Siamo condannati ad invecchiare

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Gabrjel
00lunedì 19 marzo 2012 07:57
Da >>> www.ufoonline.it/2012/03/18/addio-all-immortalità-siamo-condannati-ad-inv...

Ogni singola cellula del nostro corpo è inesorabilmente condannata a invecchiare e, prima o poi, a spegnersi. Una dura legge che la natura ha marchiato a fuoco sul Dna e in particolare nei telomeri, le estremità terminali che proteggono i cromosomi. Queste sequenze funzionano come "clessidre" cellulari, una specie di timer della vita: a ogni ciclo di proliferazione della cellula i telomeri perdono un pezzettino, mano a mano che si accorciano la cellula invecchia, e quando il tempo li ha consumati significa che è arrivata al capolinea. Frenare questa progressiva erosione è una delle strade battute dalla scienza a caccia dell'elisir di eterna giovinezza, ma ora uno studio guidato dall'Ifom di Milano spiega che invecchiare è un destino ineluttabile. Gli autori hanno dimostrato che accorciarsi non è l'unica cosa che può accadere ai telomeri.



Il problema vero è che, a differenza di tutto il resto del Dna, quello dei telomeri non si può riparare. Se si rompe o si danneggia, non è prevista soluzione. La scoperta, pubblicata su Nature Cell Biology, sancisce in sintesi "l'inevitabilità delle lesioni del tempo", riassumono i ricercatori. Lo studio è condotto da Marzia Fumagalli e Francesca Rossiello sotto la guida di Fabrizio d'Adda di Fagagna, che all'Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare) è responsabile del programma di ricerca 'Telomeri e senescenza'. Al lavoro hanno collaborato colleghi dell'università di Milano-Bicocca e della New Jersey Medical School americana. Le conclusioni del team hanno implicazioni anche nella lotta al cancro. Infatti, se da un lato la senescenza segna il deterioramento di tutta una serie di funzioni vitali, a livello cellulare è anche un meccanismo che, attivato precocemente, può prevenire l'insorgenza dei tumori.

Quando, il 5 ottobre del 2009, gli studi sui telomeri fruttarono il Nobel per la Medicina agli statunitensi Elizabeth H. Blackburn, Carol W. Greider e Jack W. Szostak, i media celebrarono l'evento come un premio alla scienza che insegue l'immortalità. Si parlò di corsa all'elisir di eterna giovinezza perché l'idea era che, agendo sull'enzima che regola la lunghezza dei telomeri (la telomerasi), sarebbe possibile rallentare o addirittura invertire la marcia dell'invecchiamento. Il nuovo studio descrive invece un quadro più complesso, in cui l'accorciamento non è il solo nemico dei telomeri: "Con l'età - precisa infatti d'Adda di Fagagna - abbiamo riscontrato un accumulo progressivo di danni in queste porzioni cromosomiche in cellule e tessuti, indipendentemente dal loro accorciamento". 

La scoperta milanese si può riassumere così: le nostre cellule non leggono il passare del tempo solo dalla ridotta lunghezza dei telomeri, ma anche dalla compromessa integrità di questi 'cappucci' sui cromosomi. E l'integrità dei telomeri, più della loro lunghezza, è il parametro chiave in particolare per le cellule che hanno smesso di dividersi, ad esempio i neuroni. Anche se le cellule non proliferanti non perdono i telomeri, infatti, invecchiano comunque. Allo stesso modo, frenare l'accorciamento dei telomeri non significherebbe automaticamente riuscire a restare giovani. E questo perché bisognerebbe fare i conti anche con l'irreparabilità di eventuali danni al Dna di queste seguenze.

"Che il Dna si rompa è un evento tutt'altro che raro nella vita della cellula - sottolinea d'Adda di Fagagna. Al contrario, si potrebbe dire che il materiale genetico è sotto attacco praticamente di continuo. Senza considerare eventi straordinari come l'esposizione a radiazioni o a diversi agenti chimici e fisici, le minacce vengono dalle stesse attività vitali della cellula". Anche il solo fatto di "respirare significa produrre specie reattive dell'ossigeno, i cosiddetti radicali liberi, che possono rompere la doppia elica di Dna". Ma così come la struttura che custodisce il 'codice della vita' viene costantemente danneggiata, viene anche costantemente riparata.

"Le cellule - ricorda lo scienziato - reagiscono alla presenza di lesioni accendendo una serie di allarmi molecolari, proteine che scoprono il Dna danneggiato e innescano una cascata di reazioni che porta alla risoluzione del problema. Osservando attentamente le cellule dopo eventi di danneggiamento, però, ci siamo accorti che in alcuni punti del genoma rimanevano accesi i caratteristici allarmi, senza che le lesioni venissero riparate".

Utilizzando tecnologie genomiche all'avanguardia, l'èquipe dell'Ifom è riuscita a mappare all'interno del patrimonio genetico le aree da cui partivano questi allarmi 'inceppati'. "Abbiamo localizzato le zone incriminate, scoprendo che nelle punte dei cromosomi i danni al Dna rimangono irrisolti", spiegano Fumagalli e Rossiello, autrici degli esperimenti presso il campus milanese.

Ma se riparare il Dna rotto è vitale per la cellula, perché esistono sequenze impossibili da aggiustare? Perché l'evoluzione non le ha eliminate? "Riparare consiste nel mettere assieme o fondere estremità separate di Dna - risponde d'Adda di Fagagna - Se queste estremità sono parti interne di un cromosoma, allora l'evento di riparo è un bene fondamentale per la sopravvivenza della cellula. Se invece a essere scambiate per estremità da riunire fossero le parti terminali dei cromosomi, si avrebbe una fusione anomala tra cromosomi, che metterebbe a rischio la stabilità e l'organizzazione dell'intero genoma. Proprio perché hanno il compito di proteggere i cromosomi, i telomeri sono stati selezionati dall'evoluzione in modo da non poter essere riparati. Si può dire che "l'irreparabilità in caso di danno è il prezzo che pagano per non correre il rischio di fondersi".

Lo studio dell'Ifom è finanziato tra gli altri, oltre che da Embo (Organizzazione europea di biologia molecolare) e Telethon, da Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), Firc (Fondazione italiana per la ricerca sul cancro) e Aicr (Associazione per la ricerca internazionale sul cancro). Infatti, invecchiamento cellulare e tumori sono collegati a doppio filo e a dimostrarlo è stato proprio il team di d'Adda di Fagagna nel 2006: evocare precocemente la senescenza, quando un oncogene si attiva e minaccia di innescare la cascata di eventi che porta al tumore, è un'arma che la cellula ha a disposizione per bloccare l'invasione incontrollata della neoplasia. Mentre quando questo sistema fallisce, l'avanzata del cancro diventa inevitabile. "Considerando queste connessioni tra senescenza e cancro - conclude lo scienziato - stiamo proseguendo le ricerche per comprendere se, e in che modo, i danni irreparabili che si accumulano nei telomeri siano in relazione con l'azione degli oncogeni durante la trasformazione tumorale e durante i tentativi della cellula di contrastarla".
sgittario
00lunedì 19 marzo 2012 10:07
Il DNA non è solo chimica come ancora la maggior parte dei biologi crede. [SM=g27988]
Stige81
00lunedì 19 marzo 2012 11:05
Re:
sgittario, 19/03/2012 10.07:

Il DNA non è solo chimica come ancora la maggior parte dei biologi crede. [SM=g27988]


Cioè? [SM=g8268]
sgittario
00lunedì 19 marzo 2012 12:16
Re: Re:
Stige81, 19/03/2012 11.05:


Cioè? [SM=g8268]



Allora Stige, provo a dare qualche chiarimento. Diciamo che comunque bisogna proiettarsi un pò verso quello che per noi oggi è ancora esoterico.
Sicuramente saprai degli effetti che la “suggestione” ha sul nostro organismo. Ci sono diverse testimonianze di malati di Tumore ad uno stadio avanzato che, con forte sorpresa dei medici, sono guariti.
Stessa cosa si può adattare a casi di guarigioni accreditati a miracoli come a Lourdes ed altri. Se uno ha la “vera” convinzione di riuscire a guarire, ciò accade. Non lo sappiamo ancora, ma siamo in grado di influire sul nostro corpo molto di più di quanto si possa immaginare. Ci sono parti del DNA (quantiche, che sfruttano principi della meccanica quantistica) non visibili alla nostra scienza, ma che in alcuni casi, come questi, ne riusciamo e vedere solo gli effetti.
Come immagino tu sappia, la nostra scienza considera spazzatura evolutiva oltre il 95% del nostro DNA, perché sembra non abbia funzioni nel nostro organismo. Invece ce l’ha e come, sta solo aspettando i nostri comandi “intenzionali” per modificare i processi di divisione cellulare e portare alla guarigione di malattie e ad un allungamento della vita. Il difficile è farlo in maniera consapevole….
Da parte mia posso solo dirti questo, semplici e piccoli passi.
Da quattro anni non ho più avuto febbre ed influenza, mentre prima praticamente ogni anno la beccavo.
Otto anni fa avevo una forte paradondotosi (piorrea). La mia odontoiatra, dopo tutti questi anni che porto ancora i miei denti in bocca, mi ha sinceramente confessato che lei non ci sperava proprio.
Magari saranno solo piccole coincidenze, ma proseguire su questa strada non costa comunque niente no?



Stige81
00lunedì 19 marzo 2012 12:53
Re: Re: Re:
sgittario, 19/03/2012 12.16:



Allora Stige, provo a dare qualche chiarimento. Diciamo che comunque bisogna proiettarsi un pò verso quello che per noi oggi è ancora esoterico.
Sicuramente saprai degli effetti che la “suggestione” ha sul nostro organismo. Ci sono diverse testimonianze di malati di Tumore ad uno stadio avanzato che, con forte sorpresa dei medici, sono guariti.
Stessa cosa si può adattare a casi di guarigioni accreditati a miracoli come a Lourdes ed altri. Se uno ha la “vera” convinzione di riuscire a guarire, ciò accade. Non lo sappiamo ancora, ma siamo in grado di influire sul nostro corpo molto di più di quanto si possa immaginare. Ci sono parti del DNA (quantiche, che sfruttano principi della meccanica quantistica) non visibili alla nostra scienza, ma che in alcuni casi, come questi, ne riusciamo e vedere solo gli effetti.
Come immagino tu sappia, la nostra scienza considera spazzatura evolutiva oltre il 95% del nostro DNA, perché sembra non abbia funzioni nel nostro organismo. Invece ce l’ha e come, sta solo aspettando i nostri comandi “intenzionali” per modificare i processi di divisione cellulare e portare alla guarigione di malattie e ad un allungamento della vita. Il difficile è farlo in maniera consapevole….
Da parte mia posso solo dirti questo, semplici e piccoli passi.
Da quattro anni non ho più avuto febbre ed influenza, mentre prima praticamente ogni anno la beccavo.
Otto anni fa avevo una forte paradondotosi (piorrea). La mia odontoiatra, dopo tutti questi anni che porto ancora i miei denti in bocca, mi ha sinceramente confessato che lei non ci sperava proprio.
Magari saranno solo piccole coincidenze, ma proseguire su questa strada non costa comunque niente no?


Dopo questo aspetto, ho inteso perfettamente quello che intendi.
Il principio si basa soprattutto sulla concezione de "la mente non sopravvive senza il corpo, il corpo non sopravvive senza la mente".
L'organismo è approvato che risponde in maniera diversa a seconda dello stato emotivo del soggetto, ma non basta la semplice convinzione per guarire dai mali, parte da un processo ben più complesso nella sua "meccanica" che risulta concettualmente semplice.
Anche io sono convinto che tutto ciò che abbiamo non è superfluo quindi affermare che il 95% del codice DNA è superfluo non ha alcun senso, basterebbe scindere l'incapacità di comprendere dalla voglia di sentenziare.
Per esperienza personale posso dirti che anche io, come te, soffrivo in maniera cronica di febbre spontanee ogni mese, tanto che il mio ex datore di lavoro, prima di sapere che effettivamente non era colpa mia, era tentato di licenziarmi (che poi lavoravo anche da casa in malattia era un altro discorso). Questa patologia era legata al fatto che avevo tre fistole sacro coccigee, interne e sterne, per cui tre anni fa fui operato d'urgenza. Il periodo di convalescenze, a detta del primario che mi operò, non doveva essere inferiore ai 5 mesi (calcola che avevo una "seconda marmitta" con profondità 13 cm) per la rimarginazione spontanea della ferita, con conseguente perdita dell'attività fisica (io pratico scherma) e riposo assolutamente totale (prono sul letto 24h su 24h)
I primi tempi sono stati drammatici e non sto qui a scrivere il mio squilibrio mentale di quel periodo, a lungo andare ho assunto uno stato psicologico tale da portare un allontanamento del dolore fisico e spirituale. Bene, nel giro di un mese mi sono ristabilito completamente, nonostante il chirurgo che mi curava gridava alla spettacolarità del fenomeno.
Convinto più che mai che il tutto sia stato legato alla reazione del fisico sulla base mentale. Un collegamento di sicuro esiste.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:00.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com