La chiaroveggenza di Alexis Didier

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Sheenky ffz
00domenica 7 aprile 2013 13:22
Fonte: www.vitadopovita.it/medium/didier%20alexis_sensitivo.pdf

Didier Alexis (m. 1886) fu il più famoso chiaroveggente tra la prima e la seconda metà del secolo scorso: messo in stato ipnotico dal suo ipnotizzatore, un certo Marcillet, che lo seguiva dappertutto, leggeva in libri chiusi, localizzava oggetti perduti, giocava a biliardo con gli occhi bendati e a carte tenendo le carte rovesciate col dorso in alto, faceva esperimenti di chiaroveggenza viaggiante e via di seguito. Fu, per i fenomeni psichici, in Francia, un soggetto non meno eccezionale di quanto lo fu Home per i fenomeni fisici, in Inghilterra.
Nel luglio del 1844, durante una seduta tenuta con Lord Adare e con lo scettico colonnello Llewellyn, gli fu consegnata una custodia di cuoio; egli se la pose sul petto e subito disse che conteneva una scheggia di osso umano avvolta in una sostanza brillante.
Si trattava infatti della scheggia di un osso del colonnello avvolta in carta stagnola. Presa in mano tale scheggia, Alexis descrisse come e quando il colonnello era stato ferito e perfino le uniformi dei suoi soldati. Al presidente della repubblica francese Seguier descrisse esattamente la sua stanza precisando che v’era un campanello sul tavolo: il Seguier lo escluse, ma, tornato a casa, si accorse che realmente, durante la sua assenza, qualcuno aveva messo un campanello sul suo tavolo. Nel 1847 il famoso prestigiatore Houdini mise alla prova Alexis facendolo leggere a una data pagina di un libro chiuso che aveva portato con sé e invitandolo a giocare a carte con lui con le carte rovesciate: in seguito dichiarò che i fenomeni erano autentici e che non si sarebbero potuti ottenere con alcun trucco illusionistico. Un’altra volta, invitato a leggere in un libro appena acquistato e ancora intonso di cui nessuno conosceva il contenuto, lesse immediatamente la riga indicata alla pagina indicata, traducendola in francese dall'inglese. Alla duchessa di Modena, che gli mostrava un medaglione, disse di dove esso proveniva aggiungendo che conteneva una ciocca di capelli di Agnes Sorel, favorita di Carlo VII di Francia. E al conte di Bryes, che gli chiese che cosa teneva nascosto nella propria mano, rispose che si trattava di un fazzoletto impregnato del sangue del duca di Berry assassinato nel 1820.
E.W. Cox riferisce di aver fatto parte di una commissione incaricata di esaminare il veggente: fu preparato un pacchetto contenente una sola parola di dodici lettere, scritta da una persona lontana, e che nessuno conosceva; il foglio su cui questa parola era scritta era stato chiuso in sei buste di carta scura. Consegnato il pacchetto ad Alexis, che aveva gli occhi bendati, questi se lo pose sulla fronte e, in tre minuti e mezzo scrisse la parola imitando anche la calligrafia.
Nel 1855 il Didier, ammalatosi gravemente, dovette sospendere la sua attività fino al 1871. In questo anno riprese le esperienze fino al 1874, quando, per ragioni di salute, dovette definitivamente ritirarsi. Molti dei suoi fenomeni possono essere stati di origine telepatica ma altri, non meno numerosi, furono senz’altro di chiaroveggenza pura. L’Osty lo considerò dotato della più potente facoltà di conoscenza paranormale di cui ci sia pervenuta una prova documentaria precisa. Lasciò un’opera interessante: Il sonno magnetico spiegato dal sonnambulo Alexis in stato di lucidità (Le sommeil magnétique expliqué par le somnambule Alexis en état de lucidité, 1856) dalla quale risulta che non invocava, nei suoi fenomeni, l’intervento degli spiriti.
Suo fratello Adolphe fu pure chiaroveggente professionista, ma la sua fama fu oscurata da quella di Alexis; lasciò alcune opere sul magnetismo animale, sul mesmerismo e sulla chiaroveggenza.
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