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E' SEMPRE STATO COSI

Fonte: Tratto dal libro "Figli di Matrix" di David Icke

La storia dei rettiliani e di altre stirpi non umane nelle viscere della Terra in quelle che oggi chiameremmo "basi", città o reti di gallerie, si trova descritta anche in antichi testi. Si diceva che i Nagas, o popolo serpente, diffusi in India e in tutta l'Asia, compreso l'Estremo Oriente, vivessero in due principali centri sotterranei chiamati Patala e Bhogavati. Da lì, secondo la leggenda indù, lottarono per il potere contro i regni sotterranei nordici di Agharta e Shambala. Gli indù credono che si possa avere accesso a Patala attraverso il Pozzo di Sheshna a Benares, mentre si pensa che Bhogavatisi trovii nell'Himalaya. Storie simili di caverne e di reti di gallerie sotterranee sono diffuse anche in Tibet e in Cina. Nelle storie di Gilgamesh che compaiono sulle Tavolette sumere, ci viene narrato di antiche città sotterranee. Gilgamesh era un "semi-dio" e un essere "semidivino" (ibrido rettiliano) che aspirava all'immortalità degli "dei". Le storie parlano del KI-GAL o "grande regno sotterraneo", governato dalla dea Eresh-kigal e dal dio Mergal. Nel KI-GAL c'erano violenti guardiani chiamati "uomini scorpioni", corpi umani rianimati, spiriti, "persone non morte" e robot noti come Galatur o Gala, che erano soliti rapire gli esseri umani dalla superficie. C'erano rettiliani "dalla testa d'aquila", che si diceva spesso che avessero le ali. Le storie descrivono una razza chiamata Pazazu, degli "umani" dal muso canino, provvisti di squame e coda. Tutto questo ricorda da vicino le scene descritte oggi a Dulce (http://it.wikipedia.org/wiki/Base_Dulce). Secondo la leggenda cinese, esisteva un mondo sotterraneo a cui si poteva avere accesso attraverso la Montagna Orientale di Taishan, che era protetto da demoni malvagi chia¬mati Uomini Shen con facce o maschere animalesche. Questo era 1'"inferno" cinese e si dice che, sulla superficie, i Signori dell'Inferno interagissero con i Re Drago. L'"inferno" giapponese, o rete sotterranea, era assai simile, e tra le entità non umane figuravano i Kappa, degli umanoidi rettiliani semi-acquatici e altri esseri in grado di mutare forma che vivevano nelle montagne, sotto terra o nelle profondità marine. Le leggende vichingo-scandinave parlano invece del serpente gigante Nidhoggr o Jormungand, che viveva sotto terra ed era simile al serpente gigante Apophis del mito egizio. Gli Scandinavi e i Germani avevano i loro Huldre o "popolo nascosto", noti anche come elfi. Una delle parole in codice usata dalle stirpi rettiliane è proprio 'elfi' e gli esseri tipici del folklore come i troll, gli etin, le fate, gli elfi, i trogloditi, i Nefilim i Brownies o Braunies e gli "gnomi" d'Manda sono tutti nomi diversi che designano le entità sotterra¬nee descritte nei moderni resoconti sulle "basi extraterrestri".

Tutte queste storie parlano di questi strani esseri, che si incrociano con gli umani, che non riescono a vivere alla luce del sole e tutto il resto. Esse parlano persino del "salto temporale" sperimentato dalle persone rapite dalle "fate" e fanno riferimento anche all'uso che queste popolazioni sot¬terranee hanno di uccidere e mutilare il bestiame per prelevarne il sangue. Michael Mott ha curato un'eccellente raccolta di queste storie di abitatori sotterranei del folklore e del mito. Il suo libro si intitola Caverns, Cauldrons And Concelaed Creatures e si può ordinare tramite internet. Egli scrive che l'Inghilterra, la Scozia, il Galles e l'Irlanda hanno tutte una lunga tradizione di popolazioni sotterranee che presentano tra loro molte similarità e un'origine comune. A me pare che la Scozia, l'Irlanda e le Isole britanniche in generale siano centri importantissimi per le famiglie degli Illuminati a causa del gran numero di accessi al mondo sotterraneo presenti in quelle zone. La stessa cosa vale per altre parti del mondo come la Francia, la Germania e le Montagne del Caucaso. Cosa c'è veramente sotto il Castello di Balmoral di proprietà dei Windsor o quello di Glamis appartenente alla regina madre, entrambi situati in Scozia, paese importantissimo per le famiglie degli Illuminati? È interessante che a Glamis esista una leggendaria "stanza segreta". Secondo un ospite del castello, lo scrittore Sir Walter Scott e altri, è una regola o tradizione di famiglia che il segreto sia noto solo a tre persone alla volta. Costoro si impegnano con un "terribile giuramento" a non rivelarlo. Un altro ospite, Lord Halifax, ha detto che nel 1875 un dipendente del castello trovò una porta che conduceva a un lungo corridoio. L'uomo fece delle indagini ma poi vide qual¬cosa che lo fece fuggire in preda al panico. Quando il 13° conte di Strathmore venne a sapere ciò che quell'uomo aveva visto, lo convinse ad accettare dei soldi, ad emigrare e a farsi giurare che non avrebbe mai rivelato ciò che aveva visto. Lord Halifax disse che dopo quell'incidente il conte cambiò, si fece taciturno e cupo e che il suo viso rivelava un'"espres-sione ansiosa e spaventata" .

Le fate, i folletti, i folletti delle miniere, i brownies, gli gnomi, i sidhe (shee), i tylwyth teg (terlooeth teig) e così via, secondo Michael Mott, erano o maligni o indifferenti nei confronti dell'umanità. Vivevano, praticamente senza eccezione, sotto terra. Collinette, colline, rovine, antiche carreggiate o forti, montagne, scogliere ed antiche città si diceva fossero i "tetti" dei loro palazzi. Esseri che richiamano alla mente le odierne storie di Sasquatch (Piedone) e dello Yeti (l'abominevole uomo delle nevi) si ritrovano anche nelle antiche storie di creature sotterranee che emergono in superficie. Come i Nagas, il popolo serpente dell'Asia, anche questo po¬polo di "elfi", secondo il folklore europeo, scendeva nelle sue dimore sot¬terranee attraverso i laghi. Michael Mott continua così:


«Per rimuovere ogni dubbio circa il loro rapporto sia con il popolo nascosto scandinavo che con i Nagas indiani, essi schivavano la luce del sole e spesso sembravano interessati ad incrociare le loro stirpi con quelle degli esseri umani, o anche a incrociare il loro "bestiame " fatato, i loro cavalli, segugi e così via, con specie terrestri che fossero il più possibile compatibili. Il folletto-gnomo Raperonzolo, con il suo desiderio sfrenato di possedere i neonati della specie umana e le sue qualità genetiche, è solo un esempio di questo folklore. Gli elfi furono costantemente interessati alle faccende umane - ai matrimoni, alle nascite e alle morti, (delle stirpi rettiliane), al successo dei raccolti e all'allevamento del bestiame, e così via - ma solo per meri interessi egoistici. Sembravano preoccuparsi fin troppo della diversità biologica e genetica e rubacchiavano il bestiame, i raccolti e i geni umani o compiendo dei veri e propri furti o incrociando le proprie specie, ogniqualvolta ritenessero opportuno farlo. Gli elfi sono generalmente descritti con i capelli biondissimi e la pelle chiarissima».

Ciò che Mott qui descrive riferendosi al folklore europeo potrebbe venire direttamente dalla bocca di un rapito dei giorni nostri o di uno studioso delle basi sotterranee. I cosiddetti grigi della moderna leggenda UFO sembrano coincidere con gli esseri noti come Galatur e Ushabtiu, che, secondo il mito sumero e egiziano, rapivano gli umani emergendo dalle loro basi sotterranee, mentre il folklore delle Isole Shetland, al largo della costa settentrionale della Scozia, parlava degli "omini" che rapivano gli umani, definendoli "vicini grigi" e "grigi". Nelle Americhe trovate le stesse leggende e gli stessi resoconti su queste popolazioni sotterranee. Ne fanno parte umani, rettiliani, umanoidi rettiliani, e vari "mostri" e "demoni". La loro descrizione corrisponde a quella di altre antiche culture di tutto il mondo. Molte tribù americane indigene, come gli Hopi, sostengono di aver vissuto all'interno di queste "città" fatte di caverne sotterranee prima di insediarsi in superficie. Nel poema epico Ma-ya Popol Vuh, due fratelli (ibridi) "semidivini", Hunapuh e Xbalanque, entrano nel terrificante mondo sotterraneo chiamato Xibalba per lottare contro un mostro dalla testa di coccodrillo e, poiché risultarono vittoriosi, i fratelli misero fine alla pratica del sacrificio umano - ancora oggi as¬sai in auge tra i rettiliani. Questi mondi sotterranei sono all'origine della tradizione che situa l'Inferno nelle viscere della Terra. Il poeta Dante (1265-1321) fu un iniziato dell'ordine dei Cavalieri Templari. Nella sua famosa opera, l’Inferno, gli viene fatto vistare il mondo infernale che egli descrive formato da dieci gironi, dove i "peccatori" vengono imprigionati e puniti da demoni cornuti e serpentiformi e giganti simili a uccelli, chiamati arpie. Le condizioni e l'ambiente da lui descritti in questo "Inferno" si ritrovano nelle descrizioni dei mondi e delle grotte sotterranee di tutto il mondo. In queste descrizioni appare anche l'elemento dell'attesa agli inferi del giorno del giudizio.

Molta della cultura dell'Manda e dell'isola di Man, due importanti basi delle stirpi degli Illuminati, si fonda sulle fiabe e sul "popolo degli gnomi" che vive sotto terra. Le leggende irlandesi parlano dei rapporti sessuali tra gli antichi Milesiani e i Tuatha de Danaan, gli "dei sotterranei" irlandesi che fuggirono nelle viscere della Terra, dove si stabilirono. Si dice che San Patrizio, che "scacciò i serpenti dall'Manda", abbia visto un individuo appartenente a questi popoli sotterranei, una "donna fatata", che usciva dalla caverna di Cruachan. Chiese allora informazioni su di lei a un Mile-siano che gli rispose così: «Ella appartiene alla razza immortale dei Tuatha de Danaan.. .e io sono uno dei figli dei Mil (irlandesi umani) che sono mortali e svaniscono». Si tratta cioè del tradizionale racconto della mortalità e dell'immortalità. Come sostengono Michael Mott, Daniel Bradley e altri genetisti del Trinity College di Dublino, la più vecchia e "pura" stirpe europea continua ad esistere nell'estremo ovest irlandese. Questa zona, come mostro in “Il segreto più nascosto”, è anche l'ultimo bastione dell'antica lingua irlandese, il gaelico, che è sorprendentemente simile alle lingue nordafricane, come il libico. Nel marzo 2000 Bradley riferì all'agenzia di stampa Reuters che gli Irlandesi discendono da una razza diversa rispetto agli altri europei. Egli disse: «Se considerate l'antica geografia genetica d'Irlanda, scoprirete che nell'ovest (d'Irlanda) esiste quasi esclusivamente un solo tipo di cromosoma Y». Si scoprì che il 98% degli uomini dell'Irlanda occidentale che portano nomi gaelici avevano questo particolare cromosoma. È quindi sempre più chiaro il fatto che le leggende sul popolo "fatato" e gli odierni resoconti sugli "extraterrestri" si riferiscono alle stesse entità. Michael Mott fa la seguente sintesi degli attributi comuni alle popolazioni sotterranee e ricorrenti nel folklore di tutto il mondo:

«Si tratta per lo più di rettiliani o di umanoidi rettiliani o di "biondi" e Nordici; sono dotati di capacità telepatiche e di poteri mentali superiori; possono mutare forma e creare illusioni; vogliono incrociarsi con gli umani e hanno bisogno del sangue, della carne e dei materiali riproduttivi umani; dispongono di un'avanzata tecnologia; possiedono il segreto dell'immortalità; possono volare, sia da soli che grazie alla loro tecnologia; hanno per lo più dei progetti negativi per gli esseri umani; non possono sopravvivere a lungo alla luce del sole; sono stati cacciati dal mondo superficiale o sono sfuggiti a qualche popolazione terrestre e/o al Sole; vogliono mantenere segreti i loro tesori, le loro conoscenze e la loro vera identità; manipolano di nascosto gli eventi sulla superfìcie terrestre; hanno alle loro dipendenze degli umani terrestri che operano a loro vantaggio attraverso il clero, i culti e le società segrete; puzzano terribilmente di "zolfo"».