Giovanni Falcone, un grande come pochi altri...

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biancofive
00mercoledì 23 maggio 2012 18:53
Tra le ragioni che mi hanno spinto ad aprire ufologando, c'era e c'è quella che non mi piacciono i forum a carattere ufologico che in assenza di argomenti in tema di un certo interesse, spaziano in ambiti dove l'ufologia poco c'entra, oppure per soddisfare una certa utenza... abbondano di discussioni al limite del'inutilità.

Non che io mi interessi solo di ufologia, tutt'altro... sono stato tentato più volte nell'aprire discussioni su tematiche diverse ma ho sempre cercato di evitare, con questo non voglio dire che non sia concesso spaziare su altre questioni od ambiti...

Giovanni Falcone fa eccezione, ricordo come fosse oggi il momento in cui venni a sapere che era caduto vittima di un attentato mafioso, non fu il solo a morire in quel tristissimo giorno datato 23 maggio 1992, lo accompagnarono nell'ultimo viaggio la moglie Francesca Morvillo ed i ragazzi della scorta Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro.

Appresi la notizia dalla televisione, non ero solo... c'erano diverse persone con me, ma è come se lo fossi stato, mi sedetti estraniandomi da ciò che mi circondava, guardando atterrito le immagini dell'attentato la cui violenza sembrava uscire dal televisore, provai diversi sentimenti che ricordo benissimo, rabbia... dolore... sconforto... impotenza... ma anche tanta, tantissima ammirazione per un magistrato che al di la del prezioso lavoro che ha svolto a favore dello stato, ma ancor di più dei suoi connazionali, resta uno dei maggiori esempi da seguire per la statura morale di altissimo livello che ha sempre dimostrato.



Questa una delle sue frasi più belle:
L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, è incoscienza.


KOSLINE
00mercoledì 23 maggio 2012 22:32
Quel giorno ero in viaggio e mi ricordo che senti prima la notizia dell attentato , poi quella che lo dava morto insieme alla compagna e alcuni uomini della scorta ...

Certamente un grande Uomo che e' morto per la sua condotta irreprensibile e incorruttibile dritto al suo scopo (combattere la mafia) senza paura delle conseguenze, ne nascono pochi di uomini cosi, il lato triste della storia e' che prima di combattere contro la Mafia , doveva combattere contro una parte dello stato che lui stesso rappresentava che era collusa, corrotta o semplicemente per paura compiacente ...


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