L'UFO crash di Roswell

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Gabrjel
00martedì 20 marzo 2012 15:23
Un grazie a Jerry prima di tutto!
[SM=g8335]


PHILIP CORSO E LA STRUTTURA DEGLI UFO

Da >>> www.intothegalaxy.net/file/La%20fisica%20degli%20UFO%20ed%20il%20fisico%20degli%20ufo...









zambu83
00martedì 20 marzo 2012 17:29
C'è qualcosa che non quadra.Esaminiamo un tratto dell'intervista al Dott.Jesse Marcel Jr:

"Ve lo ha mai descritto? Non aveva nulla di insolito?

È stato descritto come un foglio di (materiale), proprio come avevo visto io.

La gente ha detto che era una specie di metallo particolare. Forse Bill Brazel disse qualcosa a riguardo?

Lui no, ma mio padre si. Disse che se lo piegavi, si spiegava da solo. Ma non l‘ho visto di persona.

Suo padre ha mai accennato all’infrangibilità del materiale?

Raccontò un evento in cui uno degli uomini nel suo ufficio prese uno dei pezzi più grandi e lo colpì con una mazza, non gli fece nulla."

Ma se questo materiale del disco volante era praticamente infrangibile e se piegato si riportava alla condizione iniziale e nel tentativo di tagliarlo non si era riusciti nell'intento,allora come si è fatto a rompere in più frammenti? [SM=g27994]
Gabrjel
00martedì 20 marzo 2012 18:18
Tenendo per buono che sia davvero caduto un UFO, ci possono essere vari motivi...
Con una caduta di quel genere, anche un materiale resistente avrebbe potuto rompersi.
Le spiegazioni comunque potrebbero essere molteplici.
zambu83
00martedì 20 marzo 2012 19:35
Re:
Gabrjel, 20/03/2012 18.18:

Tenendo per buono che sia davvero caduto un UFO, ci possono essere vari motivi...
Con una caduta di quel genere, anche un materiale resistente avrebbe potuto rompersi.
Le spiegazioni comunque potrebbero essere molteplici.





Nutro qualche dubbio.Se il disco è stato costruito per affrontare scontri con frammenti di asteroidi o altri oggetti anche di minute dimensioni che ad altissime velocità possono diventare pericolosissimi per uno scafo del genere, è giustificata e logica una struttura come quella del materiale descritto,elastica e resistente.Ma se il crash ha avuto un impatto tale da distruggere una struttura siffatta ed idonea per viaggi spaziali,perchè allora non ha polverizzato dei corpi ben più fragili come quelli degli alieni?
Gabrjel
00martedì 20 marzo 2012 19:53
Ora, non vorrei ricordare male e dire una boiata...ma mi sembra che i corpi non siano stati ritrovati dove c'era l'UFO, ma a qualche miglio di distanza. Quindi non sono impattati insieme.
Il perchè non ne ho idea.
Si saranno buttati nella speranza di salvarsi?! [SM=g10191]

Non vorrei però ricordare male e confondermi magari con qualche film che ho visto su Roswell. [SM=g8355]
zambu83
00martedì 20 marzo 2012 20:07
Re:
Gabrjel, 20/03/2012 19.53:

Ora, non vorrei ricordare male e dire una boiata...ma mi sembra che i corpi non siano stati ritrovati dove c'era l'UFO, ma a qualche miglio di distanza. Quindi non sono impattati insieme.
Il perchè non ne ho idea.
Si saranno buttati nella speranza di salvarsi?! [SM=g10191]

Non vorrei però ricordare male e confondermi magari con qualche film che ho visto su Roswell. [SM=g8355]



Mi sembra di ricordare che i corpi degli alieni fossero stati trovati nelle immediate vicinanze del disco.Poi c'è la storia dell'alieno
ancora vivo ma su questo particolare le testimonianze mi sembra siano molto fumose.


sgittario
00mercoledì 21 marzo 2012 11:12
Re:
zambu83, 20/03/2012 17.29:

Suo padre ha mai accennato all’infrangibilità del materiale?

Raccontò un evento in cui uno degli uomini nel suo ufficio prese uno dei pezzi più grandi e lo colpì con una mazza, non gli fece nulla."

Ma se questo materiale del disco volante era praticamente infrangibile e se piegato si riportava alla condizione iniziale e nel tentativo di tagliarlo non si era riusciti nell'intento,allora come si è fatto a rompere in più frammenti? [SM=g27994]



Puo darsi che il motivo della rottura non sia dovuto ad impatti con altri corpi ma a cause intrinseche all'UFO, elettromeccaniche o qualsivoglia.

Gabrjel
00mercoledì 21 marzo 2012 11:54
Anche...
zambu83
00mercoledì 21 marzo 2012 12:15
Re: Re:
sgittario, 21/03/2012 11.12:



Puo darsi che il motivo della rottura non sia dovuto ad impatti con altri corpi ma a cause intrinseche all'UFO, elettromeccaniche o qualsivoglia.




Si ma del relitto sono stati trovati i pezzi sparsi in giro.Il materiale misterioso continuava ad avere le sue proprietà di resistenza ed elasticità anche nei frammenti residui dello scafo.
Se fosse esploso per cause elettromeccaniche prima dell'impatto al suolo i corpi degli alieni sarebbero stati dilaniati......quà si parla anche di alieno trovato vivo......Insomma,la storia non quadra.


Gabrjel
00mercoledì 21 marzo 2012 12:23
Sinceramente non vedo dove sta il problema.
Cioè, un aereo precipita. Si distrugge con lo schianto. Qualche sopravvissuto c'è.
E' successo nella storia. Di rado... ma è capitato.
Perchè non può capitare ad un ipotetico UFO?
zambu83
00mercoledì 21 marzo 2012 12:35
Re:
Gabrjel, 21/03/2012 12.23:

Sinceramente non vedo dove sta il problema.
Cioè, un aereo precipita. Si distrugge con lo schianto. Qualche sopravvissuto c'è.
E' successo nella storia. Di rado... ma è capitato.
Perchè non può capitare ad un ipotetico UFO?




Il problema sta nel materiale con cui è stato costruito il disco volante.Un materiale che,dai residui esaminati e dalle dichiarazioni dei testimoni,pare essere infrangibile,resistentissimo ed addirittura dotato di proprietà peculiari(se lo pieghi ritorna alla sua originale forma).Un materiale del genere è quantomeno strano che possa distruggersi in molteplici frammenti.A me sta cosa non quadra.E poi c'è l'aspetto degli alieni dopo il crash.Su questo aspetto le testimonianze diventano fumose.Non si riesce a capire se un alieno sia sopravvissuto o no.C'è chi parla di tre alieni chi di quattro.In ogni caso è singolare che dopo un impatto del genere possano essere rimasti dei cadaveri alieni quantomeno riconoscibili.


sgittario
00mercoledì 21 marzo 2012 12:36
Re: Re: Re:
zambu83, 21/03/2012 12.15:



Si ma del relitto sono stati trovati i pezzi sparsi in giro.Il materiale misterioso continuava ad avere le sue proprietà di resistenza ed elasticità anche nei frammenti residui dello scafo.
Se fosse esploso per cause elettromeccaniche prima dell'impatto al suolo i corpi degli alieni sarebbero stati dilaniati......quà si parla anche di alieno trovato vivo......Insomma,la storia non quadra.





Provo ad essere un po più preciso su quello che intendo dire.

Prendiamo il forno a micro-onde. I suoi effetti sono visibili sulla carne, ma non nel metallo che la contiene. Questo esempio potrebbe aprire la strada al fatto che fenomeni simili possano aver influito sull'oggetto frantumandolo ma non sul corpo degli alieni. Non dobbiamo pensare necessariamente ad un'esplosione. Poi certamente tutt'altro può essere....

Spero di aver meglio chiarito le mie intezioni.


zambu83
00mercoledì 21 marzo 2012 12:45
Re: Re: Re: Re:
sgittario, 21/03/2012 12.36:



Provo ad essere un po più preciso su quello che intendo dire.

Prendiamo il forno a micro-onde. I suoi effetti sono visibili sulla carne, ma non nel metallo che la contiene. Questo esempio potrebbe aprire la strada al fatto che fenomeni simili possano aver influito sull'oggetto frantumandolo ma non sul corpo degli alieni. Non dobbiamo pensare necessariamente ad un'esplosione. Poi certamente tutt'altro può essere....

Spero di aver meglio chiarito le mie intezioni.






E' come se scoppiasse il forno a microonde lasciando intatta la cena!
A me continua a non quadrare.......anche perchè il forno a microonde costruito con un materiale del genere è veramente difficile che si possa "scompattare" lasciando l'interno per lo più integro......
Non lo so...... [SM=g27994]


Gabrjel
00venerdì 23 marzo 2012 09:15
LA VERITA' SUL CRASH DI ROSWELL SECONDO GEORGE W. HOOVER, COMANDANTE DELLA MARINA AMERICANA

Da >>> ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...

Uno degli scienziati più acclamati della storia della Marina militare statunitense avrebbe dichiarato in modo inequivocabile che il crash di Roswell del 1947 non era un pallone né era una bufala. Sulla base delle prove che aveva acquisito in veste ufficiale, il comandante Hoover era invece convinto che l'incidente rappresentasse un evento con implicazioni profonde per tutta l'umanità.



Il Comandante George W. Hoover ha collaborato a lungo con l'Ufficio di Ricerche Navali (ONR) degli Stati Uniti. E' stato un pioniere del programma spaziale e l'innovatore di numerosi dispositivi per l'astronautica e l'avionica. Hoover ha ricevuto molti riconoscimenti per i successi conseguiti in campo tecnologico aggiudicandosi premi come L' Aviation Week Laureate Award, l' American Astronautical Society's Space Flight Award, la Legion of Merit e la medaglia di bronzo della British Interplanetary Society.
Universalmente riconosciuto come il "nonno" della tecnologia satellitare e stretto collaboratore del Dr. Werner von Braun, il comandante George W. Hoover, secondo quanto sostenuto dal figlio George W. Hoover Jr avrebbe rivelato che la verità su Roswell è perfino più strana di quella che abbiamo mai osato pensare.
In un'estesa corrispondenza via e-mail con Aurimas Svitojus, G.W Hoover jr ha confermato che suo padre sarebbe venuto a conoscenza delle circostanze relative all'incidente di Roswell già nel 1960, ossia prima che la vicenda andasse incontro al boom mediatico che la rese celebre negli anni '80 e '90, e che durante gli anni passati al servizio della Marina sarebbe stato “professionalmente” coinvolto negli studi sugli UFO. Hoover jr sostiene anche che Hoover sr gli avrebbe raccontato che si occupò personalmente di esaminare le prove dell'UFO crash, giungendo alle conclusioni che non si trattasse di una bufala. Si rifiutò però di approfondire ulteriormente la questione con il figlio al quale non rivelò mai i suoi sospetti finali.
Per quanto non esista alcuna documentazione ufficiale a sostegno delle rivelazioni di George W. Hoover jr, queste sarebbero corroborate da una serie di registrazioni di alcune conversazioni informali che il Comandante Hoover ebbe con il ricercatore William J. Birnes.
Durante queste conversazioni Hoover avrebbe dichiarato che:

- non sono gli Ufo “il grande segreto”, ma che è ciò che è celato dietro ad essi è assai più interessante;

- l' incidente di Roswell fu causato effettivamente da “visitatori dall'altrove” ma che questo altrove non si trovava in un altro spazio, ma in un altro tempo. Gli alieni di Roswell non furono viaggiatori extraterrestri, ma extratemporali;

- vi era ragione di credere che questi esseri potessero venire da una futura Terra

- questi “esseri umani del futuro” avevano la capacità di manipolare la realtà attorno a noi, utilizzando il potere della coscienza;

- il governo temeva le intenzioni di questi visitatori

- gli esseri umani sono molto più potenti di quanto hanno mai sognato di essere, ma che non sono ancora coscienti delle loro potenzialità.

- i visitatori, sussistono allo stato di essenza sebbene abbiano un corpo e una fisicità, e che tentativi segreti di retro-ingegneria sono stati effettuati sui materiali dell'Ufo crash

- lui stesso è stato coinvolto negli esperimenti di retro-ingegneria categorizzati come Top Secret

George W. Hoover muore nel 1998 all'età di 83 anni. Con il suo lavoro ha contribuito ad alimentare nell'uomo il sogno di andare oltre al pianeta Terra per arrivare al di là delle stelle.
Questo perchè Hoover sapeva che possiamo essere molto di più, che abbiamo in noi la potenzialità di esistere come razza interstellare e interdimesionale. Verrà un giorno in cui sapremo manipolare il tessuto stesso dello spazio-tempo e della materia e anche noi attraverseremo il cosmo in un istante. Quando quel giorno arriverà, l'uomo della Marina ci dice, non avremo più paura degli Alieni. Ci renderemo conto che noi siamo gli Alieni.
zambu83
00venerdì 23 marzo 2012 10:28
Re:
Gabrjel, 23/03/2012 09.15:



- non sono gli Ufo “il grande segreto”, ma che è ciò che è celato dietro ad essi è assai più interessante;

- l' incidente di Roswell fu causato effettivamente da “visitatori dall'altrove” ma che questo altrove non si trovava in un altro spazio, ma in un altro tempo. Gli alieni di Roswell non furono viaggiatori extraterrestri, ma extratemporali;

noi siamo gli Alieni.




Depistaggio, ecco cosa sono queste dichiarazioni! [SM=g27992]


Gabrjel
00venerdì 23 marzo 2012 10:51
Be, sinceramente, non vedo cosa cambi tra alieni e viaggiatori temporali. Entrambe le cose non sono supportate da prove. Quindi una dichiarazione vale l'altra.
zambu83
00venerdì 23 marzo 2012 12:27
Re:
Gabrjel, 23/03/2012 10.51:

Be, sinceramente, non vedo cosa cambi tra alieni e viaggiatori temporali. Entrambe le cose non sono supportate da prove. Quindi una dichiarazione vale l'altra.



Beh non è esattamente così!......Una cosa è l'arrivo degli extraterrestri,un'altra cosa è l'arrivo di noi stessi dal futuro.
La risposta siamo soli nell'universo nel secondo caso non avrebbe una risposta!......E ti pare poca differenza? [SM=g8906]
Le prove ce le hanno i militari americani e stai sicuro che non ce le faranno vedere mai!


Gabrjel
00venerdì 23 marzo 2012 12:40
E se fossero prove di viaggi nel tempo secondo te ce le mostrerebbero?
zambu83
00venerdì 23 marzo 2012 15:02
Re:
Gabrjel, 23/03/2012 12.40:

E se fossero prove di viaggi nel tempo secondo te ce le mostrerebbero?



Meno che meno!.....Anzi se fosse vero che c'era un superstite del crash lo avrebbero spremuto come un limone per sapere gli accadimenti futuri dell'umanità e sfruttarne il tutto per le strategie militari!.......In pratica la cortina del silenzio sarebbe ancora più efficiente! [SM=g11585]
sgittario
00venerdì 23 marzo 2012 15:23
Re:
Gabrjel, 23/03/2012 09.15:

LA VERITA' SUL CRASH DI ROSWELL SECONDO GEORGE W. HOOVER, COMANDANTE DELLA MARINA AMERICANA

Da >>> ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...

Durante queste conversazioni Hoover avrebbe dichiarato che:

- non sono gli Ufo “il grande segreto”, ma che è ciò che è celato dietro ad essi è assai più interessante;

- l' incidente di Roswell fu causato effettivamente da “visitatori dall'altrove” ma che questo altrove non si trovava in un altro spazio, ma in un altro tempo. Gli alieni di Roswell non furono viaggiatori extraterrestri, ma extratemporali;

- vi era ragione di credere che questi esseri potessero venire da una futura Terra

- questi “esseri umani del futuro” avevano la capacità di manipolare la realtà attorno a noi, utilizzando il potere della coscienza;

- il governo temeva le intenzioni di questi visitatori

- gli esseri umani sono molto più potenti di quanto hanno mai sognato di essere, ma che non sono ancora coscienti delle loro potenzialità.

- i visitatori, sussistono allo stato di essenza sebbene abbiano un corpo e una fisicità, e che tentativi segreti di retro-ingegneria sono stati effettuati sui materiali dell'Ufo crash

- lui stesso è stato coinvolto negli esperimenti di retro-ingegneria categorizzati come Top Secret

George W. Hoover muore nel 1998 all'età di 83 anni. Con il suo lavoro ha contribuito ad alimentare nell'uomo il sogno di andare oltre al pianeta Terra per arrivare al di là delle stelle.
Questo perchè Hoover sapeva che possiamo essere molto di più, che abbiamo in noi la potenzialità di esistere come razza interstellare e interdimesionale. Verrà un giorno in cui sapremo manipolare il tessuto stesso dello spazio-tempo e della materia e anche noi attraverseremo il cosmo in un istante. Quando quel giorno arriverà, l'uomo della Marina ci dice, non avremo più paura degli Alieni. Ci renderemo conto che noi siamo gli Alieni.



La mia idea è che ha detto delle verità. L'unica cosa che non condivido è "che questi esseri potessero venire da una futura Terra".

Mi pongo alcune domande, come del resto ho già fatto in passato.
Se ci avessero detto questo 40, 30, 20 anni fa,ci avremmo creduto?
Sicuramente no, anche perchè non ci crediamo nemmeno oggi.
A che serviva/serve a questo punto divulgare cose che poi non ci si crede?

Non so che ne pensate voi, ma io credo che sia proprio questo il più grande segreto, proprio quello che dice HOOVER.


zambu83
00venerdì 23 marzo 2012 16:37
Re: Re:
sgittario, 23/03/2012 15.23:



La mia idea è che ha detto delle verità.

Non so che ne pensate voi, ma io credo che sia proprio questo il più grande segreto, proprio quello che dice HOOVER.






Non condivido la tua opinione.Tutte le testimonianze parlano di alieni,l'unica voce fuori dal coro è la sua con sta storia degli uomini del futuro.Per come la vedo Io è un grossolano tentativo di depistaggio.Confondere una verità scomoda con un'altra verità alternativa ma altrettanto clamorosa,non fa altro che confondere le acque e fare il gioco di chi dice che è tutta una storia fasulla.Questo vogliono i debunker e per me Hoover è un debunker bello e buono. [SM=g8884]

Gabrjel
00venerdì 23 marzo 2012 16:51
Credo che hai inteso male zambu. Mi sembra di capire che sgittario intendesse dire che questo tizio ha detto alcune cose vere. Del tipo, che il segreto non sono gli UFO in se, ma ciò che è celato dietro di essi. Da quello che mi sembra di capire di Sgittario, ad esempio credo che una delle affermazione che a suo parere sono vere è questa:

"gli esseri umani sono molto più potenti di quanto hanno mai sognato di essere, ma che non sono ancora coscienti delle loro potenzialità"

Correggimi se sbaglio sgittario. [SM=g27988]
eone nero
00venerdì 23 marzo 2012 17:02
L'idea di uomini che vengano dal futuro o da un'evoluzione alternativa non è nuova, ed ha lo stesso peso di un'ipotesi extraterrestre o ultraterrestre.

Gabrjel
00venerdì 23 marzo 2012 17:37
Esatto eone. Sono più per l'ipotesi aliena, ma non mi sento di certo di escluderla.
sgittario
00venerdì 23 marzo 2012 18:45
Re:
Gabrjel, 23/03/2012 16.51:

Credo che hai inteso male zambu. Mi sembra di capire che sgittario intendesse dire che questo tizio ha detto alcune cose vere. Del tipo, che il segreto non sono gli UFO in se, ma ciò che è celato dietro di essi. Da quello che mi sembra di capire di Sgittario, ad esempio credo che una delle affermazione che a suo parere sono vere è questa:

"gli esseri umani sono molto più potenti di quanto hanno mai sognato di essere, ma che non sono ancora coscienti delle loro potenzialità"

Correggimi se sbaglio sgittario. [SM=g27988]



Giusto Gabrjel. Quelli di Hoover sono concetti che non si inventano facilmente...
Alieno Grigio.
00lunedì 26 marzo 2012 17:21
comunico

Il caso Roswell dell'ufo crash è realmente accaduto.....perdemmo 5 compagni.

smentisco

L'ipotesi di terrestri del futuro a bordo del disco è pura fantasia.


Muscanat a tutti.Al prossimo contatto.
Gabrjel
00martedì 3 aprile 2012 12:22
UFO, ROSWELL E L'AFFIDAVIT DI WALTER HAUT

Da >>> www.centroufologicoionico.com/articoli/news/237-ufo-roswell-e-laffidavit-di-wal...

Roswell è ormai entrato nella storia dell'Ufologia, ormai si è scritto, si è discusso anche animosamente, su quel famoso presunto UFO "crash" che nei primi giorni di luglio del 1947 ha fatto scrivere numerosi fiumi di inchiostro.
Brevemente il caso. In quei primi giorni di luglio del 1947 succede qualcosa di apparentemente strano nei cieli della contea di Roswell. Molte gente del luogo sente uno strano boato nel cielo, di una intensità sonora che ricordava uno "scoppio". Molti pensano ad un temporale e non ci fanno più caso. Qualche giorno dopo, un fattore del luogo di nome William Mc Brazel nota sul terreno del suo ranch innumerevoli frammenti, sparpagliati per molti metri. Pensando ad un incidente aereo e visto che c'erano anche delle ricompense di denaro per chiunque ritrovasse qualcosa che ricordasse un "disco volante" si reca dallo sceriffo del luogo di nome Wilcox. Lo sceriffo, una volta ricevuto parte dei frammenti, si reca alla base dell'Esercito di Roswell (la Roswell Army Air Field) per informare dell'accaduto e portare i materiali, frammenti che dovevano essere interessanti visto che il giorno 8 luglio del 1947 uscì con il comunicato stampa, redatto dall'allora tenente addetto stampa Walter Haut, che la "Raaf aveva catturato un disco volante", notizia che fece immediatamente il giro del mondo.
Roswell, per quei pochi che ancora non lo sapessero, all'epoca era una base militare strategicamente importante, infatti era sede del 509° Gruppo Bombardieri Air Force, dipartimento operativo tristemente famoso per aver lanciato la bomba atomica a Nagasaki ed Hiroshima nel 1945. Quindi una notizia sensazionale che avrebbe accertato in maniera incontrovertibile l'incidente di Roswell?
Per 24 ore fu così, ma poi qualcosa non piacque agli alti vertici del Pentagono che da Washington inviarono il generale Roger Ramey, il quale ridimensionò la questione e parlò di "resti di un pallone sonda, di alta quota, che aveva il compito di radiosondaggio per le ricerche meteo". Tutto sembrò cadere nel dimenticatoio. Nessuno parlò di Roswell fino all'anno 1978, anno in cui il fisico nucleare Stanton Friedman riesumò il caso. Poi il resto è storia recente, dai palloni "Mogul" ai manichini dell'Aeronautica fino ad arrivare al colonnello Corso e alle ricadute tecnologiche dell'UFO precipitato, invi inclusi testimonianze di cadaveri e superstiti di EBE (Entità Biologiche Extraterrestri).
Ma tutto quello che accadde avvenne per davvero? E soprattutto cosa c'è di vero nel seguito che coinvolse Haut, con il suo famoso "affidavit"? Rispondiamo alla prima domanda. Sicuramente a Roswell cadde davvero qualcosa, ma cosa? La parola "disco volante", visto il periodo post bellico di pochissimi anni e con lo spauracchio dell'ex Unione Sovietica, poteva anche essere messa ad "arte" dai militari, magari per nascondere un velivolo sperimentale di nuova concezione di cui per il momento non si doveva sapere nulla. Può essere, visto che esempio del genere ci sono stati nel corso della Storia. Ma può essere anche che cadde un qualcosa di davvero estraneo al pianeta, magari di origine extraterrestre oppure qualcosa che ha "viaggiato nel tempo". Non si può escludere assolutamente nulla. Resta il fatto che da quel momento l'enigma si è infittito e i depistaggi sono stati all'ordine del giorno. C'è chi parla di cadaveri di "alieni" accanto allo scafo precipitato. Resta comunque strano che non se ne sia parlato sin da subito ed il primo a farne accenno fu uno dei più grandi ufologi esistiti di nome Leonard H. Stringfield a fine anni 70 del secolo scorso. Tutto vero quindi? Può darsi di si, ma se per ipotesi consideriamo l'ipotesi endogena (terrestre) può anche essere riferito ad esperimenti su primati come le scimmie e, magari, anche (purtroppo) a cavie umane. In quel periodo si prelevano "senza tetto" e barboni per sottoporli ad esperimenti di vario tipo, esperimenti senza ritorno. E questo è dimostrato da recenti documenti declassificati dal Dipartimento di Stato americano. Ma può essere anche vera l'ipotesi, azzardata ma non peregrina, di cadavari di esseri che provenivano da "altrove", un posto che si trova nello spazio o in una dimensione temporale. Non possiamo escludere nulla.



Per quanto riguarda il tenente Walter Haut (nella foto in alto) che ebbe il suo momento di notorietà nel 1947, cadde nel dimenticatoio anche lui. Fino a quando esce fuori un fantomatico "affidavit". Fantomatico nel senso che non si è mai mostrato all'opinione pubblica l'originale. L'affidavit (dichiarazione giurata) apparve per incanto in un libro pubblicato due anni dopo la morte del tenente, avvenuta il giorno 15 dicembre 2005. Guarda caso nel giorno del 60° anniversario dell'evento di Roswell. Il libro in questione era "Witness to Roswell: Unmasking the 60-Year Cover Up", scritto Thomas J. Carey e Donald R. Smith. Coincidenza strana quindi far apparire un "affidavit" non in originale nel 60° anniversario dell'incidente, per di più in un libro. Inoltre è assolutamente falso che Walter Hauti scrisse l'affidavit sul letto di morte, ma tre anni prima la sua dipartita. Ma le stranezze non finiscono qui.
Walter Haut non scrisse solo un "affidavit", ma ne scrisse uno quasi identico nel 1993 con qualche differenza da quello ultimo pubblicizzato da qualche sito o "blog" anche nostrano, che ne hanno accertato l'affrettata veridicità. Nessuno mette in dubbio l'incidente di Roswell e gli enigmi intorno ad esso, ma molti ne hanno approfittato di questa storia, magari per arricchirsi. E Walter Haut, purtroppo, è stato uno di quelli che ha chiesto soldi per avere privilegi nel raccontare la sua storia. Vorremmo ricordare Haut per il comunicato stampa che redisse quel lontano giorno del 1947 e di quello di aver servito la patria egregiamente, ma negli anni a seguire la sua figura si è macchiata nel cercare sempre la notorietà, anche essendo stato direttore dell'UFO Museum di Roswell, "mecca" degli appassionati e dei fanatici degli UFO. Poi, prima di morire, lasciò l'incarico di dirigere il museo a sua figlia. Ognuno è libero di agire come vuole e a noi ci piace ricordare l'Haut della prima ora, quello del comunicato stampa di Roswell del giorno 8 luglio 1947.

Fonti bibliografiche
- Affidavit Walter Haut del 1993 e 2007 sul sito di "Roswell Proof"
- Truffe e soldi chiesti da Haut e apparsi su un articolo scritto da Paul Kimball e apparso sul sito di "Redstarfilms" il giorno 4 luglio 2007 e dal titolo "Walter Haut and alien bodies at Roswell"
Sheenky Oo
00venerdì 27 aprile 2012 19:19




Sheenky Oo
00mercoledì 9 maggio 2012 09:07
IRWING FORTMAN RIVELA: "UNA SECONDA ROSWELL"
- PARTE PRIMA


Fonte: www.extremamente.it/2012/05/08/una-seconda-roswell-la-storia-incredibile-del-soldato-tiny-...

Non uno, ma due crash sarebbero avvenuti a Roswell, nel giro di pochi mesi. è questa la verità raccontata da un ex militare, di stanza alla fine degli anni ’40 presso la base dell’Air Force del New Mexico.
Una verità sconosciuta e tutta da dimostrare, ovviamente, che raddoppia però gli interrogativi su quanto successo ormai 65 anni fa in questo angolo di America. Se fosse veritiera questa inaudita versione dei fatti, il famigerato episodio (ritenuto il più importante e il più clamoroso dell’ufologia moderna) non sarebbe stato un unicum, ma avrebbe avuto una sorta di “fotocopia”.
A rivelarlo, a molti anni di distanza dalla testimonianza originale, è lo scrittore ed astrologo americano Ray Grasse. Solo ora confessa, in un articolo pubblicato di recente online, di essere stato depositario delle confidenze di un uomo che vide quel presunto, secondo disastro accaduto sempre nel deserto del New Mexico e sul quale aveva mantenuto fino a quel giorno il massimo riserbo.
Venuto in contatto con il sedicente testimone oculare, zio di un suo conoscente, Grasse era riuscito con grande pazienza a guadagnarsene la fiducia. Quell’uomo non cercava soldi, nè fama: anzi, desiderava solo condividere il peso del suo segreto, a patto però che rimanesse tale. In cambio della promessa di non parlare con nessuno delle sue rivelazioni, tra il 1989 e il 1990 l’astrologo aveva potuto intervistare l’ex soldato, ormai già avanti con l’età: due volte per telefono, altre due invece di persona, davanti ad un registratore.
Il suo nome era Irwin Fortman, ma tutti lo conoscevano con il soprannome di Tiny ( noi diremmo “Piccoletto”).


Irwin "Tiny" Fortman

Diceva di essere arrivato alla famigerata base del New Mexico nell’autunno del 1947 e di aver assistito ad un avvenimento sconvolgente poco tempo dopo, quando insieme ad altri soldati aveva dovuto ricomporre i cadaveri di strane creature precipitate nel deserto su un mezzo volante. Praticamente, quello che si racconta del famoso crash di Roswell, avvenuto però nel luglio di quell’anno e non in inverno.
Si aprivano così tre scenari: primo, il testimone si stava inventando la storia di sana pianta. Secondo: forse si confondeva semplicemente sulle date. Terzo, il più sconvolgente: era davvero a conoscenza di un altro, distinto incidente identico in tutto e per tutto a quello riportato dalle cronache ufologiche e di cui nessuno aveva mai parlato. La prima ipotesi appariva la più probabile: quel racconto incredibile sembrava privo di riscontri.
Eppure, una prima conferma arrivò a sorpresa da una foto, nella quale Irwin “Tiny” Fortman- recluta 18enne- era ritratto, alla fine del 1947, proprio nella base militare di Roswell. Su quel dettaglio, dunque, non aveva mentito: era stato davvero lì nel periodo indicato. E ciò bastò al suo intervistatore: Fortman gli sembrava un tipo sincero e poteva essere affidabile- o per lo meno, degno di attenzione- anche per quanto riguardava il resto dei suoi racconti.
Poco mesi dopo l’uomo morì. I nastri con le registrazioni dei colloqui tra Tiny e lo scrittore americano rimasero così chiusi in un cassetto, dimenticati. Fino a quando, oltre 20 anni dopo, parlando con un amico ufologo Grasse non si è ricordato di quell’ enigmatico, secondo incidente occorso a Roswell ed è andato a “sbobinare” le cassette.
A distanza di due decenni, i nastri risultano un po’ danneggiati ed alcune parole non sono più comprensibili, ma il senso è ben chiaro. E il contenuto è stupefacente. Quello che segue è una sintesi delle confidenze fatte, allora, da Irwin Fortman.

Ray: Prima di tutto, permettimi di chiederti di descrivere la notte nella quale tutto avvenne, a partire dal modo in cui voi foste informati dall’ufficiale al comando.

Tiny: Bè, mi sembra che eravamo appena andati a dormire e…boom! Eravamo rimasti fuori fino a tardi e loro svegliarono me, quest’altro mio compagno e altri due ragazzi nella baracca, ci dissero di vestirci e di radunarci nell’infermeria- che loro chiamavano “stanza preoperatoria”, lontana da tutto il resto. Ci diedero il caffè, si sedettero e iniziarono a parlarci- sai, giusto per capire se eravamo abbastanza svegli e pronti mentalmente, insomma, per evitare che guidassimo le ambulanze fuori strada o cose del genere, capito…

Ray: Dunque era molto tardi?

Tiny: Oh sì, ci hanno svegliato nel pieno del sonno. Mi sembrava che fossero le 2 del mattino.

Ray: E fino a quel punto non stavano facendo nulla che fosse al di fuori dell’ordinario?

Tiny: No, finchè non siamo andati sull’ambulanza e… conosci la porta nord? Quando l’abbiamo raggiunta, lui (probabilmente il Colonnello Blanchard, citato più volte nelle vicende legate a Roswell, N.d.T.) ci stava aspettando. E ci ha detto: Dovete tenere la bocca chiusa! Non dovete dirlo a nessuno!
(In una precedente conversazione, scrive in nota l’autore, Tiny aveva raccontato che un ufficiale aveva detto loro qualcosa del tipo: ” Se dite una parola a qualcuno, getteranno le vostre ossa e quelle di tutti i vostri famigliari nel deserto.”)

Ray: Sono curioso, voi lì eravate tutti ragazzi di 17, 18 anni…

Tiny: Certo, io non ne avevo ancora 19.

Ray: Deve essere stata un’esperienza sconvolgente.
Come avete reagito quando siete arrivati sul posto?


Tiny: Quando ho visto i corpi? Ero completamente sbigottito ed ero mezzo addormentato, e poi faceva un freddo polare, mi ricordo questo. Noi guardavano e vedevamo queste cose, ma io non le registravo. E poi quando alla fine ho capito cosa avevo visto, semplicemente non riuscivo a crederci, capisci, come se non fosse mai accaduto. Eppure stava accadendo, come se fosse un sogno. Sai, quante volte si vedono cose del genere?

Ray: Ma cosa hai pensato una volta che hai capito di cosa si trattava? Hai pensato automaticamente che dovevano provenire da qualche altro luogo?

Tiny: Assolutamente sì. Non sapevo cosa fossero, sembravano degli orientali, nel senso, erano molto piccoli. Io sapevo però che i Giapponesi non erano così piccoli. E non potevo pensare a nessun altro Paese, magari Bali o simili, magari lì erano più bassi, ma…

Ray: Le teste erano grosse?

Tiny: Molto grosse, come… insomma, erano completamente sproporzionate rispetto ai corpi. Capisci cosa intendo? Cioè, per dare un’idea, è come se la tua testa fosse una volta e mezza quella attuale, ecco più o meno quanto erano grosse.

Ray: C’era qualche altra caratteristica strana? Riguardo agli occhi, il naso o la bocca?

Tiny: Non c’erano capelli. E… Ho visto delle narici, ma per quanto riguarda il naso… se c’era, era molto molto piccolo. E le labbra… aspetta un secondo, non so se avessero le labbra, ma ho visto i denti, o almeno mi sembrava che li avessero. Orecchie? Caspita, se c’erano, erano piccolissime. Non me le ricordo.

Ray: Che dici del colore della pelle?

Tiny: Ah…tipo giallo, ma molto pallido. Sembrava la pelle di un pachiderma, con un sacco di rughe.

Ray: E mi hai detto qualcosa su uno dei corpi privo di casco, ma intero?

Tiny: Sì, era uno di quelli che abbiamo raccolto e non aveva il casco.

Ray: Come hai reagito, quando l’hai visto?

Tiny: L’unica cosa che posso ricordare è che uno che mi stava aiutando- non so se era Tommy- mi ha detto:”Deve aver perso il suo casco ed essere finito fuori da quell’apparecchio, qualsiasi cosa sia “. Perchè tutti gli altri, invece, avevano il casco in testa. O meglio, non lo so, immagino che avessero gli elmetti in testa, tutti i corpi erano sparsi ovunque, a pezzi. Ma quello che abbiamo raccolto noi era integro. Cioè, non gli abbiamo tolto i vestiti, quindi non sappiamo se era lacerato- non ce lo avrebbero permesso. Ci dicevano solo:”Metteteli nei sacchi”. Non abbiamo neanche messo i sacchi sull’aereo da trasporto che dove poi li hanno sistemati.
Sheenky Oo
00giovedì 10 maggio 2012 08:33
IRWING FORTMAN RIVELA: "UNA SECONDA ROSWELL" - PARTE SECONDA

Fonte: www.extremamente.it/2012/05/09/non-sembravano-umani-la-storia-incredibile-del-soldato-tiny-fortman-parte-...

Un giovane soldato testimone di un evento incredibile. Una recluta sotto choc, costretta insieme ad alcuni commilitoni a ricomporre i resti di creature misteriose rimaste uccise nello schianto di un Ufo.
È il racconto divulgato, solo di recente, dall’astrologo americano Ray Grasse, che sostiene di aver ricevuto le confidenze del militare, ormai morto. Quel clamoroso incidente alieno sarebbe avvenuto proprio nel 1947, sempre nel deserto del New Mexico, ma in pieno inverno. Insomma, una seconda Roswell. Ecco come prosegue la testimonianza pubblicata da Grasse…

Ray: Cosa mi hai raccontato poche settimane fa a proposito degli abiti di quegli esseri, erano in tessuto?

Tiny: Era un tessuto, ma sembrava tipo alluminio. Non era qualcosa che avessi già visto prima. L’ho visto solo in seguito, sai, come il tessuto simil-metallico che si vede nell’abbigliamento femminile, nelle pubblicità e nelle sfilate di moda…

Ray: Ed erano abiti tutti di un pezzo o ricordi cuciture o cose del genere o cerniere…

Tiny: Non ricordo, questo non lo ricordo.

Ray: Ricordi se avevano le mani e i piedi ricoperti? Oppure erano nudi? Ricordi qualcosa su come erano fatti mani e piedi?

Tiny: I piedi indossavano un qualche tipo di scarpe. Le mani? Non erano fatte come le nostre.

Ray: Ma per la forma o per il numero di dita o per entrambi?

Tiny: Entrambi. Ora l’unica cosa che riesco a pensare del momento in cui ho visto quella scena è l’aria fredda e… semplicemente non sembravano umani. Non ricordo quante dita avessero, ma mi sembrava che fossero meno delle nostre…

Ray: Ma quando dici che non avevano una forma umana, ti ricordi se erano più grandi o più piccoli?

Tiny: Più piccoli, ma avevano corpi proporzionati. In altre parole, non avevano mani o piedi grandi. I piedi calzavano scarpe pesanti, come stivali. Sembravano…non erano in pelle, erano come stivali di stoffa.

Ray: Mi dicevi che i loro occhi erano chiusi… ma potresti ancora immaginare la loro forma?

Tiny: Sì….sembravano quelli di un vecchio orientale.

Ray: Quanto pesavano i corpi?

Tiny: Mah… All’epoca ero più robusto di un bue!

Ray: Ma erano leggeri, giusto?

Tiny: Oh sì, erano leggeri: 70 o 80 libbre (30-35 kg circa, NdA) a dir tanto. Li tiravamo su insieme, ma mi sembravano più leggeri di un sacco di patate da 100 libbre (45 kg, NdA), capisci?

Ray: E quello raccolto da voi era l’unico corpo intero in cima a tutti gli altri, giusto?

Tiny: Giusto. Ma gli altri ragazzi cercavano di lanciare quelli che pensavano fossero i pezzi di un corpo completo. Non penso che lanciassero teste o braccia o altre parti a caso, avrebbero potuto, ma io ho pensato che stavano cercando di conservare ciò che apparteneva all’uno e all’altro. Come abbiano fatto, non lo so, ma ci hanno messo molto tempo alla ricerca di queste cose.

Ray: E voi quanto tempo siete rimasti lì? È durato 5 minuti o mezz’ora?

Tiny: Potrei dire dai 15 ai 20 minuti. E il motivo per cui ci abbiamo messo tanto è che abbiamo dovuto aspettare gli ufficiali, che correvano per vedere lo spettacolo.

Ray: Quindi non potevate far niente finchè non si sono presentati?

Tiny: Esatto. E non ci hanno permesso di illuminare con le luci finchè siamo rimasti lì. E l’unico modo per capire dove fossimo era un tipo sulla jeep davanti a noi. Sono venuti, ci hanno detto cosa fare, di parcheggiare le auto lontane formando una U. Ci hanno detto di non usare i fanali alti, mi ricordo questo, ma usare solo le luci di posizione.

Ray: Era tutto così segreto?

Tiny: No, secondo me pensavano che gli abbaglianti sarebbero stati visti troppo in lontananza, perchè sai che quelli delle ambulanze sono molto alti. E ricordo che ci dissero qualcosa sui fanali bassi. Noi avevamo un piccolo riflettore ciascuno e ci hanno detto di tenerli spenti, di usare solo i fanali bassi delle auto.

Ray: Ogni veicolo trasportava un corpo o una serie di pezzi?

Tiny: Sì. Cioè, sto solo immaginando, ma direi… o magari hanno raccolto dei pezzi che ritenevano più importanti e li hanno caricati. Non posso dirlo perchè non lo so.

Ray: E quando ciò avveniva, quanti ufficiali stavano attorno mentre voi venivate condotti in questo luogo nel cuore della notte?

Tiny: Bè, so che c’erano pochi ufficiali là. Però non ho idea se altri stavano con il gruppo di Washington insieme ai generali. Ci hanno solo detto di prendere questi corpi e di muoverci. Non avevamo molto tempo per guardarci attorno e vedere chi c’era. E le luci, il modo in cui ci colpivano… Si erano posizionati come in un semicerchio con le ambulanze. Capisci cosa intendo? C’erano anche alcune auto. Non riuscivamo a vedere molto bene, a parte quello che c’era per terra. Ma per quanto riguarda le fisionomie e gli ufficiali presenti, non ho capito molto .

Ray: Mi sembra di ricordare che mi dicevi qualcosa riguardo un discorso tra ufficiali che avevi vagamente captato e che essi poi si spostarono perchè non volevano che tu sentissi. Ho capito male?

Tiny: Ho udito qualcuno parlare, ma mi parlava gente davanti e dietro, non so se fossero ufficiali di alto rango. Ero così sconvolto da quello che vedevo che le conversazioni non erano importanti. Guardi a terra e vedi quel genere di cose- io e Tommy ci fissavamo l’un l’altro- piuttosto che stare a sentire le conversazioni a 25-30 piedi da noi.

Ray: Che mi dici dell’astronave? Era un’astronave o c’erano dei pezzi o cosa esattamente?

Tiny: C’erano frammenti metallici tutt’attorno, intendo pezzi grossi, come un tavolo da bar. L’unica cosa che potevo distinguere era il contorno sul terreno e capivo che era circolare. Ma c’erano pezzi sparsi ovunque, anche al di fuori del cerchio. C’era un bel po’ di metallo in frantumi.

Ray: Quanto era ampia l’area? La misura di un campo da football?

Tiny: Oh no, no, era come un terzo di un campo da football.

Ray: E voi non riuscivate a raccogliere tutti i pezzi, vero?

Tiny: No, loro ci controllavano da vicino. Personalmente non penso che… Ci hanno detto di indossare guanti chirurgici. Infatti io ne indossavo due paia, uno sopra l’altro. Era come del tipo:”State attenti, non raccogliete oggetti appuntiti e non tagliatevi”. Perchè, in base a quello che percepivo all’epoca, neanche loro sapevano quanto fossimo esposti dal punto di vista biologico. Per questo ci hanno detto di indossare questi guanti di gomma, meglio due, e infatti ci aiutavamo l’un l’altro per infilarceli.

Ray: Ora, tu e gli altri raccoglievate i corpi, ma non è chiaro se erano già stati tolti anche i pezzi di metallo…

Tiny: Sì e no. Sembrava che ci fosse ancora un po’ di metallo, eppure non sembrava che fosse a sufficienza…

Ray: Per fare un’intera astronave?

Tiny: Esatto. E ancora si poteva vedere la forma circolare.

Ray: A parte i pezzi di metallo, potevi distinguere altri elementi caratteristici di un luogo d’impatto, come seggiolini, pannelli di comando, fili?

Tiny: Veramente no. Aspetta un attimo… Ci poteva essere qualcosa tipo cristalli. Ma potevano anche essere effetto del clima freddo, potevano essere cristalli di neve, non so.

Ray: Hai notato un cratere? Qual era la tua impressione, che questa cosa si era schiantata a terra oppure era esplosa sopra il terreno?

Tiny: L’unica cosa che posso pensare, ora che l’hai menzionato, è che forse c’era un cratere un po’ lontano e questa roba era schizzata fuori da là. È l’unica cosa che posso pensare. Ma non ho visto un vero cratere, vedevo un segno sul terreno, fatto da questi grossi pezzi. Non so perchè avessi l’impressione che fosse circolare…

Ray: Hai toccato il metallo?

Tiny: No, non volevano che lo toccassimo. Prima di tutto per via dei guanti in gomma, immagino. Mi ero accorto che la maggior parte del materiale aveva spigoli taglienti.

Ray: Penso che hai già citato una volta qualcosa di insolito riguardo questi spigoli. Aveva una qualche peculiarità questo metallo, per quello che mi puoi dire?

Tiny: Ti ho detto che sembrava come alluminio, ma sono sicuro che non venisse mosso dal vento. Eppure era molto sottile!

Ray: Dunque non sembravano pesanti travi metalliche o simili?

Tiny: Oh, no no no. Non c’erano pezzi pesanti, no.

Ray: Era più somigliante a lamine di metallo?

Tiny: Più come… non so, non riesco a spiegarlo. Non ho mai visto nulla del genere, era come se qualcuno avesse gettato dei pezzi di metallo in giro, è l’unica cosa che posso pensare. E le forme erano strane. Ma riguardo gli spigoli, non ricordo ciò di cui stai parlando.

Ray: Un dettaglio interessante della precedente conversazione cha abbiamo avuto poche settimane fa è il fatto che quando vi hanno informato prima di condurvi sul luogo, il discorso suonava come se l’avessero imparato bene a memoria o come se l’avessero già fatto in passato, insomma come se non fosse la prima volta… Ricordo bene?

Tiny: Sì. Mi sembrava che lo sapessero perfettamente… E anche dopo che abbiamo raccolto i corpi sparsi là e siamo tornati indietro, anche allora ci hanno ripetuto il discorso. Come se seguissero una procedura.
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