L'analisi dei dati rilevati dalla sonda Cassini ha permesso di spiegare lo strano andamento delle radiazioni "esplosive" emesse dal grande pianeta e posto le premesse per una migliore comprensione del clima di Titano, l'unico satellite del sistema solare dotato di una spessa atmosfera
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Quando si pensa ai rapporti fra un pianeta e i suoi satelliti, viene naturale inquadrarli in termini squisitamente gravitazionali. In realtà le relazioni che essi intrattengono sono decisamente più complesse, come hanno messo in luce diversi studi, a cui si aggiungono ora due ricerche pubblicate sul "Journal of Geophysical Research".
Il primo studio, condotto da ricercatori dello Swedish Institute of Space Physics, del Goddard Space Flight Center e dell'Università dello Iowa, si è concentrato sulle cause di un noto fenomeno che caratterizza Saturno: il grande pianeta è interessato da emissioni esplosive di radiazioni, note come SKR (Saturn kilometric radiation), che si verificano nella magnetosfera del pianeta. Il fenomeno varia in un modo caratteristico che appare il relazione con la rotazione del pianeta, ma senza che vi sia un sincronismo perfetto; inoltre si manifesta una differenza fra i ritmi di emissione dei due emisferi, che con il tempo si "scambiano" i ruoli. Le ragioni di questa bizzarria erano finora rimaste inspiegate.
Ora, grazie all'analisi delle osservazioni condotte dalla sonda Cassini durante il suo fly-by attorno a Encelado del 2008, i ricercatori hanno ottenuto nuovi preziosi dettagli sui famosi pennacchi di vapore acqueo e ghiaccio che il satellite emette dal suo Polo Sud, scoprendo che essi possono influire sulla magnetosfera di Saturno e quindi far luce sull'anomalo periodo delle SKR.
Un pennacchio di vapore e ghiaccio emesso da Encelado.
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(Cortesia NASA/JPL/Space Science Institute)
Il pennacchio di Encelado produce infatti flussi di gas ionizzato che sono una fonte significativa di plasma per la magnetosfera di Saturno e per il suo anello E, il più esterno e largo. Le osservazioni di Cassini hanno però mostrato che il pennacchio
produce anche un notevole quantità di polveri cariche negativamente che alterano il movimento del plasma in questa regione.
Il secondo studio si è invece concentrato sulla valutazione del bilancio energetico di Titano, il grande satellite di Saturno, che ha fornito interessanti dati per la valutazione del suo clima e, in generale, per le dinamiche climatiche dei pianeti.
La Terra è vicina all'equilibrio energetico, ossia la quantità di energia in arrivo dal Sole è circa pari a quella in uscita, ma una piccola variazione nei flussi di energia in entrata e in uscita può portare a un cambiamento climatico globale. Per contro, Saturno, come altri due grandi pianeti, Giove e Nettuno, emette più energia di quanta ne assorba, e questo è particolarmente importante per Titano, che è l'unico satellite del nostro sistema solare che sia dotato di una spessa atmosfera, ed è quindi sotto questo aspetto molto simile alla Terra.
Le rilevazioni realizzate da Cassini hanno in particolare mostrato che proprio grazie al sovrappiù di energia ricevuta da Saturno, anche Titano si trova in una situazione vicina all'equilibrio termico.
Fonte dati :
www.lescienze.it
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