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Pianeti Extrasolari. La nuova frontiera della conoscenza...

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2013 13:41
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14/07/2013 03:40
 
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PREFAZIONE:

Da qualche tempo le notizie riguardanti i Pianeti Extrasolari sono entrate prepotentemente anche nelle news dei molteplici media esistenti, sia "in rete" che al di fuori di essa.

Dispiace constatare che si fa tuttora una gran confusione, quando non addirittura vera speculazione, pur in questo ambito...ed anche in questo caso, sia in rete che al di fuori di essa.

Si è parlato ad esempio, qualche mese fa, di pianeta gemello della Terra a riguardo di un corpo presumibilmente roccioso orbitante attorno ad Alpha Kentaurus B.

Il suddetto "gemello" è un pianeta orbitante attorno ad una stella (Alfa Centauri B, per l'appunto...) che è molto simile al nostro Sole, sia come classe stellare che per dimensioni e massa.
Problemino: il poverello, orbita ad una distanza pari ad 1/6 di quella a cui orbita il rovente Mercurio attorno al Sole.
Poco importa che orbiti attorno al sistema stellare più vicino al nostro.
Questo non fa di lui nulla più che uno dei quasi mille pianeti confermati...(Ad oggi). Interessante il fatto che fosse all'epoca il pianeta extrasolare più vicino mai scoperto.

Ricordo che non trattenni, in vari luoghi di discussione, un sonoro : "MA GEMELLO DE CHE???!!!!"

Altro esempio:
In un noto sito ufologico, un articolo mise in dubbio, con toni anche accesi, la veridicità delle affermazioni di "pianeta confermato" da parte della NASA.
La redattrice prese come base per l'intera arringa, le osservazioni di Kepler...e le definì "osservazioni che si basano sullo spostamento radiale della stella osservata".

Invece le osservazioni di Kepler sono operate con la metodologià d'osservazione dei transiti.
Quando qualche pianeta passa sul disco stellare, la luminosità ricevuta diminuisce di una quantità oggi osservabile, e dalla quale vengono estrapolati ulteriori dati.
Per restringere la ricerca, Kepler si è focalizzato su un numero limitato di "probabili pianeti", che era appunto stato definito dalle osservazioni sullo spostamento radiale attorno al centro di massa, in varie stelle osservate dal suo predecessore/contemporaneo COROT e dagli strumenti sulla superficie, come HARPS.
Un bel po' di righe di mala-informazione, quindi.

Passerei poi ai "due pianeti a 3000 Anni Luce da noi con acqua allo stato liquido".

Puntualizzo: sono pianeti individuati a 1700 A.L. e a 2700 A.L. dalla Terra, non a 3000 A.L.
Pianeti che sono 3 e non 2.(Più altri 4 a distanze che escludono la possibilità d'acqua allo stato liquido)
Pianeti che sono inquadrati nella cosiddetta fascia abitabile, ma non per questo hanno certamente acqua che scorre sulla loro superficie.

Orbene...senza ricorrere ad altri esempi (ve ne sono a partire dal primo pianeta scoperto...sigh...), per ciò che è invece la realtà dei fatti, sintetizzerei il tutto in queste seguenti righe:

Tutti quelli confermati sono SICURAMENTE oggetti in orbita attorno alla stella osservata. Nessuno di essi sappiamo con certezza come sia nei veri dettagli, a parte la massa PRESUNTA il peso, anch'esso presunto, e il piano orbitale. Ad oggi l'unico pianeta di cui si hanno dati almeno sul colore, è il "Pianeta Blu" nelle news astronomiche di questi stessi giorni.

Aggiungo. Ad oggi anche quelli osservati e confermati, potrebbero non essere tutti pianeti, bensì nane brune (ad esempio). Le nane brune sono infatti stelle la cui massa è paragonabile a quella di Giove, e le cui dimensioni potrebbero esser da un terzo di quelle del gigante gassoso del nostro Sistema Solare, a salire fino alle dimensioni di 30 volte il "nostro" Giove.
Oppure...con molta più fantasia, anche eventuali corpi artificiali. Sui quali non si può certo dirsi sicuri di poterlo escludere a priori.
Forse anche altro...ma l'ipotesi planetaria e certamente la più probabile realtà con una percentuale se non assoluta, comunque molto vicina al 100% dei casi confermati.

Questa è la realtà dei fatti.

I dati dedotti e che possono essere contestabili non riguardano quindi l'esistenza o meno di questi pianeti, semmai la loro presunta rocciosità ed/o abitabilità.
Questo, ovviamente, solo per ora...aggiungerei nuovamente.

Fare un po' di informazione, con la dovuta precisione che merita questa recente ed entusiasmante via di ricerca, che ritengo sarà quella della "prova aliena" molto più che la ricerca ufologica, spero possa essere d'interesse.

Ringrazio anticipatamente i gentili lettori che vorranno anche partecipare alla redazione di questo Thread, e tutti coloro che ne leggeranno i futuri sviluppi con interesse.


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Un po' di storia...veloce veloce.




Era il lontano 1713. Isaac Newton ipotizzò la loro esistenza, sulla base di un'idea tratta da un romanzo che aveva destato interesse in molti scienziati dell'epoca.(Fonte: Stephen Hawking. On the Shoulders of Giants: The Great Works of Physics and Astronomy.)

Ma le tecniche osservative, ancora primitive per potere essere efficaci, rimandarono per quasi altri tre secoli la vera scoperta del primo Pianeta Extrasolare. Molte osservazioni fatte all'epoca, divisero l'ambiente scientifico per lungo tempo, fino al 1992.

Ancora nel 1963, l'astronomo d'origine olandese Peter van de Kamp, annunciava in pompa magna la scoperta del primo esopianeta. Un pianeta a suo dire orbitante attorno alla Stella di Barnard, delle dimensioni una volta e mezza quelle di Giove. Veniva però smentito una decina d'anni dopo, quando il suo collega John Hersey dimostrò che l'errore d'osservazione era evidente e prodotto dalla meccanica imperfetta del telescopio utilizzato.

Nell'83 un grosso passo venne fatto, nell'infanzia di questa ricerca che stava per sbocciare in tutta la sua affascinante potenzialità.
Venne scoperto un disco stellare attorno a ß Pictoris.
Fu questo il vero primo tassello di un mosaico che si sta componendo di inaspettate quantità di pianeti, tanto che alcuni sistemi stellari scoperti da una manciata d'anni annoverano già un numero di elementi pari o superiore (Compresi i non confermati) agli 8 che compongono (colla classificazione di "pianeta") il Sistema Solare dove viviamo.

La presenza di un disco stellare attorno ad una stella, è indicatore di futura o passata presenza di pianeti, con un margine di dubbio vicino allo ZERO.
Si fu praticamente certi che il nostro Sole non era l'unico ad avere qualcosa in orbita stabile nei suoi dintorni.

Siamo quindi nel 1989, quando viene annunciato da David Latham un compagno substellare attorno alla stella HD 114762.
Il presunto pianeta (HD 114762 b) avrebbe una massa non inferiore a 11 volte quella di Giove, condizioni molto vicine al limite di bruciamento del deuterio, e quindi alla sua trasformazione in stella. Una astro mancato, davvero per un soffio...
O forse una Nana Bruna, cioè un astro...per un soffio.
Ad oggi il pianeta è ancora un "presunto tale", in attesa d'ulteriori osservazioni.

1992. Alexander Wolszczan e Dale Frail, astronomi tedeschi, annunciano la scoperta di due pianeti di massa non inferiore a 3,4 e 2,8 volte quella terrestre attorno ad una pulsar (Stella di neutroni)
I due pianeti vengono individuati durante le osservazioni atte ad identificare la pulsar stessa. Nel 1994 viene individuato anche un terzo pianeta, di massa pari a due volte la Luna e orbitante a 0,19 UA. Si tratta della prima scoperta di un sistema planetario extrasolare.

L'anno seguente, l'astronomo Gordon Walker reputa l'oscillazione di Alrai (Ypsilon Cephei) come derivante dalla presenza di un pianeta di massa doppia rispetto a quella di Giove. Questo verrà confermato da osservazioni condotte nel 2002.


Il 5 ottobre 1995, Michel Mayor e Didier Queloz, dell'Osservatorio di Ginevra, annunciano di avere scoperto il primo pianeta extrasolare di massa paragonabile a quella di Giove attorno alla stella 51 Pegasi.
Pochi giorni più tardi, il 12 ottobre, gli americani Geoff Marcy e Robert Butler (Durante una campagna di osservazione simile a quella dei due astronomi svizzeri) confermano anch'essi l'esistenza del pianeta, ed affermano con dati certi che le variazioni della velocità radiale non sono imputabili all'attività superficiale della stella, come invece suggerito dai detrattori della scoperta.

( Fonte dati e date: Wikipedia.com Exoplanet.eu )

Da quel giorno in poi, la ricerca è praticamente decollata.

Il nostro progresso tecnologico favorisce in maniera esponenziale questi campi scientifici dove le migliorie agli strumenti sono quotidiane, di grande portata e permettono passi in avanti senza lunghe soste.

Secoli fa (Nel 1633, per l'esattezza) un grande avo di tutti gli Astronomi, Galileo Galilei, dovette sottomettersi ai poteri dell'epoca e rinnegare inizialmente le proprie scoperte.
Lo stesso Galileo che identificò in seguito la realtà del Sistema Solare, ascrivendo ad esso alcuni dei suoi pianeti e i primi satelliti, tra cui, ancor oggi, i 4 maggiori di Giove che sono noti col nome collettivo di Satelliti Galileiani.

Per arrivare ad identificare Plutone con certezza, si attese il 1930.

3 secoli di lento progredire.

Oggi la ricerca scientifica viaggia alla velocità della luce. In campo Astronomico, in maniera particolare. Il supprto dell'Astrofisica e il futuro, si spera massiccio, apporto dell'Astrobiologia, fanno di questa ricerca un fiume in piena che trasporta nozioni stupefacenti tra i suoi flutti...tra i quali iniziamo veramente a saper navigare.

In tempi recenti, in una breve manciata d'anni, si è passati da 0 a ben 911 pianeti extrasolari confermati (13 luglio 2013).

Ai quali si aggiungono 192 pianeti in 168 sistemi stellari (di cui 18 multipli) che restano ancora da confermare.

Altri 11 pianeti che non hanno ancora nemmeno un nome ufficiale.

2 pianeti interstellari (Non orbitano attorno a nessun sistema stellare).

Inoltre sono ancora da analizzare i dati circa molti dei 3.216 pianeti candidati della Missione Kepler.


...E la porzione di spazio per ora marginalmente osservata è ancora inferiore all'1 % della nostra sola galassia...


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Tecniche d'individuazione e strumenti odierni.


Dopo la scoperta di 51 Pegasi, l'interesse per l'argomento ha avuto un'impennata. Sin da subito la diffusione più capillare di strumenti scientifici per l'osservazione dello spazio profondo e il nuovo mezzo Internet hanno invaso le Università di molti Paesi. Questi nuovi strumenti hanno massificato la ricerca, tanto da renderne compartecipi, tramite il Net, vari Astronomi del mondo intero.
Alle analisi odierne partecipano dei network di scienziati, che lavorano comodamente "da casa".


Le prime osservazioni, effettuate da Terra, si concentrarono per lo più sui Gioviani Caldi. Questi pianeti hanno dimensioni simili a quelle di Giove, e ruotano in orbite molto vicine alla propria stella. Questa posizione rispetto all'astro fa sì che la perturbazione sul moto dello stesso, da parte dei pianeti orbitanti a breve distanza, sia di notevole portata, quando gli stessi pianeti siano dei "pianeti giganti".
Si ottiene, in questi casi, l'osservazione di una stella che "oscilla" in modo molto evidente.
Ciò determna un avvicinamento ed allontanamento della stella dall'osservatore (in questo caso dalla nostra posizione), e una conseguente variazione uniforme e continua nello spettro dei colori osservati. Questo cambio di frequenza nello spettro del rosso e dell'infrarosso, causato dall'Effetto Doppler, consente di misurare la distanza del pianeta dall'astro, le sue dimensioni e in maniera meno accurata ma comunque soddisfacente, anche il suo presunto peso (Quindi anche la densità).


Ma la ricerca esoplanetaria è mossa dallo stesso profondo desiderio insito nell'ufologia. Stabilire se esista la presenza di altra vita complessa oltre a quella presente sulla Terra. La ricerca e le strumentazioni muovono infatti verso questa direzione.

Gli strumenti sono stati affinati in pochi anni, spostando al di fuori dell'atmosfera i propri punti d'osservazione principali e focalizzandosi ufficialmente sulla ricerca di pianeti abitabili/abitati.

Il metodo più recente e più promettente è quello detto del transito. Esso consiste nella rilevazione della diminuzione di luminosità della curva di luce di una stella quando un pianeta transita di fronte alla stella stessa. La diminuzione è correlata alla dimensione relativa della stella madre, del pianeta e della sua orbita. Ad esempio nel caso di HD 209458, la diminuzione di luce è dell'ordine dell' 1,7%.
Si tratta di un metodo fotometrico che funziona solo per la piccola percentuale di pianeti la cui orbita è perfettamente allineata col nostro punto di vista, però può essere utilizzato fino a grandi distanze. Il satellite francese COROT (lanciato il 26 dicembre 2006) e il Kepler della NASA (lanciato il 7 marzo 2009) svolgono osservazioni di questo tipo al di fuori dell'atmosfera terrestre, in quanto tutto il rumore fotonico indotto dall'atmosfera è eliminato e si possono ottenere curve di luce con precisione dell'ordine di 1 mmag, sufficiente in linea teorica per osservare pianeti come la Terra.



Nasce così l'ennesimo repentino nuovo capitolo di questa neonata Scienza, quando nel 2007, per l'appunto, l'Agenzia Spaziale Francese lancia il satellite COROT, in cooperazione con Agenzia Spaziale Europea, Austria, Belgio, Germania, Spagna e Brasile.
E'il primo satellite dedicato all'Esoplanetologia che viene mandato in orbita.
Tra gli obbiettivi primari dichiarati dalla missione, vi è la ricerca di pianeti extrasolari, in particolare di pianeti di tipo terrestre, mediante il metodo dei transiti citato poco fa.
La missione è stata dichiarata conclusa nel giugno 2013, a causa di un guasto fatale risalente al 2012. Parte della massiccia mole di dati trasmessi è ancora in fase di analisi.

COROT foto artistica:





Nel 2009 viene lanciato dalla NASA il Kepler Telescope.



Kepler osserva DIRETTAMENTE la diminuzione di magnitudine della stella al passaggio di un corpo davanti ad essa, inviando a Terra i dati relativi alla risultanza cromatica ricevuta, e le sue variazioni in intensità e frequenza.
Ne misura la ripetitività, e ne determina l'ampiezza orbitale e la velocità di rivoluzione.
Elaborando i dati s'ottengono inoltre le masse e il peso con una precisione apprezzabile, per quello che è oggi la potenzialità d'osservazione.

Questo è il campo d'azione del Kepler Telescope:



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Purtroppo un guasto ad un giroscopio, avvenuto qualche mese fa, è probabile abbia compromesso il prosieguo della missione. Restano comunque ancora moltissimi i dati da analizzare, che portarenno certamente ad altre numerose conferme di pianeti extrasolari.

Interessante anche questo link dove si dettagliano il modus operativo e le prestazioni di Kepler:

kepler.nasa.gov/files/mws/Kepler-62-69slides_2013Apr18.zip


Le pagine ufficiali delle due missioni:

Sito Kepler Telescope---> www.kepler.arc.nasa.gov/

Sito COROT (COnvection, ROtation et Transitsplanétaires) ---> www.lam.oamp.fr/projets/corot/


Sulla superficie terrestre si continua invece ad attendere lo start per l'Automated Planet Finder, un telescopio in crisi di sovvenzioni che ha rimandato più volte il proprio inizio operazioni.


Diversa sorte tocca al progetto HARPS, che funziona a pieno regime dal 2003, ed ha all'attivo la scoperta di numerosi Esopianeti. Tra i quali non si può fare a meno di citare Alpha Centauri Bb, il pianeta extrasolare (Fino ad allora) più vicino mai individuato, scoperto nell'Ottobre 2012.
Del progetto fanno parte due telescopi, rispettivamente ubicati in Cile e a Las Palmas (Canarie-Esp).


HARPS---> www.eso.org/sci/facilities/lasilla/instruments/harps.html

HARPS-N---> plone.unige.ch/HARPS-N/

Automated Planet Finder---> www.ucolick.org/public/telescopes/apf.html exoplanets.org/rpf.html


Operativo dal 2006, è autore di un'ottantina di scoperte di pianeti extrasolari, anche il progetto WASP. Gli osservatori da dove i due telescopi della missione scrutano la volta celeste, sono ubicati a La Palma (Gran Canaria-Esp) e in Sudafrica.

Sito progetto WASP---> www.superwasp.org/

Da applausi il progetto low-cost dello stato ungherese, che con HATnet partecipa alla ricerca esoplanetaria. Del sistema fanno parte sei telescopi di soli 11 cm di diametro focale.
L'osservazione è condotta con la collaborazione degli osservatori di Mauna Kea (Hawaai-USA) e dell'FLWO in Arizona. La ricerca è coordinata dall'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics.


Il Mission Site---> www.hatnet.hu/

Altri osservatori impegnati nella ricerca di esopianeti sono il XO Telescope, e il progetto TreS, un progetto per la ricerca di esopianeti svolto congiuntamente dall'osservatorio Palomar in California, dall'osservatorio Lowell in Arizona e dall'osservatorio del Teide nelle isole Canarie.


Il futuro sembra però andare verso l'osservazione dello Spazio direttamente DALLO Spazio, a causa dell'ormai accertato "rumore di fondo" che le osservazioni da Terra subiscono.


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Missioni future:




DARWIN - ESA




Uploaded with ImageShack.us
Image Credit: ESA

Molto simile al progetto APF, è la missione Darwin dell'ESA.
Si prevede di mandare in orbita a partire dal 2014(Data ancora da definire con esattezza...) una serie di 6 telescopi che operino "in parallelo".
La metodolgia interferometrica sarà l'arma utilizzata per "scremare" l'intero spettro luminoso della stella, e catturare con precisione la sola traccia del pianeta che si vuole osservare.

L'intero progetto converge qualche mese fa nel programma COSMIC VISION 2015-2025 dell'ESA. Programma che ridefinisce i Target primari dell'agenzia, assegnando all'osservazione dello spazio profondo ben 4 missioni, di cui una denominata PLATO, per la ricerca di esopianeti.

Il progetto, molto ambizioso e che vedrà probabilmente un "accorpamento" al Terrestrial Planet Finder, creandone un'unica mission, opererà con questa linea guida:


Per individuare i pianeti gli strumenti devono operare nella modalità immagine. Per individuare pianeti come la Terra sono richieste 10 ore di osservazioni distribuite in parecchi mesi. Una volta individuato un pianeta saranno effettuati molti studi sullo spettro del pianeta per determinarne l'atmosfera. Una volta determinato lo spettro del pianeta si potrà risalire alla composizione chimica dell'atmosfera e ad eventuali tracce che evidenzino una possibile forma di vita.



Fonti: Wikipedia, Sito Missione.

Sito Missione---> sci.esa.int/plato


SIM - TERRESTRIAL PLANET FINDER - NASA



Image Credits: Nasa/JPL


La missione della NASA che pare sempre più parte di una space-venture con il Darwin-ESA, conterà sul lancio di una missione esplorativa avente lo scopo di delimitare il campo di ricerca per la seconda fase.

Questa prima fase vedrà l'invio nello Spazio delle due sonde SIM. Questa prima missione produrrà immagini con una risoluzione senza precedenti, combinando la luce di due telescopi distanti 10 metri.
Sarà anche in grado di misurare le posizioni stellari così precisamente che si potrà valutare la perturbazione causata da un pianeta di tipo terrestre in orbita attorno a una stella vicina.

SIM aprirà la via per Terrestrial Planet Finder (TPF), che sarà uno strumento in grado di osservare direttamente la luce riflessa da pianeti extrasolari di tipo terrestre. La maggiore sfida per TPF sarà il bagliore della stella, un milione di volte più luminosa dei pianeti circostanti anche nella regione infrarossa dello spettro, dove questi sono più brillanti. Secondo Charles Beichman, co-responsabile del gruppo scientifico di TPF, "osservare un pianeta extrasolare sarebbe come cercare di vedere una lucciola che si è posata sul bordo di un faro". Inoltre la polvere interstellare tende a disperdere la luce, rendendo ancora più difficile isolare la scarsa luce del pianeta.

Per fare ciò, il TPF si avvarrà di un coronografo, i cui filtri permetteranno d'elaborare immagini di pianeti senza subire nell'osservazione l'interferenza della luce stellare.


Sito NASA-TPF---> exep.jpl.nasa.gov/TPF-C/tpf-C_index.cfm

Sito indipendente di missione---> www.terrestrial-planet-finder.com/




GAIA - ESA





In previsione per il lancio nell'Ottobre 2013, la missione GAIA si occuperà anche della ricerca di pianeti extrasolari, oltre che della stesura di una mappa della Via Lattea (La nostra galassia...ehm ehm...).

La missione dell'Agenzia Spaziale Europea, facente parte del progetto Horizon 2000, compilerà un catalogo di circa un miliardo di stelle fino alla magnitudine 20. L'obiettivo principale della missione è l'effettuazione di misure astrometriche di altissima precisione. Il satellite determinerà la posizione esatta di ogni stella in tempi diversi durante la durata operativa prevista (cinque anni con una possibile estensione di un ulteriore anno).

L'altissima risoluzione ottica degli strumenti a bordo di GAIA permetterà anche l'identificazione di eventuali pianeti extrasolari: si stima che entro il termine della missione, previsto per il 2018, sarà possibile individuare circa 8000 pianeti extrasolari e circa 1000 sistemi solari.
Il pianeta più piccolo individuabile da GAIA è uno con massa pari a quella di Giove, cioè 300 volte quella della Terra, e con periodo orbitale fino a 10 anni.

Alla massima distanza osservabile (200 parsec) GAIA potrà individuare pianeti di 2-3 masse gioviane distanti tra 2 e 4 unità astronomiche dalla loro stella, mentre a distanze intorno a 25 parsec sarà possibile individuare pianeti di massa simile a quella di Saturno (95 masse terrestri) a distanza compresa tra 1 e 4 unità astronomiche.

Sito Missione---> www.rssd.esa.int/index.php?project=GAIA&page=index


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Numeri e curiosità:


Ad oggi (13 Luglio 2013) i pianeti confermati sono 911.

Sono in attesa di eventuale conferma altri 3346 candidati. (13 Luglio 2013)


Il pianeta più piccolo ad oggi scoperto è KOI-55c.
La sua massa è pari a 0,0021 Masse Gioviane. Circa 2/3 di quella terrestre.

Quello più grande è CD-35 2722 b, un "mostro" pari a circa 30 masse gioviane.
Si discute molto sul suo non essere un vero pianeta, ma una nube planetaria o una nana bruna.

Il più vicino alla propria stella si trova a sole 0,0044 Unità Astronomiche dal suo astro (U.A. = Terra-Sole = 1.0). Il suo nome...PSR 1719-14 b.

Il più lontano dalla stella madre risulta ad oggi essere WD 0806-661B b. Scoperto nel 2011, la sua massa è pari ad 8 masse gioviane e il semiasse maggiore della sua orbita arriva a distare ben 2500 U.A. dalla sua stella. Notare che Nettuno ha un semiasse maggiore pari a circa 30 U.A.!!!


E' di oggi (13 luglio 2013) la scoperta del pianeta extrasolare più vicino a noi. Si tratta del compagno di KOI 368 a circa 1,2 Parsec di distanza da noi (0,1 P in meno di Alpha Centauri B). Il pianeta, ribattezzato KOI-368 b, è così l'oggetto planetario Extrasolare più prossimo al Sistema Solare stesso. Il più distante di cui si abbia notizia, è uno dei 60/70 di cui non sono ancora note le reali distanze. Tutti oltre i 3000 A.L. da noi...



I Sistemi Stellari nei quali sono ubicati più pianeti, tra quelli scoperti, risultano essere alla data odierna quelli denominati:

GJ 667 C
HD 10180
HD 40307
Kepler-11

Tutti attestati di 6 pianeti ciascuno.

Recentissimi studi dello Smithsonian Institute of Astronomy, in fase di pubblicazione su Arxiv, ipotizzano sistemi stellari con decine di pianeti ciascuno, soprattutto attorno a stelle Nane Bianche.

Per qualsiasi informazione, liste di tutti i pianeti ed aggiornamenti:
Exoplanet.eu (Sito in collaborazione con l'ESA, insediato a Parigi) ---> exoplanet.eu/catalog/

Exoplanet.org (Sito NASA, meno aggiornato di quello europeo) ---> planetquest.jpl.nasa.gov/



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Alcune discussioni su Pianeti Extrasolari presenti in questo forum (Le più recenti):

Adesso studiamo le atmosfere dei pianeti alieni... ---> ufologando.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...

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Nasa annuncia : scoperti ventisei nuovi pianeti extrasolari by Kleper ! troveremo mai gli Alieni ? ---> ufologando.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...


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...CONTINUA...


Nel Prossimo "Numero" :

Tipologie dei Pianeti Extrasolari

Cosa ne pensava la Scienza 40 anni fa

L'indirizzo giusto per la domanda: "Siamo soli nel Cosmo?"


...e altro ancora...


See U Soon [SM=g8335]


(Fonti: Siti ufficiali citati nei link e Wikipedia.)
[Modificato da _N_D_R_ 14/07/2013 04:01]
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14/07/2013 09:43
 
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I miei più sinceri complimenti caro - _N_D_R_ aka Rigel Di Orione aka Margherito H (Quello "vero", non quel buffone sul forum di Ufoonline) aka Luca DT aka Luca Effe -

Hai fatto un gran bel lavoro, il tema degli esopianeti è estremamente affascinante, giusto ieri ho visto un programma dedicato su Sky.

Siamo solo agli albori della ricerca e dai primi dati si può capire quanto sia straordinario il nostro pianeta, inoltre constatato il ritmo con il quale avanza la ricerca, i documentari andrebbero aggiornati mensilmente.

Un aspetto sul quale stavo ragionando in questi giorni è legato al fatto che se un'esopianeta non è osservabile direttamente, ma lo si può percepire solo per l'influenza della sua forza di gravità rispetto alla stella intorno alla quale orbita facendola oscillare, nel caso di sistemi solari con più pianeti e quindi con più forze di gravità in grado di far oscillare la stella, la situazione delle forze e delle conseguenti oscillazioni non potrebbero falsare i risultati ?

Inoltre con le attuali strumentazioni di cui disponiamo, se si osservasse il nostro sistema solare dall'esterno, la presenza delle terra non sarebbe individuabile, in quanto troppo piccola per generare un'oscillazione percepibile, ergo i pianeti più interessanti con le attuali strumentazioni, non sono percepibili.



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14/07/2013 16:02
 
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E bravo Rigel, eccellente 3ad molto ben dettagliato complimenti, ci mancava, lo utilizzeremo come Rubrica per tutto quello che riguarda gli Esopianeti... [SM=g8335]
[Modificato da KOSLINE 14/07/2013 16:02]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



15/07/2013 20:28
 
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E' da un pezzo che non scrivo qui,un doveroso saluto a Biancofive e a tutti gli altri utenti .
C' è uno studio che "vede" al ribasso la stima dei pianeti extrasolari.Secondo i ricercatori del Jet Propulsion Laboratory e del Goddard Space Flight Center della NASA,molte "anomalie" dei dischi protoplanetari che ruotano intorno alle stelle,non sono dovute all'interazione gravitazionale di pianeti,bensì da complesse interazioni tra gas e polveri che compongono i dischi stessi . [SM=g27985]


www.nature.com/nature/journal/v499/n7457/full/nature12...

[Modificato da Miro.72. 15/07/2013 20:29]
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15/07/2013 22:07
 
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Re:
Miro.72., 15/07/2013 20:28:

E' da un pezzo che non scrivo qui,un doveroso saluto a Biancofive e a tutti gli altri utenti .
C' è uno studio che "vede" al ribasso la stima dei pianeti extrasolari.Secondo i ricercatori del Jet Propulsion Laboratory e del Goddard Space Flight Center della NASA,molte "anomalie" dei dischi protoplanetari che ruotano intorno alle stelle,non sono dovute all'interazione gravitazionale di pianeti,bensì da complesse interazioni tra gas e polveri che compongono i dischi stessi . [SM=g27985]


www.nature.com/nature/journal/v499/n7457/full/nature12...




Tutto esatto, Miro.

Aggiungo purtroppo che...

...Sto considerando varie implicazioni...e devo dire che si può mettere in dubbio quasi tutta la ricerca fatta fino ad oggi.

Non solo, come dice "Le Scienze", sono in dubbio i pianeti scoperti col metodo Doppler applicato alla curva luminosa ricevuta (Osservazione dell'oscillazione della Stella data da )...ma anche e soprattutto i pianeti individuati col metodo dei transiti... [SM=g8161]
Non ho avuto modo di leggere l'articolo di Nature (A pagamento) ma su "Le Scienze" ho l'impressione che l'abbiano presa addirittura alla leggera...




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15/07/2013 22:28
 
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Re:
biancofive, 14/07/2013 09:43:

I miei più sinceri complimenti...
Siamo solo agli albori della ricerca e dai primi dati si può capire quanto sia straordinario il nostro pianeta, inoltre constatato il ritmo con il quale avanza la ricerca, i documentari andrebbero aggiornati mensilmente.

Un aspetto sul quale stavo ragionando in questi giorni è legato al fatto che se un'esopianeta non è osservabile direttamente, ma lo si può percepire solo per l'influenza della sua forza di gravità rispetto alla stella intorno alla quale orbita facendola oscillare, nel caso di sistemi solari con più pianeti e quindi con più forze di gravità in grado di far oscillare la stella, la situazione delle forze e delle conseguenti oscillazioni non potrebbero falsare i risultati ?



Ringrazio per i complimenti...felice soprattutto se riesco a sollevare l'interesse per questo argomento, che soccombe sempre di fronte al carico mediatico di UFI (Unidentify Flying Inutilities), che alla fine...hanno anche un po' rotto il e gli... [SM=g8490]

Riguardo ai risultati che possono essere falsati, se non oso troppo....l'hai gufata o sapevi già?! [SM=g8153] (A proposito del post di Miro)

biancofive, 14/07/2013 09:43:

Inoltre con le attuali strumentazioni di cui disponiamo, se si osservasse il nostro sistema solare dall'esterno, la presenza delle terra non sarebbe individuabile, in quanto troppo piccola per generare un'oscillazione percepibile, ergo i pianeti più interessanti con le attuali strumentazioni, non sono percepibili.



In questo ambito si ricerca mediante i transiti.

La faccenda, da come l'ho seguita, è andata grossomodo così:

1) Scoperta probabile dei primi pianeti extrasolari mediante osservazione di MASSICCE oscillazioni in alcune Stelle. Osservazione effettuata dalla superficie terrestre.

2) Lancio di satelliti (COROT e Kepler in particolare) che hanno osservato meglio i probabili candidati, confermandone una buona parte.
Mediante metodo dei transiti, e non più dell'oscillazione astrale attorno al centro di massa gravitazionale dello stesso....

Comunque, come ho già scritto nel post precedente...anche questo pare poter essere inficiato dalla recente ricerca citata da Miro.

Sigh, aggiungerei. [SM=g8161]


KOSLINE, 14/07/2013 16:02:

E bravo Rigel, eccellente 3ad molto ben dettagliato complimenti, ci mancava, lo utilizzeremo come Rubrica per tutto quello che riguarda gli Esopianeti... [SM=g8335]



Grazie mille anche a te, Kos [SM=g8861]

Credo però che inserire tutto in questo Thread, sia limitativo per l'informazione. Magari qualcosina, compa'...ma non tutto tutto, direi. [SM=g8335]

Che ne pensi?



[Modificato da _N_D_R_ 15/07/2013 22:30]
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Re: Re:
_N_D_R_, 15/07/2013 22:28:




Credo però che inserire tutto in questo Thread, sia limitativo per l'informazione. Magari qualcosina, compa'...ma non tutto tutto, direi. [SM=g8335]

Che ne pensi?







Comprendo la cosa, ma si può benissimo aprire un 3ad per dare la notizia, in modo che sia fruibile subito a tutti come giusto dici, e poi riportare il 3ad anche qui successivamente, in modo da tenere una rubrica per chi si avvicina alla tematica(in questo forum) completa di tutto quello postato di facile e fruibile visualizzazione...
[SM=g27988]


[Modificato da KOSLINE 16/07/2013 15:12]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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Re: Re: Re:
KOSLINE, 16/07/2013 15:10:



Comprendo la cosa, ma si può benissimo aprire un 3ad per dare la notizia, in modo che sia fruibile subito a tutti come giusto dici, e poi riportare il 3ad anche qui successivamente, in modo da tenere una rubrica per chi si avvicina alla tematica(in questo forum) completa di tutto quello postato di facile e fruibile visualizzazione...
[SM=g27988]





Kos, che te lo dico a fare...non ho certo da insegnarti nulla in quanto a "postare nei forum". [SM=g27988]


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23/07/2013 19:21
 
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Un ottima notizia:

Nasa, Planet Hunter: si tenta di riparare il Telescopio Spaziale Kepler

Qui l'articolo (scusate ma non posso riportarlo):
notizieindiretta.it/scienze-ambiente/spazio_20130723_nasa-planet-hunter-si-tenta-di-riparare-il-telescopio-spaziale-kep...

[SM=g8278]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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Perdonatemi la latitanza...spero in questi giorni d'avere tempo per proseguire col thread. Ciao, boys&gals [SM=g27987]
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