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L'UFO crash di Roswell

Ultimo Aggiornamento: 04/09/2013 23:33
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02/02/2012 12:58
 
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L'incidente di Roswell è un evento avvenuto a Roswell (Nuovo Messico, Stati Uniti) nel luglio del 1947, nel quale si schiantò un pallone sonda appartenente ad un'operazione della United States Air Force. La vicenda divenne famosa però per le prime notizie divulgate dai giornali e tuttora sostenute da ufologi e appassionati dell'ufologia, secondo cui si sarebbe invece verificato lo schianto di un UFO e il presunto recupero di materiali extra-terrestri, tra cui cadaveri alieni, da parte dei militari statunitensi. Il primo comunicato stampa pubblicato dalla base aerea di Roswell l'8 luglio 1947 parlava infatti proprio di un "disco volante"[1], ma la prima dichiarazione ufficiale delle autorità statunitensi fu però che si trattava di un semplice pallone sonda.[2] La teoria della caduta di un'astronave aliena è divenuta popolare presso i media e tra gli ufologi, secondo i quali tra il 2 giugno e il 3 luglio 1947 sarebbero accaduti dei fenomeni di carattere ufologico in questa città e nella vicina Corona (Nuovo Messico), culminati il 2 luglio con lo schianto nel deserto di un veicolo spaziale di ipotetica provenienza extraterrestre.[3][4]


Scena tratta dal telefilm "Taken" di Steven Spielberg

In risposta al "caso Roswell", e dopo indagini del Congresso, il General Accounting Office ha avviato un'inchiesta e imposto all'Ufficio del Segretario dell'Air Force Statunitense di condurre un'indagine interna. Il risultato è stato riassunto in due relazioni. La prima, uscita nel 1995 e denominata "The Roswell Report: Fact versus Fiction in the New Mexico Desert", ha concluso che i materiali recuperati nel 1947 erano detriti di un programma segreto del governo chiamato Progetto Mogul, che utilizzava particolari microfoni collegati a palloni sonda posti ad alta quota destinati a rilevare le onde sonore generate da missili balistici sovietici o test di esplosioni nucleari nell'atmosfera.[5] Il pallone sonda caduto a Roswell fu il Mogul numero 4, lanciato dalla base di Alamogordo. Il secondo rapporto, "The Roswell Report: Case Closed", pubblicato nel 1997, ha concluso che i presunti corpi alieni recuperati fossero manichini antropomorfi usati nei programmi militari come il Project High Dive condotto nel 1950, e gli effetti psicologici sulla vicenda avrebbero creato una confusione degli eventi temporali dando origine alla storia del recupero di corpi alieni o astronavi nel 1947. Le storie successive alimentate dai sostenitori UFO avrebbero creato in seguito molta disinformazione sul caso Roswell.[6]

Queste relazioni, nonostante l'accuratezza della ricostruzione e delle prove fornite, sono state respinte dai sostenitori degli UFO come non veritiere.[7]

L'inizio degli avvenimenti

La vicenda ebbe inizio il 3 luglio 1947 a Roswell, una isolata località del Nuovo Messico, quando il proprietario di un ranch, William Ware Mac Brazel, rinvenne dei resti metallici nella proprietà in cui lavorava e per questo contattò lo sceriffo di Roswell.[8][9]
L'8 luglio 1947, l'ufficio di informazioni al pubblico della Roswell Army Air Field (RAAF), nel New Mexico, emise un comunicato stampa, pubblicato dal quotidiano Roswell Daily Record,[10] in cui veniva descritto il recupero di un disco volante da parte del personale militare del campo, da un ranch vicino Roswell, scatenando l'intenso interesse dei media. Il giorno dopo, arrivò la smentita dell'aeronautica, la quale dichiarò che era stato recuperato un pallone sonda dal personale RAAF, e non un "disco volante".[11] L'avvenimento trovò spazio in altri giornali locali, per filtrare successivamente in quelli nazionali, dando inizio ad un vero e proprio fenomeno mediatico. Così scriveva il San Francisco Chronicle del 9 luglio 1947:

(EN)
« The many rumors regarding the flying disc became a reality yesterday when the intelligence office of the 509th Bomb group of the Eighth Air Force, Roswell Army Air Field, was fortunate enough to gain possession of a disc through the cooperation of one of the local ranchers and the sheriff's office of Chaves County. The flying object landed on a ranch near Roswell sometime last week. Not having phone facilities, the rancher stored the disc until such time as he was able to contact the sheriff's office, who in turn notified Maj. Jesse A. Marcel of the 509th Bomb Group Intelligence Office. Action was immediately taken and the disc was picked up at the rancher's home. It was inspected at the Roswell Army Air Field and subsequently loaned by Major Marcel to higher headquarters. »

(IT)
« Le numerose voci riguardanti il disco volante sono diventate realtà ieri quando l'intelligence del 509 Bomb Group dell' Ottava Air Force, Roswell Army Air Field, ha avuto la fortuna di entrare in possesso di un disco volante con la collaborazione di uno degli allevatori locali e lo sceriffo di Chaves County. L'oggetto volante è atterrato in un ranch vicino a Roswell la scorsa settimana. Non avendo un telefono, l'allevatore ha tenuto il disco fino a quando non è stato in grado di contattare l'ufficio dello sceriffo, che a sua volta lo ha riferito al Maggiore Jesse A. Marcel del 509° Bomb Group Intelligence Office. Sono immediatamente scattate misure e il disco è stato subito prelevato a casa dell'allevatore. E' stato perquisito dalla Roswell Army Air Field e successivamente trasportato dal maggiore Marcel al quartier generale più alto. »
(San Francisco Chronicle - July 9, 1947)


Dopo alcuni giorni di dibattiti, i soldati di Roswell mostrarono i rottami di un aerostato, che sarebbe stato impiegato per il programma di ricerca Mogul,[2] un sistema di sorveglianza top-secret dell'aeronautica militare statunitense teso a controllare attività sovietiche in campo nucleare.
Durante il corso degli anni vi furono varie segnalazioni da parte degli abitanti di Roswell circa le attività dell'aeronautica e dell'FBI. Alcuni abitanti dissero che a volte il personale dell'aeronautica portava dei relitti e dei corpi non umani in camion dell'FBI. Tutte queste illazioni furono smentite dal governo USA.
I coniugi Wilmot affermarono in seguito che un mese prima dell'incidente avevano visto un oggetto lampeggiante lungo la strada per Roswell; la coppia riferì di essere scesa dalla macchina e di essere rimasta per circa un minuto ad osservare l'oggetto: questo aveva apparentemente una forma ovale ed emanava una luce intensa, andava molto veloce, ma non emetteva alcun rumore.[12]
Per circa una settimana W. W. Mac Brazel fu tenuto presso reparti dell'aeronautica; quando fu rilasciato, negò tutto ciò che aveva precedentemente affermato.
I giornali che si dedicarono al caso Roswell furono molti: la maggior parte descrisse il caso dando credito all'ipotesi aliena, parlando quindi dello schianto di un UFO, alcuni parlarono invece di un'operazione di copertura (cover-up) o di contro-informazione pilotata, ad esempio per far temere ai paesi del Patto di Varsavia che gli USA potessero essere entrati in possesso di armi o tecnologie avanzate, di origine extraterrestre. Era comunque nata la popolare teoria del complotto UFO sopravvissuta fino ai giorni nostri.

Le prime smentite
La versione del ritrovamento di un disco volante fu subito negata dagli alti gradi dell'esercito. In particolare dal Generale Roger M. Ramey, che dichiarò ufficialmente che quei rottami appartenevano al pallone di alta quota per radiosondaggi usato nelle ricerche meteorologiche. Il maggiore Jesse Marcel venne fotografato con dei rottami di un vero pallone in mano. In seguito alla smentita ufficiale del governo le persone del luogo che si erano dichiarate testimoni dei fatti smisero di parlarne. L'esercito, concorde con il governo, sostenne che si trattava di semplici illazioni e le autorità civili si adeguarono a questa versione dei fatti.

I testimoni che sostengono la versione dell' UFO crash

Mac Brazel
Il primo testimone dell'ipotetico schianto fu un contadino di Corona, William Ware Mac Brazel. L'uomo affermò di avere sentito una forte esplosione proveniente dal suo ranch e che il giorno dopo, uscito di casa, notò dei frammenti a lui estranei in tutto il suo ranch e nell'area circostante, l'uomo ne portò la maggior parte allo sceriffo di Roswell, George Wilcox. Lo sceriffo a sua volta li giudicò molto strani e li portò a far analizzare alla base militare di Roswell. Qui, il maggiore Jesse Marcel e la équipe li giudicarono non appartenenti ad un missile o ad un aerostato, ma forse appartenenti ad un'astronave.[13] La notizia della caduta di un UFO fu subito smentita dalla stampa, alla quale gli alti gradi militari comunicarono che ricerche più approfondite diedero alla luce i resti di un pallone sonda.

Walter Haut
L'allora tenente Walter Haut, che aveva l'incarico di curare le pubbliche relazioni della base militare di Roswell e fu responsabile del famoso comunicato stampa dell'8 luglio del 1947, ha lasciato una sua dichiarazione firmata e sigillata da aprirsi solo dopo la sua morte (avvenuta il 15 dicembre 2005). In essa egli dichiara in sostanza che la prima versione pubblicata nel comunicato stampa in questione era esattamente veritiera circa i fatti: "Sono convinto che quello che io personalmente osservai era un tipo di astronave e il suo equipaggio provenienti dallo spazio".[14]
Il testo integrale della dichiarazione giurata è stato pubblicato nel giugno 2007 nel libro Witness to Roswell: Unmasking the 60 Year Cover-Up.[15] Secondo gli autori, Haut aveva giurato al suo amico colonnello Blanchard di non rivelare in vita nessuna informazione sull'accaduto, pertanto, aveva sempre negato di essere stato testimone degli eventi, dicendo di aver rilasciato informazioni che gli erano state riferite.
Nella sua dichiarazione, Haut raccontò che l'8 luglio 1947, a seguito del comunicato stampa dato nel pomeriggio, era stato portato in un hangar della base dal colonnello Blanchard. Qui vide un'astronave a forma di uovo lunga circa 4 metri e mezzo e diversi piccoli corpi di circa un metro di altezza con le teste di grandi dimensioni. Era sicuro che i corpi erano alieni e si trovavano sul veicolo spaziale schiantatosi a Roswell. Haut ha inoltre dichiarato che c'erano due zone con i detriti, il primo era un campo di detriti di grandi dimensioni a circa 75 miglia nord-ovest di Roswell (il sito indagato dal maggiore Marcel), e il secondo, a circa 40 miglia a nord della città, dove sono stati trovati l'astronave principale e i corpi. Il sito a nord era stato trovato da civili il 7 luglio. Nel corso della riunione della mattina dell'8 luglio, in cui Haut partecipò, gli ufficiali della base vennero informati degli strani detriti trovati in giro, che nessuno seppe identificare. Haut disse che ci fu una discussione su ciò che doveva essere raccontato al pubblico. Il Generale Ramey era arrivato per partecipare alla riunione. Ramey suggerì di comunicare all'opinione pubblica solo del campo di detriti più distante, come diversivo, per distrarre dalla zona più importante con i corpi e il veicolo spaziale. Egli seppe che Ramey stava eseguendo gli ordini del Pentagono. Haut aggiunse che non era a conoscenza esattamente di quali informazioni divulgare. Il comunicato stampa che venne emesso dopo poche ore descrisse solo la prima zona con i detriti in termini generali, dicendo che l'United States Army Air Forces era venuto in possesso di un "disco volante" con la collaborazione di un allevatore locale, ed era stato trasferito ai "piani più alti" dopo essere stato esaminato alla base. Il Generale Ramey disse in seguito che un pallone meteorologico è stato erroneamente identificato come un disco volante.

Elias Benjamin
In un documentario video della Sci Fi Investigates del canale Syfy durante l'episodio dell'8 novembre 2006 "The Roswell Incident" vi è l'intervista a Elias Benjamin, poliziotto militare del 390º Air Service Squadron che la notte tra il 7 e l'8 luglio scortò tre corpi sotto un lenzuolo dall'Hangar 84 all'ospedale della base militare di Roswell. Egli racconta che durante il trasporto uno dei corpi sembrava muoversi, e che durante il trasferimento, il lenzuolo scivolò "rivelando un volto grigio e turgido, e una testa priva di capelli di una specie che capì non essere umana". Più tardi nell'ospedale della base, con il lenzuolo rimosso, egli vide "un essere molto piccolo, con una testa a forma di uovo più grande rispetto al corpo. ... gli unici elementi del viso che ricordo ora è che aveva gli occhi obliqui, due fori che avrebbero potuto essere il naso, e una piccola fessura che avrebbe potuto essere la bocca. Credo che fosse viva. C'era un odore terribile in ospedale." Aveva anche visto i detriti metallici dello schianto nel capannone che non appartenevano a un incidente aereo, perché non erano bruciati. Più tardi, "Sono stato interrogato e mi fecero firmare una dichiarazione di riservatezza. Mi è stato detto che se avessi parlato, sarebbe successo qualcosa di brutto, non solo a me, ma anche alla mia famiglia".[16]

Frederick Benthal
Il sergente Frederick Benthal, esperto fotografo, raccontò che lui e il caporale Al Kirkpatrick partirono in aereo da Washington DC, per fotografare il relitto e i corpi degli alieni. Essi furono condotti a nord di Roswell nella zona dello schianto, dove Benthal vide i camion che trasportavano rottami di un oggetto di qualche tipo. Poi Kirkpatrick venne condotto a in un'altra zona dove venivano raccolti altri pezzi, mentre Benthal venne portato in una tenda vicina. Nella tenda fotografò alcuni piccoli corpi sdraiati su un telo. "Erano quasi tutti identici, dalla pelle scura, sottile e con teste di grandi dimensioni. C'era un odore strano dentro la tenda che puzzava come fosse formaldeide". Kirkpatrick in seguito andò in un altro sito dove c'erano camion carichi di rottami. Tutte le loro attrezzature e materiale fotografico venne confiscato. Essi tornarono alla base e poi tornarono a Washington, dove vennero interrogati e dissero di non aver visto nulla.[17]

Teorie del complotto e ufologia
Secondo i sostenitori della teoria della caduta di un'astronave, i militari ritrovarono il corpo centrale del disco volante e ad alcuni chilometri di distanza trovarono i corpi degli extraterrestri che sarebbero stati alla guida dell'UFO.
Il tutto fu portato alla base militare di Wright Patterson e, dopo alcuni anni di ricerche e studi, l'UFO e i resti degli extraterrestri sarebbero stati trasferiti all'interno della cosiddetta Area 51, una base militare statunitense che per questo motivo da allora gode a livello popolare di una certa notorietà.
Dopo il caso Roswell, gli USA cominciarono a smentire duramente i casi UFO. Questo fatto è stato interpretato dai sostenitori dell'ufologia e delle teorie del complotto come l'inizio di una "congiura del silenzio", che sarebbe il tentativo dei Governi di voler segretare la verità sui contatti con gli alieni.
Nel 1995 l'astrofisico Johannes von Buttlar ha dichiarato ad un congresso di ufologia di avere visionato dei documenti segreti da cui risulterebbe che L'UFO di Roswell era in realtà una macchina del tempo e i suoi piloti erano uomini provenienti dal futuro. Per nascondere questa notizia sconvolgente, sarebbero state messe in circolazione la versione ufficiale del pallone sonda e la versione ufficiosa del disco volante extraterrestre. Von Buttlar ha successivamente raccontato la sua versione dei fatti in un libro[18].
Esiste inoltre un'altra versione, sostenuta da una giornalista del Daily Beast, Annie Jacobsen. La giornalista dichiara di aver ricevuto delle informazioni sensazionali da un ex ingegnere del contractor della difesa Americana, la EG&G, secondo cui l'incidente di Roswell fu architettato da Stalin per seminare il panico negli USA. Secondo questa versione, il dittatore sovietico, ispirandosi al celebre racconto di Orson Welles intitolato "La guerra dei Mondi", avrebbe spedito verso l'America un cacciabombardiere Horten Ho 229 con all'interno alcuni esseri umani deformi e mutati da esperimenti eugenetici da Joseph Mengele. Questa operazione nacque quindi con l'intento di terrorizzare l'America, ma fallì quando il velivolo precipitò a Roswell a causa di una tempesta. Annie Jacobsen ha riportato questa versione con un suo libro intitolato "Area 51".

Filmato Santilli dell'autopsia di un alieno
Nel 1991, un produttore londinese, tale Ray Santilli, affermò di essere entrato in possesso di alcune bobine di pellicola cinematografica che ritraevano uno degli alieni precipitati a Roswell nel 1947.[19]
Il produttore dichiarò che mentre cercava dei video musicali del famoso cantante Elvis Presley, un ex cineoperatore statunitense, Jack Barnett (pseudonimo), gli aveva venduto delle pellicole che mostravano l'autopsia da parte di due medici ad un ipotetico extraterrestre, quello che secondo gli ufologi corrisponde alla descrizione di un Grigio medio.
Le riprese, in bianco e nero, sono senza sonoro e presentano vari tagli. Nel 1994 il filmato arriva in Italia, mandato in onda dal programma televisivo Rai Misteri, condotto da Lorenza Foschini.
Le sequenze fecero molto scalpore ma, a seguito di numerosi studi condotti sui fotogrammi e sulla location del presunto laboratorio, gli esperti hanno classificato il filmato come assolutamente falso, come poi lo stesso Santilli ha dichiarato. Telefoni, prese elettriche ed altri dettagli che vengono inquadrati nelle riprese, risultano infatti anacronistici rispetto al 1947, anno del presunto schianto dell'UFO secondo alcuni. Altri invece contestano il modo in cui i presunti medici utilizzavano gli strumenti per l'autopsia, in modo decisamente rozzo e poco preciso rispetto a come invece si ritiene che agirebbe un medico abituato a simili operazioni.
Santilli stesso, dopo che il filmato era stato già trasmesso in tutto il mondo, ha ammesso che il filmato è un falso, girato con un amico, anche se sostiene che esista un originale, ma troppo rovinato e in pessimo stato.
Nel 2006 venne realizzato un film dal titolo Alien Autopsy, che tratta la storia di Santilli, dal presunto ritrovamento di un filmato originale, fino all'idea di realizzarne uno in casa, da far trasmettere in tutto il mondo.

La foto di Penthouse



Indirettamente collegata a Roswell è la vicenda della foto dell'alieno di Penthouse.
Nel settembre 1996 la rivista Penthouse, dopo ampia pubblicità, ha pubblicato la fotografia del corpo di un alieno; l'editore, Bob Guccione, ha riferito di averla avuta da una donna di cui non ha rivelato l'identità.
Poco tempo dopo la pubblicazione, si è scoperto che si trattava della fotografia del manichino di un alieno, esposto al Museo Internazionale degli UFO di Roswell e realizzato da Steve Johnson (esperto di effetti speciali).[20]

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