00 12/11/2011 01:47
Tratto dal discorso del prof. Hawking

"Questo accade per proteggere il limite di velocità, e non è difficile capire perché. Immaginate un bambino che corre in fino al treno. La sua velocità di avanzamento sarebbe aggiunta alla velocità del treno stessa, a questo punto non si può rompere il limite di velocità semplicemente per caso? La risposta è no. Le leggi della natura prevengono la possibilità che accada rallentando il tempo a bordo. "

"L'accelerazione iniziale sarebbe la parte più delicata, per via delle dimensioni e del peso della nave. Ma a poco a poco prenderebbe velocità e presto coprirebbe distanze enormi. In una settimana raggiungerebbe i pianeti esterni. Dopo due anni raggiungerebbe metà della velocità della luce e sarebbe di gran lunga fuori del nostro sistema solare. Due anni dopo si sarebbe recato al 90 per cento della velocità della luce. Circa 30.000 miliardi miglia di distanza dalla Terra, e quattro anni dopo il lancio, la nave avrebbe cominciato a viaggiare nel tempo. Per ogni ora di tempo a bordo della nave, due ore sarebbero passate sulla Terra. Una situazione simile a quella navicella spaziale che orbita intorno al massiccio buco nero.

Dopo altri due anni di spinta a pieno regime la nave raggiungerebbe la velocità massima, il 99 per cento della velocità della luce. A questa velocità, un solo giorno a bordo equivarrebbe ad un intero anno di tempo terrestre. La nostra nave volerebbe verso il futuro. "


Quindi ecco le soluzioni teoriche della scienza per viaggiare nel cosmo?
Spingere un'astronave per 4 anni a propulsione chimica per farle raggiungere il 99,9% della velocità della luce, in modo da rallentare il tempo all'equipaggio ma al tempo stesso fargli raggiungere una destinazione che intanto si è invechiata di centinaia o migliaia di anni e dove - forse - una civiltà che durante il viaggio si è estinta, ha lasciato le sue vestigia? Buono, molto buono. Very hi-tech.
E se a 3 anni e 6 mesi dalla partenza si scontrasse con pulviscolo spaziale?
Forse ho capito male.

Adesso lo propongo io un paradosso; se funziona lo chiamerò il paradosso di Hybrid [SM=g7869]

Riassumendo: quindi, se uno viaggia al 100% della velocità della luce, lui arriva ovunque percependo un viaggio istantaneo, ma arriva a destinazione in data universale.
Cioè se parto dalla Terra alle ore 20 e mi dirigo verso il Sole alla velocità della luce, io percepisco un viaggio nullo (sull'astronave il tempo è fermo), ma arrivo sul Sole alle 20 e 08 (ora terrestre; sulla mia stronave sarebbero ancora le 20).

Quindi se io sto fermo, chi frena?

Solo voli programmati col timer visto che nell'astronave il tempo è fermo e io non posso muovermi perchè - come dice l'esempio del bambino che corre - se io muovessi un braccio verso il pulsante STOP, il mio braccio supererebbe la velocità della luce il che (dai, diciamolo in coro:) E' IMPOSSIBILE.

Ma quale timer? Il timer della mia astronave è fermo, come il tempo del resto.

Ecco il paradosso:
La mia astronave è un proiettile alla velocità della luce con all'interno un babbeo immobile che non può fermarlo e con un timer-stop fermo;
l'unica cosa che potra fermare i nostri viaggi alla velocità della luce sarà la destinazione stessa; sì, sbattendoci contro.

E poi una domanda:
se la natura è in grado di evitare il superamento della velocità della luce con lo stratagemma del rallentamento del tempo, a che velocità corre la corrente nei circuiti di un'astronave che vola al 99,9% della velocità della luce?
A che velocità si propaga la luce dei display della consolle di comando o della luce della plafoniera di cortesia?
A questo punto, è davvero raggiungibile il 99% della velocità? O la velocità della luce è già un limite a sè stessa?

Guarda a quest'ora che discorsi faccio; bah...

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Esistono solo 10 tipi di persone: quelle che conoscono il codice binario e quelle che non lo conoscono.