00 16/02/2013 22:58
Re: Re:
Lidiona, 15/02/2013 10:36:

 

Che sia un magistrato o un ufologo il fine è sempre lo stesso:la ricerca della verità.
Quindi il lavoro d'indagine approssimativamente dovrebbe essere lo stesso. 

 



Il magistrato applica dei criteri d'indagine soggettivi,essendo l'unico ad enunciare una sentenza finale.A volte essa è giusta,a volte è errata:si basa sui verbali,faldoni interi di 'bla bla bla').La ricerca della verità in quel contesto dell'aula è illusoria,nonostante tutta la buona volontà del giudice a volte si condanna ingiustamente,soventemente con pene troppo ridotte o esagerate.
L'ufologia ha necessità di utilizzare dati certi,tangibili e universalmente riconoscibili e inquadrabili che non siano le parole di uno come Mitchell (anche l'astronauta,al pari del magistrato, usa ed espone un proprio criterio d'indagine soggettivo).
Quanto a Ed Mitchell,fu uno che arrivò sul nostro satellite,è vero;ma per un pilota come lui,abituato solo a prendere ordini e incarichi di lavoro, non avrebbe fatto alcuna differenza l'arrivare sulla luna o mettersi degli occhialini protettivi per sganciare l'atomica sul Giappone.Tecnicamente preparato relativamente a strumenti degli anni '60,nessun indizio certo su quella che può essere la sua effettiva moralità,resta comunque un militare e le sue dichiarazioni ufologiche sono fumose e di seconda se non terza mano.
L'enunciato ''lei non sa chi sono io'' ,che potrebbe fuoriuscire dalla bocca di Mitchell durante una conferenza ufologica,mi lascia totalmente indifferente. 

----------------------------------------------
I'm a man with a mission.
A boy with a gun.
I got a picture in my pocket of the lucky one.
----------------------------------------------