11 settembre 2001: terrorismo o complotto?

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Gabrjel
00venerdì 9 marzo 2012 09:50
Precisazione personale.
Mi affaccio per la prima volta a questo argomento.
Conosco bene o male le varie teorie, ma cercherò di creare un topic bello corposo, anche per farmi un idea più completa del caso.
Quindi invito tutti a portare il materiale, ricerche, ecc, che hanno a disposizione - complottistiche o controcomplottistiche.
Grazie.
Gabrjel
00venerdì 9 marzo 2012 09:54
INTRODUZIONE ALL'UNDICI SETTEMBRE

Da >>> www.luogocomune.net/site/modules/911/index.php?filename=911/0-Intro/Introduz/intro...

Chiunque abbia vissuto, davanti al televisore, la giornata dell'11 settembre 2001, porta incise nella memoria delle immagini che sin da quel momento sono entrate a far parte della storia dell'umanità. Ripetute all'infinito sugli schermi di tutto il mondo, non vi è persona oggi che non saprebbe riconoscere la terrificante palla di fuoco uscita della Torre Sud dopo l'impatto dell'aereo, o le immagini stesse dei due giganti d'acciaio - le Torri Gemelle di New York- che si accartocciano e si sbriciolano su se stesse, una dopo l'altra, scomparendo in una nuvola di polvere larga quanto la stessa isola di Manhattan.



Tutti lo abbiamo visto accadere, in diretta TV. Tutti abbiamo assistito, nello stesso momento, a questo incubo collettivo di dimensioni planetarie.
Ma quello che abbiamo visto è davvero quello che è successo?
Per quanto paradossale a pensarsi, è venuta emergendo nel corso di questi anni una lunga serie di indizi che sembrano suggerire che le cose non siano andate affatto come ci è stato raccontato.
Non si tratta di opinioni, di ipotesi gratuite o di condanne preconcette, ma di elementi oggettivi, fattuali, facilmente verificabili da chiunque. Sono le stesse testimonianze angosciate di poliziotti, vigili del fuoco, giornalisti e passanti che abbiamo già sentito in diretta quel giorno. Sono le fotografie della facciata del Pentagono colpita scattate dagli stessi militari che sono appena sfuggiti alla morte. Sono le stesse immagini dei crolli delle Torri e del campo della Pennsylvania in cui si è schiantato il quarto volo già mandate in onda da tutte le TV del mondo, e che tutti noi già conosciamo.
Quel giorno tutti guardavamo, ma nessuno di noi vedeva.



Accecati dall'orrore e dalla polvere, scossi dall'emozione, catturati dall'incedere di eventi sempre più impossibili, abbiamo lasciato scorrere sotto i nostri occhi tanti piccoli dettagli che solo a distanza di tempo, rivisti e analizzati con il supporto di esperti del settore, sembrano suggerire una certa quota di complicità da parte dell'amministrazione americana, se non un vero e proprio "autoattentato", messo in scena dagli stessi personaggi che ne avrebbero poi tratto un indiscutibile vantaggio di tipo politico, economico e strategico a livello globale.
Non è quindi di "antiamericanismo" che si tratta, e non è "contro" le istituzioni che ci si rivolge, ma si chiede anzi chiarezza proprio nel nome e per la salvaguardia di quelle istituzioni, che vorremmo in tutti i modi mantenere sane ed efficienti.
Che siano due oppure duemila, nessun numero di mele marce potrà mai giustificare il mancato tentativo, da parte di quelle sane, di mantenere intatto l'unico grande cesto che ormai tutti dobbiamo condividere.
Se globalizzazione deve essere, che lo sia anche sul piano giuridico, etico e morale, e non solo su quello materiale.

Il vero problema è psicologico
Come potrà constatare chiunque affronti l'indagine a mente aperta, sgombra di preconcetti, gli indizi contro la versione ufficiale si rivelano presto essere di una quantità sconcertante.
Ma per arrivare a vederli con chiarezza, bisogna prima rimuovere quella spessa corazza protettiva che tutti noi portiamo, e che ci impedisce di vedere tutto ciò che in qualche modo non saremmo in grado di accettare.
Se sentiamo che un certo discorso ci porta verso una conclusione poco gradita, alziamo tutti istintivamente una barriera di rifiuto - gli americani lo chiamano denial, o diniego - assolutamente solida e impenetrabile, anche a costo di apparire ridicoli davanti al mondo.
Questo meccanismo però, tanto facile da riconoscere negli altri quanto invisibile in noi stessi, non va nè deriso nè disprezzato: si tratta infatti di una preziosa valvola di sicurezza, che permette all'individuo di non impazzire per l'improvvisa perdita di orientamento che gli deriverebbe da una notizia per lui troppo difficile da accettare.

La testimonianza di David Ray Griffin



Significativa, in questo senso, è stata la testimonianza di David Ray Griffin - forse il più importante di tutti i ricercatori sull'undici settembre - al Convegno Internazionale di Bologna del settembre 2006: "Io sono arrivato tardi sulla scena - ha raccontato lo studioso americano - Inizialmente un amico mi sottopose queste "teorie alternative", ma dopo una rapida occhiata le respinsi come assolutamente inaccettabili. Solo dopo che mi furono sottoposte di nuovo, e con una certa insistenza, cominciai a vedervi qualcosa di sensato. A quel punto, nell'arco di due giorni, recuperai tutto il terreno perduto, e di colpo vidi chiara l'immagine di quello che era davvero successo quel giorno".
Lo sconcerto iniziale di Griffin non è affatto difficile da capire: in fondo tutti noi prima o poi abbiamo pensato: "Non è possibile. Gli americani non arriverebbero mai a farsi da soli una cosa del genere".



E questo, per fortuna, è verissimo. Gli "americani" non si farebbero mai una cosa del genere, come non la farebbe la stragrande maggioranza dei cittadini di una qualunque altra nazione al mondo. L'idea di uccidere a sangue freddo dei propri connazionali, autoinfliggendosi danni economici non indifferenti, per un qualunque fine secondario, è qualcosa che non sfiorerebbe mai la mente di tutti coloro che consideriamo "gente normale".
Ma gli uomini della cosiddetta "amministrazione Bush" non sono affatto "americani qualunque", e non è affatto detto che debbano ragionare secondo gli stessi criteri etico-morali a cui tutti noi "gente normale" facciamo comune riferimento.
Vista la complessità della materia, sarà un lavoro separato, "La verità di cristallo", a cercare di approfondire gli elementi che supportano la tesi dell'autoattentato. Qui proponiamo solo un breve excursus storico, che permetta di capire come tale tesi sia tutt'altro che improponibile. Lo è sicuramente almeno quanto quella che vorrebbe bin Laden a capo di una banda di sciamannati, che avrebbe voluto questi attentati per motivi che il mondo intero aspetta ancora di capire.

Al proposito anticipiamo solo un fatto, tanto significativo quanto sconcertante: Osama bin Laden non è, nè è mai stato, ufficialmente ricercato dall'FBI in relazione agli attentati dell'undici settembre 2001.
_INSIDER_
00venerdì 9 marzo 2012 12:01
Azz, un topic che esordisce proprio con la fonte del complottista n. 1, da "luogocomune" di Mazzucco [SM=g8268]
Gabrjel
00venerdì 9 marzo 2012 12:15
E be, mi sembra naturale [SM=g27990]
In fondo l'Italia è stata la prima nazione a parlarne in questa veste (complottistica), proprio per via di Mazzucco con il suo film mandato a Matrix quando ancora c'era Mentana.
Oltretutto sul sito di Mazzucco è pieno di articoli a riguardo, quindi mi sembra doveroso riportarli. Ovviamente spero anche in informazioni controcomplottistiche (che naturalmente cercherò pure io).
_INSIDER_
00venerdì 9 marzo 2012 12:18
Gabrjel, 09/03/2012 12.15:

Ovviamente spero anche in informazioni controcomplottistiche (che naturalmente cercherò pure io).

Hai voglia... troverai un sito dedicato all'argomento controcomplottistico... fin troppo noto [SM=g10191]


Gabrjel
00venerdì 9 marzo 2012 12:20
Disinformatico?
Devo ancora visionarlo, ma è il primo che mi è venuto in mente.
Se c'è materiale pure li di sicuro lo riporto.
Stige81
00venerdì 9 marzo 2012 12:23
Anche le perle non scherzano mica [SM=g10191]
Gabrjel
00venerdì 9 marzo 2012 12:24
uh? Che? Non comprendo Stige.
[SM=g8884]
_INSIDER_
00venerdì 9 marzo 2012 12:38
Gabrjel, 09/03/2012 12.20:

Disinformatico?

Sì, ma è un blog separato, uno dei più completi con le controdeduzioni ad ogni complotto. Non lo leggo da molti mesi e non mi sono più aggiornato:

undicisettembre.blogspot.com/


_INSIDER_
00venerdì 9 marzo 2012 12:39
Stige81, 09/03/2012 12.23:

Anche le perle non scherzano mica


Immagino si riferisca a "Perle complottiste":

complottismo.blogspot.com/


Stige81
00venerdì 9 marzo 2012 12:43
Re:
Gabrjel, 09/03/2012 12.24:

uh? Che? Non comprendo Stige.
[SM=g8884]


Intendevo questo con risate annesse [SM=g27985]

Edit: Ops, già postato da Insider [SM=g27995]
Gabrjel
00venerdì 9 marzo 2012 13:04
Ottimo!
Vedo parecchio materiale!
E prevedo un topic favoloso!
[SM=g8149]
Gabrjel
00venerdì 9 marzo 2012 13:19
DOCUMENTARIO "INGANNO GLOBALE" DI MASSIMO MAZZUCCO

eone nero
00venerdì 9 marzo 2012 14:16
Manda un pvt a Gucumatz ed invitalo alla discussione, è altrettanto esperto quanto nei cerchi nel grano sull'argomento.


Gabrjel
00venerdì 9 marzo 2012 17:03
Grazie eone.
Appena mandato!
Gucumatz
00lunedì 12 marzo 2012 15:29
Vedo che sono stato evocato.
Domande?...
Gabrjel
00lunedì 12 marzo 2012 16:03
Per ora no.ma ogni tanto passa a vedere che magari mentre posto materiale puoi dirci cosa c'è di sbagliato, e robe cosi. O se hai articoli interessanti, postali pure.
Gucumatz
00lunedì 12 marzo 2012 16:10
Re:
Ok.

Tanto per iniziare, visto che è stato mostrato il video di Inganno Globale, segnalo questa analisi, che mostra la lista completa delle falsità, manipolazioni, estrapolazioni arbitrarie e ipotesi infondate riportate da Mazzucco: www.crono911.net/ig/inganno.html

Mi permetto di segnalare i punti secondo me più importanti: l'impatto del Boeing sul Pentagono (foro troppo piccolo, assenza di rottami) ed il meccanismo di collasso delle torri (incendi Vs acciaio e velocità di caduta libera)
Basterebbero già questi due argomenti per mostrare l'inconsistenza dell'opera di Mazzucco.
(Ma poi è bello indagare su tutto il resto, perché c'è davvero da divertirsi)

_INSIDER_
00lunedì 12 marzo 2012 16:25
Gucumatz, 12/03/2012 16.10:

Basterebbero già questi due argomenti per mostrare l'inconsistenza dell'opera di Mazzucco.


No dai perchè, il divertimento è appena iniziato... [SM=g10191]


Stige81
00lunedì 12 marzo 2012 16:41
Però che dire, all'epoca quando vidi il documentario di Mazzucco, all'inizio ci credetti sul serio.
E' un bravo regista, sa il fatto suo e bisogna concederglielo. Prendiamo come esempio lo spettatore medio che si affaccia sul solo metodo televisivo per avere informazioni. Vede questo lavoro e ci crede sul serio alle teorie illustrate, anche perché con un montaggio che mette in mostra in maniera scenografica documenti, testimonianze e video, non esserne coinvolti significa non avere un'attività cerebrale nel pieno delle funzioni.

Purtroppo però chi ha questo limite soccombe sotto i colpi dei cospirazionisti, per cui, oltre alla falsa informazione, si dovrebbe avere l'accortezza di specificare "questo è solo un mio pensiero" all'inizio della proiezione.

Il resto si commenta da solo [SM=g10191]
_INSIDER_
00lunedì 12 marzo 2012 16:43
Hai perfettamente ragione Stige [SM=g8335]
Gabrjel
00sabato 17 marzo 2012 09:28
I "NEOCONS"

Da >>> www.luogocomune.net/site/modules/911/index.php?filename=911/0-Intro/neocons/neoc...

La potente squadra dei cosiddetti "neocons", i neoconservatori che hanno conquistato la Casa Bianca con la controversa elezione del 2000 in Florida, viene da molto lontano, e ha legami e radici ideologiche molto particolari, che risalgono addirittura ai primi anni '70.



Tutti seguaci della scuola di pensiero di Leo Strauss, il padre fondatore del neo-conservatorismo, già nel 1974 ritroviamo Dick Cheney come capo-gabinetto del governo di Gerry Ford, il quale aveva alla Difesa lo stesso Donald Rumsfeld che ha occupato a lungo quella posizione nell'amministrazione Bush, prima e dopo l'undici settembre. I giovani Richard Pearle e Paul Wolfowitz, che al tempo si occupavano delle relazioni estere della Casa Bianca, avrebbero poi messo a punto la cosiddetta Dottrina Wolfowitz, la cui filosofia si rispecchia in maniera sconcertante nelle recenti invasioni armate di Afghanistan e Iraq.



Questo gruppo di persone, che l'undici settembre del 2001 si trovava alla guida dell'America, aveva da poco messo a punto una dichiarazione programmatica, che predicava un completo riposizionamento strategico degli USA nel mondo, poi divenuta nota come PNAC, o "Project for the New American Century" [progetto per il nuovo secolo americano].

In un particolare rapporto del PNAC intitolato "Rebuilding America's defenses" [ricostruire la difesa americana] veniva descritta in modo dettagliato una strategia di predominio globale basata su un sostanziale riarmo degli Stati Uniti, che approfittasse della momentanea debolezza dell'ex-Unione Sovietica - ancora alle prese con i postumi del crollo del Muro - per "attestarsi permanentemente" in alcuni punti nevralgici dello scacchiere mediorientale, al fine di controllare da vicino le risorse energetiche di quella parte del mondo.

Una delle priorità elencate dal rapporto del PNAC era "il riposizionamento delle forze armate americane per fronteggiare le realtà strategiche del 21° secolo, spostando su base permanente delle unità armate nel Sud-Est europeo e asiatico [Turchia e Medio Oriente], e cambiando le modalità di dispiego della Marina militare in ragione dell'accresciuto coinvolgimento strategico americano nell'Asia Orientale".



Sta sotto gli occhi di tutti, nero su bianco, e porta appunto le firme di personaggi come Dick Cheney, Paul Wolfowitz, Richard Perle, Donald Rumsfeld.

In particolare facevano gola ai neocons - per loro stessa ammissione - il gas naturale di cui è ricco l'Afghanistan, e il petrolio, che abbonda, come è noto, in Iraq. Con di mezzo l'Iran, a fare da richiamo fin troppo invitante per non doverne accarezzare almeno in sogno una possibile conquista.

Che si tratti di coincidenze fortuite, o di bieca pianificazione criminale, sta di fatto che all'alba del 2000 questa rinascita militare degli Stati Uniti era tanto auspicata dal gruppo dei neocons, quanto essi ne temevano i tempi comunque lunghi di gestazione. La Russia di Putin si stava rimettendo in piedi molto in fretta, e ormai anche la più rosea speranza di far passare in toto la linea di aggressione militare, avrebbe reso i neocons operativi in tempi non più utili per agire senza dover tornare a fare i conti con il nemico di sempre.

"A meno che non intervenga - recitava una frase sinistramente profetica di quel documento- un evento catastrofico e catalizzatore come una nuova Pearl Harbour".



La sera del 10 settembre veniva messo sul tavolo di Bush un dettagliato piano di attacco militare all'Afghanistan (v. "10 settembre: qualcuno sapeva"). La mattina seguente, ad un anno esatto dalla pubblicazione del documento PNAC, le Torri Gemelle crollavano in una nuvola di sdegno e orrore, che portava all'auspicato riarmo militare in tempi ancor più brevi di quanto gli stessi neocons avessero mai immaginato.

Il resto, per noi contemporanei, è purtroppo storia nota.
biancofive
00mercoledì 20 agosto 2014 18:39
Richard Gage intervistato da C-Span:



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