era caduto il 25 aprile. Una cosa è certa che tanti gerarchi scapparono in Sudamerica e altri come Wernher von Braun andarono al soldo degli USA.
Da ricordare che Hitler nel 45 manifestava già evidenti sintomi del morbo di Parkinson e quindi non completamente autonomo, ipotizzare una sua fuga mentre oltre 2 milioni di soldati russi assediava Berlino mi risulta abbastanza difficile da pensare soprattutto valutando le flebili difese rimaste. A questo proposito bisogna ricordare che il bunker era difeso dal 23 aprile sino al 1° maggio dal 33° battaglione granatieri SS Charlemagne composto da circa 330 volontari francesi, che in una battaglia impari resistettero contro ogni logica contro oltre 2 milioni di soldati dell'armata russa, in questo surreale clima la fuga sarebbe stata fantascienza, e il suicidio rimaneva l'unica soluzione per non cadere in mani nemiche e per non tradire il sogno di un impero millenario.
E' interessante notare come il mito non sia morto a distanza di quasi 70 anni, altrettanto interessante è notare come parallelamente al mito della sopravvivenza di Hitler sia nato e si sia evoluto anche il mito dei dischi volanti nazisti sui quali anche blasonate associazioni ufologiche hanno speculato e speculano senza nessuno scrupolo.
www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/08/28/Cultura/NAZISTI-BORMANN-LE-LEGGENDE-SUL-DELFINO-DI-HITLER-2_16...
it.wikipedia.org/wiki/Martin_Bormann#La_morte_misteriosa
it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Berlino
it.wikipedia.org/wiki/33._Waffen-Grenadier-Division_der_SS_%22Charle...
[Modificato da eone nero 29/10/2013 02:01]
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Compito della scienza non è aprire una porta all'infinito sapere, ma porre una barriera all'infinita ignoranza.