CHIUMIENTO È SENZA CONTROLLO
Premessa, questo articolo non vuole essere satirico ma rischia di esserlo involontariamente. Infatti la fisionomia che assume con il tempo la vicenda di Mortegliano, è quella di una sonora presa per i fondelli.
Di solito la buona ufologia, fatta di notizie serie compare nelle "brevi" dei giornali generalisti, e viene approfondita dagli appassionati più rigorosi. La bufala invece si fa strada perchè può contare sulla fantasia galoppante dei suoi testimoni. Avremmo preferito dopo avervi fornito tutti gli elementi lasciare che la storia si eclissase da sola. Ma a dispetto del nostro desiderio c'è un Antonio Chiumiento letteralmente scatenato, oseremo dire "fuori controllo" che ogni giorno posta su Facebook messaggi in cui racconta tutto e il contrario di tutto. Vittima inconsapevole Leonard D'Andrea, la cui buona fede almeno per ora è ancora credibile. Le ultime novità sulla vicenda, tra ricoveri, ospedali, basi militari, nuovi mostri e superlativi assoluti.
Anomalie Ambientali ?
Dalle indagini del professore di Pordenone emergerebbero particolari inquietanti, naturalmente tutti da dimostrare, che ad oggi sono da prendere con il beneficio d'inventario. Domenica Chiumiento avrebbe riscontrato disturbi nel funzionamento di computers a Talmassons, e la mancanza totale dell'erogazione dell'energia elettrica per un paio d'ore a Sedegliano, entrambe le località nelle immediate vicinanze di Mortegliano. In realtà secondo quanto riferito dal Messaggero Veneto, il 10 febbraio c'è stato effettivamento un incendio nella centrale elettrica di Pordenone distante 36 km, ma ricondurlo all'episodio di Mortegliano è perlomeno bizzarro. Se fosse una diretta conseguenza avrebbe dovuto esserci un blackout prima di tutto a Mortegliano stesso, e poi in tutte le zone limitrofe. Il professore poi omette di dire che tutto è durato non più di 30 minuti.
La visita misteriosa
Ci sarebbe anche stata la visita di "insoliti personaggi che si sono qualificati ricercatori" al piccolo allevatore di struzzi per fotografare la rete sfondata, gli stessi si sarebbero offerti di far riparare tutto a loro spese, cosa già avvenuta a condizione che l'allevatore di struzzi friulano mantenesse il riserbo. Anche lui vuole rimanere anonimo. Chiumiento si chiede chi siano questi personaggi, e si mostra preoccupato, non si capisce se per se stesso o per la sorte degli struzzi.
Due nuovi testimoni
Chiumiento afferma che lui e il suo "validissimo" collaboratore investigativo Sabino Sgambato, si recheranno presto a Udine, dove hanno preso appuntamento con due testimoni piuttosto importanti, che avrebbero visto una "sagoma" di uno strano essere alla periferia della stessa cittò, questa volta Venerdì 10 febbraio 2012 subito prima dell'alba. A questi nuovi personaggi si dovrebbe aggiungere una donna, che si sarebbe fatta avanti con Telepordenone. Chiumiento descrive la donna come l'autrice della chiamata non riuscita ai carabinieri. Non aspettatevi informazioni più dettagliate: anche lei ha chiesto l'anonimato.
Domande senza risposta
Alla luce di questi elementi, si può fare qualche altra considerazione sperando di non diventare stucchevoli.
Con che strumenti Chiumiento ha dedotto che ci fossero malfunzionamenti nei "computer" a Talmassons? Esiste una prova decente di queste anomalie? Di che tipo di malfunzionamenti stiamo parlando? Livelli di radiazioni superiori alla norma, inquinamento elettromagnetico di qualche tipo? Interferenze a che banda di frequenza?
Chiumiento si dice sorpreso che l'allevatore di struzzi sia stato identificato da "sedicenti ricercatori". Suona strano detto da un sedicente ricercatore che ha identificato per primo l'allevatore di struzzi. O no?
Tutti i testimoni continuano a restare anonimi. Ma "il caso dei casi" come lo stesso Chiumiento l'ha definito più volte, non può reggersi su un testimone solo, ne su indizi effimeri. Le prove dove sono? Foto, video, anomalie certificate da istituti indipendenti, qualche telecamera di sorveglianza posta nelle SS che abbia ripreso qualcosa.
Delle stranezze della ricostruzione, prima spacciata per identikit su misura, di cui ha già parlato la nostra Serena non parliamo più, ma del ricercatore di Berlino che ha invitato 50 disegni tra cui scegliere vogliamo parlare. Nome, cognome, facoltà e indirizzo della stessa Università. O vuole rimanere anonimo anche lui?
Insomma trovare un senso a questa storia, anche se questa storia come direbbe Vasco Rossi un senso non ce l'ha.
[Modificato da Gabrjel 28/02/2012 08:02]