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UNO SPUNTO SULLA “AHNENERBE TECNOLOGICA”

Ecco un utile complemento di indagine a quanto già si può leggere nel saggio “Archeologi di Himmler “ (ed. Ritter, Milano, 2004).
Naturalmente non si è certo in grado qui di illustrare completamente il lavoro svolto dall’Ahnenerbe nei confronti di tutti i suoi Dipartimenti di ricerca scientifica i quali, compresi quelli dediti alle “Scienze naturali“, arrivarono già nel 1943 a raggiungere la considerevole cifra di circa 50 Dipartimenti, con un centinaio di “progetti“ in allora corso ed un numero di addetti che, compreso l’indotto, (rappresentato da collaboratori esterni, dal RUSHA e da unità del Servizio di Sicurezza SD particolarmente dedicate) fu abbastanza rilevante, siamo nell’ordine di qualche migliaio di persone, tra militarizzati (Allgemeine SS-SS generali ), scienziati e civili.
I motivi sono i più diversi ma, nella sostanza, il Dipartimento Ricerche Militari è stato il Dipartimento della Società Ahnenerbe che, dal Dopoguerra, più è stato descritto, illustrato e denigrato con i più scabrosi particolari e presentato a tutti, in tutto il mondo - anche in circostanze fuori luogo -, solo per gli ovvi motivi legati alle condanne di Norimberga e alla propaganda dei Paesi Alleati Vincitori della Seconda Guerra Mondiale, e su questo Dipartimento esistono già interi saggi sull’argomento. L’argomento degli esperimenti “medici“ poi, a nostro modesto parere, è stato certamente un tema doloroso ma anche un tema ipersviscerato da più parti soprattutto per farlo diventare come una sorta di “cover up“ mediatico o piuttosto di “polvere negli occhi“ nei confronti della gente comune, nel senso che ci siamo convinti che in realtà il Dipartimento SS Ahnenerbe per le Ricerche Militari entrò anche e clandestinamente a far parte di quei centri di ricerca tecnologici super-segreti che si occuparono dei “Black Projects“ delle SS, progetti fuori bilancio facenti capo ad una organizzazione delle SS “Top Secret“ di cui nemmeno il ministro Albert Speer era a conoscenza e il cui vero responsabile era il Generale delle SS Hans Kammler (scomparso poi misteriosamente nel 1945, forse in Sud America).
Questi argomenti, di carattere tecnologico, sono rimasti un tabù per circa 60 anni, soprattutto in Germania e nel nostro Paese, a causa di certi veti imposti dagli USA, dalla Gran Bretagna e soprattutto dai potenti gruppi di controllo di stampo massonico/industriale, veti legati soprattutto al fatto di essere considerati dal punto di vista scientifico generi pericolosamente alternativi, culturalmente “antisistema“ ed in definitiva contrari al paradigma tecnico/energetico attualmente dominante: si parla infatti di studi militari iniziali relativi ad una “free energy“, una energia “pulita” e libera ( sulla base degli studi di Nikola Tesla e Viktor Schauberger ) in contrapposizione a quella “sporca“ che ci si ostina ancora ad usare oggi, in pieno XXI secolo, temi di cui chiunque è facilmente in grado di comprenderne l’importanza tecnologico-politica, una volta tratte le determinate ed ovvie conclusioni dalle riflessioni di cui sopra.