00 13/04/2012 11:20
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
sgittario, 12/04/2012 21.25:


Se tu credessi nella reincarnazione, cio ti sarebbe più facile da comprendere.



Il problema è proprio quel "se tu credessi". Nel campo della ricerca le credenze devono essere messe al bando, e ti parla uno che non è nuovo nella spiritualità occidentale e orientale. Ho anche un barlume di esperienza (seppur assolutamente esigua) in tecniche meditative e yogiche, nonché in ipnosi regressiva, in medianità e spiritualismo.

Ora, le tue credenze sono le tue credenze e dunque non è possibile discutere su quelle né ho io diritto alcuno di criticarle, ma se fossi in te mi accingerei a metterle in seria discussione, il ché non significa negarle, per ascoltare anche campane diverse da quelle che suonano le tue melodie preferite.

Mi perdonerai ma affermare di non aver bisogno di studiare Jung è quanto di più presuntuoso si possa dire, tra l'altro il personaggio in questione si discosta molto dal "materialismo positivista psichico" freudiano che, ad essere sinceri, non piace neanche a me.
Ebbene, un ricercatore che si rispetti ha il dovere morale di saggiare anche piatti non graditi.

Se pertanto vuoi credere nella reincarnazione per giustificare l'esistenza dell'inconscio collettivo sei liberissimo di farlo, ma non posso che invitarti caldamente ad armarti di pazienza e di leggere qualcosina di Jung, quanto meno per ampliare il tuo bagaglio di conoscenze relativo al complesso funzionamento della psiche umana, le quali capacità vanno ben oltre l'immaginazione ma che giustificare in toto con teorie speculative e spiritualiste non credo giovi alla ricerca, all'intelligenza, e alla spiritualità stessa.