Il simbolismo della Kundalini nei petroglifi del Nuovo Mondo

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Gabrjel
00martedì 10 aprile 2012 07:52
Articolo di Yuri Leveratto
Da >>> www.yurileveratto.com/it/articolo.php?Id=266


Fin dall’antichità, il serpente è stato il simbolo della vita.
Il serpente perde la pelle vecchia rigenerandosi così verso una nuova vita. Vive negli anfratti, nelle caverne, nelle cavità dei fiumi, richiamando così all’utero della donna, generatrice di vita. Vive nell’occulto, pertanto è anche simbolo di sapienza e conoscenza.
Il serpente è associato fin da tempi biblici alla Luna, in quanto anch’essa rinasce disfacendosi della sua ombra (da luna crescente a luna piena). Questo rettile era venerato pertanto nella maggioranza delle antiche culture di tutto il mondo, a partire da quelle medio-orientali ed indiane, fino a quelle del Nuovo Mondo.











Nel culto dei Cananei aveva un ruolo fondamentale ed era associato a Baal, Dio della vita e della fertilità.
Anche nella religione vedica e in quella induista il serpente ha avuto sempre un’importanza fondamentale. L’immagine di un serpente attorcigliato venne associato all’idea di un’energia spirituale che si situa alla base della spina dorsale dell’essre umano. Questa energia spirituale venne denominata Kundalini (dalla parola attorgigliato, in sanscrito), e rappresentata come un serpente femmina, attorcigliato tre volte e mezzo su se stesso.
L’obiettivo delle pratiche chiamate Yoga è risvegliare e sviluppare questa energia vitale e farla salire lungo la spina dorsale attivando così i sette centri vitali detti chackra.
In questa raffigurazione la spina dorsale rappresenta l’asse del mondo e i 7 chackra sono i centri energetici dell’essere umano.
Nel Nuovo Mondo il serpente ha avuto da sempre un’importanza fondamentale. In Mesoamerica Queztalcoatl era la Divinità suprema, incarnazione del leggendario serpente-piumato, quindi simbolo di vita (serpente) e vicinanza a Dio (aquila-condor).
Il simbolismo serpente-uccello rappresentava anche la dualità corpo fisico (serpente) e corpo etereo o anima (rappresentato dalle piume).
Nel mondo andino e amazzonico invece il serpente è il simbolo dell’inframondo e richiama alla continua generazione di vita.
In alcuni petroglifi viene rappresentato con due teste. Per esempio nei petroglifi di Chichitarra che ho avuto modo di studiare in un mio recente viaggio in Perú.
La doppia testa è ancora una volta simbolo di vita e rinascita. La mitica catena d’oro di Huascar, della quale si sono perse le tracce da centinaia di anni, era un immenso gioiello d’oro lungo duecento metri con alle sue estremità due teste di serpente.
In molti altri petroglifi del Sud America il serpente viene rappresentato attorcigliato tre volte e mezza, proprio come nella classica raffigurazione della Kundalini yogica.
Nella mia esplorazione del Rio Palotoa (affluente del Rio Madre de Dios), culminata con lo studio dei complessi petroglifi di Pusharo, ho potuto osservare, tra gli altri, il simbolo della Kundalini.
Anche se i petroglifi di Pusharo si caratterizzano principalmente per la raffigurazione del tipico volto amazzonico (come fosse il segno dell’etnia), il serpente è stato saggiamente scolpito varie volte, ma l’intaglio più interesante è quello che richiama la Kundalini.
Anche in altri petroglifi andini il simbolo della Kundalini è frequente. Per esempio in quelli di Torrekunka (Paucartambo, Cusco), Chucuito (Puno) e Kocha Suntur (Urubamba, Cusco), tutti studiati dal ricercatore austrico Rainer Hostnig.
Ho trovato il simbolo della Kundalini anche nella caverna del Roncador (Brasile), che ho avuto modo di esplorare nel 2010.
E’ possibile che il concetto simbolico dell’energia della Kundalini fosse conosciuto ed adorato anche nel Nuovo Mondo?
La mia opinione è che il simbolismo del serpente e di altri animali (come per esempio l’aquila e il felino), fosse già conosciuto e utilizzato in tutte le culture post-diluviane. Molto probabilmente però, con l’arrivo di popoli medio-orientali nel Nuovo Mondo (vedere i miei articoli Fuente Magna e Petroglifo di Ingá, tra gli altri), il culto del serpente attorcigliato tre volte e mezza ha avuto un particolare impulso, in quanto venne assimilato dalle culture indigene americane.
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