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Ufologicamente: articoli, ricerche e casi ufologici

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2012 08:12
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17/07/2012 18:52
 
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...la ragione umana viene afflitta da domande che non può respingere, perché le sono
assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui però non può neanche dare
risposta, perché esse superano ogni capacità della ragione umana...
Kant
[Modificato da biancofive 24/07/2012 19:20]
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Post: 3.181
Registrato il: 16/05/2011
Sesso: Maschile
Admin Ufologando
Utente Gold
17/07/2012 21:11
 
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...bella sheenky, ma non ti fermerai mica alla presentazione ? [SM=g8360]






---------------------- Amministratore del forum UFOLOGANDO ----------------------

Mi piace dare una mia visione dell'Ufologia a 300 gradi, 60 gradi li tengo per me.
Perdona i nemici, ma non dimenticare mai i loro nomi. (John Fitzgerald Kennedy)
18/07/2012 07:52
 
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Certo che no!
E damme tempo!
[SM=g8336]
21/07/2012 10:46
 
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L'UFOLOGIA

Fonte: it.wikipedia.org/wiki/Ufologia

L'ufologia indica il variegato campo di interesse attorno al fenomeno UFO. È nota tra i ricercatori anche come ovniologia dall'altro acronimo OVNI (Oggetto Volante Non Identificato), come in francese, spagnolo e portoghese. Essa è qualificata come una pseudoscienza distinta dalla Esobiologia (scienza sperimentale che si occupa della vita extraterrestre).

Definizione e oggetto di studio
Secondo i suoi sostenitori più rigorosi l'ufologia dovrebbe rappresentare, nel suo nucleo fondamentale, una forma di indagine multidisciplinare che combina due caratteri: uno essenzialmente storiografico-documentale, occupandosi di raccogliere e catalogare l'enorme mole di osservazioni e di fenomeni UFO; e uno di carattere più scientifico tentando, mediante rilevazioni di tipo fisico, fotografico, astronomico, chimico, medico, psicologico, etc., di individuare le cause dei fenomeni provvisoriamente considerati di tipo UFO.
Va tuttavia sottolineato che l'ambiente ufologico è estremamente variegato e vi afferiscono anche esponenti che per motivi ideologici, religiosi, commerciali o soltanto per apparire sui media, pretendono di attribuire, definire, o semplicemente supporre "scientificamente" l'origine extraterrestre dei fenomeni osservati, basandosi su considerazioni per niente scientifiche ma soggettive.
Il tentativo di applicare solo in parte il metodo scientifico da parte della maggioranza degli ufologi alla fenomenologia UFO con la pretesa di giungere a conclusioni "scientifiche", collocano tradizionalmente l'ufologia nell'ambito della pseudoscienza.
I risultati ottenuti dall'ufologia in più di 60 anni di studio sono tutt'altro che conclusivi.

Ipotesi per la spiegazione dei presunti fenomeni ufologici
Se la comunità scientifica non ritiene provata la esistenza degli ufo, gli ufologi formulano varie ipotesi (naturale, socio-psicologica, militare, extraterrestre, parafisica, temporale e intraterrestre) nessuna delle quali, a detta degli stessi ufologi, presa singolarmente, riuscirebbe a spiegare il fenomeno UFO nel suo insieme.
Il progetto Blue Book del '70 che ha analizzato 12.618 avvistamenti anomali nei cieli di tutto il mondo rileva che solo 701 possono essere definiti come "non identificati". Il progetto blue book concludeva che gli avvistamenti classificati come "non identificati" non mostravano alcuna evidenza di sviluppo tecnologico e principi sconosciuti alla scienza moderna, né prova di essere veicoli extraterrestri. Nel caso del Rapporto Condon, il numero di oggetti non identificati fu di 30 su 93.

Ipotesi naturale
Secondo tale ipotesi, avanzata dall'astrofisico Donald Menzel, gli UFO sarebbero fenomeni naturali poco noti, come pareli, fulmini globulari, spettri rossi, luci telluriche (o Earth Lights), o altri fenomeni naturali ancora sconosciuti. Questa ipotesi tende a negare le supposte manifestazioni di "artificialità" e/o intelligenza legate, secondo l'interpretazione degli ufologi, a determinate manifestazioni UFO.

Ipotesi psico-sociologica
Secondo i sostenitori di tale ipotesi, di cui lo psicologo Carl Gustav Jung[5] è una sorta di "portabandiera", gli UFO non sarebbero altro che un "mito moderno" e i dischi volanti rappresenterebbero visioni, oggettivazioni fantastiche di un inconscio troppo duramente represso. Questa ipotesi, anche se probabilmente valida in determinate circostanze, non è certamente in grado di spiegare gli oggetti volanti reali, come quelli rilevati dai radar e/o ripresi dalle videocamere (si vedano ad esempio i video rilasciati dall'aviazione militare dell'Ecuador), sebbene possa comunque avere un ruolo nella loro interpretazione. Lo stesso Jung ammise in seguito che la sua teoria non era applicabile a tutta la casistica.
In effetti, Jung considera con distacco e una certa ironia l'esistenza degli UFO come fenomeno fisico, sebbene nell'ultima parte del suo saggio egli sembri disposto a dare maggior credito alla loro effettiva realtà, per introdurre cautamente l'ipotesi che esista una sincronicità tra inconscio e fenomeno reale.
L'ipotesi socio-psicologica è stata sviluppata negli anni settanta dai francesi Michel Monnerie e Bertrand Méheust. Monnerie ritiene che i casi di avvistamenti di UFO non riconducibili a spiegazioni convenzionali (velivoli militari, fenomeni naturali, ecc.) siano dovuti a proiezioni psicologiche che causano una specie di "sogno da svegli". Méhest invece chiama in causa fattori culturali, ritenendo che una causa importante degli avvistamenti di UFO vada ricercata nelle produzioni di fantascienza (libri, film, serie televisive) della prima metà del XX secolo.

Ipotesi dei campi magnetici
L'ipotesi dei campi magnetici è stata proposta dal neurologo canadese Michael Persinger; in pratica è una via di mezzo tra l'ipotesi naturale e quella psico-sociologica. Secondo tale ipotesi vi sarebbero nell'atmosfera dei campi magnetici vaganti, che possono abbassarsi a livello del suolo ed interferire con il cervello umano, causando allucinazioni di vario tipo. Persinger ritiene che tale ipotesi potrebbe spiegare non solo gli incontri ravvicinati, ma anche i vuoti temporali e le sensazioni di rapimento alieno.

Ipotesi militare
Vede gli UFO come velivoli sperimentali segreti. Ad esempio i "dischi volanti" potrebbero essere l'evoluzione di aeromobili ad effetto Coanda che vennero sperimentati in Romania prima della Seconda guerra mondiale.

Ipotesi extraterrestre
Abbreviata anche con la sigla ETH (che sta per Extra Terrestrial Hypothesis), è la teoria che vede almeno una parte del fenomeno UFO come manifestazione di intelligenze extraterrestri, in cui l'oggetto volante si identificherebbe tipicamente con un'astronave.
Considerando i "dischi volanti" alla stregua di altri fenomeni paranormali, dal punto di vista dell'epistemologia non è possibile escludere che tali fenomeni esistano, e la scienza non ha il diritto di affermarlo come se fosse un dato "scientificamente dimostrato": non lo è. Ma non è possibile neppure affermare che essi esistano: non fino a quando qualcuno non sarà riuscito ad affrontarne almeno uno nel pieno rispetto delle regole del metodo scientifico.

Ipotesi del complotto alieno
Le posizioni più estreme in campo ufologico assumono che la mancanza di prove credibili dell'esistenza degli UFO in quanto oggetti extraterrestri sia da attribuirsi ad uno sforzo continuato e coordinato da parte delle autorità governative e militari, negli ultimi 50 anni, allo scopo di sopprimere tali prove. Tale teoria della cospirazione è nota come teoria del complotto UFO.
Gli studiosi più rigorosi accettano invece solo informazioni sostenute da prove o almeno da forti indizi, ripudiando inoltre teorie complottiste, contattisti, ipotetiche basi sulla Luna, filmati e foto false, falsi documenti, rivelazioni e informazioni non provate o provate con false prove.

Ipotesi parafisica
Secondo l'ipotesi parafisica o interdimensionale, abbreviata con la sigla IDH (che sta per Inter Dimensional Hypothesis), gli UFO non verrebbero da altri pianeti, ma da una dimensione parallela. Tale ipotesi è stata proposta dall'astronomo e ufologo Jacques Vallée. Anche Josef Allen Hynek, figura molto conosciuta nel panorama dell'ufologia, verso la fine della sua vita si orientò verso quest'ipotesi, che tuttavia è accettata solo da una minoranza di ufologi.

Ipotesi temporale
Secondo l'ipotesi temporale, detta anche extra-temporale, gli UFO proverrebbero dal futuro ed effettuerebbero un viaggio indietro nel tempo; i piloti di questi veicoli non sarebbero quindi extraterrestri o esseri provenienti da un'altra dimensione, ma lontani discendenti dei terrestri di oggi. Secondo alcuni, i viaggi nel tempo potrebbero essere effettuati attraverso strutture come i ponti di Einstein-Rosen intrauniverso. L'ufologa Jenny Randles ha ipotizzato l'esistenza di "buchi nel tempo", che si creerebbero in certe zone e in particolari condizioni. L'ipotesi temporale pone problemi di ordine teorico e pratico e viene sostenuta da pochi ufologi.

Ipotesi intraterrestre
Quest'ipotesi è sostenuta da alcuni fautori della teoria della Terra cava, tra cui Raymond Bernard[14], secondo cui gli UFO proverrebbero da un continente abitato che si troverebbe all'interno del nostro pianeta. Quest'idea è considerata fantasiosa dalla maggioranza degli ufologi, in quanto i moderni studi scientifici escludono che la Terra possa essere cava.
21/07/2012 10:47
 
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MICHIO KAKU: IN UN'INVASIONE EXTRATERRESTRE SAREMMO COME BAMBI CHE INCONTRA GODZILLA

Fonte: ufoedintorni.blogspot.it/2012/07/michio-kaku-una-invasione-...

Il giorno 19 luglio 2012, nel corso di una intervista giornalistica su “CNN Live News Room”, il celebre astrofisico e divulgatore scientifico Michio Kaku ha risposto ad alcune domande sulla cosiddetta “Questione Aliena”.
Innanzitutto, esordisce affermando che gli extraterrestri intelligenti esistono e, alcuni di essi, hanno raggiunto una tecnologia di livello molto superiore rispetto a quella ora in possesso della specie umana ed afferma: “Se sono così avanzati...possono raggiungere la Terra da una stella lontana...sono già migliaia di anni avanti a noi nella tecnologia, e noi non dovremmo presentare nessuna sfida militare a tale civiltà avanzata”.



Però, nel caso di una invasione extraterrestre con una specie ostile saremmo come “Bambi che incontra Godzilla”.

Poi, comunque, afferma che con ogni probabilità la maggior parte delle civiltà extraterrestri sono pacifiche ed amichevoli e che ci sono tantissimi e meravigliosi pianeti nel Cosmo, magari disabitati, per fare scorta di risorse utili (come ad esempio minerali) ai loro scopi, ma non bisogna mai abbassare la guardia, “bisogna prepararsi anche alla possibilità che non siano benevole”.

Ma in caso di invasione con una specie extraterrestre ostile, la specie umana può sopravvivere?

Michio Kaku risponde che l'unico modo è quello di unire le forze di tutte le etnie della Terra, per far fronte ad un nemico comune. Prende quindi ad esempio Reagan e Gorbaciov, i quali avevano già discusso in passato di ciò, affermando che nel caso di “invasione da parte di marziani” le due superpotenze di allora (stiamo parlando di USA ed ex Unione Sovietica) si sarebbero alleate per salvare la specie umana. Solo in questo modo, unendo tutti i popoli della Terra, si potrebbe tentare di tener fronte ad una invasione extraterrestre, ritenuta possibile, ma non si comprende bene a quale percentuale di possibilità.

Sotto il video dell'intervista:

21/07/2012 18:08
 
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Non sono d'accordo su molte cose, ma è comunque da leggere.

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UFO, SEGRETEZZA E KILLER DELLA DIVULGAZIONE

Fonte:
- mauriziobaiata.net/2012/07/21/ufo-segretezza-e-killer-della-divulgazione-da-x-tim...
- rivista X Times n. 38

Appare assurdo che a decidere le sorti di una nazione, di un intero continente o persino del genere umano, siano apparati occulti che si servono dei militari per portare a compimento i loro progetti di dominio globale. Accade da sempre.

Dopo oltre 60 anni vissuti assistendo al disfacimento e al rifacimento delle istituzioni, seguiti alla spartizione dell’Europa (andrebbe detto del vecchio mondo occidentale) ad opera dei plenipotenziari che nell’estate 1947 si assoggettarono al Piano del Generale statunitense George Marshall per risollevare le condizioni dei loro Paesi dissanguati e affamati dalla guerra, ad oggi, nulla è cambiato. Nessuna politica americana trasversale avrebbe potuto realmente contribuire alla ricostruzione dei territori europei devastati dal secondo conflitto mondiale, senza l’aiuto non delle dame di San Vincenzo, ma dei militari – dai loro vertici ai gregari – e di logge e strutture occulte con le quali tutto era stato pianificato.
La questione UFO rientra perfettamente in quest’ottica. Le date coincidono. Primi anni ’40: constatazione dell’esistenza del fenomeno e di una presenza aliena nei cui confronti nulla si può fare. Seconda metà degli anni ’40: supremazia statunitense rispetto ai sovietici, nel controllo della questione UFO/Alieni; e  copertura, da parte di entrambe le superpotenze, mediante lo specchietto per le allodole della corsa allo Spazio.
Negli USA il meccanismo si mette in moto per volere del Presidente Harry Truman attraverso l’istituzione del gruppo Majestic 12, che da una parte disponeva di mezzi illimitati per instaurare un sistema di segretezza assoluta, dall’altra dava in pasto al mondo un cumulo di spudorate menzogne. Lo storico Richard Dolan nel suo “UFO’s and National Security State” ha ben inquadrato questo cruciale periodo. Scrive Dolan: “Supponiamo che negli anni ‘40 il presidente Truman sia stato informato dell’esistenza sulla Terra di esseri alieni intelligenti e che una o più delle loro navicelle era stata recuperata dai militari. C’è da scommettere che avrebbe tenuto segreta tale conoscenza. Dopo tutto, per un’America che mai ha spartito con il resto del mondo le proprie conquiste tecnologiche in campo nucleare, questo (gli UFO, N.d.R.) avrebbe rappresentato qualcosa di ben più avanzato e potente.
Logicamente, in base alla nostra ipotesi, il presidente Truman avrebbe raccolto un gruppo di consiglieri per decidere la linea di condotta. Il segreto sull’esistenza di questi consulenti andava mantenuto, anche per il Congresso. Perché non appena il mondo avesse saputo che una tecnologia così impressionante era in possesso americano, sarebbe stato solo questione di tempo prima che dovesse essere condivisa. Nel frattempo, era necessario studiare la miriade di implicazioni connesse a tale dirompente divulgazione: se si trattava di esseri amichevoli, oppure ostili; a quale livello avrebbe potuto diffondersi il panico; quanto vulnerabili sarebbero divenuti i comparti industriali o gli interessi finanziari. In tutta certezza, mantenere il segreto sembrava l’opzione più sicura, almeno a breve termine”.
Con la presidenza Eisenhower (1953-1961) il sistema di segretezza si consolidò a tal punto da divenire imbarazzante persino per i vertici di Washington. E divenne ancora più scomodo all’avvento di John Fitzgerald Kennedy, eliminato prima che riuscisse a far valere una politica di trasparenza in un Paese dominato dalle corporations e che il resto del mondo aveva già definito un’economia imperialista.
Un’ampia documentazione comprova come fosse nelle intenzioni di Kennedy opporsi alla macchina della segretezza e ai suoi addentellati malavitosi e guerrafondai e, per questo, si rendesse necessaria la sua sparizione. Il sospetto che questo fu deciso anche nella prospettiva che il presidente mettesse realmente mano alla questione UFO è fondato.
In ogni caso, se si giunge a uccidere un Presidente degli Stati Uniti, imporre il silenzio a qualunque testimone ufologico appare un gioco da ragazzi, per i servizi segreti. Ci vuole comunque il pelo sullo stomaco, ovvero bisogna vivere nel disprezzo della vita altrui, per sottoporre soggetti che hanno “vissuto esperienze” a un trattamento che li costringa almeno a “dimenticare”. E viene da chiedersi quali siano i denominatori comuni caratterizzanti gli individui che fanno queste cose. Un identikit di questi individui, in qualche modo associabili ai “Men in Black” della storia ufologica, non è possibile. Però gli interrogativi permangono: esiste un modello psicopatologico cui appartengono, o per il quale vengono scelti? Hanno un background etnico, un credo religioso, o una visione politica, che in qualche modo giustificano nei recessi della loro coscienza (se ne hanno una) tale folle comportamento?
Dagli anni ‘50’ in poi chiunque si sia alternato sui gradini più alti delle piramidi del potere politico, dagli Stati Uniti all’ex Unione Sovietica, dalla Gran Bretagna all’Italia, dalla Cina al Togo, conservatore o liberale, ebreo o musulmano, animista o satanista, comunque per lui gli UFO e la questione aliena andavano messi a tacere. La segretezza per loro non è mai stata altro che un “affare privato”. E non mi si venga a dire che a prendere le decisioni e a portare avanti un gioco tanto perverso siano imprecisati apparati “burocratici” sovranazionali. Affermarlo nasconde un fine: quello di sviare la nostra attenzione dalla verità. Il “j’accuse” va fatto in primis nei confronti dei militari. Punto primo.
Un testimone scomodo non viene sequestrato e fatto sparire, fatto a pezzi e triturato, oppure cementato nelle fondamenta di un ponte in costruzione, da semplici “burocrati”. No. Ci vogliono gruppi super potenti come il Majestic 12 che impartiscono ordini e killer di professione che li eseguano portando a termine la missione. Anche perché, per compiere il loro dovere in maniera ancora più fine, quella fine inaspettata dovrà apparire talmente assurda da essere spiegata solo in un modo: morte accidentale o suicidio. Non si sporcano le mani. Di questo non si occupano i burocrati, che per l’opinione pubblica hanno le mani pulite e dei quali conosciamo l’identità e gli incarichi che svolgono. Sono burocrati, ma devono agire alla luce del sole.
Analizziamo “Burocrazia” grazie a Wikipedia: “… l’organizzazione di persone e risorse destinate alla realizzazione di un fine collettivo secondo criteri di razionalità, imparzialità, impersonalità. Il termine, definito in maniera sistematica da Max Weber indica il “potere degli uffici” (dal francese bureau): un potere (o, più correttamente, una forma di esercizio del potere) che si struttura intorno a regole impersonali ed astratte, procedimenti, ruoli definiti una volta per tutti e immodificabili dall’individuo che ricopre temporaneamente una funzione”.
In realtà quindi, i veri responsabili del cover-up sugli UFO non sono burocrati di Washington o di Palazzo Chigi, che sono solo marionette. Mosse da fili invisibili.
Punto secondo. A mia memoria, nessun organo (o singolo individuo) rappresentativo di un potere politico o industriale, è in grado di operare senza avere al suo servizio i veri terminali, i “killer della divulgazione della verità”. Parlarne vuol dire entrare in un mondo fatto di ombre, dove dominano inganni e doppi giochi, tavoli attorno ai quali giocano bari e spie, alti ufficiali e diffamatori di professione. Ed è questo il mondo occulto della moderna ufologia.
[Modificato da Sheenky Oo 21/07/2012 18:10]
22/07/2012 19:34
 
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DICK FRENCH: COMPARE UN NUOVO RIVELATORE

Fonte: noiegliextraterrestri.blogspot.it/2012/07/ex-pilota-us-air-force-investig...

Dick French, un ex-pilota di caccia della US Air Force col grado di tenete colonello e 27 anni di esperienza militare, ha dichiarato che quando lavorava per la difesa ha avuto il compito di fare debunking sugli avvistamenti UFO poichè così impostogli dai suoi superiori.



L'ex militare ha deciso di venire allo scoperto durante l'ultimo UFO Congress tenutosi lo scorso Febbraio a Fountain Hills, Arizona, dove ha l'uomo ha avvicinato un giornalista di Open Minds proprio per condividere la sua storia. French è stato pilota di aerei da combattimento in Vietnam e Corea e ha operato nell'intelligence militare dove ha avuto accesso a diversi documenti segreti che riguardano lo stato americano. La sua carriera è iniziata nell' AFOSI (Air Force Office of Special Investigations), che si occupa della sorveglianza e rimozione del personale che infrange il codice di comportamento militare. French è poi passato a fare formazione in una scuola per piloti e in seguito è stato assegnato al 6004 Air Intelligence Security Squadron dove il suo dovere era quello di investigare su qualsiasi avvistamento UFO che veniva segnalato. Avrebbe raccolto prove fotografiche, interrogato testimoni circa le dimensioni e la forma dell'oggetto, la sua capacità stimata, e tutte le altre occorrenze che circondano l'avvistamento.
Alla fine però, French ha affermato che i suoi superiori gli dissero di sfatare questi avvistamenti più che poteva. Questo incarico gli ha anche consentito di recarsi nelle zone calde per ciò che concerne la materia UFO e afferma anche di avere incontrato il colonnello Philip Corso.

Di seguito il video con l'intervista (in inglese):

23/07/2012 18:26
 
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E SE GLI UFO FOSSERO UN'INTELLIGENZA ARTIFICIALE?

Fonte: ufoedintorni.blogspot.it/2012/07/e-se-gli-ufo-fossero-una-intellige...

Questo articolo prende spunto dal libro scritto da Jean Goupil, con la collaborazione di Didier Leroux, con prefazione di Gildas Bourdais, dal titolo “Les OVNIs, une intelligence artificielle” (Editions Le Temps Présent, anno 2010).
L'ipotesi proposta da Jean Goupil non è nuova, magari può trovare delle razionali contraddizioni, ma è pur vero che potrebbe rappresentare una chiave di lettura per spiegare alcune manifestazioni UFO.
Ma prima di riprodurre la traduzione dell'articolo apparso sul sito di “Les Repas Ufologiques”, vediamo brevemente chi è Jean Goupil.



Nato nel 1933, nel 1955 si laurea in ingegneria elettronica alla ENREA (Ecole Nationale Supérieure de l'Electronique et de ses Applications). Entra come ingegnere al Centro Studi Nucleari di Saclay ed effettua delle ricerche sui sistemi di rilevazione nei reattori. Diventa poi un componente del GEPA (Groupe d'Etude des Phénomène Aériens), associazione privata di studio sugli UFO, fondata nel 1962 in Francia e composta da scienziati e militari e continua il suo lavoro negli esperimenti spaziali di Gamma-astronomia fino al 1963. Nel 1964, mentre era al GEPA (ndr che non ha nulla a che vedere con l'odierno GEIPAN all'interno del CNES francese) conobbe Didier Leroux, studioso interessato alle scienze ufologiche, ma anche allo studio parapsicologico e al folklore, con il quale è autore del libro già menzionato.

Dopo la dovuta presentazione dell'autore principale, ecco di cosa parla l'opera letteraria in questione.
Il libro appena citato mostra un approccio del tutto nuovo sul variegato mondo degli UFO, collegandolo alla complessa sfera del paranormale. Secondo Jean Goupil, si disegna una origine comune per tutti i fenomeni ad alta stranezza: dagli UFO alle apparizioni mariane, fino ad arrivare ai fenomeni di levitazione, bilocazione, case infestate, spiritismo, transcomunicazione e altre manifestazioni definite “paranormali”. Secondo l'autore del libro, questi fenomeni sono creati da una Intelligenza Artificiale (I.A.), la quale utilizza gli stessi strumenti tecnologici per produrre i casi tra i più spettacolari e manipolarci nelle credenze e nelle religioni.
Proprio come gli esseri umani che dal punto di vista fisico non possono viaggiare ed esplorare gli esopianeti, non ci sono nemmeno extraterrestri biologici sulla Terra, ma solamente dei robots (meccanici o bionici) che si sono adattati alle condizioni terrestri ed operano per conto di una Intelligenza Artificiale. Per mascherare la loro presenza e testare le nostre reazioni, l'I.A. rende le testimonianze assurde, e dunque inammissibili per la comunità scientifica. Così, essa utilizza delle “esche” per gli incontri ad elevato grado di stranezza. Uno scenario più o meno aberrante è presente nel testimone in modo totalmente realistico grazie all'induzione di immagini e di suoni nella sua visione, che sostituiscono la realtà.
L'Intelligenza Artificiale controllerebbe ugualmente la produzione d'immagini di tipo olografico e le tecniche d'invisibilità e della lettura dei pensieri dei testimoni...tecniche che sono già allo studio dentro i nostri laboratori.
Ora vediamo in sintesi su come sviluppa il tema il ricercatore Jean Goupil:

ESOPIANETI
Dal 1995, l'uomo ha cominciato ad esplorare l'Universo alla ricerca di esopianeti (dei pianeti che gravitano attorno a stelle come il nostro Sole). Dal punto di vista materiale, l'esplorazione di questi corpi celesti non è proprio inverosimile, a condizione di mettere a punto la fusione termonucleare, e ciò è tecnicamente possibile tra 50 o 100 anni.
Di contro, questo viaggio si presenterebbe molto lungo, poiché l'astronave si muoverebbe ad una frazione della velocità della luce. Di conseguenza, è materialmente impossibile avere a bordo un equipaggio umano perchè è troppo pericoloso e non può assicurare la sopravvivenza degli astronauti e il loro ritorno in sicurezza e, inoltre, l'astronave sarebbe mille volte più voluminosa. Quindi per evitare queste problematiche, l'unico rimedio sarebbe quello di mettere a punto una “Intelligenza Artificiale” (I.A.), di livello molto alto, capace di assicurare il pilotaggio e la manovrabilità del veicolo e, dopo l'atterraggio su un esopianeta (o in prossimità), effettuare la sua esplorazione e costruire sul posto gli strumenti, i veicoli e i robots necessari a questa missione. Lo sviluppo di questa I.A. è particolarmente ardua e richiederà, almento, due secoli per svilupparla per bene.
Tra i vicini esopianeti, si dovrà scegliere bene quello in cui è stata rilevata la presenza di forme di vita, grazie anche a telescopi interferometrici ad alte prestazioni. Se una civiltà si è sviluppata su quel pianeta e se tale civiltà è meno sviluppata della nostra, dovremmo studiarla senza prendere un contatto ufficiale con essa, per evitare il rischio di provocare un etnocidio che distruggerebbe l'oggetto stesso del nostro studio.
L'esplorazione dell'intera Galassia potrebbe essere fatta in tre milioni di anni circa, in modo del tutto automatico ed ogni pianeta esplorato servire come base di partenza verso altre destinazioni, attraverso delle astronavi costruite sul posto dalla I.A.

GLI UFO
Probabimente, tra le 140 miliardi di stelle della Via Lattea, ci sono altre civiltà che hanno raggiunto un livello tecnologico molto superiore rispetto al nostro. In questo caso, si può pensare che qualcuna di esse esplori la Terra da molto tempo, con vincoli molto simili a quelli citati pocanzi, vale a dire: nessun extraterrestre vivente a bordo dell'astronave, ma una I.A. estremamente evoluta ed un divieto preventivo di avere qualsiasi contatto formale con la specie umana. Ciò non esclude uno studio delle nostre reazioni fisiologiche e psicologiche effettuato su isolati individui in tutte le regione della Terra.
Viene riconosciuto il comportamente abituale degli UFO, a proposito dei quali si dispone di circa 100.000 testimonianze attendibili in tutto il mondo da oltre una sessantina di anni. Eliminando tutti i rischi di confusione con dei fenomeni naturali o artificiali conosciuti, ci sono migliaia di casi che sembrano prodotti da una tecnologia superiore.
Come spiegare le prestazioni di questi UFO, capaci di accelerazioni fulminanti, di virate ad “angolo retto” e di velocità incredibili? Il ricercatore Jean Goupil propende per il controllo di un campo di forza attrattivo o, più soventemente, repulsivo (campo antigravitazionale). Paul R. Hill, scienziato americano, ha effettuato uno studio approfondito sul tema, arrivando alle stesse conclusioni di Goupil, ben sostenuto da differenti testimonianze relative a UFO in evoluzione o in volo stazionario, descrivendo in dettaglio il suo approccio.

LE ESCHE
Per non provocare un improvviso riconoscimento della sua esistenza, l'I.A. che governa gli UFO ha trovato una parata perfetta. Le testimonianze dei testimoni ravvicinati sono, molto spesso, falsificate dallo stesso fenomeno. Il testimone è immerso in uno scenario più o meno assurdo che coinvolge i cosiddetti “extraterrestri”, i quali vanno dal testimone raccontandogli storie impossibili e contraddittorie. Il racconto del testimone sarà completamente screditato e, di conseguenza, nessuno scienziato oserà intraprendere uno studio serio sul soggetto, per non vedere la sua carriera fortemente compromessa.
Tali scenari vengono sviluppati, ogni giorno, dai registi di film di fantascienza, accompagnati da un'abbondanza di effetti speciali, ogni volta sempre più stupefacenti, a base di immagini di sintesi. Al giorno d'oggi si potrebbe, con computers molto potenti, ricreare un palcoscenico virtuale nella scena dove si trova il testimone ed aggiungere un disco volante e molti strani umanoidi, virtuali come il resto. A secondo della direzione di visione del testimone, questo scenario verrebbe modificato, creando una perfetta illusione della realtà, completata dall'ascolto di suoni e la creazione di altre sensazione come, ad esempio, il tatto. Verrebbero, quindi, proiettate direttamente queste immagini nei sensi del testimone, senza utilizzo di schermi o speciali occhiali.
Quindi, secondo il ricercatore Goupil, questa I.A. è capace di indurre queste esche “di sintesi” nella mente del testimone (o di un piccolo gruppo di testimoni). Inoltre, questa Intelligenza Artificiale può ugualmente provocare il cosiddetto fenomeno del “missing time” (tempo mancante), attraverso il quale i testimoni perdono completamente coscienza e tutti i ricordi del tempo passato.

IL “MIRACOLO” DI FATIMA
Nel 1917, in Portogallo, oltre 70.000 persone assistettero ad un miracolo annunciato, il Sole si mise a danzare e a scendere verso la folla. Il fenomeno durò circa 10 minuti. Sei mesi prima, tre piccoli pastorelli avevano visto l'apparizione della Vergine, la quale annunciò loro il miracolo citato sopra che fece seguito ad altre apparizioni e che si verificarono il 13 di ogni mese a mezzogiorno. Ovviamente non c'era stata nessuna perturbazione nel Sistema Solare e questa manifestazione “miracolosa” è stata elaborata interamente dal fenomeno UFO, come ha affermato Paul Misraki e, più recentemente, Gilles Pinon.
I movimenti assurdi del Sole si spiegano facilmente con uno schermo che forma una eclisse, con un UFO che ha simulato il Sole. La visione e l'ascolto dei messaggi dell'apparizione, riservati ai piccoli pastori, sono state delle audizioni di esche, che hanno interagito in tempo reale, come negli incontri ravvicinati con gli UFO. Dobbiamo quindi accettare, dice il ricercatore francese Jean Goupil, che l'I.A. ha come missione quella di favorire la religione e, per quanto riguarda le nostre zone, in modo particolare la religione cattolica, creando dei falsi miracoli e delle false apparizione della Vergine.

LA LEVITAZIONE DEI MISTICI
Molti mistici cristiani hanno vissuto, spesso contro la loro volontà, delle levitazioni spettacolari che impressionavano fortemente la folla dei pellegrini. Giuseppe da Copertino (1603-1663) effettuò settanta “voli estatici” nel corso della sua vita. Questa caratteristica lo portò ad essere conosciuto come...il santo patrono degli aviatori!
Secondo Goupil, il mistico operava sotto l'azione di una intelligenza dotata di mezzi tecnologici evoluti e ritroviamo ciò nel controllo dei campi di forza, come nella propulsione degli UFO. Anche in questo caso, dice il ricercatore francesce, l'I.A. ha agito con lo stesso scopo di Fatima: generare degli pseudo miracoli per rafforzare la fede dei fedeli.

ALTRE APPARIZIONI DELLA VERGINE
Esistono due casi dettagliati di apparizioni mariane rifiutate dalla Chiesa, ma che hanno evidenziato dei fenomeni a tutti gli effetti inspiegabili per le nostre conoscenze attuali. Si tratta del caso “Tilly-sur-Seulles”, accaduto nelle Calvados nel 1896 e quello del caso “Garabandal”, in Spagna, dal 1961 al 1963.
A Tilly-sur-Seulles un'apparizione della Vergine fu vista a più riprese da una classe di sessanta studenti e da religiosi. A volte, le apparizioni durarono più di un'ora e sembravano essere situate ad un'altezza di 1.200 metri. Ma dove sembrava essere localizzata, non era visibile. Una testimonianza relativa ad un “disco volante” visto a 800 metri di distanza da professori e studenti del collège di Volvic nel 1970 presenta la stessa particolarità: l'UFO non era visibile sulla verticale della sua posizione apparente.
A Tilly una veggente comunicò con l'apparizione, la quale “visione” le diede una visione precisa della Basilica che le chiese di costruire. La veggente visualizzò questa “Basilica virtuale” e la descrisse nei minimi dettagli. Con ogni probabilità, anche in questo caso ci fu una induzione di immagini di sintesi (che ora chiameremo la “realtà aumentata”).
A Garabandal, quattro bambine dissero di aver visto la Vergine più di mille volte in pochi anni. Nel corso di queste visioni andavano in estasi, con la testa girata all'indietro e in grado di muoversi avanti e indietro su un terreno irregolare, senza mai inciampare. A volte andavano tre volte più veloci ed era impossibile seguirne l'andamento. Fanno benedire centinaia di oggetti dalla Vergine e non vanno mai in errore quando forniscono gli oggetti, senza mai guardarli. Entravano in stato di estasi, fuoriuscendo immediatamente senza provare nessuna fatica. Furono anche viste entrare in stato di levitazione.
Anche per questo caso, Jean Goupil sostiene che una intelligenza manovrò le bambine come marionette, guidando i loro movimenti con una grande precisione e fornendo tutta l'energia necessaria alla loro evoluzione.

LE APPARIZIONI IN EGITTO
Nel 1968 la Vergine apparve alla periferia del Cairo, fluttuando al di sopra di una Chiesa Copta sotto forma di una entità luminosa. Queste apparizioni furono fotografate e filmate. Le apparizioni si verificarono a cadenza regolare di tre anni e il numero di testimoni (musulmani e cristiani) erano dell'ordine di un milione di individui! Questi fenomeni inquietarono i razionalisti del Vaticano che, all'epoca, si tradusse in un silenzio quasi totale della stampa di Francia.
Il fenomeno UFO presenta numerosi casi che hanno portato a manifestazioni di esseri luminosi e immateriali. La manipolazione della luce, attraverso tecniche evolute, permette di spiegare queste apparizioni. In particolare, si può considerare l'utilizzo di “pixel volanti”, come quelli descritti nel recente progetto “Flyfire” del Massachusetts Institute of Technology (M.I.T.).

I FENOMENI PARANORMALI
Si può legittimamente supporre che l'I.A. interviene in numerosi fenomeni paranormali ad alta stranezza. Questa intelligenza che opererebbe sul nostro pianeta da millenni, può costituire una base di prove fantastiche concernenti la nostra Storia. Per essa è facile ricostruire delle scene del passato e indurle nelle menti di alcuni individui. Queste ricostruzioni possono, naturalmente, essere modificate dalla I.A. per rafforzare una credenza. Non si tratta di un Viaggio nel Tempo, e questa retrocognizione si riassume in una semplice consultazioni degli archivi della I.A.
La chiaroveggenza e la visione a distanza, concernenti persone vive e decedute, si possono ugualmente spiegare. In una certa misura, ma soltanto a breve termine, l'I.A. può predire l'avvenire e far beneficiare di ciò un medium (precognizione o preveggenza). L'Intelligenza Artificiale è ugualmente capace di leggere i pensieri, che si cominciano a studiare attualmente esaminando l'attività cerebrale attraverso Risonanza Magnetica. Per questa I.A. è quindi facile produrre delle comunicazioni telepatiche tra due persone.
Dei Campi di Forza, della stessa natura di quelli utilizzati per la propulsione degli UFO, vengono messi in atto nei casi di infestazioni, poltergeists e di telecinesi. Queste forze sono importanti e precise e, soprattutto, la loro azione può effettuarsi attraverso le pareti, senza nessuno schermo che può modificare la gravità.
Inoltre, il fenomeno UFO padroneggia le tecniche dell'invisibilità. Numerose ricerche sono in corso su questo tema ed interessano molto i militari. Dopo aver ottenuto una invisibilità nel campo delle microonde, poi nell'infrarosso, le prove si spostano nel visibile e sono in progressiva crescita.
L'utilizzo dell'invisibilità nei fenomeni definiti “paranormali” viene ben spiegata dalle “pseudo” materializzazioni e smaterializzazioni di oggetti, senza far intervenire un ipotetico “passaggio in un'altra dimensione”.
Tutto questo dona una nuova luce sullo spiritismo, la scrittura automatica, il channeling, la transcomunicazione strumentale, i fantasmi e la reincarnazione.

IN CONCLUSIONE
L'esistenza di una Intelligenza Artificiale presente sulla Terra da molti secoli è una componente necessaria del fenomeno UFO, la cui origine extraterrestre non può essere messa in dubbio. Questa I.A. ha nella sua memoria la quasi totalità della Storia del Mondo.
Essa agisce in modo più o meno discreto sulle nostre credenze e utilizza per questo scopo gli stessi strumenti tecnologici: creazione di forze, invisibilità, lettura del pensiero, induzione di esche, tutte tecniche che sono attualmente l'oggetto di intensi studi.
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24/07/2012 13:26
 
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Re:
Sheenky Oo, 23/07/2012 18.26:

E SE GLI UFO FOSSERO UN'INTELLIGENZA ARTIFICIALE?







Questa teoria dell'Intelligenza Artificiale a base di ufo ed apparizioni mariane ha la stessa credibilità degli avvistamenti di Urzi e delle stimmate di Bongiovanni...... [SM=g8891]


24/07/2012 14:11
 
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Be guarda, come teoria non è molto diversa da quella parafisica di Keel e Valleè.
A riguardo:

UFO - LA TEORIA DEL "SUPER SPETTRO" DI JOHN KEEL

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/481-la-teoria-sugli-ufo-di-j...

John Alva Keel nacque a New York il 25 marzo 1930. Fu un giornalista americano, con la passione dei fenomeni misteriosi, ivi inclusi gli UFO. Influenzato dalle idee di Charles Fort, ebbe un accattivante interesse per tutto ciò era "oltre la soglia del reale". Pochi sanno che fu lui che coniò il termine di "Men in Black", nomignolo per indicare i "silenziatori" dei testimoni di avvistamenti di "dischi volanti" e che apparve nel 1967 sul magazine americano "Saga" all'interno dell'articolo "UFO Agent of Terror".
E' conosciuto, soprattutto nel mondo dell'Ufologia, per aver studiato a fondo il caso del "Mothman" (vedi disegno in base alle testimonianze dell'epoca), misterioso essere volante che terrorizzò il West Virginia nel 1967. Il caso, che allarmò l'opinione pubblica americana, fu contornato da "strane telefonate" da parte di misteriosi individui ed enigmatiche mutilazioni di bestiame. Inoltre, a quanto pare, l'apparizione di questa enorme creatura volante portava ad immediati (o quasi) eventi nefasti.



Il "terrore" del Mothman culminò, con la caduta del ponte Silver Bridge (fiume Ohio), il 15 dicembre 1967. E quanto pare, pochi giorni prima fu vista una misteriosa creatura alata nei pressi del ponte. Leggende o meno, questo episodio fece accrescere la notorietà di Keel.
Ma furono anche gli UFO ad affascinare il brillante scrittore. Fino alla fine degli anni 60 del secolo scorso fu acceso sostenitore della provenienza extraterrestre degli "Unidentified Flying Objects", poi in breve tempo la sua opinione cambiò radicalmente.
Ecco cosa pensava Keel sugli oggetti volanti non identificati e che apparve nella "The Encyclopedia of UFOs", editata da Ronald D. Story e J. Richard Greenwell (Doubleday, 1980).
Il "testamento" dello scrittore e ricercatore porta il titolo di "John Keel's Position Statement":
"Ho abbandonato l'ipotesi extraterrestre (ETH) nel 1967, quando il mio personale campo di indagini rivelò una sorprendente sovrapposizione tra fenomeni psichici e gli UFO. In quel periodo, i miei risultati furono estremamente impopolari, ma negli anni successivi, la maggior parte dei principali ricercatori dei paesi europei e molti degli scienziati americani coinvolti nella materia, hanno verificato ed accettato le mie conclusioni."
In sostanza, gran parte della dottrina UFO è soggettiva e molti eventi di presunti UFO sono in realtà il prodotto di processi complessi allucinatori, in particolari nei contattisti e nei rapporti tipo CE III (Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo). Lo stesso processo ha stimolato le credenze religiose, tradizioni delle fate e sistemi occulti del credo nei secoli passati.
Una piccolissima percentuale di avvistamenti (forse meno del 2 per cento) ed eventi indicano che altri strani, ma naturali, fenomeni sono spesso inclusi, o assorbiti, nei dati UFO.
Anche se non possiamo spiegare in modo soddisfacente tutti gli eventi UFO in termini di conoscenza e tecnologia attuale, credo che l'ultima soluzione comporti un complicato sistema di Nuova Fisica, relativi alle teorie del Continuum Spazio-Tempo.
E' possibile, anche molto probabile, che un sistema sottile di controllo cosmologico sia in vigore sin dagli albori dell'umanità e gli UFO sono una parte di quel sistema.
Gli oggetti e le apparizioni non sono necessariamente originati da un altro pianeta e potrebbero non esistere come costruzioni permanenti della materia. E' più probabile che vediamo quello che vogliamo vedere ed interpretiamo tali visioni secondo le nostre convinzioni contemporanee.
Il problema può essere ridotto ad una serie di difficili questioni filosofiche e potrebbe essere meglio esplorato da scienziati e matematici".
Fin qui il pensiero di Keel, che venne approfondito da un libro scritto nel 1970 e dal titolo "UFO: Operazione Cavallo di Troia".
Negli anni, poi, a seguire gli anni 80 Keel fu velocemente dimenticato dagli appassionati e dagli studiosi più ortodossi, fino a quando morì a New York il 3 luglio 2009, all'età di 79 anni.

Conclusioni:
La tesi "antiextraterrestre" di Keel oggi può far sorridere ai più, ma negli anni 70 e 80 del secolo scorso era una tesi che seppur con le sue crepe, faceva il paio con quella "Magoniana" di Jacques Vallee. Rispetto alla teoria magoniana, in cui le entità dietro agli UFO provenivano da un universo parallelo al nostro, quella "Keeliana" era incentrata in una sorta di "Super Spettro" che vive nel nostro stesso Universo, situata in una zona dello spettro elettromagnetico non percepibile ai nostri sensi.
Inoltre, Keel era convinto che questa sorta di "Entità Energetica" creasse non solo gli UFO, ma anche tutti i fenomeni e creature sconosciute allo scibile umano, allo scopo di condizionare, manipolare e dominare gli esseri umani, come dei burattini, dove il burattinaio è questo "Super Spettro" presente sin dall'apparizione dell'Uomo sulla Terra.
Davvero teorie assurde, bizzarre, ma che potrebbero oggi collegarsi alla teoria dell'Universo Olografico, creato da una "Super Mente", stile Matrix.
24/07/2012 15:05
 
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UFO COME OBIETTIVO DELLE FORZE AEREE

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/486-ufo-e-obiettivi-civili-e-...

Aerei passeggeri commerciali operano in modo indipendente rispetto ad un aereo militare e, ovviamente, hanno opzioni limitate quando si tratta di rispondere ad un UFO nelle vicinanze. Inoltre, almeno in America, l'impronta nei confronti di segnalazioni di tali eventi è alta tra i piloti civili, che di fronte alla possibilità che, se riportata, la storia possa trapelare alla stampa, aggrava ulteriormente la possibilità del ridicolo. Nessun testimone ha continuato a richiedere registrazioni per quanto riguarda il caso O'Hare del 2006, nonostante i numeri che hanno accertato l'incidente e le legittime preoccupazioni circa la sicurezza aerea espresse da molti di loro.
Ma cosa succede quando i piloti di jet militari, armati di tutto punto, incontrano gli UFO? Oppure, se la radiazione elettromagnetica emessa da un UFO disattiva le apparecchiature sensibili alle basi militari, come può accadere in cabina di pilotaggio di un aereo, lo fa divenire un problema di sicurezza nazionale? Queste considerazioni vanno un passo oltre quello dei problemi alla sicurezza aerea, causati dalla vicinanza accidentale di un UFO. E' opportuno per i jets militari agire in modo aggressivo, oppure mai?
Rispetto all'aviazione commerciale, i militari operano in un modo più autonomo, ancora meno in un'arena pubblica. A differenza dei piloti commerciali, che si impegnano a garantire il comfort e la sicurezza di, spesso, centinaia di passeggeri e di tutelare la loro reputazione personale e quella delle loro società madri, gli ufficiali dell'aviazione militare hanno una serie di priorità molto diverse. Questi piloti sono orientati verso la protezione dei loro territori da qualunque attacco ed esser pronti in caso di una invasione inattesa o assalto terroristico. Gli aviatori militari sono pronti a difendersi, se necessario, e i loro aerei a reazione, non vengono caricati con dei passeggeri, ma con armi letali che possono essere utilizzate sia per attaccare, sia per difendere.
I piloti militari e i loro controllori del traffico aereo sono addestrati ad obbedire agli ordini e non fare troppe domande, e il sistema è ben praticato nell'arte della comunicazione di informazioni sensibili, mantenendo la loro riservatezza. All'interno delle forze armate, i piloti sono più propensi a presentare rapporti per una questione di dovere, a differenza dei rischi che incorrono i piloti commerciali, i quali sanno che l'accettazione di queste informazioni sarà molto limitata. Quando i piloti dell'Air Force sono di fronte ad un UFO, ci sono spesso altri testimoni di un secondo aeromobile o di una base militare al di sotto, e le informazioni possono essere facilmente trasmesse alla catena di Comando. Questi ufficiali sanno che altri aerei possono facilmente decollare in azione di "scramble" come supporto in risposta a qualsiasi impegno insolito. E possono difendersi immediatamente, se necessario.
Sapendo questo, viene da chiedersi, naturalmente: i piloti militari hanno mai sparato contro gli UFO? La risposta sconvolgente è sì.
Nel novembre 2007, ho avuto la fortuna di incontrarmi e trascorrere qualche giorno con due piloti che sono stati entrambi impegnati in lunghi "duelli" mirati con gli UFO. Il generale iraniano in pensione Parviz Jafari (vedi immagine sopra) era un maggiore della Iranian Air Force nel 1976, quando gli fu ordinato, dalla Air Force Command, di dirigere il suo jet Phantom F-4 II verso un velivolo sconosciuto e di avere un approccio con un luminoso UFO osservato per Teheran. Più volte nel corso di un inseguimento simile a quello del gatto con un topo, lui e il suo navigatore, che si trovava sul sedile posteriore, hanno cercato di lanciare un missile Sidewinder ad altri oggetti più piccoli che si dirigevano verso di loro, ma al momento di "fare fuoco" le loro strumentazioni andarono in "blackout", tornando alla normalità solo quando il loro jet si spostò ad una certa distanza dal misterioso intruso. L'obiettivo principale era stato seguito da un secondo jet della Iranian Air Force, fu registrato dal radar della cabina di pilotaggio, ed è stato osservato da terra da un generale e da un equipaggio esperto in navigazione aerea.


Sopra l'introduzione riguardante il caso di Teheran del 1976 in una
pagina di un documento declassificato tramite il FOIA

Un secondo evento simile si verificò quattro anni più tardi, nel 1980, su di una base aerea in Perù, quando all'allora tenente Oscar Santa Maria Huertas (vedi immagine sotto) gli fu ordinato di intercettare quello che, inizialmente, credette essere un dispositivo di spionaggio aereo. Sparò all'oggetto a forma di pallone con proiettili di mitra, ma non ebbero alcun effetto. Allora, capì che era qualcosa di sconosciuto, un UFO. Agganciò l'oggetto al fuoco, quando era stazionario, in tre occasioni, ma ogni volta, all'ultimo istante, questo si spostava verso l'alto. Questo UFO fu visto in pieno giorno da oltre un migliaio di soldati e da personale della base militare di La Joya.
Il generale Jafari e il comandante Santa Maria si conobbero per la prima volta alla conferenza stampa a Washington, DC, nel 2007, alla quale parteciparono anche il generale De Brouwer, il capitano Ray Bowyer, e una serie di altri partecipanti presenti in questo libro. Questa fu l'occasione per presentare pubblicamente le dichiarazioni, ma è stata anche un'occasione unica per questi uomini di dialogare nel corso di pochi giorni, creando la base di una rete internazionale.

Come co-organizzatore di supporto per l'evento, e di accoglienza per i nostri relatori, io ero al corrente di molte discussioni private con alcuni, che incominciavano con il caffè del mattino e che duravano fino a tarda notte. Non dimenticherò mai la sera, due giorni prima della conferenza stampa, quando il generale Jafari e il comandante Santa Maria si strinsero la mano e si sedettero insieme per la prima volta. Erano appena arrivati presso l'Hotel Washington, dopo lunghi viaggi da parti molto distanti del globo. Questi due signori, senza tante pretese, si unirono al piccolo gruppo di cui io facevo parte sul tetto del ristorante dell'Hotel, stanchi ma contenti di essere tra amici e entusiasti della conferenza stampa, di grande importanza, che si doveva verificare dopo qualche giorno. Il generale Jafari, seduto alla mia destra, era affabile e animato, e rispondeva velocemente ad una serie di domande, che provenivano dal nostro tavolo, sull'incidente del 1976. Né Santa Maria, né Jafari sapevano molto sulle esperienze altrui, e la conversazione che seguì fu pianificata e spontanea, senza registratori o telecamere presenti a limitazione della loro intimità.
Il comandante Santa Maria non parlava inglese, ma prima che Jafari iniziasse il suo racconto, una persona di lingua spagnola, accanto al loro tavolo, si offrì a tradurre per lui. In seguito Jafari raccontò la sua storia, spinto dalle domande di chi li stava vicino. Entrambi gli uomini, ciascuno testimone di uno degli eventi più singolari nella storia dell'Aeronautica Militare, scoprirono, attraverso lo scambio di informazioni che ne derivava, quanto simili furono le loro esperienze. Ognuno poteva identificare la paura e il timore, espresso dall'altro, nel racconto della propria storia. Piloti delle forze aeree in due continenti diversi, entrambi, improvvisamente, si sono trovati faccia a faccia con qualcosa di assolutamente impossibile, eppure fortemente reale.
Furono le più notevoli, e agghiaccianti, poche ore che trascorsi dall'inizio di questo viaggio di dieci anni fa, e mi sentivo privilegiata a testimoniarlo. Entrambi gli uomini erano militari in pensione umili, discreti, e diretti, così come del tutto credibili.
Jafari descrisse un oggetto eccessivamente veloce che arrivò dopo che il suo jet Phantom F-4 si preparava a tornare alla base. Qualcuno al nostro tavolo gli chiese come si sentì in quella circostanza. "In quel momento", rispose nel suo inglese imperfetto ma colorito, "ho raddoppiato la mia paura." Santa Maria fece un disegno del suo UFO su un pacchetto di zucchero servito con il caffè, che ho salvato come ricordo.
Ma perché i due piloti si sentirono costretti a sparare a questi UFO?
Il generale Jafari ha spiegato che lui ha agito per legittima difesa. Inizialmente, non aveva nessuna intenzione di intraprendere qualsiasi azione di questo tipo, perché l'ordine impartito sia al generale iraniano, che al suo navigatore era quello di andare in alto ed avere una migliore visuale del brillante oggetto stellare, per cercare di determinare la sua identità. Ma Jafari si trovò, presto, di fronte ad una azione inattesa che poteva enormemente minacciare il suo aereo.
Le circostanze che coinvolsero Santa Maria furono diverse. All'inizio, gli fu detto che lo scopo della sua missione era quello di distruggere il "dispositivo di spionaggio" sopra la sua base aerea, in quanto aveva omesso di rispondere alle normali comunicazioni. Il pilota non si rese conto di quanto inutile fosse la sua azione nel tentativo di sparare ad un UFO.
Ripensando a ciò, ci sarà sempre qualcuno che si domanderà se l'aggressione è stata effettivamente manifestata dall'UFO, e non abbiamo, comunque, idea di quale siano le loro intenzioni o la finalità, oppure quando questi concetti vengono applicati. Tuttavia, tali incidenti, anche se rari, sollevano una serie di questioni riguardanti la sicurezza nazionale. Allo stato attuale, sembra che vi sia una concordanza univoca, ai più alti livelli militari, che gli UFO non siano belligeranti.
Anche se provocati dall'aggressività umana, non reagiscono, e dobbiamo presumere che hanno tutte le capacità di farlo. Come assicurato dal generale francese Denis Letty (vedi immagine sotto) nel Rapporto COMETA si legge che "anche se manovre di intimidazione sono state confermate," gli UFO, fino ad oggi, non hanno dimostrato azioni ostili.
Forse il vero problema riguardante la sicurezza nazionale si trova negli impulsivi, anche se comprensibili, tentativi da parte di piloti militari di difendersi da ciò che scoprono, ben presto, essere fenomeni di una tecnologia di gran lunga superiore, con scopi sconosciuti, una prospettiva davvero spaventosa. Ma anche se esiste la sensazione che i piloti si garantiscono l'auto-difesa, tali azioni potrebbero avere conseguenze disastrose, se non riescono a danneggiare il loro "obiettivo", o se l'oggetto ha risposto in modo aggressivo dopo un tentativo di abbattimento. I rischi a impegnarsi militarmente con qualcosa di questa potenza, e completamente sconosciuto, sono evidenti. Nessuno può immaginare il comportamento di qualcosa che non comprendiamo.
24/07/2012 18:44
 
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UFO: UN PROBLEMA GLOBALE

Fonte: centroufologicotaranto.wordpress.com/2010/04/07/ufo-un-problema...

Relazione di Colman S. Vonkeviczky pioniere dell’Ufologia (in memoria). Conferenza al Quartier Generale della Nazioni Unite

Per circa cinquant’anni la strategia del cover-up governativo, in materia di UFO, ha influenzato le decisioni dei governi e delle Forze Armate, impegnate in una guerra di trincea contro gli extraterrestri. Le centinaia di rapporti ufficiali sugli avvistamenti di oggetti volanti dotati di una tecnologia straordinariamente evoluta hanno destato non poca preoccupazione negli ambienti governativi, impotenti di fronte alla temuta “minaccia aliena”. Ma, secondo alcuni pionieri della moderna ufologia, la situazione si sarebbe potuta risolvere in modo differente, ossia con la ricerca del contatto pacifico con queste civiltà. Ed è in questo contesto che si inserisce la figura del colonnello Colman S. VonKeviczky uno dei nomi più conosciuti nel campo della ricerca ufologica internazionale. Nato in Ungheria il 21 agosto del 1909 VonKeviczky si laureò in scienze militari ed ingegneria all’università militare “Maria Ludovica” di Budapest e, al termine della seconda guerra mondiale, prestò servizio presso il quartier generale dei servizi speciali della polizia statunitense in Germania. Dal febbraio del 1953 lavorò presso la segreteria dell’ONU, negli Stati Uniti e divenne in seguito fondatore dell’ICUFON, l’Inter-Continental UFO Network, un organismo impegnato in una serie di iniziative volte al coinvolgimento dell’ONU nell’analisi del fenomeno UFO e nella divulgazione dei dati raccolti, ai mezzi di comunicazione di massa. La sua battaglia contro il cover-up governativo è durata fino al giorno della sua scomparsa, avvenuta il 27 luglio del 1998 a New York City, la città nella quale viveva da quasi cinquant’anni. “Colman era un pacifista”, ha dichiarato il ricercatore tedesco Michael Hesemann, suo intimo amico “e, di fronte alle catastrofiche conseguenze della corsa agli armamenti necessari a combattere una guerra interstellare, avvertiva l’umanità della necessità di un contatto pacifico con le entità aliene”.
“UFO, la visita extraterrestre” riporta qui di seguito quella che potremmo considerare la più importante conferenza del colonnello VonKevicky svoltasi, il 21 aprile del 1987, nell’auditorium della biblioteca del quartier generale dell’ONU, in quel luogo dove, come lui stesso sperava, un giorno si sarebbe potuto risolvere il problema degli UFO. Le fotografie che corredano l’articolo sono parte del suo archivio personale del quale la nostra redazione ha i diritti esclusivi per l’Italia. (Nota redazione Centro Ufologico Taranto, la rivista “UFO la visita extraterrestre” ha cessato le pubblicazioni nell’anno 2000)

Del Colonnello Colman S. VonKeviczky, MMSE (1909-1998)
Da tre decenni gli scienziati, gli ufologi e l’opinione pubblica cercano in tutto il mondo prove e discutono invano su una teoria: Esistono gli UFO o no? Da dove vengono? Quali sono le loro intenzioni?
E’ strano il fatto che, negli ultimi 40 anni, i nostri scienziati e i ricercatori privati abbiano evitato di basare le loro ricerche sulle solide fondamenta della documentazione militare, che già dal 1953 spiega, pubblicamente, l’indubitabile origine extraterrestre degli UFO.

UFO: I FATTI



Il 26 gennaio del 1953 il Ministero della Difesa statunitense si pronunciò nel seguente modo: “L’Aeronautica Militare e il suo Ufficio di Ricerca prendono atto, sulla base delle conclusioni tratte dal Maggiore Keyhoes, che i ‘dischi volanti’ provengono da altri pianeti. L’Aeronautica Militare non ha mai negato che questo sia possibile… se le manovre compiute da questi oggetti e delle quali parlano molti competenti osservatori, sono vere, allora l’unica spiegazione plausibile è quella della loro provenienza interplanetaria“.
E’ logico che ogni ricerca che ignori tali fatti e che li sostituisca con teorie e ipotesi inventate non si trova sulla pista giusta. Già nel 1966 il Ministero dell’Aeronautica statunitense informò il Campidoglio circa l’alto livello delle analisi condotte dallo Stato Maggiore in merito all’attività degli UFO in tutto il mondo e alla pianificazione di una strategia di difesa intercontinentale, elaborata dagli USA e volta a combatterli: “Nell’analisi degli avvistamenti di UFO l’Aeronautica Militare si avvale di scienziati, ingegneri, tecnici e consiglieri accuratamente scelti e altamente qualificati. Questi hanno a disposizione i migliori laboratori dell’Aeronautica, centri di sperimentazione, strumentazione scientifica e strumenti tecnici”.
Ma, nonostante l’alto livello degli studi condotti dallo Stato Maggiore statunitense le organizzazioni private veneravano il “confessionale ufologico” istituito dal Pentagono : il progetto dell’Aeronautica denominato BLUE BOOK. E’ comica l’idea che l’opinione pubblica mondiale avesse eletto a salvatori dell’umanità un unico maggiore, un sottotenente, un maresciallo maggiore e due segretarie – il team del Blue Book – e comunicasse a loro le esperienze relative agli UFO credendo che questi rappresentassero l’unico gruppo, istituito dall’Aeronautica statunitense, ad occuparsi del fenomeno.
Il mondo scientifico, di contro, speculava sull’universo invisibile “ai confini della realtà”, invece di lanciare uno sguardo ai casi e alle realtà ben documentate dalle Forze Militari.
Così si espresse il Comandante del Centro di ricerca dell’Aeronautica Militare AMC (Air Material Command) il 23 settembre del 1947 in un rapporto inviato allo Stato Maggiore : “Il fenomeno UFO è reale e non identificabile con visioni o fiction. Si tratta di oggetti a forma di disco, delle dimensioni di un aereo. Sono piatti nella parte inferiore e dotati di cupole in quella superiore. La loro superficie è metallica e riflette la luce. La velocità di volo supera i 300 nodi. Si spostano a volte in formazioni composte da tre fino a nove oggetti“.
Queste citazioni non sono state partorite dalla fantasia dei produttori di Hollywood, ma sono parte di un rapporto ufficiale inviato allo Stato Maggiore, basato sui rapporti di osservatori militari addestrati. Come apprendiamo da un Memorandum della CIA, risalente all’11 settembre 1952, gli USA erano allarmati per questa situazione di portata planetaria. In quel periodo, “l’ufficio scientifico” dei Servizi Segreti dichiarò in un Memorandum classificato SEGRETO :

“E’ stato istituito un sistema di comunicazione internazionale e le più importanti basi dell’Aeronautica Militare hanno ricevuto l’ordine di intercettare gli oggetti volanti non identificati“. Questo però significa che già nel 1952 il Pentagono impartì l’ordine di sparare agli UFO che si rifiutavano di obbedire alla richiesta di atterrare !

LA “GUERRA DELLE STELLE” COMINCIA
Nel 1952 il Capt. Edward J. Ruppelt, direttore del progetto di ricerca ufologica dell’Aeronautica Militare statunitense denominato “Blue Book”, riportò nel primo capitolo del suo libro “Rapporto sugli oggetti volanti non identificati” quest’ordine di attacco: “Nell’estate del 1952 un caccia intercettatore F-86, dell’Aeronautica Militare statunitense, sparò contro i dischi volanti. Questo fatto non fu reso noto, come molti altri che rappresentano la vera storia degli UFO“.
Un anno dopo, nel 1953, il generale Benjamin Chidlaw, comandante della difesa antiaerea continentale con sede nella base dell’Aeronautica Militare Ent, in Colorado, spiegò all’autore scientifico Robert R. Gardner : “Siamo in possesso di montagne di rapporti sui dischi volanti e li consideriamo molto seriamente poiché abbiamo perso parecchi uomini e aerei che cercavano di intercettarli“.
Era il 1953 - immaginiamoci per favore quante notizie sono state fino ad oggi nascoste e occultate all’opinione pubblica. Quindi lasciatemi chiedere: ci troviamo forse nel mezzo di una “guerra misteriosa” combattuta contro forze galattiche che conducono operazioni interstellari orientate verso la terra?
Nel 1952 l’Aeronautica Militare statunitense comunicò l’ordine JANAP 146 con appendice A-E, che distribuiva incarichi fondamentali per questa “guerra misteriosa contro invasori non autorizzati” i quali, secondo le norme militari, violavano la sovranità aerea delle nazioni.
Per questo motivo, da allora, fu costruito un sistema di difesa laser atomico a terra che, nell’ambito del progetto SDI, in un prossimo futuro dovrebbe stazionare anche nell’orbita terrestre, a bordo di piattaforme e navette spaziali dotate di armi costruite con l’impiego della scienza più moderna. Diamo quindi un’occhiata ai dati storici che hanno portato a formulare queste pazze idee, pericolose per l’incolumità della stessa umanità:

15 febbraio 1942: 15 – 20 oggetti volanti sconosciuti, che furono inizialmente confusi con aerei giapponesi, si trovavano in volo di ricognizione strategica sulla costa occidentale degli Stati Uniti, quando 1530 ronde di munizioni furono sparate contro di loro dai cannoni antiaerei sopra Los Angeles. L’operazione non ebbe successo! La prova: il rapporto del Capo di Stato Maggiore, il generale George C. Marshall al presidente F.D. Roosevelt: “Nessuna bomba fu lanciata… nessun aereo abbattuto… nessun aereo statunitense era in missione.”
14 luglio 1957: Unione Sovietica – libro di testo dell’Accademia dell’Aeronautica Militare: “Introduzione alla scienza universale”. Secondo quanto riportato a pagina 262 “la batteria della difesa antiaerea dell’URSS aprì il fuoco contro alcuni UFO sopra le isole Kurilen – senza abbatterne nessuno“.

1966, Estremo Oriente: l’Aeronautica Militare indonesiana “fu costretta ad aprire il fuoco contro alcuni UFO“, come spiegò il maresciallo dell’aviazione Roeshin Nurjadin, comandante capo dell’Aeronautica Militare indonesiana.

GLI UFO SI DIFENDONO
L’8 gennaio del 1965 il sottotenente – oggi professore universitario – dott. Robert Jacobs filmò un UFO nell’atto di distruggere il razzo ATLAS F sopra la base dell’Aeronautica Militare di Vandenberg. Come ci scrisse il professore: “Gli UFO sono reali. L’Aeronautica Militare e il governo statunitense sanno che loro sono reali. E’ ormai giunto il tempo che anche l’opinione pubblica americana lo sappia“.
Nel marzo del 1967 un MIG 21 cubano, costruito in Unione Sovietica, fu distrutto da un “bogey” (il termine con cui i piloti indicano gli oggetti sconosciuti) quando il Comando per la difesa aerea diede l’ordine di aprire il fuoco contro l’oggetto.

IL “WATERGATE COSMICO” DI NIXON



Il 19 dicembre del 1969 il presidente Richard M. Nixon ordinò l’archiviazione del progetto Blue Book sulla base delle direttive imposte dall’ufficio studi ufologici dell’Università del Colorado, finanziato dall’Aeronautica Militare statunitense e con il sostegno dell’Accademia Nazionale delle Scienze. Il mondo intero fu tranquillizzato con la spiegazione che “non esistono prove che possano dimostrare che gli oggetti volanti definiti ‘non identificati’ siano velivoli extraterrestri o possano rappresentare un qualche pericolo per la sicurezza nazionale“.
Può essere vero questo? Il 23 giugno del 1967, secondo un documento del Centro di Controllo Voli Spaziali della NASA “John F. Kennedy”, il personale della NASA e gli astronauti ricevettero l’ordine, in caso di avvistamento di UFO, di redigere un rapporto “nel più breve tempo possibile” e di inviarlo al comando della base dell’Aeronautica Militare Patrick, che avrebbe preso provvedimenti a livello militare.

NESSUN PERICOLO PER LA NOSTRA SICUREZZA NAZIONALE
Il 17 ottobre del 1973 un elicottero dell’esercito con un equipaggio di quattro uomini e sotto il comando del Capt. Lawrance E. Coyne, incontrò, sopra la base dell’Aeronautica Militare di Mansfield, in Ohio, un oggetto volante a forma di sigaro della lunghezza di 60 metri. Quando tentò di volare via, l’elicottero fu sollevato da una forza sconosciuta che, da un’altitudine di volo di 500 metri, portò il mezzo ad un’altitudine di 1300 metri. E’ vergognoso che l’assemblea generale dell’ONU, di fronte al sottotenente colonnello Coyne affermò, nel 1977, di ignorare completamente il suo rapporto.

Primavera 1974, Binn, Corea del Sud. Verso le 10.00 un razzo Hawk fu colpito da un grande UFO. Come spiegò il nostro informatore: “Il missile fu colpito e distrutto da un raggio di luce. Allo stesso modo la rampa di lancio – entrambi fusi come giocattoli di stagno!”
19 settembre 1976: un rapporto dell’ambasciatore statunitense in Iran informò la Casa Bianca, il Pentagono ecc. che a 60 Km a nord di Teheran “il pilota di un F-4 dell’Aeronautica Militare imperiale cercò di sparare un missile AIM-9 contro l’oggetto (UFO) e che contemporaneamente il sistema di controllo delle armi si inceppò e la radiocomunicazione (UHF e Interphono) si interruppe“.

3 giugno 1980: lo Stato Maggiore statunitense informò l’Aeronautica Militare: “Un UFO è stato osservato in due occasioni nei pressi della base dell’Aeronautica Militare peruviana, a sud del paese. L’Aeronautica Militare ha tentato di intercettare e distruggere l’UFO – ma senza successo“.

27 e 29/30 dicembre 1980, mezzanotte: atterraggi di due UFO nei pressi della base dell’Aeronautica Militare della NATO in Inghilterra. Ufficiali statunitensi di alto rango e personale della sicurezza ebbero un “incontro ravvicinato” con esseri della specie “Homo Cosmicus” nella foresta di Rendelsham, tra le basi statunitensi e RAF Woodbridge e Bentwaters, a Suffolk. Il caso fu confermato dal rapporto ufficiale del vicecomandante dell’Aeronautica Militare statunitense, il colonnello Halt.

Io penso che gli infiniti dibattiti e le teorie degli ufologi e degli scienziati sull’esistenza o sulla non esistenza degli UFO si allontanino dalla realtà che è così chiaramente documentata dai rapporti militari, dagli attacchi e dalle misure di difesa del Pentagono.

LA SOPRAVVIVENZA DELL’UMANITA’
Dal 1942 il Pentagono ha chiarito che i suoi sistemi di difesa di fronte alle possibilità delle astronavi extraterrestri sono completamente insufficienti. Per mettere in chiara luce il problema degli UFO (che dura da lungo tempo), il presidente Lyndon B. Johnson pretese, nel 1968, che i servizi di sicurezza nazionale inviassero un rapporto al consiglio di sicurezza nazionale. Il rapporto era intitolato : “L’ipotesi UFO e il problema della sopravvivenza“.
Questo rapporto storico svelava per la prima volta tutta la spaventosa verità – e avvertiva la direzione degli Stati Uniti di prepararsi alla possibilità di uno scontro con le forze galattiche. Nel rapporto, infatti, “importanti scienziati degli Stati Uniti” spiegavano non solo che gli UFO sono effettivamente delle astronavi extraterrestri ma anche che “il problema della nostra sopravvivenza non può essere trascurato“. Così era riportato nel paragrafo 6 del rapporto: “Sarebbe sensato sviluppare, nel più breve tempo possibile, adeguate misure di difesa. E’ come se nel trattare questo problema si dovesse pensare di più al problema della sopravvivenza“. E sembra proprio che il vero scopo dell’ “iniziativa di difesa strategica” SDI, istituita dal presidente Reagan agli inizi degli anni ‘80, sia proprio l’osservanza di questa direttiva basata sul rapporto Top – Secret NSA del 1968.

1968 – è un caso che la corsa agli armamenti strategica di USA e URSS iniziò proprio nel 1969? In riferimento ai colloqui del SALT I e II avvenuti tra il 1970 e il 1987 a Ginevra, possiamo solo chiederci perché anche dopo la sottoscrizione dell’accordo sulla limitazione del riarmo è cresciuta la drammatica corsa agli armamenti in direzione del cosmo? E perché l’opinione pubblica fu tratta in inganno dalla presunta “limitazione delle armi strategiche” ?

Il 6 ottobre 1982 quando furono aperti a Ginevra i colloqui START II il comandante supremo del reparto “difesa spaziale” del Pentagono, il tenente generale Richard C. Henry spiegò orgoglioso: “Il cosmo non è una missione, è un teatro, un teatro di guerra“. (New York Times, 17.10.1982, sotto il titolo a caratteri cubitali “Gli Stati Uniti progettano l’incremento delle spese per le operazioni militari nel cosmo“). Perdonate la mia ignoranza, ma per quale motivo si dovevano intensificare le operazioni militari nella pace eterna dell’universo? E contro chi? Durante i colloqui – SALT gli USA e l’URSS assicurarono, di fronte al mondo intero, che le armi strategiche non erano state costruite per combattere una guerra tra le due superpotenze. Se questo è vero chi era allora il nemico per combattere il quale bisognava andare nel cosmo ? Il prof. Vladimir G. Azhazha, il capo del reparto dell’Accademia sovietica delle Scienze, aveva ragione quando nel corso di una conferenza, il 24 novembre del 1977, spiegò che gli astronauti Aldrin e Armstrong, nel 1969, dopo lo storico allunaggio dovettero rimanere per ore nel modulo d’atterraggio perché alcuni UFO li stavano aspettando a lato di un cratere?

LA SINDROME DELLA MINACCIA POTENZIALE
In questa allarmante questione il diplomatico dott. Michael Mishoud, direttore della divisione per la sicurezza internazionale del ministero degli esteri statunitense spiegò nel giugno del 1978, nel corso di una conferenza: “Extraterrestri provenienti da altri sistemi solari sono un potenziale pericolo per noi e noi siamo un potenziale pericolo per loro“. Nella stessa conferenza il dott. Irvin Picus dell’ “ufficio per le questioni spaziali” esortò il governo a prendere misure di prevenzione: “Noi dobbiamo essere pronti a rispondere ad una potenziale minaccia… Il contatto con esseri di altri mondi, se non siamo preparati a tale eventualità, potrebbe portare a gravi conseguenze“.
La NASA, nel gennaio del 1978, dichiarò: “I rapporti sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati che penetrano nello spazio aereo degli Stati Uniti interessano solo i militari che svolgono il regolare servizio di sorveglianza dello spazio aereo“. Partì poi il progetto SETI della NASA (ricerca di intelligenze extraterrestri). Come previsto da questo programma sulle sonde statunitensi Voyager I e II vi era una piccola targa con i saluti dalle Nazioni Unite che intendevano indicare a civiltà cosmiche la strada per la Terra. Un’ironia politica del Pentagono visto che ciò che li aspettava qui non era “un caloroso benvenuto” ma il solito “prima sparare, le domande le rimandiamo a dopo“.

UN APPELLO ALL’ONU
Insomma nelle prove documentali provenienti dagli archivi delle forze militari, nascoste da quattro decenni all’opinione pubblica, si parla del problema della sopravvivenza dell’umanità. Quindi gli UFO sono un problema del quale è meglio non parlare, è come se qualcuno stesse cercando di fare qualcosa prima che sia troppo tardi…
Quindi chi dovrebbe agire se loro sono un problema per la sicurezza planetaria? Le superpotenze o l’organo internazionale costituzionalmente autorizzato delle Nazioni Unite?
Nel febbraio 1966, in qualità di capo della divisione informazioni del segretariato delle Nazioni Unite e di scienziato militare professionista (all’epoca erano già tredici anni che analizzavo le operazioni degli UFO), parlai al segretario generale dell’ONU U-Thant delle informazioni in mio possesso. Sulla base del mio memorandum mi pregò di progettare il primo ONU UFO PROJECT. Questo progetto presentato alla segretaria generale e al Comitato per Utilizzo Pacifico del Cosmo, prevedeva:

1. Il controllo internazionale delle operazioni degli UFO attraverso una collaborazione coordinata con le forze armate nazionali, gli scienziati e le organizzazioni di ricerca ufologica ;

2. Il “Divieto di aprire il fuoco” e di dare inizio ad un confronto armato con le potenze del cosmo, che potrebbe portare ad una guerra spaziale fatale per l’intero genere umano;

3. La presa di contatto con le intelligenze che pilotano gli UFO e attraverso queste con i capi delle potenze galattiche;

4. Studi scientifici e addestramenti internazionali ad opera dell’UNESCO;

5. Diffusione dei dati analizzati ai governi e all’opinione pubblica.

Il 6 novembre del 1967, nel corso del 7° congresso internazionale di ufologia, tenutosi a Magonza, sotto la presidenza del “Padre dell’astronautica”, il prof. e dott. Hermann Oberth, e dei rappresentanti di 24 nazioni fu sottoscritta la “Magonza UFO".
Questa stabiliva i criteri di massima per la soluzione del problema della sicurezza nazionale, chiamata in causa dagli UFO: “Gli oggetti volanti non identificati sono mezzi volanti identificati che provengono dallo spazio e rappresentano un problema di importanza vitale per il mondo intero. Tutte le nazioni devono analizzare e risolvere insieme il problema attraverso le investigazioni e le ricerche scientifiche. Questo per il bene comune e il progresso delle nostre relazioni pacifiche con il cosmo”. Tale risoluzione fu naturalmente censurata dai mezzi di comunicazione di massa mentre il comitato dell’ONU per l’Utilizzo pacifico del Cosmo la accolse con piacere. I successivi 20 anni confermarono che la MAGONZA UFO RESOLUTION innescò un processo che portò al rilascio di documenti sugli UFO da parte di numerosi governi e quindi alla dimostrazione che gli UFO SONO REALI!
Da decenni l’ICUFON, LA RETE DI RICERCA UFOLOGICA INTERCONTINENTALE si adopera, spesso con successo, in una serie di attività pro ONU volte a coinvolgere i governi degli Stati membri delle Nazioni Unite. Il culmine di tali iniziative fu raggiunto nel 1977 quando il problema degli UFO fu proposto nel corso della 32esima sessione dell’assemblea generale dell’ONU al “punto 123#8243; dell’ordine del giorno. La nostra rete presentò allo stato membro di Grenada una documentazione composta da 250 sezioni che sottolineava le necessità di istituire un UFFICIO dell’ONU che si occupasse di UFO, come noi chiedevamo dal 1966. Secondo le prime 14 pagine del verbale dell’assemblea del Comitato Politico Speciale, tenutasi il 28 novembre, l’ambasciatore dott. Wellington Friday, presentò le richieste dell’ICUFON alle Nazioni Unite. Ma l’ufficio stampa dell’ONU non rese noto il testo della proposta ai mezzi di comunicazione di massa internazionali e gli USA, avvalendosi del controllo governativo, non permisero agli ufologi privati l’accesso al segretariato generale dell’ONU e indebolirono completamente la risoluzione. Sotto la pressione degli Stati Uniti ogni richiesta di controllo internazionale delle operazioni sugli UFO fu abbandonata e Grenada costretta a rivedere completamente la sua risoluzione.
Ma il pericoloso aumento della corsa agli armamenti costrinse l’ICUFON a cercare nuove strade. Il 29 gennaio del 1980, il Comitato ufologico della Camera Alta britannica, nelle persone di Lord Clancarty e Lord Kimberley, mi invitò ad una riunione nel corso della quale presentai prove militari volte a dimostrare la grande responsabilità dei governi nel problema della sicurezza nazionale legata agli UFO. In quell’occasione proposi : “Aprite il sipario sul segreto militare legato agli UFO e, in un colpo solo, si aprirebbe una grande prospettiva e apparirebbe chiara la via della soluzione del problema“. La nostra dichiarazione a mezzo stampa, il nostro “Memorandum Blu” e la richiesta di “un ufficio internazionale per lo studio degli affari cosmici” (WASA) fu censurata”.
Durante la mia campagna ufologica europea (1981-83) entrai in contatto con numerosi militari e delegati governativi. Questi dichiararono all’unisono che era necessario che le superpotenze facessero il primo passo per risolvere il problema degli UFO. Per questo motivo, il 21 settembre del 1981, inviai al presidente Ronald Reagan e al consiglio di sicurezza nazionale, due Memorandum e alcuni documenti militari chiedendo che le nazioni parlassero degli UFO nel corso di una conferenza sulla sicurezza internazionale e che chiarissero una volta per tutte il comportamento che l’umanità dovrebbe adottare nei confronti del fenomeno. Espressi inoltre la necessità di stabilire un contatto invece di spiegare le nostre forze militari. Il 21 novembre del 1981 il generale maggiore Robert L. Schweitzer, della sicurezza nazionale, ci fece pervenire una risposta preoccupante: “Il presidente conosce perfettamente il pericolo che Lei ha così chiaramente documentato e fa tutto quanto è nelle sue possibilità per ristabilire il più presto possibile la sicurezza della difesa nazionale“.
Memorandum simili furono inviati dal maggiore dell’aeronautica Hans C. Petersen, della Danimarca, al governo degli stati scandinavi, da Michael Hesemann al governo federale tedesco, da Helmut Hajek al governo federale austriaco e dal sottotenente Arthur Bray al governo del Canada. Il 17 ottobre del 1983, nel corso di una seduta di un’ora e mezza con il presidente della repubblica federale austriaca, il dott. Rudolph Kirchschläger, a Vienna, tirammo le somme: “Noi crediamo che sia giunto il tempo che le superpotenze si adoperino per portare alla luce il problema degli UFO fino ad oggi occultato“.
Nel 1984, in forza della legge sulla libertà di informazione, pretesi dalla Cia la documentazione completa sulle mie attività e su quelle dell’ICUFON. Secondo la decisione del ministero di giustizia statunitense, del 5 agosto 1985, questo non era possibile perché “tutto il materiale su di Lei è segreto e… non è possibile accedervi… nell’interesse della sicurezza nazionale e della politica estera“. Un altro esempio del comportamento adottato dagli Stati Uniti nei confronti del problema degli UFO.
“Nell’interesse della difesa nazionale” : Il 4 dicembre del 1985 il presidente Ronald Reagan, nel corso del suo discorso a Fallston, nel Maryland, parlò di un suo colloquio personale con il segretario generale Mikhail Gorbaciov (in occasione del vertice di Ginevra dal 18 al 20 novembre del 1985): “se improvvisamente il nostro mondo fosse messo in pericolo da esseri provenienti da altri pianeti dell’universo, non dimenticheremmo le piccole differenze che esistono tra i diversi paesi e scopriremmo, una volta per tutte, di essere tutti esseri umani che vivono insieme sulla Terra? Ora, io non penso che dovremmo aspettare l’arrivo degli extraterrestri che ci minacciano. Penso che potremmo essere già adesso coscienti della loro esistenza“. Qualsiasi commento sarebbe superfluo!
“Nell’interesse della politica estera degli Stati Uniti“: questa dichiarazione è la prova schiacciante che è vero quanto la politica estera degli Stati Uniti da più di quattro decenni sostiene: esiste una “guerra misteriosa” contro di loro. Per risolvere questa situazione, l’ONU dovrebbe cercare una soluzione definitiva al problema degli UFO. Noi dobbiamo impedire, ad ogni costo, una collisione tra potenze terrestri e galattiche. Per questo abbiamo bisogno di un ufficio internazionale per gli affari spaziali, controllato dalle Nazioni Unite, con il compito di cercare un contatto con gli extraterrestri, nell’interesse della pace mondiale e dello sviluppo di una società migliore, di una cosiddetta “età dell’oro“, caratterizzata dal contatto con il cosmo. Il problema degli UFO deve essere risolto – prima che sia troppo tardi…

CITTA’ DEL MESSICO 28 AGOSTO 1995
Nel corso di una lunga intervista concessa alla nostra redazione durante il congresso svoltosi a Citta’ del Messico nel 1995, il Colonnello Colman VonKeviczcky ci diede personale conferma di quanto riportato nel presente articolo. “Io ho avuto stretti rapporti di collaborazione“, ci spiegò, “con una signora di mezza età che rappresentava la stampa del Commonwealth britannico alle Nazioni Unite. Al terzo e al quarto piano di questo palazzo vi è il dipartimento stampa, nel quale lavorano tutti i rappresentanti delle più importanti testate giornalistiche del mondo. Lei era interessata alla mia ricerca e anche se non ne conoscevo il motivo avevo l’impressione che fosse profondamente coinvolta in questo problema… Un giorno mi disse che avrei dovuto parlare al segretario generale U-Thant del mio memorandum e grazie a lei, ciò avvenne. Nel febbraio del 1966 ebbi l’opportunità di incontrare personalmente questo segretario generale e di presentargli le nostre analisi militari e la documentazione in nostro possesso. Fu uno dei giorni più belli della mia vita. Non mi dimenticherò mai il momento in cui sono entrato in quell’ufficio… Il segretario generale mi disse: ‘Lei è veramente un esperto in campo militare. Le chiedo di essere così gentile da organizzare un ufficio che si occupi di raccogliere e analizzare tutte le informazioni, che riguardano gli UFO, provenienti da ogni parte del mondo e di distribuirle a tutti i governi’… Gli risposi che il lavoro da svolgere era immenso e che il primo passo da fare era quello di smettere di sparare agli UFO perché tale atteggiamento avrebbe portato all’instaurarsi di una guerra interstellare. Gli dissi inoltre che sarebbe stupido intraprendere una guerra contro una civiltà tecnologicamente superiore alla nostra e che sembra controllare l’intero pianeta, i movimenti di ogni nazione e soprattutto le nostre armi nucleari… Un giorno Silvia Migel, un membro del NICAP, mi chiamò e mi disse di avere un messaggio importante per me… quando raggiunsi il suo ufficio mi disse: ‘Mi spiace informarti che ti stanno buttando fuori perché il Pentagono non ha approvato quanto tu hai fatto e nemmeno ciò che ha fatto il segretario generale‘. Questo nonostante U-Thant stesse agendo nell’interesse della pubblica sicurezza adempiendo soltanto al suo dovere”.
Chi ha avuto la fortuna di conoscere il colonnello Colman S. VonKeviczky non può che serbare, nel cuore, il ricordo di un uomo forte, coraggioso e sempre sorridente. Nonostante gli attacchi subiti dai servizi segreti, non abbandonò mai la lotta a favore della divulgazione della realtà extraterrestre, per la quale rinunciò agli onori e alla carriera. Di lui apprezziamo soprattutto la battaglia volta alla cessazione della corsa agli armamenti e alla ricerca di un contatto pacifico con le entità aliene. “Solo così”, ci disse, “possiamo sperare in un futuro caratterizzato da un contatto con il cosmo”. Grazie Colman.

SALUTO A UN AMICO
“Non è facile per me scrivere quanto segue. Conoscevo “Colman bacsi” (lo zio Colman), come lo chiamavano affettuosamente gli ungheresi, da circa vent’anni e il nostro rapporto di amicizia era molto stretto”. Così Antonio Huneeus, giornalista e ufologo cileno, nella rivista tedesca MAGAZIN 2000, ricorda il colonnello Colman S. VonKevizcky, “ancora oggi uno degli ufologi più riconosciuti a livello internazionale… e un autentico idealista. Nel suo piccolo ufficio di New York, sempre pieno di ‘tesori ufologici’, ho incontrato ricercatori di tutto il mondo tra i quali Michael Hesemann, dalla Germania, Bruce Cathie, dalla Nuova Zelanda, Johsen Takano del Cosmo Isle UFO-Museum e molti altri. L’appartamento di Colman era una sorta di Mecca per qualsiasi ufologo si recasse a New York…”. Secondo quanto riportato da Huneeus la vita di VonKeviczky si divide in due grandi periodi: la sua carriera militare e il suo impegno nella ricerca ufologica. Nel 1952 emigrò negli Stati Uniti e, in quell’anno, il territorio americano era interessato da una grande ondata di avvistamenti. Da ciò nacque l’interesse del colonnello nei confronti del fenomeno. Fino agli ultimi giorni della sua vita non smise mai di lottare affinché la verità sugli UFO fosse di dominio pubblico. “Aveva più energia e passione di qualsiasi altro ufologo io abbia mai conosciuto”, continua Huneeus, “anche quando fu ricoverato in ospedale per un tumore alla prostata non smise di scrivere per un giornale ungherese… Sentiremo la sua mancanza anche se la sua opera continua a vivere negli archivi dell’ICUFON, nei suoi Memorandum e nell’operato di tutti gli ufologi che da lui hanno imparato”. Tra questi ricordiamo Michael Hesemann che, come Antonio Huneeus, era profondamente legato alla figura di VonKeviczy che considera il “Padre dell’ufologia internazionale”. “Un’intera generazione di ricercatori”, ha affermato, “è cresciuta con le sue cure amorevoli, in Giappone, in Sudamerica, nell’Europa dell’est ed anche in Germania. Io stesso mi sento orgoglioso di poter affermare che Colman VonKevickzy, per ciò che concerne la ricerca ufologica, fu il mio maestro”.
25/07/2012 09:34
 
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Fonte: Tratto da "Dimensions" di Jacques Valleè

"Negli ultimi anni la popolarita’ degli Oggetti Volanti Non Identificati e’ sfumata, forse perche’ l’attualita’ sui media e’ diventata consapevole di quanta poca sostanza vi sia alla base di ogni storia sugli UFO che sia stata esaminata a fondo".

Ironicamente, durante lo stesso mese, due libri progredivano verso il vertice della classifica dei piu’ venduti del New York Times. Communion e Intruders contenevano racconti sensazionali in prima persona di incontri con UFO e contatto fisico o spirituale con i loro presunti occupanti.
Questa coincidenza tra arroganza scientifica ed una nuova tendenza sociale illustra un fatto importante nella nostra societa’: mentre la scienza costantemente rifiuta di considerare fenomeni che giacciono al di fuori delle rassicuranti regioni della propria attuale comprensione, il pubblico desidera avere accesso a spiegazioni coerenti alla propria personale esperienza.
Mentre i nostri scienziati restano ignari di dati importanti che potrebbero stimolare nuove teorie dell’universo, il resto di noi manca l’opportunita’ di compiere progressi seri in quella che dovrebbe essere un’importante ricerca spirituale.
Questo libro e’ un tentativo di colmare la distanza esaminando le prove dell’esistenza degli UFO, non solo ai nostri tempi, ma anche in epoche precedenti.
Una prospettiva storica di questo tipo, che e’ affrontata nella Parte Prima al capitolo “Le Cronache Aliene”, e’ divertente e spesso accattivante. Ma e’ principalemente critica verso una piena comprensione del problema. Se questi oggetti sono stati avvistati da tempo immemorabile, come dimostrero’, e se i loro occupanti hanno sempre eseguito azioni simili e simili linee di comportamento, non e’ ragionevole assumere che essi siano “semplicemente” visitatori extraterrestri. Devono essere qualcosa di piu’.


Jacques Valleé

Forse sono sempre stati qui. Sulla Terra. Con noi.
A mio parere, la credenza ampliamente diffusa tra i ricercatori del campo nella verita’ letterale delle “abduzioni” e’ solamente una approssimazione veramente rozza di un complesso disegno. Un’altra realta’ e’ coinvolta, qui. Una realta’ caratterizzata da seduzione cosmica, strani segni nei cieli ed eventi paranormali che presentano una ricca panoplia di fenomeni psichici. La Seconda Parte e’ dedicata alla sua analisi, spianando il terreno alla Terza Parte che ho chiamato “Una Sfida alla Ricerca” poiche’ non possiamo piu’ esimerci dallo studiare seriamente il fenomeno UFO.
Per molto tempo i militari americani hanno dismesso il problema perche’ “non dimostrava alcuna intenzione ostile e non era una minaccia per la sicurezza nazionale”. Questo argomento non e’ piu’ difendibile.
In un’epoca in cui il nostro governo sta proponendo di attivare l’Iniziativa di Difesa Strategica, comunemente nota come programma “Guerre Stellari”, nello spazio, quanto ancora possiamo tollerare un fenomeno inspiegato negli strati superiori dell’atmosfera? Gli UFO, qualsiasi cosa siano, rimangono visibili all’occhio nudo e tracciabili da satelliti ricognitori, sensori elettronici e radar. Una futura ondata di oggetti non identificati simili a quelle registrate nel 1952, 19554, 1966 o 1973 potrebbe innescare la rete SDI e aumentare il rischio di cominciare accidentalmente la prossima Guerra Mondiale. Potrebbe persino nascondere un attacco reale. Tale possibilita’ non e’ accettabile nei termini della nostra sicurezza nazionale, persino se questi oggetti non sono ostili. E’ ugualmente inaccettabile per qualsiasi delle Nazioni piu’ progredite.
Si puo’ replicare che il fenomeno UFO e’ cosi’ complesso e cosi’ oltre la nostra abilita’ nel classificarlo che non ci si puo’ aspettare alcuna solutione ancora per molto tempo. Questo e’ un appunto valido ma non dovrebbe scoraggiarci dal compiere attiva ricerca nel campo. Anche se non comprenderemo mai totalmente il fenomeno, ci potrebbero essere lezioni utili da apprendere dai suoi componenti minori. Sarei proprio felice, per esempio, semplicemente nel capire come questi oggetti manipolano onde elettromagnetiche per creare raggi luminosi retrattili con effetti gravitazionali capaci di sollevare oggetti, persone e animali attraverso l’aria; o capire come paralizzano testimoni che si sono a loro avvicinati.
Immaginate un boscimano primitivo che veda l’atterraggio di un Boeing 747. Egli non ha possibilita’, da quel singolo episodio, di capire l’intricata tecnologia che controlla il volo a motore dell’aereo. Ma non potrebbe una bella sbirciata al carrello d’atterraggio ispirare benissimo il furbo selvaggio all’invenzione della ruota?
Questa e’ la nostra posizione rispetto agli UFO. Sono reali? Perche’ appaiono violare i principi della fisica? E perche’ stanno interagendo con noi? Mentre le menti di molti scienziati sono chiuse all’ignoto, qualcuno fra noi crede che queste domande siano decisamente aperte. Esse provvedono una delle sfide piu’ eccitanti mai lanciate alla scienza, alla nostra immaginazione collettiva ed alla ragione umana.
Io non ho una risposta al mistero, ma ho una gran mole di dati pertinenti. Molti progressi sono stati fatti negli ultimi anni e nel mio stesso lavoro sono giunto a pensare il problema degli UFO nei termini di tre dinstinti livelli.

Il primo livello e’ fisico. Oggi sappiamo che l’UFO si comporta come una porzione di spazio di piccole dimensioni (circa 10 metri) nei limiti della quale sia immagazzinata una grandissima quantita’ di energia. Questa energia si manifesta con fenomeni di luce pulsante di colori intensi e con altre forme di radiazione elettromagnetica.

Il secondo livello e’ biologico. I rapporti sugli UFO mostrano che ogni tipo di effetto psicofisiologico si verifica sui testimoni. L’esposizione al fenomeno causa visioni, allucinazioni, disorientamento nel tempo e nello spazio, reazioni fisiologiche (incluse cecita’ temporanea, paralisi, modificazioni nel ciclo del sonno) e cambiamenti della personalita’ nel lungo periodo.

Il terzo livello e’ sociale. La credenza nella realta’ degli UFO si sta diffondendo rapidamente a tutti i livelli della societa’ attraverso il mondo. Libri sul soggetto continuano ad accumularsi. Documentari e film di Hollywood sono girati da uomini e donne cresciuti con storie sui dischi volanti. Le aspettative sulla vita nell’universo sono state rivoluzionate. Le origini di molti fra i moderni temi nella nostra cultura possono essere rintracciate nei “messaggi dallo spazio” che provenivano da contatti con gli UFO negli anni quaranta e cinquanta.

L’ ordalia di una esperienza dell’incontro ravvicinato con un UFO e’ dirompente fisicamente e mentalmente. Il trauma ha effetti che vanno molto oltre quel che i testimoni possano ricordare consciamente. Nuovi tipi di comportamento sono condizionati e nuove credenze sono promosse. Al di la’ di ogni considerazione scientifica, le conseguenze sociali, politiche e religiose dell’esperienza sono enormi se considerate nel lasso di tempo di una generazione.
Confrontate con la nuova ondata di esperienze dei contatti con gli UFO che sono descritte in libri come Communion e Intruders e film come Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, le nostre religioni paiono obsolete. La nostra idea della chiesa come una entita’ sociale funzionante nei limiti di strutture razionali e’ ovviamente sfidata dalle notizie di presunte dirette comunicazioni in tempi moderni con esseri visibili che sembrano possedere poteri soprannaturali.
Quest’idea puo’ scuotere la nostra societa’ fino alle radici profonde della sua cultura. I testimoni non hanno piu’ timore di farsi avanti con storie personali di abduzioni, scambi spirituali con alieni o persino di interazione sessuale. Tali testimonianze sono esempi di folklore che si sta fabbricando proprio sotto i nostri occhi. Ho scoperto che essi hanno un sorprendente parallelismo con le storie di incontri con elfi e genii dei tempi medievali e con gli abitanti di “Magonia”, il paese oltre le nuvole delle antiche cronache. Ma sono pure qualcos’altro: un segno di eventi importanti a venire.
Oggi vi sono molte ragioni per aspettarsi un cambiamento della posizione nei confronti dell’intelligenza aliena. La nostra ricerca scientifica nazionale e’ temporaneamente a corto di obiettivi che possano catturare l’immaginazione e l’entusiasmo del pubblico. L’entusiastica anticipazione di incontri con altri esseri intelligenti ci aiuterebe nel trascendere conflitti locali su questa terra e nell’ottenere nel corso di una singola generazione cambiamenti nel comportamento sociale che altrimenti potrebbero impiegare secoli per essere completati. Se questo e’ il contributo del fenomeno UFO, allora stiamo vivendo una delle maggiori svolte nella storia.

Conclusioni: l’Esplorazione di Altre Dimensioni
Nella prima parte di questo libro ho cercato di documentare, nella maniera piu’ completa e attenta possible, i dati storici che conducono al moderno fenomeno UFO e alla credenza nel contatto alieno.
Nella seconda parte abbiamo esaminato le testimonianze di abduzioni in varie epoche e paesi come pure le componenti psichiche e spirituali dell’esperienza del contatto.
Nella terza parte abbiamo perorato la causa di aggressive nuove ricerche mentre diventavamo acutamente consapevoli dei fattori che inibiscono tali ricerche: il triplo “cover-up” e le motivazioni politiche. Siamo giunti a realizzare come si stia avendo a che fare con nuovi fenomeni reali di portata immensa. Gli UFO sono oggetti fisici reali, ma non sono necessariamente veicoli spaziali extraterrestri. Per dirlo senza peli sulla lingua, la teoria extraterrestre non e’ abbastanza strana da spiegare i fatti. E saro’ deluso se gli UFO si riveleranno niente piu’ che visitatori da un’altro pianeta.

Cosa Altro Possono Essere?
Se non sono veicoli spaziali, cosa altro possono essere gli UFO? Che tipo di impostazione di ricerca puo’ prendere in esame gli effetti fisici, l’impatto sulla societa’, l’apparenza fisica degli occupanti e gli apparentemente assurdi ed onirici elementi del loro comportamento? Come possiamo spiegare che il fenomeno si mostri cosi’ evidente a popolazioni rurali ma eviti contatto aperto, scegliendo invece di estrinsecare il suo messaggio in abduzioni bizarre e incidenti di rilevante stranezza? La teoria che si delinea, man mano che analizziamo e rianalizziamo le forze in gioco, supera la nozione che questi siano solo veicoli tecnologici prodotti da razze evolute da un’altro pianeta.

Invece io credo che il fenomeno UFO rappresenti la prova dell’esistenza di altre dimensioni oltre lo spazio-tempo; che gli UFO non vengano dallo spazio ordinario ma da un multiverso che e’ tutto attorno a noi e di cui noi abbiamo testardamente rifiutato di considerare la inquietante realta’ a dispetto delle prove che sono a nostra disposizione da secoli. Una teoria simile e’ necessaria per spiegare entrambi sia i casi moderni che che le cronache di Magonia, le abduzioni e la componente psichica.
Io credo che ci sia un sistema attorno a noi che trascende tempo e spazio. Altri ricercatori sono giunti alle medesime conclusioni. Alcuni si sono allontanati profondamente scoraggiati dalla conclusione che e’ stata illustrata al meglio all’inizio di questo secolo da Charles Fort, l’autore del Libro dei dannati: “Siamo delle cose di proprieta’ di qualcuno”. Studiosi di questo fenomeno, come Padre Salvatore Freixedo in America Latina, John Keel negli Stati Uniti e Aime Michel in Francia, hanno la sensazione che noi potremmo essere senza poteri di fronte alle complesse ed assurde capacita’ di una intelligenza Aliena che si puo mascherare da invasore marziano, dio primitivo, Santa Vergine o da flotta di astronavi. Pur riconoscendo la validita’ delle loro affermazioni, confido nella capacita’ della conoscenza umana di capire alla fine la piu’ grande realta’ rappresentata dal fenomeno. Dovremmo continuare a studiarlo, caso per caso, per bizzarri che essi siano, modello dopo modello, per strani che essi siano.
Il sistema di cui sto parlando, un sistema che ha padronanza delle dimensioni di spazio e tempo, potrebbe ben essere in grado di essere locato nello spazio profondo. Nonostante cio’ le sue manifestationi non possono essere veicoli spaziali nel senso odinario di viti e bulloni. Gli UFO sono manifestazioni fisiche che semplicemente non possono essere comprese separatamente dalla loro realta’ psicologica e simbolica. Cosa vediamo non e’ una invasione aliena. E’ un sistema spirituale che agisce su umani ed usa gli umani.
Nel tentativeodi trovare una adeguata struttura di ricerca e’ utile speculare circa le varianti della fisica corrente in cui apparenti miracoli possono accadere senza violare le leggi della fisica ed in cui fenomeni psichici dovrebbero essere la regola piuttosto che l’eccezione. In una tale fisica, gli UFO potrebbero arrivare dalla terra senza necessariamente essere invenzioni umane o essere da un’altra galassia senza essere necessariamente dei veicoli spaziali.
Molti teorici piu’ qualificati di me sono gia’ al lavoro nel costruire un tale modello alternativo. Per spiegare il comportamenteo di particelle elementari e la formazione del cosmo essi speculano su “superstringhe” e su universi con molte dimensioni oltre la familiare struttura dello spaziotempo.
Nel loro libro Oltre Einstein, il Dott. Michio Taku e Jennifer Trainer fanno notare che persino nella fisica corrente occorrono cinque dimensioni per spiegare la teoria del Big Bang. Nel 1919 Albert Einstein, che stava sviluppando le conseguenze della teoria della relativita’ generale, ricevette una lettera da un matematico sovietico di nome Franz Kaluza che proponeva una teoria della gravita’ pentadimensionale. Poche settimane piu’ tardi Einstein scrisse a Kaluza: “L’unita’ formale della vostra teoria e’ stupefacente.” Altri scienziati si unirono allo studio.

Dove fini’ la quinta dimensione?
Nel 1926 il matematico svedese Oskar Klein spiego perche’ il mondo appare avere solo quattro dimensioni invece che cinque suggerendo che la quinta dimensione era “arrotolata” come un cerchio cosi’ piccolo che era al di la’ della possibilita’ di essere osservato. Klein conclamo’ che la sua profondita’ avrebbe dovuto corrispondere alla lunghezza Plankiana, che e’ un miliardo di miliardi di volte minore del nucleo di un atomo. Questa elegante teoria in ogni caso sollevava piu questioni di quante ne risolvesse e dovette essere abbandonata.
Nel 1957 Hugh Everett e John Wheeler dell’Universita’ di Princeton proposero una “Interpretazione dei Molti Mondi” (MWI) della meccanica quantistica. Secondo questo concetto, l’universo puo’ essere visto come diramantesi constantemente attraverso realta’ alternate.
Negli anni piu’ recenti nuove line di speculazione provarono essere piu’ fruttose. Esse assumevano persino un maggior numero di dimensioni. I risultati piu’ interessanti furono prodotti dale teorie delle superstringhe che nacquero negli anni ’70. Oggi molti fisici teorici coinvolti nella ricerca sulle superstringhe sono convinti che l’universo si sia evoluto da una stringa decadimensionale instabile. Nelle parole di Taku e Trainer, “Sei dimensioni si sono arrotolate, lasciando il nostro universo tetradimensionale intatto”. Nel corso delle decadi possiamo aspettarci che questa nuova linea di speculazione sia controbattuta, espansa e migliorata. Fenomeni paranormali come gli UFO possono provvedere materiale prezioso a questo dibattito fondamentale.

Informazione, Occasione, Spaziotempo
Un’altro interessante aspetto del fenomeno UFO interessa la teoria dell’informazione. Secondo la moderna fisica ed in particolare Brillouin, Bagor e Roghstein, c’e’ una stretta relazione fra informazione ed entropia. Questa relazione e’ stata espressa chiaramente da Brillouin:
L’Entropia generalmente e’ ritenuta l’espressione dello stato di disordine di un sistema fisico. Piu’ precisamente, si puo’ dire che l’entropia misuri la mancanza di informazioni sulla vera struttura del sistema.
Nessuna informazione puo’ essere ottenuta nel corso di una misurazione fisica senza cambiare la quantita’ di entropia nell’universo, lo stato di disordine del cosmo.

Ora il fisico e’ di fronte ad una nuova sfida: come definire il disordine. Ed il compito, come R. Schafroth ha messo in evidenza, non e’ facile:
Alcuni scienziati ammassano studi e libri sui loro scaffali in apparente disordine ma nonostante questo sanno perfettamente come trovare il documento che vogliono. Se qualcuno reinstaura la apparenza di ordine lo sfortunato possessore di quegli stessi documenti potrebbe essere in grado di non trovare alcunche’. In questo caso e’ ovvio che l’apparente disordine era, in effetti, ordine, e viceversa.
Speculando sulla relazione tra quantita’ fisiche, il fisico francese Costa de Beauregard scrisse: “Deve essere insito nella natura della probabilita’ la costituzione del collegamento operazionale tra oggettivo e soggettivo, tra materiale e psichismo”. Egli fa notare che nella fisica precibernetica l’osservazione era considerata come un processo senza misteri e che non richiedeva alcuna spiegazione, mentre la libera azione, al contrario, era “considerata una impossibilita’ fisica ed una illusione psicologica”.

Nella fisica moderna queste idee sono state rivoluzionate.
La maggior parte delle teorie tese a spiegare il fenomeno paranormale prendono a prestito i concetti comunemente condivisi di spazio e tempo dalla fisica. Questi concetti mi paiono obsoleti. Essi non sono appropriati per la comprensione della telepatia, del movimento di oggetti a distanza, dei fantasmi o delle abduzioni da parte di UFO. Sono sempre stato colpito pure dal fatto che energia ed informazione siano la stessa cosa sotto due aspetti differenti. I nostri professori di fisica ce lo insegnano senza pero’ mai analizzare le conseguenze di tale insegnamento.
Forse e’ il caso di liberare le nostre caviglie teoriche dalle catene dello spaziotempo. L’uso delle coordinate di spazio e di tempo deriva dalla loro comodita’ d’uso dal punto di vista grafico. La teoria di spazio e tempo e’ un artefatto culturale. Se avessimo inventato il computer digitale prima di avere inventata la carta millimetrata oggi avremmo potuto avere una teoria dell’universo molto diversa.
La notevole storia del dialogo di Cardan con le due silfidi che non sono d’accordo sulla natura dell’universo illustra bene il problema. Una delle silfidi crede che il mondo sia stato creato per tutta l’eternita’. L’altra silfide esprime una teoria piu’ prossima all’occasionalismo islamico: l’universo e’ un mondo di eventi. Il libro che state leggendo e’ solo una occasione del libro che ho scritto. Potete essere sicuri che sia identico a tutte le altre copie? La penna che uso per scrivere queste parole non e’ necessariamente la stessa penna che stavo usando un minuto fa; potrebbe essere un nuovo esempio, una nuova occasione della stessa penna.
Tempo e spazio possono essere comode nozioni per tracciare il percorso di una locomotiva, ma sono completamente inutili per trovare un’informazione. La biblioteca sembra essere l’eccezione, ma chiunque abbia provato a trovare qualcosa in una moderna biblioteca con i suoi scaffali piatti su muri verticali riconoscera’ la difficolta’ nel distinguere ordine dal disordine in coordinate cartesiane.
Il moderno informatico ha da lungo tempo riconosciuto che ordinare per tempo e spazio e’ la peggiore maniera possibile per immagazzinare un gran numero di dati ad alta velocita’. In un grande sistema di informazioni basato su computers non si tenta di piazzare dati in spazi fisicamente sequenziali. E’ molto piu’ conveniente distribuire nello spazio i dati da immagazinare man mano che arrivano e costruire, per rintracciarli, un algoritmo basato su qualche tipo di parola chiave o “hashing”, una procedura in cui l’indice dei dati e’ casuale. La probabilita’ funge da collegamento tra qualcosa di oggettivo, il luogo in cui si trova il dato, e qualcosa di soggettivo, la richiesta di rintracciarlo.
La sincronicita’ e le coincidenze che abbondano nelle nostre vite suggeriscono che il mondo potrebbe essere organizzato come un database ad ordine casuale (il multiverso) piuttosto che una biblioteca sequenziale (l’universo a quattro dimensioni della fisica convenzionale).

Creature del Multiverso
Se non c’e’ alcuna dimensione temporale quale di solito assumiamo esista, il cervello umano potrebbe attraversare gli eventi per associazione. I computer moderni rintracciano informazioni per associazione. L’utente “evoca” il dato desiderato usando le parole chiave, parole di potere. Per esempio, se richiede l’intersezione tra “microonda” ed “emicrania”, potrebbe trovare venti articoli la cui esistenza nella letteratura pertinente non avrebbe mai sospettata. Se viviamo nell’universo associativo degli scienziati informatici invece che in quello sequenziale dei fisici dello spaziotempo allora i miracoli non sono piu’ eventi irrazionali. La filosofia che possiamo far derivare da questa linea di speculazione sara’ piu’ vicina all’occasionalismo islamico che all’universo cartesiano o newtoniano. Ed una nuova teoria dell’informazione dovrebbe essere costituita. Una simile teoria potrebbe avere cose interessanti da dire sulla comunicazione con i residenti di altre realta’ fisiche, creature del multiverso. Potrebbe gettare nuova luce sulle esperienze degli addotti dagli UFO.
Dovremmo credere ai testimoni che descrivono le loro esperienze a bordo degli UFO? Come ho fatto notare nel corso di questo libro, non c’e’ alcuna ragione di dubitare della loro integrita’ personale, sincerita’ ed onesta’. Le parole del Dott. Simon a proposito di Betty e Barney Hill sono ancora chiare dopo ventanni: “L’esperienza, senza dubbio, fu reale per loro.”
Cio’ significa che dovremmo prendere i loro ricordi alla lettera? Non credo. Questi eventi ebbero luogo in una realta’ che semplicemente ancora non capiamo; essi ebbero un impatto su una parte della mente umana che non abbiamo ancora scoperto. Io credo che i fenomeni UFO siano uno dei modi in cui una forma di intelligenza aliena di complessita’ incredibile sta comunicando con noi simbolicamente. Non c’e’ alcuna indicazione che sia extraterrestre. C’e’ invece una crescente evidenza del suo accesso a processi psichici sui quali non abbiamo ancora controllo e sui quali non abbiamo nemmeno fatto ricerca. Di fronte a tale interazione a livello simbolico o mitico tutte le sedute di ipnosi e le ricerche di impianti potrebbero ben essere tanto futili quanto le domande degli inquisitori alle streghe che ritornavano da un sabba e la ricerca del marchio del diavolo sui loro corpi.
Fino a che non si avranno un numero maggiore di evidenze sulla natura fisica del fenomeno UFO, mi sento repulso dai sondaggi indiscriminati delle menti dei testimoni da parte di ipnotisti dilettanti che credono fermamente nella loro particolare teoria sulle visite extraterrestri e desiderano solo ottenere conferme, costi quel che costi.
Questi testimoni hanno avuto una reale e traumatica esperienza. Essi sono indeboliti da essa e pronti a credere in qualunque spiegazione che provenga da qualcuno in posizione di autorita’. Sotto l’effetto dello stato di grande suggestionabilita’ creato dall’ipnosi potremmo facilmente convincerli di qualunque interpretazione incompleta ed inadeguata del fenomeno. Questo processo non e’ eticamente accettabile e certamente non scientifico.
In qualche caso (come nell’episodio degli Hill) dove l’ipnosi fu usata prudentemente, sotto supervisione medica e senza domande che potessero condurre a risposte condizionate, quale fu il risultato? Non apprendemmo niente di utile sulla vita extraterrestre. Apprendemmo pero’ che i nostri attuali concetti di spazio e di tempo erano sbagliati; che esistevano una realta’ piu’ ampia ed altre dimensioni e che e’ giunto il tempo di rivedere le nostre cognizioni attuali sull’universo.
Speculiamo ancora piu’ arditamente. Il soggetto invita a porre parecchie disturbanti e fondamentali domande. Se energia ed informazione sono in relazione fra di loro, perche’ abbiamo solo una fisica, la fisica dell’energia? Dov’e’ la fisica dell’informazione? L’antica teoria della magia e’ pertinente in questo caso? Gli scritti di Paracelso, con il suo concetto di “firme” sono una negletta sorgente di ispirazione? Fino a che queste domande non sono esplorate potrebbe essere impossibile rispondere a cio’ che il fisico francese Costa de Beauregard chiama “il problema veramente fondamentale”, quello della relazione tra psiche e materia. Persino se consideriamo solo l’aspetto operazionale di una informazione, se qualcuno impara qualcosa da essa la teoria fisica impone che l’entropia dell’universo debba essere mutata.
Queste sono domande fortemente speculative. Ma, quando stiamo cominciando a sospettare che antiche sfide siano riportate alla luce dall’alta tecnologia, la speculazione creativa e’ necessaria. Si puo’ trovare un percorso verso delle realta’ che non siano situate su pianeti lontani ma proprio qui attorno a noi, al di fuori della nostra coscienza normale? E’ questo cio’ che accadde agli addotti come Helen e Kathy o Travis Walton? Hanno essi sperimentato una translazione della propria coscienza in una realta’ alterata seguita da visioni di creature archetipali, piuttosto che episodi fisici all’interno di un veicolo spaziale? E’ possibile promuovere coincidenze e peculiari effetti di apparente natura paranormale creando strutture fisiche protette dal rumore di fondo di tutti i giorni a beneficio della singolarita’ informazionale?
Se il mondo attorno a noi e’ un mondo di eventi informazionali, le manifestazioni simboliche che circondano i rapporti sugli UFO dovrebbero essere viste come un fattore importante. Se consideriamo il mondo fisico come un universo associativo di eventi informazionali, la coscienza non e’ piu’ semplicemente una funzione locale del cervello umano. Io propongo invece di definire la coscienza come il processo per cui associazioni informazionali sono riportate e attraversate. L’illusione di tempo e spazio sarebbe meramente un effetto collaterale della coscienza mentre attraversa le associazioni. In questa teoria, fenomeni apparentemente paranormali come visione a distanza e precognizione sarebbero previste e persino comuni, e gli ufo perderebbero molte delle proprie bizarre qualita’. Questi fenomeni sarebbero aspetti naturali della realta’ della coscienza umana. Io sostengo che i dati su “contatti” alieni devono essere studiati a questo livello, persino se siamo lontani, molto lontani, dall’essere in grado di canalizzare le nostre speculazioni nelle equazioni formali della nuova fisica.
Per molti anni il fenomeno UFO e’ stato un aiuto all’immaginazione umana, una struttura per la tragedia umana, un tessuto di sogni umani. Noi reagiamo a loro nei nostri film, nella nostra poesia, musica e fantascienza. Ed essi reagiscono a noi. Non stanno cercando di comunicare con pochi individui, con alcun gruppo, con alcun governo. Perche’ dovrebbero? Il fenomeno funziona come un sistema operazionale di comunicazione simbolica a livello globale. C’e’ qualcosa nell’uomo con cui essi interagiscono e noi non sappiamo ancora che cosa sia. Essi sono parte dell’ambiente, parte del sistema di controllo dell’evoluzione umana. Ma i loro effetti, invece che essere solo fisici, sono anche nelle nostre credenze. Essi influenzano quel che chiamiamo vita spirituale. Hanno effetto sulla nostra politica, storia e cultura. Sono un componente del nostro passato.
E senza dubbio sono parte del nostro futuro.
25/07/2012 20:08
 
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GLI SCIENZIATI E GLI UFO

Spesso si sente dire che se davvero ci fosse qualcosa di vero, gli scienziati lo avrebbero visto. La realtà è che non solo gli scienziati sono interessati, ma sono stati i principali fautori di questo tema dall'inizio della ricerca moderna sugli UFO.
Quando il pubblico iniziò a prendere seriamente gli avvistamenti UFO negli anni '40, l'Air Force era sul punto di iniziare un'investigazione del fenomeno. Iniziarono diversi progetti, ma la conclusione delle Forzee Aeree culminarono nel Project Blue Book. Fu chiamato l'astronomo J. Allen Hynek.
Inizialmente Hynek non fu entusiasta di questo compito. Quando all'inizio fu interpellato disse: "tutta la materia sembra ridicola". Continuò a spiegare che gli incredibili avvistamenti erano stati effettuati da persone credibili. Una delle sue più infami coperture fu fatta nel 1966, quando centinaia di testimoni in Michigan segnalarono avvistamenti nel corso di due giorni. Hynek suggerì che alcuni di questi avvistamenti erano dovuti ai gas di una palude.
Nel corso del tempo, dopo aver esaminato parecchi casi, Hynek cominciò a credere che effettivamente vi era qualcosa di misterioso sugli UFO. Cominciò ad essere in disaccordo con alcune conclusioni dell'Air Force in merito a casi, e una volta che il Project Blue Book fu chiuso, disse che necessitavano ulteriori ricerche per approfondire il problema. In un'intervista degli anni '80 rivelò che l'Air Force gli fece pressioni per dare rapide risposte agli avvistamenti, invece di fargli svolgere le indagini in maniera corretta.
Per poter ulteriormente studiare gli UFO Hynek fondò il CUFOS (Centro per gli Studi UFO). Fu anche interpellato da Steven Spielberg per il film Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. il titolo del film era basato sul sistema di classificazione inventato da Hynek, che lo stesso aveva usato per classificare gli incontri UFO.
Hynek fu un personaggio molto importante, perché fu il primo scienziato incaricato di studiare gli UFO., una volta accertato il fenomeno, Hynek avviò una delle più importanti organizzazioni di ricerca UFO, non era la prima, ma era la prima fondata dagli scienziati.
Una delle prime tre organizzazioni più' importanti era sicuramente il NICAP (National Investigation Committee On Aerial Phenomena). Fu fondata nel 1956 dal fisico Thomas Townsend Brown. Brown ricercava l'elettromagnetismo, le radiazioni, la fisica, la gravità e altre tecnologie innovative. Lavorò ore il National Defence Research Committee and te Office of Scientific Research and Development.
Brown era convinto che queste attività di ricerca potevano far luce sul tipo di tecnologia che veniva usata dagli UFO. La sua organizzazione, il NICAP, comprendeva membri illustri, tra cui militari in congedo ed in attività. Dopo Brown, uno dei direttori più importanti fu il miltare in congedo dell'United States Marine Corps, il Maggiore Donald Keyhoe. Keyhoe in seguito ricevette l'aiuto dei suoi colleghi dell'Accademia Navale, l'ammiraglio Roscoe H. Hillenkoetter. Fra gli altri riconoscimenti, Hillenkoeter fu il primo direttore della CIA (Central Intelligence Agency).
Hillenkoeter era apertamente molto critico nei confronti delle Forze Aeree in merito al loro approccio la situazione UFO, lo si nota anche in una sua famosa frase pubblicata sul New York Time: "Dietro le quinte, alti ufficiali dell'Aviazione, sono sobriamente interessati agli UFO. Ma attraverso il segreto di ufficio e il ridicolo, molti cittadini sono indotti a credere che gli oggetti volanti sconosciuti non sono reali."
Un'altra importante organizzazione nata nei primi anni della ricerca fu l'APRO (Aerieal Research Organization), avviata nel 1952 dal tecnico elettrico Jim Lorenzen assieme alla moglie Coral. Nel corso del tempo raccolsero una lunga lista di consulenti scientifici, tra cui il fisico atmosferico Dr. James McDonald, il professore di Ingegneria Idraulica Dr. James Harder, vari psicologi e il dottor Leo Sprinkle.
Alla fine degli anni 50 vi erano almeno tre organizzazioni con rispettabili membri per indagini scientifiche sugli UFO. In aggiunta a questa impresa scientifica, nel 1969 fu istituita l'AAAS ovvero l'American Association or te Advancement of Science's. Si ci riuniva in un'assemblea annuale, in tavola rotonda di scienziati che investigavano sugli UFO. Questa fu l'inizio della ricerca scientifica sugli UFO e questo interesse continua ancora oggi.
Col passare del tempo queste tre organizzazioni persero di importanza e si spensero. Così nel 1969 molti membri dell'APRO fondarono il MUFON (Mutual UFO Network, che è attualmente la più grande organizzazione di UFO negli Stati Uniti. IL MUFON fu fondata da Walt Andrus, ebbe una lunga carriera di educatore e di manager in tecnologia, assieme all'ingegnere John Schuessler e il dottor Allen Utke.
John Schuessler è un ingegnere aerospaziale in pensione, ha trascorso 36 anni della sua vita a lavorare sui programmi di volo spaziali umani. Fu direttore e Project Manager per le operazioni di volo dello Space Shuttle e ricevette dalla NASA la Public Service Medal per il ruolo di capo nella Neutral Buoyancy Laboratory della NASA.
Tra i molti scienziati che supportano il MUFON ci sono i ricercatori di spicco come il fisico Stanton Friedman, il fisico ottico dottor Bruce Maccabeee, l'ingegnere aeronautico Dr. Bob Wood e il professore di fisica Dr. jack Kasher. Sicuramente si stanno trascurando altri nomi, vista l'abbondanza di scienziati che si dedicano ad aiutare gli sforzi del MUFON.
Il fisico Stanton Friedman probabilmente è il più noto scienziato nel campo di ricerca UFO. E' apparso in numerabili documentari e notizie di questo argomento.
Professore a Stantford di astrofisica, Peter Sturrock, istituisce nel 1996 lo Sturrock Panel, ( NDR: Sturrock Panel fu un incontro di 4 giorni nel quale si esaminarono le presunte prove fisiche associate agli avvistamenti UFO, al fine di valutare l'opportunità di effettuare ulteriori indagini per cercare di risolvere l'enigma UFO). Il suo collega, il dottor Jacques Vallee aveva scritto alcuni libri sugli UFO, e dopo aver esaminato le prove ritenne il tema degno di studio scientifico. Al tempo Laurence Rockfeller era interessato alle ricerche degli UFO. Rockfelle accettò di finanziare la presentazione di prove dei ricercatori UFO ad un gruppo di scienziati imparziali. Nelle loro conclusioni, comprese che era necessario un sostegno istituzionale per continuare la ricerca in questo settore.
Nel 1995 l'imprenditore Robert Bigelow creò il NIDS L'Istututo Nazionale per le Scoperte Scientifiche. Bigelow cresciuto a Las Vegas, durante la costruzione e lo sviluppo della bomba atomica, ricorda che la sua famiglia fu testimone di parecchi avvistamenti UFO. Da allora il suo interesse crebbe vero la tematica. Cominciò con l'assumere scienziati presso il NIDS per studiare i fenomeni UFO.
Il NIDS si sciolse nel 2004, quando Bigelow concentrò le proprie energie verso la tecnologia spaziale e fondò una società dal nome Bigelow Aereospace. Tuttavia non abbandonò ma la ricerca della verità sugli UFO. Bigelow che collabora con il MUFON, di recente ha attenuto la gestione da parte della FAA (Federal Aviation Administration), delle segnalazioni UFO da parte dei piloti dei voli commerciali.
Alcuni scienziati che furono coinvolti con i progetti del NIDS furono il dottor Colm Kelleher, il dottor Jacques Vallee, il dottor Christopher Green, i dottor Roger Leir, il dottor Hal Puthoff, il dotto John Alexander e l'astronauta Edgar Mitchell. Il biologo molecolare, il dottor Clm Kelleher attualmente sta svolgendo indagini sugli UFO per la Bigelow Aerospace.
Nel 2008, la Society or Scientific Exploration (SSE) discusse l'argomento UFO nel suo meeting annuale tenutosi a Bouleder nel Colorado. Tra i relatori presenti che parlarono del problema vi erano il dottor Bob Wood, il dottor John Alexander, dr. Simeon Hein, dr. Shelley Tanenbaum e il dr. Claude Swanson. L'ex Ministro della Difesa del Canada, l'onorevole Paul Hellyer sottopose al SSE e in questo incontro chiese la fine del segreto sugli UFO.
Un altro notissimo scienziato, citato più volte dai media anche per questo argomento è il fisico teorico Dr. Michio Kaku. Egli è presente in molti documentari riguardanti le incredibili innovazioni tecnologiche. E' il maggior contributore della "teoria della stringa". Nel suo ultimo libro, "La Fisica dell'Impossibile" non esclude l'idea di civiltà extraterrestri avanzate. Le cataloga in base ai loro livelli tecnologici che potrebbero aver ottenuto. Gli esseri umani sarebbero stati catalogati tipo "zero".
Al di là dell'astrobiologia, il Dr. Kaku ha sottolineato in numerose interviste la necessità di prendere sul serio gli UFO. Nelle sue parole si rileva che nei programmi tipo il Project Blue Book dell'Air Force solo una piccola percentuale di avvistamenti non trovò spiegazione. Le molte migliaia di segnalazioni rappresentano un'incognita. I fisici teorici credono che i viaggi spaziali di vaste distanze entro breve saranno possibili e la continua scoperta di pianeti che potrebbero ospitare la vita, non vieta di pensare che una civiltà più avanzata ci controlli.
Questo articolo potrebbe proseguire quasi all'infinito perché ci sono tanti scienziati che indagano o che hanno indagato la questione UFO. Rimasi sorpreso quando cominciai ad interessarmi a questa questione nello scoprire quanti scienziati e ingegneri erano interessati agli UFO. La gente crede che, gli scienziati ignorino la cosa considerato il fatto che la NASA e le grandi istituzioni scientifiche e le università non se ne occupano apertamente. Sorprendenti progressi potrebbero essere fatti semmai un Istituto Scietifico ufficialmente ne se interessasse e coinvolgerebbe importanti scienziati. Non resta che rimanere in attesa di vedere cosa succederà il prossimo futuro.
26/07/2012 18:04
 
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NON SIAMO SOLI E NON CE LO DICONO

Fonte: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO_ID=8...

Di fronte a questioni circa l'esistenza di vita extraterrestre, gli scienziati, alle soglie del 2010, sono ampiamente divisi. All'interno delle comunità accademiche, gli scettici sostengono che le uniche forme di vita, molto semplici, potrebbero essere trovate in futuro su altri pianeti, ma principalmente si insiste sul fatto che gli unici esseri intelligenti si trovano esclusivamente sulla terra, e semmai esistessero altre forme senzienti le distanze astronomiche sarebbero talmente ampie da non permettere un contatto.
Il Pianeta Terra, che ospita il genere umano, ha delle caratteristiche uniche e questi fattori hanno plasmato nel corso di milioni di anni le creature che vi abitano. Il campo magnetico, i raggi cosmici, l'atmosfera, la nostra preziosa luna che cattura gli asteroidi e che influenza le maree, ed altre mille cause, pare siano state determinanti in un remoto passato per lo sviluppo delle prime forme di vita. Trovare un pianeta che abbia gli stessi requisiti sembrerebbe un’impresa, secondo gli astronomi.
Gli scienziati più' audaci, per provare scientificamente che non siamo soli, sono ricorsi addirittura a formulare equazioni matematiche. Essi si sono basati principalmente sulla famosa equazione di Drake che collega la probabilità' di scoprire vita extraterrestre a vari fattori misurabili, come la dimensione dell'universo e dei sistemi di stelle e pianeti simili al nostro.
Fino ad oggi si sono trovati circa 300 pianeti al di là del sistema solare, essi sono chiamati dagli scienziati "pianeti extrasolari" ed ogni giorno, con la scansione del cielo da parte dei telescopi spaziali, vi e' la probabilità di trovare un luogo dove la vita potrebbe essersi sviluppata.
L'ex Presidente degli Stati Uniti Reagan e l'ex Presidente dell'Unione Sovietica Michail Gorba#269;ëv discussero di una possibile invasione extraterrestre e collaborazione, nonostante quelli fossero anni di tensione internazionale. Pochi sanno che furono studiati protocolli e misure per fronteggiare una possibile invasione extraterrestre. La risposta del Pianeta contro l'invasione fu un protocollo studiato da accordi internazionali e chiamato "Dichiarazione dei Principi di Attività circa il Rilevamento di Intelligenze Extraterrestre".
Il documento illustra chiaramente come gli astronomi si dovrebbero comportare subito dopo il contatto. Se esiste il documento, evidentemente esistono anche le preoccupazioni da parte dei Governi e tante certezze non rivelate.
Per la comunità scientifica internazionale la prova dell'esistenza degli alieni dovrebbe provenire dall'ormai illustre Progetto SETI (Search or Extraterrestrial Intelligence), che con i finanziamenti privati, utilizza radiotelescopi in tutto il mondo per scandagliare il cosmo, e quindi ricevere segnali radio eventualmente emessi da civiltà avanzate.
Questo progetto, poco utile per alcuni, potrebbe rallentare la nostra preparazione al contatto, infatti semmai riuscissimo ad intercettare un qualche segnale ci vorrebbero anni per decifrarlo e ci vorrebbero svariati decenni per raggiungere gli E.T. e, nonostante lo sforzo di questa organizzazione, un'insignificante porzione di cielo scandagliata non e' sufficiente per scoprire davvero qualcosa di utile alla ricerca.
Molti ufologi nel corso degli anni si sono chiesti come mai si debbano sprecare queste risorse quando quasi ogni giorni arrivano rapporti di segnalazione di possibili avvistamenti UFO. E' uno spreco di tempo e di denaro. Forse sarebbe più' fruttuoso usare le risorse per capire cosa c'e' di vero sulle famose Abduction (rapimenti alieni), e capire il perché' si è avuto un aumento esponenziale delle persone che sostengono di essere state rapite.
Si tratta solo di un fenomeno sociologico creato da racconti, dalla televisione, dal cinema oppure il fenomeno è reale ed è in espansione? Ormai e' noto a tutti che i Governi hanno studiato il fenomeno UFO. Perché' si rifiutano di parlare apertamente di queste questioni, cosa hanno effettivamente scoperto? Forse le risposte sono troppo imbarazzanti e si teme una caduta mondiale dell'economia, della politica, ma soprattutto della religione. E' un rischio troppo alto!
Ma se davvero avvenisse ufficialmente il contatto saremmo pronti?
Sarebbe il confronto fra civiltà interplanetarie e le differenze sarebbero epocali. Quello che viene da chiedersi è se il genere umano sarà in grado di accettare "loro", viste le attuali divisioni planetarie nei campi politico, economico e culturale. Chi potrebbe rappresentare l'umanità di fronte ad una delegazione extraterrestre, ma soprattutto questo incontro potrebbe giovare all'umanità? Gli scenari che potrebbero presentarsi, soprattutto a livello religioso, potrebbero essere devastanti.
Dovremmo riscrivere l'intera storia e rivedere concetti inculcati alle persone da millenni, nascerebbero inevitabilmente nuove religioni, correnti di pensiero e schieramenti a favore e contro gli alieni.
Altra riflessione doverosa da fare e': "Questi esseri sono ostili o amici?" Cosa potrebbe averli spinti a viaggiare nel cosmo e cercare il contatto con l'uomo?
Alcuni sostengono che semmai gli alieni avessero raggiunto il Pianeta Terra, avendo a disposizione tecnologia superiore alla nostra avrebbero potuto facilmente sopraffarci. Ma è evidente che conquistare un intero pianeta, ma soprattutto controllarlo sarebbe quasi impossibile.
Sembra che i misteriosi visitatori, per adesso, si limitino ad osservare le sciocchezze che il genere umano sta compiendo su se stesso, forse senza intervenire. Ma nessuno ovviamente ha certezze in merito. Durante quasi tutti i conflitti militari nel mondo, sin dai tempi più antichi, strani oggetti sono stati osservati. Alcuni anni fa, durante la guerra in Iraq, in occasione dell'offensiva anglo-americana, la notizia che alcuni UFO erano stati notati dalla forze armate attirò la curiosità degli ufologi nel mondo.
Testimonianze scritte sono presenti in qualsiasi epoca, sin dai tempi di Cristo, durante il Medioevo, durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale (i famosi FooFighter), durante la guerra delle Falkland, in Vietnam e Corea e, più recentemente, la guerra del Golfo.
Apparentemente questi oggetti, forse pilotati da esseri intelligenti, si sono limitati a osservare e, in alcuni casi, hanno interagito con i nostri velivoli compiendo mirabolanti manovre.
Ma il punto della situazione ad oggi qual'è? Pare che qualcosa si stia muovendo in ogni direzione, ma il percorso e' costellato di ostacoli. La Nasa ha iniziato da qualche tempo a rendere noto che ci potrebbe essere vita aliena non lontano da noi. Al di là delle incoraggianti notizie della scoperta di acqua su Marte e sulla Luna e varie missioni spaziali oltre la fascia degli asteroidi, un recente studio scientifico solleva il ragionevole dubbio che su Marte, oltre che in un remoto passato, a livello batterico, la vita potrebbe essere presente anche oggi. Ricercatori dell'Imperial College di Londra hanno recentemente dimostrato che grandi quantità di Metano rilevate nell'atmosfera di Marte non sono spiegabili con il semplice ingresso nell'atmosfera di metoriti.
Lo studio ha dimostrato che la reazione chimica non sarebbe sufficiente spiegare la quantità elevata riscontrata, e ci sarebbero due possibilità per spiegare la presenza di questo gas instabile. Microrganismi nel sottosuolo potrebbero produrre metano come prodotto di scarto del loro metabolismo. L'altra ipotesi potrebbe essere la presenza di acqua in grandi quantità che, interagendo con le rocce vulcaniche,potrebbe produrre il metano rilevato.
Lo stesso Vaticano, nel 2008, tramite uno dei suoi esponenti, Padre Corrado Balducci, ha fatto sapere che la Chiesa accetta l'ipotesi di vita extraterrestre nell'universo. "Fatti, come l'esistenza dei dischi volanti" afferma Balducci “confermano come gli alieni si sono evoluti più rapidamente dell'uomo, ed anche se si scoprisse che gli extraterrestri sono in un qualche modo superiori agli umani, questo non metterebbe in dubbio gli insegnamenti del Cristianesimo”.
Nel recente simposio organizzato dal Vaticano a Novembre di quest'anno, a cui erano presenti oltre che Padre Jose Funes (noto per aver detto che e' possibile credere in Dio e negli extraterrestri), il Professor Chris Impey, del Dipartimento di astronomia dell'università dell'Arizona, la dottoressa Athena Coustenis, astronoma dell'osservatorio di Parigi ed altri illustri scienziati, si e' ritornato a parlare di presenza di vita nell'universo. Questi sono segnali positivi per una rivelazione che a piccoli passi sta avvenendo anche da parte dei Governi che. a piccole dosi. stanno rivelando i propri segreti in merito alla casistica degli avvistamenti passati.
Possiamo dunque affermare che non siamo soli e tutto questo senza tener presente le ricerche e le scoperte di 60 anni di lavoro di tanti ufologi.
28/07/2012 10:44
 
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EAMONN ANSBRO: GLI UFO? UN FENOMENO PREVEDIBILE

Fonte: www.extremamente.it/2012/07/27/gli-ufo-un-fenomeno-reale-e-prevedibile-parola-di-a...

“Abbiamo scoperto che gli Ufo compiono delle orbite determinate attorno alla Terra. Possiamo dimostrare che ciò avviene veramente, indicando in quale luogo preciso, in quale momento preciso, con un margine d’errore di 20 minuti. Sono anni che ci lavoriamo.” è sorridente e rilassato, Eamonn Ansbro, mentre mi racconta non solo di essere sicuro dell’esistenza dei dischi volanti, ma di sapere anche prevederne l’arrivo. Un professore che parla così? Incredibile, ma vero.
Due lauree, un PhD in astronomia- specializzazione sul sistema solare-   il direttore del Kingsland Observatory da molti anni è mente e braccio   di un progetto che ha denominato SETV,   dove la V sta per “visitation”: dunque non una ricerca di segnali di vita extraterrestre intelligente, ma di visite. Perchè gli E.T   sono proprio qui, vicino a noi, appena oltre l’atmosfera del nostro pianeta. E sì, ci stanno visitando.
Irlandese, membro della Royal Astronomical Society, il professor Ansbro è stato ospite del convegno del Cun che si è tenuto a San Marino. è qui che l’ho incontrato per discutere con lui di questi studi rivoluzionari che di certo non lo hanno reso molto gradito al mondo accademico. Quasi tutti i suoi colleghi, infatti, sono ancora persuasi che gli Ufo- nella migliore delle ipotesi-   siano solo un travisamento di fenomeni naturali. Nella peggiore, invece, sono pure invenzioni. Quando gliel’ho fatto notare, però, non si è scomposto.



“Sfortunamente gli scienziati non hanno mai indagato adeguatamente in questo campo. Dopo 20 anni di ricerche, invece, io posso dire di aver scoperto un aspetto degli Ufo che mostra un evidente contenuto intelligente“, mi risponde.   No, per Ansbro gli Ufo non sono errori o fantasie: questi oggetti misteriosi che solcano i cieli di tutto il mondo sono invece maledettamente concreti, reali, extra-umani e molto affascinanti.
Nell’intervista , che andrà in onda il prossimo 8 agosto in seconda serata su Italia 1, il professore ha spiegato il primo risultato dei suoi studi, ovvero l’individuazione di vere e proprie rotte lungo le quali questi mezzi spaziali alieni si muoverebbero. Rotte che seguono, secondo   Ansbro,   un principio diverso da quello dei nostri satelliti artificiali e che passano- udite udite- anche su alcune città italiane.

Dunque, come funziona?

Siamo pionieri in questo campo di ricerca.   Abbiamo scoperto queste orbite attorno alla Terra e siamo in grado di dimostrare, per la prima volta, che gli Ufo compiono una propria opera di controllo e sorveglianza su quello che avviene sul nostro pianeta. In un certo modo avviene come durante la missione Apollo degli anni ’60: c’è un’astronave-madre, poco visibile   o del tutto nascosta, che emette un certo numero di oggetti volanti nella bassa atmosfera. è per questo che ogni tanto le persone li vedono. Poi in un’altra orbita la stessa astronave oppure una diversa recupera le sonde robotiche liberate prima. Questo è il motivo per il quale l’operazione è   breve e così l’osservazione dei testimoni può durare da 1 fino ad un massimo di   30 minuti.

Nessun dubbio allora: questi Unidentified flying objects- gli Ufo- sono dunque di origine aliena? Ne è sicuro?   

Sì, ora ne siamo praticamente sicuri. Ci sono voluti molti anni per capirlo, abbiamo dovuto elaborare equazioni e formule matematiche,   ma ora abbiamo anche individuato il loro metodo di comunicazione. Abbiamo recentemente scoperto infatti che non comunicano utilizzando fonti luminose o segnali radio: niente di tutto ciò. Utilizzano un sistema davvero incredibile perché ricorrono ai messaggi telepatici. Al momento pensiamo che esista una tecnologia particolare all’interno delle astronavi, non ne conosciamo la forma,   stiamo provando ad immaginarla. Alcuni   piccoli gruppi di scienziati ci stanno lavorando, la gente può crederci o no.

Insomma, uno scenario in stile Spielberg. Facile immaginare come il resto della comunità scientifica   abbia accolto questa azzardata teoria …

Undici anni fa abbiamo presentato la nostra ricerca al SETI, negli Stati Uniti, e abbiamo avuto molto problemi.   Non perché gli scienziati non la capissero, ma perchè non potevano accettarla. Abbiamo mostrato i dati, nei dettagli, con ben 40 dimostrazioni. Abbiamo sfidato la comunità scientifica e alla fine, con molte difficoltà, siamo riusciti a pubblicare le nostre ricerche.   Il Seti ha una visione molto ristretta, tutta focalizzata sui ricettori radio di Houston. Ma lo spettro della realtà è molto più ampio! Non ci sono solo le onde radio o quelle luminose.
Loro invece pensano che una civiltà extraterrestre debba comunicare solo via radio. Non puoi pensare così, dovrebbero avere un livello evolutivo decisamente basso se comunicassero in questo modo   e invece gli extraterrestri   sono molto più avanti di noi. Questi esseri sono centinaia di migliaia di anni oltre, sono molto evoluti come razza- anche se, ovviamente, la mia è un’ipotesi. E stanno esplorando, come lo facciamo noi   nel sistema solare.   Solo che loro esplorano centinaia di stelle.
Anche il concetto di viaggi interstellari è rimasto chiuso all’interno della mentalità degli anni ’60. Ci siamo fermati all’Equazione di Drake, definita nel 1961, che limita però la visione perchè è vincolata alla velocità della luce. In virtù di questa legge, gli E.T non potrebbero arrivare da noi. Ma le più recenti ricerche degli ultimi 10 anni hanno dimostrato che è possibile, invece: possiamo andare alla velocità della luce, grazie ai buchi neri, ai tunnel quantistici e così via.   Non è sorprendente ciò che sta accadendo adesso, ma per ora riusciamo a comprenderlo poco.

Si scalda mentre parla, il professor Ansbro: si vede che l’argomento gli sta davvero a cuore. La telecamera che lo riprende deve seguirlo mentre si sposta da un lato all’altro, gesticolando vistosamente con le mani. Sicuramente, le sue parole non lasciano indifferenti. Allora cerco di andare più in profondità: gli Alieni, secondo lui, ci guardano, meglio, ci sorvegliano.
Qual è lo scopo di questa osservazione capillare?

Svolgono una funzione di controllo, di sorveglianza automatica in vari modi. Vogliono registrare qualsiasi cosa facciamo, come fanno gli antropologi nei confronti di una tribù indigena mai vista prima. Li osservano da lontano, poi pian piano provano ad avvicinarsi, ma nel contempo anche   gli indigeni vedono l’antropologo ed è possibile che dopo un po’ avvenga l’incontro, ma a tempo debito. Sta alla nostra società fare uno sforzo genuino per incontrare gli Alieni, affinchè avvenga un contatto. Sì, penso che avverrà solo se facciamo questo sforzo Allora si faranno avanti.

Ok, il concetto è chiaro: gli Alieni   vogliono sapere tutto, ma proprio tutto di noi. Ancora, però, mi sfugge il motivo: perchè siamo così interessanti? Cos’ha il nostro pianeta o la nostra civiltà di così speciale?   Una vera risposta non c’è, visto che anche il professore si difende con una frase di circostanza. 

Perché no? Noi viaggiamo, siamo una razza curiosa e loro sono curiosi riguardo a noi.

Insisto: questa sorveglianza è una novità recente oppure c’è stata anche nel passato? Nella storia antica gli Alieni sono già venuti a farci visita?

Con un grande sorriso l’astronomo mi risponde: 

Non ne sarei affatto sorpreso se fosse già accaduto. Noi possiamo mostrare   dati che risalgono al 1880. Abbiamo collezionato centinaia di rapporti di avvistamenti Ufo, di questi ne abbiamo usati 1300 dei più credibili, con molteplici testimoni oculari, filmati e così via. Li abbiamo usati per tracciare le rotte e i cicli che si nascondono dietro gli avvistamenti. Abbiamo tracciato dei veri e propri grafici temporali con il computer, esistono programmi   informatici con tutte queste attività, che spiegano come ciò avvenga. L’abbiamo provato molte volte e funziona, abbiamo persino registrato un avvistamento con una tv!

Questa è bella: come, un Ufo ripreso su appuntamento? Ansbro me lo conferma.

Esatto, l’abbiamo dimostrato sulla tv nazionale: abbiamo detto ai media l’ora e il punto esatto di un passaggio e loro l’hanno registrato. Hanno ripreso un Ufo.

Ma le mie speranze di fare il bis vanno deluse: alla mia richiesta di indicarmi un nuovo appuntamento (per la tv italiana, stavolta…) il professore glissa:

Non posso dirlo all’istante, devo fare dei calcoli…

Peccato.

Comunque, a sentire lui, i suoi studi   provano senza ombra di dubbio il passaggio frequente e prevedibile di questi oggetti volanti non identificati. Dove le loro orbite si intersercano, si verifica una più alta concentrazione di avvistamenti.   Ecco perchè in alcuni luoghi si vedono più Ufo che in altri: le rotte passano proprio da lì.   
Succede ovunque, in tutto il mondo?

Sì, l’hai detto, accade ad esempio in Sud America. Noi abbiamo scoperto ben 660 orbite che tagliano l’equatore, ci sono centinaia di intersezioni. E come funzionano? Gli scienziati spaziali pensano che si debbano seguire delle orbite circolari intorno alla Terra, come per i nostri satelliti artificiali. Noi, invece, pensiamo che i mezzi extraterrestri non utilizzino le stesse traiettorie convenzionali dei satelliti. Le loro orbite sono sincronizzate con la rotazione della Terra, come in un reticolato… è molto intelligente, è un sistema che non ci saremmo nemmeno mai sognati. Abbiamo provato per anni, con molti fallimenti. Tutti dicevano: perché provare? Non funzionerà. E invece   funziona, come abbiamo specificato 11 anni fa nel nostro studio.

Se accade ovunque, allora avviene anche dalle parti nostre, in Europa e ovviamente in Italia.
Quali sono esattamente   i luoghi migliori per filmare un bell’Ufo all’orizzonte?

Ci sono molte orbite in Irlanda, nel Regno Unito, nel nord Italia. Ad esempio a Venezia, Torino, ma anche a Roma.   Siamo stati in grado di calcolare la velocità degli UFO: è mach 30, è disumano, lo so, noi possiamo resistere forse fino a mach 8. è incredibile,   ma è come la rivoluzione copernicana: per tanti anni la gente non riusciva a capirla.

Le parole   di Eamonn Ansbro impressionano. Chi le pronuncia ha lauree e specializzazioni, ha un certo prestigio a livello internazionale: non è pensabile che si stia esponendo in modo così esplicito senza avere le prove di quanto afferma.
Ma se colpisce noi,   chissà quanto debba sconvolgere gli altri astronomi…

All’interno del mondo scientifico esistono vari dipartimenti- astronomia, astrofisica, fisica- e   i professori si occupano solo della materia di loro competenza. Se introduci qualcosa che è assolutamente al di fuori di queste suddivisioni,   è praticamente impossibile che accettino di indagare. Ci abbiamo provato, ma… dice sconsolato allargando le braccia. Poi riprende: Spero vivamente però che i tempi stiano cambiando. Ora abbiamo una grande opportunità.   Io ho presentato i miei dati   alle agenzie spaziali europee, in un altro convegno dedicato all’astrobiologia. Penso tuttavia che esista una concezione paradigmatica che non è in grado di integrare questi argomenti. C’è una zona di comodo per alcuni scienziati, come per quelli   del SETI, ad esempio. Quando cercano segnali provenienti da stelle molto distanti o quando ipotizzano forme di vita su altri pianeti. Non si relazionano mai- e sarebbe la scoperta più grande- con qualcosa che può essere vicino a noi, anche qui in Italia ad esempio, forse anche a San Marino. è un pensiero scomodo, per alcuni scienziati sarà molto difficile integrare questa realtà. 
Questo è il motivo per il quale io personalmente non penso che accadrà. Conosco scienziati che hanno esposto teorie coraggiose nell’ambito della fisica, sono 30 anni avanti rispetto al loro tempo, ma questo non è accettabile per gli altri ricercatori,   perché non sono al pari con gli studi di fisica. Quindi ora tu magari ti chiederai se sono frustrato. No, non lo sono. Penso che quando capisci il paradigma che c’è là fuori, finisci per rispettare la situazione.>

Un po’ rassegnato, allora, Professore? Forse sì. Ma nello stesso tempo battagliero, quando prefigura un cambio di mentalità   che deve partire dal mondo civile   prima ancora che dal mondo    politico. Consapevole come è   che molti governi non si possono permettere rivelazioni in materia aliena: l’argomento è pericoloso,   troppo estremo per aspettare una presa di posizione ufficiale. Ma potrebbero esserci delle sorprese…

Sì, ma credo che il punto di rottura non verrà dagli Stati Uniti. Noi pensiamo che tutto accada lì, invece potrebbe arrivare dalla Cina, potrebbero farlo i Paesi più aperti rispetto a questo argomento. Come il Cile, come il Brasile. Sanno che è tutto reale, sanno che c’è un contatto. Anche i Francesi stanno vivendo un rapporto frustrante con gli Americani.

Conosci Alain Boudier? , mi chiede, citando il presidente della commissione   Sigma/3af   (costola della Association Aéronautique et Astronautique de France )   che due anni fa ha diffuso un resoconto dettagliato su vari avvistamenti Ufo definendoli “reali e di possibile origine extraterrestre” .

Ebbene, mi assicura Ansbro, Boudier e i suoi sono rimasti molto delusi dal comportamento di Washington. Hanno parlato con i generali, hanno fatto degli incontri, hanno portato i dati,   ma niente, non ne vogliono sapere. Però so anche che i Francesi vogliono andare avanti nelle indagini. Quindi la verità arriverà fuori dagli Usa.

Allora cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro? Se non saranno i Governi ad ammettere verità nascoste, saranno forse proprio loro, gli E.T., a palesarsi al mondo, cancellando censure, veti e segreti di Stato? è una possibilità- mi dice l’astronomo irlandese- ma ad una condizione…

Una cosa è l’approccio scientifico, un’altra è il nostro atteggiamento. Penso che dobbiamo diventare più aperti per accettare questa realtà. Le persone devono fare uno sforzo perché nasca una partnership con gli Extraterrestri. Solo allora si avvicineranno.   Ci sono le prove, lo dicono migliaia di rapporti nella storia. Abbiamo visto migliaia di casi particolarmente interessanti. Abbiamo scoperto che quando si vede un vero Ufo, se qualcuno eccitato pensa “oh è straordinario, lo voglio vedere più da vicino!”, si crea una connessione telepatica e gli Ufo vengono più vicini; mentre invece se non sei pronto, se hai paura, se ne vanno via.
La stessa cosa   accade con il tuo cane o il tuo gatto a casa: c’è una relazione che va sviluppata, più ti relazioni   col tuo gatto, usando i pensieri o gli sguardi, più comunichi. Così accade con gli Ufo. Credo che potremmo essere   pronti al contatto. Se ci uniamo, nel modo giusto, in modo non politico,   potrebbe funzionare. è da qualche anno che stiamo facendo dei test, ma ancora in modo molto blando. In ogni caso dobbiamo preoccuparcene, dobbiamo prepararci in modo appropriato, in modo scientifico e a livello di comunicazione.
Perchè dopo 20 anni di ricerche, posso affermare che questi esseri riescono a scannerizzare ogni singola persona: se hai paura- e nelle nostre società, ce ne è tantissima- la riconoscono. Da parte loro, invece, non ce n’è. Credo che vorrebbero davvero entrare in contatto con noi.
28/07/2012 20:07
 
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29/07/2012 12:13
 
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C'E' UN ELEFANTE CHE SCALPITA IN SALOTTO

Fonte:
Articolo di di Whitley Strieber
www.paolaharris.com/italiano/whitley_strieber.html

Gli ultimi sei mesi hanno rappresentato il più incredibile periodo di cambiamento nell'intera storia del fenomeno UFO.
Era dall'inizio degli anni cinquanta che non si verificavano così tanti avvistamenti e con un simile livello di di conferme ufficiali riguardo alla loro veridicità.
Per citare solo alcuni dei casi più eclatanti basti dire che ci sono stati avvistamenti in molte altre parti del mondo, al di fuori del Regno Unito, soprattutto in Iran. Negli Stati Uniti spicca sugli altri lo straordinario avvistamento sull'aeroporto O'Hare di Chicago.
Il Governatore dell'Arizona, Fife Symington, che aveva orchestrato a suo tempo una della più ridicolizzanti conferenze stampa mai tenute sugli UFO, quando riuscì a trasformare le Luci di Phoenix in una carnevalata internazionale, si è ora pentito ed ha ammesso che, quella notte lui AVEVA VISTO il misterioso oggetto, l'enorme triangolo che aveva attraversato la regione.
Prima del "mea culpa" del Governatore Fyfington un altro politico, l'ex Ministro della Difesa del Canada Paul Hellyer, aveva affermato :" Gli UFO sono tanto reali quanto gli aerei che ci passano sulla testa."
In febbraio il Ministero Britannico della Difesa aveva anche reso pubbliche quasi 500 pagine di documenti dugli UFO prima segrete; tali documenti dimostrano che il Ministero ha trovato molti casi di avvistamento credibili ed inspiegabili ed includono questo importante commento di un autore rimasto anonimo: "Le implicazioni per la Sicurezza Nazionale sono considerevoli. Abbiamo molti resoconti di strani oggetti in cielo e non li abbiamo mai investigati. Credo che sia importante considerare che ciò che viene considerato un "fatto scientifico" oggi, domani potrebbe non essere più tale. Se i rapporti vengono esaminati attentamente, allora dobbiamo concludere che esistono veicoli che non usano sistemi di propulsione convenzionali, che possono viaggiare a qualunque velocità e che sono invisibili al radar. Io suggerirei di usate tale tecnologia se essa esiste. Se gli avvistamenti si riferiscono ad ordigni non di questa Terra, allora dovrebbe essere prioritario scoprire i loro scopi che potrebbero essere:1. spionaggio militare, 2. indagine scientifica, 3. turismo."
Prima di addentrarmi in questi tre punti, cosa che farò tra un attimo, voglio continuare a parlare di divulgazione: il Governo Francese ha ora messo su internet tutti i dossiers sugli ufo in proprio possesso, rendendo di dominio pubblico migliaia di casi accuratamente investigati, il 25 % di essi è rimasto a tutt'oggi inspiegato!
Per ora non ci sono segni che Governo degli Stati Uniti, ossessionato dalla segretezza, si decida a rivelare le informazioni reali di cui è in possesso, almeno finchè permarrà questa amministrazione.
Tale governo ha, purtroppo, capeggiato la politica di negazione che negli ultimi cinquanta anni ha riguardato l'evento più importante nella storia umana: il fatto che una intelligenza sconosciuta interagisce con noi da almeno sessanta anni, forse da molto, molto più tempo.
Noi non sappiamo cosa sia questa intelligenza; certo, potrebbero essere alieni provenienti da qualche altro pianeta, ma potrebbe trattarsi anche di qualcosa di molto diverso. Là fuori esiste un un universo incommensurabilmente grande, antico e complesso, composto in gran parte da ciò che noi chiamiamo "materia oscura" e che non riusciamo a percepire. In questo universo forse è possibile viaggiare nel tempo e forse è possibile spostarsi tra realtà assolutamente fisiche eppure tutte coesistenti nel medesimo spazio.
In pratica, ciò che noi vediamo potrebbe essere qualunque cosa: potrebbe essere qualcosa di assolutamente inconcepibile per noi secondo le nostre conoscenze attuali. Oppure potrebbe darsi che noi siamo oggetto di interesse da parte di qualche altro mondo facente parte di questo stesso universo fisico e che tutto sia splendidamente semplice e concreto, ammesso che esista qualcosa di semplice.
Il problema è che in questa faccenda non hanno adottato la politica della segretezza solo i nostri governanti, anche gli alieni operano nella segretezza, ma lo fanno, probabilmente, in modo più consapevole e con ben altre motivazioni. Infatti, se ci pensiamo bene, il loro comportamento sfuggente potrebbe derivare da una politica del contatto molto evoluta.
Se non mi inganno sul funzionamento di tale politica, la recente ondata di rivelazioni e l'enorme interesse che essa ha suscitato (ad esempio l'apertura dei files governativi francesi ha determinato una tale valanga di accessi internet che il sito aveva addirittura collassato nei primi giorni) finiranno per portare ad un gran numero di altri avvistamenti . Staremo a vedere.
Staremo a vedere se accadrà o no, in ogni caso penso sia giunto il momento di smettere ignorare la questione e guardare il problema in faccia: abbiamo un elefante che si aggira nel nostro salotto. Se ne riconosceremo la presenza potremo forse svelare molti, se non tutti, i segreti che i nostri visitatori ci stanno nascondendo.
Mi rende triste pensare a tutta la conoscenza persa a causa della politica di negazione degli ultimi sessanta anni. Se il grande pubblico avesse saputo che gli UFO sono reali e i nostri scienziati avessero potuto studiare tale realtà, raccogliendo prove scientifiche in maniera organizzata, noi avremmo potuto godere degli infiniti tesori di nuova conoscenza che tali studi ci avrebbero immancabilmente portato.
Spinte dal Governo degli Stati Uniti e dalla stampa americana, le classi colte del mondo hanno generalmente rifiutato l'idea che gli UFO esistessero davvero ed hanno metodicamento ignorato questa realtà. Che spreco, e tutto per un motivo veramente stupido.
Gli Stati Uniti istituirono la politica della segretezza nel 1947 perchè l'Aviazione riferì al Presidente Truman di non essere in grado i contrastare le incursioni degli oggetti volanti non identificati. Secondo quanto mi ha detto personalmente il Generale Arthur Exon sull'UFO di Roswell, "Tutti sapevano, da Truman in giù, che quell'oggetto non era di questo mondo, lo sapevano già a 24 ore dal ritrovamento." Ma tutto questo sapere venne tenuto nascosto al pubblico, con una politica tanto stupida allora quanto oggi, e si verificò una immensa perdita per le menti umane e per le nostre meravigliose organizzazioni scientifiche, sviluppate con tanta fatica dall'umanità proprio allo scopo di acquisire sempre maggiori conoscenze.
Quando lavoravo su materiale concernente gli UFO all' Istituto di Ricerca Southwest con il Dott. William Mallow, il direttore mi disse che la CIA, loro cliente, non vedeva di buon occhio nè me nè la ricerca sugli UFO in generale. Egli era costretto a fare le ricerche per mio conto servendosi solo di note scritte a mano e non poterva riportare i dati sulla carta intestata dell'Istituto Southwest.
Era uno dei più grandi scienziati nel campo dei materiali e sapeva che gran parte dei campioni che gli portavo era assolutamente inspiegabile. Quando penso che una agenzia governativa enorme e miope, anzi, diciamola tutta, assolutamente stupida, si è arrogata il diritto di sopprimere non solo il suo lavoro ma anche quello di chiunque altro abbia studiato lo stesso argomento, mi sento bollire il sangue.
Solo Dio sa cosa avremmo potuto realizzare se avessimo studiato il fenomeno UFO in maniera adeguata. Forse Paul Hellyer ha ragione quando dice che saremmo stati capaci di risolvere problemi come il riscaldamento globale se solo avessimo potuto usare quella tecnologia.
E il sangue mi ribolle ancor di più se penso al vero elefante che scalpita in salotto: i testimoni di incontri ravvicinati.
Se accettiamo l'idea che ci sono intelligenze ignote che controllano gli oggetti volanti non identificati la domanda successiva che dobbiamo porci è: cosa stanno facendo?
Forse la miglior risposta consiste nel considerare cosa faremmo noi se scoprissimo un altro pianeta con una forma di vita intelligente, abile ma più primitiva di noi.
Per prima cosa il nostro interesse per il pianeta si focalizzerebbe su quella particolare forma di vita. In secondo luogo, se fossimo mossi da interessi di studio e ci preoccupassimo di conservare la cultura che stiamo studiando nel suo stato naturale, dissimuleremmo la nostra presenza. I nostri antropologi si terrebbero accuratamente nascosti in modo da studiare la cultura estranea nel suo stato originario, senza i mutamenti comportamentali che seguirebbero immancabilmente alla scoperta della nostra presenza.I nostri biologi si procurerebbero sicuramente dei campioni di DNA e, se la specie si rivelasse aggressivamente territoriale, sarebbero costretti a farlo occultandos i di volta in volta. In tal caso potremmo intraprendere un processo di lenta acclimatazione, simile a quello usato con gli animali selvatici: li si approccia poco alla volta in modo che possano abituarsi a noi.
In altre parole, nei confronti di creature intelligenti su un altro pianeta noi ci comporteremmo esattamente come si stanno comportando i visitatori con noi.
Col tempo potremmo arrivare ad interagire più intimamente con certi membri della specie che stiamo studiando, potremmo addirittura creare noi delle versioni di tali esseri ed infiltrarle nella società aliena con lo scopo di perseguire i nostri scopi al suo interno.
Io sono una persona con un impianto. Si trova nel mio orecchio sinistro, ed è lì fin dal giorno in cui mi è stato inserito.
Mentre scrivo lo tocco e lo sento. Ricordo perfettamente quando mi fu inserito e chi fu a farlo: erano due persone, un uomo e una donna. Me lo impiantarono in una notte di maggio. Prima che me lo inserissero venni svegliato da un rumore che veniva dall'esterno e sentii una voce là fuori che diceva:" condizione rossa". Poi quelle due persone entrarono di corsa nella mia stanza da letto e fecero il loro lavoro. Ero stato messo in condizione di non nuocere ma li sentivo lavorare su di me. Il giorno seguente il mio orecchio era irritato e dolorante. Decisi di andare da un medico per farmi rimuovere quella cosa ma, quando il bisturi la toccò, essa si spostò in un'altra parte del mio orecchio. Non comprendendo cosa stesse succedendo il medico rinunciò ad operarmi e, il giorno dopo, l'oggetto ritornò nella parte del mio orecchio dove era stato posizionato all'inizio e da allora è sempre rimasto lì.
Non sono il solo, nel mondo ci sono moltissime persone che hanno impianti nel proprio corpo. Ma perchè? Che cosa stanno facendo? E chi erano quelle persone - per rimanere al mio caso - che mi hanno inserito l'impianto? Posso aggiungere che la maggior parte delle persone con impianti riferiscono di averli ricevuti in situazioni ben più aliene della mia.
E cosa dire dei ricordi dei testimoni di incontri ravvicinati? La convinzione che tali ricordi siano recuperati solo grazie all'ipnosi è una falsità. Dopo aver pubblicato Communion ho ricevuto un milione di lettere da parte di persone che avevano incontrato i visitatori e anche al giorno d'oggi ne arrivano alcune migliaia. Praticamente nessuna di queste persone è mai stata ipnotizzata eppure, se leggete le loro lettere, resterete sconvolti dalla precisione e dai dettagli dei loro ricordi.
Loro sono l'elefante che si aggira in salotto ed è dalle loro menti e dai loro corpi che giungerà la conoscenza che ci svelerà il segreto della presenza dei visitatori in mezzo a noi.
I testimoni di incontri ravvicinati vengono quotidianamente sbeffeggiati. In effetti molto tempo fà i sociologi all'interno del Governo degli Stati Uniti si accorsero che il ridicolo era il modo migliore pe mantenere la segretezza sull'intero fenomeno UFO. Funziona ancora oggi. Dopo l'avvistamento sull'aeroporto O'Hare la United Airlines intimò ai propri impiegati di non parlare dell'accaduto per timore che la compagnia aerea venisse a trovarsi in imbarazzo..
Comunque, lasciando da parte il governo degli Stati Uniti, l'intera specie umana sta lanciando il segnale, attraverso tutte queste rivelazioni, che siamo pronti a confrontarci con nuove verità.
Per fare il prossimo passo dobbiamo solo ammettere la presenza di un elefante nel nostro salotto; non si tratta di ammettere che gli UFO sono reali, ammetterlo sarebbe come vedere soltanto un topo. La cosa importante è ammettere che ci sono milioni di esseri umani che sono entrati negli UFO e che si sono trovati faccia a faccia con i loro occupanti, nel bene e nel male: quello è l'elefante.
30/07/2012 13:07
 
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PADRI DELLA TECNOLOGIA STEALTH AMMETTONO: GLI EXTRATERRESTRI SONO REALI

Fonte: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...

31 Agosto 2010 – Ben Rich, direttore generale della lockheed Skunk Works, ha ammesso in una confessione sul suo letto di morte che gli extraterrestri sono reali e che i militari americani viaggiano tra le stelle.
Secondo l'articolo pubblicato sul numero di maggio 2010 del Muflon Ufo Journale, Ben Rich, il padre del Stealth Fighter-Bomber ed ex capo della Lockheed Skunkworks, ha rivelato che gli extraterrestri sono reali e che i militari americani viaggiano tra le stelle
Quello che ha detto potrebbe sembrare una novità, ma questa rivelazione risale a prima della sua morte avvenuta nel Gennaio del 1995. Le sue dichiarazioni hanno contribuito a dare credibilità ai rapporti che sostengono che i militari americani siano in possesso di mezzi volanti che imitano i veicoli alieni.
L'articolo è stato scritto da Tom Keller , un ingegnere aerospaziale che ha lavorato come analista di sistemi informatici per i Jet Propulsion Laboratory della NASA.


Ben Rich

"Alla Skunkworks (L'ente per la ricerca e lo sviluppo dei progetti segreti della NASA), eravamo un piccolo gruppo estremamente coeso composto da circa cinquanta ingegneri e progettisti veterani e da un centinaio di macchinisti esperti e operai. Il nostro forte era costruire velivoli tecnologicamente avanzati di piccole dimensioni e dalle alte prestazioni per missioni top secret."

"Abbiamo già i mezzi per viaggiare fra le stelle, ma queste tecnologie sono chiuse a chiave dentro progetti oscuri e ci vorrebbe l'intervento di Dio per tirarli fuori di li a beneficio dell'umanità. Qualunque cosa potete immaginare, noi sappiamo già come farla."

"Ora noi abbiamo la tecnologia per andare a prendere gli ET a casa. No, non occorre una vita per farlo. C'è un errore nell'equazione. Noi sappiamo qual'è. Ora abbiamo la capacità di viaggiare tra le stelle. Per prima cosa dovete capire che non conquisteremo le stelle usando la propulsione chimica. In secondo luogo dobbiamo sviluppare una nuova tecnologia di propulsione. Quello che dobbiamo fare è scoprire dove Einstein ha sbagliato."

Quando a Rich fu chiesto come funzionasse la propulsione degli UFO, lui rispose “Lascia che te lo chieda. Come funzione l'ESP?”. L'intervistatore replicò dicendo “Tutti i punti dello spazio e del tempo sono connessi?”
Rich allora disse “Ecco come funziona!”

Ben Rich l'ex direttore generale della Lockheed sapeva dei visitatori extraterrestri
L'ex direttore generale dei Lockheed Skunk Works sapeva che l'UFO extraterrestre di Roswell influenzò i kit di modellismo per i modellini dell'UFO di Roswell e i velivoli top secret degli Stati Uniti. Secondo un rapporto del CNI News di Michael Lindemann, residente nel Colorado, le informazioni di progettazione furono ottenute dalle illustrazioni forensi e dalle testimonianze dei numerosi testimoni forniti da William L. “Bill” McDonald.
In una e-mail, datata 29 giugno 1999, apparentemente indirizzata a Lindemann, McDonald riporta l' estratto di una conversazione con Harold Puthoff, fondatore del programma “remote viewing” degli Stati Uniti.
McDonald disse: “Bene Hal, lo hai chiesto tu! Ora che il leggendario ingegnere e capo designer del kit per modellismo della Testor Corporation è morto, posso annunciare che lui ha personalmente confermato la connessione di progettazione tra l'astronave di Roswell e gli Unmanned Combat Air Vehicles (UCAV), gli spyplanes, i Joint Strike Fighters della Lockheed Martin e gli Space Shuttles.
Andrews era un amico intimo di Ben Rich, direttore della Skunkworks – successore del fondatore Kelly Johnson, famoso per l' F-117 Nighthawk "Stealth" fighter e l' F-19 Stealth Interceptor. Prima che Rich morisse di cancro, Andrew gli pose le mie domande.”
Il Dr Ben R. Rich ex direttore dalla Skunk Works della Lockheed confermò che:

1- "Ci sono due tipi di UFO - quelli che abbiamo realizzato noi e quelli che loro fanno volare.
Parte delle nostre conoscenze le abbiamo apprese su cio' che abbiamo trovato sul luogo degli incidenti e abbiamo ricevuto alcuni doni.
Il Governo sapeva e fin dal 1969 prese parte attiva nella gestione di tali informazioni. Dopo " il purge" (la purga) orchestrata da Nixon la questione fu presa in mano da un ufficio di dirigenti internazionale del settore privato."

2- Quasi tutti i progetti aerospaziali “Biomorfici” erano ispirati all’astronave di Roswell, dal Blackbird SR-71 di Kelly sino agli attuali droni, UCAV e velivoli spaziali”.

3- Era opinione di Ben Rich che al pubblico non andasse raccontato (degli UFO e degli extraterrestri). Credeva che non avrebbe potuto gestire la verità, mai. Solo negli ultimi mesi del suo declino cominciò a credere che "il gruppo internazionale di direttori" che gestivano il "soggetto" avrebbe potuto rappresentare per la libertà personale dei cittadini sotto la Costituzione degli Stati Uniti, un problema ben più grave della presenza di visitatori di un altro mondo.

Lindemann aggiunse che "Bill McDonald ricevette le suddette informazioni da Andrews dal 1994 fino alle loro ultime telefonate del Natale 1998". Lindemann inoltre sottolinea che "si dovrebbe tener conto che il Dr. Ben R. Rich presenziò alla conferenza pubblica degli ingegneri e progettisti aerospaziali nel 1993 prima dell'aggravarsi della malattia e che in quella occasione affermò, in presenza del Direttore del MUFON di Orange Country, Jan Harzan e di molti altri, che "Noi" (ossia il complesso militare/industriale degli Stati Uniti) eravamo in possesso della tecnologia per "viaggiare fra le stelle".

Don Phillips, ex USAF, ingegnere progettista per la Lockheed Skunkworks e contractor CIA, ammette “Gli UFO sono reali”


Don Phillips

Don Phillips: “Questi UFO erano enormi e potevano avanzare fino a bloccarsi ed effettuare virate a 60, 45 e 10 gradi e dopo invertire immediatamente queste manovre.”. Durante l'atterraggio dell'Apollo, Neil Amstrong disse: “Sono qui. Loro sono proprio da quella parte e guardando le dimensioni di quelle navi è ovvio che a loro non fa piacere che noi siamo qui”.
Quando lavoravo assieme a Kelly Jonson con la Skunkworks, firmammo un accordo con il governo con cui ci impegnavamo a mantenere il segreto su questi fatti.
La ricerca sull'antigravità stava proseguendo. Sapevamo che c'era qualche nave catturata nel 1947 a Roswell, loro erano reali. E si, davvero abbiamo copiato la loro tecnologia. E si davvero l'abbiamo fatta funzionare. Ci conoscevamo tutti attraverso quella che noi chiamavamo un'industria invisibile. Potremo definirla, nera, molto oscura, o nascosta.
La conoscenza che ho di queste tecnologie proviene dalla nave che è stata catturata qui. Non ho visto la nave né ho visto i corpi, ma ovviamente conosco qualche persona che lo ha fatto. Non c'era alcun dubbio che ci fossero esseri provenienti dall'esterno del pianeta.
Questi ET sono ostili? Bene se fossero ostili, con il loro armamentario avrebbero potuto distruggerci molto tempo fa.
Noi ottenemmo ciò che ha ispirato gli strumenti per scannarizzare il corpo e determinare in quali condizioni sia. Possiamo anche essere curati da questi scanner.
Posso garantirvi personalmente che abbiamo lavorato su di essi e che abbiamo quelli che possono diagnosticare e curare il cancro. Uno degli scopi che avevo nel fondare la mia società nel 1998 era quello di proseguire il lavoro su queste tecnologie che potevano ripulire l'aria e liberarla dalle tossine e aiutare a ridurre il bisogno di combustibili fossili. Si è tempo. Posso dirvi che tutto questo è già cominciato.”
30/07/2012 15:15
 
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UFO: IMBROGLIO QUANTICO?

Fonte: ufoedintorni.blogspot.it/2012/07/ufo-imbroglio-quantico.html

Proponiamo un interessante articolo del ricercatore Rich Reynold (responsabile, tra l'altro, del blog di “UFO Iconoclast”) che espone un nuovo punto di vista sul variegato e complesso mondo dei fenomeni e/o oggetti UFO. E se fosse tutto un imbroglio quantico?
Una lettura di “The Black Hole War” di Leonard Susskind (Little, Brown and Company, NY, 2008) consente un'estrapolazione dei nostri punti di vista.


Leonard Susskind

Tutto il tenore della discussione di Susskind si basa sui buchi neri e la sua costernazione con la visione che una volta aveva Stephen Hawking sui buchi neri e le informazioni (la perdita di esse) che ruotano attorno all'idea che la teoria quantica si applica ai buchi neri...qualcosa di alquanto macroscopico e non microscopico, che generalmente è il campo d'azione della realtà quantica.
Grandi elementi di realtà sono stati sempre evitati dai fisici quantistici, ma Susskind e altri applicano la meccanica quantistica ai buchi neri, che sono uno straordinario elemento della realtà di grandi dimensioni:


Jacob Bekenstein

“Jacob Bekenstein (noto fisico israeliano)...ebbe la sensazione che i buchi neri potessero avere un qualcosa di profondo da dire sulle leggi della natura. Era particolarmente interessato a come i buchi neri potessero combaciare con i principi della meccanica quantistica e della termodinamica che tanto aveva preoccupato Einstein”(pag. 147).

Così si può sostenere, ipoteticamente, che gli UFO possano essere degli artefatti quantistici, per così dire grandi particelle quantistiche.
Gli UFO simulano diversi aspetti della fisica quantistica: l'indeterminazione della posizione, le osservazioni (misurazioni) di UFO che interessano questo campo, e la loro realtà ipotetica - in pratica non reale - in termini classici.
Questi artefatti quantici si comportano stranamente, in modo eccentrico, come sapete. Gli UFO si comportano in modo similare.
Gli UFO, il più delle volte, scompaiono quando osservati, piuttosto improvvisamente che gradualmente, secondo la maggioranza dei rapporti di avvistamenti che riguardano questo fenomeno.
Il fisico ungherese Eugene Wigner (1902-1995) affermò:

“Quando prendiamo coscienza di qualcosa, causiamo il crollo cruciale della funzione d'onda, in modo che gli stati mescolati e imbarazzanti della realtà scompaiano” (pag. 148, Introducing Quantum Theory, Totem Books, NY, 1997).


Eugene Wigner

Gli UFO si comportano piuttosto, di solito, come onde di particelle, ma hanno apparentemente una solidità, come tracce di elementi che sono stati adeguatamente segnalati. Tuttavia, si comportano più facilmente come onde (di luce), soprattutto nel periodo attuale.
Per quanto riguarda la quantistica, Niels Bohr disse ciò:

“Se un oggetto si comporta come una particella oppure un'onda dipende dalla vostra scelta di apparecchiature per guardalo” (pag. 160 ibid).


Niels Bohr

L'intuizione di Bohr si applica per l'UFO evento preferito da Paul Kimball, quello del cosiddetto avvistamento UFO dell'RB-47 del 1957.
Erwin Schrodinger ipotizzò che le particelle - dobbiamo inserire qui gli UFO - non esistono affatto, ma sono solo una “sovrapposizione di onde” (pag. 140 ibid).
Mentre la teoria/meccanica quantistica è difficile da capire per molti, pensiamo che possa essere un veicolo, una metodologia, per lo studio del fenomeno UFO.
E c'è un modo per testare questa ipotesi.
Se gli UFO sono macro particelle quantiche, sarebbero soggetti all'imbroglio quantico: cioè, un UFO visto in un posto sarebbe in grado di imitare un UFO in un altro luogo, nello stesso lasso di tempo.
Le azioni di un UFO duplicherebbero le azioni di un altro UFO altrove. La distanza non è un fattore, come generalmente è nel caso di particelle quantiche.
I “Foo Fighters” durante la Seconda Guerra Mondiale (negli anni 40 del secolo scorso), gli avvistamenti di “Green Fireballs” (palle di fuoco verdi) dell'anno 1948, gli avvistamenti su Washington D.C. dell'anno 1952, gli avvistamenti di Exeter (New Hampshire) dell'anno 1965, l'avvistamento di Kaikoura dell'anno 1978, l'incidente di Valencia (Spagna) dell'anno 1979, gli avvistamenti nella valle di Hudson dell'anno 1981, gli avvistamenti di Sao Paulo/Rio de Janeiro dell'anno 1986, il famoso avvistamento della compagnia aerea “1086 Japan Airlines” nei pressi dell'Alaska (sempre dello stesso anno 1986), gli incidenti dello Space Shuttle dell'anno 1991, gli avvistamenti di Carteret, New York, dell'anno 2001, gli avvistamenti di Tinley Park, Illinois dell'anno 2004, gli avvistamenti di Alderney, Guernsey dell'anno 2007, gli avvistamenti di Stephenville, Texas dell'anno 2008 hanno visto sulla scena degli UFO che si comportavano come particelle quantiche.
Ma altri pochi avvistamenti, come gli avvistamenti di maggio e di settembre (videoregistrato) di Istanbul, Turchia, gli avvistamenti di Mosca nell'anno 2008, con in aggiunta gli avvistamenti avvenuti a San Pietroburgo e Novosibirsk e gli avvistamenti avvenuti a Yerevan/Armavir/Syunik (Armenia) dell'anno 2011 indicano un comportamento simile ad un imbroglio.
C'è da impegnarsi in una diligente ricerca di altri avvistamenti per vedere se ce sono altri concomitanti nello stesso periodo di tempo, in differenti posti, dove le manovre UFO si sovrappongono.
Per comprendere meglio il concetto, ricercate su Google la voce “macro-quantum artifacts”.
Che gli UFO sono o si comportano come particelle quantistiche potrebbe portare ad una metodologia di studio sugli UFO ma, come la meccanica quantistica, continueranno a rimanere elusivi come i vari aspetti della teoria quantistica, come l'imbroglio quantico, in modo che la ricerca della nostra congettura non si riveli inutile, ma interessante dal punto di vista teorico.
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