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Ufologicamente: articoli, ricerche e casi ufologici

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2012 08:12
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31/07/2012 17:19
 
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LE SCOPERTE SUGLI UFO TENUTE SEGRETE

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/304-le-scoperte-sugli-ufo-tenute...

Grant Cameron, uno dei più famosi studiosi UFO al mondo, dirige online un progetto conosciuto come "The President's UFO Website" (http://www.presidentialufo.com/). Il sito web ha il compito di catalogare materiali datati e studi sugli UFO provenienti da ogni amministrazione presidenziale americana, a partire da Franklin D. Roosevelt.
L'articolo di Cameron intitolato "President Carter, Daniel Sheehan, and Donald Menzel: The Congressional Research Service UFO Studies for President Jimmy Carter" descrive il ruolo svolto da Sheehan nell'analisi delle sezioni classificate nello studio sugli UFO dell'Air Force del 1969, conosciuto come Project Blue Book, che non è stato mai rilasciato per la pubblica distribuzione (per recuperare l'intero articolo digitate sul motore di ricerca di Google “The Marcia Smith Story — The President’s UFO Study.”).
Sheehan, che ho incontrato e discusso sul suo lavoro sugli UFO, è un Ph.D. di Harvard, è laureato in Legge e ha lavorato come consigliere generale per la U.S. Jesuit National Headquarters — National Office of Social Ministry a Washington D.C. Nell'anno 1976, ha anche lavorato come consulente per Marcia Smith, un'analista in Scienze e Tecnologia con il Congressional Research Service. All'inizio dell'amministrazione Carter, Smith è stata richiesta dalla U.S. House Science and Technology Committee per avviare due indagini importati:

- Per determinare se sono esistite intelligenze extraterrestri nella nostra Galassia.
- Per determinare se ci sia una relazione tra le intelligenze extraterrestri e il fenomeno UFO.

Il ruolo primario di Sheehan era quello di rivedere le sezioni classificate del Project Blue Book e fornire i suoi risultati a Smith, per includerli nella sua relazione alla commissione del Congresso. I materiali segreti del Blue Book erano custoditi in una sala a forma di volta nel seminterrato della Library of Congress’s Madison Building di Washington, e Smith ricevette il permesso dagli ufficiali dell'Air Force di far accedere Sheehan nel seminterrato.
Sheehan ebbe il permesso di accedere da due agenti di sicurezza e da un funzionario in borghese. Quando entrò, Sheehan trovò un vasto assortimento di materiali inerenti gli UFO, tra cui un proiettore cinematografico 35 mm e numerosi filmati dove mostravano strani veicoli.
Dopo aver esaminato alcune cassette di filmati, scoprì una cassa metallica che comprendeva fotografie molto chiare di quello che sembrava un UFO precipitato al suolo. "Aveva colpito in questa zona e scavato, come a ciò che producono gli aratri sul terreno", ha detto Sheehan. "Era incastrato nel lato del terreno fangoso, fino ad un angolo del terreno stesso. Era presente personale dell'Aeronautica. Guardai poi altre foto e notai che queste persone dell'Air Force stavano scattando delle fotografie".
"Nella foto notai che stavano scattando fotografie di questo veicolo. Una delle foto mostrava personale dell'Air Force che prendeva le misure di questa cosa con un grande e lungo nastro. Vedevo poi che queste persone portavano il parka (ndr CUI tipo di giacca a vento impermeabile), con pochi peli attorno al cappuccio. Notai inoltre che avevano una piccola targa con nome sulle loro giacche. Erano chiaramente persone della US. Air Force".
Dopo aver visto i vari materiali classificati, Sheehan condivise le sue informazioni con Smith. Lei, a sua volta, scrisse due rapporti per la House Science and Technology Committee, uno sulle informazioni raccolte sull'intelligenza extraterrestre e un altro sugli oggetti volanti non identificati.
Sheehan affermò che il primo rapporto concluse che "ci sono da due a sei altamente intelligenti civiltà, con uno sviluppo altamente tecnologico nella nostra Galassia oltre noi".
"Nella seconda relazione, vi erano disegni delle diverse forme di UFO che erano stati avvistati", Sheehan ha detto "il secondo rapporto non citava un caso in particolare, ma hanno affermato di credere che ci fosse un numero significativo di casi in cui le indagini dei funzionari della US. Air Force sono state incapaci di scartare la possibilità che uno o più di questi veicoli fosse in realtà proveniente da una di queste civiltà extraterrestri".
Ad oggi, gli Stati Uniti hanno fallito nel farsi riconoscere pienamente e di divulgare i risultati classificati del Project Blue Book.
In effetti, nel mese di maggio 2010 ci fu una dichiarazione dell'Air Force che disse: "non esiste nessuna evidenza presente o scoperte da parte dell'Air Force che gli avvistamenti classificati come non identificati rappresentino sviluppi tecnologici o principi che vanno al di là della portata della moderna conoscenza scientifica". Tale affermazione è in contrasto con le testimonianze di decine di ex militari statunitensi e funzionari governativi. E mentre la testimonianza di Sheehan non prova l'ipotesi di visite extraterrestri, indica comunque che l'Air Force ha fallito nel condividere la verità con tutto il pubblico quando, negli anni, ha affermato spesso che "non aveva nulla da nascondere".
Il sito di Cameron contiene altri diversi episodi, molto interessanti, sul cover up sugli UFO, incluso uno con l'amministrazione Clinton. Si tratta di un vero e proprio tesoro per gli storici che si occupano di UFO e di altri analisti.
02/08/2012 13:30
 
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COSTA RICA UFO DOSSIER

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/443-costa-rica-ufo...

Pubblichiamo un interessante articolo, apparso sul sito di "Open Mind" e scritto dal cileno Antonio Huneeus, uno dei più grandi ufologi al mondo. Viene approfondito il semisconosciuto, ma molto affascinante mondo degli UFO in Costa Rica. Buona lettura:

Quando ho visto nei giorni scorsi una storia web inerente un video recente e di altri avvistamenti di UFO intorno al lago Arenal a nord del Costa Rica, ho riportato in mente i ricordi di un viaggio di ricerca che feci in quella stessa area nel 1996. Avevo partecipato alla "UFO International Conference" a San José (i relatori includevano lo scienziato NASA in pensione Dr. Richard Haines, il famoso giornalista TV messicano Jaime Maussan e lo scrittore, autore di bestsellers, Javier Sierra) e il giorno dopo alcuni di noi si recarono al lago Cote nella regione Arenal. Fu qui che, nell'anno 1971, si verificò il caso più famoso del Costa Rica che produsse una delle immagini di UFO scientificamente interessanti mai prese. Il Dr. Haines, che aveva già analizzato la foto con il Dr. Jacques Vallée, fu davvero scalpitante nello partire, in quanto non si era mai recato in quella posizione di terra. Con noi ci furono anche i fratelli Ricardo e Carlos Vilchez, e l'ufologo più conosciuto in Costa Rica Edgar Picado che gestisce il blog ovnicr.com. Quello che scoprimmo è che ci furono numerosi avvistamenti di UFO di recente, attorno ai laghi Cote e Arenal e che questi fenomeni sono ancora in corso.
Scrissi un completo rapporto sul mio viaggio, che ho intitolato "Costa Rica UFO Dossier", per la rivista popolare giapponese da edicola "Borderland", dove scrivevo una rubrica mensile a metà degli anni 90 del secolo scorso. I casi analizzati non sono nuovi ma sono molto interessanti e poco noti (con l'eccezione di quello del lago Cote che è stato utilizzato anche per la copertina del rapporto COMETA francese) al di fuori del Costa Rica.

L'UFO del lago Cote


Sopra l'immagine integrale della foto dell'UFO del lago Cote.
L'oggetto si nota piccolo, a metà immagine e sulla destra.



La mattina del 4 settembre 1971, un aereo del Costa Rican Geographic Institute stava facendo delle fotografie per mappare la zona della regione Arenal. I quattro membri dell'equipaggio non ricordarono di aver visto nulla di insolito, ma poi la fotocamera fu impostata per fotografare automaticamente ogni 20 secondi o giù di lì. Fu una speciale fotocamera R-M-K 15/23 con pellicola b-w ASA 80, con un 8x8 negativi impressi su pellicola Kodak per la sicurezza aerea, tipo 3665.
Uno scatto fu preso a 10.000 piedi di altitudine, frame 300, faceva vedere le montagne intorno al lago Cote nella provincia di Guanacaste, a 25 miglia al sud del Nicaragua. Un oggetto a forma di disco apparve chiaramente nella metà inferiore del lago. La foto è da considerarsi unica e di grande valore scientifico. I Dottori Richard Haines e Jacques Vallée elencarono una serie di ragioni nel loro primo studio sul caso del lago Cote, pubblicato sul Journal of Scientific Exploration nel 1989:

(1) è stata scattata da una fotocamera ad alta qualità professionale;

(2) la fotocamera guardava verso il basso, il che implica una distanza massima, quindi una dimensione massima per l'oggetto;

(3) il disco fu visto su un fondo scuro ragionevolemente uniforme di un corpo sull'acqua; e

(4) l'immagine era grande, a fuoco ed ha fornito dettagli significativi.

A quanto pare, il disco non fu notato fino al 1979, quando l'Istituto Geografico contattò il fotografo professionista ed ufologo Ricardo Vilchez, che inviò copie della foto a vari esperti internazionali. Da decenni Il caso è ancora in fase d'analisi conclusive. Ho avuto l'opportunità di visitare il lago Cote lo scorso aprile con i fratelli Vilchez, Edgar Picado e lo scienziato NASA in pensione Dr. Haines, che pubblicò con Vallée due documenti inerenti la foto. Conoscendo le dimensioni del lago e l'altitudine dell'aeromobile, Haines e Vallée calcolarono la "dimensione massima del disco" se si trovava sulla superficie: "la lunghezza dell'immagine di 4.2 millimetri è equivalente ad un oggetto di 210 m (metri) di lunghezza o 663 piedi", scrissero.
Un'analista senior della Loockeed sollevò l'obiezione che il disco potesse essere un "marchio di pressione" sulla pellicola, che fu poi smentito quando ricevette in prestito, dall'Istituto Geografico, la pellicola originale per ulteriori analisi. Appena visitammo il Costa Rica per partecipare ad una conferenza sugli UFO a San José, apprendemmo che i recenti avvistamenti si verificarono intorno ai laghi Cote e Arenal. Per prima cosa, ci fermammo presso l'Hotel Eco-Lodge, situato su una collina da dove si possono vedere entrambi i laghi, da diverse posizioni.
Don Jose Flaqué, uno dei proprietari e direttore dell'hotel, ci disse di essere stato testimone di almeno due avvistamenti UFO negli ultimo cinque anni. Tre settimane prima del nostro arrivo, Flaqué, assieme a diversi dipendenti e ospiti dell'hotel, vide tra le ore 8 o 9:00 p.m. una brillante luce di fronte alla montagna vicina: "era una luce intensa, come un riflettore che illuminava la montagna dal di sotto", disse Flaqué, "la notte era chiara e l'avvistamento durò circa 10 minuti, trascorsi i quali l'oggetto volò su una nuvola e scomparve".


Sopra una testimonianza di un dipendente dell'hotel Eco-Lodge

Intervistammo anche altri due testimoni appartenenti allo staff dell'Eco-Lodge: lo chef Leonardo Cabezas e l'addetto al ricevimento clienti Alan Venegas, che confermarono l'episodio di fine marzo 1996. Cabezas citò anche un altro avvistamento avvenuto pochi giorni dopo e che coinvolsero una guardia e una cameriera: "qualcosa emerse dalla montagna, volò verso Arenal e si librò sopra una discarica, ma in seguito si diresse al lago Arenal e, secondo un agricoltore locale, si immerse nel lago". Cabezas sentì la storia della guardia, ma lui non vide nessun UFO quella notte. Trovammo poi un pilota di nave a Cote (anch'egli un dipendente della Eco-Lodge), il quale raccontò di aver visto un'onda molto alta, isolata e insolita in mezzo al lago. Il Dottor Haines trovò questo particolare molto interessante, notando che il lago viene attraversato da una faglia geologica. Il fatto che gli UFO sono ancora visti in questa zona, quarant'anni dopo la fotografia scattata dall'Instituto Geografico, conferma che questo sia davvero una zona calda di UFO in Centro America.

Profilo del fratelli Vilchez
I fratelli gemelli Carlos e Ricardo Vilchez Navamuel (immagine sopra) sono, prima di tutto, ufologi del Costa Rica. A partire dal 1976, per passione, i fratelli Vilchez fondarono il Costa Rican Institute of Scientific and Exobiological Investigations. Essi documentarono 140 casi in 20 anni (dati riferiti al mio incontro del 1996, ora sicuramente sono molto più alti).
Nel 1976, cominciarono la loro indagine sul contattista Enrique Castillo Rincon, che continua fino ad oggi; nel 1979 localizzarono il famoso lago Cote della foto dell'UFO; nel 1980 documentarono l'ondata che coinvolse molte auto della polizia: "fu un anno cruciale per me", disse Ricardo Vilchez, "in quanto avemmo l'opportunità di studiare 32 casi con 70 testimoni in quattro mesi!" Nel 1985, organizzarono un Congresso Internazionale che riunì a San Jose, non solo ufologi importanti come Jacques Vallée, John Keel e lo spagnolo J.J. Benitez, ma anche ricercatori sul campo della coscienza come il Dr. John Lilly e Dr. Andrija Puharich. Nel 1993, cominciarono a studiare un caso di rapimento multiplo con umanoidi dei cosiddetti "grigi" che coinvolse quattro generazioni di donne di una famiglia umile. Nel 1995, ci fu uno dei migliori casi dell'America Centrale di casi pilota chiamati radar-visuali.
In tutto questo, i fratelli Vilchez hanno mantenuto l'ufologia come attività parallela alla loro professionalità e alla propria carriera d'affari: "Questo ci permette una maggiore obiettività quando si fa l'analisi di un caso", disse Carlos Vilchez, che vende beni immobili e si interessa di progetti educativi per i bambini. Carlos ha pubblicato un libro sugli investimenti in Costa Rica, come anche un piccolo libro sugli UFO. Ricardo è un fotografo professionista, che ha uno studio di successo e ha pubblicato diversi libri di fotografia artistica, e uno studio di filosofia politica intitolato Democrazia Cosciente.

Sfere di pietra



Uno dei più duraturi misteri archeologi del Costa Rica è rappresentato dalle sfere di pietra, rinvenute nel Pacifico meridionale del Diquis Delta, vicino Panama. Perfettamente rotonde e liscie, variano nel formato da quelle di palle da tennis fino ad arrivare a sfere dal diametro di 2,4 metri e dal peso di 16 tonnellate. La maggior parte di esse è costituita da granito ed alcune di calcare. Le pietre furono scoperte nel 1930 nella fitta giungla di Diquis Delta, dove ci sono piantagioni di banane. Nessuna traccia scritta dalla conquista spagnola ne fa menzione. Purtroppo, centinaia di pietre furono prelevate dalle loro sedi originarie e inserite, per la visualizzazione, nei giardini degli edifici pubblici e abitazioni di San José, dove si possono vedere oggi. Così, uno studio completo sugli allineamenti originali delle pietre (molte sono state trovate in raggruppamenti fino a 45 formanti cerchi oppure triangoli) non è più possibile.
Sono state proposte molte teorie che collegano le sfere agli extraterrestri, ad Atlantide, eccetera. L'archeologo Ifigenia Quintanilla del Costa Rican National Museum, che abbiamo incontrato durante la nostra visita, ha smentito queste teorie. Riferì che le pietre furono costruite dagli indios locali con strumenti e materiali noti. Il loro scopo è ancora misterioso, ma era probabilmente legato a rituali religiosi/astronomici e a simboli d'appartenenza.

Polizia: casi EME
L'area metropolitana di San José fu colpita da una forte ondata UFO a metà gennaio del 1980. I documenti ufficiali del Ministero della Pubblica Sicurezza, ottenuti dai fratelli Vilchez, hanno portato a conoscenza sul fatto che i motori e le apparecchiature radio delle auto della polizia ebbero un cattivo funzionamento, durante avvistamenti di UFO. Questo è popolarmente conosciuto in ufologia come "effetto elettromagnetico" o EME.
Un rapporto firmato dal sergente Elia Sibaja e dal colonnello Marino Donato, direttore del Costa Rican Radio Patrol Unit, descrisse l'incidente (vedi documento sotto). Il sergente Sibaja era al suo turno di servizio di pattugliamento nella città suburbana di Desamparados alle ore 01:35 a.m. del 17 gennaio 1980, quando scrisse nella sua relazione: "il motore della macchina si fermò e le luci si spensero; all'improvviso ho visto molte luci multicolori e sono stato in grado di osservare attraverso il mio parabrezza un gigantesco disco, da cui provenivano tutte le luci; con grande stupore capii che si trattava di un oggetto volante non identificato, il quale si bloccò sopra di noi per alcuni secondi e poi dirigersi a ovest, cercando il lato dell'Alajuelita".





Solo dopo che l'UFO ebbe raggiunto una certa distanza dalla macchina, la radio tornò a funzionare e il sergente Sibaja fu in grado di comunicare con altre unità. "Pochi secondi dopo il motore riprese a funzionare di nuovo e altri veicoli della polizia riferirono di vedere quelle luci sulle colline di San Josucito de Alajuelita", continua il rapport, "tutti le auto ebbero il compito di localizzare tale velivolo, ma fu impossibile da raggiungere. Una forte interferenza fu sentita in rete (radio)".
Nel 1980 un'ondata UFO era appena agli inizi. Alle 02:30 a.m. del 19 gennaio, il capitano della polizia Daniel Arias vide un oggetto nel cielo che si trovava a circa 300 metri dal suolo, con luci intermittenti verdi, gialle e blu. L'intero paese fu colpito da un blackout di energia poco dopo la mezzanotte del 21 gennaio. Un sergente di polizia riferì che durante il blackout osservò un oggetto volante non identificato nel cielo e un fascio di luce molto potente che scese verso terra.
Ancora, un altro ufficiale di polizia di Belén informò il suo distretto che quella notte ricevette un rapporto dal "signor Rodriguez che vide la discesa di oggetto luminoso, con fasci pulsanti bianchi e rossi; la luce era così forte che non lasciò nessun'ombra e tutto si illuminò totalmente. L'oggetto aveva un rumore crepitante, faceva rumore quando emetteva questi fasci, è stato come accendere un televisore senza immagini e il rumore sullo schermo. Era un rumore forte. Rodriguez stava arrivando da Puntarenas e le luci del suo camion si trovavano a circa 100 metri dalla sua casa". Altri, troppi testimoni videro il fenomeno, e l'ufficiale di polizia aggiunse che "gli esperti delle centrali di Belén non furono in grado di spiegare il blackout, perchè tutto era perfettamente funzionante".
Un incidente simile si era verificato durante un'altro blackout energetico il 1° aprile 1992. Secondo Carlos Vilchez, che ha esaminato il caso, "35-40 auto della polizia descrissero qualcosa che stavano osservando da diversi punti di visuale, ci fu un blackout e c'era, anche, una macchina della polizia in fase di stallo nel momento in cui l'oggetto volava sopra di essa". Anche se non sono stati rilasciati documenti ufficiali, diversi agenti di polizia descrissero ai mass-media un grande, disco con cupola multicolore, visto nel cielo durante il blackout. Il Costa Rican Electrical Institute (ICE) ufficialmente negò che l'UFO fosse il responsabile per la mancanza di alimentazione elettrica.

Caso pilota di aereo
Uno dei migliori casi radar visuali capitati in America Centrale avvenne la mattina del 26 luglio 1995. Everardo Carmona volava su un monomotore Grumman American, quando un UFO passò proprio sotto il suo aereo. La mancata collisione (near collision) fu vista da due controllori del traffico aereo, Gerardo Jiménez e Javier Mayorga, dell'aeroporto Tobias Bolanos a Pavas, che affermarono che l'oggetto "aveva le dimensioni di uno stadio di calcio". I radars del Santamaria International Airport di San José rilevarono un oggetto non identificato, nello stesso istante.
Carlos Vilchez, che intervistò il pilota Carmona e i controllori del traffico aereo, riassume così il caso: "testimoni eccezionali e qualificati, in tre diversi punti geografici, osservarono qualcosa delle dimensioni di uno stadio. In primo luogo, la torre di controllo di Santamaria rilevò una traccia radar che non era un velivolo noto. Così chiamarono immediatamente la torre di controllo di Pavas e domandarono se avessero dei voli supplementari; Pavas rispose che non avevano voli di quel tipo. Dato che questo aeroporto non aveva il radar, fu chiesto di vedere il fenomeno col binocolo. In quel momento, due controllori videro l'oggetto che sembrava un uovo, molto grande, come un uovo di struzzo color oro. Pensarono che i due velivoli si stessero per scontrare, ma il pilota via radio rispose "che mi è solo passato di sotto".



Secondo un articolo completo sul caso apparso sul quotidiano La Nacion del 4 agosto 1995 (vedi immagine sopra), il vice direttore dell'agenzia Costa Rica's Civil Aviation, Gregorio Cabalceta, dichiarò che il direttore dell'agenzia, Nelson Rodriguez, convocò un briefing con tutti i testimoni del caso. "Un criterio sarà determinato in base a quello che dicono", dichiarò Cabalceta a La Nacion.

Il profilo di Enrique Castillo Rincon
L'ingegnere Costa Ricano Enrique Castillo Rincon è uno dei contattisti più interessanti che ho incontrato. Egli sostiene una diretta esperienza di contatti con gli extraterrestri, provenienti dalle Pleiadi, su un remoto lago in Colombia il 3 novembre 1973. Il caso Castillo fu indagato due anni prima di quello del famoso contattista svizzero Billy Meier, il quale sostenne anche il contatto con i Pleiadiani. A differenza di Meier, Castillo non ha mai prodotto foto di UFO per sostenere il suo caso, nè ha scoperto una setta o un gruppo messianico che mandava in giro il messaggio di ET, come tanti contattisti. Invece, diventò un investigatore UFO in grado di analizzare il proprio caso. Inoltre, due anni e mezzo dopo il 1973, Castillo dichiarò che tutti i contatti con gli extraterrestri, tra cui messaggi telepatici e strane chiamate, si interruppero. Ora vive in Venezuela con la sua nuova moglie Ana.
Abbiamo visitato con Castillo il luogo vicino alla cima del vulcano Irazu (vedi immagine sopra), dove avvenne il suo primo incontro con gli UFO nel 1963. Castillo lavorò come ingegnere con la Costa Rica Electrical Company ed era sul vulcano assieme al suo capo e ad un altro ingegnere. Improvvisamente alle 6 di sera, notarono ciò che prima pensassero fosse un aereo, che fu poi raggiunto da altri due oggetti che volarono molto vicino alle montagne. Come arrivò vicino a loro, videro che aveva la forma di un disco con una cupola, ma scese con un movimento simile alla caduta di una foglia, a pochi metri dal suolo. "All'improvviso ci fu come un suono tremendo ad alta frequenza che, quasi, fece esplodere le mie orecchie", disse Castillo, "ma non riuscii a muovermi...notai che ero paralizzato." Quella fu la prima volta, anche, che sentì la parola disco volante, ma la sua odissea ufologica era solo all'inizio.
03/08/2012 11:16
 
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FOO FIGHTERS, QUALE VERITA'?

Fonte: www.ufoonline.it/2011/02/26/foo-fighters-quale-verità

La fenomenologia ufologica è concettualmente ricca di analogie con manifestazioni che solo a prima vista possono sembrare distaccate. Un esempio lampante è quello dei Foo Fighters. Non stiamo parlando del gruppo rock creato nel 1995 da Dave Grohl, ma del fenomeno delle così dette “palle infuocate”. Il termine è formato da due parole distinte, fighters ( aereo da caccia ) e foo ( errata trascrizione in slang dal francese “ feu” di fuoco ). Letteralmente il termine significa caccia infuocati. Il cosiddetto “numero zero” ha luogo nel 1944, precisamente il 22 dicembre. Ripercorriamo in breve cos'è accaduto.
Il tenente David Mc Falls a capo della 415a Squadriglia dei Caccia Statunitensi, vide apparire proprio in coda al velivolo che pilotava, due oggetti sferici, avvolti da una coltre di luce rossastra, del diametro di circa un metro. Il contesto nel quale il tenente dovette assistere all’insolito spettacolo, era un’azione di guerra nei cieli dell’Alsazia-Lorena. Naturalmente per un pilota ogni oggetto non identificato costituisce un pericolo, ancora di più se questo si materializza in un evento bellico. A nulla valsero i tentativi di virata e di manovra, per tentare di dipanarsi dalle misteriose sfere, queste continuarono la loro corsa affiancandosi all’aereo militare con notevole speditezza e apparente facilità. Nessun attacco sia chiaro, ma il tenente arrivato alla base stilò il rapporto, evidenziando le anomalie e affermando che le sfere luminose erano sotto “controllo intelligente”. Per questo il caso Mc Falls è considerato il punto di partenza dei Foo Fighters, anche se prima di allora numerosi erano stati i casi analoghi non segnalati.
Infatti già agli inizi della seconda guerra mondiale vengono riportate numerose testimonianze di piloti dell'aeronautica militare, che asseriscono di essere stati intercettati o accompagnati in volo da strani oggetti luminosi. Si trattava di avvistamenti ripetuti, di notte e in pieno giorno, da parte dei piloti americani e da quelli della Royal Air Force. In un primo momento scambiati addirittura per ipotetiche armi segrete nemiche, appartenute verosimilmente ai nazisti. Le autorità americane ed inglesi diedero ordine di indagare sul fenomeno e istituirono due commissioni d’inchiesta. I risultati però non furono quelli che si aspettavano. Infatti numerosi avvistamenti erano stati segnalati anche nel Pacifico e questo strideva con l’ipotesi formulata delle armi non convenzionali in mano ai nemici. La certezza che i Foo Fighters non furono opera dei tedeschi si ebbe dopo la fine della guerra quando si seppe che loro stessi avevano istituito commissioni militari e di spionaggio, per studiare il fenomeno da loro conosciuto come Krautus balls. In sostanza gli oggetti, rivelatisi innocui, dimostravano incredibili velocità e strabilianti manovre, ai limiti delle leggi fisiche, potevano sparire e ricomparire più volte nel giro di pochi istanti, erano invisibili ai radar, cambiavano assetto e formazione, ed infine sparivano senza lasciare traccia. L’avvistamento più significativo avvenne quando la II guerra mondiale era ormai alle spalle, eravamo infatti nel 1948 all’aeroporto di Fargo nel North Dakota. Dell’episodio ci sono tuttora numerose foto, documenti e la testimonianza di decine di civili. Tuttavia alcuni scettici hanno controbattuto asserendo che esiste un’ampia documentazione che testimonierebbe che le palle di fuoco altro non sono che progetti militari sperimentali, citando ad esempio una sfera di fuoco antiradar tedesca, elaborata nel centro di sperimentazione della Luftwaffe nei pressi di Oberammergau, in Baviera. Questi meccanismi erano accessoriati con tubi klystron, e operando con la stessa frequenza dei radar, riuscivano ad eliminare i segnali delle antenne senza risultare sugli schermi. Mai i conti non tornano del tutto: alcuni anni dopo la fine dei conflitti mondiali i veterani di guerra scongiurato il timore di ritorsioni rivelarono storie fino ad allora rimaste sotto silenzio. Molte di queste storie sono emblematiche della vastità e della complessità del fenomeno.
Un soldato del 175° Reggimento Americano racconto un episodio risalente all' Agosto del 44 durante la battaglia di Brest:
"Vidi un oggetto silenzioso passare sopra di noi, volava a bassa quota. Sbigottito attirai l'attenzione del Sergente Ness e gli indicai il punto in cui l'oggetto si stava muovendo. Appena lo vide si alzo' in piedi ad osservare a bocca aperta piu' stupito di me. Eravamo cosi' impressionati che per attimi ci dimenticammo che eravamo nel pieno di una operazione militare. Se aveste avuto la possibilita' di conoscere il Sergente Ness come lo conoscevo io, avreste saputo che era un soldato troppo attento per alzarsi in piedi sapendo che a pochi passi c'e' il nemico. Questo vi fa' immaginare l'inaudita eccezionalità di quello che vedemmo. Ho invocato Dio, l'oggetto sembrava ricordare un vagone ma era 5 volte più grande. Guardai più attentamente alla ricerca di ali o propulsori ma non vidi nulla di tutto questo. Non provocava il minimo rumore. Viaggiava a circa 90 miglia all'ora, riuscimmo ad osservarlo per parecchio tempo prima che scomparse del tutto. Ne la contraerea tedesca e tanto meno quella americana aprirono il fuoco contro l'oggetto".
Di testimonianze come queste se ne trovano a centinaia, catalogate in fascicoli. Parlano da sole anche le trascrizioni dei rapporti militari, accomunate dalla medesima conclusione "unknown" : sconosciuto.
La portata degli avvistamenti fu considerevole e probabilmente non troverà più riscontro nei tempi moderni. Non esistono casi analoghi di fenomenologie sconosciute, che si sono ripetute ad intervalli così regolari. Ancora oggi si segnalano casi simili , uno fra tutti gli "Ufo Messicani" ripresi nel celebre video dai militari stessi, ma le apparizioni sono differenti per tipologia e intervalli di tempo.
Questo fa sorgere dubbi, più che leciti che le sfere di luce non fossero una nuova “Vergeltungswaffe” , cioè un'arma di rappresaglia nazista, bensì qualcosa di diverso. Restano da spiegare infatti molti misteri, che non possono essere liquidati con un presunto progetto di aerei - spia. Primo fra tutti la capacità delle sfere di effettuare movimenti contrari alla forza gravitazionale e alle vigenti leggi fisiche, secondo la possibilità di sparire dalla vista dei piloti, e non solo dei radar, terzo la globalità del fenomeno, dall'oceano pacifico all'Europa, dal Giappone all'Inghilterra. Se davvero il tutto si riduceva a una qualunquistica tecnologia militare, perché negli archivi segreti dei governi impegnati in guerra, non si fa menzione dei progetti ma solo delle inchieste? Coma mai il governo tedesco ha sempre smentito di aver prodotto di sua iniziativa qualsiasi prototipo di quel tipo ? E se davvero il fenomeno si riconduceva ad esigenze di spionaggio militare perché è continuato anche dopo la fine del conflitto? Come si spiega la capacità delle sfere di toccare in alcuni casi le 800 miglia orarie , velocità fantascientifica per l'epoca? Le conclusioni forse un giorno saranno più oggettive e particolareggiate, fino ad allora permetteteci di considerare i foo- fighters una manifestazione ufologica rilevante.
03/08/2012 15:02
 
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CHURCHILL MISE A TACERE GLI AVVISTAMENTI UFO

Fonte: www.corriere.it/esteri/10_agosto_06/churchill-mise-a-tacere-avvistamenti-cavalera_a63f221a-a124-11df-9bff-00144f02aa...

Ai dischi volanti, Winston Churchill fu iniziato nel 1912: nel cielo di Sheerness, in Essex, sopra la base-scuola della Royal Navy qualcuno osservò un oggetto strano che luccicava e rimase stordito. Forse era un velivolo ma non avendo mai visto cose del genere quel testimone lanciò l'allarme e la faccenda finì persino alla Camera dei Comuni. Fu tale lo spavento che il Parlamento ordinò al primo Lord dell'Ammiragliato, il trentottenne Winston Churchill, di venire a capo della inquietante intrusione. Se ne occuparono i servizi segreti della flotta di sua Maestà che però non riuscirono a dare una spiegazione esauriente del fatto. E, così, si preferì soprassedere. Allucinazioni visive? Invasione dallo spazio? Un bel po' di anni dopo, ci raccontano i documenti storici resi pubblici ieri dall'Archivio Nazionale di Stato, Winston Churchill fu costretto di nuovo, e in diverse occasioni, a occuparsi di Ufo. Se nel 1912 non vi aveva prestato più di tanta attenzione e probabilmente non se ne era nemmeno preoccupato, questa volta il leader conservatore, divenuto nel frattempo capo del governo, pensò di andarci cauto e di non sottovalutare gli avvistamenti segnalati.

Era accaduto che sul finire della guerra alcuni piloti della Raf di ritorno da varie missioni (una, in particolare, sulle coste meridionali del Regno Unito) si erano imbattuti in un «oggetto metallico» che era volteggiato attorno alle squadriglie ed era poi sparito. Churchill ne fu informato e le relazioni lo impressionarono. Al punto che, come riferito da una sua guardia del corpo (il cui nome è sempre rimasto segreto), ne parlò a Dwight Eisenhower, allora comandante delle forze alleate in Europa. Si era in un momento delicato del conflitto mondiale, dunque i due concordarono di non dare pubblicità all'evento: l'opinione pubblica non doveva essere distratta e in nessun modo impressionata negativamente. Incaricarono una commissione congiunta dei servizi di sicurezza di interrogare i militari coinvolti negli avvistamenti e valutarono che fosse giusto coprire «per almeno mezzo secolo» tutti i documenti relativi agli Ufo, o presunti tali, circolanti nei cieli d'Inghilterra.

Winston Churchill era un uomo pragmatico: probabilmente il suo pensiero era che quegli «oggetti metallici» potessero essere nuove armi tedesche. Magari missili. Gli esperti lo esclusero. Il dubbio non fu risolto. La storia racconta che Churchill perse le elezioni postbelliche e che restò fuori dai giochi fino al 1951 quando ottenne un altro mandato a governare. La vicenda dei dischi volanti non gli era passata dalla testa. Anche perché, e se ne era reso conto subito, fra le carte conservate al ministero della difesa ve ne erano diverse che segnalavano ulteriori avvistamenti.
Non che ci fosse da esserne suggestionati o particolarmente colpiti ma Winston Churchill decise che affrontare la questione con eccessiva superficialità sarebbe stato un errore. Una nota scritta rivela che il 28 luglio 1952 lo stesso Churchill si rivolse al viceministro responsabile dell'aeronautica militare chiedendogli: «Che cosa sono tutte queste cose sui dischi volanti? Che cosa significano?». E ancora: «Qual è la verità? Fatemi avere una relazione».

Non era ossessionato dagli Ufo ma il leader britannico aveva una certa curiosità e voleva risposte certe. I risultati delle varie indagini che arrivarono sul suo tavolo esclusero che gli «oggetti» osservati nei cieli all'inizio degli anni Cinquanta fossero dischi volanti ma non specificarono altro. Di che cosa si trattava? La documentazione che l'Archivio Nazionale mette ora a disposizione e che si aggiunge a quella pubblicata nei mesi scorsi non regala sconvolgenti risultati, rivela però una circostanza: per diversi decenni sia al ministero della difesa sia nei servizi segreti alla questione degli Ufo sono state dedicate meticolose investigazioni. E la questione non è stata archiviata. Il primo a interessarsene e ad avviare le ricerche fu proprio Winston Churchill.
03/08/2012 18:06
 
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INTERFERENZE ALIENE: SETTE SPUNTI DI RIFLESSIONE

Fonte: www.ufosigns.org/index.php?mod=read&id=1343995513

Per tutto il periodo degli anni ’40, e fino ad oggi, gli Ufo sono stati attentamente osservati e studiati; numerose testimonianze da parte di persone abitanti in località geograficamente distanti tra loro e appartenenti a culture, religioni e sistemi sociali differenti, hanno riportato l’incontro sempre più frequente con oggetti volanti non identificati che sembrano solcare i nostri cieli, proponendosi a volte in maniera del tutto inconsueta e lasciando trasparire la fondata possibilità che alla loro guida si trovino esseri o entità animate intelligenti e senzienti.
Questo particolare scenario è stato da sempre sottoposto all’attenzione dei Governi, mentre le strutture militari hanno raccolto una consistente documentazione che mette in evidenza alcuni aspetti peculiari del fenomeno.
Questa particolare situazione, di norma, dovrebbe portare ad un notevole incremento dell’informazione; in realtà tale percorso si è quasi subito interrotto, vittima della deframmentazione della nostra cultura in generale e del costante insabbiamento operato ai massimi livelli di potere.



Il senso di estrema confusione che pervade oggi il nostro quotidiano si riflette anche nel mondo della ricerca ufologica, divisa e frammentata, nettamente separata tra chi affronta il problema da un punto di vista empirico, chi lo vive come una costante minaccia e chi lo reputa invece il precursore di una nuova era che anticipa il ritorno ad una coscienza globale. Tutte queste correnti ideologiche, spesso in estremo conflitto tra loro, frenano in qualche modo la ricerca e impediscono una visione globale del problema, visione che implica l’approfondimento delle sue varie connessioni, non ultima quella che ipotizza un sottile filo attraverso il quale scorre l’interazione tra gli alieni, i Governi e, in particolare, le conquiste tecnologiche e gli equilibri politici delle grandi potenze mondiali.
Sarà importante, a questo punto, porre alcuni punti base dai quali partire al fine di meglio addentrarsi in tematiche che potrebbero altrimenti apparire come frutto della fantasia di chi scrive.

Il termine cospirazione assume assoluta rilevanza negativa quando i Governi, le organizzazione, gli apparati militari e le risorse di Intelligence menzionate hanno in realtà un comportamento del tutto inattaccabile, cristallino e privo di azioni e fatti che possano innescare il dubbio. Ad oggi nessun gruppo di potere rientra in questi canoni comportamentali.

Il fenomeno Ufo non riguarda, come molti credono e come siamo stati portati a credere, la pura e semplice osservazione dei cieli e la conseguente registrazione di ogni fatto anomalo che si presenti ai nostri occhi. La questione ufologica è uno scenario multi dimensionale e multi sociale, in seno al quale convergono le scelte diplomatiche mondiali, gli equilibri politici e un radicale mutamento delle coscienze che ormai da anni si profila all’orizzonte.

Dati, documentazioni e ricerche di una certa importanza ci confermano che uno o più di questi oggetti, nel tempo, si sono schiantati sulla Terra. Questa affermazione, pur ampiamente negata dai Governi, affonda saldamente le proprie radici proprio in questa politica di negazione che, nella maggior parte dei casi, non ha saputo e non ha voluto fornire una valida e accettabile spiegazione alternativa.

Sulla scorta di quanto appena detto è impossibile, oltre che fuori da ogni logica, pensare che in tali occasioni i Governi e le strutture militari non si siano recate sul posto al fine di raccogliere informazioni, materiali e quanto altro fosse di giovamento ai loro progetti.

A queste quattro osservazioni è necessario aggiungere che:

Le agenzie di Intelligence degli Stati Uniti (e non solo), così come le agenzie di sicurezza nazionali e alcuni reparti militari, sono ampiamente coinvolte in una vasta operazione di Cover up delle prove. Questo scenario è stato direttamente vissuto da molti ricercatori, spesso con tragiche conseguenze.

Si è a conoscenza di ampie evidenze, documentate e studiate anche da importanti istituzioni al di fuori dell’ambiente ufologico, inerenti il rapimento di esseri umani e la mutilazione di bestiame.

La tecnologia attuale supera di gran lunga quella percepita e della quale siamo a conoscenza; questa affermazione, pur essendo plausibile in riferimento al segreto strategico in campo militare, deve essere analizzata da un diverso punto di vista, ovvero dalla repentina escalation in campo tecnologico in assenza di periodi di sperimentazione intermedi.
04/08/2012 10:25
 
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I FRATELLI JUDICA CORDIGLIA CAPTARONO LA PRESENZA DI UN UFO?

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/584-i-fratelli-judica-cordiglia-captarono-lattacco-d...

I fratelli Judica Cordiglia sono ormai entrati a far parte dell'enorme oceano delle Scienze di Confine, zona immensa che coinvolge lo scibile ignoto dell'Universo. I fratelli Achille (nato a Paderno Dugnano nell'anno 1933, è laureato in Medicina, con specializzazione Cardiologia) e Giovanni (nato a Erba nell'anno 1939, è Perito Fonico e Fotografico) sono da decenni degli appassionati in telecomunicazioni, che ebbero la loro grande notorierà negli anni sessanta del secolo scorso per aver captato le comunicazioni dei primi satelliti, sovietici ed americani, inviati nello Spazio.



Ma la loro notorietà è stata ampliata, soprattutto, per l'aver captato (e registrato) delle "voci" nello Spazio, comunicazioni di astronauti non identificati, mandati in orbita prima di Juri Gagarin, cosmonauti "persi" nello Spazio, a quanto pare deceduti con orribile e straziante dolore.
La rivista "UFO Magazine" in collaborazione con il CUN (Centro Ufologico Nazionale) e diretta dal Dottor Roberto Pinotti ha approfondito la questione su questo mistero nel numero 17 di aprile 2011, con una serie di articoli "ad hoc" che fanno della questione uno dei misteri più enigmatici della Storia Contemporanea.
Ma oltre all'enigmatica questione dei cosmonauti scomparsi, esisterebbe un eposidio - collegato agli astronauti "non catalogati" - che sembrerebbe da ricondurre alla presenza di un "qualcosa" di non identificato vicino ad una capsula spaziale.
L'episodio è riportato nel libro "La verità sui Dischi Volanti", edizioni Longanesi, scritto da Frank Edwards nell'anno 1966". In questa opera ufologica della prima ora, scritta da un giornalista scomodo e coraggioso, si legge - alle pagine 205 e 206, che:

"Nel giugno 1962, alla mia corrispondenza su cinque vittime spaziali russe fu dato grande risalto dalla stampa di tutto il mondo. Quell'elenco comprendeva il caso di una coppia di astronauti russi, un uomo e una donna, lanciati in orbita da Baikonour, lago di Aral, il 17 febbraio 1961.
Quel giorno, e per sette giorni seguenti, le stazioni sintonizzate sulla capsula, tra le altre quelle di Bochum, di Uppsala e persino quella di Torino, poterono registrare alcuni dei dialoghi tra gli sventurati cosmonauti e la stazione della loro base. Per un'avaria, i due non poterono lasciare la loro orbita e si presume che vi siano morti (...).
(...) Mentre la coppia condannata orbitava sull'Europa nel tardo pomeriggio del 24 febbraio 1961, le stazioni di Bochum, di Meudon e di Torino (ndr il caso piemontese è riferito proprio ai fratelli Judica Cordiglia), fra le altre sintonizzate sulla loro capsula, ne ascoltarono i comunicati.
Pur dicendosi in buone condizioni fisiche, i due astronauti facevano presente che si era quasi esaurita la loro scorta d'aria e che non avevano più luci a bordo. La voce dell'uomo comunicò che in quel momento gli era praticamente impossibile la lettura degli strumenti, e aggiunse che i segnali radio gli giungevano molto deboli (...).
Frank Edwards per questo motivo ipotizzò il "blackout elettrico". Ma continuamo con l'episodio.
(...) la capsula si manteneva nell'orbita prestabilita.
A questo punto intervenne, eccitatissima, la voce della donna:

"Lo acchiappo io e lo tengo stretto con la destra! Guarda dall'oblò! Guarda dall'oblò! L'ho preso...".

La voce del compagno eruppe dopo qualche secondo:

"Hei! Qui c'è qualcosa! C'è qualcosa... (tre secondi di parole concitate e confuse (...). "Se non ce la caviamo, il mondo non saprà mai niente! Non mi riesce...".

A questo punto era seguita qualche incomprensibile fonazione, dopo di che la stazione della base (nome di codice: Buca) s'inserì ad annunciare ch'erano le 20, ora di Mosca.
Dall'esame dell'intonazione e delle parole risulta chiaro che la coppia degli astronauti russi, condannati a perire a bordo della loro capsula, doveva avere avvistato nello spazio immediatamente vicino qualcosa che dopo la sorpresa del primo momento l'aveva letteralmente terrorizzata.
L'incidente si produceva a sei mesi da uno analogo, del quale era stato protagonista uno dei nostri missili (...).

Fin qui l'episodio. Il giornalista Edwards (immagine sopra) quindi sospettava che un UFO avesse causato dei grossi problemi a quella capsula, in una di quelle missioni, ufficialmente mai effettuatesi.

E la sua ipotesi, leggendo la trascrizione della registrazione, non è tanto peregrina. Nella drammatica comunicazione si parla di un qualcosa "tenuto stretto, preso (ndr intercettato visivamente)". E poi quando si afferma per ben due volte "Qui c'è qualcosa" si riferisce ad una "cosa" vista molto vicino alla capsula, ormai in difficoltà tecnica. E gli astronauti auspicavano di sopravvivere, perchè "il mondo doveva sapere" che c'era un qualcosa di straordinario e non convenzionale nello Spazio.
Questi astronauti, purtroppo deceduti, avevano visto per davvero un UFO? Non lo sappiamo con certezza, ma la presenza di ipotetici "oggetti artificiali extraterrestri" non è da scartare, viste anche le numerose testimonianze di astronauti in orbita terrestre. E se fosse stato un velivolo alieno, questo mezzo può aver causato il decesso dei cosmonauti di cui parla Edwards? Se la trascrizione della comunicazione è corretta - e non ci dovrebbero essere dubbi, vista la serietà che aveva Edwards - la questione si fa ancora più inquietante. Quanti astronauti "non identificati" hanno avuto a che fare con questi incontri nello Spazio? Ed è possibile che la maggior parte delle tragedie "non catalogate" possono aver come causa principale la presenza di UFO nelle vicinanze, con effetti catastrofici - diretti o indiretti che siano - sulla sonde? La nebbia su questo ed altri episodi spaziali è ancora molto fitta e, chissà, se un giorno si diraderà completamente.
05/08/2012 12:10
 
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UFO: IL FATTORE UMANO

Fonte: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...

Osservare e guardare...per quanto queste due azioni si ritengano complementari tra loro, esiste una sottile differenza; e spesso accade di osservare l'esterno guardando il riflesso trasposto di ciò che abbiamo dentro; in poche parole, a volte ciò che vediamo è ciò che vorremmo vedere.
Questo avvenimento, che di certo avranno sperimentato in molti, diventa anche uno degli argomenti con i quali la moderna psicologia, e non solo, tenta di spiegare il fenomeno Ufo.
Un vecchio articolo, apparso nel 1972, a firma di due psichiatri associati alla Harvard Medical School, descriveva gli Ufo come false percezioni di organi sessuali. Lester Grinspoon e Alan D. Persky, questi i nomi dei due autori, asserivano che la maggior parte dei testimoni UFO sono persone che soffrono di disturbi psicologici non trattati; si tratterebbe di soggetti che sono ritornati alla "modalità primaria di pensare", ovvero in un dei periodi tipici dell’infanzia.
Questo modo di relazionarsi rispetto alle cose implica il fatto che, molto spesso, sogni e allucinazioni vengano scambiati per la realtà; si potrebbe definire a tutti gli effetti uno stato di “schizofrenia”, durante il quale le vittime ricordano e rivivono la loro "prima percezione infantile."
Ragionando in questi termini, l’osservare un Ufo in lento avvicinamento sarebbe riconducibile al ricordo del seno materno, così come, per logica e quasi scontata conseguenza, osservare un oggetto sigariforme diventa la trasposizione inconscia di un simbolo fallico.
Grinspoon e Persky liquidano in tal modo anni e anni di avvistamenti come semplici rappresentazioni simboliche legate alla libido infantile, simbolo degli estremi di gratificazione e di onnipotenza.
Tralasciando il fatto che tali osservazioni vanno lette in un determinato contesto storico per l’Ufologia, e tralasciando le personali deduzioni, non certo simpatiche, di chi scrive, esiste per fortuna un filone di studi psicologici molto più attinente alla tematica trattata.
Un buon inizio sarebbe di certo la lettura di “Flying Saucers. A Modern Myth of Things Seen in the Skies”, di Carl Gustav Jung, uno dei più noti e influenti seguaci di Freud, che dedicò parte del suo tempo e del suo interesse al fenomeno Ufo.


Carl Gustav Jung

Una delle prime domande che si pose Jung fu la seguente: gli Ufo sono reali, oppure si tratta di semplici prodotti di una fantasia psichicamente proiettata?
Nessuno di certo si aspettava che il grande psichiatra e psicoanalista riconoscesse la natura extraterrestre del fenomeno; rimane comunque vero che tentò di condurre uno studio nella maniera più asettica possibile, pur propendendo intimamente, per intuibili motivi, all’ipotesi di una proiezione del subconscio.
Il giudizio di Jung si concentra quindi sull’origine degli Ufo, collegandoli con immagini di antichi archetipi e trasformandoli in un vero e proprio mito vivente.
Si tratterebbe di un “gioco”, una proiezione della fantasia che travalica ogni organizzazione terrena; si potrebbe addirittura azzardare l’ipotesi che il fenomeno Ufo, a detta di Jung, rappresenterebbe la risposta dell’uomo di fronte ad una minaccia sempre più pressante, quella del mondo moderno.
La sua preoccupazione principale non si focalizza sul discernere se gli avvistamenti siano o meno reali, l’attenzione viene invece spostata sull’aspetto psichico della questione; perché questi fenomeni vengono segnalati in maniera sempre più crescente quando l’umanità si sente direttamente minacciata?

Proviamo a capire meglio il pensiero di Jung attraverso la citazione testuale di una sua intervista rilasciata all’APRO (Aerial Phenomena Research Association); da premettere che i suoi studi sul fenomeno erano iniziati già nel 1944 e che l’intervista risale al 1958.

“…ho raccolto una grande quantità di osservazioni relative a oggetti volanti non identificati fin dal 1944. I dischi non si comportano secondo le leggi fisiche, ma come se fossero senza peso. Per confermare l'origine extraterrestre di questi fenomeni deve essere necessariamente confermata anche l'esistenza di un loro rapporto con intelligente interplanetarie. Ciò che un tale fatto potrebbe significare per l'umanità non può essere previsto, ma ci metterebbe senza dubbio in posizione di estrema precarietà, quasi delle comunità primitive in conflitto con le culture superiori".

Impossibile quindi negare il fenomeno Ufo, ma di certo possibile provare a darne una spiegazione ben differente e lontana da quella dell’ipotesi extraterrestre; per la prima volta gli Ufo e la psicologia si ritrovano a faccia a faccia, e si tratta di una sfida alla quale non ci si può sottrarre.
A ben riflettere, da sempre, l’Ufologia ha rappresentato un banco di prova per tutte le dottrine scientifiche, un mistero che si vorrebbe mantenere tale ma rispetto al quale è allo stesso tempo impossibile sottrarsi; anche la psicologia non ha resistito a dire la sua, e anche in questo caso, come sempre, lo studio sugli Ufo ha trovato nuove ipotesi di ricerca e spunti di confronto.
Questa ultima affermazione rappresenta, almeno in parte, una delle caratteristiche più affascinanti e nobili di questa ricerca; l’Ufologia riesce ad arricchirsi anche e soprattutto dal confronto con i suoi detrattori, non si tratta di una ricerca statica, fossilizzata, che abbraccia e difende, anche oltre ogni ragionevole dubbio, quelle che ritiene essere delle verità assolute.
In maniera di certo differente da alcune scuole di pensiero, l’Ufologia riesce ad aprirsi alle innovazioni, e dalle innovazioni riesce a trarre nuove idee, a percorrere nuovi sentieri, a sperimentarsi quotidianamente.
Fatta questa breve premessa, è giusto a questo punto chiedersi in che modo la psicologia possa venire incontro agli studi ufologico o, almeno, esserne una valida collaboratrice; per dare una risposta a questo quesito, dobbiamo innanzitutto tenere bene a mente uno dei problemi più spinosi con il quale ogni ricercatore deve confrontarsi.
Coloro che studiano i fenomeni relativi a oggetti volanti non identificati si trovano spesso di fronte ad un insolito dilemma: non avendo quasi mai dati concreti e materiali da valutare (un frammento o altro), bisogna scegliere se abbandonare l’intera indagine oppure basarsi sui rapporti dei testimoni oculari, una fonte di informazioni non sempre affidabile.
Diverso l’approccio dello scienziato che lavora con dati che possono essere replicati e convalidati, che possono essere confermati dai colleghi; d’altra parte la soluzione di rinunciare alle testimonianze è del tutto improponibile, l’unico compromesso rimane quello di entrare nello stato d’animo del testimone.
Tutti i rapporti stilati sugli avvistamenti Ufo si basano, per la maggior parte, sulla percezione di terzi rispetto al fenomeno osservato; è quindi importante stabilire fin dall’inizio che percezione e fenomeno non rappresentano la stessa cosa e non posseggono la medesima valenza.
La percezione è un processo estremamente complesso, che porta il testimone a selezionare, organizzare e interpretare degli stimoli sensoriali rispetto ad un quadro significativo di quanto si trova ad osservare; si tratta quindi di uno stimolo sensoriale che molto spesso compromette i dati osservati.
In tal senso, la percezione di un evento fatta da un testimone, potrebbe facilmente essere differente da quella resa da un secondo testimone dell’evento stesso; come se ciò non bastasse l’interpretazione visiva non è mai spontanea, risente quasi sempre delle convinzioni personali, dello stato animo vissuto in quel preciso istante, della cultura e delle convinzioni religiose.
Gli errori più frequenti nei quali cade spesso il testimone, ovvero quelli che l’ufologo deve essere in grado di intravedere, derivano spesso dalla errata identificazione degli stimoli e da illusioni ottiche: la mente a volte tende a fare brutti scherzi; la luna all'orizzonte appare più grande rispetto a quando è più alta nel cielo, un bastone che galleggia nell’acqua può sembrare piegato, mentre un esperimento condotto nel 1929 ha dimostrato che una piccola sorgente stazionaria di luce, posta in una stanza buia sembrerà muoversi fluttuando nell’aria.
Queste distorsioni percettive vengono vissute dalla maggioranza delle persone, altre invece si presentano come peculiari rispetto ai singoli bisogni psicologici; un classico esempio che rispecchia l’ultimo concetto espresso, esempio tra l’altro abbastanza curioso, è quello illustrato da Jerome Bruner nel 1947: i bambini poveri sono più inclini a sopravvalutare le dimensioni delle monete rispetto ai bambini ricchi.
Una seconda categoria di errori è quella relativa all’errata interpretazione di stimoli come reali; si tratta spesso di risultati che scaturiscono da particolari psicopatologie che affliggono il testimone, quali ad esempio allucinazioni o carattere psicotico.
In tutti questi casi si hanno grossi problemi nel riuscire a distinguere le immagini prodotte dalla realtà esterna e quelle derivanti dalla realtà interna; rimane infine la deliberata falsificazione dell’avvenimento descritto, una eventualità che purtroppo è sempre in agguato nel lavoro del ricercatore sul campo.
Da non sottovalutare il numero dei testimoni che hanno assistito al fenomeno; più il numero è alto, più le possibilità di una isteria collettiva potrebbe essere reale: la possibilità di contagio isterico deve essere sempre tenuta in considerazione nella valutazione di alcuni rapporti relativi ad avvistamenti UFO.
Un colloquio psichiatrico dovrebbe far parte della routine relativa alla valutazione degli osservatori, proprio per questo molto spesso, insieme ai soliti questionari di routine, dovrebbe essere presente anche un breve test psicologico.
In questo contesto si inserisce anche il problema dell’ipnosi, spesso portata come prova di credibilità di un testimone; in realtà questa tecnica si rivela molto utile soltanto come fonte di informazione, ma non dimostra in alcun modo se il soggetto sta mentendo o meno.
Classico esempio sono le persone che non riescono a distinguere la realtà dalla fantasia; questi soggetti, posti sotto ipnosi, “riveleranno” particolari che per loro sono reali ma che non hanno alcuna attinenza con la realtà oggettiva; la pratica di chiedere al paziente di ricordare solo gli eventi reali ridurrà ma non eliminerà l’elemento fantasia.

Cosa dire in conclusione rispetto a quanto appena esposto?
Non si può negare che molto spesso il testimone vede ciò che vuol vedere, che spesso costruisca di sana pianta una situazione visiva, oppure che esistano degli avvistamenti che sono in realtà frutto della fantasia di una mente instabile o inconsce proiezioni di celate paure.
Questi argomenti non possono però dipingere l’Ufologia e, in particolare, le ricerche condotte sul campo, come inutili perdite di tempo; si tratta di sfide conosciute e quotidianamente accettate da tutti coloro che dedicano tempo e fatica a questa attività, sfide che arricchiscono il bagaglio culturale dell’ufologo e rendono l’ufologia stessa un immenso crocevia di applicazioni scientifiche, rendendo sempre più fragile quella ormai vecchia idea che la vorrebbe come una pseudoscienza.
06/08/2012 12:18
 
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UFO ED AVIAZIONE: UNO SGUARDO DA VICINO

Fonte: www.centroufologicoionico.com/articoli/news/589-ufo-ed-aviazione-uno-sguardo-d...

La sera del 21 ottobre 1978, un pilota di 20 anni di nome Frederick Valentich lasciò Melbourne in un Cessna 128L diretto a King Island, che si trova nel mezzo di Bass Strait, al sud dell'Australia. La visibilità era ottima e il vento calmo.
Poco dopo, contattò il controllo del traffico aereo di Melbourne e disse che un aereo lo seguiva a circa 1.000 piedi di altezza sopra di lui - ed aveva caratteristiche insolite e si muoveva molto velocemente - e non riusciva ad identificarlo molto bene, con il suo motore che, a volte, andava in difficoltà.
Più tardi disse che lo strano velivolo stava arrivando verso di lui da un'altra direzione. Il controllo del traffico aereo di Melbourne disse al pilota di identificarlo. La sua risposta fu che viaggiava troppo velocemente, ma aveva una superficie di metallo lucida con una luce verde sopra di essa. Poi riferì che il velivolo, una volta allontanatosi, ritornò - da un'altra direzione - di nuovo indietro verso l'aereo di Valentich. Il motore dell'aereo incominciò ad avere molti problemi.
Poi il silenzio.



Poi, dopo pochi secondi, Valentich riferì che: "lo strano velivolo è proprio sopra di me. E' fermo e non è un aereo!". Seguirono strani e stridenti rumori metallici.
Frederick Valentich e il suo Cessna 128L non furono mai più visti.
Voli di emergenza setacciarono la zona, ma non fu trovata nemmeno la più piccola traccia dell'aereo. Alcuni affermarono che si schiantò su Bass Strait, ma quel modello di Cessna era dotato di un faro che, in caso di incidente, si accendeva automaticamente. Inoltre quel tipo di Cessna era stato progettato per galleggiare sull'acqua.
Molti sono i possibili scenari che circondano il caso Valentich. Ha creato una messa in scena di suicidio? Fu abbattuto da trafficanti di droga della zona? Oppure il pilota e l'aereo intero furono rapiti dagli extraterrestri?

I PILOTI SONO TESTIMONI CREDIBILI
Gli UFO sono stati segnalati dai piloti per anni. Molti ufologi sottolineano che i piloti sono alcuni dei più credibili testimoni per supportare la posizione che gli UFO esistono. Nel documentario del 1979 dal titolo "UFO's are Real", l'importante ricercatore UFO Dottor Richard Haines disse che a causa del fatto che i piloti abbiano una buona vista e competenze formative di osservazione, le loro testimonianze di ripetuti avvistamenti nel corso degli anni non possono essere ignorate.

"Non abbiamo a che fare con proiezioni mentali o allucinazioni da parte del testimone, ma con un fenomeno fisico reale", disse.

Egli non si riferì ad eventi casuali. L'evidenza è profonda:
Ray Bowyer, capitano della Aurigny Airlines, ebbe un incontro di 15 minuti mentre era in volo con un aereo commerciale. Egli descrisse due oggetti che seguirono il suo aereo: avevano la forma di un disco appiattito con una brillante luce gialla proveniente dall'interno. Stimò che erano immensi e potevano avere un miglio di diametro. Molti passeggeri videro anche la stessa cosa.

Kenneth Arnold, un imprenditore e pilota privato, stava volando sopra le Cascade Mountains - stato di Washington - nel 1947, quando vide nove oggetti d'argento, dalla forma di mezzaluna, nei pressi del Monte Rainer e si abbassarono come "farebbe un piatto quando salta sull'acqua". Fu così che nacque il termine "Flying Saucer" (Piatto Volante).



Nel 1986, il volo della Japan Airlines era sulla rotta che dall'Islanda portava ad Anchorage, Alaska (Ndr CUI vedi ricostruzione sopra effettuata dal capitano Kenju Terauchi con a paragone le dimensioni dell'aereo), quando incontrò delle luci bianche e gialle che sfrecciarono intorno al velivolo. Più tardi, l'equipaggio di volo osservò una sagoma gigantesca, di un qualcosa che sembrava essere una nave madre. Prima che potessero avere la conferma da altri aerei nelle vicinanze, l'oggetto sparì.

UFOEvidence.org riporta che ci sono più di 3.500 avvistamenti documentati di fenomeni aerei non identificati da parte di piloti commerciali, civili e militari. Le date degli avvistamenti partono da quella "del primo volo" terrestre fino ad oggi.

LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE CREDE NEGLI UFO
I sondaggi indicano che la maggior parte delle persone crede che "non siamo soli".
Nel 2007, un sondaggio effettuato dalla "Exopolitics Institute" nelle Hawaii dimostrò che l'85% degli intervistati "riteneva che le civiltà extraterrestri stavano visitando la Terra".
Nel 2002, la "Roper Poll" dichiarò che il 56% degli americani conveniva sul fatto che gli UFO fossero reali e il 48% credeva che gli UFO visitassero la Terra in qualche modo.
Un sondaggio Canadese scoprì che il 78% degli intervistati riteneva che la vita esiste da qualche parte nel nostro Universo.
Nel 1996, un sondaggio effettuato da "Newsweek" dimostrò che il 48% degli intervistati pensava che gli UFO fossero reali.
Lo sapevate che ogni anno vengono segnalati migliaia e migliaia di avvistamenti di UFO? Gli studi evidenziano che circa un terzo della popolazione ritiene che, almeno una parte degli avvistamenti, possa essere attribuito ad astronavi extraterrestri.

MFO's: MAN-MADE FLYING OBJECTS (OGGETTI VOLANTI COSTRUITI DALL'UOMO)
C'è qualcos'altro. Gli UFO (Unidentified Flying Objects) sono solo questo: oggetti volanti non identificati e possono essere qualsiasi cosa. "Wired Magazine" ha riportato un dossier sulla serie di "cose vertiginose" che gli Stati Uniti d'America hanno nell'aria e potrebbero essere scambiate per navi extraterrestri.
Dal disco volante modello "VZ-9 Avrocar" degli anni 50 del secolo scorso (ndr CUI questo mezzo non ha mai volato per davvero), al drone T-Hawk (vedi immagine sotto) da Honeywell soprannominato "lattina di birra volante", fino ai dirigibili spia grandi quanto un campo da calcio. Molti UFO in realtà potrebbero essere oggetti volanti costruiti dall'uomo.
L'Avrocar era un progetto congiunto Canadese e Americano che doveva tentare di creare l'equivalente di un effettivo "piatto volante". Dopo 10 anni il progetto fu dismesso.
Lo "Honeywell T-Hawk" è un mini drone che si libra in aria eseguendo ricognizioni per l'Esercito.
Il Northrop Grumman Shield Helicarrier è un enorme centro fluttuante di informazioni. Ha la lunghezza di un campo da calcio e sette piani d'altezza. E' provvisto di 2.500 sensori in grado di raccogliere dati e materiale per l'Intelligence.
Il drone Voltron che può rimanere, ininterrottamente, in aria per cinque anni! Alimentato ad energia solare, è una delle varie proposte per un futuro progetto del DARPA, un ramo di ricerca del Pentagono.
Nel 1930, la Marina USA commissionò un prototipo di aereo soprannominato "The Flying Flapjack". Sembrava un disco volante, piuttosto piatto, con due giganti eliche. Poteva, nelle intenzioni, salire fino ad una quota di 5.000 piedi ed essere specializzato in voli a bassa velocità.
Con tutto quello che i militari statunitensi hanno fatto circolare nel corso degli anni, è facile notare come alcuni di questi potessero essere scambiati per un UFO. E' questa è solo roba americana. Aggiungiamoci i Russi (e ora i Cinesi) con i loro mezzi metallici volanti e che sono in possesso di alcuni oggetti lucenti in grado di distrarre i piloti.

UN "BLACKHAWK" TIRATO SU
E' difficile non credere ad un UFO che contenga vita intelligente, quando questo colpisce quasi fuori dal cielo. Questo è quello che successe al tenente colonnello Lawrence Coyne e all'equipaggio del suo elicottero. Stavano sorvolando Mansfield, Ohio nel 1973 quando incontrarono un grande oggetto rosso, che si mosse rapidamente verso di loro. Il tenente colonnello Coyne disse, più tardi, che aveva la forma che ricordava quella di "un missile".
Aumentò di potenza ed evitò all'elicottero di entrare in collisione con il misterioso velivolo. Una luce verde apparve sul lato inferiore dell'oggetto. Nonostante il tentativo di andare già in picchiata, l'elicottero fu tirato su, verso l'alto, a circa 2.000 piedi rispetto alla posizione originaria. Alla fine, l'UFO lasciò andare via l'elicottero.
"E stata una quasi collisione in volo con quello che noi consideriamo essere un UFO", affermò Coyne. Ha dichiarato, inoltre, che l'oggetto era in possesso di un alto grado di tecnologia, era composto da una struttura e un "design" che noi non abbiamo - non aveva stabilizzatori, non aveva carrelli d'atterraggio o una qualsiasi fonte visibile di propulsione (sotto una pagina del documento declassificato dal FOIA americano e presente negli archivi del NICAP).



Il tenente colonnello Coyne sentì così forte questa esperienza, che lo invogliò ad entrare a far parte di una delegazione alle Nazioni Unite incaricata nel promuovere l'approfondimento del tema degli UFO. Tuttavia, molti piloti non sono così propensi a parlare. Molti non riportano nemmeno un avvistamento.

CODICE DEL SILENZIO
Kenneth Arnold si stancò della polemica intorno al suo avvistamento. Egli dichiarò che semmai avesse visto, di nuovo, qualcosa di simile, non avrebbe più proferito parola. In una intervista effettuata negli anni 40 del secolo scorso, un pilota della Air Force dichiarò che non avrebbe mai segnalato un avvistamento di UFO, nemmeno se era "ala-ala e punta-punta" con lui.

Nicke Pope, che ha fatto parte del progetto UFO della Gran Bratagna per il Ministero della Difesa, ha riferito che spesso i piloti non denunciano i casi, perchè non sanno come descriverli, oppure hanno paura che ciò possa far terminare la loro carriera. Inoltre, ha riferito che ci sono 200-300 avvistamenti ogni anno, di cui l'80% può essere facilmente spiegabile, il 15% è composto da "informazioni insufficienti", mentre il resto è "estremamente interessante".

Forse, incominciano a parlare dopo il ritiro dal servizio. Questo potrebbe spiegare la conferenza stampa indetta nel settembre 2010 da sette ufficiali dell'Aviazione in pensione. Conferenza tenutasi al National Press Club di Washington D.C., gli ufficiali hanno relazionato su quando videro degli UFO che resero i sistemi nucleari USA "temporaneamente inutilizzabili" durante la Guerra Fredda.

Robert Hastings, un famoso ricercatore UFO, è stato l'organizzatore dell'evento ed ha dichiarato: "il possesso e l'uso pericoloso delle armi nucleari minacciano potenzialmente la razza umana e l'integrità del patto planetario".

Anche se Robert Hastings non prestò mai servizio militare, ebbe l'aiuto di Robert Salas, ufficiale di lancio in pensione dell'Air Force. Insieme, rintracciarono una squadra di piloti che ebbe esperienze simili, che si svolsero dal 1963 al 1980.: astronavi aliene di varie forme (coniche, sferiche, a forma di disco) apparvero loro sopra siti di missili nucleari statunitensi. Il tema conduttore? Quando gli extraterrestri si avvicinavano, tutti i missili si bloccavano.

Robert Jamison sostiene che dieci dei suoi missili "improvvisamente andarono fuori uso" nel 1967, presso la base dell'Air Force di Malmstrom, nel Montana. Questo è un luogo dove circolano storie di extraterrestri che visitano l'area. Una guardia di sicurezza riferì dell'apparazione, in lontananza, di due piccole luci rosse, che cominciarono ad unirsi tra loro.

Hastings fu filosofico sulla conferenza stampa e disse: "non credo che l'umanità sia in pericolo da qualunque cosa essi siano, tranne sul fatto che dovremmo avere la nostra mente aperta. Ci sarà un cambiamento di paradigma. Le istituzioni tradizionali come le religioni, i governi e altre istituzioni sociali potrebbero essere minacciate da ciò che sta arrivando. Questa è solo una logica conseguenza di ciò che sta per accadere".

GLI EXTRATERRESTRI NON SONO UNA MINACCIA
Seth Shostack afferma che lui non ha nessun problema a credere negli UFO e negli extraterrestri. A suo parere, anche se fossero reali, non sarebbero un pericolo:

"...io non sono qui per bisticciare con te. Mi piacerebbe concentrarmi su un altro punto - uno che sembra essere sfuggito nell'apparente, infinito, dibattito sugli UFO. Vale a dire, se gli alieni sono qui, dovete ammettere una notevole cosa: sono così innocui come i gattini su Xanax. Riflettiamo: la premessa è che la Terra venga visitata. Ma questi invasori sono una mortale minaccia? E' possibile leggere, occasionalmente, che gli alieni stanno mutilando il nostro bestiame (un passatempo decisamente sgradito, se vero). Ma l'omicidio sembra essere "off-limits" per gli extraterrestri. Essi non uccidono le persone. Le vostre probabilità di essere eliminati da un alce sono più elevate".

E' cibo per la mente. Gli alieni hanno fatto più danni alla Terra nei films di Hollywood, rispetto ad ogni altra cosa della vita reale. Si pone la domanda. Perchè? Forse stanno solo giocando con noi. Potrebbe anche essere che la Terra sia semplicemente uno stagno per loro, una pozzanghera di fango nel grande quartiere della Galassia (...).

Una cosa è certa. Se un pilota vede un UFO, vi sono buone probabilità che non faccia rapporto.
Eccezion fatta per un altro pilota.
In un forum online, recentemente, si è discusso di un documento governativo - in cui si affermava che i piloti non possono condividere le informazioni che riguardano gli UFO, pena una multa di 10.000 $. Un utente di questo forum confidò che aveva sentito che circa il 90% dei piloti aveva una qualche esperienza con gli UFO, ma ha scelto di non parlarne approfonditamente.
Un altro utente, sempre di questo forum, può aver sintetizzato meglio la questione affermando che: "penso che qualsiasi persona che non comprenda che la vastità dello Spazio pullula di varie forme di vita è come se vivesse con la testa sotto la sabbia. Duecento anni fa avevamo zero tecnologia, oggi è ovunque. Aspettarsi che altre forme di vita di miliardi di anni sopra di noi non siano in possesso di una tecnologia, o la capacità di poter viaggiare, è davvero pensare in modo ingenuo".

DUNQUE, GLI UFO SONO REALI?
Diversi studi hanno concluso che la maggior parte degli UFO sono osservazioni di alcuni oggetti reali, ma normali e comuni: oggetti astronomici come le meteore, mongolfiere, aerei, nubi madreperlacee o nubi nottilucenti. Una piccola percentuale degli avvistamenti di UFO sono stati segnalati essere dei falsi. Tuttavia, una percentuale considerevole di avvistamenti di UFO e relativi rapporti restano inspiegabili - e questi sono i veri Oggetti Volanti Non Identificati nel senso stretto della parola.
07/08/2012 12:55
 
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UFO E GUERRE STELLARI

Fonte: www.altrogiornale.org/news.php?extend.6027.10

Nel corso della storia degli UFO alcuni di quelli rivelatisi solidi I.A.C. (Identified Alien Crafts ­ velivoli alieni identificati, N.d.R.) sono precipitati, in base a cause chiarite solo in pochi casi, per cui molti investigatori dubitano che alcuni di questi UFO-Crash siano effettivamente accaduti. E da un'analisi della casistica e delle teorie sulla propulsione degli UFO risulta abbastanza improbabile l'abbattimento di tali oggetti con armi a proiettili balistici convenzionali. Diverso, il discorso inerente l'abbattimento o il danneggiamento di un USO (Oggetti Sommersi non Identificati) poiché contro una grande massa di acqua a notevole pressione potrebbe rivelarsi inefficace il campo di forze che circonda l'apparecchio.
Uno dei metodi più plausibili di difesa contraerea potrebbe essere costituito da un trasmettitore di onde puramente energetiche e senza l'impiego di un proiettile materiale, inevitabilmente lento. Gli Stati Uniti avevano già varato dagli anni '40 il Progetto Joshua, che consisteva in un'arma acustica, ma si consideri che la maggior parte degli UFO, almeno quelli non in avaria, sembrano in grado di viaggiare a velocità supersoniche, rendendo inefficace tale tipo di arma nello spazio, perché le onde sonore hanno bisogno di un mezzo per propagarsi. Non intendiamo dibattere dal punto di vista morale sull'opportunità ed ammissibilità di un simile atteggiamento, limitandoci ad una trattazione tecnica e storica. In caso di pace con tutti i visitatori extraterrestri, un tale sistema difensivo potrebbe essere usato contro eventuali meteoriti e sarebbe meno pericoloso dello stoccaggio di armi nucleari.
Secondo le teorie di Wilhelm Reich, detenere elementi radioattivi è sempre pericoloso anche se in quantità minime e, comunque inferiori alla massa critica. Il presunto UFO crash di Aztec potrebbe rientrare in questo tipo di armamento, anche se ci sembra un incidente involontario e non un attacco deliberato, in base ai dati finora raccolti.

Dentro i Dischi Volanti
Nel 1947, forse proprio a causa dei numerosi avvistamenti ufologici, furono installati potenti radar ai quattro angoli del perimetro atomico del New Mexico. La zona comprende i Laboratori Nazionali di Los Alamos, il poligono di Alamogordo, la base aerea di Roswell ed il Centro Sperimentale dei Razzi di White Sands. Secondo alcuni studiosi, il radar deriva do un sistema progettato e costruito da Nikola Tesla nel 1935, ma venne rifiutato dai vari governi che facevano parte della Società delle Nazioni. Questo sistema aveva lo scopo di eliminare il rischio di guerre, impedendo il successo di un attacco a sorpresa ed era disponibile anche per gli Stati più piccoli e meno popolati. Consisteva in un apparato di rilevazione di eventuali invasori, aerei o navi, e di un raggio della morte che avrebbe distrutto i mezzi aggressori.
Si presume che da un componente dell'installazione di Tesla sia derivato il radar. Uno di questi quattro radar infatti era sperimentale e di enorme potenza, a tal punto che in seguito dovette essere smantellato in quanto nocivo per la salute degli operatori. Il 25 marzo 1948 un disco volante di circa 30 metri di diametro entrò nella zona "illuminata" dalle trasmissioni di uno dei radar. Scattò l'allarme rosso e anche gli altri tre radar furono puntati sulla traccia non identificata, mentre i caccia decollarono. La concentrazione di microonde trasmesse da tutti e quattro i radar sull'oggetto portò ad un sovraccarico del generatore di onde antigravitazionali, che si trovò impossibilitato a mantenere in volo l' UFO. Esso precipitò al suolo e gli addetti radar persero il contatto, mentre i piloti dei caccia comunicarono la posizione del relitto, facendo scattare le operazioni di recupero nella massima segretezza in base alle procedure militari entrate in vigore dopo gli eventi di ROSWELL.
Poco dopo il disastro furono informati il generale Marshall, Segretario di Stato ed il Dottor Vannevar Bush, numero due del MJ-12, mentre una squadriglia di elicotteri proveniente da una Unità speciale di base a Camp Hale, sorvolava il relitto. La famiglia di agricoltori proprietaria del terreno fu sequestrata per diversi giorni ed efficacemente convinta a tacere. Il capofamiglia, interpellato nel 1987, aveva ancora paura di ritorsioni e negò tutto, chiedendo l'anonimato. Entro le tre ore successive al disastro, per vie secondarie, erano giunti nella zona tre autotreni militari, contenenti il materiale indispensabile per l'intervento. Il personale recintò velocemente la zona ponendo severi cartelli che notificavano la confisca del terreno ed il divieto d'accesso.
Una volta accertato che il veicolo non era radioattivo giunse sul posto un'équipe di scienziati selezionata dal Dottor Bush, fra i quali: Lloyd Berkner (componente del MJ-12 e futuro componente della Commissione Robertson e della NASA), Jerome Hunsaker (componente del MJ-12), Charles A. Heiland (studioso del magnetismo), Robert Oppenheimer (tra i costruttori della prima bomba atomica), John Von Neumann (inventore delle memorie dei computer e presunto componente dell'équipe dell'Esperimento Filadelfia). Inun secondo tempo si recò sul posto anche Detlev Wulf Bronk, interessato alla parte più macabra del ritrovamento, i cadaveri che, secondo William Steinman e Wendelle C. Stevens erano 14, 16 secondo Salvador Freixedo.
Il disco era di metallo senza giunzioni ed aveva alcuni oblò che sembravano di un metallo trasparente. All¹interno si vedevano due creature della fisiologia presunta di Zeta Reticuli, alti circa un metro e venti centimetri. I corpi erano reclinati sui pannelli ed apparivano bruciati ed anneriti come se la temperatura fosse salita improvvisamente, forse grazie all'effetto delle microonde trasmesse dai radar, analogamente ai forni a microonde dei nostri giorni.
Il disco non era perforabile dai trapani dell'epoca. Uno degli scienziati prese a martellate un oblò e riuscì a scalzarlo dal suo alloggiamento. Quindi videro una leva e usando un ramo di pino a mo' di palo azionarono un pulsante e si rivelò un'apertura, attraverso cui gli esperti poterono entrare, rinvenendo altri corpi (12 o 14) bruciati. Frank Scully fece clamorose rivelazioni già nel 1950 nel libro "Behind the Flying Saucers", ma pochissimi ufologi lo presero seriamente in considerazione. Prova ne sia che, fino al 1978, l'argomento degli apparecchi alieni precipitati era un tabù, che rendeva suscettibili i sostenitori di tali teorie a varie forme di ridicolizzazione.

Il Progetto Montauk
Nel 1991 uscì negli Stati Uniti il libro Project Montauk, di Preston B. Nichols e Peter Moon, che suscitò un certo scalpore negli Stati Uniti. Montauk è l'estremità orientale di Long Island (Stato di New York) e prende il nome da una tribù di nativi. Gli autori sostengono che il progetto Montauk sia la continuazione dell'esperimento Filadelfia. Esso comprendeva diversi sconcertanti sviluppi che rientrano sia nell'alta tecnologia sia nel paranormale:

1) Il teletrasporto
2) Il viaggio nel tempo
3) Lo studio della memoria umana
4) Il condizionamento a distanza, contro la volontà del soggetto ricevente
5) Lo sviluppo di apparecchiature psicotroniche per aumentare le capacità di
sensitivi e soggetti dotati di poteri psichici
6) La materializzazione di oggetti da parte di sensitivi
7) La distruzione di oggetti e l'uccisione di persone a distanza.

Di certo vi è un enorme consumo di energia elettrica per ammissione dell'azienda elettrica LILCO (Long Island Lighting Company). C'è un generatore attivo situato presso un garage, ufficialmente adibito ad alloggiare le attrezzature per la manutenzione del verde pubblico, ma sproporzionatamente grande per tale funzione. Situato a Camp Hero, nel parco che appartiene allo Stato di New York, può erogare fino ad un massimo di 70 megawatt, anche se nel 1993-1995 ne produceva solo venti, comunque esagerati per dei lavori di giardinaggio. L'ipotesi di Nichols è che lo si impieghi per alimentare i consumi delle strutture sotterranee. Inoltre a Mountak verso il 1994 fu riattivata una centrale elettrica di emergenza da 100 Megawatt, una potenza secondo la LILCO sproporzionata per la fornitura ai piccoli centri di Montauk, East Hampton, etc., anche in caso di forte afflusso turistico.
Un altro fatto storico sicuramente provato ed inoppugnabile è l'ingiustizia perpetrata ai danni della popolazione di Montauk. Con un processo farsa iniziato nel 1908 venne fraudolentemente sottratta la terra ai nativi americani della tribù Montauk, dichiarati estinti il 9 dicembre 1910, in quanto incrociati con coniugi afro-americani e caratterizzati da una carnagione molto più scura dei "Pellerossa" puri. Non essendo abbastanza ricchi per permettersi buoni avvocati, dovettero accettare la sconfitta e fu così possibile costruire la base Aeronautica di Montauk, probabilmente anche un vasto complesso sotterraneo, sulla terra appartenuta ai Montauk, per loro sacra. Esiste il fondato sospetto che questo potenziale tecnico-scientifico e, all'occorrenza bellico, sia stato utilizzato anche contro gli alieni, in un'operazione di abbattimento UFO, non accidentale, ma deliberato. Lo riporta lo stesso Nichols, che afferma di aver lavorato per il Montauk Project e di esserne uscito negli anni '80, riuscendo a vincere il condizionamento psicologico cui era stato sottoposto.

Particelle e microonde
A pag. 117 di "Montauk Revisited" (Sky Books, 1994) Nichols afferma che nel 1989, quando lavorava per la BJM, una corporation appaltatrice nel campo delle installazioni elettroniche per la difesa statunitense, contribuì ad abbattere l' UFO che precipitò presso la Baia di Moriches, a Long Island. Nichols sostiene che, insieme ad altri tecnici e scienziati, trasmise determinate frequenze radio ad alta potenza che mandarono in tilt la guida antigravitazionale del disco, che cadde. Nella base Aeronautica di Mountak c'è anche un potente radar di grosso diametro, visto dagli autori per la prima volta nell¹estate 1993.
Stranamente, gli uccelli che si trovavano vicino al radar restavano immobili, anche quando Nichols e Moon li bersagliarono con dei sassi. Inoltre la videocamera di Nichols non funzionò nei pressi del radar, nonostante fosse adeguatamente schermata per le emissioni di microonde. Un sedicente addetto alle pubbliche relazioni della ditta Cardion, disse a Moon che si trattava di un radar sperimentale atto all'individuazione di natanti usati per il traffico della droga. Secondo Nichols, esperto in elettronica, a tal fine sarebbero bastati radar molto più economici, alla portata dei paesi del terzo mondo e già in commercio da anni.
Inoltre gli scrittori notarono la presenza di alcune strutture sotterranee al di sotto del radar e nelle vicinanze. Tra di esse c'erano i chiari segni di un ambiente circolare. Un fisico nucleare amico di Nichols espresse il parere che fosse un acceleratore di particelle. Quindi si potrebbe trattare di un radar che emette raggi composti da particelle subatomiche (molto spesso neutroni). Ciò significa che le emissioni di questo radar contengono molta più energia cinetica rispetto ai radar ordinari. Gli impieghi più probabili di questo radar sono:

1) L'abbattimento di oggetti volanti non identificati come amici, inclusi anche gli UFO e gli IAC;
2) L'emissione di onde di potenza insufficiente a danneggiare le strutture metalliche di un aereo o di una nave o il campo di forza di un UFO, dirette verso l'interno degli Stati Uniti per trasmettere messaggi direttamente al cervello delle persone, ottenendo un condizionamento della volontà altrui. Si tratta di emissioni abbastanza forti da provocare un certo numero di tumori nella popolazione.

Stando ancora a Preston Nichols, presso i Laboratori Nazionali di Brookhaven, a Long Island, si trova un enorme acceleratore di particelle, complesso che accelera i neutroni fino al 50% della velocità della luce, poi un condotto dirige le particelle verso un secondo anello più piccolo che si trova appena sotto il livello del terreno nell¹ex base USAF di Montauk. Nell'acceleratore (diametro di 625 piedi, circa 190 metri) i neutroni vengono portati a velocità prossime a quelle della luce, quindi vengono introdotti in un Klystron (amplificatore di particelle) che dà forma a dei "pacchetti" quantistici di particelle. Le particelle in tutto questo percorso sono sempre estremamente ricche di energia. Infine i "pacchetti" raggiungono uno specchio elettronico dotato di magneti di localizzazione che li trasmette contro l'obiettivo.
Queste particelle vengono convogliate in un raggio modulato sulla frequenza portante di 435 Mhz., paragonabile ad una specie di treno con vagoni che guidano le particelle verso l'obiettivo. Se tutto ciò corrispondesse a verità, questi apparati danno l'equivalente elettromagnetico di una mazzata contro il "target" nemico, un raggio capace di penetrare all¹interno del campo di forze che circonda un UFO e che fa parte del suo sistema propulsivo, molto più efficacemente di un laser. Esiste il fondato sospetto che questo armamentario sia stato utilizzato anche contro gli alieni, in varie operazioni di abbattimento di uno o più UFO.

Sotto processo
Negli anni tra il 1990 ed il 1995 Preston B. Nichols divenne membro del LIUFON e consulente per le questioni tecnico-scientifiche, oltre che amico personale di John Ford, presidente del LIUFON. Il 23/6/1996 i mass-media diedero notizia dell¹arresto di Ford, unitamente a Joseph Mazzucchelli, 42 anni e Edward Zabo, elettricista della Northrop Gunman Co, accusati di complotto per avvelenare mediante materiale radioattivo alcuni esponenti politici locali e incendiare la sede del Partito Repubblicano. Il piano quindi sarebbe proseguito con una specie di grottesco mini golpe locale per prendere il potere nella contea di Suffolk. Zabo avrebbe venduto a Ford quantità letali di un radioisotopo rubato dall¹installazione Northrop.
Il procuratore James M. Catterson all'epoca paragonò i tre sospetti a Saddam Hussein, agli attentatori del World Trade Center (il primo attentato) e di Oklahoma City. Catterson cercò di dimostrare che i tre componenti del LIUFON erano psicopatici, ad esempio, nel caso di Ford, in quanto aveva scritto e spedito ai soci LIUFON un bollettino in cui si affermava che nel 1995 le foreste di Pine Barrens erano state incendiate a causa della caduta di un enorme UFO. Nella circolare si affermava anche che agenti di polizia della contea e dell'FBI avevano appiccato diversi incendi per distrarre l'attenzione della gente ed attuare il cover-up; inoltre, Mazzucchelli era stato avvertito di un complotto di agenti governativi per ucciderlo con il benestare della polizia locale. Anche la Northrop e il Ministero della Difesa avevano aperto due inchieste.
I tre indiziati si proclamarono innocenti. L'unica prova a carico presentata dal procuratore era una raccolta di intercettazioni telefoniche molto confuse, in cui sarebbe stato delineato il complotto. Nel novembre 1997 è stata emessa la sentenza: internamento in manicomio a tempo indeterminato non inferiore ad un anno per John Ford e pene minori per gli altri due.

Il caso Victorian
Un argomento che gli scettici accampano per demolire le nostre ricerche in questo campo così delicato, è che gli apparati militari del mondo non perdono tempo con tali balordaggini. In realtà, i ministeri della difesa di tutto il mondo si occupano dei fenomeni extraterrestri fino alla paranoia. Sulla rivista "Lobster" n° 32 pag. 30-32, vennero esposte da Armen Victorian alcune vicende da lui vissute in prima persona. Victorian (sulla cui figura di recente si sono intrecciate ampie discussioni soprattutto in seno agli ambienti ufologici britannici, N.d.R.) è un britannico di origine armena, ufologo indipendente, politologo e teorico delle cospirazioni, spesso in contrasto con gli altri ufologi.
Victorian riportò varie informazioni a suo dire da lui ricevute dal NORAD (North American Air Defense, con sede in un bunker a Colorado Springs, proprio dove Tesla condusse alcuni suoi esperimenti). Secondo Victoria, dopo il 17/12/1969, con la chiusura del BLUE BOOK, grazie alla Commissione Condon, gli UFO vennero stati rinominati e riclassificati come:

UCT - UNCORRELATED TARGET o UTR - UNCORRELATED TARGET REPORT (Obiettivo Non Correlato ad origine conosciuta) se si trova all'interno dell'atmosfera terrestre.
UCE - UNCORRELATED EVENT o UER - UNCORRELATED EVENT REPORT (Evento non correlato ad origine conosciuta) se si trova nello spazio esterno.

Il termine "Target" non deve far pensare ad una campagna pubblicitaria, bensì ad una potenziale pericolosità e quindi ad un possibile tentativo di distruzione dell'intruso da parte americana. Ciò smentisce le conclusioni di Condon, secondo cui gli UFO non costituivano e non costituiranno mai motivo di interesse per la difesa (lettere del NORAD allo scrittore del 13/11/1995 e 19/12/1995 e dell'U.S. Space Command del 28/4/1993 e 7/4/1994). Inoltre Victorian si recò a Washington nel 1996 e l'ONI (Office Of Naval Intelligence) lo indirizzò presso un piccolo edificio non lontano dal Pentagono, la Pentagon House, di proprietà del Dipartimento della Difesa USA. I funzionari a colloquio con Victorian dissero che ufficialmente non si occupavano di quelle cose, ma che ufficiosamente erano immensamente interessati a qualunque rapporto o informazione grezza che lui fosse in grado di fornirgli, nonostante fosse un civile e privo di una rete stabile ed affidabile che un centro ufologico organizzato potesse garantire.
Appare ancora una volta evidente la condotta menzognera e disonesta di Condon, e risulta molto ridicolo il cover-up perdurato per oltre 50 anni, se gli apparati della difesa nordamericana conversano esplicitamente su corrispondenza non classificata e per di più con un giornalista riguardo all'argomento tabù per eccellenza: UFO e visite extraterrestri. Per concludere, nel 1992 a Houston, in Texas, l¹ufologo e pilota civile americano Ron Madley è riuscito ad ottenere, grazie alla ottusità di James Oberg, braccio destro di Philip J. Klass, sei spezzoni di filmati della NASA, seminascosti nel centro Goddard. In queste riprese si vedono i cosiddetti "ciottoli brillanti" sparati contro gli UFO, oltre a quello ottenuto da Richard Hoagland nel 1992 (uno dei sei era già stato ottenuto da Hoagland nel 1991). In questa trattazione ho volutamente trascurato tali filmati, ritenendoli afferenti a sistemi poco efficaci e tecnologicamente obsoleti.
07/08/2012 15:01
 
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UFO'S OVER ATOMIC PLANTS - PARTE 1

Fonte: www.openminds.tv/ufos-over-atomic-plants-part-1/

The subject of UFOs spotted at missile bases and other sensitive nuclear facilities has received quite a bit of attention in recent years thanks to the great research of longtime ufologist Robert Hastings, author of the book UFOs and Nukes – Extraordinary Encounters at Nuclear Weapons Sites. Hastings was also the sponsor of a significant panel of former military witnesses of these incidents at the National Press Club (NPC) in Washington, DC on September 27, 2010. He wrote the cover story, “UFO/Nuclear Connection,” for Open Minds magazine issue 7 (April/May 2011), where he discussed the media impact of his NPC event.
Long before all this I had treaded some of the same territory for a three-part series I wrote in early 1982, under the pseudonym of A. Hovni, for the supplement UFOs and other Cosmic Phenomena, published weekly by the longtime defunct New York City newspaper The News World. I did extensive research on the declassified UFO files of the CIA, FBI, USAF, U.S. Army and Atomic Energy Commission (AEC), which had then been recently released under the Freedom of Information Act (FOIA). The files clearly showed that the military and intelligence agencies were quite worried during the early period of the flying saucer era in the late forties and early fifties by the large amount of UFO sightings over sensitive nuclear facilities. Many resulted in the scramble of fighter planes. This was the height of the Cold War and a climate of “red menace” paranoia was rampant in at least parts of the U.S. government. Many of the UFO-nuke documents come under the heading of “Protection of Vital Installations.”
I have transcribed the article exactly as it was published back in February of 1982, except for the correction of a few typos. However, I’ve added at the end some of the official documents mentioned in the original story, so you can read the full document and not just the quotes excerpted in the article.

The News World, New York City, February 20, 1982

UFO surveillance of A-plants

U.S. documents show atomic link to saucers

By A. Hovni
Special to The News World

First in a three-part series

We often hear the statement that UFOs, whatever they are, have a tendency to buzz atomic plants and other similarly sensitive military and industrial installations. This is naturally used to support the theory that UFOs are extraterrestrial devices which understandably are engaged in a systematic surveillance of the Earth’s military and industrial resources. And yes indeed, there is enough evidence to verify the assertion that UFOs do fly over atomic plants.

This is not based on hearsay or unconfirmed press accounts, but rather on dozens of declassified U.S. government documents from agencies such as the CIA, the FBI, the U.S. Air Force and the U.S. Army, and last but not least, the Atomic Energy Commission (AEC). These documents have been obtained under the Freedom of Information Act by Dr. Bruce Maccabee, now with the Fund for UFO Research, and New York City attorney Peter Gersten, for Citizens Against UFO Secrecy (CAUS) and Ground Saucer Watch (GSW). But let’s plunge into the evidence.

UFOs—an energy link noted

Because the flying saucer phenomenon followed closely the growing development of atomic energy, it shouldn’t come as a surprise that both subjects became mixed up in more than one opportunity. Take, for instance, a July 18, 1947 FBI memorandum concerning the opinions of an informant, a nuclear scientist from Stamford, Connecticut, about “flying saucers.” The memo’s sub-headline reads “Atomic Energy Act,” and the scientist (name deleted) had worked at the MIT’s Radiation Laboratory during the Manhattan project, and was employed at the time the memo was written with the American Cyanamid Research Laboratory in Stamford.

He told an FBI agent in New Haven that, “it is quite possible hat actually the ‘flying saucers’ could be radio controlled germ bombs or atom bombs which are circling the orbit of the earth and which could be controlled by radio and directed to land on any designated target at the specific desire of the agency or country operating the bombs.”

The possibility that UFOs were really “nuclear-propelled missiles” was discussed in another lengthy FBI memo, dated January 10, 1949. An FBI agent in Knoxville, Tenn. had received a “voluntary” visit by a Mr. Roterman, who was “the principal army technician at the Nuclear Energy for the Propulsion of Aircraft Research Center at Oak Ridge, Tennessee,” according to the document. Flying saucers had already been sighted and reported at Oak Ridge itself, and a concentrated flap would follow in 1950, as we shall see in our next article.

In any event, it was Roterman’s personal opinion that “there is only one possible fuel which could be utilized (in UFOs) which is in accord with present theory, and that is the utilization of atomic energy.” To support his theory, Roterman “called attention to the vapor trail and gaseous corona described as a ball of fire, which he states might give some evidence to the fact that a radioactive field is present.”


The Los Alamos National Laboratory in New Mexico
the key facility for World War II’s Manhattan Project
atomic bomb, and site of many 'fireball' sightings in
the late 40s and early 50s

When the Central Intelligence Agency became seriously involved in the flying saucer situation during the early ’50s, they seemed to be much more cautious about confusing saucers with missiles, although they certainly did notice and research a link between UFOs and atomic energy. For example, a CIA document based on a briefing with the Air Force, dated August 22, 1952, states that “a study of ‘flying saucer’ sightings on a geographical basis showed them to be more frequent in the vicinity of atomic energy installations,” to which the CIA added in parenthesis, that this could be “explained by the greater security consciousness of persons in those areas.” Yet the fact remains undisputed that before 1953, when President Eisenhower launched his famous “Atoms for Peace” campaign, UFOs had been spotted frequently over all of America’s top nuclear research facilities, including the restricted areas around Los Alamos and Sandia Base in New Mexico, the Hanford AEC plants and waste disposal sites in Washington State, the Oak Ridge nuclear facilities in Tennessee, and the Savannah River Plant in South Carolina.
This would lead some “CIA consultants” to state that the solution of the UFO conundrum “would probably be found on the margins or just beyond the frontiers of our present knowledge in the fields of atmospheric, ionospheric, and extraterrestrial phenomena, with the added possibility that the present dispersal of nuclear waste products might also be a factor.”

Understandably, the CIA would elaborate further on this possibility, which is mentioned in several documents, memoranda and position papers from the time. Speculating that “UFOs may be electromagnetic or electrostatic in character,” one of the documents from the summer of ’52 added that, “effects of interaction between these natural phenomena and radioactive material in the air can only be conjectured.” It gave as possible evidence the fact that UFO sightings had been reported at Los Alamos and Oak Ridge, “at a time when the background radiation count had risen inexplicably.” But convenient as this explanation seemed, the CIA was nevertheless cautious to conclude that “here we run out of even ‘blue yonder’ explanations that might be tenable, and we still are left with numbers of incredible reports from credible observers.”


Last page of an Aug. 15, 1952 paper by a CIA consultant
with an interesting quote about sightings at nuclear facilities

With Headquarters in Fort Sam Houston in San Antonio, Texas, the Fourth Army was responsible during the early post-World War II era with the protection of Los Alamos and Sandia Base in New Mexico, and Camp Hood in Texas. All these restricted areas were the subject of numerous unexplained sightings between 1948 and 1950. One Fourth Army document, dated July 2, 1949, gives a complete “Summary of Observations of Aerial Phenomena, Camp Hood, Texas,” indicating that “over 100 men and officers have observed and reported the phenomena.” Termed “fireballs” for lack of a better name, some objects were described “round” and others with “diamond or oblong shape.” Beginning on March 6, 1949, the phenomenon was said to appear at Camp Hood “on the average of every nine days,” and it was determined that no conventional aircraft had been flying at the time.

Other documents show that similar fireballs “of an intense white or greenish white” had been observed several times by “security inspectors at Los Alamos AEC project,” as well as by sentries at Sandia Base and Kirtland Field. Furthermore, meteorologist and astronomer Dr. Lincoln La Paz, from the University of New Mexico, was pproached by the Air Force Office of Special Investigations (AFOSI) to cooperate in the ongoing investigation. One of the Fourth Army documents states that “Dr. La Paz has, from descriptions of observations furnished him and, BY PERSONAL OBSERVATION, determined that the objects sighted are NOT natural meteoric phenomena.” (Capital letters and emphasis in the original).


Dr. Lincoln La Paz, the well known expert on meteorites
at the University of New Mexico, who took a preeminent
role in the investigation of the mysterious fireballs for
the U.S. government

The FBI also became aware of the problem, as we can see from a memo written on January 31, 1949 by the Special Agent in Charge (SAC) in San Antonio to Director J. Edgar Hoover, summarizing the series of sightings “toward the apparent ‘target’, namely, Los Alamos.” Besides repeating both the sightings and hypothesis mentioned already, the memo cites a letter by a woman whose name has been deleted. Although the agent says “she has generally been considered unreliable and possibly mentally unbalanced”—presumably deduced from her numerous letters “to Military Authorities concerning her theories regarding Atomic Energy”—nevertheless he added that “she, however, has submitted to Military Authorities the only theory thus far known that has any credibility at all, namely, that the lights are manifestations of cosmic rays which are directed toward a specific point. She further theorizes that such rays may interfere with the ignition of motors and may account for various unexplained air crashes.”

In his classic book, The Report on Unidentified Flying Objects, the late former Project Bluebook Head, Captain Edward J. Ruppelt, revealed that at one point the government was so concerned with the fireballs around Los Alamos that a high level scientific conference was called in. Dr. Edward Teller, the father of the H bomb, Dr. Lincoln La Paz, and other luminaries were among the participants. Eventually the Air Force established Project Twinkle, under Dr. La Paz, to study, photograph and measure the phenomenon with three “cinetheodolite stations” near White Sands, New Mexico. It is generally recognized, however, that by the time Project Twinkle finally became operational, the concentration of fireballs had also began to die out, so that no significant data was obtained. Yet the presence of “flying discs” around vital atomic plants was by no means over. (See the enclosed letter from USAF Lt. Col. Doyle Rees to the Director of AFOSI in Washington, Brig. Gen. Joseph Carroll, covering the entire fireball issue. The document was obtained under the Freedom of Information Act and disseminated by attorney Peter Gersten).
09/08/2012 09:18
 
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IL GENERALE CHE COMUNICAVA CON GLI ALIENI

Articolo di Lavinia Pallotta
Fonte: impattoalieno.altervista.org/articoli/scheletro_articolo.php?art=ufologi...

Lo scorso anno (2005), prima del disclosure, per quanto parziale, da parte dell'Aeronautica Brasiliana, e l'ammissione, a livello ufficiale, dell'esistenza della Operazione Prato - operazione piatto, da flying saucer - il Brazilian UFO Magazine ricevette la lettera di un testimone che denunciava il cover up governativo riguardo tale Operazione, smentiva alcune dichiarazioni rilasciate dal Maggiore Antonio Lorenzo in un'intervista per un quotidiano e riportava le proprie, credo rilevanti, esperienze.
La lettera venne divulgata sulla nota lista ufologica UFOupdate dal direttore della testata, A.J.Gevaerd, ed è firmata con nome e cognome, ma dietro richiesta di anonimato. Ne riportiamo di seguito una traduzione in italiano, con il permesso del direttore.


Alfred Uchoa

LETTERA AL BRAZILIAN UFO MAGAZIN
Il quotidiano Correio Braziliense ha dedicato un'intera pagina agli UFO sul numero del 30 gennaio 2005, intitolandola "Sicurezza" e con il sottotitolo "i cacciatori di ET". Il servizio era firmato da Ullisses Campbell. Tra gli altri argomenti, il testo descrive la campagna intrapresa dal Brazilian UFO Magazin UFO: Freedom of Information Now, e riferisce che gli ufologi brasiliani chiedono l'apertura degli archivi segreti governativi riguardo l'Operazione Prato, il Caso Varginha e quella che i ricercatori brasiliani chiamano "La notte ufficiale degli UFO in Brasile". Questa richiesta è inclusa nel "Manifesto dell'ufologia brasiliana" che è parte integrante della campagna ed è pubblicato sulla rivista e il sito web.
Nel summenzionato servizio, con il sottotitolo "Archivi a Brasilia", Campbell presenta la sua intervista al maggiore Antonio Lorenzo, del dipartimento per le Comunicazioni Sociali dell'Aeronautica brasiliana. Si legge: "Il Ministro dell'Aeronautica ammette l'esistenza di rapporti sugli oggetti volanti non identificati negli archivi del Comando di Difesa Aerea (Comdabra), un corpo militare che ha la base nell'area di South Lake". Segue un'affermazione del maggiore Lorenzo: "Ma nessuno di questi ha un approccio investigativo. Non ci siamo mai dedicati alla ricerca dei dischi volanti nei cieli del Brasile".

L'ufficiale continua dicendo che gli ufologi non hanno bisogno di raccogliere 30,000 firme, che è l'intento della suddetta campagna - per far rilasciare questi documenti. E conclude: "Un ordine del comandante dell'aeronautica, Luis Carlos da Silva Bueno o del Ministro della Difesa, Jose Alencar, è sufficiente per aprire gli archivi".

Per finire, il report informa il lettore che, secondo il maggiore Lorenzo, non ci sarebbero prove di avvistamenti UFO in nessuno dei resoconti dell'aeronautica. L'ufficiale afferma che "A quanto ne so, ci sono solo resoconti di persone che dicono: ho visto questo, ho visto quello nel cielo. Basandosi su tali resoconti, l'aeronautica non ha mai istituito nessuna operazione per aspettare le luci provenienti da Marte e Giove."

L'UFFICIALE MENTE
Vorrei informare il Brazilian UFO Magazin di aver ricevuto informazioni, verificate, secondo le quali le affermazioni del maggiore Antonio Lorenzo, del Dipartimento Brasiliano per le Politiche Sociali dell'Aeronautica Brasiliana, sono false. Non dice la verità nelle sue dichiarazioni al giornalista Ullisses Campbell, di conseguenza, nella posizione che occupa, commette un grave torto nei confronti della società brasiliana a cui si deve porre rimedio.
Nel 1997 ero membro del Centro Brasiliano di studi ufologici (CNEU), fondato e diretto dal Generale Alfredo Moacyr de Mendonca Uchoa, con sede nel college Uniao Pioniera de Intefracao Social (UPIS). Occupavo un'altra posizione all'interno dell'istituzione, , che non rivelerò per poter tenere segreto il mio nome. Una notte, alle 20:30, ero nell'ufficio del generale Uchoa, seduto alla sua scrivania, quando comparvero tre uomini vestiti di nero muniti di grandi valigette. Sulla porta, dissero: Generale, siamo qui. Arrivo fu la sua risposta.

Poi tre uomini uscirono e aspettarono nel corridoio. Il generale Uchoa mi disse a voce bassa "Sono agenti della sicurezza dell'Aeronautica e portano buone notizie da Colares, nello stato di Para". Poi mi chiese di seguire lui e gli uomini e ci dirigemmo agli archivi riservati dell'UPIS. Il primo degli ufficiali aveva una chiave, aprì la porta e si mise di lato in modo da far passare gli altri. Era l'ultimo, ma quando venne il mio turno, mi fermai quando mi si disse che si trattava di un argomento segreto e non mi era permesso andare oltre.

Il Generale Uchoa, già all'interno della stanza, si girò e disse: "E' un uomo in cui ho grande fiducia. Se lui non può entrare allora non posso neanche io." Così gli ufficiali non ebbero altra scelta se non lasciarmi entrare. Ci sedemmo attorno ad un grande tavolo e cominciarono a spiegare dettagliatamente tutto quanto doveva sapere il generale Uchoa - e tra le altre cose c'era il fatto che il lavoro che avevano portato avanti fosse a Colares, una città sulla costa dello stato di Para. Quello che ci mostrarono furono delle immagini e documenti concernenti l'Operazione Prato, ed erano impressionanti.
Ero sorpreso dalla quantità di filmati e più di 200 fotografie che presentarono. Era una fonte infinita di materiale di alta qualità. Quegli ufficiali avevano filmato e fotografato chiaramente dei dischi volanti - immagino ad una distanza tra i 100 e i 200 metri. Tra quella grande quantità di prove erano riprese luci lontane che si avvicinavano verso di loro fino a poca distanza.
Tutto era filmato e ben fotografato in alta qualità e immagini di contrasto. Tutti i fatti erano accaduti per molte notti. Tra gli uomini vi era un esperto di fotografie e filmati, che spiegò al Generale Uchoa dettagli tecnici delle immagini, le condizioni in cui le erano state realizzate, il tipo di pellicola e il tempo di esposizione.

C'era un altro esperto che spiegò gli aspetti fisici degli UFO al generale Uchoa, e passammo più di tre ore visionando il materiale. Ad ogni modo, per tutto il tempo non dissi una parola, perché ero visto come un intruso e non ero davvero stato invitato. Né gli uomini si rivolsero mai a me. Alla fine, la conclusione di Uchoa fu: "Senza dubbio sono navi interplanetarie sul nostro pianeta. Dovremmo riceverli in modo da capire le loro vere intenzioni.".

Questo è il mio resoconto, che spero sia utile al Brazilian UFO Magazin e alla comunità ufologica brasiliana nella campagna per la libertà d'informazione ufologica. La mia intenzione è di contribuire a far vedere quanto sia importante che il Governo chieda alle Forze Armate di aprire subito i propri archivi.

NOME E COGNOME NEGLI ARCHIVI DEL BRAZILIAN UFO MAGAZINE
Se vi è stata una persona che ha dato un grande contributo alla ricerca ufologica in Brasile, e all'apertura verso questo fenomeno, è stata sicuramente il generale Alfredo Moacyr de Mendonça Uchôa (1906 - 1996), il militare di alto grado a cui si fa riferimento nella lettera e a cui, membri del team dell'Operazione Prato, avrebbero mostrato il materiale straordinario da loro raccolto.

Alfred Uchôa, infatti, è considerato uno dei "patroni" dell'ufologia brasiliana ed è stato uno dei primi militari ad interessarsi, dichiaratamente, al fenomeno UFO, che considerava reale e, almeno in una percentuale di casi, di origine extraterrestre.

Famosa la sua frase: "Io non credo che gli UFO siano reali - Io so che lo sono!"

Approfittiamo dunque della lettera alla rivista brasiliana, per ricordare questa figura storica dell'ufologia latino-americana:

Uchôa godeva di grande stima nell'ambito militare del suo paese: uomo di scienza, laureato in ingegneria civile, insegnò meccanica razionale dell' Accademia Militare di Agulhas Negras (AMAN), accademia tra le più rinomate, paragonata a West Point, di cui diventò direttore, oltre ad essere direttore del dipartimenti di matematica, e direttore aggiunto dell'Accademia a Rio de Janeiro.

L'interesse per gli UFO nacque in lui all'età di 56 anni, in seguito alla proiezione da parte dell'aeronautica USA, presso l'ambasciata, di un filmato di oggetti volanti non identificati in volo sopra Washington, da ricondursi agli storici avvenimenti degli anni '50.

Uchôa si rese conto che se l'aeronautica mostrava a militari brasiliani, un filmato del genere, l'enigma doveva essere per forza reale e decise che voleva saperne di più.
L'occasione di studiare questo fenomeno da vicino gli si presentò nel 1968, una volta trasferitosi a Brasilia.

quel periodo, nei pressi di una fattoria nella comunità di Alexânia, si stavano verificando fatti insoliti, tanto che Uchôa e figlio costituirono un gruppo di studio composto da otto persone, di professioni diverse, tra cui alcuni militari di alto grado, e un professore di fisica, e si recarono sul posto.
Le loro aspettative non rimasero deluse, come spesso accade ai "cacciatori di UFO": il 22 giugno 1968, furono tutti testimoni di un misterioso oggetto volante che emanava una luce bianco bluastra molto intensa, che scomparve e riapparve velocemente in un punto più elevato della montagna vicina.

Fu quello il primo di una serie di stupefacenti avvistamenti che si susseguirono in quella zona, nell'arco 10 mesi, ogni notte che vi si recavano. Uchôa affermò di aver avuto avvistamenti almeno una sessantina, se non un centinaio di volte, in quel periodo, e a questi avvenimenti è dedicato uno dei suoi tre, coraggiosi libri: "A Parapsicologia e os Discos Voadores".

Gli altri: "Mergulho no Hiperespaço" e Muito Além do Espaço de Tempo".

In un' intervista con il noto ufologo e giornalista Bob Pratt, recentemente scomparso - che al contrario di Uchôa, nonostante le molte ricerche sul campo, di UFO non ne vide mai - confidò che, data la natura "incredibile" degli avvistamenti e, soprattutto, degli incontri ravvicinati vissuti da lui e i colleghi del gruppo, se fosse stato solo, quel libro non l'avrebbe mai scritto, nessuno gli avrebbe creduto!

E i suoi racconti sono davvero stupefacenti, per essere esperienze vissute e raccontate in prima persona da un eminente generale: non solo ebbero moltissimi avvistamenti, in quel periodo, ma riuscirono anche a sviluppare forme di comunicazione con gli abitanti degli UFO, attraverso segnali luminosi.

Uchôa rivelò di come si fosse avvicinato ad una quindicina di metri da un UFO atterrato, nella speranza di essere ammesso a bordo dell'astronave, cosa che gli "occupanti" non gli permisero.

Qualche anno dopo, nel 1973, il generale cominciò a vivere un altro tipo di esperienza: comunicazione telepatica con esseri che, lui era convinto, provenivano da altri pianeti: molti da altri sistemi stellari ma alcuni anche dal nostro sistema solare. Secondo Uchôa, solo una minoranza sarebbe ostile, e una alcuni non avrebbero grande interesse per noi: sarebbero più interessati a studiare il nostro pianeta, le condizioni di vita, la flora e la fauna, uomini esclusi. Non ci considererebbero neanche creature responsabili, ed è per questo che a volte possono sembrare aggressivi!

Il modo migliore per concludere il breve omaggio a questo ufologo coraggioso, è forse quello di riportare le sue stesse parole, contro il negazionismo dei debunker, ma anche di speranza che, in un futuro, la verità sulla vita extraterrestre, finalmente, diventerà patrimonio di tutti:

" Agli scienziati e gli ufficiali che dichiarano che gli UFO non esistono, rispondo: Io ho visto degli UFO e sono entrato in contatto con loro..
E' davvero vergognoso che ci siano milioni di persone che li vedono mentre i governi e gli scienziati del mondo dicono: 'No, non lì vedete!'
(…) Gli scienziati non si occupano di UFO perché comporterebbe una rivoluzione della loro scienza. Sarebbe una minaccia alla sua struttura. Ecco perché gli scienziati non vogliono studiarli, né, tanto meno, ammettere che esistano. Ma alla fine lo faranno".

Per fortuna, ci sentiamo di aggiungere, non tutti gli uomini - e le donne - di scienza, appartengono a questa tipologia, anche se, purtroppo, all' "ufficialità" sembrano potersi ricondurre, nell'immaginario collettivo, solo i negazionisti.
09/08/2012 15:58
 
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EAMONN ANSBRO: BALLE SPAZIALI

Fonte: whataphysicaltheoryisnot.blogspot.it/2012/08/balle-spazi...

Prima di tutto una considerazione. L'articolo in questione tende ad incensare Ansbro oltremisura, come del resto e' naturale aspettarsi da un'ufologa nei riguardi di qualcuno che appoggia le proprie convinzioni. Ansbro non e' un insigne professore e tantomeno uno scienziato di livello internazionale. Come si puo' facilmente verificare qui, egli ha pubblicato un solo articolo in ambito astronomico/fisico, risalente al 1978, e nei successivi 35 anni si e' limitato a una quindicina di proceedings di conferenze. Direi quindi che quest'uomo e' praticamente sconosciuto alla comunita' scientifica, e non ha fatto alcun lavoro rilevante in campo astronomico. Per quanto riguarda il Kingsland Observatory di cui egli e' direttore, questo non e' un centro di ricerca. E' un osservatorio che il nostro eroe si e' costruito da solo (per forza ne e' il direttore) e che ospita un telescopio di dimensioni ridicole (40 cm).

Detto questo, ecco 10 piccoli indizi per dimostrarvi che Ansbro e' un ciarlatano:

i) E' andato ad esporre i suoi ultimissimi risultati ad una conferenza del CUN, e quindi popolata da persone (con tutto il rispetto) senza background scientifico, e quindi incapaci di capire tecnicamente i presunti studi di Ansbro. I risultati scientifici vanno prima di tutto presentati in ambito scientifico. Poi si passa alla divulgazione;

ii) I risultati di questi venti anni di ricerche, modelli matematici, equazioni complicatissime, etc. non sono pubblicati da nessuna parte. Quindi nessuno e' stato in grado di verificarli e convalidarli. Per quanto ne sappiamo tutti questi grandi risultati potrebbero essere presenti solo nella testa di Ansbro;

iii) Come si riesce a capire che gli alieni comunicano telepaticamente, e a grandi distanze per giunta? Che io sappia gli esseri umani non sono telepatici, e l'unico modo di rilevare l'attivita' del cervello e' tramite un elettroencefalogramma;

iv) La frase "la gente puo' crederci o no". Questa non e' una frase che uno scienziato direbbe mai, perche' i risultati scientifici non sono una questione di fede. Questa e' un'inequivocabile affermazione da ciarlatano;

v) Ansbro afferma di aver presentato montagne di dati e dimostrazioni alla comunita' scientifica 11 anni fa, e di averli anche pubblicati. L'unica referenza rilevante per Ansbro nel 2001 e' questa, che e' un semplice proceeding che non contiene alcun dato, dimostrazione, o modello;

vi) Quando si trova di fronte all'impossibilita' fisica del viaggio interstellare Ansbro ne esce con un paio di paroloni che forse possono impressionare un profano, ma in realta' non significano niente. I buchi neri non hanno alcun legame con il volo superluminale, e il tunnel quantistico (che io interpreto come l'effetto tunnel) pure.

vii) Quando gli viene chiesto di predire un avvistamento UFO in Italia egli replica vagamente "devo fare dei calcoli". Cioe' vieni a parlare ad una comunita' di ufologi italiani affermando di poter predire gli avvistamenti UFO e non ti viene in mente prima di predirne uno in suolo italiano? Poco credibile;

viii) La frase "Le loro orbite sono sincronizzate con la rotazione della Terra [...] un sistema che non ci saremmo mai sognati". Sta parlando delle orbite geostazionarie? E noi non ce le saremmo mai immaginate? Non male per un astronomo;

ix) La solita tiritera sul fatto che la scienza ("ufficiale", mi sembra quasi di leggere in sottofondo) non e' aperta ai cambiamenti, e che gli scienziati hanno paura delle novita'. La scienza ci vive sulle novita', e queste affermazioni implicano semplicemente che Ansbro non sa che cosa sia la scienza;

x) La ridicola metafora che associa il comportamento degli extraterrestri a quello del proprio animale domestico. Se sei abbastanza amichevole si mettono anche a fare le fusa? Ma per favore.

Infine una domanda: se tu conosci le traiettorie dei velivoli extraterrestri, conosci anche la posizione della nave madre (o navi madri). Perche' non fornisci al mondo le coordinate?
10/08/2012 09:15
 
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IL CASO DI FILIBERTO CARDENAS (PRIMA PARTE)

Fonte: noiegliextraterrestri.blogspot.it/2012/08/il-caso-di-filiberto-carde...

Ho deciso di vagliare un episodio poco noto nella storia dell’ufologia perché offre l’opportunità di sviluppare un discorso più ampio. In tutti questi anni di ricerche, si è compreso che, per gettare un barlume su soggetti intricati, è necessario trascendere la storia e la scienza ufficiali. Che importa del giudizio altrui! Se non si vuole restare confinati nel già noto e impelagati in raffinate ma alla fine sterili speculazioni erudite, bisogna avere il coraggio di superare il senso comune e gli angusti orizzonti accademici. Così certe discipline, pur disdegnate o per giunta irrise, più di altre permettono di esplorare territori di confine. Tuttavia è soprattutto una questione di approccio e di metodo: occorre innovare i paradigmi e rivoluzionare i criteri esegetici, cambiare il punto di vista.
Si reperiranno schegge di verità e non sarà facile fissare le immagini che le schegge rifletteranno, ma l’alternativa è accontentarsi delle versioni autorizzate o delle interpretazioni classiche che oggi risultano obsolete, deboli. Purtroppo ancora oggi predominano visioni tradizionali incapaci di scalfire eventi che paiono refrattari. Situazioni straordinarie richiedono orientamenti straordinari, quasi selvaggi. Se poi alcune conclusioni saranno considerate fantasiose, mi è del tutto indifferente. Per parafrasare una celebre frase di Nietzsche: la verità nasce postuma, forse alla stessa civiltà umana.



Il caso di Filiberto Cardenas si colloca nel punto di confluenza tra rapimento e contatto, inoltre rivela alcune analogie soprattutto con le esperienze di Maurizio Cavallo. L’incidente è ripercorso ed analizzato da Michael L. Thompson nell’interessante saggio, “Le civiltà degli alieni”, libro che confronta un significativo campione della casistica ufologica con i miti dell’antica cultura indiana, contenuti nei Baghavata Purana, Mahabharata e Ramayana.
Riporto la ricostruzione degli eventi, traendola dal testo sullodato.

“Filiberto Cardenas era un immigrato cubano abitante a Hialeah, Florida. Il caso fu esaminato da un avvocato ed investigatore ufologico di nome Virgilio Sanchez-Ocejo. La sera del 3 gennaio 1979, Cardenas, un suo amico, Fernando Marti e la moglie di Marti, con la loro figlia tredicenne stavano girando in auto nella periferia di Hialeah per acquisti. Mentre stavano rincasando, il motore della vettura si fermò. I due uomini testimoniarono che i fari e l’accensione non funzionavano più, perciò scesero dal veicolo e sollevarono il cofano per tentare di capire che cosa fosse successo al motore. Improvvisamente essi videro delle luci rosse e viola che lampeggiavano che, riflettendosi sul motore e sentirono un ronzio 'come di molte api'. L’auto cominciò a vibrare, mentre la luce diventò di un bianco brillante. Nel frattempo Filiberto si era sentito paralizzato ed aveva cominciato a sollevarsi in aria, gridando: 'Non prendetemi! non portatemi via!' Fernando, sgomento ed esterrefatto, lo vide alzarsi e scorse pure 'un oggetto piuttosto grosso che saliva e poi se ne andava'.



Il successivo ricordo di Cardenas è quello di essere stato quasi investito da un’auto sul Tamiami trail, a circa 16 kilometri da dove era stato prelevato. La polizia fu abbastanza sconcertata dalla storia da scrivere nel rapporto ufficiale 'incontro ravvicinato del terzo tipo'.
Sotto ipnosi, il rapito inizialmente rifiutò di raccontare quello che era successo durante il rapimento, perché 'mi hanno ordinato di non dire nulla'. Più tardi riferì una storia strana e complicata che cominciava quando, svegliandosi, si era trovato seduto, immobilizzato, davanti ad un essere che somigliava ad un robot ed a due piccoli uomini fasciati in tute aderenti.
Uno degli uomini aveva cercato di parlare a Cardenas in tedesco, inglese e infine in spagnolo, girando una manopola sul petto ogni volta in cui cambiava lingua. Il rapito era stato sottoposto ad un esame che, secondo le sue affermazioni, gli aveva lasciato 108 (?!) segni sul corpo. Poi era stato portato in presenza di un individuo assiso su un trono alto e che portava un mantello ed una collana da cui pendeva una pietra triangolare. Questo personaggio gli aveva parlato a lungo sia telepaticamente sia in perfetto spagnolo e gli aveva mostrato molte scene che si vedevano sui muri. (?)
Il sequestrato affermò che gli esseri alieni avevano un aspetto umano: occhi allungati prvvisti di ciglia, piccoli nasi schiacciati, larghe bocche senza labbra e barbe rade. Portavano anche un simbolo a destra, sul petto, costituito da un serpente su una X schiacciata.
Poi la storia diventa ancora più sbalorditiva: gli ufonauti portarono l’uomo in una base sottomarina, viaggiando sott’acqua a grande velocità attraverso un tunnel di acqua solidificata che sembrava aprirsi davanti al vascello così che questo non era toccato dal liquido. Nella base, Cardenas incontrò un umano che lavorava con gli alieni e fu condotto attraverso quella che sembrava una città. Di nuovo fu paralizzato ed esaminato e gli fu prelevato un campione di seme. Poi un altro personaggio, intambarrato e seduto su un soglio, gli aveva dato delle istruzioni illustrandole con le immagini di una serie di schermi televisivi. Dopo molte esperienze simili che sembrarono durare molti giorni, fu riportato vicino al Tamiami trail: erano trascorse circa due ore di tempo terrestre.[…]

Come non di rado avviene, alla prima avventura seguì un altro incontro. Filiberto e sua moglie Iris salirono volontariamente una rampa per entrare nell’astronave aliena e conversarono amichevolmente con gli occupanti che erano quasi umani”.
10/08/2012 09:51
 
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UFO'S OVER ATOMIC PLANTS - PARTE 2

Fonte: www.openminds.tv/ufos-over-atomic-plants-part-2

We publish the second installment of the original series, published in The News World’s “UFO Supplement” in March 1982, under the pseudonym of A. Hovni. Based on then recently declassified documents from the USAF, FBI, AEC (Atomic Energy Commission) and other agencies released under the Freedom of Information Act (FOIA), this article covered UFO incidents over restricted zones of the Hanford (Washington state) and Oak Ridge (Tennessee) atomic facilities in 1949 and 1950. It clearly showed some military and intelligence branches of the U.S. government were quite concerned about the UFO activity over sensitive atomic installations. Some of the FBI documents even use the “INTERNAL SECURITY – X” label, the now famous FBI X-Files, although the marking clearly indicates counter-intelligence matters and not the paranormal, as promoted decades later by the hit TV show.
Other than correcting typos and adding illustrations, the article was transcribed identical as it appeared on the newsstands in New York City in March 1982. We’ve also added some of the FBI, USAF OSI and AEC samples official documents cited in the article, so that you can read them in their own context.


The News World, New York City, March 6, 1982
Waves of UFOs buzzed vital U.S. atomic sites
Hanford, Oak Ridge facilities saw alerts
By A. Hovni
Special to The News World
Second in a three-part series

The U.S. Air Force was assuring the public in 1949 and 1950 that their so-called “Project Saucer” (actually code-named Project Sign first, later renamed Project Grudge and finally Project Bluebook) had been terminated and that the whole flying saucer scare had in essence ended, or was on its way to do so. Yet at the same time and unknown to the public, a number of government agencies ranging from the CIA and the FBI to the military and the Atomic Energy Commission, seemed quite concerned with the unpleasant fact that many of the nation’s “vital installations”—such as the atomic plants and research facilities at Hanford, Wash. and Oak Ridge, Tenn.—had apparently become “targets” for unidentified flying objects.

Fighters scrambled in Hanford
Dr. J. Allen Hynek’s book about the U.S. Air Force UFO files mentions an incident on May 21, 1949, when a flying disc “was observed in restricted air space over the Hanford Atomic Plant.” The object was confirmed on radar and was sighted by the personnel at the Hanford radar station and an F-82 fighter from nearby Moses Lake AFB was scrambled, but was not able to locate the UFO which also vanished from the radar screen.
Another interesting declassified military document shows that there were other sightings reported at the Hanford AEC installations in Washington State, where radioactive waste material has been stored for years. Written by a Major U. G. Carlan and dated August 4, 1950, the memo states that “since 30 July 1950 objects, round in form, have been sighted over the Hanford AEC Plant. These objects reportedly were above 15,000 feet in altitude. Air Force jets attempted interception with negative results.”

The incidents apparently caused quite a bit of stir. “All units including the anti-aircraft battalion, radar units, Air Force fighter squadrons, and the Federal Bureau of Investigation,” continues the memo, “have been alerted for further observation. The Atomic Energy Commission states that the investigation is continuing and complete details will be forwarded later.”

Less than three months later, on mid-October 1950, UFOs were buzzing once again over vital atomic installations for several days. This time, it was Oak Ridge, Tennessee.

The Oak Ridge Flap
“Beginning at 2325, EST, 12 October 1950 a total of eleven (11) objects and possibly more appeared on the radar screen of the CPS-1 Air Force Radar Station at McGhee-Tyson Airport, Knoxville, Tennessee. The objects began appearing on the north edge of the Oak Ridge controlled area and proceeded south…” Thus begins a series of UFO reports and memoranda from and between the Air Force’s 8th District Office of Special Investigation (AFOSI); the FBI’s Special Agent in Charge (SAC) in Knoxville, Tenn.; the Army’s Counter Intelligence Corps (CIC) and the AEC’s Security Patrols in Oak Ridge, concerning a number of UFOs sighted for several days on mid-October 1950 over one of the nerve centers of America’s developing atomic industry.
The Oct. 14, 1950 AFOSI document just quoted stated then that five minutes after the unidentified echoes appeared on the radar screen, the “controller at the radar station” gave orders to scramble “an F-82 fighter at 2330 and the fighter was airborne at 2339. (The pilot) vectored the plane on two (2) specific targets on stern approaches…” Although we told that “the fighter appeared to intercept the target on the ground radar screen,” the F-82 crew, on the other hand, “observed no target either visually or on their airborne radar screen.” Two more interesting points in this first document signed by the AFOSI Detachment Commander, William M. Price, are that the “CPS-1 radar set” had been checked that morning as usual, and the equipment was also checked “during and after the sightings and found to be in good operating condition.” The other point was that the (name deleted) “pilot of the F-82, reported that he had made visual sightings earlier in the same evening at a distance of ten (10) to fifteen (15) miles.”


Feb. 18, 1949 FBI Memo to Director J. Edgar Hoover from Special Agent
in Charge (SAC) in Knoxville, TN. Of particular interest is the label on
“SUBJECT: ‘Flying Saucers’ Observed Over Oak Ridge Area – Internal
Security – X.” This X-file marking, however, refers to counter-intelligence
matters and not to the paranormal as championed in the popular TV series

In fact, a confidential Counter Intelligence Corps (CIC) “Summary of Information,” dated Oct. 21, 1950, concerning “Objects Sighted Over Oak Ridge, Tennessee,” reveals that a UFO had been first sighted and photographed around that restricted area on June 1947, right at the beginning of the flying saucer modern era. The FBI memo quoted in our previous article, regarding the opinions of an army nuclear technician at Oak Ridge, gives further details about these photos. It says that after submitting it to thorough analysis, government experts determined “that the photographs were, without doubt, authentic.”
The document also reveals that when the security authorities of Oak Ridge learned that the photographer had distributed several prints “among his acquaintances at Oak Ridge,” orders were given immediately “to recover as many as possible of the photographs, advise the persons in whose possession they were found to say nothing to anyone concerning them, and to return the said photographs to him for transmission to the United States Air Force Intelligence Service.” Although the photos would be later officially labeled “the result of accident or purposeful hoax,” it is interesting to note that, according to the CIC Summary of Information, “some officials at Atomic Energy Commission question the veracity of this statement. They also believe it significant that the Air Force did not return the negative of this print.”

Again in June 1949, and on every day between March 1st and 6th, 1950, there were new reports of UFOs flying over the restricted area of Oak Ridge. But the highest security alert would take place later on that year, on October 12, 13, 15 and 16, when several unidentified objects were both detected on radar and seen by a number of competent witnesses which included AEC security personnel and civilian employees at the AEC Oak Ridge facilities. Fighter jets were scrambled on at least two occasions, but “made unsuccessful passes” and “could see nothing.”

The 2×5 metallic card

A precise description of one of the objects sighted on October 13, however, is summarized in one of the intelligence documents regarding the mini-nuke flap. By tabulating the visual observations of AEC Security Patrol Trooper, Edward Rymer; Mr. John Moneymaker, from the University of Tennessee Research Farm; Mr. E. W. Hightower, an electrician employed in the installations by the Maxon Construction Company; and Joe Zarzecki, Captain of the AEC Security Patrol, the government investigators arrived to the following sequence:


Another FBI document with a “True copy” by Knoxville SAC William Gray
showing the radar penetration of UFOs within the “Boundary of Restricted
Flying Zone over Pak Ridge, Tenn.”

The object observed from the Kerr Hollow Gate in Oak Ridge’s “Control Zone” appeared first as “an aircraft, trailing smoke, or better described as ‘smoke writing’.” When the object approached the ground, however, “it took on the shape of a bullet with a large tail.” It was then described “to be approximately the size of a 2×5 card, with a twenty (20) foot ribbon tail. The object and the tail was alternately moving up and down, and the ribbon appeared to be waving in the breeze. The color was a metallic gray.”
Finally, the document indicates that, “when Trooper Rymer came within fifty (50) feet of the object,” he also observed that a section of the tail “appeared almost transparent and was glowing, intermittently in sections. The tail appeared to have four or five sections which would glow intermittently.”

Another significant point is that at 3:20 p.m., exactly the same time when Messrs. Hightower and Moneymaker and Troopers Rymer and Zarzecki observed the card-looking metallic UFO from the Kerr Hollow Gate, “radar scopes at McGhee-Tyson Airport indicated unidentified targets,” added the report, and a fighter jet was “scrambled” once again. Yet as we shall see in our next article, still more reports kept coming in, enough to keep a sizeable number of experts from the AFOSI, the CIC, the AEC and the FBI busy.
11/08/2012 13:34
 
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GLI UFO DI CARTA: PRIMA DELL'INIZIO DELL'UFOLOGIA

Fonte: esomisteri.blogspot.com/2011/03/gli-ufo-di-carta-dietro-le-quinte-...

Un pensiero comune tra tutti coloro che si approcciano alle tematiche ufologiche, è quello che vede la nascita di questa disciplina in relazione all’avvistamento effettuato nel 1947 da Kenneth Arnold.
In realtà il fenomeno era sempre stato sotto gli occhi di tutti, e molti lo avevano sfiorato, se non addirittura usato, a loro insaputa. Questo è il resoconto di quanto accadeva poco prima che Arnold desse il via all’onda mediatica sugli Ufo.

Molto spesso dietro il clamore destato da un grande mistero, oppure da una fortunata intuizione editoriale, si cela la storia di un personaggio che rimane quasi nel buio, una figura che quasi viene sacrificata rispetto all’importanza della notizia.
Questa sorta di “sacrificio” è avvenuto spesso nella storia delle scoperte cosiddette “di confine”, portate avanti dall’intuizione di qualcuno che poi è stato quasi dimenticato, travolto dalla sua stessa creatura.
A volte questi “creatori di miti” sono rimasti nella memoria collettiva, ma ricordati per altri motivi; è quello che, ad esempio, è capitato a Charles Fort, ricordato per le sue accurate documentazioni su tutte quelle strane anomalie che poi presero il suo nome (fenomeni Fortiani), citato per la sua fortunata opera letteraria “Il libro dei Dannati”, ma da tutti ignorato per la sua “inconsapevole” partecipazione all’idea della serie Star Trek!
A qualcuno sembrerà strano questo accoppiamento, eppure, Charles Fort fu proprio colui che coniò e suggerì per la prima volta il termine “Teletrasporto”; coloro se seguirono la prima serie di Star Trek, e coloro che continuano a farlo nelle nuove trasposizioni cinematografiche, sanno benissimo che senza il teletrasporto l’idea della serie televisiva non sarebbe mai stata quella che ricordiamo.
Una sorte quasi simile toccò a Ignatius Donnelly, ricordato come uomo politico americano, ma molto meno come lo scrittore che fece rivivere il mito di Atlantide.
Molti poi non ricordano affatto un certo Ivan T. Sanderson, di professione zoologo, che agli inizi degli anni ’50 riprese la vecchia leggenda indiana di Bigfoot, catalogandone scrupolosamente gli avvistamenti contemporanei e divulgandoli in una serie di articoli a larga diffusione.
Altri ancora non ricorderanno Vincent Gaddis, che durante gli anni ’60 correlò pazientemente tra loro molti dei misteri avvenuti nell’Atlantico, dando vita al famoso Triangolo delle Bermuda portato poi all’attenzione generale da Charles Berlitz.
Questi, e molti altri personaggi, anche se in parte noti a chi si occupa di misteri, hanno vissuto quasi in disparte la crescita e l’espansione delle proprie intuizioni; ma ancora più relegato nell’oblio rimase colui che agì dietro le quinte del primo avvistamento Ufo portato all’attenzione della stampa nazionale.
Si trattava di un uomo di bassa statura, con una evidente gobba, che riuscì a mantenere in vita il fenomeno Ufo anche durante il periodo di massimo disinteresse rispetto all’argomento, che preparò in qualche modo il terreno a Kenneth Arnold, e che trasformò i racconti sui dischi volanti, da un fenomeno passeggero di moda ad un vero e proprio caso: il suo nome era Ray Palmer.

Gli Ufo di carta
Palmer nacque nel 1911, e la sua infanzia non fu certo una delle più felici; le sue malformazioni lo costrinsero a isolarsi, deriso e tenuto alla larga dai coetanei, proprio nel periodo prima dell’avvento della televisione, trovò sicuro rifugio nella narrativa popolare.


Ray Palmer

In quel periodo la narrativa su carta (i moderni fumetti), veniva diffusa da riviste abbastanza economiche, stampate con materiale molto spesso scadente; il tutto si incentrava su storie ai limiti del fantastico e dell’irrazionale, parto della fantasia di scrittori pagati un centesimo a parola.
Durante il periodo della grande depressione, gli Anni ’30, Ray Palmer si avvicinò alla fantascienza e fu un amore a prima vista; pian piano la sua passione divenne irrefrenabile, iniziò a scrivere storie proponendole e vendendole con discreto successo; nel 1933 fondò il “Club Giulio Verne”, istituendo un premio annuale per le attività che si sarebbero distinte nel campo della fantascienza.
Sul finire degli Anni ’30, più esattamente nel 1938, la rivista americana Amazing Stories fallì, e venne acquistata dalla casa editrice Ziff-Davis di Chicago; si trattò di un giorno buio per il mondo della fantascienza.
La rivista era stata creata negli Anni ’20 da Hugo Gernsback, inventore, editore e scrittore statunitense, considerato il padre della moderna fantascienza.
Non tutto, comunque, avviene per caso, e l’acquisto di Amazing Stories, pur rappresentando la fine di una attività, sarebbe ben presto diventato l’inizio di una nuova, grande avventura.
William B. Ziff, che acquistò la rivista in fallimento (appena 25.000 copie di venduto), aveva bisogno di qualcuno al quale affidare il controllo editoriale; il candidato ideale doveva avere una buona preparazione rispetto agli argomenti trattati, essere brillante e, magari, essere lui stesso uno scrittore.
La scelta si diresse su un giovane di Milwaukee, nel Winsconsin, le cui storie piacevano molto ai lettori; il suo nome era Ray Palmer.
Il giovane direttore, appena 28 anni, si addossò il non facile compito di dover risollevare le sorti della rivista, ma non per questo si perse d’animo; la prima decisione fu quella di aumentare le pagine a 200 (a volte anche 250), quindi adattò i contenuti ai gusti dei lettori più giovani, infine iniziò a pubblicare tutta una serie di racconti brevi basati su alieni, mostri e giovani ragazze in pericolo.
La scelta editoriale si rivelò fortunata; molte delle storie venivano scritte da Palmer stesso (che in questo modo arrotondava lo stipendio), altre da diversi amici e appassionati del genere.
Malgrado i puristi della fantascienza avversassero la nuova rivista, le vendite salirono notevolmente, e tutto andò a gonfie vele, almeno fino agli inizi degli Anni ’40.

I misteriosi Deros
Il 1940 si affacciava quasi all’orizzonte, Amazing Stories era ormai da anni oggetto di rinnovato interesse da parte dei lettori; Palmer poteva considerarsi un uomo realizzato, ma l’imprevisto stava per bussare alla sua porta.
Il destino, questa volta, si presentò sotto le spoglie di Howard Browne, uno scrittore televisivo già collaboratore della rivista; leggendo la posta pervenuta in redazione, Browne rimase molto colpito da una lettera firmata da un certo Dick Shaver.
L’uomo asseriva di possedere delle importanti rivelazioni riguardo ad una razza aliena di mostri chiamati “Deros”; si trattava di creature che abitavano sotto la superficie della terra, e che rappresentavano un pericolo purtroppo sconosciuto dalla maggior parte degli americani.
La lettera arrivò sul tavolo di Ray Palmer, il quale la lesse e chiese un parere a Browne; il collaboratore liquidò la cosa come un parto della fantasia di uno sconosciuto mitomane, ma Palmer decise di pubblicarla ugualmente.
Ancora una volta l’intuito del giovane direttore si rivelò esatto; ben presto la redazione fu letteralmente sommersa da lettere di persone che confutavano la storia dei Deros, altri ancora si dichiaravano perseguitati da anni da queste misteriose creature.
Per un caso fortuito, Palmer aveva fatto breccia in una fetta di pubblico fino ad allora non identificato; da buon giornalista riprese ancora una volta la lettera e, questa volta, la trasformò in un racconto; il numero di marzo del 1945 di Amazing Stories uscì con il titolo “Ricordo Lemuria” a firma di Richard Shaver; quello che in seguito venne ribattezzato “il mistero Shaver” era appena nato!
Ben presto la storia si diffuse oltre i circoli classici legati al mondo della fantascienza; molti di quelli che, fino a quel momento, non avevano mai acquistato una rivista popolare, si precipitarono nelle edicole, le vendite di Amazing Stories quadruplicarono inaspettatamente.
Alla fine del 1945, la rivista superò le 250.000 copie mensili, i racconti sui Deros si moltiplicarono, e iniziarono ad arrivare in redazione centinaia di lettere che sostenevano la tesi dei mostri alieni, adducendo come prova numerosi avvistamenti di strani oggetti e strani incontri con creature extraterrestri.
A questo punto è facile intuire che Amazing Stories contribuì, e non poco, a sollecitare le paure inconsce di molti americani, ma è anche vero che servì anche a dare voce a tutti coloro che effettivamente avevano visto qualcosa nel cielo ma che, per paura o per timore di essere derisi, preferivano rimanere in silenzio.
Nel 1946 la rivista pubblicò un articolo dal titolo molto allusivo: “Aereo con ali circolari”; tutta la storia era incentrata intorno ad alcuni esperimenti condotti nel 1927, a San Francisco, usando un veivolo di forma circolare.
La copertina della rivista riportò una riproduzione di questo fantomatico aereo, e quasi involontariamente, anticipò il fatidico avvistamento di Kenneth Arnold.

Conclusioni
Questo resoconto è, ovviamente, soltanto un breve racconto degli avvenimenti storici che precedettero il famoso avvistamento del 1947, da tanti considerato come l’inizio della moderna ufologia; si tratta di una cronologia divulgativa che vuole e deve rimanere entro i confini dell’informazione.
Nella fattispecie, questo articolo, è anche un omaggio alla memoria di John A. Keel, scomparso durante il 2009 nell’assoluto silenzio dei media italiani; uno dei più noti ufologi americani, spesso in contrasto con altri ricercatori a causa della sua teorie sulla origine ultraterrestre degli Ufo.
Non si tratta quindi di uno svilimento o di un ridimensionamento dell’evento relativo al 1947, bensì del tentativo di collocare meglio storicamente l’evento stesso; milioni di americani conoscevano già il concetto di Disco Volante, avevano una certa “familiarità” con il tema degli alieni, e tutto questo, di certo, contribuì molto a che la notizia diffusa da Arnold conquistasse rapidamente la stampa mondiale.
Si tratta quindi di un plauso a Ray Palmer, dimenticato protagonista, forse anche involontario, di un evento storico che ancora oggi fa parlare e divide la scienza.
16/08/2012 12:16
 
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INTERVISTA A MASSIMO STACCIOLI

Fonte: ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO...

Per cambiare, oggi vi proponiamo un'intervista con uno dei nostri utenti preferiti e più "saggi".
La persona in questione è il nostro Massimo Staccioli, alias "Ufologo 555".



Prima di cominciare diciamo in due righe cosa ha svolto negli anni lavorativi:

Massimo Staccioli
Ex Sottuff/le Aeronautica Militare ( RADARISTA - Difesa Aerea, per 35 anni); Basi Intercettori Teleguidati della 1° Aerobrigata Missili (per la Difesa del Nord Italia), quindi Aeroporto Militare di Ghedi (in "Sala Navigazione con gli equipaggi) poi Sistema Missilistico Antiaereo "Spada", sempre su radar da "ricerca".



Ricercatore e appassionato di UFO dal 1954. L'avvistamento più importante lo ebbi quando avevo 10 anni: il 6 Nov. 1954, su Roma. Due formazioni di UFO, convergenti, più o meno, sul Vaticano, formarono una sorta di "croce greca" sul cielo azzurro invernale, intorno alle 11.00. Avvistamento visto e confermato da uno dei primi Ufologi italiani ( e descritto in un suo volume ), il Console Alberto Perego. Da allora mi dedicai allo studio degli U.F.O. trovandone conferma anche tramite il mio lavoro. Le loro prestazioni non risultano essere nulla di convenzionale per cui potrebbero essere astronavi aliene provenienti dallo spazio esterno giunte qui per osservarci, studiarci ed attendere il momento più opportuno per contattarci ufficialmente; altrimenti non so di cosa possa trattarsi...



L'INTERVISTA

- Per cominciare direi che puoi descriverci che lavoro facevi e quando è nata la tua passione per l'ufologia.

Più che lavoro, a 10 anni, studiavo, facevo la V Elementare.
Fu in quell'anno che vidi gli UFO; la famosa "croce su Roma". Da quel giorno e leggendo in strada, nelle edicole a titoli cubitali, dello "svolazzamento" ricorrente in quegli anni, dei "Dischi e "Sigari" volanti! E fu praticamente cosi in tutto il globo ...

- Nel corso degli anni in cui hai svolto la carriera militare, hai mai avuto modo di avere a che fare con casi ufologici? E se la risposta è affermativa, che ne dici di descrivercene qualcuno (se possibile)?

Ebbi tre allarmi aerei con esplicito riferimento agli UFO dall'Ente Superiore della Difesa Aerea. Come Batteria di missili antiaerei eravamo costantemente in allarme (anche se alternativamente); eravamo in piena "Guerra Fredda", quindi si era sempre pronti.
Una volta, mentre era di turno la nostra batteria, ricevemmo l'allarme alle 02.15 di notte per un aeromobile sconosciuto a forte velocità. Il controllore che mi passava i dati (per l'allarme ed una eventuale ulteriore triangolazione) mi dava velocità e quota variabilissime che, gli dissi, non avevo il tempo materiale per dare la possibilità all'antenna radar di alzarzi quel tanto che bastava per intercettarlo! Così, niente di fatto.
Un'altra volta, sempre dallo stesso Ente, una chiamata verso le 17.05 per un UFO che stazionava praticamente sul VOR (Radio-Faro) di Vicenza, proprio all'incrocio praticamente, di tre "Aerovie". Ricevettero le chiamate di molti cittadini. Quando lo centrai si stava spostando lentamente verso Ovest per poi aumentare la velocità. L'Ufficiale da cui dipendevo, e che mi era a contatto di gomito sull'apparato (che faceva da capo "batteria in quel giorno), essendo un Ufficiale di leva, non sapeva che cosa fare, allora parlai direttamente, in cuffia, con il centro Controllo per il da farsi; li consigliai di far fare uno "scramble" dal vicino Aeroporto d'Istrana (asllora attivo).
Essendo appena Sergente, in quel tempo, non seppi più nulla di ciò che fecero; se fossi stato Maresciallo avrei saputo cosa meglio cosa fare.
Questi furono i più importanti riguardo il mio lavoro direttamente.



- Essendo l'ufologia una tua grande passione, presumo che negli anni passati avrai avuto modo di parlarne con qualche tuo collega... Com'è discutere di questa tematica cosi delicata in un ambiente come quello militare? C'è imbarazzo? Se ne parla a fatica? Se ne discute tranquillamente o non se ne parla proprio?

Purtroppo, come del resto nella vita civile, anche nell'ambiente militare vige lo stesso comportamento. Per alcuni c'è interesse, per altri non curanza, molti fanno "spalluccia", qualcuno riflette all'istante ma bene che vada ammette solo una possibile presenza nell'Universo; poi ci sono quelli che hanno avuto avvistamenti e ... tranquilli, non ne parleranno con nessuno. Solo dopo anni e se interpellati da qualcuno interessato all'argomento, accenneranno all'accaduto. Per i piloti il discorso è lo stesso ma quando capita loro d'inseguire o di essere inseguiti da un UFO la cosa cambia, specialmente se inviati (come molte volte accade) da terra, dal Controllo dello Spazio Aereo o dalla "torre" di controllo. La cosa cambia perchè sono praticamente "costretti" a riportare qualsiasi cosa voli, vuoi per la sicurezza aerea che per informazione... A terra lo diranno a qualche amico (a parte il rapporto all'Ufficio " I ") e quindi si va avanti, evitando di parlarne...

- Praticamente hai vissuto tutta la storia dell'ufologia. Come ti sembra oggi l'ambiente di ricerca ufologica italiano?

Veramente non noto grandi differenze; oggi si tende più ad inquisire il testimone che al racconto dello stesso. E' giusto, per carità, però penso ci sia più diffidenza e posso aggiungere un 'estrema ricerca dell'imbroglio!

- Ritieni che negli anni passati le ricerche ufologiche venivano svolte più seriamente, o anche allora c'era tanta confusione sull'argomento?

Bèh, chiarezza nel vero senso della parola non proprio, diciamo incertezza, stupore e perplessità. Si temevano sempre possibili armi segrete da parte dell'Unione Sovietica. Poi se ci mettiamo lo smacco di essere sorvolati da un'aviazione sconosciuta, bèh, le varie Aeronautiche non lo sopportavano! Così prevalse, specialmente negli USA (praticamente potenza leader da sempre) il "debunking" ed il ridicolo verso chi tentava di fornire spiegazioni.

- Se ti conosco bene, sei per l'ufologia "dadi e bulloni". Cosa pensi quindi delle teorie alternative, che al posto degli alieni vedono esseri dimensionali, gente proveniente dal futuro, gente proveniente dalla terra cava, alieni che sono più entità parassitarie, ecc...

Ecco, è un punto dolente: non riesco ad immaginare alternative ai "dadi e bulloni", nel senso che la tecnologia, certo, si sviluppa ma non su certi piani. Più o meno la natura universale penso che dovrebbe essere la stessa.
Esseri che sviluppano "macchine" come noi; non escludo certamente forme di vita , come dire, avanzate, ma da qui ad esseri di "luce"...
Riguardo la provenienza escludo ormai la famosa teoria della Terra cava, come anche quella della loro provenienza dal futuro. Vi sarebbero troppe, infinite complicazioni sia per loro che per noi; in più non sono mai venuto a conoscenza di cose o esseri giunti dal futuro o dal passato (a parte la teoria di Einstein, ma è un'altra cosa).
Insomma ritengo che se sono presenti abbiano una linea di sviluppo come la nostra ma molti anni più avanti della nostra civiltà, calcolando anche che siamo ai "limiti" della nostra Galassia, per forza di cose devono essere più sviluppati di noi in quanto dovrebbero avere più contatti con altri esseri simili a loro, con una tecnologia pressoché identica.
noi essendo in periferia...

- Sono sicuro che conosci la paleoastronautica. Cosa ne pensi delle teorie (che come ultimo ricercatore vedono Mauro Biglino) che spiegano come nella Bibbia, non si parla di angeli, Dio, miracoli, ecc... ma di alieni, UFO e tecnologie avanzate, scambiate appunto per eventi divini?

Partendo dal presupposto che sono cattolico praticante posso però ugualmente e tranquillamente escludere fatti del genere nella Bibbia perché non è mai successo che il Padreterno possa confondere un suo intervento (segno o miracolo) con un avvistamento, che Dio sarebbe?! La vedo molto dura offrire la propria vita per... un equivoco, per un alieno! I santi e migliaia di martiri cristiani lo dimostrano; quindi, per me almeno, il discorso non si apre nemmeno, non per ottusità mentale ma per coerenza di fatti. Di questo ne sono convinto.
Cosa che però non escludo per pseudo religioni, dove l'Altissimo non centra per niente (antichi Egizi, ad esempio; i loro "dei" erano inventati, erano gli Egizi che li cercavano, mentre noi abbiamo avuto la Rivelazione e non cercata da noi! E' molto diverso).

- Alcuni ricercatori della storia alternativa, hanno ipotizzato che noi umani, siamo il frutto di manipolazioni genetiche in tempi antichissimi da parte di extraterrestri.
Sei d'accordo con ciò, o ritieni che l'evoluzione umana sia spiegata perfettamente dalle teorie di Charles Darwin? O hai una tua teoria personale?

Per il motivo di cui sopra escludo la teoria di Darwin; stesse motivazioni: Dio non sarebbe stato in grado di far esistere immediatamente l'uomo così com'è oggi ? Poi, ad esempio, le scimmie esistono ancora! L'evoluzione estingue la forma di vita precedente altrimenti che evoluzione sarebbe?!
Manipolazioni da parte Aliena? Una volta non la escludevo, oggi non mi sento di appoggiarla. Potrei, seppur debolmente, non escludere che possiamo provenire da un altro Pianeta.

- Parlando di notizie recenti, da poco è sbarcata la sonda Curiosity su Marte.
Cosa ne pensi?

Molte "sonde" sono stranamente fallite, e sono alquanto perplesso. Perplesso perché non sappiamo fino a che punto possa essere vero...
Non si fa altro che inviare "sonde" e resta sempre tutto uguale! Allora le cose sono due, per me: o stanno sprecando soldi dei contribuenti o stanno portando avanti i loro studi in tutto segreto. Non è possibile che ancora si stia cercando il solito microbo su Marte!

- Ritieni che su Marte ci possano essere antiche costruzioni, come sostengono alcuni ricercatori (ad esempio Richard Hoagland)?
E se è cosi, per quale motivo non riusciamo a trovarle?

Antiche costruzioni sul suolo marziano...come faccenda la ritengo un po azzardata, forse, se vi è stato qualcuno, nel sottosuolo si potrebbe trovare qualcosa, e allora piccone per gli archeologi! Viste le tempeste di sabbia che si possono osservare anche qui, sulla terra con i telescopi.
Riguardo Richard Hoagland è senz'altro un dissidente della NASA, però penso che ci abbia "marciato" con tutte le sue strutture...

- E sulla Luna? Possono esserci costruzioni non umane, o addirittura esseri extraterrestri in qualche possibile base, a tuo parere?

Ho sempre pensato che il nostro Satellite possa costituire una "base avanzata" per studiarci comodamente, però tra il dire e il fare...
In verità sono state notate molte cose e brillamenti vari sul suolo lunare, da quando viene osservato con i telescopi; Qualcosa, seppur di passaggio, c'è stata o c'è ancora...

- Se ritieni possibile che su Marte, molti millenni fa ci fosse una civiltà, cosa pensi delle storie venute fuori grazie ad alcune canalizzazioni, visioni, ricordi di persone "speciali", nelle quali viene rivelato che il pianeta rosso venne sconvolto da qualche cataclisma non identificato, e la popolazione locale, per salvarsi, decise di venire sulla Terra e colonizzarla, dando vita ai mitici continenti perduti, quali Atlantide, Mu e Lemuria?

Naturalmente sono solo ipotesi e tali restano, come la mia: che potremmo provenire da un pianeta deflagrato per motivi artificiali o naturali, che orbitava tra Marte e Giove, dal quale, chi lo abitava, potrebbe essersi salvato andando chi su Marte (forse anticamente conteneva un'atmosfera più respirabile di adesso) e chi sulla Terra; tutto è possibile.
Una teoria vale l'altra; niente di più.

- Ritieni possibile un contatto con esseri alieni nei prossimo cento anni? O anche prima se lo credi.

Questa è la famosa domanda da un milione di dollari... Perché sicuramente, ne sono convinto, non dipende da noi.
Anche se siamo osservati e raramente contattati, non siamo, credo, ancora all'epoca del "contatto". Perché non siamo pronti, non siamo una civiltà pacifica, non meritiamo di far parte, per ora, di una civiltà galattica, tanto per dire. Quindi, ritengo che occorreranno ancora (purtroppo per me) molti anni prima di una collaborazione spaziale con altri esseri.

- Cover up. Esiste secondo te un insabbiamento portato avanti dai governi dal 1947, se non addirittura da prima?

Penso proprio di sì, per molti motivi: l'incertezza della reazione della gente; la perdita di potere da parte dell'autorità costituita; il potere economico; la cancellazione di tutti i confini; insomma, riconoscersi tutti noi come un unico popolo... Sembra poco ma vuol dire tanto (per chi ci specula sopra).
Ecco perché l'Uomo deve perdere questi grandi , tragici "vizi"!

- Stando alle teorie ufologiche, dopo tutto questo tempo i governi avranno delle risposte riguardo agli UFO. Ritieni possibile che sappiano molte cose o che ancora navighino in alto mare?

Qui sono francamente indeciso. Suppongo probabilmente che l'intero problema possa essere a conoscenza veramente di pochi; gli altri, così, tanto per..."sentito dire"... E preferiscono non essere "disturbati" da un'eventualità del genere; meglio pensare al potere e agli affari.

- Cosa pensi di tutti quei rivelatori che riferiscono di alieni tenuti in basi segrete militari? Bob Lazar, Michael Wolf, Phil Schneider, Dan Burish, Milton William Cooper, ecc...

Una bella domanda. Dico sempre a a chi mi rivolge domande simili, di non credere a tutto, come di non scartare tutto.
Se qualcuno svela, "ah, allora quello è un "debunker"..."!
Se non parla, "perché si è sempre così reticenti"! Non va mai bene nulla.

- Prima o poi, la verità sugli UFO (qualunque essa sia), verrà fuori secondo te? E in che modo potrebbe succedere?

La mia opinione è quella che ho espresso la mia idea precedentemente, riguardo al "contatto".

- Se vuoi aggiungere qualcos'altro, fa pure.

Penso di aver tediato già abbastanza...

- Ti ringrazio Massimo. Gentilissimo come sempre!
18/08/2012 18:10
 
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RICHARD DEAKIN ALLA BBC: "IN INGHILTERRA AVVISTATO UN UFO AL MESE"

Fonte: www.ufoonline.it/2012/08/18/richard-deking-alla-bbc-in-inghilterra-avvistato-un-ufo...

Parlando al programma della BBC Today, questo Venerdì, il Responsabile del Controllo del traffico aereo britannico, Richard Deakin ha detto che, in genere, il suo staff avrebbe incontrato un oggetto volante non identificato al mese. Ma che tipo di oggetti UFO stiamo parlando? Non necessariamente extraterrestri. Nick Pope, esperto nel campo ed ex investigatore UFO presso il Ministero della Difesa, ha detto al presentatore del programma Today, James Naughtie di aver catalogato intorno a "due o trecento avvistamenti UFO ogni anno, la maggior parte dei quali si è rivelata errata identificazione degli aeromobili".
Osservando che "tutto ciò che vola in nostro spazio aereo che non possiamo identificare è di interesse per il governo e l'esercito, ma è più probabile che sia russo di Marziano."



Il pericolo degli oggetti volanti non identificati
Non sono solo gli Inglesi a dare spazio ai dati sul traffico degli UFO. Qualche tempo fa viste le numerose segnalazioni di avvistamenti ufo da parte dei radar e dei piloti, l’Air force argentina ha dichiarato che essi (gli ufo ) sono una “potenziale minaccia alla sicurezza aerea nazionale”la stessa air force, ha dichiarato che spesso gli aerei da combattimento argentini hanno redatto rapporti su inseguimenti di oggetti non identificati nei cieli argentini. L’ufficio stampa dell’ Air force, ha dunque istituito una serissima commissione per studiare gli avvistamenti, composta da specialisti, piloti, meteorologi, medici, astronomi, esperti in radar etc.

Qualcuno si dichiarerà sorpreso per questi dati, ma il punto centrale è il concetto tecnico di oggetto non identificato, che rientra nella categoria ampiamente studiata del velivolo che non si fa riconoscere, o non può essere distinto per colpe non proprie. L'acronimo poi ha assunto agli occhi di tutto un significato completamentare a quello di dischi volanti, molto diverso nella teoria e nella pratica. Catalogare un oggetto come Ufo, non significa dargli parvenze aliene. Quello al limite sarebbe il passo successivo frutto di indagini diverse di un semplice non riconoscimento sui radar.
19/08/2012 12:06
 
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IL CASO DI FILIBERTO CARDENAS (SECONDA PARTE)

Fonte: noiegliextraterrestri.blogspot.it/2012/08/il-caso-di-filiberto-cardenas...

Considerazioni metodologiche
L’episodio sopra dipanato offre un campionario degli incontri del quarto tipo, con una serie di invarianti riscontrabili in molti resoconti. Qui, però, mi interessa l’avventura del sequestrato nella base sottomarina. Il tema delle installazioni subacquee affiora talvolta nell’ufologia: “Fulgori dall’abisso”, ultimo libro di Maurizio Cavallo (alias Jhlos), verte proprio su avamposti sommersi. [1]
Anche le esperienze di Jhlos sono al crocevia tra rapimento e contatto e, per questo motivo, si possono assimilare alle vicissitudini di Withley Strieber, i cui visitatori sono ambigui, ora amichevoli ora freddi. In questi generi di vissuti, a mio avviso, prevale la tendenza a sdrammatizzare e ad addolcire situazioni traumatiche, secondo processi psicologici di autodifesa. I traumi vengono sublimati e rimossi affinché non conflagrino in psicosi. Con ciò, non intendo asserire che tutti i visitatori sono ostili: civiltà evolute esistono, ma di solito non agiscono e, se agiscono, restano molto defilate. Tuttavia, se nel complesso delle comunicazioni, gli ufonauti non accennano mai al problema per eccellenza, preferendo dirottare l’attenzione su disastri ambientali dovuti soltanto all’irresponsabilità umana, qualcosa non quadra.



Così, nella diatriba che oppone Hopkins a Mack, con il primo che vede negli “intrusi” degli esseri privi di scrupoli ed il secondo che tende a considerare le abductions delle esperienze che, tutto sommato, favoriscono un’espansione della coscienza, propenderei per le ipotesi di Hopkins. E’ stato coniato il termine “experiencers” per indicare quei rapiti che traggono qualche beneficio dalle loro peripezie. Non so se sia un eufemismo, una forma di autoinganno o se veramente intercorra una differenza sostanziale tra sequestrati ed experiencers.
Se ci sofferma, però, sui messaggi, pur con qualche eccezione, è tutta una sequela di allarmi tra pseudo-ecologismo e catastrofismo: naturalmente la colpa delle sanguinose guerre, dell’inquinamento e della crisi socio-economica è sempre e solo degli uomini, più spesso della gente comune che dei governi! Sono messaggi i cui araldi non paiono molto sinceri.
E’ vero che non bisogna necessariamente distinguere tra azioni malvagie e comportamenti benevoli, scivolando in un ingenuo manicheismo. In natura le varie specie perseguono il proprio scopo, senza preponderanti risvolti etici e ciò può valere pure per i visitatori. Non di meno non si può neppure fingere che bene e male siano la stessa cosa, promovendo un atteggiamento che è indifferenza, ignavia.
Ora, non conosciamo quale sia la vera natura degli Altri, ma sostenere che non esistono o che non esercitano alcun influsso sulla storia umana, significa cadere nelle interpretazioni insoddisfacenti di cui nella premessa. I visitatori si prefiggono degli obiettivi, forse poco chiari, ma sinistri: per conseguirli si avvalgono di collaboratori umani(?) e di molteplici strumenti, sia tecnologici sia metapsichici.
Ci troviamo di fronte ad un’altra biforcazione, oltre alla dialettica che ho riassunto (e semplificato) nel diagramma Hopkins vs Mack. L’ipotesi extraterrestre si oppone a quella parafisica, mal conciliandosi con essa. Eppure, a ben vedere, i due orizzonti non sono così lontani: è possibile che una civiltà, dopo aver toccato il culmine del “progresso” tecnologico, abbandoni la tecnica per procedere lungo la via dei poteri psichici, del dominio della materia e dello spazio-tempo attraverso il pensiero. Ad esempio, nell’India vedica dèi, semidei ed eroi ora impiegano la tecnologia ora ne sono svincolati. Lo stesso termine “loka”, in sanscrito, designa sia il pianeta fisico sia un mondo sovradimensionale: invero, realtà fisica ed iperfisica coesistono e si compenetrano, anche se, quasi sempre noi percepiamo solo la prima, anzi una sua piccola frazione. Un Venusiano non deve per forza provenire dal pianeta materiale che chiamiamo Venere.
Pertanto se nella Bibbia ed in altri libri tradizionali alcuni specialisti scorgono “angeli” in carne ed ossa nonché macchine volanti, mentre altri ricercatori vedono immagini sciamaniche e fenomeni eterici, probabilmente hanno ragione entrambe le categorie di studiosi. Si tratta di stabilire dove il testo descrive un referente concreto e dove, invece, un simbolo, pur nella consapevolezza che tale distinzione può essere sfumata.
Occorre provare a superare la tradizionale separazione tra empirico e meta-empirico. La scienza ortodossa si ostina ad ignorare le cosiddette energie sottili nonché la sfera metafisica: in questo modo si preclude dogmaticamente una visione più ampia ed approfondita. La vera ricerca, però, non può prescindere dall’indagine, sempre critica e prudente, di territori liminali. In molti casi l’osservazione del “fatto concreto” dà l’impulso per un’indagine che, un po’ alla volta, travalica i confini dell’empiria, lasciando intravedere inattesi paesaggi. Chi studia la Biogeoingegneria, dopo averne valutato i risvolti nell’ambito del clima, dell’economia, della geopolitica etc., è indotto da una serie di concatenazioni ad enucleare addentellati che sconfinano dal tangibile. Qui le implicazioni umane lasciano affiorare un substrato non umano,(sub-umano?). Per questo motivo le chemtrails si rivelano non solo come il crimine più efferato di tutta la storia, ma pure come la stretta fenditura oltre la quale si estende un regno dai contorni sfuggenti. La resistenza ad accettare la realtà della Biogeoingegneria , anche per opera di persone intelligenti, dipende in gran parte dalla difficoltà a rinunciare all’antropocentrismo ed all’idea (inganno?) del libero arbitrio: si preferisce flagellare l’umanità ed anche autoflagellarsi piuttosto che pensare ad una mano nascosta. Ancora, le scie tossiche sono una pietra di paragone: se nelle comunicazioni di presunta matrice aliena, soprattutto quelle incentrate sulla necessità di preservare la natura, sono assenti, si deve pensare che i messaggeri non sono affidabili. Purtroppo è quanto accade, come avviene nell’accozzaglia di scempiaggini pseudo-spirituali, riconducibili sovente all’universo della New age.[2]


Note

[1] L’Argentino Orlando Jorge Ferraudi nel 1956 fu condotto da un visitatore a salire sul suo velivolo. L’uomo ebbe non solo l’opportunità di compiere un’escursione nello spazio, ma potè anche esplorare gli abissi oceanici dove notò “un’immensa cupola sottomarina, simile ad un gigantesco igloo”. Vedi “Apocallisi aliene”.

[2] Bisogna qui precisare che un cenno alla Geoingegneria è forse rintracciabile in alcune sibilline relazioni di Whitley Strieber. Vedi “Apocalissi aliene”. L’argomento è poi spesso toccato da Matthew Ward nei suoi colloqui con la madre: a proposito di Matthew, la nostra opinione è che dapprimcipio i contenuti fossero genuini, ma in seguito il giovane (o chi per lui) ha cominciato ad incensare Barack Obama, a disquisire di federazioni galattiche, di prossimi cambiamenti positivi che puntualmente non si sono verificati. Probabilmente è subentrata una manipolazione: d’altronde è noto che le canalizzazioni possono essere un ponte con entità scaltrissime e bugiarde. Vediamo che molti preferiscono pascersi delle informazioni rassicuranti della Federazione galattica che mantenere una coscienza vigile. Non è sufficiente che il messaggio sia in qualche modo suggestivo, se il messaggero ha dei secondi fini.
20/08/2012 12:34
 
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QUANDO ZAMORA ANDO' NEL PALLONE

Articolo di Stefano Panizza
Fonte: falsimisteri.myblog.it/archive/2012/05/25/quando-zamora-ando-nel-pall...

La vicenda che andiamo a raccontare è unanimemente considerata nel mondo ufologico una delle più probanti evidenze della straordinarietà di certi eventi.
In realtà, la maggioranza degli studiosi si spinge oltre, ritenendola la prova inconfutabile, oltre ogni ragionevole dubbio, che un’astronave extraterrestre abbia davvero fatto visita al nostro pianeta.
Un’esigua e bistrattata minoranza è, invece, convinta che l’intera storia possa avere una spiegazione ben più prosaica.
Chi avrò ragione?
Partiamo dall’inizio.

La vicenda
è il 24 aprile del 1964, h 17.45.
Dionicio E. Zamora, detto Lonnie, ufficiale di polizia presso la città di Socorro (New Mexico, Stati Uniti), è lanciato con la sua auto di servizio all’inseguimento di una Chevrolet nera, in transito lungo la statale a sud della città.



La tensione è alta, così come la velocità delle vetture coinvolte.
Ad un certo punto, però, la sua attenzione è attratta da qualcosa d’altro.
Racconta, infatti: "heard a roar and saw a flame in the sky to southwest some distance away — possibly a 1/2 mile or a mile.". E cioè: “ho sentito un rombo ed ho visto delle fiamme nel cielo in direzione sud est ad una distanza di mezzo miglio o forse un miglio.”.
Lascia perdere la caccia al presunto delinquente (si vede che era la sua giornata fortunata …), lascia la statale ed imbocca una stradina secondaria, allo scopo di avvicinarsi al punto da dove sembra provenire il fuoco.
Sospetta, infatti, che qualcosa sia precipitato dal cielo, e non un fulmine, visto che la giornata è serena. Oppure teme che sia saltato in aria il deposito di dinamite che sa essere in quella direzione.



Man mano che procede la visione gli si fa più chiara.
Ad una distanza di 150 – 200 iarde (una iarda corrisponde a poco meno di un metro) vede un oggetto biancastro, luminoso, di forma oblunga e appoggiato al suolo su due gambe. Vicino ad esso si muovono un paio di persone in tuta bianca.



Riferendosi a loro dice: "I don't recall noting any particular shape or possibly any hats, or headgear. These persons appeared normal in shape, but possibly they were small adults or large kids" e cioè: “Non ricordo niente di particolare riguardo alla loro forma o possibili cappelli o copricapi. Queste persone apparivano normali, sembravano adulti piccoli o bambini grassi.”.
Mentre chiama via radio Nep Lopez della propria centrale operativa, si avvicina sempre di più all’oggetto.
Ma quest’ultimo, ad un certo punto, accompagnato da un rumore molto forte (“very loud roar”) e da fiamme blu ed arancione, si alza verso il cielo e si allontana velocemente. Il tutto senza rumore, né fumo.
Dalla base, nel frattempo, nessuno vede un oggetto volante simile a quello descritto dal collega.
Sul posto arriva, intanto, il sergente Chavez (Zamora nell’attesa prende carta e penna e disegna quanto visto, compreso uno strano simbolo notato sull’oggetto).



Insieme ispezionano la zona.
Emerge immediatamente che alcuni cespugli appaiono bruciacchiati e che a terra sono presenti curiose tracce.





Le testimonianze
Alcuni testimoni parlano di un oggetto volante a forma di uovo e con fiamme bluastre, approssimativamente nella stessa zona e alla stessa ora dell’avvistamento di Zamora.
Ad esempio, tali Paul Kies e Larry Kratzer, che osservano alla distanza presunta di un miglio (ricordo che corrisponde a 1609 metri).



Tale notizia è leggibile nei giorni successivi sul Telegraph-Heral di Dubuque (Iowa). Sorgano, però, dubbi su quanto possano aver davvero visto, in quanto Kratzer parla testualmente di “black smoke”, cioè di “fumo nero”, particolare negato da Zamora. Così come è pure sospetto che citano informazioni che non possono conoscere in quanto mai stati sul luogo del presunto atterraggio. è dunque probabile che, avendo rilasciato l’intervista a caso ampiamente noto, raccontino cose sentite ma non vissute in prima persona. Diversi anni dopo vengono nuovamente intervistati dal ricercatore Ralph DeGraw, fornendo, però, un’altra versione dei fatti. Ciò non può che rendere inaffidabile le loro parole.
Proseguendo nelle testimonianze, vi sono cinque persone (la cui identità rimane sconosciuta) che raccontano al benzinaio Opal Grinder, della stazione di Socorro, di come uno strano velivolo tondeggiante avesse da poco sorvolato il tetto della loro auto.
Un altra persona (anche in questo caso non se ne conosce il nome) chiama allarmata la televisione di Albuquerque, giurando di aver visto un oggetto volante a bassa quota ed in lento avvicinamento alla città di Socorro.
El Defensor Chieftain scrive, invece, di un turista, anch’esso non identificato, che avrebbe osservato l’atterraggio di uno strano velivolo ed un’automobile della polizia andare in quella direzione.
Più in generale, centinaia di (sconosciuti) testimoni parlano di un fragore (“loud roar”) udito nella zona.
Nel 2009 il sergente Chavez (quello che accorre per primo alla chiamata del collega Zamora) confida al ricercatore Ray Stanford del NICAP, che si è ampiamente occupato del caso, che pure lui ha avvistato lo strano oggetto (affermazione mai fatta in precedenza).

Le indagini
Le analisi del caso vengono essenzialmente svolte dall’APRO (Aerial Phenomena Research Organization), dal NICAP (National Investigations Committee On Aerial Phenomena), dal U.S.Air Force e dai componenti del Project Blue Book (con il case number 8766 che, a dire il vero, si limita a raccogliere la cronistoria dell’evento). Ricordo che quest’ultimo, nato per investigare il fenomeno UFO, è stato creato dall’U.S.Air Force medesima nel 1952.
Il capitano T.Holder ed i suoi collaboratori si recano nel luogo del presunto atterraggio, recintano il sito, raccolgono campioni di sabbia e frammenti di cespugli bruciati.



Non rilevano indizi, come impronte o materiale, che suggeriscano una qualche messa in scena (naturalmente quanto non significa nulla, perché l’assenza di prove non è di per se una prova).
Il materiale recuperato viene analizzato dall’Università dell’Arizona, nelle persone di Mary G. Mayes e due colleghi. Essi si premurano, comunque, di visitare anche la zona.
Non vengono ritrovate evidenze radioattive o tracce di propellenti chimici. Abbiamo, invece, "two organic substances she was unable to identify”, cioè “due sostanze organiche non identificate”, le piante risultano rinsecchite ma, soprattutto si rileva "fused sand”, cioè “sabbia fusa”. Ed essa appare circoscritta in una zona vagamente triangolare, con i lati misuranti dai 25 ai 30 pollici (un pollice corrisponde a 2,5 cm).
Dei campioni se ne perderanno, però, le tracce.
Alle indagini si affiancano successivamente l’astronomo Allen Hynek, che fornisce una consulenza scientifica nell’investigazione, ed il maggiore Hector Quintanilla, responsabile del Blue Book a partire dall’agosto del 1963.
Hynek è entusiasta del caso, tanto da fargli scrivere: "I think this case may be the Rosetta Stone ... There's never been a strong case with so unimpeachable a witness.". E cioè: “Penso che questo caso possa essere la Stele di Rosetta … Non c’è mai stato un caso con testimoni così attendibili.”.
Sembra che sia stato fatto anche qualche calcolo sulle caratteristiche dinamiche e strutturali dell’oggetto (naturalmente in base alle dichiarazioni testimoniali): velocità media 1.738 km/h, decollo verticale risultato impossibile a quella velocità, mancanza di ali, accelerazione pari a cinque volte la gravità terrestre.
L’Air Force, con un rapporto del 8 giugno 1964, non giunge, però, a nessuna conclusione definitiva recitando testualmente: "Air Force was continuing its investigation, and the case is still open." E cioè “l’Air Force sta continuando ad investigare, il caso rimane aperto.”.
Le dichiarazioni vengono ampiamente criticate, soprattutto perché in esse non si parla delle numerose prove testimoniali e delle (presunte) inquietanti evidenze fisiche.
Qualcuno, come Robert Barrow del Nicap, cerca di forzare la mano per avere maggiori informazioni. Alla fine del 1964 scrive all’Air Force, ricevendo risposta con lettera datata 8 gennaio 1965. In pratica essa recita che il caso è ancora insoluto e che comunque non ci sono prove che il veicolo provenga dallo spazio esterno.



Da quanto, però, risulta evidente di come l’ente americano sia convinto che si tratti di un qualcosa di concreto, non cioè di una menzogna di Zamora o di una sua allucinazione.

Le spiegazioni
Visto che l’Air Force non si pronuncia, ci pensano vari ricercatori a farlo.
Naturalmente l’ipotesi che va per la maggiore è quella di una astronave extraterrestre con i suoi (almeno) due occupanti.
Ma ve ne sono molte altre.
L’astronomo Donald Menzel parla, piuttosto, di uno scherzo tirato al povero Zamora, per poi cambiare successivamente versione e parlare di un “dust devil” cioè una sorta di tromba d’aria in grado di provocare un gigantesco mulinello nella sabbia.
Lo “scettico” Philip J. Klass ipotizza, invece, un fulmine globulare.
Oppure, successivamente, suggerisce che si tratti di una menzogna per incrementare il turismo locale, “pagata” dal proprietario del terreno sul quale l’ufo sarebbe sceso, e cioè il sindaco Holm Bursum Jr. In pratica, il fatto avrebbe dovuto far nascere la necessità di costruire motel, punti di ristoro e negozi per assistere i turisti “ufologici”.
A dire il vero l’idea non deve averlo convinto troppo, tanto da non approfondire la faccenda. Perché, in realtà, il proprietario non è il citato nome, ma una certa Delia Harris. In ogni caso, vero o falso che sia, a Socorro di turisti e giornalisti ne sono passati effettivamente parecchi.
Il maggiore Hector Quintanilla, piuttosto, parla di un prototipo in fase di sviluppo nell’ambito del “Programma Apollo”.
Nel 1995 James Mc Andrei, ufficiale dell’Air Force, confessa, invece, a Bernard Gildenberg, del New Mexico Institute of Mining and Technllogy, che nella zona il 24 aprile 1964 erano in corso esperimenti con una sonda senza equipaggio, la “Surveyor Lunar”.



A dire il vero, però, non è che richiami molto la descrizione dell’oggetto fatta da Zamora.
Tale Larry Robinson, dell’Università dell’Indiana, preferisce, invece, l’ipotesi della mongolfiera.

Il colpo di scena
Che uno dei più famosi casi ufologici sia, alla fine, un banale scherzo?
A giudicar da quanto casualmente scoperto nel 2009 da Anthony Bragalia, sembrerebbe ben più che un’ipotesi.
Vediamo di saperne di più.
L’anziano ex preside di un college americano ha confessato che si tratta di una burla organizzata da un gruppo di brillanti studenti. Almeno è quanto emerge analizzando il contenuto di una certa lettera.
Zamora, in pratica, sarebbe stato ingannato.
Questo scritto, conservato alla Oregon State University e datato 1968, è indirizzato dal dottor Linus Pauling al dottor Stirling Colgate, citato preside della New Mexico Tech e noto astrofisico presso il Los Alamos National Laboratory.
Quest’ultimo, con una nota a mano, scrive: “ I have a good indication of the student who engineered the hoax.” Che tradotto significa: “Ho buoni indizi dello studente che ha progettato la bufala.”



Tutto nasce dal desiderio di Pauling (premio Nobel per la Chimica e per la Pace) di saperne di più del fenomeno ufo, ed in particolare del caso Zamora.
Da li l’idea di scrivere all’amico Stirling e chiedere chiarimenti.
Oltre a quanto, però, il preside non sembra essere mai andato, forse rendendosi conto che la divulgazione della notizia avrebbe squalificato la propria scuola.
A indiretta conferma di quanto scritto, le parole di Dave Collins.
Costui, matricola alla New Mexico Tech nel 1965 (sarebbe, poi, diventato esperto mondiale di tecniche esplosive), ha, infatti, rilasciato dichiarazioni significative.
Innanzi tutto, che l’istituto ha sempre avuto una lunga tradizioni in materia di scherzi (anche di tipo “paranormale). Ad esempio un tale di nome John W. Shipman, che negli anni Sessanta era li studente, racconta di colleghi che si divertivano a realizzare palloni meteorologici in grado di produrre falsi eco radar (per burlarsi delle storie dei “dischi volanti”). Il risultato è stato che, in più di un’occasione, aerei militari della base di White Sands si sono alzati in volo per intercettare quanto apparivano loro come strani velivoli. Una volta individuati, dopo la classica “lavata di capo”, gli studenti sono stati, in realtà, seguiti con molto interesse dal personale militare, avendo intuito le loro eccezionali capacità tecniche e scientifiche.
Ritornando a Collins, un insegnante (di cui non ricorda il nome o forse non lo vuole dire) gli conferma che la storia di Zamora era una bufala organizzata dagli studenti.
Ma, soprattutto, è importante la testimonianza di Frank T. Etscorn, professore di psicologia (famoso per aver inventato il cerotto alla nicotina) e per venti anni insegnante presso la NMT (anche se successivamente ai fatti di Zamora). Stando alle sue parole, negli anni Ottanta, volendo approfondire la storia, rintraccia gli autori della burla.
In pratica lo scherzo si sarebbe svolto in questo modo:

- uno degli studenti si fa inseguire da Zamora per attirarlo nel luogo della messa in scena
- un pallone bianco ad elio viene appoggiato al suolo e poi rilasciato al momento opportuno
- si fanno alcuni buchi per simulare l’atterraggio
- le fiamme sono il risultato di esplosivi pirotecnici
- viene disseminata la trinitite, un residuo vetroso, ampiamente disponibile nel laboratorio di geologia della scuola
- gli studenti più piccoli indossano tute bianche in modo da sembrare alieni

Pur non essendovi prove che sia andata così, nulla di quanto risulta tecnologicamente impossibile.
E poi, vuoi che studenti in grado di ingannare l’U.S.Air Force non riescano a confondere il povero Zamora, a maggiore ragione con l’uso di un pallone, che, come abbiamo visto, sembra essere un po’ la “specialità della casa”?
E deve far riflettere anche il fatto che l’università in oggetto sembra ignorare completamente la vicenda come a dire che nulla di straordinario sia mai accaduto.
Ma il motivo dello scherzo?
Farla “pagare” a Zamora, ritenuto colpevole, a dire degli studenti, di eccessivo zelo nei loro confronti. E quale modo migliore che farlo passare per un idiota visionario?
Tra l’altro, prima di diventare poliziotto, ha lavorato per sette anni, come meccanico, presso la New Mexico Tech.
E qualche screzio ci deve essere stato, se viene ricordato come persona “not especially educated”, cioè “non particolarmente educata”. Ciò confermato dalla testimonianza raccolta da Hynek presso uno studente saltuariamente alle dipendenze del già citato Grinder Opal, cioè il benzinaio.
Credo sia difficile andare oltre a quanto esposto perché i responsabili della probabile truffa se ne guarderanno bene dal parlare.
Perché hanno generato un “casino” veramente grosso.
Probabilmente sottovalutando la portata di quanto fatto e non immaginando che la cosa finisse in mano all’Air Force. Ricordo che è considerata uno dei più probanti casi ufologici e che ha segnato profondamente la vita del povero Zamora (pur essendo un burbero, non si meritava tanto).

Le conclusioni
è evidente come, per ogni ipotesi considerata, manchi la prova definitiva ed incontestabile.
La cosiddetta “pistola fumante”.
Ci troviamo, in ogni caso, di fronte essenzialmente a due teorie: quella del velivolo alieno (idea confessata più o meno apertamente) e quella dello scherzo sotto forma di pallone aerostatico.
Porle sullo stesso piano sarebbe, però, un errore.
La prima deve far fronte ad una serie quasi infinita di obiezioni scientifiche. E, lo ricordo, non si può dimostrare una cosa facendo leva su argomenti non dimostrati (sarebbe come avere una casa priva di fondamenta). Senza scomodare la Scienza, lo suggerisce il semplice buon senso stesso.
Lo stesso Blue Book si è limitato a considerarlo un caso insoluto (la storia dell’hoax sarebbe uscita molti anni più tardi).
E le testimonianze, Zamora escluso, rimangono anonime e raccolte da giornalisti locali, cioè di scarso valore.
La seconda ipotesi, invece, è molto più concreta.
Infatti:

- l’università possiede la tecnologia per fare quanto (essendo un istituto all’avanguardia)
- ha menti brillanti (molti studenti diventano famosi)
- è sua tradizione fare scherzi (ricordate i falsi ufo?)
- c’è il movente (farla “pagare” all’insopportabile Zamora)
- personaggi di altissimo livello scientifico confermano indirettamente la bufala (un conto è quanto afferma un bi-nobel, altro se a parlare è un cronista di un giornale locale in cerca di scoop)
- la mancata diffusione della notizia si spiega con la prudenza (era meglio non “tirar troppo la corda”)

Ed il “nostro” Zamora come va giudicato?
Credo che la sua testimonianza sia autentica.
Quindi?
è a questo punto che il “cerchio si chiude”.
Perché da una parte, come abbiamo visto, l’ipotesi “pallone” è quella che appare come la più realistica e al contempo esaustiva dei vari aspetti del caso.
Dall’altra, le parole di Zamora stesso che, in fondo, ce la suggeriscono in quanto, rispondendo a Nep Lopez della centrale operativa, recitano: “It looks like a balloon” e cioè “l’oggetto assomiglia ad un pallone".
20/08/2012 16:16
 
Quota

LONDRA: BASTA INDAGINI SUGLI UFO

Articolo di Sabrina Pieragostini
Fonte: www.extremamente.it/2012/08/20/londra-dice-stop-basta-indagini-s...

Gli Ufo non costituiscono un pericolo per la sicurezza nazionale. Ergo, il Ministero della Difesa britannico annuncia ufficialmente che tutte le indagini in merito ad avvistamenti di strani oggetti volanti sui cieli della Gran Bretagna saranno sospese. Stop. Chi finora ha temuto invasioni marziane in stile “Guerra dei Mondi” può dormire sonni tranquilli.
Non è un fatto da poco, considerando che insieme a questo comunicato è arrivata anche un’altra notizia: in media, dall’altra parte della Manica compare un presunto disco volante al mese. E a dirlo è l’ente preposto al controllo del traffico aereo, il corrispettivo dal nostro Enav- una fonte più che autorevole, dunque.
Intervistato in merito all’argomento Ufo dal quarto canale radiofonico della BBC, il direttore dell’ente ha infatti confermato che questi insoliti mezzi volanti sono stati visti anche dal suo staff. “Ogni tanto ci sono degli oggetti non identificati che non corrispondono agli schemi del normale traffico aereo, ma il problema non occupa troppo del mio tempo: all’incirca ne compare uno al mese.”
Ciò nonostante, Londra ha detto basta alle indagini: cosa siano quegli oggetti non ha importanza, quel che conta è che non hanno mai dato problemi. La sentenza senza appello è arrivata dopo anni di confronto, analisi e studio dei vari racconti di globi luminosi apparsi in cielo, corredati di rumori e persino di incontri ravvicinati, tutti convogliati in migliaia di dossier da poco resi pubblici.
Ma a dare il colpo di grazia alle inchieste a sfondo ufologico è stata soprattutto la crisi che tocca anche le finanze del pur ricco governo inglese. Cercare gli Ufo infatti costa e pure parecchio. Prima, è stato soppresso il numero verde che chiunque poteva contattare in caso di presunto avvistamento alieno; poi è stato eliminato l’ “Ufficio Ufo” che da solo richiedeva 44mila sterline all’anno- troppe. Adesso, sono state cancellate le ricerche.
I funzionari ministeriali ritengono che le risorse, preziose, debbano essere impiegate in altri settori, come ad esempio in sofisticate apparecchiature radar o in moderni sistemi missilistici di difesa che possano coprire tutto lo spazio aereo britannico e difenderlo da ogni possibile, reale minaccia.
Cosa che gli Ufo non sono, come ha ribadito il portavoce del ministero. Questo però non significa che essi non siano di provenienza sconosciuta o addirittura extraterrestre. Nel comunicato si legge infatti:”Il Ministero della Difesa non ha specifiche competenze per identificare la natura di tali avvistamenti, ma le indagini non comporterebbero alcun benificio.”
Un po’ strano, no? Il governo ammette di non aver idea di cosa siano le anomalie segnalate, da decenni, nei cieli della Gran Bretagna e che ancora oggi appaiono almeno una volta al mese, eppure dichiara di sapere con certezza che non sono pericolose… Così molti cittadini, convinti di aver assistito ad un fenomeno inspiegabile, non nascondono la loro delusione di fronte a questa contraddittoria resa.
Come la signora Jane Randall, casalinga di Woking, nel Surrey, che avrebbe involontariamente “catturato” un oggetto dall’aspetto insolito nei cieli sopra il sito archeologico di Silbury Hill. Racconta al ‘The Telegraph’: ” Non ho visto nulla mentre scattavo le foto e neppure tutta la gente che era sul posto, ma poi quando le ho riguardate mi sono accorta che in due scatti, fatti a distanza di pochi secondi, appariva qualcosa dalla forma conica dietro la collina.”
La donna prosegue: “Nelle altre immagini non compare nessun segno anomalo, non credo che si possa trattare di pulviscolo sulle lenti. Io sono una persona qualunque, così ho pensato che dovevo mostrarle a qualcuno più competente di me. Ma quando ho chiamato la polizia, mi hanno detto che non li riguardava. E quando ho parlato con uno della Raf , mi ha risposto che loro non investigavano più sugli Ufo.”


L'UFO ripreso dalla signora Jane Randall

Nick Pope, che è stato consulente per il Ministero dal 1991 al 1994 e ora prosegue privatamente le sue ricerche in materia Ufo, è altrettanto infastidito dalla decisione presa dal Governo. E ricorda: “Spesso le immagini che ci venivano segnalate erano di bassa qualità. Ma al Ministero ci sono le professionalità e le strumentazioni in grado di analizzare molto rapidamente le foto e stabilire se siano state alterate ed identificare cosa abbiano ripreso.”
Ma adesso tutto ciò non avverrà più e i testimoni di presunti incontri extraterrestri rimarranno coi loro dubbi e con le loro paure. “Tanti cittadini si sentono in dovere di rivolgersi alle autorità, se vedono qualcosa al di fuori dell’ordinario- si lamenta Pope. “Moltissimi si rivolgono a me, adesso, ed è frustrante vedere che non ci sono più referenti con i quali parlare, ai quali raccontare l’accaduto. è una sorta di buco nero.”


Nota esterna all'articolo
L'UFO nella foto è sicuramente un insetto che si trovava davanti all'obiettivo al momento dello scatto. Lo si capisce dal fatto che è solo quel particolare sfuocato in tutta la foto. Il che indica chiaramente che si trovava vicinissimo alla lente della macchina fotografica. E la signora non l'ha visto perchè essendo un insetto le si sarà mosso velocemente davanti.
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