00 09/09/2014 01:51
Hybrid1973, grazie [SM=g27985] grazie anche a KOSLINE per la sua opinione. Questa risposta (una sorta di sunto) è per entrambi (non so fare copia-incolla per poter poi commentare direttamente... mi spiegate? [SM=g27987] )

Domanda: cos'è la realtà? Per carità, non voglio scadere nella filosofia, ma la verità non smette di essere tale (né lo è di meno) solo perchè non la vediamo o tocchiamo. Qualsiasi tipo di scienza prevede una "prova", gira e rigira, sempre "materiale". La genuinità di tante cose che percepiamo come autentiche, smette di essere tale se non corroborata da prove (qualora si abbia un approccio volto principalmente in questo senso), bloccando qualcosa che potrebbe fiorire. Non è questo un limite per l'essere umano, di cui non si conoscono le effettive potenzialità? Se si vuole progredire, perchè autolimitarsi in altro? La stessa scienza ha bisogno (anche) di "precursori visionari" per divenire o, diversamente, vivremmo nella più sterile staticità. La "visione" (che può essere un'intuizione, ma anche una "lampadina" improvvisa) prima di diventare fattiva, rimane un'ipotesi che nasce spesso dal nulla (apparentemente) e che - potenzialmente - potrebbe anche non concretizzarsi mai, eppure il seme non sarebbe meno autentico. Cos'è quell'incognita da cui nascono idee ed intuizioni? L'abbiamo mai sondata? Ed anche: mai pensato che potrebbero esserci aspetti destinati a non diventare scienza? Non nel senso stretto del termine, perlomeno. Se tutto il Creato si (sor)regge sulla legge dell'equilibrio, è forse necessario mettere in conto che esiste una parte della nostra mente (dico "mente" ma potrei dire anche altro) che risponde a ben altri stimoli e criteri [SM=g27985] .
Riguardo le "altre" prove, sono completamente d'accordo. Anch'io sono piuttosto scettica verso sedicenti foto di avvistamenti, volti di extraterrestri e compagnia bella. Ovviamente non ne escludo a priori l'autenticità, ma certo per altre bisogna proprio volersi male per non capire subito che si è di fronte dei bei falsoni (la maggior parte).

Vorrei sottolineare il fatto che, chiaramente, questo da me posto è un quesito perlopiù personale, "intimo". In un ambito pubblico (tanto più se popolato da invasati al seguito di grandi guru) il mio (parlo in generale) sarà un approccio fortemente scettico, e quindi di base scientifica. Ma per quello che posso dire a me stessa, o a persone che possono condividere con me una certa visione d'insieme (o un certo sentire) il discorso cambierà e si "amplierà", includendo aspetti che personalmente ritengo autentici e validi quanto meno per la MIA personale ricerca. In fondo, prima che un qualcosa diventi universale ed alla portata conoscenza di tutti, spesso nasce dal "particolare" (eretico) del singolo individuo.
In definitiva, la scienza la fanno gli uomini. E' chiaro che, in sé e per sé, non è limitata; è limitante in quanto freno aprioristico.

Ps: l'uomo è sì progredito parecchio, tecnologicamente e scientificamente parlando. Ma, spiritualmente, si è involuto di pari passo. Il contatto con se stessi è praticamente perso. L'ago della bilancia pende troppo da un lato [SM=g27985]

E questo era un appunto prettamente personale e un po' off topic che però ho voluto fare in risposta ad un'affermazione specifica di KOSLINE.