00 15/10/2012 16:45
Re: Hybrid1973


Il morto, quando è appena diventato tale, non è molto diverso dal vivo che era. Il suo modo di vedere le cose non è obbiettivo e malgrado percepisca alcuni aspetti della nuova realtà, li interpreta a modo suo, seguendo i suoi schemi mentali, i suoi credo, i suoi preconcetti.
Per cui tutti percepiscono una realtà che però non è la Realtà. Nei casi di defunti spiritualmente poco evoluti, la percezione non è molto diversa da una situazione onirica con la quale si può interagire davvero poco.
Per cui due esseri appena morti e potenzialmete vicini nello "spazio" (anche se di spazio non si può più parlare) potrebbero osservare eventi anche molto diversi.
Il pagano potrebbe vedere i campi elisi, l'indiano i verdi pascoli, il mussulmano 7 vergini e così via, il credente vedrebbe la luce di dio mentre l'ateo sarebbe circondato dal buio in una specie di sonno che gli fa credere di non esistere più.

L'unica cosa che rincuora di questi stati di premorte è che tutti sentono questa grande beatitudine.
Quindi visto che la morte è l'unica cosa certa della vita, anche i più sfortunati sanno che almeno un attimo di gioia li aspetta quando il cervello muore.
Bello no?




Non regge!...Se c'è un posto tipo il Paradiso, per intenderci, questo non può essere vissuto da ognuno come gli pare o secondo le sue credenze.La nuova realtà, se veramente esistente, si dovrebbe profilare a tutti nel medesimo modo....il resto sono balle!(almeno dal mio punto di vista).A questo punto la spiegazione più razionale è proprio quella che hai delineato tu in fondo al post...l'attimo di beatitudine prima della morte...si,una bella cascata di endorfine,le molecole del benessere ed è fatta,addio per sempre.... [SM=g27994]
Questa purtroppo sembra tristemente delinearsi come la squallida realtà delle cose anche se in fondo ognuno di noi spera che non sia così e che la nostra vita abbia un significato che vada al di la del patetico....nessun significato.... [SM=g8161]


[Modificato da zambu83 15/10/2012 16:46]