Studi e ricerche ufologiche

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Sheenky Oo
00domenica 13 maggio 2012 11:41


...la ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono
assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare
risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana...
Kant
Sheenky Oo
00domenica 13 maggio 2012 18:14
L'UFOLOGIA

Fonte: it.wikipedia.org/wiki/Ufologia

L'ufologia indica il variegato campo di interesse attorno al fenomeno UFO. È nota tra i ricercatori anche come ovniologia dall'altro acronimo OVNI (Oggetto Volant e Non Identificato), come in francese, spagnolo e portoghese.
Essa è qualificata come una pseudoscienza distinta dalla Esobiologia (scienza sperimentale che si occupa della vita extraterrestre).

Definizione e oggetto di studio
Secondo i suoi sostenitori più rigorosi l'ufologia dovrebbe rappresentare, nel suo nucleo fondamentale , una forma di indagine multidisciplinare che combina due caratteri: uno essenzialmente storiografico-documentale, occupandosi di raccogliere e catalogare l'enorme mole di osservazioni e di fenomeni UFO; e uno di carattere più scie tifico tentando, mediante rilevazioni di tipo fisico, fotografico, astronomico, chimico, medico, psicologico, etc., di individuare le cause dei fenomeni provvisoriamente considerati di tipo UFO.
Va tuttavia sottolineato che l'ambiente ufologico è estremamente variegato e vi afferiscono anche esponenti che per motivi ideologici, religiosi, commerciali o soltanto per apparire sui media, pretendono di attribuire, definire, o semplicemente supporre "scientificamente" l'origine extraterrestre dei fenomeni osservati, basandosi su considerazioni per niente scientifiche ma soggettive.
Il tentativo di applicare solo in parte il metodo scientifico da parte della maggioranza degli ufologi alla fenomenologia UFO con la pretesa di giungere a conclusioni "scientifiche", collocano tradizionalmente l'ufologia nel l'ambito della
pseudoscienza.
I risultati ottenuti dall'ufologia in più di 60 ann i di studio sono tutt'altro che conclusivi.

Ipotesi per la spiegazione dei presunti fenomeni ufologici
Se la comunità scientifica non ritiene provata la esistenza degli ufo, gli ufologi formulano varie ipotesi (naturale, sociopsicologica,militare, extraterrestre, parafisica, temporale e intraterrestre) nessuna delle quali, a detta degli stessi
ufologi, presa singolarmente, riuscirebbe a spiegar e il fenomeno UFO nel suo insieme.
Il progetto Blue Book del '70 che ha analizzato 12. 618 avvistamenti anomali nei cieli di tutto il mondo rileva che solo 701 possono essere definiti come "non identificati" . Il progetto blue book concludeva che gli avvistamenti classificati
come "non identificati" non mostravano alcuna evidenza di sviluppo tecnologico e principi sconosciuti alla scienza moderna, né prova di essere veicoli extraterrestri. Nel caso del Rapporto Condon, il numero di oggetti non identificati
fu di 30 su 93.

Ipotesi naturale
Secondo tale ipotesi, avanzata dall'astrofisico Donald Menzel, gli UFO sarebbero fenomeni naturali poco noti, come pareli, fulmini globulari, spettri rossi, luci telluriche (o Earth Lights), o altri fenomeni naturali ancora sconosciuti.
Questa ipotesi tende a negare le supposte manifestazioni di "artificialità" e/o intelligenza legate, secondo l'interpretazione degli ufologi, a determinate manifestazioni UFO.

Ipotesi psico-sociologica
Secondo i sostenitori di tale ipotesi, di cui lo psicologo Carl Gustav Jung è una sorta di "portabandiera", gli UFO non sarebbero altro che un "mito moderno" e i dischi volanti rappresenterebbero visioni, oggettivazioni fantastiche di un
inconscio troppo duramente represso. Questa ipotesi , anche se probabilmente valida in determinate circostanze, non è certamente in grado di spiegare gli oggetti volanti reali, come quelli rilevati dai radar e/o ripresi dalle videocamere (si vedano ad esempio i video rilasciati dall'aviazione militare dell'Ecuador), sebbene possa comunque avere un ruolo nella loro interpretazione. Lo stesso Jung ammise i n seguito che la sua teoria non era applicabile a tutta la casistica.
In effetti, Jung considera con distacco e una certa ironia l'esistenza degli UFO come fenomeno fisico, sebbene nell'ultima parte del suo saggio egli sembri disposto a dare maggior credito alla loro effettiva realtà, per introdurre
cautamente l'ipotesi che esista una sincronicità tra inconscio e fenomeno reale.
L'ipotesi socio-psicologica è stata sviluppata negli anni settanta dai francesi Michel Monnerie e Bertrand Méheust. Monnerie ritiene che i casi di avvistamenti di UFO n on riconducibili a spiegazioni convenzionali (velivoli militari,
fenomeni naturali, ecc.) siano dovuti a proiezioni psicologiche che causano una specie di "sogno da svegli". Méhest invece chiama in causa fattori culturali, ritenendo che una causa importante degli avvistamenti di UFO vada ricercata
nelle produzioni di fantascienza (libri, film, seri e televisive) della prima metà del XX secolo.

Ipotesi dei campi magnetici
L'ipotesi dei campi magnetici è stata proposta dal neurologo canadese Michael Persinger; in pratica è una via di mezzo tra l'ipotesi naturale e quella psico-sociologica. Secondo tale ipotesi vi sarebbero nell'atmosfera de i campi magnetici vaganti, che possono abbassarsi a livello del suolo ed interferire con il cervello umano, causando all ucinazioni di vario tipo. Persinger ritiene che tale ipotesi potrebbe s piegare non solo gli incontri ravvicinati, ma anche i vuoti temporali e le sensazioni di rapimento alieno.

Ipotesi militare
Vede gli UFO come velivoli sperimentali segreti. Ad esempio i "dischi volanti" potrebbero essere l'evoluzione di aeromobili ad effetto Coanda che vennero sperimenta ti in Romania prima della Seconda guerra mondiale.

Ipotesi extraterrestre
Abbreviata anche con la sigla ETH (che sta per Extra Terrestrial Hypothesis), è la teoria che vede almeno una parte del fenomeno UFO come manifestazione di intelligenze extraterrestri, in cui l'oggetto volante si identificherebbe
tipicamente con un'astronave.
Considerando i "dischi volanti" alla stregua di altri fenomeni paranormali, dal punto di vista dell'epistemologia non è possibile escludere che tali fenomeni esistano, e l a scienza non ha il diritto di affermarlo come se fosse un dato
"scientificamente dimostrato": non lo è. Ma non è possibile neppure affermare che essi esistano: non fino a quando qualcuno non sarà riuscito ad affrontarne almeno un o nel pieno rispetto delle regole del metodo scientifico.

Ipotesi del complotto alieno
Le posizioni più estreme in campo ufologico assumono che la mancanza di prove credibili dell'esistenza degli UFO in quanto oggetti extraterrestri sia da attribuirsi ad uno sforzo continuato e coordinato da parte delle autorità
governative e militari, negli ultimi 50 anni, allo scopo di sopprimere tali prove. Tale teoria della cospirazione è nota come teoria del complotto UFO.
Gli studiosi più rigorosi accettano invece solo informazioni sostenute da prove o almeno da forti indizi, ripudiando inoltre teorie complottiste, contattisti, ipotetiche basi sulla Luna, filmati e foto false, falsi documenti, rivelazioni e
informazioni non provate o provate con false prove.

Ipotesi parafisica
Secondo l'ipotesi parafisica o interdimensionale, abbreviata con la sigla IDH (che sta per Inter Dimensional Hypothesis), gli UFO non verrebbero da altri pianeti, ma da una dimensione parallela. Tale ipotesi è stata proposta
dall'astronomo e ufologo Jacques Vallée. Anche Jose f Allen Hynek, figura molto conosciuta nel panorama dell'ufologia, verso la fine della sua vita si orientò verso quest 'ipotesi, che tuttavia è accettata solo da una minoranza di ufologi.

Ipotesi temporale
Secondo l'ipotesi temporale, detta anche extra-temp orale, gli UFO proverrebbero dal futuro ed effettuerebbero un viaggio indietro nel tempo; i piloti di questi veicoli non sarebbero quindi extraterrestri o esseri provenienti da un'altra
dimensione, ma lontani discendenti dei terrestri di oggi. Secondo alcuni, i viaggi nel tempo potrebbero essere effettuati attraverso strutture come i ponti di Ein stein-Rosen. L'ufologa Jenny Randles ha ipotizzato l'esistenza di "buchi nel tempo", che si creerebbero in certe zone e in particolari condizioni. L'ipotesi temporale pone problemi di ordine teorico e pratico e viene sostenuta da pochi ufologi.

Ipotesi intraterrestre
Quest'ipotesi è sostenuta da alcuni fautori della teoria della Terra cava, tra cui Raymond Bernard, secondo cui gli UFO proverrebbero da un continente abitato che si troverebbe all'interno del nostro pianeta. Quest'idea è
considerata fantasiosa dalla maggioranza degli ufologi, in quanto i moderni studi scientifici escludono che la Terra possa essere cava.
Sheenky Oo
00domenica 13 maggio 2012 18:18
L'INTERVENTO DI HYNEK AL SIMPOSIO UFO DEL 1968

Fonte: ufologando.altervista.org/index.php/casi-importanti/74-lintervento-di-hynek-al-simposio-ufo-...

Il mio nome è J. Allen Hynek. Sono professore di astronomia presso la Northwestern University, Evanston, Illinois, dove ho lavorato come presidente del dipartimento di astronomia e direttore del Centro di Ricerca Astronomica Lindheimer.
Ho anche servito per diversi anni, e lo faccio tutt'oggi, come consulente scientifico della U.S. Air Force riguardo agli Oggetti Volanti Non Identificati, o UFO.
Oggi però, parlo come privato cittadino e scienziato e non come un rappresentante della Air Force.
Siamo qui oggi, da come ho capito, per comprendere se il fenomeno UFO è degno di seria attenzione scientifica. Spero che ciò che dirò possa contribuire alla vostra comprensione del problema e alla sua soluzione finale.



Il problema UFO esiste ormai da diversi anni. Sarebbe difficile trovare un altro argomento che ha rivendicato la stessa attenzione dalla stampa mondiale, nelle conversazioni di persone di ogni ceto sociale e che ha catturato l'immaginazione di tanti in un periodo di tempo cosi lungo.
La parola "UFO" o "dischi volanti", si può trovare nelle lingue e dizionari di tutti i popoli civili, e se si dovesse raccogliere tutte le parole che sono state stampate su giornali, riviste e libri negli ultimi due decenni, sarebbe un assemblaggio sconcertante. La bibliografia del soggetto in questione, recentemente compilato presso la Biblioteca del Congresso è un documento impressionante, e mostra come la parola "UFO" è diventato un problema per il bibliotecario prima ancora che per lo scienziato.
Come tutti sappiamo, il mondo scientifico è un mondo di calcoli esatti, di dati quantitativi, di esperimenti controllati in laboratorio e di leggi e principi apparentemente ben compresi. Il fenomeno UFO non sembra adattarsi a quel mondo, anzi, ostenta a venire studiato in maniera scientifica.
Il tema degli UFO ha generato una reazione eccessivamente emotiva in certi ambienti ed ha molto spesso provocato polemiche invece di essere discusso con calma. Molti scienziati infatti hanno deciso di rimanere in disparte da tutto questo.
E' improbabile che mi sarei interessato al problema UFO se non fossi stato ufficialmente coinvolto. Probabilmente avrei - ed infatti è ciò che ho fatto per un certo tempo - considerato l'argomento come una sciocchezza e una mania tipicamente americana che avrebbe fatto il suo corso, come tutte le manie popolari fanno.
Vent'anni fa, mi è stato chiesto dall'Air Force di aiutarli, come astronomo, nell'identificazione degli UFO in pianeti, stelle, meteore e altri fenomeni celesti. Mentre eseguivo il mio lavoro, ho scoperto che circa il 30% dei casi aveva molto probabilmente cause astronomiche, ma la mia curiosità è stata destata da quei casi che avevano reazioni palesemente non astronomiche.
Questi venivano spiegati dallo psicologo consulente, ma ho spesso avuto le stesse sensazioni, riguardo alle spiegazioni date, di quando vedo un mago che taglia una donna a metà.
La mia curiosità mi ha portato a cercare strade alternative da quelle puramente astronomiche e nel corso degli anni ho continuato a farlo. Ho riflettuto molto sul continuo flusso di strane notizie sia da questo che da altri grandi paesi, perchè è un grosso errore pensare che gli Stati Uniti abbiano una rivendicazione esclusiva al fenomeno UFO.
I casi che più mi interessavano - e che ancora mi interessano - erano quelli che venivano descritti in tutta serietà da parte dei testimoni, ma che sembravano comunque cosi assurdi da generare il licenziamento e la derisione.
Tali rapporti cosi sconcertanti rappresentavano comunque una piccola parte delle segnalazioni. Non amo occuparmi degli avvistamenti che nascono da evidenti errori di indentificazione da parte dei testimoni che non sono consapevoli delle molte cose che ci sono oggi in cielo e che hanno una spiegazione naturale.
Questi non hanno praticamente nessun valore scientifico, tranne forse per un sociologo o un oculista e non importa se 100 o 100.000 persone non riescono a identificare un satellite artificiale o di un pallone ad alta quota.
I rapporti UFO che a mio parere hanno potenzialmente valore scientifico sono quelle - e questo ci può servire come definizione operativa di UFO - sono quelle segnalazioni di fenomeni aerei che continuano a sfidare ogni spiegazione convenzionale in termini scientifici.
Molti scienziati, non hanno familiarità con i dati reali sugli UFO, non accetteranno la necessità di creare un organo per la ricerca scientifica - e quindi un'indagine approfondita, coscienziosa e sistematica deve ancora essere effettuata .
Non possiamo pretendere che il mondo della scienza prenda sul serio il fenomeno come viene descritto oggi.
Mi è stato chiesto da alcuni perché, come consulente per l'Air Force da tanti anni, non ho allertato il mondo scientifico per la serietà del problema UFO fin da subito. La risposta è semplice: uno scienziato deve cercare di essere sicuro del fatto suo. Egli non deve gridare "al lupo" a meno che non sia ragionevolmente sicuro che ci sia un lupo.
Ero purtroppo consapevole, e lo sono tuttora, della natura "anormale" degli UFO, della mancanza di un'indagine seria (che avrebbe richiesto un grande staff scientifico e finanziamenti adeguati), della mancanza di macchinari, della mancanza di impeccabili prove fotografiche, della quasi totale mancanza di dati quantitativi e di tutte quelle cose che sono parte integrante dell'ambiente di lavoro dello scienziato.
Nel tentare di analizzare il problema UFO, bisogna prestare particolare attenzione ai rapporti contenenti grandi quantità di informazioni, apportate da diversi testimoni, che per quanto io possa accertare, hanno una buona reputazione e sono competenti nell'ambito interessato.
Per esempio, potrei citare una dettagliata relazione che ho ricevuto dal direttore associato di uno dei più importanti laboratori scientifici della Nazione, e la sua famiglia.
Rapporti come questi sono, ovviamente, in una categoria diversa dai rapporti che, per esempio, identificano Venere come una navicella spaziale sospesa, e che non fanno altro che aumentare la confusione.
D'altra parte, quando arrivano rapporti, da persone affidabili, che vengono a raccontare che un oggetto luminoso si librava a poche centinaia di metri sopra la loro automobile, e che durante l'incidente il motore della macchina si fermò, i fari si spensero e la radio smise di suonare, solo per avere il riavvio di queste funzioni dopo la scomparsa degli UFO, il discorso cambia radicalmente.
Con quale diritto possiamo ignorare la loro testimonianza e dire che essi siano illusi o che siano semplicemente bugiardi? Dovremmo quindi trattare queste stesse persone come se fossero testimoni in tribunale, sotto giuramento, riguardo a questioni più banali?
Oppure, come viene riferito in molti casi da più parti del mondo, da parte di persone affidabili e competenti, che mentre erano seduti tranquillamente a casa hanno sentito gli animali da cortile comportarsi in maniera molto disturbata e atipica e quando, indagando, vengono trovati non solo gli animali in uno stato di panico, ma anche un oggetto illuminato fluttuante molto vicino, che irradia di una luce di colore rosso verso il basso, allora è chiaro che dovremmo prestare attenzione. Qualcosa di molto importante potrebbe essere in corso.
Ora, quando in qualsiasi campo della scienza viene riconosciuto che un evento eccezionale ha luogo, o viene scoperto un nuovo fenomeno , questo deve essere fatto conoscere ad una riunione scientifica o pubblicato in un giornale appropriato di tutto rispetto. Ma questo non è certamente il caso insolito dei rapporti UFO fatti da testimoni competenti.
Sembra che ci sia un tabù scientifico quando si parla di avvistamenti UFO. Chiaramente nessuna ricerca seria può essere effettuata fino a quando questi tabù non verranno rimossi. Si dovrebbe creare un modo per pubblicare, ad esempio, dei documenti sugli eventi riguardanti fenomeni elettromagnetici in incontri con gli UFO.
Sarebbe sconsiderato cercare di presentare il fenomeno UFO all'American Physical Society e alla American Astronomical Society. Creerebbe solo derisioni se tutto ciò che potrebbe essere presentato come dati scientifici sono solo i pochi rapporti che abbiamo investigato. Di conseguenza i vari casi ufologici si trovano al massimo in riviste o libri tascabili, di cui l'unico scopo sembra essere quello di far guadagnare soldi e sollecitare la fantasia dei creduloni.
Infatti, quando si va in edicola si trovano circa tre o quattro casi descritti e se uno scienziato si mettesse a leggerli, relegherebbe l'intero argomento come pura spazzatura per l'approccio sensazionalistico e non scientifico che viene usato.
Questo è il primo problema che incontra uno scienziato quando si approccia al fenomeno, perchè il materiale che troverà, sarà sotto forma di notizia sensazionalistica, senza essere documentato come invece dovrebbe.
Facendo un paragone, tali notizie sarebbero simili ai racconti di quando un aborigeno vede un elicottero, o un eclissi totale di sole per la prima volta.
Uno scienziato non troverebbe da nessuna parte una raccolta di dati seri e quantitativi riguardanti il fenomeno UFO al giorno d'oggi.
Ed ecco che veniamo al nocciolo del problema riguardante gli UFO e gli scienziati.
Il problema principale è, naturalmente, cosa sono gli UFO, ma quello immediatamente successivo e cruciale è, come fare ad ottenere i dati per un corretto studio scientifico?
Il dilemma è stato reso immensamente più complicato dalla supposizione della maggioranza degli scienziati, sulla base dei pochi dati a loro disposizione, che non ci potrebbe essere nulla di sostanziale sui rapporti sugli UFO, in primo luogo, e che quindi non c'è motivo di perdere tempo e soldi indagando.
Insomma, sarebbe come dire, che è inutile costruire telescopi ed osservatori per lo studio delle stelle, perchè è ovvio che i punti scintillanti che vediamo in cielo non sono altro che illusioni in alta atmosfera e non rappresentano un qualcosa di fisico.
Fortunatamente, secoli fa, ci sono stati poche persone curiose che non hanno accettato l'idea che le stelle erano luci illusorie su di una sfera celeste cristallino e che lo studio di quelle luci sarebbe potuto essere molto utile.
Il perseguimento di tale studio, apparentemente impraticabile, ma molto gratificante per chi si interessa alla scienza astronomica, ha permesso al mondo di avanzare tecnologicamente e ci ha donato uno standard di vita che sarebbe stato irraggiungibile in una società fatta di contadini i cui occhi non sarebbero rivolti verso il cielo.
Possiamo permetterci di non guardare gli UFO in cielo, possiamo permetterci di trascurare una svolta potenziale di grande importanza?
A parte questo poi, le persone sono sempre più impazienti. Il pubblico non vuole altri vent'anni di confusione ufologica, vogliono sapere se esiste davvero qualcosa in tutta questa storia e vi posso assicurare che non sono per niente soddisfatti dalle risposte che stanno ottenendo.
Le persone, forse sono ignoranti in materia scientifica, ma hanno il dono di saper distinguere tra un approccio onesto e scientifico da uno di scherno e prese in giro.
Come scienziati, avremmo il dovere di analizzare il fenomeno per capire se possa esserci qualcosa di scientifico in tutto questo, ma per scoprirlo dovremmo dedicare uno studio serio agli UFO. Per rendere questa ricerca seria, abbiamo però bisogno di assumere ricercatori competenti, ingegneri e personale tecnico, cosi come psicologi e sociologi.
Questo a sua volta richiede non solo fondi, ma di un clima di ricerca scientifica. Molti scienziati sono venuti da me in privato per esprimere il loro interesse per il problema e il loro desiderio di proseguire attivamente le ricerche sugli UFO non appena il tabù scientifico verrà rimosso.
Ma finché esisterà la presunzione fortemente radicata che ogni UFO ha una semplice spiegazione razionale, il clima necessario per un adeguato studio non potrà mai svilupparsi.
Ricordo un incontro che ho avuto qualche tempo fa con lo scienziato, allora capo del Pentagono. Mi ha chiesto solo "quanto tempo abbiamo passato a stare dietro a questa roba". Gli ho risposto che non abbiamo davvero analizzato il fenomeno, come invece si dovrebbe fare. Ad esempio come l'FBI investiga un rapimento, una rapina in banca o un giro si sostanza stupefacenti.
Fino ad ora non ho parlato di un altro dei principali ostacoli all' accettazione del fenomeno UFO come materia legittima di uno studio scientifico. Mi riferisco all'adozione del fenomeno UFO da parte di alcune parti del pubblico per i loro usi peculiari. Fin dall'inizio ci sono stati individui psichicamente squilibrati e gruppi di cultisti pseudoreligiosi - e persistono oggi in vigore - che ha trovato negli UFO l'opportunità di proseguire la propria credenza fantasiosa di una religione cosmica e che trovano conforto e speranza nella pia convinzione che gli UFO sono guidati dai fratelli dello spazio, il cui unico scopo è una missione di salvezza.
A queste persone non potrebbe importare di meno della documentazione, dello studio scientifico e di un'attenta riflessione critica. Le convinzioni e gli incontri che queste persone hanno, e la letteratura che offrono, non può che essere oggetto di risate e di scherno. E devo evidenziare che è un errore molto grave confondere questo aspetto sfortunato del fenomeno UFO in confronto con i rapporti articolati fatti da persone che parlano per il proprio senso di dovere civico e per la voglia di conoscere cos'è successo davvero.
Infatti non è malvagio notare che i "veri credenti" che ho appena citato, raramente informano di avvistamenti UFO, perchè le loro credenze non hanno bisogno di conferme e dati di fatto. Invece i giornalisti o gli scettici, quando gli capita un avvistamento personale sono le persone che rimangono più sconvolte perchè non riescono a capire cosa sia successo.
Speriamo non sia lontano il tempo in cui il fenomeno UFO potrà essere analizzato come si deve da organi scientifici senza pregiudizi ed avere una seria risonanza nel mondo.
Nonostante l'atteggiamento poco consono con cui viene trattato questo tema, ho comunque deciso di presentare una breve relazione a riguardo, ad un organo scientifico nel 1952, in seguito all'intuizione che il fenomeno UFO fosse un argomento di grande importanza.
Nel mio documento (JOSÉ 43, pp 311-314, 1963 - lo trovate a questo link: www.ufoevidence.org/documents/doc1985.htm), che vorrei aver portato, ho fatto riferimento ai numerosi casi del 1952 e precedenti, che sono stati analizzati e sembrano non aver nessun spiegazione astronomica e nessuna soluzione razionale.
Ho messo in guardia contro l'atteggiamento, allora prevalente, del ridicolo, sottolineando che il fenomeno UFO, che aveva generato grande interesse nel pubblico, rappresentava un'opportunità senza precedenti per dimostrare il funzionamento del metodo scientifico nel spiegare un problema.
In quegli anni e in quelli seguenti ho ripetutamente chiesto il potenziamento del metodo di segnalazione UFO all'Air Force. Nel 1960, nel corso dell'audizione dinanzi al Congressman Smart e la sua commissione ho chiesto la "capacità di reazione immediata" nelle indagini di avvistamenti UFO. La raccomandazione è stata applaudita, ma non finanziata.
Il clima scientifico crea difficoltà nel parlare di UFO, infatti ho pubblicato una lettera su "Science" (21 ottobre 1966 - che trovate a questo link: rr0.org/data/1/9/6/6/10/21/Hynek_UFOsMeritScientificStudy_Science/ind... con non pochi problemi, in cui ho segnalato le idee sbagliate che si sono venute a creare attorno al fenomeno. Vorrei aver portato quella lettera per poterla leggere oggi.
Un grande equivoco che bisogna sfatare, è il fatto che solo gli appassionati di UFO li avvistano in cielo. Non è cosi. Infatti la maggior parte degli avvistamenti vengono fatti da persone che dell'argomento non sanno niente e che rimangono sconcertate dopo avervi assistito.
Altre idee sbagliate, sono quelle che gli UFO non sono mai stati visti da persone scientificamente preparate, non sono mai stati visti a distanza ravvicinata, non sono mai rilevati sui radar, e non sono mai stati registrati dalle telecamere.
E' bene ricordare a questo punto la definizione del fenomeno UFO: sono fenomeni aerei che continuano a sfidare ogni spiegazione convenzionale in termini scientifici, anche dopo uno studio appropriato. Non ha senso interessarsi a qualsiasi altra cosa; luci di notte che potrebbe essere aerei, palloni, meteore, satelliti o rientri. Tutti questi si adattano più facilmente nella categoria di IFO o di oggetti volanti identificati.
In altre parole, solo i casi veramente inspiegabili dovrebbero essere studiati a fondo.
L'Air Force ha il proprio modo di verificare i casi non identificati e ne ha molte centinaia nei suoi archivi.
L'Air Force cataloga un avvistamento come "non identificato", quando il caso contiene tutti i dati pertinenti necessari per suggerire una valida ipotesi sulla causa o spiegazione al caso, ma la descrizione dell'oggetto e il suo movimento non possono essere correlati con qualsiasi oggetto o fenomeno conosciuto.
E' logico chiedersi come mai l'Air Force non faccia grandi sforzi investigativi in merito. La risposta è semplice. Non ritengono che il fenomeno UFO sia una minaccia per la sicurezza nazionale e quindi non è la loro principale preoccupazione occuparsi dei casi in questione.
E' probabile, che una volta indagati, molti dei rapporti UFO verrebbero risolti come IFO, ma è illogico pensare che lo sarebbero tutti. Fino a quando i casi inspiegabili esistono allora questi dovrebbero rappresentare una sfida e un invito di studio aperto alla scienza.
Ma essendo tante idee sbagliato in merito, l'apatia nelle ricerche ha prevalso negli scienziati. Questa apatia è disdicevole per gli ideali della scienza e mina la fiducia del pubblico.
Ora, è interessante segnalare che negli ultimi anni, probabilmente a causa del persistente flusso di segnalazioni UFO da questo e molti altri paesi, c'è stato un crescente interesse, fortunatamente sempre più da parte di scienziati, ingegneri e tecnici che riescono a studiare il problema UFO. Ed è per questo interesse sempre in aumento che mi sembra assurdo permettere che ci sia un'altro ventennio di confusione riguardante il fenomeno.
E' questo il momento in cui dovremmo darci da fare e mobilitare gruppi adeguati, comprendenti scienziati e ricercatori, finanziati come si deve, e adottare un atteggiamento serio verso lo studio e la ricerca.
Gli scienziati possono agire ed arrivare a conclusioni solo su dati scientifici affidabili. Tali dati sono estremamente scarsi nel campo degli UFO, per motivi già fatti notare. Non è mai stato considerato utile migliorare la raccolta dati, perchè tutta la materia è già stata pregiudicata.
Come scienziato però, se mi è permesso, posso dire che nonostante la fangosità in cui regna la ricerca e lo studio in questo settore, le segnalazioni da più parti del mondo continuano ad arrivare e sono spesso rapporti fatti da personaggi di chiara fama, che non avrebbero nulla da guadagnare a raccontare queste cose.
Dovrebbe esserci un grosso guadagno per poter smuovere le acque e convincere tutti ad analizzare il fenomeno in scala molto più estesa di come è stato fatto fin'ora.
Nel dire questo, spero di non essere etichetto come un fervido credente - e le mie soluzioni degli UFO in rapporto ai gas di palude in Michigan dovrebbe essere sufficiente ad eliminare queste idee - e che nonostante le ricerche sono bloccate come se fossimo nelle sabbie mobili, i segnali continuano a puntare ad un mistero che deve essere risolto.
Possiamo permetterci di trascurare qualcosa che potrebbe essere potenzialmente di grande valore per la Nazione?
Mi viene in mente la vecchia storia del membro del Parlamento che ha visitato il laboratorio di Faraday, dove si era al lavoro sui primi esperimenti dell'induzione elettrica. Quando è stato chiesto il possibile valore di tutto questo, Faraday rispose: "Signore, un giorno potreste essere in grado di tassarlo."
Oltre a tali incentivi, le raccomandazioni da fare sono le seguenti:

Primo, che venga creato un sistema in cui gli avvistamenti di tutto il mondo, ma sopratutto quelli degli Stati Uniti, fatti da persone di elevata credibilità, siano adeguatamente analizzati, utilizzando i metodi disponibili alla scienza moderna e che all'inchiesta sia assegnato un giusto grado di rispettabilità scientifica in maniera che l'argomento non sia derisibile. Potrei suggerire che ciò potrebbe essere realizzato con l'istituzione, da parte del Congresso, di un Comitato Scientifico d'inchiesta sugli UFO, adeguatamente finanziato, per lo scopo specifico di un'indagine approfondita del fenomeno.

In secondo luogo, consiglio che gli Stati Uniti inizino a cooperare con le Nazioni Unite creando un metodo per lo scambio imparziale e libero di informazioni e segnalazioni tra gli Stati, di oggetti volanti non identificati - una sorta di collegamento internazionale per lo scambio di informazioni su questo tema. Infatti, poichè il fenomeno UFO è a livello globale, sarebbe inutile studiarlo senza l'aiuto degli altri Paesi.

Ora, è bene ricordare, che il problema UFO non può prestarsi a una soluzione immediata. Il problema potrebbe essere molto più complessa di quanto possiamo immaginare. I tentativi di risolverlo potrebbe essere simili se si fosse tentato di risolvere il fenomeno della Aurora Boreale 100 anni fa. La causa dell'aurora boreale non avrebbe potuto essere determinata nel quadro della scienza del 1868. La conoscenza scientifica di quei giorni non era sufficiente per comprendere il fenomeno.
Allo stesso modo, le nostre conoscenze scientifiche odierne possono essere notevolmente insufficienti per comprendere il problema posto dagli UFO. Rimane comunque un obbligo raccogliere più dati possibili per lasciarli alla comunità scientifica futura.

Per riassumere: nel corso di vent'anni di studio sugli avvistamenti UFO e delle interviste ai testimoni, sono stato portato ad una conclusione molto diversa da quella che avevo raggiunto nei primi anni del mio lavoro. In un primo momento sono stato negativamente impressionato dal basso contenuto scientifico degli avvistamenti, colpa anche della mancanza di dati quantitativi, della natura aneddotica delle relazioni, della mancanza di strumenti e di fotografie impeccabili.
Sono ancora consapevole della scarsità di dati veramente ottimali - ma da allora, nessuno sforzo è stato realmente fatto per raccoglierli.
Tuttavia, il peso cumulativo di continue segnalazioni fatte da gruppi di persone, di tutto il mondo, di cui non ho motivo di dubitare della competenza e della sanità, i rapporti che coinvolgono incontri ravvicinati, con effetti fisici sugli animali, sui veicoli a motore, sulle piante e sul terreno, mi ha portato a malincuore alla conclusione che o esiste un fenomeno di grande valore scientifico nel problema UFO, o che abbiamo una società mondiale fatta di persone che sono sane e stimabili in tutte le questioni, tranne che per quanto riguarda questa materia di studio.
Ad ogni modo, sento che il fenomeno è degno di studio. Se mi si chiede, a quale scopo... posso solo rispondere - come si può sapere dove la ricerca scientifica porterà?
Se l'unico scopo di tale studio è quello di soddisfare la curiosità umana, per sondare l'ignoto, e per fornire un'avventura intellettuale, allora è in linea con ciò che la scienza ha sempre fatto per distinguersi.
La ricerca scientifica ha dato i suoi frutti, anche se pionieri come Faraday, Curie, Hahn, Pasteur, Goddard, e molti altri sono stati poco apprezzati, chi può sapere dove avrebbero portato i loro percorsi di studio? Per quanto riguarda gli UFO sono un argomento interessante e credo che dovremmo indagare per il semplice motivo che vogliamo sapere e scoprire cosa si cela dietro a questo fenomeno assolutamente sconcertante.
Sheenky Oo
00domenica 13 maggio 2012 19:33
RAPIMENTI ALIENI: COLPA DEI FILM DI FANTASCIENZA

Fonte: www.ufoonline.it/2012/05/13/rapimenti-alieni-ennesima-interpretazione-colpa-dei-film-di-fanta...

I rapimenti alieni sarebbero totalmente razionali, allucinazioni, paralisi notturne, suggestioni. Lo sostiene il Huffingtonpost, facendo il punto delle teorie che si sono susseguite nel corso del tempo.
Già da tempo gli studi diretti da Brian Sharpless, individuavano la paralisi notturna come spiegazione di una parte dei rapimenti alieni, come scritto dal ricercatore su 'Sleep Medicine Reviews'.
Adesso però la conferma arriverebbe dalle testimonianze risalenti agli ani Sessanta e non dalle ricerche e dai protocolli. La colpa di queste allucinazioni, che il popolare blog americano definisce di massa, andrebbero individuata nei racconti fantastici degli scrittori dell'epoca che dopo la seconda guerra mondiale scatenarono il loro talento individuando nel filone fantascientifico la parte più attraente da romanzare.



Il primo racconto di “incontri ravvicinati” risale al 1946, quando nella vignetta “Planet Cosmic” apparve il rapimento di una seducente donna terrestre da parte di alieni provenienti da Saturno, Nel 1954 una vignetta inglese pubblicata sul The Daily Express riprese il tema del rapimento raccontando nei dettagli la presunta esperienza di un pilota della Royal Air Force.
E così nel 1954 arriva il primo “incontro del terzo tipo”. Due ragazzi in Venezuela dichiarano di aver incontrato degli alieni, ma di essere riusciti a scappare. Un articolo pubblicato su un giornale che racconta la vicenda dei ragazzi incuriosisce l’esperto di Ufo argentino Luis Gonzalez, che scoprirà come la storia narrata dai due sia la stessa di un racconto pubblicato tre anni prima e che i giovani avevano letto.
Secondo alcuni studiosi americani che hanno realizzato una ricerca precisa sull'argomento nel 2011, i rapimenti e incontri ravvicinati con gli alieni sono solo un’invenzione della mente umana. Gli esperti dell’Out-Of-Body Experience Research Center di Los Angeles, secondo quanto scrive il Daily Mail hanno osservato il comportamento di venti persone nel momento in cui si risvegliano dal sonno e cercano di tornare ad una piena lucidità mentale.

Abductions, una storia lunga 50 anni
La storia dei rapimenti è appena iniziata, ma la “prova” che altro non si tratti se non di allucinazioni secondo lo psicologo brasiliano Olavo Fontes arriva già nel 1957, quando la stampa si lascia suggestionare dalla storia del contadino Antonio Villas Boas, di 23 anni, che racconta allo scrittore brasiliano Joao Martins di essere stato rapito nei campi. La storia raccontata dal giovane contadino però presenta incongruenze: la navicella aliena troppo somiglia alla sonda Sputnik-1 che appare nelle cronache ed il giovane sarebbe salito a bordo da una scala di corda.
Per lo psicologo Fontes e per lo scrittore Martins il giovane contadino avrebbe inventato la storia. Il ragazzo infatti non era un semplice contadino, ma uno studente di legge che amava disegnare modelli della nave spaziale che l’avrebbe rapito e studiato. Non è stato mai chiaro se il ragazzo avesse volontariamente inventato la storia in un eccesso di audacia e creatività, oppure se il caso sia realmente accaduto.
Esperimenti condotti negli anni da gruppi di psicologi ha insegnato la tecnica di sogno lucido a volontari. In questo modo è stato possibile insegnare alle persone suggestionate dai racconti quanto fosse o meno reale l’esperienza provata. Gli incontri ravvicinati del terzo tipo dunque altro non sarebbero che delle allucinazioni talmente reali da diventare vere nelle coscienze. Un sogno che diventa esperienza, che si concretizza in sensazioni fisiche mai avvenute.
Naturalmente queste ricerche sono sempre state considerate tendenziose e oscurantiste da molti ufologi e associazioni di categoria. La critica è sempre la stessa: queste indicazioni non spiegherebbero tutti i punti delle abductions, dalle cicatrici alle prove "fisiche". Rimane da capire a questo punto dove finisce il sogno e inizia la realtà. Buona ricerca.
Sheenky Oo
00lunedì 14 maggio 2012 10:58
L'IMPERIALISMO GIAPPONESE E L'INVASIONE EXTRATERRESTRE DEL 1917

Fonte: ufoedintorni.blogspot.it/2012/05/limperialismo-giapponese-e-linvasi...

Tutti si ricordano l'ex presidente USA Ronald Reagan quando, in visita il giorno 4 dicembre 1984 alla Falston High School e in presenza di docenti e studenti, dichiarò:

“Non ho potuto fare a meno di dire a Gorbaciov quanto sarebbe facile il nostro lavoro se improvvisamente ci fosse una minaccia alla Terra da parte di qualche altra specie di un altro pianeta nell’Universo. Dimenticheremmo tutte le differenze, e ci renderemmo conto una volta per tutte che siamo tutti esseri umani qui sulla Terra. Beh, non credo che dovremmo attendere la venuta di una razza aliena sulla Terra che ci minacci. Ma, penso che potremmo ottenere questo risultato anche tra di noi. Grazie a tutti, Dio vi benedica”.



Lo stesso Gorbaciov, in una intervista televisiva alla trasmissione “Che tempo che fa”, andata in onda nell'anno 2006 sul canale di Stato italiano RAI 3 e condotta da Fabio Fazio, confermò le “paure” extraterrestri di Reagan, il quale incalzò questo discorso nel suo intervento presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite avvenuto il giorno 21 settembre 1987 dichiarando che:

“Forse abbiamo bisogno di una qualche minaccia esterna universale per riconoscere questo legame comune. Ho pensato a quanto rapidamente le nostre differenze scomparirebbero se fossimo di fronte ad una minaccia aliena proveniente al di fuori di questo mondo. Anche se, mi pongo la domanda: una forza aliena non è già qui? Cosa potrebbe esserci di più alieno della guerra e la minaccia della guerra?”

Come si evince da questi famosi interventi presi come esempi, lo spauracchio dell'invasione extraterrestre e la coesione comune per far fronte unico nel cercare di limitare questo intervento esterno proveniente dal Cosmo è sempre stato nell'agenda degli Stati Uniti d'America, ma non solo americana.
Nessuno, comunque, avrebbe mai immaginato che già nell'anno 1917 del secolo scorso qualcuno avrebbe parlato di extraterrestri e coesione comune.
In quel periodo, gli USA ebbero un florido interesse per l'Estremo Oriente con una politica definita della “porta aperta”, sopratutto con la Cina. Questa politica di apertura, resa possibile dopo aver acquistato le Filippine, resse fino all'anno 1915, periodo in cui il Giappone iniziò una lunga serie di violazioni, che portarono gli Stati Uniti d'America a continue e ampliate proteste. Questa problematica culminò nell'anno 1917, quando i Giapponesi mandarono un gruppo di autorevoli personalità in una missione negli USA, e dove venne riaffermata la politica della “porta aperta”, nel cui accordo le parti si impegnavano reciprocamente a rispettare l'indipendeza e l'integrità territoriale della Cina.
Ma gli sforzi furono vani. Il Giappone non mantenne le sue promesse e non rispettò l'accordo firmato a Washington.
In quella “missione imperiale giapponese” partecipò, tra gli altri, il Visconte Hishii il quale firmò con l'allora Segretario di Sato Lansing un accordo che, sulla carta, doveva avere un lunga durata. La firma del cosidetto “accordo Lansing-Hishii” fu apposta il giorno 2 novembre 1917.
Ma andò tutto all'aria, per motivi espansionistici nipponici.
Il registro di quell'incontro e dell'accordo si possono trovare negli Archivi di Stato degli USA con il documento di 144 pagine dal titolo “The Imperial Japanese mission, 1917. A record of the reception throughout the United States of the special mission headed by Viscount Ishii. Together with the exchange of notes embodying the Root-Takahira understanding of 1908 and the Lansing-Ishii agreement of 1917. foreword by Elihu Root”.



Ebbene, a pagina 105 di questo documento ufficiale troviamo una interessante dichiarazione di John Dewey, all'epoca professore di Filosofia alla Columbia University, affermazione che destò molto interesse. Ecco cosa disse:





“Qualcuno ha commentato che il miglior modo di unire tutte le nazioni di questo mondo sarebbe un attacco proveniente da un altro pianeta. Di fronte ad un nemico alieno, la popolazione risponderà con un senso di unità per i suoi interessi e propositi in comune. Abbiamo il passo successivo nel momento attuale. Prima di una minaccia comune, America del Nord e del Sud, Occidente ed Oriente, hanno fatto una cosa inaudita, una cosa meravigliosa, una cosa che, può ben essere che per la storia futura sia segnalata come la cosa più importante accaduta in questi giorni di eventi meravigliosi. Hanno unito ampiamente e intimamente le loro forze in una causa comune tra loro e con le nazioni europee che erano più, direttamente, minacciate. Quello che pochi sognatori speravano avvenisse entro pochi secoli, è divenuto un fatto compiuto in pochi anni. Nonostante la distanza geografica, a differenza della sua espressione, della sua diversa religione, e fino ad ora con indipendenti obiettivi, le nazioni di tutti i continenti hanno formato quello che per il momento non è altro che uno Stato mondiale, una immensa azione di cooperazione in nome della civiltà.”



Come avete letto, il tema degli extraterrestri, dell'unione comune dei popoli in caso di invasione, reale o metaforica che sia, dallo Spazio Esterno non è solo una “invenzione” post 1947 (anno ufficiale della nascita dell'Ufologia contemporanea) o post 1940 quando il Duce Benito Mussolini dichiarò alla Federazione Fascista dell'Urbe, al Teatro Adriano il 24 febbraio 1941 di popoli Marziani bellici (discorso dai connotati propagantistici e, probabilmente, non reali).
Il problema di una invasione extraterrestre è ben radicato nel discorso politico e sociologico mondiale, anche in anni non sospetti come il 1917 del secolo scorso, una questione che continuerà ad esistere fino a quando un giorno, vicino o lontano che sia, l'umanità avrà ufficialmente a che fare con questi Altri. C'è chi dice che siano già tra noi, ma i contatti sono solo sporadici. E se un giorno decidessero di manifestarsi in massa? Siamo sicuri che il discorso sociologico della “unione fa la forza” sia un dogma certo? Bisogna fare fronte all'istinto umano che, come sappiamo, non è esente da atteggiamenti irrazionali e istintivi che può portare dei danni precisi, non tanto ad ipotetici extraterrestri invasori, ma paradossalmente agli esseri umani stessi.
Sarebbe il caso, magari, di creare ufficialmente dei protocolli di indottrinamento in caso di materializzazione di una evenienza simile. Protocolli alla libera consultazione del cittadino e, non solo, di appannaggio per scienziati, politici e militari. Quindi rendere una evenienza del genere non più, sulla carta fantascientifica, ma nei sui limiti quanto meno verosimile. E' vero, non si conosce ancora ufficialmente se esista (o meno) una minaccia proveniente dallo Spazio, ma se i protocolli in caso di invasione extraterrestre sono, a quanto pare, già stati stilati dal Pentagono, perchè protocolli similari non vengono creati per la gente comune, magari coinvolgendo (tanto per fare un esempio) le squadre di Protezione Civile di mezzo mondo? Chissà se ciò avverrà mai.
Sheenky Oo
00martedì 15 maggio 2012 17:31
JOHN MACK: L'ULTIMA INTERVISTA

Fonte: www.edicolaweb.net/ufos138.htm

Questa intervista mi è stata rilasciata il 16 novembre 2003 in Italia, a Firenze, dal Dr. John Mack, scomparso tragicamente nel 2004, autore dei libri "Rapiti" e "Passaport to the Cosmos" e professore alla Harvard University.
Si tratta di una intervista ad una persona davvero eccezionale, che delinea in essa il suo approccio alle indagini sul fenomeno dei "rapimenti alieni" e chiarisce i problemi creatigli in sede universitaria. Problemi poi superati a dispetto dell'azione di disturbo del Giurì accademico dell'Università di Harvard, dal confronto con il quale Mack è notoriamente uscito a testa alta dopo le verifiche del suo corretto "modus operandi". Se mi si chiedesse con chi mi sento più in sintonia fra i tanti ricercatori in ufologia del momento, indicherei senza dubbi proprio lui. E In effetti la sua filosofia dice tutto.



P. H.: Dr. Mack, grazie per essere qui. Ci può raccontare un po' della Sua vita?

John Mack: Per prima cosa mi piacerebbe darvi una panoramica sul cosiddetto fenomeno delle "abductions", quindi affrontare il problema rappresentato dai metodi a nostra disposizione per riconoscere quando ci si trovi veramente di fronte a tale strano fenomeno e, infine, vorrei discutere le implicazioni che tale fenomeno e fenomeni consimili implicano per il mondo. Per prima cosa voglio darvi qualche notizia sulla mia formazione e su come sono venuto a contatto con una materia tanto inusuale.
Sono della città di New York , lavoro alla Harvard University a Boston. Sono psichiatra e psicanalista e sono particolarmente interessato alle esperienze fuori dall'ordinario.
Malgrado ciò quando iniziai a sentir parlare di questi casi in cui la gente sosteneva di essere stata portata da strani esseri all'interno di UFO pensai di trovarmi di fronte ad una nuova forma di demenza... Però, dopo aver esaminato una cinquantina di soggetti che, secondo me, erano portatori di una esperienza genuina, mi resi conto che questa questione non aveva nulla a che fare con le malattie mentali. Nel 1994, sicuro di trovarmi su un "terreno solido", pubblicai il mio primo libro "Abductions" (in ed. italiana, "Rapiti", Mondadori, anche in edizione Oscar con prefazione d Roberto Pinotti). Ciò ebbe una grande risonanza sui mass media e venni invitato a diversi talk-shows tra cui Larry King e Oprah Winfrey. Ingenuamente pensavo che tale interesse fosse dovuto all'argomento che riguardava il grande problema degli UFO, invece non mi ero accorto che a loro interessava solo vedere un professore di Harvard che si rendeva ridicolo.
Ero così esaltato dalla scoperta che siamo veramente contattati da strani esseri che pensai che anche i miei colleghi della Scuola di Medicina di Harvard avrebbero condiviso tale entusiasmo.
Purtroppo fui molto ingenuo perché la reazione delle autorità della Scuola di Medicina fu tutt'altro che entusiasta.

P. H.: Come ha saputo che potevano esserci dei problemi?

John Mack: Cominciai a preoccuparmi e pensai che sarebbe stato meglio parlarne personalmente al Decano, visto che appariva chiaro che essi non approvavano il mio lavoro. Invece di ottenere un appuntamento da lui ricevetti una lettera che mi informava che era stata nominata una commissione, di tre persone: questa commissione aveva il compito di determinare dove e quando avessi sbagliato. Si trattava di un passo senza precedenti per una Università che si era sempre vantata di difendere a tutti i costi la libertà accademica. A questo punto vorrei dire a cosa è servita la commissione che è venuta a seguire il mio lavoro per quattordici mesi: il risultato della investigazione condotta nei miei confronti fu una specie di tregua in cui non vinse nessuno e nessuna azione venne intrapresa contro di me ma, semplicemente, fui incoraggiato a proseguire mio lavoro solo se avessi rispettato le regole della Scuola di Medicina, regole che non mi sono mai state comunicate. Voglio porre in risalto ciò che questa investigazione mi ha insegnato e di cosa si è trattato in realtà: per quale motivo il mio lavoro destava tanta preoccupazione nell'Università? Per rispondere a questa domanda dobbiamo dare un'occhiata generale alla fenomenologia riguardante l'esperienza di contatto con gli UFO e quindi addentrarci in ulteriori campi di ricerca.

P. H.: Quanti casi ha esaminato?

John Mack: Ho esaminato tre-quattrocento persone che hanno avuto questa esperienza sia negli Stati Uniti che in altri paesi e culture. Esiste un fenomeno di base che conosciamo tutti e che consiste nel fatto che una persona viene "contattata": a letto, in casa, in macchina, su un campo da gioco eccetera.
Non sempre viene visto l'UFO, ma sempre viene vista una luce. Posso aggiungere che la questione della luce e dell'energia in essa contenuta, ricorrente in questa fenomenologia, è di estrema :importanza e richiederebbe uno studio a sé.
La persona viene "prelevata" (e qui sorge un problema di linguaggio), anche attraverso un muro o una finestra, per giungere in un luogo chiuso dove hanno luogo certi procedimenti simili a quelli che avete sentito descrivere da un Travis Walton. Per molto tempo, molti anni, soprattutto grazie alla pionieristica ricerca di Budd Hopkins, abbiamo ritenuto che lo scopo principale di ciò fosse la creazione di una nuova razza ibrida, visto che era ricorrente il racconto di prelievi di ovuli nelle donne, di sperma negli uomini e di strani feti ibridi allevati sulle astronavi aliene. Oggi ho la sensazione che il fenomeno stia cambiando rispetto a quel tipo di esperienze originarie e che l'esame fisico dia luogo ad esperienze più complesse. Una delle cose che dovuto fare per lavorare in questo campo è stato mettere da parte le mie nozioni sul funzionamento dell'Universo.
Per gli uomini è naturale cercare di collegare le nuove fenomenologie con ciò che già si conosce. Per esempio, se gli alieni vogliono effettuare sperimentazioni sui nostri corpi, per quale motivo prelevano tante persone? Questo è un tipico modo di proiettare su di un fenomeno sconosciuto e nuovo ciò che noi già sappiamo sugli esami medici.

P. H.: Quali sono i problemi più gravi sorti circa la spiegazione del fenomeno?

John Mack: C'è un incrocio culturale alla base del fenomeno. Vorrei soffermarmi sul problema del linguaggio e su come noi percepiamo le cose che ci sembrano strane. Per esempio, parole come "abduction" o "alieno" già condizionano il discorso in una certa direzione. La parola "abduction" o "rapimento" non va bene per due motivi: primo, perché implica che le persone che hanno avuto questi contatti vengano prelevate contro la loro volontà, come quando i rapitori sono uomini, e ciò non è sempre vero; secondo, implica che la persona sia portata fisicamente, con tutto il corpo, all'interno di una nave spaziale, e ciò non è sempre vero.
Un altro aspetto del contatto è quello che riguarda il trasferimento di informazioni agli esseri umani mediante telepatia o mostrando al contattato particolari immagini. La maggior parte di queste informazioni riguardano le azioni distruttive della nostra specie nei confronti del nostro pianeta. È come se stessimo creando, con i nostri comportamenti ecologici planetari, dei problemi ben più grandi a livello galattico.
Coloro che vivono l'"esperienza" ricevono capacità e talenti che non sono compatibili con le loro conoscenze. Ad esempio possono scoprire di possedere un grande talento artistico scaturito da questa esperienza oppure viene loro data una conoscenza scientifica ben al di là della loro formazione scolastica oppure, ancora, dicono di aver immagazzinato formule matematiche e nozioni scientifiche che, sottoposte a verifica, costringono gli scienziati a riconoscere la loro veridicità. Personalmente ho potuto studiare diversi di questi casi.

P. H.: Le va di parlare di tali prove? Come si sa se uno dice la verità?

John Mack: Vorrei proprio parlare del problema rappresentato dalle prove. Come possiamo essere sicuri che le esperienze riportate da questi soggetti siano vere? Come valutiamo questi resoconti e come ne determiniamo l'autenticità?
Per esempio, quando compio le mie valutazioni, mi è chiaro che non ha senso che persone sane di mente inventino tali storie. Non possono averle apprese dai mezzi di comunicazione perché spesso sanno ben più di quanto tali mezzi non sappiano.
Comunque manca sempre qualcosa quando si decide di stabilire se, raccontando storie cosi bizzarre, le persone stiano dicendo la verità e se sia il caso di prendere sul serio i loro racconti. Al momento non disponiamo ancora di un tale criterio di valutazione e io sto lavorando proprio a questo, cercando di delineare una nuova Scienza dell'Esperienza.
Nella scienza tradizionale, quando osserviamo un certo fenomeno, cerchiamo di oggettivare il più possibile ciò che stiamo studiando, ma quando si cerca di comprendere qualcosa che è tanto importante e profondo per un soggetto non possiamo tenerci in disparte e dobbiamo "entrare" nella coscienza di quella persona. Cosi facendo susciteremo le ire dei critici che diranno: "Ciò che stai apprendendo è troppo soggettivo!" Ma il problema è proprio questo: quando si giunge a conoscenze così profonde l'analista deve vivere "soggettivamente" l'esperienza del soggetto.

P. H.: Ma come si sa cos'è questa esperienza?

John Mack: Resta il problema della veridicità. Se io dico che "sembra proprio che stiano dicendo la verità" ciò non è sufficiente. Dobbiamo iniziare ad avere una nuova visione olistica della conoscenza. Ciò si avvicina a quello che definiamo "conoscenza intuitiva", una specie di conoscenza col cuore e con lo spirito che ha fatto parte delle culture tradizionali per secoli e millenni ma che si è poi persa in occidente.
Su questa materia mi è stato dato un certo aiuto da Monsignor Corrado Balducci che ha affermato: "nella Chiesa noi prendiamo molto sul serio il fenomeno degli incontri con gli UFO, soprattutto perché ci sono così tanti testimoni affidabili. Nella Chiesa ci troviamo da secoli nella condizione di dover esaminare i resoconti sui miracoli e quindi abbiamo dovuto sviluppare un criterio di valutazione attendibile che si può riassumere col concetto di 'testimone affidabile'."
Così anch'io ho iniziato ad applicare ai miei casi quest'idea di "testimone affidabile". Come facciamo a riconoscere un testimone affidabile? Per me queste persone sono testimoni affidabili quando la forza della loro comunicazione, letteralmente, mi attraversa. Ho potuto sperimentare una sorta di potente vibrazione quando queste persone rivivevano le loro esperienze. Mi trovavo in presenza di qualcosa che incuteva timore per la sua intensità. Anche i soggetti esprimevano a parole questa sensazione e dicevano che era come se ogni cellula del loro corpo stesse vibrando.
Quando ci si trova in presenza di una cosa simile la si percepisce con tutto il proprio essere.
Faccio un esempio: uno dei miei primi casi è stata una psichiatra che lavorava nel sociale, sulla quarantina, molto precisa nella comunicazione, molto autocritica e controllata. Alla sua seduta invitai anche un altro psichiatra che era stato il suo terapeuta e che la conosceva molto bene. Lei, mentre riviveva le sue esperienze le chiamava "sogni elettrici"; non si trattava assolutamente di sogni ma quella definizione la aiutava a descrivere la sensazione di elettricità nel corpo. Quando rivisse con me uno di questi "sogni" di esperienza con gli extraterrestri e descrisse il suo essere presa e portata nel veicolo ed il suo trovarsi di fronte agli esseri divenne estremamente emotiva, sudava, tremava e urlava. Quando la seduta fu terminata l'altro psichiatra scosse la testa e disse che a quella donna doveva essere successo veramente qualcosa di grave, che la conosceva da troppi anni ed era certo che non stesse mentendo. Gli chiesi di testimoniare a mio favore per l'investigazione di Harvard, visto che era l'unico psichiatra di Boston di mia conoscenza che avesse avuto esperienza di casi simili. Egli mi rispose che non aveva mai creduto alla realtà di queste cose ma, dopo aver visto la sua paziente in quello stato, era giunto alla conclusione che alcuni di questi casi erano sicuramente veri. La commissione non gradì la sua testimonianza e nel rapporto che emise non fece il minimo accenno ad essa. La prova della veridicità del soggetto ha a che fare con la risonanza che si crea tra la persona che racconta l'esperienza ed il terapeuta che investiga. Potrebbe essere definita un "conoscenza diretta". Accade quando sai con tutto il tuo essere che quella persona sta dicendo la verità. Si possono trovare esempi di questa "conoscenza diretta" negli atti del tribunale che ascoltò i resoconti dei testimoni sulle torture in Bosnia. Il giudice, dopo aver ascoltato la testimonianza di una donna, disse: "non ho bisogno di altre testimonianze, posso solo dire che non è possibile che lei stia mentendo, per me questo è sufficiente." Adesso tutti sappiamo che la tortura esiste; questa cosa è stata ammessa, ma ancora non si ammette che anche gli incontri con gli alieni esistono.

P. H.: Ha ragione sul fatto che tutto questo costituisce un vero mistero da spiegare. Ma che tipo di prove ci sono in proposito?

John Mack: A questo punto dovete sapere che in questa fenomenologia abbiamo le prove di modelli ricorrenti e simili evidenziatisi in centinaia se non migliaia di casi. Ciò sta aiutando a creare un nuovo atteggiamento nei confronti dei testimoni. Quando un testimone parla tutti si accorgono che egli ha veramente sperimentato un altro tipo di realtà. La sincerità, la verità e la forza d'animo sono misurabili proprio come le distanze e i pesi, ma in un modo diverso.
Nella nostra cultura esperienze come quelle dei rapimenti alieni, degli UFO e dei Crop Circles vengono definite "anomale", ma ciò non accade in tutte le culture. Molte delle nostre esperienze rientrano nel rango delle anomalie e quando ho parlato di esse con dei Nativi americani loro hanno semplicemente risposto che non sono anomalie e che al contrario loro le conoscono perché come fatti che rientrano nelle esperienze umane. Adesso voglio parlarvi dell'attuale visione del mondo e di come essa agisce. Ci si è sempre riferiti ad essa come ad un paradigma e la si è associata al pensiero scientifico, ma io preferisco chiamarla "visione del mondo" (i filosofi tedeschi la definivano con termine "weltanschauung") perché riguarda qualcosa di ben più grande della sola scienza.
La visione del mondo è il modo in cui organizziamo la realtà; corrisponde al modo in cui pensiamo che le cose funzionino e per noi è come una bussola, uno strumento di navigazione che ci permette di tenere insieme la nostra psiche.
Quando mi affibbiarono la commissione d'inchiesta compresi che stavo mettendo in pericolo la visione del mondo su cui i miei colleghi si basavano. "Quando minacci l'imperatore allora lui ti colpisce".

P. H.: Si tratta dunque di cambiare paradigma o "worldview": ovvero la nostra "visione del mondo"?

John Mack: Sì, la visione del mondo dominante nella nostra società potrebbe essere definita "umanesimo antropocentrico newtoniano-cartesiano". È una visione che colloca l'essere umano al vertice di una gerarchia cosmica di intelligenze. Il modo più semplice per definirla è Materialismo Scientifico. In questa visione del mondo la materia è energia, è la realtà primaria e nel Cosmo non esiste alcuna intelligenza superiore. Il suo metodo di studio è basato sulla realtà oggettiva e sulla separazione tra l'investigatore ed il fenomeno investigato. Bene, questa visione del mondo che ha dominato la nostra società è in errore. È in errore in ogni importante elemento che la costituisce. Prima di tutto sappiamo che esiste tutta una serie di fenomeni che non riusciamo a spiegare e che questo metodo scientifico non riesce neanche a trattare. Molte delle cose che oggi abbiamo scoperto in tal modo non possono nemmeno essere studiate. La visione del mondo dominante è terribilmente distruttiva perché tratta l'intero pianeta come se fosse un semplice ammasso di risorse pronte per essere sfruttate, per le quali vale la pena combattere qualsiasi guerra e che saranno conquistate dal più forte.
Da questa visione non può scaturire alcuna vera gioia per l'umanità perché le uniche gratificazioni possibili sono sempre e soltanto di tipo materiale. Ma ora una nuova visione del mondo sta emergendo ed essa dà spazio anche a chi crede che esistano intelligenze superiori nell'universo.
Quello che accade ai miei clienti è una dimostrazione dell'esistenza di tali intelligenze; i Cerchi nel Grano provano che tali intelligenze stanno cercando di comunicare con noi. In questa nuova visione del mondo è compreso un modello dell'Universo in cui tutto comunica con il Tutto e ciò trova conferme anche nella fisica d'avanguardia. Per tale nuova visione del mondo sono necessarie nuove ondate di conoscenza insieme ad un risveglio spirituale.
Questo cambiamento che avviene intorno a noi incontra ostilità e resistenze molto forti perché il mantenimento del vecchio sistema di pensiero ha richiesto enormi investimenti economici, politici e psicologici. Ma ormai vediamo ovunque persone che si aprono a questa nuova visione del mondo. Quanto sarebbe diverso il mondo se questa nuova visione diventasse quella dominante?

P. H.: Sì, sembra che i giovani siano i più disponibili. Può illustrarci i vantaggi di pensare in base a tale nuova "worldview"?

John Mack: Diverremmo capaci di condividere le nostre esperienze con tutti gli esseri viventi e tratteremmo finalmente la natura con rispetto e senza violentarla. Saremmo in grado di identificarci con altri popoli, religioni e con gli animali senza più considerarli mercati da sfruttare e prodotti da vendere e consumare e, soprattutto, ci renderemmo conto di essere connessi col Divino, con un Principio Creativo immensamente più appagante di qualunque bene materiale. Si avrebbe allora un globale risveglio dei cuori. Tutto ciò io l'ho appreso occupandomi dell'esperienza dei rapimenti alieni perché i contattati riferivano di aver saputo dagli esseri da loro incontrati che noi rappresentiamo una minaccia non solo per la Terra ma anche per la Galassia.
Spero che sapremo trasformarci da nemici della Galassia in suoi cittadini.

P. H.: Sono perfettamente d'accordo con Lei. È stato un vero onore conoscerLa. Grazie.
Sheenky Oo
00mercoledì 16 maggio 2012 08:36
GLI UFO, GLI USO E IL LORO COMPORTAMENTO FISICO

Fonte: www.edicolaweb.net/ufost14r.htm

Un excursus sui tipi più ricorrenti di ordigni anomali finora riscontrati. Parametri, caratteristiche tecnico-strutturali ed effetti ricorrenti degli Oggetti Volanti Non Identificati.

INTRODUZIONE
Il fenomeno UFO si è manifestato nel tempo e continua a manifestarsi a tutt'oggi in forme e situazioni molteplici e diversificate che hanno prodotto nei tantissimi anni di avvistamenti in tutto il mondo una mole di dati registrati nei migliaia e migliaia di casi avvenuti, ognuno con sue caratteristiche particolari.
Nonostante però la grande varietà dei fenomeni osservati, è possibile individuare nelle innumerevoli descrizioni dei testimoni delle caratteristiche comuni e ricorrenti, che si riscontrano nei moltissimi casi documentati.
Quelli presi in considerazione per questa analisi vanno dagli anni '50 fino agli anni '80, non solo in Italia ma anche in altre parti del mondo. Esaminando queste varie caratteristiche solo dal punto di vista fisico del fenomeno, si possono elencare tutta una serie di manifestazioni e di indicazioni che se analizzate nell'insieme consentono di poter fare delle analogie ed in linea di massima, anche, per esclusione, delle prime e sommarie ipotesi sul comportamento di questi fantomatici e misteriosi oggetti.



LUOGHI DI AVVISTAMENTO
Sembra non vi siano veri e propri luoghi privilegiati, tant'è che i migliaia di casi documentati sono avvenuti nei luoghi più vari, sia ad alta che a bassa quota, sia a terra, ed in generale prevalentemente vicino a insediamenti umani, paesi, città, anche molto vicino alle case, e anche nei pressi di centrali elettriche e nucleari, aeroporti, e basi militari. Comunque sembra che la loro attenzione sia rivolta anche verso vicino ad insediamenti umani ma in luoghi piuttosto isolati.
Appare in generale che l'orientamento di questi oggetti sia quello di non far notare oltre un certo limite la loro presenza. Ci sono inoltre moltissimi casi di avvistamenti sia in mare aperto sia vicino alla costa e sia sott'acqua come pure in superficie, e questi disseminati nei mari di tutto il mondo. Il loro scopo apparirebbe in generale orientato a eseguire ricognizioni e controlli sia sull'ambiente che sull'uomo, praticamente su tutto il pianeta.

FORME E DIMENSIONI
Le forme di tipo cilindrico allungato (sigariforme) o similari sono molto ricorrenti ed in genere di grosse dimensioni, ma si riscontrano anche forme più piccole.
Le estremità appaiono tronco-coniche a volte più da una parte e meno dall'altra o completamente tronche, arrotondate agli spigoli e con inclinazioni più o meno accentuate, mentre la parte centrale del corpo sembra a volte più spessa, e appare liscia e priva di qualunque sovrastruttura. Si rileva che gli avvistamenti sono spesso ad alta quota e con una luminosità degli oggetti molto particolare che spesso rende la forma e i contorni poco definiti con a volte intere parti invisibili.
Queste stesse forme sono state segnalate anche da avvistamenti avvenuti in mare.
Le forme di tipo discoidale o ovoidale sono molto varie per le proporzioni fra diametro e altezza e così pure i dettagli delle varie parti, ma in generale quelle più ricorrenti sono di tipo discoidale a piatto rovesciato o a piatti contrapposti con parte centrale conica e alcuni con cupola di tipo sferoidale pronunciata, mentre altri presentano una parte terminale poco sporgente o di forma non sferoidale.
Negli ultimi anni sono state osservate anche forme più angolate, triangolari e rettangolari anche di grosse dimensioni, apparentemente consistenti e strutturate.
Le grandezze degli oggetti sigariformi sembrano essere comprese da un minimo di 30-40 metri a oltre i 500 metri di lunghezza, e meno di un quarto di larghezza. Molto ricorrenti sono stati quelli intorno ai 100 metri di lunghezza o poco più.
In mare (USO) si sono visti oggetti di lunghezza compresa fra i 10-20 e i 100-200 metri.
Le grandezze di quelli discoidali sono variabili ma si possono considerare comprese da un minimo di 3-4 metri di diametro fino anche a 200 metri. L'altezza sembra essere intorno ad un terzo o meno rispetto al diametro. Ricorrenti sono quelli di dimensioni fra i 10 e i 20 metri circa.
Per effetto della forte luce emessa nei vari colori e degli strani fenomeni che essa provoca nelle vicinanze dell'oggetto, le forme, i contorni e quindi le dimensioni sono spesso poco definibili.
In moltissimi casi si osservano infatti solo globi ovoidali o sfere luminose di luminosità e dimensioni apparenti varie.

CARATTERISTICHE DEGLI SPOSTAMENTI DEGLI OGGETTI
Si è notato in generale che tutti gli oggetti di tipo discoidale, ovoidale o simili si possono spostare sia a bassa velocità che ad altissima velocità (sembra fino a oltre 40.000 Km/h) e questo sia a bassa che ad alta quota e in tutte le direzioni, sia orizzontalmente che verticalmente. Quando si devono spostare per raggiungere un obbiettivo partendo dall'alto la traiettoria appare sovente inclinata.
Nei casi di atterraggio spesso si sono visti prima alzare in verticale poi partire a grande velocità sempre con traiettoria inclinata.
Possono inoltre stazionare anche a lungo a qualsiasi altezza e gli spostamenti sia da fermi che a bassa velocità possono essere improvvisi e con fortissime accelerazioni. Per evitare degli ostacoli si sono viste effettuare virate e alzate improvvise anche di 90° e pure gli arresti risultano spesso improvvisi.
Manovre molto ricorrenti sono quelle a zig-zag, con ondeggiamento orizzontale e alzate e discese.
La posizione di volo di questi oggetti non è solo con la parte piatta rivolta verso la terra come avviene quando sono a bassa quota o in fase di atterraggio, e spesso sono stati visti volare inclinati o anche proprio in posizione di taglio rispetto al terreno.
Quando si spostano con traiettoria inclinata in avvicinamento o in allontanamento, sembra che la posizione di volo sia con il disco inclinato rispetto al terreno.
A volte questi oggetti luminosi sono stati visti come "spegnersi" all'improvviso in un posto e "riaccendersi" in un altro di colpo o in brevissimo tempo.
Anche quando si osservano soltanto globi sferoidali o ovoidali luminosi, questi si spostano in tutte le direzioni o stazionano a mezz'aria.
Nei casi in cui gli oggetti sono atterrati anche in terreno scosceso essi hanno mantenuto la posizione orizzontale e nelle tracce al suolo sono risultate più marcate quelle a monte rispetto a quelle a valle, come se il peso maggiore si scaricasse sul terreno più vicino all'oggetto.
Un movimento caratteristico, notato in molti avvistamenti, è quello proprio della fase di. avvicinamento a terra o in fase di partenza, quando la velocità è bassa, in cui il disco ha degli ondeggiamenti o oscillazioni come "a foglia morta".
Questa oscillazione è stata notata anche quando gli oggetti a disco erano appena usciti da un ordigno-madre di maggiori dimensioni a forma di sigaro in posizione verticale, alcuni istanti prima della loro parte veloce verso un qualche obbiettivo.
Gli spostamenti possono avvenire anche in acqua a varie profondità e con virate sia lente che veloci.
Sono stati visti stazionare sott'acqua a varie profondità, o procedere sia a bassa che a forte velocità e poco sotto la superficie dell'acqua, lasciandosi dietro una scia luminosa.
Quando sono stati visti uscire dall'acqua, a volte si sono alzati in verticale e poi sono partiti con traiettoria inclinata, altre sono stati visti immergersi e uscire inclinati di circa 45° a forte velocità e senza alzare ondate consistenti durante la manovra, e così pure inabissarsi di colpo provenendo dall'alto.
In tutti gli innumerevoli casi documentati, gli spostamenti degli oggetti avvistati sembrano essere non casuali ma rispondenti a comandi precisi e non sempre prevedibili.
Gli oggetti sono stati avvistati spesso ad alta quota anche in formazioni di 20 unità o più disposti in varie posizioni a forma di V o di V contrapposti, o a semicerchio.
Anche gli oggetti di tipo sigariforme sono stati visti spostarsi sia a bassa che a grande velocità (anche oltre i 5000 Km/h), e con rapide deviazioni in modo simile a quelli discoidali quando si trovano in posizione orizzontale o inclinata.
Quando si sono visti ripartire, prima della partenza si sono messi in posizione inclinata verso l'alto se quella era la direzione, e lo stesso quando si sono diretti verso il basso.
Sembra poi che quando vengono effettuati da una posizione verticale gli spostamenti risultino più lenti.
Sono stati visti stazionare ad alta e a bassa quota sia in posizione verticale che orizzontale.
Spesso si sono visti transitare a bassa quota e a bassa velocità con volo orizzontale.
Anche questi oggetti sono stati visti in formazione a V e aureolati di una luminescenza azzurrina.
Questi ordigni sono stati avvistati anche in mare sia in immersione che in superficie, con spostamenti sott'acqua che sembrano essere non troppo veloci, e sono stati visti anche emergere per un certo tratto in posizione inclinata per poi immergersi di nuovo completamente.

MANIFESTAZIONI FISICHE APPARENTI
Oggetti sigariformi - Gli avvistamenti dei grandi oggetti sigariformi sono sempre stati molto indefiniti per l'effetto della loro apparente luminosità ad alta quota (che spesso si confonde con il cielo, a volte tremolante, di colore grigio bluastro o anche blu elettrico intenso) che li caratterizza, e per gli strani effetti luminosi intorno all'oggetto che spesso ne fanno vedere soltanto una parte mentre l'altra rimane praticamente invisibile.
Sono stati visti a bassa quota anche di colore arancione, argenteo o argenteo-bronzato.
In molti avvistamenti si sono notati come degli oblò o finestre ovvero zone molto luminose di colore giallastro o bianco spettrale disposte a gruppi di tre o quattro anche su due file, specie quando l'oggetto si trovava in posizione orizzontale.
Questi grandi oggetti si sono visti prevalentemente ad alta quota sia in posizione orizzontale che in verticale, ma in certi casi si sono abbassati molto vicino alla superficie terrestre. Quando sono stati avvistati in posizione verticale è stata notata come una apertura scura nell'estremità inferiore (al centro ovvero alle estremità della struttura) da cui sono usciti in successione diverse unità di oggetti più piccoli discoidali e luminosi che si sono spostati con moto elicoidale intorno all'ordigno-madre e poi si sono diretti a grande velocità in direzioni diverse. In alcuni casi con l'aiuto di un cannocchiale si è potuto vedere il rientro degli oggetti a disco, come puntini luminosi che sparivano nella parte inferiore dell'ordigno, nel centro o all'estremità.
La presenza di piccoli oggetti a disco in concomitanza di oggetti a sigaro, ed il loro apparente riassorbimento in questi ultimi costituiscono avvistamenti abbastanza frequenti.
Quando questi oggetti si trovano in posizione verticale non si notano le luci quadrate sulla fiancata, e sono quasi sempre avvolti come in una foschia bianco-azzurrina o bluastra.
Questi oggetti sono stati visti, quando erano a bassa quota in posizione orizzontale, emettere talvolta un fascio di luce conica molto forte proveniente dalla parte inferiore che sembrava come ispezionava la una sottostante.
Al momento dell'allontanamento veloce da una certa posizione si è notata come una grande fiammata lunga 15-20 metri partire dall'estremità posteriore dell'oggetto.
Quando questi mezzi sono stati avvistati in mare, sia in superficie che ad una certa profondità, sono apparsi di colore grigio scuro come metallico, con superficie liscia e priva di qualsiasi sovrastruttura visibile.
Quando sono state viste ferme a pelo d'acqua, queste apparivano come bloccate al fondale, non dando assolutamente l'impressione di seguire il moto ondoso, ossia con le onde che sbattevano contro di loro come su un corpo fermo e fisso.
Anche in questi oggetti in immersione sono stati visti uscire da una estremità oggetti più piccoli ed altri rientrare come risucchiati dall'altra estremità.
Oggetti di dimensioni di 20-30 metri di lunghezza avvistati sott'acqua emettevano una luminosità verdastra che nello spostarsi produceva una scia luminosa.
Oggetti discoidali - La luminosità degli oggetti è apparsa molto variabile in intensità su tutti i vari colori dello spettro e in molteplici sfumature, e rappresenta una loro caratteristica dominante.
In generale appaiono sempre molto luminosi quando sono in movimento ed emanano una luce bianca abbagliante, ma a volte anche di colore rosso fuoco molto forte.
Ai bordi dell'oggetto la luminosità appare spesso più debole e può assumere varie colorazioni emettendo talvolta un alone di luce verdastra, e a volte di colore giallo-arancio, che forse si può mettere in relazione alle varie situazioni in cui l'oggetto si trova ad operare.
Molti oggetti sono stati descritti di aspetto metallico e di colore grigio alluminio o grigio piombo non riflettente, e a quanto sembra non emananti luce propria.
Sulla parte centrale degli oggetti a forma discoidale, sovente sotto la eventuale cupola soprastante, spesso sono state viste come una o una serie di luci ruotanti rosse, bianche e verdi, che possono assumere la forma di una fascia continua aumentando la rotazione dell'ordigno. Questa velocità di rotazione delle luci, che risulta in genere in senso antiorario, sembra legata all'energia che l'oggetto sviluppa in quel momento, poiché pare aumentare quando l'oggetto si allontana.
Si sono osservati oggetti in stazionamento o quasi che sembravano ruotare su se stessi in modo vorticoso e in senso antiorario e poi sono allontanati. Non sembra molto chiaro se siano le luci a ruotare sullo scafo o tutto l'oggetto su sé stesso.
Riguardo alla rotazione è stato notato che su alcuni oggetti, la parte esterna intorno al disco sarebbe formata da una grosso anello piuttosto spesso e diviso in due anelli combacianti uniti tra loro da una zona scura, i quali ruoterebbero ognuno in senso inverso, mentre con l'aumentare della rotazione si sprigionerebbe una forte luce dal punto di contatto fra i due anelli.
Queste luci multicolori rotanti sono state osservate anche provenire dalla parte superiore della cupola.
La parte superiore a cupola sferoidale spesso è stata descritta come traslucida, più o meno luminosa con luce dal giallo al bianco, o altre volte dalla luce rossa molto forte e circoscritta.
In fase di atterraggio, in almeno un caso, è stata notata una luminosità verdastra pulsante, che poi è scomparsa quando l'oggetto era a terra, e che è ricomparsa prima di sollevarsi.
Nella fase di atterraggio la luminosità generale appare più fioca e opaca, e a volte pulsante.
In condizioni di stazionamento sollevato dal suolo la luce della cupola può apparire anche di un rosso accecante, mentre alla partenza tutto l'oggetto si illumina in genere di luce bianchissima brillante.
Le variazioni di luminosità apparente nei vari punti dell'oggetto sembrano legate all'energia (di tipo sconosciuto) che in quel momento esso deve evidentemente spendere per quella determinata circostanza.
A volte si notano variazioni continue di luminosità e con esse anche variazioni apparenti di forma.
Spesso vengono osservati soltanto globi sferoidali o ovoidali molto luminosi di luce rossa o bianca e di varie grandezze, che a volta stazionano a bassa quota e in alcuni casi sembra non illuminino la zona sottostante.
Un'altra particolarità molto interessante riguarda i getti di luce disposti a triangolo che apparentemente sembrano servire a tenere sospeso l'oggetto rispetto al suolo e che potrebbero anche provocare le tracce che spesso si riscontrano.
Si sono visti anche getti di luce bianca partire dal centro della parte inferiore degli oggetti a disco e che sembrerebbero servire a farlo partire, ed avrebbero anch'essi provocato tracce di bruciature al suolo.
Sono stati altresì osservati fasci di luce bianca fortissima che illuminava a giorno i dintorni, emessi da fori sulla fascia mediana degli oggetti a disco.
In altri casi questi getti circoscritti sembrano essere originati dalla parte centrale e sono avanzati gradualmente fino ad un certo punto, illuminando tutta la zona circostante per poi venire come "riassorbiti" in un certo tempo fino a scomparire. Questi getti di luce controllata, risulterebbero come interrotti nella parte terminale, e con la possibilità di farli avanzare o retrocedere a piacimento.
Sembra comunque che getti di luce di potenza controllata, da relativamente bassa a estremamente forte, in grado anche di distruggere oggetti solidi a distanza, possano essere emessi da parti dell'UFO in tutte le direzioni.
Da alcune testimonianze si nota che i bordi di questi "tubi di luce" sono molto netti e attraverserebbero altresì anche pareti in muratura.
Inoltre in vari casi forti luci rosse sferiche hanno dato l'impressione di essere nettamente circoscritte senza illuminare la zona circostante.
Un altro aspetto particolare di questi getti di luce controllabili sarebbe quello di poter sollevare o trasportare materialmente un corpo da un punto ad un altro, tanto che in certi avvistamenti questi fasci diretti verso il basso avrebbero perfino permesso di sollevare da terra degli esseri animati (testimoni, animali, gli occupanti stessi del mezzo discesi al suolo) portandoli o riportandoli all'interno del disco.

RUMORE
Salvo infrequenti eccezioni, tutti gli oggetti considerati in genere hanno la caratteristica di non emettere nessun rumore sia quando sono fermi che in moto anche veloce.
Riferendosi a quelli discoidali, moltissime volte però è stato udito un rumore descritto da tutti come un sibilo, sia in fase di avvicinamento che in allontanamento.
Inoltre sono stati uditi ronzii, anche molto penetranti, simili a quelli emessi da grossi trasformatori, quando l'oggetto era vicino e rumori ritmici continui e meccanici simili ad una specie di martellamento, quando l'oggetto era fermo a bassissima quota.

EFFETTI FISICI RILEVATI SULL'AMBIENTE
Nei casi di atterraggio di oggetti a disco si sono più volte trovate impronte sul terreno, in genere di forma circolare concava da 10 a 40 cm. di diametro disposte più o meno a triangolo equilatero o a quadrato o rettangolo, con lati anche di diversi metri, di profondità variabile in relazione al peso e alle dimensioni dell'oggetto, e provocate apparentemente da un corpo solido di forma emisferica sostenuto da piedi di appoggio.
Sono stati rilevati anche dei semplici fori di varie profondità, e pure impronte di forma triangolare.
Sul fondo delle impronte il terreno in genere è risultato pressato, ma in certi casi anche scomposto come se la zona di appoggio fosse stata sottoposta ad una sorta di rotazione.
Peraltro, in un caso di atterraggio implicante un oggetto a disco, a circa un metro da terra, questo non ha provocato nessun effetto di scompiglio nel terreno sottostante.
Si sono trovate impronte di terreno schiacciato, di forma anche rettangolare, con all'interno il terreno smosso e mancanza di tutto quello che vi si trovava. In un campo coltivato a patate nell'interno della traccia tutte le piante erano ad esempio scomparse.
Esistono casi in cui, in campi coltivati, una zona circolare di terreno è stata come aspirata fortemente dall'alto asportando tutto quello che si trovava all'interno.
In certi casi è stata visto aprirsi come una botola sul fondo di un disco e aspirare tutto quello che si trovava sotto di esso per alcuni secondi.
Molte sono le tracce circolari di diverse dimensioni, trovate su vari tipi di terreno, in certi casi con il suolo schiacciato e annerito come fosse bruciato e con profonde anomalie fisiche e chimiche prodotte da un surriscaldamento (fino a 900°) di breve durata come in conseguenza di un irraggiamento a microonde ad alta intensità (terreno calcinato).
Si riscontrano inoltre tracce nell'erba avvallata e bruciacchiata, piegata in senso antiorario.
Le tracce di terreno come bruciato sono state quasi sempre trovate in seguito ad avvistamenti di oggetti a disco in prossimità al suolo o atterrati, o prodotte da forti fasci di luce emessi da tali oggetti a breve distanza.
I terreni investiti da questi fasci di luce, che apparentemente sembravano bruciati, in realtà non avevano segni di combustione vera e propria ma erano anneriti ed emanavano odori fortemente acri.

EFFETTI ELETTROMAGNETICI ED ELETTRICI
Si è constatato in moltissimi casi che in vicinanza di UFO (anche a più di 100 metri) le auto si sono fermate di colpo per spegnimento del motore, e si sono poi rimesse in moto da sole, anche con marcia inserita, solo quando l'oggetto si è allontanato. Anche i fari si sono spenti nello stesso momento.
Si è verificato pure il fatto che il motore, pur rimanendo acceso, ha però perso potenza anche con l'acceleratore al massimo provocando alla macchina bassa velocità.
Questo fenomeno di arresto del motore non si è verificato su mezzi, sia auto che trattori, con motore diesel.
Si è così pure verificato che i fari di un motorino sono aumentati molto di intensità in vicinanza di un UFO. Quando il motorino si è allontanato tutto è poi tornato normale.
Si è altresì potuto verificare che su delle auto in vicinanza di UFO le batterie si sono scaricate e stavano bollendo.
Autoradio e mangianastri si sono spenti da soli per poi riprendere normalmente a funzionare passato l'effetto UFO.
Apparecchiature elettriche ed elettroniche sia di navi che di aerei hanno subito delle momentanee interruzioni o malfunzionamenti nei sistemi di controllo del volo e nelle trasmissioni radio, facendo perdere rotta e quota ai mezzi, e mettendo completamente fuori uso le bussole.
È anche successo che dei testimoni hanno puntato il fascio di una grossa pila verso un oggetto molto vicino e che da questo sia uscito con un secco rumore, un raggio di luce molto potente diretto verso di loro.
Una illuminazione al neon di un albergo ha così pure subito delle anomalie quando un UFO ha stazionato nelle vicinanze ad una certa altezza. Alcuni tubi si sono spenti da soli, altri hanno cambiato colore, altri si sono affievoliti quasi a spegnersi, mentre altri ancora funzionavano regolarmente.
In un altro caso, su di un televisore in funzione è apparso come un occhio rosso centrale, le immagini erano disturbate e il suono era quasi inudibile.
In molte parti del mondo e in vari periodi si sono poi avute delle interruzioni di energia elettrica (black-out) di grande estensione e di lunga durata, in interi paesi e città, in concomitanza di avvistamenti di oggetti volanti luminosi nella zona, e nelle vicinanze di centrali elettriche o di sottostazioni.
In particolare in una centrale elettrica (Napoli) in presenza di un UFO, i generatori hanno cominciato ad oscillare come se ci fosse un sovraccarico variabile nella linea ed anche la strumentazione di controllo, sia quella relativa al generatore in funzione sia quella del generatore escluso, hanno fatto altrettanto.
Al termine dell'effetto (60 secondi) gli strumenti sono rimasti completamente starati.
Nel caso di interruzione o abbassamento della luce elettrica provocata dalla vicinanza di un UFO è stato constatato che la tensione di rete non è andata completamente a zero.
In moltissimi casi in cui gli UFO si sono avvicinati o sono atterrati o hanno emesso fasci di luce, è stato notato che le bussole erano completamente sfasate o giravano su se stesse, sembra in senso antiorario.
Questo effetto in certi casi è continuato anche dopo la scomparsa dell'oggetto.
In qualche caso si è potuto notare nel cielo tutt'intorno ad un oggetto che stazionava, come una serie di cerchi concentrici ad una cena distanza l'uno dall'altro che apparivano come dei piccoli arcobaleni.
Esistono dei casi in cui gli oggetti, anche di varie forme, sono stati rilevati dai radar di terra fin dove era possibile, ma al contrario abbiamo altrettanti casi in cui non si è potuto rilevare la loro presenza.
Esistono episodi in cui formazioni di dischi sono state rilevate da radar militari ad una certa quota ed ad un tratto sono sparite completamente dagli schermi come se si fossero volatilizzate.
Risulta altresì che in vicinanza di un oggetto i fari di un'auto, di notte, siano stati come deviati verso una luce presente su un lato di una strada, provocando l'uscita di strada della vettura.

EFFETTI VARI
In molti casi si sono notate al momento della partenza o in vicinanza di un UFO, delle forti ventate calde.
Sono anche stati notati sotto un UFO in fase di stazionamento come dei forti vortici di aria calda ruotanti in senso antiorario con un rumore simile a quello prodotto dall'elica di aereo.
Quando un oggetto al momento della partenza o in altre occasioni è passato sopra a degli alberi, si è notato che i rami si sono piegati e contorti.
Nel momento dell'uscita dall'acqua di un oggetto a forma di disco, si è notato che l'acqua tutt'intorno era come respinta da una sorta di cuscinetto d'aria.
Sono state notate in mare delle grosse bolle d'aria provenire dall'acqua in corrispondenza di una luce che si muoveva sott'acqua. Le bolle seguivano lo spostamento della luce nei flutti.
- Ci sono stati casi in cui dei testimoni al passaggio di un UFO sopra di loro hanno sentito degli strani rumori, come di "tegole spostate alla rinfusa, o di lattine piene di bulloni smosse con forza".
Al momento della partenza o all'arrivo di un UFO moltissime volte è stato udito un forte sibilo penetrante.
Si sono avuti casi in cui una vampata di calore tremendo ha investito la cabina di pilotaggio e gli aviatori che si sono trovati a breve distanza da un UFO si sono sentiti come storditi. L'effetto sembra essere scomparso con l'allontanarsi dell'oggetto rispetto all'aeromobile.
Molte sono state le testimonianze su effetti di forte calore avvertito durante la vicinanza di oggetti di forma discoidale in movimento.
Ci sono pure testimonianze che descrivono un effetto sul tipo di un di blocco invisibile non meglio identificato, che si verificherebbe in prossimità di un UFO in fase di stazionamento a terra.

ALCUNI EFFETTI RILEVATI SULL'UOMO E SUGLI ANIMALI
Un effetto molte volte riscontrato sugli uomini trovatisi nelle vicinanze di un UFO è quello della paralisi temporanea delle gambe e delle braccia, descritta come un blocco totale nei movimenti ma rimanendo coscienti della propria situazione.
Ci sono stati effetti di forte rimbombo dei timpani che sembrano scoppiare, e così pure effetti di pressione sulla testa e sul collo, al passaggio di un UFO sopra i testimoni.
In questa condizione un uomo è stato tenuta a terra da una fotte pressione ed ha avuto l'impressione di congelamento sul collo. All'inizio la stessa persona aveva sentito un effetto di calore e come se degli spilli gli bucassero la pelle.
Si è poi riscontrato il particolare effetto di un rumore intenso che provoca fitte al cervello, al collo e alle spalle e quello di una forza paralizzante che tiene ferma la persona, quasi fosse come bloccata da mani invisibili.
È stato segnalato un effetto di forte bruciore agli occhi provocato per avere osservato a breve distanza UFO in fase di stazionamento fortemente illuminati.
A dei testimoni in auto, che si sono trovati un oggetto discoidale ad alcuni metri sopra di loro, è successo che la peluria delle gambe si è drizzata casi fortemente da trapassare la stoffa dei pantaloni e a provocare loro un forte dolore. Il giorno dopo hanno accusato un forte senso di spossatezza.
Gli animali in generale, di qualsiasi specie siano, quando un UFO si è trovato nelle vicinanze, hanno reagito manifestando, ognuno nel proprio modo, segni di forte inquietudine e agitazione che sono poi cessati quando il fenomeno è passato. Sono gli effetti evidenti di un fenomeno fisico e reale.
Sheenky Oo
00giovedì 17 maggio 2012 13:00
UFO E INVISIBILITA' OTTICA

Fonte: www.edicolaweb.net/ufost14q.htm

Che cosa vuol dire essere invisibile? Esiste l'invisibilità ottica? In che modo è correlabile agli UFO? La questione è molto complessa e difficile. Cercheremo di dare un piccolo contributo.

ALCUNI CASI
Da "UFO: scacchiere Italia" di Roberto Pinotti, ed. Oscar Mondadori:

"Eravamo nell'estate del 1944. C'era la guerra. Bombardamenti, Italia spezzata in due, tedeschi in casa al Nord, angloamericani in casa al Sud, fascisti e partigiani. Un pomeriggio di quell'ottobre del 1944 - così comincia una lettera al direttore pubblicata anni fa da un noto settimanale politico italiano - mi trovavo a Milano in Corso Buenos Aires. Saranno state le diciassette. Era il tramonto, comunque. Un tramonto terso, limpido, come a volte capita nell'autunno milanese. Stavo camminando verso Porta Venezia percorrendo il marciapiede di sinistra, secondo il senso di marcia. Quando avvenne il fatto potevo distare da Porta Venezia cento o centocinquanta metri. Allora io avevo vent'anni. Militavo nelle file della Repubblica Sociale. Appartenevo, anzi, ad un reparto specialissimo della 'Decima', i paracadutisti del Btg. N.P., ed ero reduce da alcune missioni di sabotaggio e spionaggio nelle regioni italiane del Sud già occupate dagli angloamericani. Dico questo non perché politicamente c'entri con quanto sto raccontando, ma per precisare un fatto fondamentale. Avevo vent'anni, ripeto, ero fisicamente - e lo sono ancora - sanissimo. Per entrare a fare parte dei reparti speciali di cui ho parlato sopra avevo dovuto sottostare a controlli medici di ogni genere. Psichicamente ed intellettualmente ero e sono a posto. Non soffrivo quindi di allucinazioni. Ai corsi speciali, inoltre, mi avevano insegnato a riconoscere a vista ogni tipo di arma, nostra e avversaria, con particolare riguardo agli aerei.Sapevo tutto: caratteristiche, velocità, armamento. Potevo riconoscere, anche perché ero dotato di una vista perfetta, qualunque tipo di velivolo, anche a distanze notevoli. Stavo dunque camminando verso Porta Venezia. Non avevo fretta. Improvvisamente sentii intorno a me delle grida. Mi guardai attorno, portando istintivamente la mano alla pistola. Ma non si trattava di un attentato. La gente gridava e guardava in alto, poi scappava nei rifugi. Guardai anch'io. E restai di sasso. Piazzata nel bel mezzo del cielo, ad una quota di trecento metri circa, sulla verticale di Piazzale Loreto, era ferma, immobile, lucente, una padella di rame; senza manico, naturalmente. Ricordo bene che restai pietrificato sul marciapiede, mentre attorno a me quasi tutti scappavano verso i rifugi. Ricordo anche che suonarono le sirene d'allarme. Restai, così, affascinato a guardare quella padella in mezzo al cielo. Ho presente quegli istanti come se fosse oggi. Il cielo limpido, la gente che scappava e la mia mente che lavorava freneticamente per cercare una spiegazione. Un aereo non è... Un pallone di sbarramento, nemmeno... Un pallone sonda, meno ancora... Un'arma segreta tedesca... E che diavolo ci fa, lassù, su Piazzale Loreto, un'arma segreta tedesca? Ma allora, buon Dio, che cosa è...? Poi, di colpo, il vuoto. Proprio così: la padella scomparve. Da ferma che era, si volatilizzò. Almeno così mi parve. Sta di fatto, che all'improvviso, non la vidi più. Sbalordito, mi guardai attorno. Altri come me, con il naso per aria, sembravano istupiditi. Poi, qualcuno cominciò a uscire dai rifugi. Suonarono le sirene del cessato allarme. Lentamente il traffico riprese come prima. Che cosa avevo visto? Che cosa avevamo visto? Non ero stato il solo, infatti, a vedere quel 'coso' per aria. Eravamo stati centinaia, forse migliaia, compresi gli addetti alla difesa antiaerea che avevano subito azionato le sirene. Non riuscii a darmi una risposta."

Da "Rapite dagli UFO" di Karla Turnel, ed. Mediterranee:

Ted fu testimone di uno scenario di realtà virtuale quando si trovava in Florida in visita a un'amica, Marie, insieme a un'altra ospite, Amelia. Le due donne occupavano due letti gemelli in una stanza e Ted dormiva da basso in un altra. Non molto dopo essersi coricato una notte durante la sua visita, fu svegliato da Marie che gli gridava di 'venire subito!'. Dirigendosi verso la stanza, Ted vide un diffuso bagliore azzurrino che proveniva dalla porta della camera delle due donne. Entrando trovò Marie addossata alla parete più lontana, che guardava i letti gemelli in stato di shock. E vide anche da dove proveniva la luce azzurra. Amelia giaceva immobile su un letto, circondata da un'enorme, luminosa sfera azzurra ed 'elettrica'. Aveva gli occhi aperti, e non sembrava affatto impaurita, mentre conversava con qualcuno che Ted e Marie non potevano vedere. Terrorizzati, cercavano di parlarle, ma riuscivano a stento a sentirsi l'un l'altra anche gridando. Amelia continuò a parlare dentro la sfera per diversi minuti, finché la luce azzurra improvvisamente scomparve e allora si liberò finalmente dalla paralisi che l'aveva inchiodata a letto. Amelia disse a Ted e a Marie che l'esperienza era iniziata con il rumore di un elicottero sopra la casa. Quando apri gli occhi, poté vedere attraverso il soffitto e il tetto come se fossero spariti, e notò l'elicottero sospeso proprio sopra l'abitazione. Descrisse due entità all'interno dell'apparecchio, e aggiunse che erano anche apparse ai piedi del letto prima che la luce azzurra svanisse. Un essere era alto, con pelle verdastra, testa a forma d'uovo, e occhi obliqui, unico tratto dei lineamenti facciali visibile. L'altro, più piccolo, era di color blu-nero, disse Amelia. Ted e Marie non avevano assolutamente visto niente di queste creature, né avevano udito il rumore di un elicottero. Ma avevano visto la sfera di luce, con luci più vivide che guizzavano attraverso di essa, e Amelia irrigidita in una posizione leggermente rialzata all'interno della sfera, perché stava per tirarsi su a sedere quando la luce crebbe e la paralizzò. La percezione dell'esperienza era assolutamente 'reale' per Amelia. .Era consapevole quando cominciò e lo rimase per l'intera durata dell'avvenimento, come dichiararono Ted e Marie. In base a tutto ciò che l'input sensoriale le diceva, Amelia aveva sperimentato un avvenimento reale con l'apparecchio volante e le entità. Realtà virtuale. E i testimoni consapevoli e liberi dall'effetto alieno, Ted e Marie, osservarono gli effetti reali del meccanismo che manipolava l'evento, verificandone l'origine esterna. La tecnologia VRS esiste e viene usata, questo è chiaro. E, a meno che non vi siano altri testimoni, come in questo raro esempio, chi la sperimenta non è in grado di distinguere da sé fra realtà virtuale ed un avvenimento reale.

Da "Alieni in Italia" di Moreno Tambellini, ed. Mediterranee:

La notte tra il 25 e il 26 giugno 1962 fu veramente traumatica per la signora P. e i suoi due figli. Tutto iniziò intorno all'una di notte quando Luisa avvistò nel cielo un oggetto discoidale di color bianco incandescente. L'osservazione continuò fino alle 02,00 quando cioè tutti e tre decisero di andare a letto. Dopo circa un'ora Lisa si svegliò con la netta sensazione di avvertire nella stanza una fastidiosa presenza: un fresco glaciale inondava l'intero ambiente facendole battere i denti. Apri gli occhi e vide una luce verdastra e fluttuante che riempiva tutta la stanza: a pochi passi dal letto si ergeva il contorno sfumato di una mostruosa figura umana semitrasparente. Aveva le braccia e le gambe molto grossi, la sua statura era intorno ai due metri; l'essere protendeva due grandi mani tozze verso la ragazza come per afferrarla. Pareva enorme, anche se era priva dei lineamenti, era come "rasata". Luisa si senti osservata da uno sguardo orribile, l'essere sfiorò con le mani il volto della testimone che gridò con quanta voce aveva in gola svegliando così la madre che però, appena visto l'essere, ricadde svenuta nel letto. In quel momento la "figura" iniziò a ritirarsi verso la finestra rimpicciolendo fino a ridursi ad un piccolo punto verde (come quello dei vecchi televisori quando si spegnevano). Nel frattempo anche R., svegliato dalle grida, accorse in camera potendo vedere il punto verde e notando la bassa temperatura presente nell'ambiente. Va detto che la famiglia fu a distanza di due mesi di nuovo oggetto di "visite" da parte dello strano individuo.

IL CASO DEL MOSTRO DI SINOPOLI
Sinopoli (Reggio Calabria), giugno (?) 1955.
Intorno al letto di Domenica Fedele, un'anziana signora agonizzante, si erano raccolti diciotto familiari, per la veglia funebre. Un lume a olio illuminava scarsamente la stanza. A mezzanotte esatta una mano enorme si sarebbe profilata sulla parete, scendendo e stendendosi sul volto della morente. Un giovane nipote della donna, Rocco, avrebbe brandito una sedia ma, mentre stava per scagliarsi contro la mano fantasma, impietrito, avrebbe visto un mostro ("un demone") sbucare dalla parete terrorizzando i presenti. Qualcuno sarebbe svenuto, altri sarebbero scappati, buttandosi persino giù dal balcone. Il giorno dopo la Fedele sarebbe stata trovata morta. La casa sarebbe stata ribenedetta.
Questa dubbia notizia, a metà strada fra le leggende sui fantasmi e la casistica di "alieni in camera da letto", venne pubblicata dalla Domenica del Corriere nel numero del 26 maggio 1955.
Senza addentrarci nella fisica delle onde o in quella elettromagnetica è importante dire che se un ipotetico oggetto assorbisse tutte le radiazioni nello spettro visibile e emettesse un altro tipo di onde (ad esempio ultraviolette) al contrario di quello che si pensa sarebbe visibile come un corpo nero. Se non ne assorbisse nessuna, sarebbe visibile come bianco. Se vengono emesse radiazioni ultraviolette o infrarosse, queste potrebbero essere un effetto della presenza di esseri a noi sconosciuti e non una causa della loro invisibilità.
In pratica potrebbe essere possibile un meccanismo di "dispersione" di energia da queste entità. Questa dispersione sarebbe misurabile sulla fascia ultravioletta, ottica (a volte) e infrarossa. L'invisibilità sarebbe quindi la causa e non l'effetto di tali emissioni.

ANALISI
Leggendo questi quattro casi appaiono evidenti almeno quattro grossi filoni di ricerca sulla invisibilità ottica. Ovviamente stiamo escludendo una quinta possibilità che si basa sulla supposizione che tutte queste testimonianze siano false o frutto di allucinazioni "collettive".

MISTIFICAZIONI O DISTURBI PSICHICI?
Ma esistono sul serio le allucinazioni collettive? O sono solo il pretesto per negare fatti precisi e circostanziati?
Non si può negare certo che possano esistere burle ben congegnate, o persone con forti disturbi psichici, ma quando più persone normali e con una vita normale, vedono fenomeni inspiegabili non credo si possano sempre addurre come spiegazione le allucinazioni collettive. C'è anche dell'altro...

1 - Invisibilità provocata da un fenomeno FISICO REALE (tecnologico).
A questa categoria appartengono tecnologie legate a:
"occultamento" (es. una cortina fumogena).
"mimetismo" (camuffamento in modo da non essere riconoscibili e distinguibili dallo sfondo).
l'invisibilità reale provocata con sistemi di occultamento in grado di rendere il l'oggetto o l'entità non visIbile anche a distanza ravvicinata. Quest'ultima è una delle invisibilità che ci interessano maggiormente e di cui discuteremo gli sviluppi tecnologici.

2 - Invisibilità provocata da un fenomeno PSICHICO REALE (realtà virtuale).
Possono essere provocate da:
false percezioni indotte in modo indiretto (attraverso i nostri sensi). In pratica la persona è introdotta in una specie di simulatore di realtà virtuale che interagisce con la nostra percezione della realtà e induce delle false reazioni e falsi ricordi.
false percezioni indotte in modo diretto (stimolazione neurale). A questa categoria appartengono le percezioni indotte da stimolazione, ad esempio, con infrasuoni o stimolazione neurale attraverso scariche elettriche. Non si escludono comunque altre forme di stimolazioni di tipo sub-atomico, come mirati fasci di particelle; ad esempio positroni.

3 - Invisibilità provocata da un fenomeno DIMENSIONALE.
È forse quella più intrigante per i ricercatori insieme a quella "temporale".
Presuppone che questi oggetti o questi esseri siano naturalmente collegati in un'altra dimensione spazio temporale e che ogni tanto facciano per così dire "visita" nella nostra dimensione spazio-temporale.
Per far capire un tale effetto ricordiamo un racconto del reverendo pedagogo Edwin A. Abbott redatto nel 1870. Sicuramente ispirato agli studi del fisiologo, fisico e matematico H. von Helmholtz che nello studio sulle geometrie non euclidee che disse:
"Immaginiamo - ciò non è logicamente impossibile - che esistano esseri dotati di ragione, bidimensionale, viventi e moventesi sulla superficie d'uno dei nostri corpi solidi. Ammettiamo che essi non possano percepire alcunché fuori di questa superficie, ma che possano percepire in modo simile al nostro entro l'ambito della superficie su cui si muovono. Se tali esseri costruissero la loro geometria, attribuirebbero naturalmente al loro spazio due sole dimensioni. - e ancora - Esseri viventi su una sfera, pur essendo dotati delle medesime facoltà logiche, formulerebbero un sistema di assiomi geometrici affatto diverso da quello che potrebbero formulare gli esseri viventi sul piano e noi stessi, che viviamo invece in uno spazio a tre dimensioni."
Queste frasi, tratte dalla conferenza "L'origine e il significato degli assiomi geometrici" (H. L. von Helmholtz, Opere scelte, a cura di V.Cappelletti, UTET, Torino, 1967), possono aver ispirato il reverendo Edwin Abbott a raccontare un'immaginaria storia in un mondo piatto bidimensionale, "Flatlandia", in cui gli esseri viventi non percepiscono la terza dimensione. La domanda centrale alla quale sia Helmohltz, sia Abbott cercano di rispondere viene dai filosofi seguaci di Kant. Ammesso che uno spazio a più di tre dimensioni, sia matematicamente possibile è accessibile anche alla nostra intuizione? Il racconto del Quadrato protagonista di Flatlandia conferma questa tesi filosofica. Egli è stato in grado di 'vedere' sia il più complesso mondo tridimensionale, sia quelli più semplici a una dimensione e a zero dimensioni. Questa sua conoscenza gli costa però la prigione a vita e il marchio di pazzo. Ma che accade se una sfera tridimensionale attraversa il mondo di Flatlandia? Inizialmente verrà vista dagli abitanti come un punto. Poi come una linea che si allarga, si rimpicciolisce, che ritorna punto e che infine svanisce nel nulla.
Il matematico Rudy Rucker ha studiato la possibilità che esista una dimensione, che per semplicità ha chiamato quarta o 4D, che sia divisa dalla nostra terza dimensione, in cui viviamo, come un foglio di carta in 2D divide il nostro spazio in 3D. In questa dimensione 4D continuerebbe ad essere valida la geometria euclidea, così come su opportune superfici come la sfera o l'iperbole, continuerebbero a valere le altre geometrie non euclidee. In tale dimensione una creatura 4D potrebbe scrutare ogni centimetro quadrato del nostro corpo interno compreso, come noi vediamo d'un colpo i tre lati di un triangolo e gli angoli interni. In uno spazio 4D si potrebbero anche collegare l'interno di due stanze senza attraversare porte o pareti. Da questo spazio prendere o lasciare qualche cosa nella nostra dimensione potrebbe essere estremamente facile. Si potrebbe svuotare il contenuto di una cassaforte senza aprirla.
Ma quante dimensioni? Non lo sappiamo.
Alcuni parlano di Universi a 9, 10, 11, 24 o addirittura 64 dimensioni... Pensate un attimo a quanto sarebbe povera la nostra percezione della realtà se appena esistesse anche una dimensione extra non percepita.
Mario Bruschi del Dipartimento di Fisica all'Università "La Sapienza" dice sul suo sito web:
"Un problema extra delle dimensioni extra è nel grande dislivello previsto tra la temperatura (energia) a cui avviene l'unificazione tra la interazione debole (responsabile ad esempio dei processi radioattivi) e la ben conosciuta interazione (forza) elettromagnetica (per la fusione di queste due forze siamo sui 10ˆ2 Gev) e la temperatura (energia) prevista per la grande unificazione della gravità con le altre forze (10ˆ18 Gev, 10 milioni di miliardi più alta!). Questo è noto come il 'problema della gerarchia'. In effetti 10ˆ18 Gev è una temperatura così alta che può essere esistita solo per un breve attimo dopo il Big Bang. Inoltre c'è la domanda basilare: se davvero viviamo in un Universo molto più ricco di quanto normalmente percepiamo, se esistono davvero 5,6,7 o molte altre dimensioni oltre a quelle abituali, come mai non le 'vediamo'? Alcune teorie dicono che non possiamo 'vedere' le dimensioni extra perché queste sono 'arrotolate', cioè ripiegate su se stesse con un raggio di curvatura submicroscopico (molto più piccolo del raggio di un atomo). Tuttavia rimane il quesito: perché, delle primordiali dimensioni, solo 4 sono 'dispiegate' e le altre sono praticamente scomparse? Un nuovo approccio, dovuto a Lisa Randall (della Princeton University ora al MIT) e a Raman Sundrum (Stanford), ammette che le dimensioni extra potrebbero essere estese come quelle normali ma con una peculiarità: i gravitoni (le particelle che portano la forza gravitazionale) in queste dimensioni sarebbero bloccati in piccoli 'spazi' e questo farebbe la differenza... Con questa nuova eccitante ipotesi si avrebbe la unificazione della Gravità con le altre forze conosciute ad una più ragionevole temperatura (energia) di 10ˆ3 Gev (solo 10 volte più grande di quella necessaria per l'unificazione elettro-debole). Il 'problema gerarchico' sarebbe così risolto. Inoltre, importante, la nuova teoria permette di prevedere l'esistenza di nuove particelle 'esotiche' in un range di energia raggiungibile tra breve dal Large Hadron Collider (LHC), in costruzione al CERN a Ginevra. Quindi la teoria potrà essere presto messa alla prova sperimentale (al contrario di molte altre pur affascinanti teorie, come quella delle super-stringhe, che per ora sono al di fuori di qualsiasi controllo sperimentale). Vedremo..."

4 - Invisibilità provocata da un fenomeno (BALZO) SPAZIO-TEMPORALE
Altra forma intrigante di invisibilità è quella legata a sbalzi temporali in cui il soggetto dell'evento salta da un tempo ad un altro tempo, futuro o passato.
A lungo si è dibattuto se sia possibile fare viaggi nel tempo (o per meglio dire spazio-tempo). Molti hanno sostenuto che tale possibilità sarebbe possibile in un verso. In particolare l'astrofisico Thomas Gold propose una teoria di questo tipo, dove la freccia direzionale del tempo (che va verso il futuro) è legata all'entropia nell'universo. Poiché lo stesso si dilata continuamente, il tempo non potrebbe mai cambiare verso.
Diversamente se l'universo si rimpicciolisse secondo questa teoria il tempo scorrerebbe al contrario. Il bicchiere in pezzi quindi ne diventerebbe uno intatto e la cascata scorrerebbe al contrario.
Fu Lagrange nel 1797 il primo a trattare il tempo come una quarta coordinata spaziale. La teoria della relatività di Einstein non fece che confermare questo presupposto. Ma in questo modo un ipotetico viaggiatore nel tempo non potrebbe che andare avanti. Ma vedremo che non è così.
Nel 1980 Frank Tipler, fisico matematico della Tulane University, dimostrò che viaggiare nel tempo era possibile. Pubblicò sulla prestigiosa rivista Physical Review un articolo sull'argomento. L'articolo si intitolava: "Rotating Cylinders and the Possibility of Global Casual Violation" (Cilindri rotanti e la possibilità di una violazione globale della casualità).
Dice Typler: "È sufficiente una massa iperdensa in rapida rotazione, e i calcoli ci danno come miglior forma un cilindro lungo cento chilometri col diametro di venti di 10ˆ14 grammi per centimetro cubo di densità, rotante sul suo asse alla metà della velocità della luce".
Questo oggetto riuscirebbe a curvare abbastanza il continuum spazio-temporale creando dei wormhole (buchi o cuniculi) per consentire degli spostamenti pur con qualche limitazione.
Innanzitutto la macchina limiterebbe se stessa. Non si potrebbe andare oltre il passato in cui la macchina non esisteva e non si potrebbe andare oltre il futuro in cui tale macchina verrebbe distrutta. Poi per far funzionare un simile macchinario, oggi, probabilmente tutta la terra dovrebbe essere trasformata in combustibile.
Per quanto noi oggi ne conosciamo, la macchina di Tipler è quindi inattuabile.
Anche altri scienziati, Kip Torne, il suo allievo Michael Morris e Vivi Yurtsever pervennero alla plausibilità di costruire una macchina per fare viaggi nel tempo. Ma questa era molto più complicata del modello di Tipler.
Tale macchina avrebbe dovuto essere lunga una unità astronomica (centocinquanta milioni di chilometri) e avrebbe dovuto essere fatta con materiali super resistenti che ancora oggi non esistono, in grado di resistere alla tremenda morsa stritolatrice di un buco nero.
Un terzo approccio si basa sull'ipotesi che esistano i tachioni.
Tutti conoscono il postulato fondamentale della relatività di Einstein, secondo il quale nessun oggetto può muoversi più velocemente della luce, ma quello che comunemente viene trascurato è che tale concetto dovrebbe essere considerato in maniera più ampia.
Quello che in realtà vuoi dire l'ipotesi di Einstain è che nessuno oggetto che sia mosso (almeno una volta nella sua esistenza) a velocità inferiore a quella della luce potrà mai superare la velocità della luce stessa. Il postulato non si pronuncia su eventuali oggetti che andassero sempre più veloci della luce.
Secondo questo approccio la velocità della luce costituirebbe un confine invalicabile tra due realtà materiali del nostro universo. La prima in cui gli oggetti si muovono sempre al di sotto della velocità della luce e la seconda in cui la materia si muove sempre al di sopra della velocità della luce.
Tenendo presente questo contesto l'americano Gerald Feinberg nel 1967 coniò il termine tachioni (dal greco "tachys", veloce),per indicare tutte quelle particelle che si muovono a velocità ultraluminari, contrapposte ai tardioni (i nostri elettroni e protoni).
Tramite i tachioni, che andando più veloci della luce andrebbero indietro nel tempo, noi potremmo inviare dei messaggi ai nostri pro genitori senza violare il "Principio di Causalità" secondo il quale le cause devono sempre precedere gli effetti. Ma in pratica anche un semplice messaggio potrebbe alterare il passato e quindi il futuro. I viaggi nel tempo potrebbero essere pericolosissimi.

LA TECNOLOGIA IERI
Il Lockheed P-38 Lightning venne progettato nel 1936 quando l'US Army Air Corps richiese un caccia monoposto bimotore con alte prestazioni di velocità ed autonomia.
Progettista l'allora giovane ingegnere neo assunto, divenuto poi il leggendario Clarence L. "Kelly" Johnson.
Kelly, come era affettuosamente chiamato alla Lockheed, progettò l'F-80 Shooting Star, F-104 Starfighter, l'U2 e l' SR71 tutti aerei che fecero la storia dell'aviazione.
Ma ritorniamo al 1944 quando volava il P-38. La versione da ricognizione del P-38 ridesignata F-4 ed F-5 fu sperimentata presto; erano completamente disarmate. Nel muso erano concentrate le macchine fotografiche. Per salvaguardarsi si affidavano solo alla quota alla velocità e ad una particolare colorazione.
Un certo Samuel Kevott con la fabbrica di vernici Sherwine Wiliams elaborò una speciale vernice detta Air's Paint (vernice bruma) che reagendo in modo particolare ai raggi ultravioletti rendeva gli F-4 e gli F-5 che al suolo erano di colore bianco grigio, dello stesso colore azzurro cupo del cielo e quindi non visibile. Di questa vernice particolare, pur essendo adottata come verniciatura standard su tutti i ricognitori, si seppe solo molti anni dopo la fine della guerra.

LA NANOTECNOLOGIA OGGI
La DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) e l'US Army Soldiers System Center prevedono per il 2005 che l'U. S. Army possa essere dotata di un equipaggiamento da combattimento che sarà cosi evoluto da permettere ai soldati di percepire un attacco che sta arrivando, cambiare forma e colore per mescolarsi all'ambiente circostante e fare aggiustamenti continui per mantenere la migliore temperatura corporea.
Chiave di tutto la nanotecnologia che permetterà di costruire:
strutture fatte con fibre ottiche in grado di prendere la luce da dietro all'oggetto da nascondere e portarla davanti. L'effetto finale sarà identico alla invisibilità.
tessuti con milioni di nano-fori in grado di sfruttare il principio fisico della "diffrazione" in cui i fotoni verrebbero deviati. Sebbene provenienti da una unica fonte verrebbero poi riproiettati in tutte le direzioni.
tessuti basati su matrici nano-tecnologiche di sensori accoppiati con cristalli liquidi in grado di autoalimentarsi solo con la luce.
Questo tipo di tessuto fornirebbe un effetto "camaleonte" in tempo reale di tipo adattivo immediato.

LA TECNOLOGIA DOMANI
Sarà sempre più basata sulla nanotecnologia e Il badget dell'Us Army destinato alla ricerca sulle nanotecnologie è fermo a 8,8 miliardi di dollari, il 2,7% del budget totale di 328,9 miliardi di dollari per l'anno 2002.
Ma la nanotecnologia è una delle aree chiave della ricerca militare, accanto alla scoperta degli agenti chimici e biologici e dei laser ad alta energia.
Oltre agli 8,7 miliardi di dollari, il Dipartimento della Difesa Usa ha di recente annunciato la sua intenzione di creare l'Istituto per la nanotecnologia militare. È previsto che l'istituto riceva oltre 50 milioni di dollari.

UNA CURIOSITÀ
Northrop Grumman ha svelato le prime immagini relative ad un progetto elaborato per conto della DARPA nell'ambito del programma Quiet Supersonic Program, relativo ad un nuovo velivolo di grosse dimensioni che aggiunge alle "tradizionali" caratteristiche stealth nello spettro elettromagnetico-ottico anche quella acustica.
Il velivolo dovrebbe poter volare velocità superiori a mach 2 con una minima avvertibilità acustica al suolo.
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