L'UFOLOGIA AMERICANA E' MORTA

Salve, leggete qui centroufologicoionico.blogspot.it/2012/04/lufologia-scientifica-americana-e-mo...

E quella italiana non si sente tanto bene!

Ho letto l'articolo, comunque non dubito che esistano nel mondo valenti ricercatori i cui meriti sono spesso misconosciuti in favore di più chiacchierati ufologi "presenzialisti" o amanti dei riflettori che non saltano una mega-conferenza e non perdono occasione per andare in tv o in radio e far parlare di sé. Il problema a mio avviso è essenzialmente uno: la quantità di tempo dedicata a organizzare e partecipare a convegni è di solito inversamente proporzionale a quella dedicata alla ricerca (ovviamente con i dovuti distinguo). Se sono sempre sotto i riflettori difficilmente avrò il tempo di ricercare sul campo, dunque inevitabilmente gli argomenti delle mie disquisizioni diventeranno in breve tempo stantii e avranno bisogno di nuova "linfa" per sopravvivere, dunque in assenza di dati certi darò sempre più spazio a fantasie e speculazioni onde infarcire e rendere più apppetibile il mio "prodotto".
Dall'altra parte se mi faccio un mazzo così per ricercare non avrò molto tempo per divulgare i risultati delle mie ricerche, dunque finirò col sapere molte più cose di quelle che riesco a comunicare e non attirerò a sufficienza l'attenzione dell'"UFO-community", rimanendo nell'ombra. Così l'impressione di un esterno è che l'ufologia sia solo un gran baraccone circense (soprattutto nel Nordamerica) totalmente autoreferenziale e buono solo a far soldi, mentre magari chissà quanta gente c'è che ricerca onestamente e resta nell'ombra...