Kite Wind Generator

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ksxmorgan
00giovedì 10 novembre 2011 10:45
Una delle reali alternative energetiche di sfruttamente del Vento
Ciao a tutti, piccola ma doverosa premessa per evitare qualsiasi tipo di equivoco o malinteso:
Quello che leggerete qui sotto è copiato pari pari da una mia discussione aperta su ufoforum.it, successivamente chiusa e nemmeno accorpata in un'altra discussione, sullo stesso argomento, aperta tempo prima da un altro utente.
La discussione nasce in risposta alternativa del noto dispositivo (E-Cat) ideato da Andrea Rossi, ma su cui nutro non solo parecchie perplessità relative al dispositivo, ma valuto i precedenti passati di questo personaggio.
Ho quindi pensato che se da una parte l'E-Cat, così come è stato presentato, rappresenta la potenziale svolta dell'umanità, cioè si tratta dell'invenzione forse più importante di sempre, al tempo stesso tutta la storia è poco chiara, direi molto nebulosa, ma non per ultimo resto perplesso da una delle numerose dichiarazioni di Andrea Rossi, in cui afferma che non gli interessa la questione scientifica ma puramente quella economica.
E al momento non c'è nulla, se non tante belle parole.

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Kite Wind Generator
Ho pensato di aprire questa discussione allo scopo di divulgare una delle alternative reali alla produzione di energia.

Nel caso specifico del KiteGen, un sistema che non ha una scatola misteriosa che gli permette di funzionare, quindi non essendoci una misteriosa e segretissima tecnologia è ben lontano da imprenditori opportunisti che mirano solo al guadagno personale e a fare arricchire chi è già più che abbondantemente ricco.

Si parla quindi del KiteGen, ma lo stesso discorso si amplia anche all'eolico in generale, cioè allo sfruttamente del Vento, una risorsa naturale, pressochè infinita e che non ha bisogno di "ingredienti segreti" per poter essere sfruttata, ma solo l'intelligenza, e non per ultimo l'idea che l'energia oggi deve essere considerata come l'Acqua, cioè un bene di tutti perché la condizione attuale, che ci piaccia o meno, è fortemente dipendente dall'energia, quindi Onestà, elemento fondamentale perché qualcosa possa funzionare senza sorprese.

Non dimentichiamo che chi controlla l'energia controlla tutto, già attualmente è così, facciamo in modo che ci siano più alternative possibili, reali, è l'unico modo per non dover diventare schiavi di altri, più di quanto non lo siamo già ora.
E per ottenere questo è fondamentale capire a chi dare credito, anche se ammetto che la fuffa può abilmente essere manipolata in verità. qui sta certamente al nostro buonsenso e alla fortuna di non incappare in ignoranti ma furbi opportunisti.




Il vento non è altro che energia cinetica generata dal calore del sole nell'atmosfera.
Noi non ci accorgiamo di avere sopra le nostre teste una quantità di energia pari a 200 volte l'intero il fabbisogno energetico dell'umanità, questo perché a causa dell'attrito con il suolo vicino a terra il vento soffia più lento. Naturalmente se ci pensiamo un momento ci verrà in mente che a determinate quote di altezza soffiano venti che vanno più veloci della più veloce Ferrari Formula 1 in rettilineo.

Un po' di dati per farsi un'idea più precisa :
- La velocità media del vento a 10 mt di altezza è di circa 3 mt al secondo
- A 80 mt di altezza il vento può raggiungere, mediamente, i 5 mt al secondo
- A 2.000 mt la velocità del vento sale a ben 10 mt al secondo, valore sempre di media naturalmente

A questo va aggiunto che la potenza del vento aumenta con il cubo della velocità pertanto l'energia disponibile è 10 volte più grande.
Inoltre, più si sale in quota e più il vento soffia a lungo, con maggiore durata e minori variazioni di direzione.


A titolo di curiosità, pensate che a circa 11.000 metri di quota sono presenti le correnti a getto, meglio conosciute come Jet Stream, correnti d'aria che possono anche superare i 400 km orari.
Un flusso Jet Stream può raggiungere diverse migliaia di km di lunghezza e la sua larghezza di diverse centinaia di km.
Dei veri e propri giganteschi fiumi d'aria naturali che non vengono sfruttati e in effetti non è proprio semplice visto le enormi altitudini in cui si trovano.


Kite Wind Generator o KiteGen



Si tratta di un progetto Italiano, ideato da Massimo Ippolito, che sfrutta appunto i venti di alta quota, quelli intorno ai 2.000 mt di quota.
Uno stelo mobile (circa 25 mt di lunghezza, sostiene 2 cavi legati a un'ala simile a quella di un parapendio ma che ha una superficie di 150 mt^2.
E' necessario a questo punto mettere in quota l'ala, un po' come si fa con un comune aquilone che una volta raggiunta una certa altezza dovremo solo limitarci a manovrarlo. Nel caso del Kitegen ci sono diversi metodi, uno di questi è la generazione di un potente flusso d'aria per mezzo di una o due turbine.
A questo punto l'ala resterà in quota grazie al vento e inizierà a compiere degli ampi movimenti a 8 guidati dallo stello stelo che permetterà anche lo srotolamento dei cavi. Ed è proprio questo srotolamento dei cavi, unito all'ampio movimento a 8, che permetterà la rotazione di generatori di corrente per una produzione di circa 3 MW (megawatt).
Completato lo srotolamento, raggiunta la quota massima di lunghezza dei cavi, uno solo di questi verrà riavvolto causando la chiusura dell'ala, in poche decine si secondi. A questo punto il ciclo verrà ripetuto ma con l'ala già in quota.


Video illustrativo del progetto KiteGen



Una breve panoramica sulle quantità di energia prodotte da varie fonti tratto da uno dei video che inserirò alla fine di questo post:
- Biomasse: da 1/2 Watt a 1 Watt al mq^2
- Eolico: 4 - 5 Watt al mq^2
- Fotovoltaico: 10 - 20 Watt al mq^2
- KiteGen: 250 Watt al mq^2


KiteGen - Ritratto di un'Idea (prima parte)



KiteGen - Ritratto di un'Idea (seconda parte)



Quali saranno i risvolti di questo straordinario e "sconosciuto" progetto? Non si sa.
Si sa solo va perfezionato per raggiungere l'ottimo possibile, ma che funziona, funziona davvero.
Si sa che questo progetto, come tanti di questo genere, vengono soffocati da capacità imprenditoriali nettamente superiori, dalla sete di danaro, dalla disonestà.

Per quanto mi riguarda, tutta la mia stima e ammirazione, oltre che orgoglio per un progetto Italiano, tutto il mio incoraggiamento e la speranza che questo e altri progetti possano... prendere quota.
Stige81
00giovedì 10 novembre 2011 11:20
Credo che questo progetto sia destinato ad uno stallo per almeno un paio d'anni.
Il motivo non è legato alla funzionalità del brevetto o del prototipo, ma da una serie di politiche economiche che girano intorno ad altre fonti energetiche.

Non prendiamo nemmeno in considerazione l'E-Cat di Rossi e Focardi perché presenta dei punti oscuri, dal rilascio del brevetto alla sua reale messa in vendita all'estero.
ksxmorgan
00giovedì 10 novembre 2011 11:20
Proseguo con alcuni link utili di approfondimento:

Impatto ambientale: kitegen.com/?page_id=67

F.A.Q.: kitegen.com/?page_id=63

Da Wikipedia: it.wikipedia.org/wiki/Kitegen

Da Aspo Italia: aspoitalia.blogspot.com/2011/08/che-punto-sono-i-lavori-del-kite...



ksxmorgan
00giovedì 10 novembre 2011 11:25
Re:
Stige81, 10/11/2011 11.20:

Credo che questo progetto sia destinato ad uno stallo per almeno un paio d'anni.
Il motivo non è legato alla funzionalità del brevetto o del prototipo, ma da una serie di politiche economiche che girano intorno ad altre fonti energetiche.


Ciao Stige81,
quello che scrivi è "terribilmente" poco ottimistico, ma al tempo stesso sono sulla tua stessa identica linea di pensiero.
Spero solo che questo progetto, ma anche altri che si basano sullo sfruttamento del Vento (vedi eolico eccetera...) possano essere presi in considerazione dall'opinione pubblica e quindi avere tutti noi un ulteriore parametro di risposta e valutazione, ad esempio rispetto al Nucleare.


Stige81
00giovedì 10 novembre 2011 11:40
Re: Re:
ksxmorgan, 10/11/2011 11.25:


Ciao Stige81,
quello che scrivi è "terribilmente" poco ottimistico, ma al tempo stesso sono sulla tua stessa identica linea di pensiero.
Spero solo che questo progetto, ma anche altri che si basano sullo sfruttamento del Vento (vedi eolico eccetera...) possano essere presi in considerazione dall'opinione pubblica e quindi avere tutti noi un ulteriore parametro di risposta e valutazione, ad esempio rispetto al Nucleare.





Beh, mi baso soprattutto su un discorso realistico in base al quale gli interessi economici sono maggiori rispetto a quelli morali. L'esempio lampante è dato dalle energie alternative, dove facendola breve, se non si esaurisce l'ultima goccia di petrolio difficilmente vederemo l'utilizzo massiccio di energia solare, eolica, elettrica e quant'altro.
Solo Re Mida riusciva a trasformare il piombo in oro e questo non è bastato per ridurre la moneta in circolazione...
ksxmorgan
00giovedì 10 novembre 2011 12:06
Un "vecchio" test su un prototipo, realizzato presso l'aeroporto di Casale Monferrato.
Pubblico questo video, anche se ora il progetto è ovviamente progredito, per far notare la rotazione delle pulegge e il relativo avvolgimento e svolgimento dei 2 cavi. Da notare anche che, essendo appunto un vecchio prototipo, manca lo stelo da 25 metri che tra le altre fuzioni ha anche quella di guidare in ampi movimenti a 8 il kite, cioè la vela.




ksxmorgan
00giovedì 10 novembre 2011 12:13
Un progetto simile ma che in questo video aiuterà sicuramente a capire la dinamica di funzionamento.

Il kite, la vela, sale lentamente sfruttando la forza del vento grazie alla sua ampia superficie, la potenza di salita è enorme al punto da far girare delle "dinamo" e di conseguenza la generazione di corrente.
Nel momento in cui ha raggiunto la massima quota, la vela viene ripiegata e i cavi riavvolti in pochissimi secondi, in quanto la vela riavvolta perde le sue caratteristiche e viene richiamata senza alcuna difficoltà.

Nel KiteGen, se non ricordo male, il tempo di riavvolgimento non supera i 10 secondi, contro qualche minuto di salita, ma non ne sono sicuro al 100%, ho un vuoto di memoria in questo momento.



ksxmorgan
00martedì 13 marzo 2012 08:10
Mentre prosegue la farsa del progetto plurimilionario E-Cat (Link a Nexteme: tinyurl.com/6rr8d2v ), sostenuta per lo più da ignoranza e forte spirito circense, ideato da Andrea Rossi, meglio conosciuto come "Lo Sceicco della Brianza", tristemente noto per aver causato agli inizi degli anni '80, grazie al progetto Petroldragon che avrebbe dovuto trasformare i rifiuti solidi urbani nientemeno che in Petrolio, uno dei più imponenti disastri ambientali nel nord Italia, mai ripagato, mai risolto se non di tasca propria per gli enormi costi di bonifica a carico della collettività, nei comuni di Lacchiarella, Caponago, Piossasco, senza dimenticarci che i rifiuti tossici causarono una imponente contaminazione delle falde acquifere.

Andrea Rossi, ideatore del progetto Petroldragon e del recente progetto E-cat.


Come dicevo, mentre prosegue la farsa del E-Cat, silenzioso come il vento prosegue con eccellenti risultati il progetto, tutto Italiano, del Kite Wind Generator.
Ovviamente il Kite Wind Generator non ha la stessa visione e popolarità dell'E-Cat, ma sono certo che sono intuibili e reali motivi.

Comunque sia, Da "Il Sole 24 Ore" 9 marzo 2012"

Il prototipo industriale di KiteGen ha finalmente preso il volo. L'idea di ricavare energia sfruttando il vento in alta quota con grandi aquiloni che si librano nel cielo è oggi un po' più vicina alla realtà. Nel cielo della campagna astigiana le prove non si sono mai interrotte, ma anche se nessuno nei dintorni se n'è accorto, nei voli realizzati durante le ultime settimane c'è una sostanziale differenza: quello che viene sperimentato non è più il modello dimostrativo dell'impianto, bensì un modello che può entrare davvero in esercizio e funzionare come centrale per la produzione di energia elettrica. KiteSteering-1 è servito per essere sicuri che l'idea avesse senso, per dimostrare che quello che gli ideatori avevano in mente fosse possibile. Il suo erede, KiteGen-Stem, serve per fare sul serio e immettere in rete3 MW di potenza per il massimo numero di ore possibili, potenzialmente anche 8.000 ore all'anno, che significa il 90% dei giorni, 24 ore su 24.

Il meccanismo di funzionamento di KiteGen è semplice, almeno in apparenza. Una grande ala come quella di un aquilone o di un parapendio viene sollevata nel cielo, ancorata a terra con due robustissimi cavi, fino ad un'altezza di almeno 800 metri. Quando l'ala si allontana da terra, lo srotolamento dei cavi fa ruotare i cilindri su cui sono avvolti e che funzionano come enormi dinamo che producono elettricità. Quando l'ala arriva alla sua massima altezza, regolando i cavi viene spostata nella posizione "a bandiera" e riportata verso il basso, fino a circa 300 metri. A quel punto la vela viene fatta gonfiare e sollevare di nuovo, per dare inizio a un altro ciclo di carica. E così via. Ininterrottamente. Per ore, per giorni, magari per interi mesi senza mai toccare di nuovo terra.
Il resto dell'articolo dal sito "Il Sole 24 Ore": tinyurl.com/6w4pspq


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Scritto da Massimo Ippolito e Andrea Papini
Mark Moore e David North del Nasa Langley Research Center mostrano come stanno ripercorrendo le varie soluzioni architetturali per implementare l’eolico troposferico.

David North inoltre annuncia di voler sperimentare la soluzione mono-fune con gli attuatori di assetto a bordo ala.

Benchè il Carosello ed in una certa misura lo Stem siano architetture indifferenti al numero di funi, cogliamo l’occasione per ricordare le ragioni che ci hanno portato KiteGen a concentrarsi su un sistema basato su due funi.

1) la sicurezza dei sistemi doppi.

Un sistema a doppio cavo ha un fattore di sicurezza estremamente più elevato di un sistema a cavo singolo, e permette in qualsiasi condizione un rientro veloce dell’ala.

I doppi moto-alternatori e tamburi si dividono il carico quindi sono circa la metà come dimensionamento e sono più maneggevoli e disponibili sul mercato

2) L’opportunità di implementare con le due funi la scivolata d’ala con ali concepite per un volo bimodale.

Con un cavo singolo la discesa deve avvenire necessariamente variando l’angolo di attacco dell’ala e portandosi possibilmente sul bordo della finestra di potenza del vento, strategie già percorse da KiteGen nel 2006 anche con i due cavi.

il recupero della fune crea vento apparente che restituisce portanza all’ala rallentando molto la manovra di rientro, con anche l’effetto indesiderato di dover fornire potenza ai tamburi per il riavvolgimento, mentre con le due funi abbiamo dimostrato di poter mettere l’ala in bandiera minimizzazndo tempi di ciclo e gli autoconsumi di energia.

3) La velocità di attuazione da remoto

Il controllo con un’ala molto distante mediante i cavi non soffre di ritardi apprezzabili, la forza sui cavi, e quindi anche i comandi, si muovono alla velocità del suono nel : “Dyneema® SK75, con E = 107 GPa , ρ = 0.97 kg/dm3 si ricava = 10.502 m/s”, ovvero circa 30 volte la velocità del suono in aria
Esso costituisce un ritardo di attuazione trascurabile che permette di escludere che vi sia un vantaggio ad attuare in prossimità dell’ala.

4) Resistenza aerodinamica delle funi in volo

A parità di resistenza alla trazione totale, le due funi presentano una resistenza aerodinamica nel volo che è maggiore di radice 2 rispetto ad un sistema a singola fune. Ma le funi possono facilmente essere rese aerodinamicamente inifluenti (brevetto KiteGen), in modo da escludere il drag tra i criteri di scelta delle stesse.

5) Avvolgimento su se stessi dei cavi, twist dei cavi

Il contatore di twist comandato dalla strumentazione di bordo ala funziona molto bene e sebbene il sistema funzioni ancora con 10 twist, il controllo può passare brevemente da i lemniscati agli ellissi per ripristinare l’allineamento corretto.

6) Forze per l’attuazione della direzione di volo dell’ala

Fino a quando si tratta di dimostratori da poche decine di kW l’attuazione a bordo ala può essere alimentata da accumulatori o da sistemi di generazione ausiliari. Quando invece si raggiungono i MW le attuazioni diventano impegnative sia come resistenza, peso ed energia necessaria per alimentarli.

Gli attuatori in volo, è presumibile, che possano solo essere controllati ed alimentati da un cavo elettrico intrecciato all’interno del cavo polimerico di trazione, riaprendo tutte le questioni di peso, costo, interfacciamento e sensibilità alle scariche atmosferiche .

Gli attuatori volanti dovranno poi essere integrati in qualche modo nell’ala per limitare l’effetto drag sia per l’effetto della forza d’inerzia che sbilancia la vela nelle manovre.

NASA LaRC | Airborne Wind Energy Harvesting



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A seguito di un commento, più stupido che diffamatorio, in cui vengo accusato di divulgare il progetto Kite Wind Generator al fine di chiedere fondi e soldi, preciso che nulla ho a che vedere con questo progetto, se non il mio spirito di condivisione dovuto principalmente all'argomento crisi energetica che mi sta particolarmente a cuore.
Gli unici contatti con gli autori di questo progetto sono una mail di cui allego copia:

Mia mail inviata nel 2011 a seguito della mia scoperta di questo innovativo progetto:

Salve,
sto seguendo le varie pubblicazioni su Internet riguardo al progetto KiteGen.
Tutta la mia stima e, per quanto possibile, tutto il mio sostegno e appoggio, pur non senza alcune polemiche rivolte ad altre alternative.

Di seguito alcuni link di discussioni aperte per far si che questo progetto venga conosciuto quanto più possibile, al fine di avere una risposta a metodi di produzione energetica come ad esempio il nucleare.



Questa la risposta:

Gentile -----,

grazie per la sua attenzione al progetto KiteGen e per il suo supporto nella relativa divulgazione, soprattutto in considerazione del fatto che siamo paradossalmente più noti all’estero che in Italia.

Confidiamo che vorrà seguirne gli sviluppi in futuro e cercheremo di aggiornarla al riguardo.

La saluto cordialmente

--
Marcello Corongiu
R&D Department - KiteGen Project



Oltre quest'unico scambia di mail nessun altro contatto nè partecipazione al progetto, tantomeno la divulgazione ai fini di raccolta fondi.

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