La NASA ottiene due satelliti spia da usare come telescopi astronomici

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00sabato 9 giugno 2012 17:26
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La NASA ha ricevuto due telescopi, di grandezza comparabile con quella di Hubble, dal programma spaziale militare segreto del governo degli Stati Uniti.

Progettati come satelliti spia e non più necessari al programma militare, i due telescopi del National Reconnaissance Office (NRO) potranno ora essere utilizzati dalla NASA per missioni astronomiche.

I due satelliti hanno specchi del diametro di 2,4 m, esattamente come Hubble. In più hanno a disposizione uno specchio secondario manovrabile, caratteristica mancante al più famoso telescopio spaziale civile, che permette una migliore messa a fuoco delle immagini. Secondo l'astrofisico David Spergel, dell'università di Princeton, i telescopi avranno un campo visivo 100 volte più ampio di Hubble, essendo stati progettati per puntare verso la superficie terrestre e avendo quindi una lunghezza focale minore.

L'offerta da parte dell'NRO è arrivata più di un anno fa, a gennaio del 2011. I dirigenti NASA hanno cercato di stabilire le condizioni dei due telescopi, il loro stato di avanzamento di costruzione e se fosse possibile un loro utilizzo. Dopo un anno di discussioni e valutazioni, e nonostante l'opposizione di alcuni che volevano disfarsi dell'hardware messo a disposizione, John Grunsfeld, dirigente del Science Mission Directorate di NASA ed ex-astronauta, ha annunciato oggi, 4 giugno 2012, il nuovo piano per il recupero di almeno uno dei due telescopi. Le ottiche dei due telescopi sono infatti state giudicate in condizioni eccellenti dal team di NASA che si è occupato della valutazione.

I dirigenti NASA hanno comunque precisato che il lancio di anche uno dei due telescopi non rientra al momento in nessun programma e, con i finanziamenti attuali, dovremo comunque aspettare almeno fino al 2020 per vederne uno operativo. Nonostante questo, l'annuncio a sorpresa è comunque di notevole impatto per il programma scientifico spaziale della NASA. Il "regalo" da parte dell'NRO dà a NASA l'opportunità di resuscitare il piano che prevedeva il lancio di un telescopio per lo studio dell'energia oscura, che si ritiene alla base dell'accelerazione dell'espansione dell'universo. Il telescopio era tra le priorità dell'ultimo "decadal survey", il documento che stabilisce gli obiettivi scientifici della NASA per il decennio successivo. Purtroppo, la mancanza di fondi e l'aumento dei costi del James Webb Space Telescope avevano decretato il blocco del progetto.

Ci sono due principali ostacoli da superare per i due telescopi, che attualmente non hanno neanche un nome: per prima cosa essi mancano totalmente di strumenti scientifici, come ad esempio fotocamere, spettrografi o altri strumenti che normalmente equipaggiano i telescopi spaziali; inoltre non esiste ancora un programma della NASA che preveda il loro lancio, non esiste una missione od un team che se ne occupi.

I due telescopi arrivano comunque in un momento perfetto per poter pensare a possibili rimpiazzi per Hubble, che dovrà, ad un certo punto, essere deorbitato al termine della propria vita operativa. Secondo Spergel, "Invece di perdere un magnifico telescopio, adesso abbiamo due telescopi ancora migliori per rimpiazzarlo".

Nei giorni scorsi era rimbalzata questa notizia dell'acquisizione da parte di NASA di due telescopi originariamente commissionati dal National Reconnaissance Office; ora il sito di divulgazione spaceflight now offre maggiori dettagli sull'intera operazione.


Intanto, i due strumenti sono passati a Nasa nel 2011, ma solo lunedì scorso la cosa è stata resa pubblica, con articoli apparsi sui maggiori quotidiani USA. I telescopi risalgono alla fine degli anni '90/primi anni 2000, e vengono descritti dall'NRO come affini a quelli dei satelliti classe Keyhole. Il primario ha un diametro di 94 pollici (circa due metri e 40 centimetri) come Hubble, ma la lunghezza focale è inferiore, tanto che lo specchio appare più come una scodella che non un piatto. Inoltre esso è piu' leggero di quello di Hubble, a parità di diametro, ed anche le tecniche costruttive sono più evolute. In sostanza, le prestazioni puramente ottiche dovrebbero superare quelle dell'attuale telescopio spaziale sia in ampiezza di campo (100 volte di più!) che in risoluzione. Al momento i due strumenti vengono conservati presso il costruttore ITT Exelis, nello stato di New York, ad un costo di centomila dollari all'anno, trattandosi di ambienti protetti.

Ma la cosa più interessante che viene alla luce è che prima di accollarsi i telescopi Nasa ha condotto uno studio per valutare quali fossero effettivamente le possibilità di impiegarli con profitto, ed è già stata individuata una possibile missione.
Si tratta di WFIRST (Wide-Field Infrared Survey Telescope – telescopio di indagine ad infrarossi ad ampio campo), una missione del costo originale di 1.6 miliardi di dollari che avrebbe dovuto scandagliare il cosmo per effettuare un censimento dei pianeti extrasolari, studiare l'energia oscura e l'evoluzione delle galassie. WFIRST è caduto vittima dell'aumento dei costi del colossale progetto J. Webb Space Telscope, ma, secondo gli scienziati della Nasa, l'adozione di uno dei telescopi ex-NRO consentirebbe di risparmiare 250 milioni di dollari sul preventivo originale, impiegando peraltro uno strumento più performante rispetto a quello da 59 pollici del progetto iniziale.

Purtroppo le buone notizie finiscono qui: al momento non è stata individuata alcuna modalità di finanziamento per la parte rimanente del progetto (manca ancora ben più di un miliardo di dollari). Se il danaro non rappresentasse un problema, il lancio del telescopio WFIRST potrebbe avvenire già entro il 2019, visto che in una missione di questo genere la componente ottica è quella che da sempre richiede la pianificazione più lunga ed accurata. Tuttavia, se l'attuale trend di finanziamenti di Nasa verrà confermato nell'immediato futuro, occorrerà aspettare almeno sino al 2024 per vedere all'opera uno dei due telescopi avuti in dono dai militari.
Quanto all'impiego del secondo strumento, per ora esso è solo l'oggetto dei sogni segreti di moltissimi astrofisici in giro per il mondo.


Immagine (C): NASA
articoli By Paolo Actis e Matteo Carpentieri
Fonte dati :www.astronautinews.it [SM=g1950684]
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